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CAPITOLO 2.
ll senso comune assegna al marketing dei signijficati precisi se non proprio sbagliati:
dallintenderlo quale mero sinonimo di pubblicità o identijicativo dei sondaggi, si
passa al considerarlo un modo più "attuale" di chiamare le vendite, o il commercio tout court
Da molti viene intesa come una tecnica di persuasione fatta solo per ammirare e attirare consenso.
Evidentemente tutto questo è sbagliato e addirittura al di fuori della realtà!
E importante quindi soffermarci, per capire al meglio che cos'è questa disciplina, sulla storia e la
nascita di quest' ultima.
3. Venditori: anche nel mondo antico esistevano e qui troviamo i mercanti (oggigiorno
imprenditore commerciale), il prezzo é sempre esistito;
4. La personalizzazione del prodotto: venivano scambiati beni più semplici e meno numerosi
di quelli scambiati oggie venivano distribuiti in determinate zone della città;
Ovviamente non esistevano delle business School, saperfare era una competenza, di stampo
prettamente empirico con una situazione nella quale l'offerta vende tutto ciò che producee pochi
sono i soggetti in possesso dei mezzi economici che consentono loro di essere acquirenti.
"Il marketing è il processo di pianificazione ed esecuzione che va dal concepimento del prodotto
alla fissazione del prezzo, alla scelta del canale distributivo, alla scelta delle forme, dei contenuti e
dei mezzi di comunicazione" definizione dellAmerican marketing Association.
E importante anche definire il marketing, esso si basa sulla teoria delle scelte individuali, fondata
sul principio della sovranità del consumatore punto è necessario quindi porre come obiettivo
primario la soddisfazione del cliente virgola in quanto rappresenta il modo migliore per
raggiungere obiettivi di crescita e redditività. questo porta ad avere un approccio organizzativo.
A. Un'analisi sistematica dei bisogni del mercatoe dello sviluppo di nuovi concetti di prodotto,
destinati a diversi cluster di consumatori e differenziati da quelli analizzato dai competitors.
2 mercato come aggregato: tutti i mercati degli altri player che offirono prodotti della medesima
categoria.
esempio: IPhone mercato individuale, telefonia mercato a9gregato.
CAPITOLO4
L'impresa è un soggetto aperto in costante scambio e relazione con l'esterno. La caratteristica
principale infatti è l'estrema dinamicità e mutevolezza delle coordinate nelle quali ogni impresa si
muove.
3. Governare l'offerta sul mercato: corrispondono tutte quelle attività che identificano la
presenza di marketing come la pubblicità, le sponsorizzazioni, le promozioni eccetera. Per
acquisire un livello di notorietà e quindi investire nella comunicazione, è necessario
acquisire un' elevata copertura distributiva del territorio della popolazione ed infine
stimolare la domanda con azioni capaci di stimolare l'acquisto immediato.
Le 3 macrofasi del processo di marketing possono essere segmentate in:
Ciò che chiamiamo "ambiente" é reso dinamico da una serie di fenomeni che
si producono all'esterno dell'impresa e che a seconda della loro natura consentono di articolarne
T'analisi su due dimensioni principali: l'esogeno rilevante; ambiente competitivo in senso stretto.
ll primo, ha una natura ombrello, ed esercita ipropri efjetti sul secondo che si colloca a vaBle.
Al centro ci sono trend di marketing che rappresentano le tendenze evolutive delle variabili
di macro marketing direttamente sull'ambiente competitivo.
Guardandoall'esternoè possibileindividuare dinamiche.chesiproduconoindipendentemente dalle
azionidellimpresa echesono fuori dalla sua influenza come:
la politica: in cui rientrano tutti i provvedimenti legislativi sovranazionali nazionali e locali
- l'economia: in cui rientrano insieme delle variabili macro economiche rilevanti come l'andamento
società: in cui rientrano ifenomeni legati alla demografia dei paesi delle aree come la crescita, la
composizione della popolazione e via dicendo. Importanti sono i trend di consumo eimutamenti
degli stili di vita
digitale.
