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Le competenze digitali del ci0adino.

Dal DigComp alle metodologie dida4che


per gli IRC
Elena Mosa
«la scuola affianca al compito ‘dell’insegnare ad
apprendere’ quello ‘dell’insegnare a essere’»
(MIUR, 2012, p.7)
Già Morin aveva postulato la necessità di insegnare la
condizione umana e, nello specifico, del bisogno di insegnare la
comprensione:

«(...) le interdipendenze si sono mol>plicate. La comunicazione trionfa, il


pianeta è aBraversato da re>, fax, telefoni cellulari, modem, internet. La
coscienza di essere solidali nella vita e nella morte dovrebbe ormai legare gli
umani gli uni agli altri. TuBavia, l’incomprensione permane generale. (..) Si
ritrova qui la missione propriamente spirituale dell’educazione: insegnare la
comprensione fra umani è la condizione e la garanzia della solidarietà
intelleBuale e morale dell’umanità»
(Morin, 2001, p.97).
Linee guida per l’insegnamento
dell’educazione civica

È in grado di dis+nguere i diversi device e di u+lizzarli corre2amente,


di rispe2are i comportamen+ nella rete e navigare in modo sicuro.
È in grado di comprendere il conce2o di dato e di individuare le
informazioni corre2e o errate, anche nel confronto con altre fon+.
Sa dis+nguere l’iden+tà digitale da un’iden+tà reale e sa applicare le
regole sulla privacy tutelando se stesso e il bene colle?vo.
Prende piena consapevolezza dell’iden+tà digitale come valore
individuale e colle?vo da preservare.
È in grado di argomentare a2raverso diversi sistemi di
comunicazione.
È consapevole dei rischi della rete e come riuscire a individuarli.

Significa sviluppare le competenze chiave per diventare dei consumatori cri+ci, dei
produ2ori di contenu+ digitali responsabili, dei navigan+ consapevoli.
«NaCvo digitale» vs ci"adino «digitally literate»

h"ps://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=aXV-yaFmQNk
Le tre stagioni del digitale

Media come mezzi di comunicazione, come strumen@ per I media sono ancora un’opzione
trasferire un messaggio andando oltre quelli che sono i limi@ della Dal punto di vista pedagogico è
presenza fisica del emi>ente e del ricevente (Meyrowitz, 1985), rassicurante pensare di potere
esercitare un controllo su di loro
amplificatori della capacità sensoriale umana (Mc Luhan, 1964);

I media si sono fa8 più pervasivi ma


Media come ambien@, escono dai loro luoghi (cinema, il salo>o di pedagogicamente si può ancora
casa…) e invadono lo spazio urbano. Diventano ambien@ anche scegliere se usarli o meno, quando
perché in modalità virtuale consentono di incontrare persone, entrare e quando uscire
contenu@, a8ngere a servizi;

I media «ci a>raversano» e i sistemi


Media come tessuto conne8vo, una seconda pelle (De Kerkhove, educa@vi non possono più ignorarli
1995), i media ci a>raversano, sfumano i confini. Si parla di onlife pedagogicamente parlando
(Floridi, 2017).

Rivoltella, 2018
ONLIFE, come le mangrovie
(Luciano Floridi)
R. Puentedura
Quale ruolo per le tecnologie?

Trasversale3
Linguaggio
Stru6ura della conoscenza
Quale valore aggiunto?

Simbolico-ricostru-vo
[Le conoscenze vengono veicolate dal linguaggio]

Vs
Perce-vo-motorio
[si apprende per tenta<vi, prove, errori, ricerca di soluzioni
che danno origine a nuove soluzioni e ipotesi]

An<nucci, F., La scuola si è ro,a. Laterza, Bari, 2003


Ma a$enzione… Le ICT non hanno i poteri magici…
Il ragionamento deve concentrarsi su
come
si usano ques3 ogge4 mediatori di informazione e conoscenza
No focus su
tecnologia

h"ps://www.youtube.com/watch?v=swKs_U9ujCc
Link al portale Selfie: https://ec.europa.eu/education/schools-go-digital_it
h"ps://ec.europa.eu/eusurvey/runner/DigCompEdu-S-IT
8 competenze chiave del
Parlamento EU [2008]