2. Eun insieme di processi, parallele sequenziali, combinano le risorse dell'impresa per trarne
un vantaggio competitivo;
ricercandoe selezionando dei partner esterni che intervengono nei processi di marketing
supportando l'imprenditore.
l primo membro di rete esterna di valore è rappresentato dagli stakeholder: sono coloroi quali
detengono interesse nella sopravivenza e sviluppo di una determinata organizzazione, quindi gli
azionisti si ritrovano a dover assumere delle decisioni non solo con riguardo a loro stessi
e agli azionisti ma anche verso questi altri SOggetti che hanno interesse alla sopravvivenza
dell'impresa.
Freeman distingue due categorie di stakeholder:
1 primari: hanno formali relazioni contrattuali con l'impresa (dipendenti, investitori, fornitori)
2 secondari: altri soggetti influenzati in modo indiretto (comunità locali, istituzioni politiche,
economiche efinanziari società civile ecc.)
L'esistenza di stakeholder rende necessaria
all'impresa l'attivazione di processi relazionali continui
con l'esterno!
Va precisato che questa distinzione rigida in classi separate prettamente teorica in quanto
una società partner puð avere un portafoglio di attività che la vede protagonista in più di una
categoria.
ORIENTAMENTO DEL MARKETING
rapporti con il mercato possono essere impostati secondo logiche differenti che dipendono da:
1. Cultura dell'impresa,
2. Storia dell'impresa,
3. Caratteristiche del prodotto e del mercato,
4. Intensità della competizione,
5. Evoluzione dei consumatori
T differenti orientamenti delle imprese rappresentano un'evoluzione nel tempo anche se ancora
O9g1 possono coesistere.
Tale orientamento si basa sul presupposto che i consumatori preferiscono prodotti molto dijfusi ed
a basso costo.
Infatti durante questo lungo periodo di tempo le imprese non
considerazione le prendono minimamente in
esigenze del consumatore, il prodotto si vende per il solo fatto di esistere ed il
mercato tende ad assorbire tutta la
produzione.
ll periodo storico dall"'inizio dell'Ottocento fino agli anni '30 del Novecento è caratterizzata da
radicali innovazioni di prodotti e di processo, quali meccanizzazione del lavoro, automatizzazione
gigantismo industriale, ingegnerizzazione del prodotto.
In particolare grazie alla meccanizzazione della produzione, questa consente all'impresa di
produrre in serie una enorme quantità di prodotti.
Non esiste
un'ampia gamma di prodotti ed i prodotti sono poco dijfferenziati tra loro. Le aziende
producono poche varianti al prodotto di base per non appesantire eccessivamente i costi della
catena di montaggio nelle fabbriche, dato che i consumatori volti ad
con costo molto basso.
sono
acquistare il prodotto
L'unico scopo dell'industria è quindi quello di produrre di più per ridurre il costo di produzione di
ciascuna unità di prodotto.
Altro esempio è dato dalla Nuova 500, che erede ed evoluzione della 500 topolino, per
nasce come
TIspondere all'esigenza di avere una vettura economica e pratica allo stesso tempo.
La nuova 500 è un'auto che raccoglie la sfida tecnologica di ridurre le dimensioni di ogni
componente, mantenendo negli anni uno spirito giovane 1957.
Molto importante in relazione alla qualità del prodotto, è dire che non basta che il prodotto sia di
qualità è necessario che tale qualità sia riconosciuta dal cliente.
Rilevante è quindi la figura del tecnico di produzione che presume di saper interpretare le esigenze
del mercato.
In base alle esigenze del mercato individuate, in azienda una parte dell'organizzazione si occupava
di inventare e costruire nuovi prodotti di buona qualità ad un prezzo corretto e il marketing in
un secodno momento aveva il compito di individuare il modo migliore per promuoverli e venderli.
Questo approccio si diffonde a partire dalla crisi del 1929, quando la recessione economica
provoca una brusca caduta della domanda che deprime le vendite delle imprese.
Tmercati si maturano e mostrano di non essere più in grado di assorbire tutto ciò che le imprese
producono. La produzione non crea più domanda. Dopo decenni di crescita ininterrotta dei mercati
della produzione, le imprese sono costrette a gestire il problema delle merci invendute rimaste in
magazzino.
In questo nuovo scenario di mercato il vecchio orientamento alla produzione delle strategie
d impresa ileva del tutto inefficace inadatto.
L'attenzione delle imprese si sposta dalla massimizzazione della produzione alla masimizzazione
delle vendite e del fatturato. La saturazione del mercato costringe l'impresa a difendere la propria
quota di mercato e a conquistare quella delle imprese concorrenti.
La principale leva marketing di un impresa orientata alle vendite è il prezzo vendita, tuttavia in
questa nuOva fase le imprese si avvalgono anche di nuovi strumenti marketing come il
miglioramento della distribuzione per servire nicchie di mercato che finora sono state trascurate a
causa dei loro maggiori costi di vendita, la pubblicità attraverso la quale l'impresa stimola il
consumatore all'acquisto e la rete commerciale, attraverso al quale l'impresa si avvicina ai
potenziali clienti.
Nell'orientamento alle vendite le imprese non prendono ancora in considerazione gli effettivi
bisogni dei consumatori.
In questa fase le imprese cercano soltanto di risolvere il loro problema delle merci invendute,
cercando di convincere i consumatori ad acquistarle ad un prezzo piü basso
4. Sviluppo della politica di marca in imprese di grandi dimensioni organizzate secondo il criterio
della produzione di massa.
Es. marchio coca cola, molto conosciuto, ha venduto grandi quantità di prodotti a marchio ai
clienti.
La parola ha spinto molto l'acquisto da parte dei consumatori.
Spicca all'interno del contesto il ruolo della direzione vendite che deve organizzare la distribuzione
fisica del prodotto, la pubblicità e la promozione, amministrare le vendite e realizzare ricerche di
mercato.
4. Orientamento al marketing.
ll raggiungimento degli obbiettivi di impresa presuppone la determinazione dei bisogni e dei
desideri dei mercati-obbiettivo nonché il loro soddisfacimento in modo efficace ed efficiente dei
concorrenti.
Esso nasce negli anni 60-70 con un orientamento al consumatore.
Presenta varielementicaratteristiciquali:.
1. Bassa crescita del mercato.
Es. nespresso.
Afianco al marketing operativo si sviluppa il marketing strategico, il quale assume un ruolo attivo
articolando il mercato in segmenti e individuandone di nuovi, sviluppare prodotti nuovi in
relazione a specifiche esigenze, diversificare il portafoglio di prodotti, definire il prezzo e impostare
la politica pubblicitaria e promozionale.
5. L'orientamento al mercato.
Esso è l'approccio al marketing che mette il consumatore al centro dei processi decisionali
aziendali. La saturazione dei mercati e l'evoluzione dei bisogni dei consumatori spingono le
imprese ad analizzare la domanda reale di mercato per soddisfarla meglio della concorrenza.
6. L'orientamento al cliente.
L'orientamento al cliente è l'evoluzione dell'orientamento al mercato.
Esso è un approccio del marketing che pone le esigenze del cliente al centro dei processi decisionali
aziendali.
Esso è l'orientamento più evoluto del marketing che caratterizza le imprese operanti nei
mercati piu avanzati del post-consumismo.
In questo contesto i bisogni dei consumatori si fanno sempre più specifici: il consumatore è più
attento alle condizioni generali dell'economia e pondera, le proprie decisioni di acquisto con
maggiore razionalità rispetto al passato, la vecchia percezione che un prezzo alto significhi anche
qualita del prodotto è sostituita con l'esigenza dei consumatori risparmiare sul prezzo di acquisto.
Nascono cosi i negozi discount, i prodotti low-cost, iprodotti no logo, le promozioni ec.