Digcomp 1.0
[2013]

Digcomp 2.0
[2016]

Digcomp 2.1
[2017]

Competenze digitali declinate su


scenari d'uso e livelli di acquisizione

h"ps://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/digcomp2-1_ita.pdf
The Reference Framework The Reference Framework
2006 2018
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA COMPETENZA ALFABETICHE FUNZIONALI

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE COMPETENZA LINGUISTICHE

COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZA IN SCIENZE,


BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA TECNOLOGIE E INGEGNERIA

COMPETENZA DIGITALE COMPETENZA DIGITALE

COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI


IMPARARE A IMPARARE
IMPARARE A IMPARARE

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA

SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ COMPETENZA IMPRENDITORIALE

COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED


CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
ESPRESSIONE CULTURALI

«È necessario innalzare il livello di padronanza delle competenze di base


(alfabetiche, matematiche e digitali)…»
5 DIMENSIONI:

1. Aree di competenza
individuate come
facenti parte delle
competenze digitali
2. Descrittori delle
competenze e titoli
pertinenti di ciascuna
area
3. Livelli di padronanza
per ciascuna
competenza
4. Conoscenze, abilità e
attitudini applicabili a
ciascuna competenza
5. Esempi di utilizzo per
diversi scopi
5 DIMENSIONI:

1. Aree di competenza
individuate come
facen= parte delle # prima di poter comprendere a fondo
competenze digitali un conceBo bisogna conoscerlo
2. DescriBori delle # per poterlo applicare occorre averlo
compreso
competenze e =toli
# prima di analizzarlo dobbiamo essere
per=nen= di ciascuna in grado di applicarlo
area # per poter giudicare il valore di un
conceBo, dobbiamo averlo prima
3. Livelli di padronanza analizzato
per ciascuna # infine, per arrivare al livello cogni=vo
competenza più alto, dobbiamo aver consolidato
tuJ i passaggi preceden=
4. Conoscenze, abilità e
aJtudini applicabili a
ciascuna competenza
5. Esempi di u=lizzo per
diversi scopi
DigComp2.1 CITIZENS
5 DIMENSIONI:

1. Aree di
competenza
individuate come
facen= parte
delle
competenze
digitali
2. DescriBori delle
competenze e
=toli per=nen= di
ciascuna area
3. Livelli di
padronanza per
ciascuna
competenza
4. Conoscenze,
abilità e
aJtudini
applicabili a
ciascuna
competenza
5. Esempi di u=lizzo
per diversi scopi
Esempi
https://www.treccani.it/vocabolario/infodemia_%28Neologismi%29/
A:enzione ai BIAS COGNITIVI!
Si aDvano quando la rapidità è preferibile all’accuratezza e il risultato è più
importante del metodo

Per questo, sono azioni efficienP e cogniPvamente poco costose

Ma… a:enzione al BIAS DI


CONFERMA per cui si acce:ano
in maniera acriPca informazioni
che risultano essere conformi alle
Informarsi usando il cervello nostre credenze.
Sergio Della Sala Contro la dissonanza cogniPva
n.5/2020
Non sempre però comme,amo errori in buona fede.

Spesso nei media e in alcune testate poco affidabili si diffondono no9zie prive di
fondamento, compiendo a, di bullismo culturale, che come tali vanno
inquadra9 e giudica9.

>>> Scarsa consuetudine con i meccanismi e i criteri scien9fici, e si esprimono


opinioni non basandosi su da9 o evidenze.

La conseguenza di un’informazione errata, in generale, è una società meno


democra9ca, che basa le sue scelte su illusioni, false interpretazioni se non truffe.