2. lper-competitività.
3. Avvento delle tecnologie digitali che facilitano il contatto diretto col singolo consumatore.
Per difendere la propria quota di mercato dalla concorrenza esterna e massimizzare il loro
profitto, è necessario che le imprese:
1. riescano a mantenere un elevato livello di soddisfazione dei propri clienti ottenendo in cambio la
fidelizzazione
della clientela e un vantaggio competitivo suoi costi d'impresa rispetto alla
concorrenza. La soddisfazione della clhientela si trasforma in leva di conquista tramite il
passaparola, in quanto un cliente soddisfatto porterà nuovi clienti nel corso della sua vita, un
clienteinsoddisfatto parlerà male dell'azienda rendendo sempre più diýficile acquisire la nuova
clientela.
CAPITOLO 6
La domanda è costituita dalla quantità e qualità dei prodotti richiesti dai clienti (utenti finali,
acquirenti industriali o commerciali), che esprimono bisogni, esigenze e desideri che si traducono
in richieste (beni e servizi), e potenziale economico (valore).
La domanda è uno dei principali indicatori economici cui
a
guardano i governi dei paesi
occidentali è uno degli elementi che determinano la crescita dei sistemi economici nazionali
dell'economia mondiale nel suO Complesso.
E' una situazione invertita quindi rispetto a qualche decennio fa in cui l'attenzione era verso
T'offerta, ora sono i consumatori finali a sostenere lo sviluppo.
Metterli nelle condizioni di poter acquistare è perciò l'obiettivo prioritario, quindi tramite la
domanda si può comprendere se il mercato cresce o cala.
Modifiche alle strutture microsociali : ll tempo da dedicare alla propria persona è aumentato, vi è
quindi un aumento della richiesta di servizi di entertainmente richieste al servizio della persona;
Sono aumentate le donne lavoratrici, di conseguenzai servizi (aumento di babysitter, aiuto
compiti.) fino a qualche tempo fa le donne stavano a casa ora lavorano e quindi va ad influenzare
il mondo del lavoro, perché magari è più attenta all'outfit, al fatto che vuole presentarsi con dei
capelli fatti ec.
-Orai consumatoreè pii informato, sofisticato e più dificile da ingannare, questo è avenuto
ll'avvento del web che ha facilitato l'evoluzione del consumatore. Le
imprese non possono
più ingannare.
l consumatore oggi vuole acquistare anche prodotti attenti all'ambiente. Esempio: domanda dei
prodotti biologici.
Limpresa dovrebbe stimolare la fedeltà della domanda cosi facendo si attiverebbe un circolo
virtuoso grazie al quale il cliente sarebbe soddisfatto
profitti.
e l'azienda dovrebbe incrementare ipropri
2. ricerca delle alternative, consiste in una fase in cui il cliente cerca le informazioni
relative alle product offering dotata delle caratteristiche adatte a soddisfare i bisogni in modo
adeguato. (Un modo eè cercare e confrontare nel web i prodotti esistenti quelli in uscita oppure
un altro elemento importante è il passa parola, esso ha un effetto moltiplicativo).
E una fase delicata e critica per le successive, possono portare all'inclusione tra le
alternative considerate per la valutazione o all'esclusione.
Ciascuna impresa deve realizzare quelle attività che accrescono la consapevolezza della
marca (brand awarness) affinché rientri nel consideration set di consumatori, insieme dei
prodotti o brand, che un consumatore prende in considerazione all'inizio del processo
decisionale.
Brand awareness è il grado di conoscenza della marca da parte del pubblico. Si esprime
con la percentuale di consumatori in target che ricorda la marca.
Basta la pubblicità per rendere noto un brand? Assolutamente no. Perché al fattore notorietà, per
costruirsi un'adeguata brand awarness, occorre associare la parola ajfidabilito.
Alorovolta i benipossonoessereclassiicatiin
1.benidi consumo, considera la centralità del processo di acquisto.