Gruppi come il CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni Pseudoscien9fiche,
fondato oltre trent’anni fa da Piero Angela, il cui obie,vo è riaffermare con forza il «valore dei
fa,»: la necessità che le diverse affermazioni, teorie, ipotesi di spiegazione immesse nel diba,to
pubblico siano adeguatamente sostenute da prove, per garan9re a una società democra9ca le con-
Informarsi usando il cervello dizioni necessarie a prendere decisioni consapevoli, basate su informazioni accurate.
Sergio Della Sala
n.5/2020

Voltaire: «Doubt is not a pleasant condition,


but certainty is an absurd one»
Fact checking e Debunking

Il primo ostacolo da superare è psicologico, non tecnico: bisogna farsi prima di


tuHo venire il dubbio che quello che si sta leggendo possa essere falso.

Cosa si può fare?


Cercare informazioni presso i siN anNbufala (un elenco è presso AnNbufala.info)
e studiare come lavorano i debunker.

Da loro si può imparare a sviluppare il «fiuto» che aiuta a discriminare le storie


plausibili da quelle sospeHe.

Poi si scoprono gli strumenN del mesNere: come usare i motori di ricerca per
«L’ho visto su internet» non vuol trovare informazioni mirate o l’origine di un’immagine o di una noNzia o per
dire nulla Paolo A5vissimo rilevare tentaNvi di alterazione delle foto.
n.5/2020
E si imparano i principi di base (cose come «affermazioni straordinarie
richiedono prove straordinarie»)
h"ps://a(vissimo.blogspot.com/p/usare-al-meglio-i-motori-di-ricerca.html
Reale VS Virtuale

Immaginare di fare nella vita reale quello che si fa nei social network.
Stamperemmo una nostra foto ridicola o provocante per affiggerla su un
poster in centro ciEà?
Daremmo il nostro nome, cognome, indirizzo, località di vacanze, foto in
costume da bagno a uno sconosciuto?
Regaleremmo a uno sconosciuto un elenco dei nomi e cognomi dei nostri
amici.

No, però questo è quello che facciamo nei social network.

La seconda fase è chiedersi insieme perché facciamo queste cose nei social
«L’ho visto su internet» non vuol ma non le faremmo mai nella vita reale.
dire nulla Paolo Attivissimo
Le risposte che vengono dagli studenQ sono sempre illuminanQ.
n.5/2020
Bulli digitali

Simulare nel mondo reale il cyberbullismo.

Prendere una delle persone caraAerialmente più forD della classe e


poi chiedere agli altri di dirle in faccia le offese che si scrivono nei
social network. Insegna molto bene che anche i caraAeri più forD,
di fronte alla pressione sociale di una folla di loro pari, soffrono
fortemente.
Anche il disagio che provano i compagni nell’insultare faccia a
«L’ho visto su internet» non vuol faccia è molto educaDvo, per loro e per chi assiste.
dire nulla Paolo A5vissimo
n.5/2020
Data storytelling
Il Debate: una
metodologia didattica per
promuovere il pensiero
critico e contrastare il
pregiudizio
h"p://innovazione.indire.it/avanguardieeduca=ve/debate

h"p://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2021-03-11/l-allarme-cnr-
rischio-boom-bullismo-e-cyberbullismo-gli-adolescen=-
180100.php?uuid=ADtJlXPB&cmpid=nlqs
“Nuovi scenari”: «tu2 gli apprendimen8 devono contribuire a costruire gli
strumen8 di ci:adinanza e ad alimentare le competenze sociali e civiche. Un
ambiente di apprendimento centrato sulla discussione, la comunicazione, il lavoro
coopera8vo, la contestualizzazione dei saperi nella realtà, al fine di migliorarla,
l’empa8a, la responsabilità offrono modelli virtuosi di convivenza e di esercizio della
prosocialità»
(Miur, 2018, p.15).
Cosa significa educare
al pensiero cri1co?
Il diba5to regolamentato come rimedio per il pregiudizio

Talk show presentano fin1 diba51 con pun1 di vista differen1 ma solo
apparentemente contrappos1

Debate come metodologia dida5ca dove si producono argomentazioni


e controdeduzioni come educazione alla ci@adinanza democra1ca
fondata sulla considerazione diale5ca di soluzioni alterna1ve a
ques1oni complesse
I genitori devono essere amici dei figli
Whatsapp è uno strumento per socializzare
Studiare il la9no nel 2021 è ancora u9le
Renzo è una “testa calda”
Il Debate consiste essenzialmente Lucrezio è un filosofo, non un poeta

in un confronto nel quale due


squadre, composte ciascuna di
due o tre studen7, i cosidde8
“debater”, sostengono e
controba<ono un’affermazione
(claim) su un argomento,
ponendosi in un campo (pro) o
nell’altro (contro).