Lbenidiconsumosonodistintiin:
-convince goods (prodotti ad acquisto corrente) sono beni di scarso valore unitario, acquistati con
una certa frequenza, per i quali il consumatore non ha intenzione di investire molto tempo nella
ricerca di informazioni sulle diverse alternative presenti nel mercato e per 1 qualt non percepisce
un rischio significativo in caso di acquisto errato. Essi comprendono beni di prima necessità
(bevande, pane, latte), beni ad acquisto d'impulso (chevingum, patatine), beni di emergenza che si
comprano in presenza di un bisogno urgente non predeterminato (lombrello, Il'aspirina).
-shopping goods, essi sono i prodotti ad acquisto ragionato, per i quali il consumatore percepisce
un livello medio di rischio ed è disposto a dedicare molto tempo nela ricerca di informazioni, nella
pianificazione e nell'esecuzione dell'acquisto. Costituiscono esempi di shopping goods, beni
durevoli (elettrodomestici, mobill, capi di moda), ed in generale tutti quuei prodotti a prezzo elevato
ed a bassa frequenza di acquisto.
-speciality goods: prodotti esclusivi (vengono acquistati di rado per le loro caratteristiche
intrinseche eilproprio posizionamento), a cui l'acquirente associa caratteristiche di unicità e per i
quali è disposto a dedicare risorse monetarie e di tempo pur di procurarseli (nella ricerca, ad es.
dei pochi punti vendita che li hanno in assortimento). Essi sono riconducibili a marche specifiche di
prodotti di lusso quali auto, prodotti di alta moda ed anche articoli molto specifici quali macchine
Jotograjiche ed attrezzature sportive
frequenza di acquisto e di consumo: aumenta tramite la familiarità del prodotto (mano a mano
che il consumatore matura una certa esperienza con lacquisto di un certo prodotto, si sente più
sicuro e percepisce un rischio inferiore)
-valore unitario: i beni di valore modesto sono acquistati con una certa disinvoltura.
componenti, prodotti che entrano nel prodotto finito come parti del sistema;
beni capitali, impianti ed altre immobilizzazioni che contribuiscono allo
svolgimento delle attività
-
la concentrazione del portafoglio clienti; più è concentrato, più è formato da un numero molto
basso di soggetti.
-la presenza dei ruoli decisionali; l'acquisto di tali beni presenta delle peculiarità per effetto della
presenza di ruoli decisionali.
ladimensione funzionale della domanda, i soggetti dello scambio ragionano con le medesime
categorie logiche.
3.conriferimentoaiservizisihanno:
servizi di consumo, es. trasporti di persone, servizi turistici, cinema ecc.
-variabilità, perché i clienti diversi richiedono prestazioni diverse e perché dipendono dalla
persona che li fornisce, nonché dal momento e dal luogo in cui sono erogati,
-inseparabilit , il servizio deve essere erogato nel momento in cui il consumatore intende
consumarlo e deperibilità, i servizi non possono essere immagazzinati.
2.Domanda primaria, domanda effettivamente espressa per la categoria di prodotto nel complesso
e che si rivolge a tuttiiproduttori che operano su quel mercato. Si tratta della domanda nella sua
accezione più ampia, con riferimento al mercato aggregato.
3.Domanda secondaria, è quella parte di domanda primaria che si rivolge all impresa e si traduce
nelle vendite dell'impresa stessa.
Quanto più la domanda secondaria si avvicina a quella primaria, quanto più alta è la quota di
mercato che l'impresa detiene.
Questa quota di mercato può essere utilizzata per valutare l'efficacia delle politiche di marketing e
misurare il successo dell"impresa sul piano competitivo.
Questa domanda dipende anche dalle variabili culturali che dipendono sia dal consumatore e dalla
sua collocazione culturale, che dalle qualità culturali inserite nel prodotto stesso (country of origin
effect: vino francese, moda italiana, auto tedesche), sia dalla percezione culturale dell'individuo
come singolo.
FUNNEL
Esso modello di marketing tradizionalmente impiegato per descrivere e analizzare il path to
purchase, ossia il percorso compiuto dal consumatore nel corso del processo di acquisto, dal
momento della consapevolezza dell'esistenza di certo
medesimo.
un
prodotto, all'acquisto del prodotto
Essoècostituito da 5fasi
1. Awarness, riguarda la consapevolezza da parte del cliente di poter soddisfare il proprio bisogno
con uno
specifico prodotto.
2.Familiarity, consiste nella capacità di un prodotto di essere riconosciuto tra un ventaglio di
possibilità sul mercato.
5.Loyality, il consumatore, dopo aver comprato il prodotto, verifica se le sue aspettative sono state
soddisfatte sulla base dell'esperienza d'uso e di consumo e orienta in questo modo le decisioni
successive di acquisto; un cliente soddisfatto, in genere, non solo
riacquista il prodotto nel tempo,
ma è anche
propenso a diffonderne un'immagine positiva attraverso il passaparola.
Essa rappresenta quindi la fedeltà che il cliente dimostra al prodotto che ha comprato, se
quest'ultimo non tradisce le sue aspettative. Essa non riguarda solo le caratteristiche del
bene/servizio, ma anche le attività post-vendita, come ad es. il servizio assistenza.
Affinchè l'impresa mantenga continue relazioni di scambio con i clienti nel lungo termine è
necessario che l'impresa si avvalga di tecniche, strumenti di marketing e della
promozione, i quali
le consentono di stabilire e sostenere relazioni di
tipo personalizzato e interattivo con i propri
clienti. Tra questi, lo strumento più importante è quello digitale servendosi dell'email automation e
dei programmi di loyalty. Si parla di retention.
Sesi prende
come es. l'acquisto su un portale eCommerce, a questa fase corrisponde l'invio di una
mail transazionale che confermi il pagamento o che comunichi il link di tracciamento di una
spedizione.
Una volta fidelizzato il cliente, per realizzare la piena potenzialità di profitti da ciascuno di questi,
è possibile avviare azioni up-sell e cross-sell, per motivare il cliente a procedere con ulteriori
acquisti. Nel caso di strategie up-selling (limpresa può offrire prodotti o servizi aggiuntivi rispetto
a quanto gia acquistato al cliente)si cercherà di vendere al cliente una versione più costosa, nel
caso di strategie cross-seling (proporre versioni qualitativamente superiori del prodotto o servizio
inizialmente richiesto) si cercherà di vendere dei prodotti che sono in qualche modo sono abbinati
Si parla di una fase di expansion.
Se un cliente arriva a questa fase l'azienda è riuscita a creare un circolo virtuoso dal quale il brand
emerge vittorioso e il cliente si trasforma in ambassador. Con il passare del tempo il cliente
comincia a maturare un forte senso di lealtà verso il brand, che si riflette nella retention,
nell'effettuare nuovamente l'acquisto e soprattutto nel raccomandare il prodotto ad altri. In questo
caso un ruolo fondamentale è giocato dalle community all interno delle quali gli utenti riescono ad
influenzare altri utenti nelle loro scelte, spinti da un senso di fedeltà al brand. (Advocacy).
CAPITOL09
9.1. L COMPORTAMENTo DEL COMPRATORE
Per i marketer la domanda è l'oggetto di analisi dentro il quale sono racchiusi due fatti di mercato
fondamentali: l'acquisto e il consumo.
Insenso stretto, il primo evento determina lo scambiofra il denaro e la proprietà (o possesso), il
secondo la fruizione e percezione della performance del prodotto.
Abbiamo già visto che, nel B2C, acquirente (shopper) e utilizzatore jinale (user) sono le due
soggettività rilevanti che, assieme, formano il generico consumatore
H capitolo 6 ha inoltre mostrato - introducendo il modello generale di acquisto - che shopper e
user agiscono secondo diverse scansioni temporali: lo shopper svolge un insieme di attività
precedenti al manifestarsi dell'atto di acquisto vero e proprio e in ció è possibile sia influenzato
dall'esistenza di istanze di consumo che ne guidano le scelte.