La democrazia è la migliore forma di governo


Il lavoro è la principale fonte di soddisfazione nella vita degli uomini?
Se nella società capitalis7ca tu8 avessero un lavoro, gli uomini sarebbero più liberi?
Topic: La Legge Cirinnà
Claim: Ogni coppia ha gli stessi
diritti e gli stessi doveri
Materie coinvolte: Italiano,
Storia, Filosofia, Diritto, Lingue,
Religione.

Un oggeCo sacro che diviene virtuale, rimane sacro?


Gli «ingredienti» del Debate

Un buon claim diba2bile

La squadre e i ruoli
La giuria

Un format o protocollo ada6o


Alcuni Focus

Dibattito regolamentato

Tu* gli studen1 svolgono un ruolo


>>> interdipendenza posi4va

Argomentazione vs Opinione
>>> Educazione alla tolleranza

Habitus mentale della confutazione


h"ps://www.proversi.it/discussioni/pro-contro/51-accesso-dei-divorzia8-risposa8-al-sacramento-dell-eucaris8a
h"ps://paroleos,li.it/scarica-il-manifesto/
h"ps://paroleos,li.it/educazione-civica-a-scuola/
h"ps://paroleos,li.it/wp-content/uploads/2020/09/3-_-4.1-Uscire-dalla-rete-del-Bullo.pdf
https://www.youtube.com/watch?v=Ia2uT8n6_lI
STEP INSIDE
(una Thinking Rou3ne per approfondire temi/conce= «guardandoli» dal dentro)

OBIETTIVO: assumere un punto di vista diverso dal proprio e dal «comune»

Tre domande chiave guidano gli studen3 in questa Rou3ne:


– Che cosa percepisce la persona o, spingendo oltre la crea3vità,
un oggeMo raffigurato nell’immagine?
– Che cosa la persona o l’oggeMo potrebbe sapere o credere?
– Di che cosa la persona o l’oggeMo ipotrebbe preoccuparsi?

I quaMro principi dello slow looking:


1. Guardare con altri occhi. Quando si presta aMenzione ci si rende conto che c’è un mondo nuovo aMorno a noi.
È la base di partenza per una pra3ca di 3po crea3vo che conduce a soluzioni innova3ve.
2. Esplorare prospe=ve diverse, osservare da un’angolazione (anche fisica) diversa.
3. Notare i deMagli. Scoprire ciò che appare secondario, anche deMagli di 3po mul3sensoriale (immaginare un
suono o una musica ad esempio).
4. Fare esperienza di benessere filosofico che deriva dall’esperienza di rallentamento (gli studen3 dichiarano di
apprezzare molto questo aspeMo) che conduce alla ricerca delle bellezze nascoste.
h"ps://artsandculture.google.com/?hl=it
“Indicazioni nazionali e nuovi scenari” (2018):
«oggi l’apprendimento scolas0co è solo una delle
tante esperienze di formazione che i bambini e gli
adolescen0 vivono e per acquisire competenze
specifiche spesso non vi è bisogno dei contes0
scolas0ci. Ma proprio per questo la scuola non può
abdicare al compito di promuovere la capacità degli
studen0 di dare senso alla varietà delle loro
esperienze»

Scuola come “hub”, ovvero come un ambiente di apprendimento funzionale a rendere significaEve e coerenE le molteplici esperienze di natura
emoEva, cogniEva, intelleFva ed esperenziale che ogni studente fa del mondo, e che sempre più spesso avvengono in maniera autonoma e
solipsisEca. Una cornice di senso che aiuE menE ben faJe e ricostruire i propri percorsi di significazione all’interno di una cornice di senso.
Nessuno educa nessuno.
Nessuno si educa da solo.
Gli uomini si educano insieme
con la mediazione del mondo
Paulo Freire

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!


elenamosa@gmail.com

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