La scelta vera e propria è un atto conclusivo di un processo.
è a un continuo interscambio di stimoli.
Tale atto soggetto
Nel B2B troviamo una situazione analoga, dove si distingue il compratore (buyer) dall'utilizzatore
(user), e anche qui i due ruoli possono convergere sulla medesima persona oppure no.
l l processo di acquisto configura l'insieme dei passaggi che vengono attuati dallo shopper
nell'ambiente di acquisto ed è influenzato dalle condizioni in cui esso è organizzato (libero
servizio, servizio assistito, acquisto d'impulso). Nei punti a libero servizio, che è una tecnica di
vendita al dettaglio che lascia al compratore ampia libertà di movimento all'interno dello
spazio commerciale, lo shopper ricerca, compara, verifica e sceglie, sostanzialmente da solo,
basandosi anche sulla confezione e sul prezzo esposto; nei punti vendita a servizio assistito lo
shopper interagisce con il venditore, che puð esercitare un 'influenza diretta sul processo. II
processo, poi, può essere articolato, complesso e lungo, come nel caso dei beni problematici,
0 estemporaneo e sempificato, come negli acquisti di impulso, che è una scelta di acquisto non
ponderata,
derivante dall immediata traduzione in acquisto dell'esposizione visiva della
product offering.
comportamento d'acquisto concerne il modo in cui il processo prende forma
nell'ambiente. A seconda della cultura, reddito disponibile, classe sociale, tempo disponibile si
differenzia il modo, da parte dello shopper, di eseguire il processo d'acquisto. Questo evidenzia
le differenze nel modo di percorrere il percorso di scelta, che dipende solo dall individuo.
li compratore può esercitare un processo di scelta molto vario, in quanto l'ambiente di consumo
dipende, in ultima analisi, dal suo personale stile di vita. Ogni persona poi sviluppa un
comportamento che ne riflette il modo di essere, la
formazione
culturale, educativa il
afjinamento del gusto, l'apprendimento di regole sociali e di status non scritte.
e
grado di
Altro grande protagonista degli acquisti è lo spazio comunicativo, ovvero il contesto ideale
allinterno del quale il soggetto èfatto bersaglio dei messaggi commerciali più disparati, nelle
forme e modalità di invio.
Lossatura di questo spazio è costituita dai media classici e dalle loro forme di fruizione nell'arco
della giornata.
Questa si articola in ambienti e attività che espongono lo shopper agli stimoli di diversi mediae
soggetti influenti.
Qui entra in considerazione il concetto di touch point, ossia il canale attraverso il quale i
consumatori interagiscono con la product offering dell'impresa, con iprogrammi di marketing
messi in atto, o con l'impresa medesima.
il
Quindi, l'ambiente di consumo immerge
genera continui stimoli al suo pensare e agire.
consumatore in un contesto d'oferta che esprime e
La digitalizzazione sta rapidamente costruendo una condizione differente, che modifica l'ambiente
di consumo in profondità: da un lato la portabilità dei digital device e la disponibilità di sempre più
potenti reti di connessione consentono al consumatore di godere della condizione nota
come always on, cioè di connessione costante alla rete e ai suoi contenuti; di contro, il progresso
digitale abbatte considerevolmente i costi dell'uso della rete per tutti i player d'offerta, per cui
dotarsi di un website, di un sistema di appedi presidio dei social, è sostanzialmente alla portata di
tutti.
L'obbiettivo della ricerca è quello di capire come intervenire a influenzare, se non addirittura a
indirizzare, le scelte di acquisto e consumo.
1. Genericità: è lo stato di percezione del bisogno che, in quanto stato di necessit, è per
propria natura generico e ha lo scopo di indurre all'azione.
L'accessibility pone l'attenzione sulfatto che il punto vendita produce l'esito di numerose attività di
marketing senza le quali anche la migliore product offering esistente non avrebbe mercato.
ll punto di riferimento di queste scelte è lo shopper, la sua attitudine ad andare a cercare una
determinata categoria di prodotto in un certo tipo di punto vendita e non in altri. Fargli trovare la
product ojering nel luogo e nel tempo desiderato costituisce un tassello fondamentale alla
complessiva offerta di valore che il produttore gli rivolge.
Alcune imprese si dotano di una precisa figura organizzativa, il merchandiser, ossia un ruolo
organizzativo che si occupa di governare la corretta esposizione dei prodotti nel punto vendita, per
esserecerti che l'acessibility sia garantita nel mercato, nel rispetto delle regole di presenza a
scaffale che è opportuno garantire
2. Lio-sociale: l'individuo non vive isolato, ma inserito in una o più comunità delle quali è il
frutto. Cultura e classe sociale gli conferiscono una certa visione del mondo e delle cose, la
dialettica Circolare con i gruppi di riferimento e le interazioni con i suoi membri ne injluenzano
le preferenze e le azioni.
3. Lio - decisore: il modo in cui il soggetto mette alla prova il processo d'acquisto non è una
percettivo decisionale
Fonti interpersonali
(p.e. social network)
Processo
valutativo
Fonti empiriche
(p.e. esperienza d'uso)
Scelta
Soddisfazione Dissonanza
I Modello EKB, Engel, Kollat, Blackwell è interessante per la sua capacità di evidenziare i seguenti
elementi che guidano il comportamento di acquisto:
3. Un sistema valutativo: che attiene il modo in cui le informazioni sulla product offering sono
usate per valutare il valore da essa offerto. Il consumatore segue qui una sequenza logica che,
in relazione al livello di coinvolgimento emotivo nell'acquisto e al grado di differenza percepita
fra le offerte, può esprimere diversi comportamenti.
in particolare, all'esito della performance della product offering percepita dal consumatore.
Lac
er
a o
Focus Le sequenze logiche del processo valutativo
ta matrice logica di Assael, dal nome dello stuidioso contingenti che poggiano essenzialmente sul pro
che la propose nel 1987, identifica alcuni modeli-tipo cesso valutativo del momento, nella consapevolez
di processo valutativo del consumatore. 2a che esétono molte marche. ciascuna portatrice
di promesse di valore differenti. Un grado di coin
volgimento maggiore cambia invece la natura del
processo, orientandolo alla ripetiziore della sceto
di marca laddove i primo acquisto abbia generato
Ricerca Fedelta soddisfazione: Tatteggiamento del pre-acquisto e
della verita ala marca legato alla valutazione p0St-acquisto delfesperienza
precedente ( influisce e ne dipende).
Laddove invece la differenziazione percepita saa mo
desta, un basso coinvolgimento pscologico conduc
Scelta comportamenti fortermente dalilam
Dissonanzaa a dipendenti
casuale o biente d consumo e dale contingenze del momen
abitudinariacognitiva to non vie traccia del espernenza post-acqusto
precedente ele scdte sono vissute piuttosto pasSNa
mente a si affida alfabitudine e si ricerca, sostanzial
Basso Alto
mente. la convenienza a diesonan0 cognitiva si ha
Livello di coinvolgimento taddove, pur prestando atterzione allacqusto, fas
psIcologico senza del portato deffesperienza, a modesta capa
cita di comprendere Je deferenze fra le varie offering.
consumatore si orienta alla ricerco dela varietd portano a concludere scelte che lasciano vivo a timo
quando é disposto a sostenere un modesto sfor redi non aver fatto la sceta migiore possibile. E per
20 mentale nelfacquisto, che si traduce in scelte dio forte, nellindiduo, la ticerca di rassicurazione
9.2 11 dilemma strategico
La domanda potenziale di una qualsiasi categoria è dunque intrinsecamente e naturalmente
dinamica, liquida ed eterogenea: cioë le persone che la compongono sono differenti fra loro per
elementi personali, sociali e di comportamento; le aziende che la compongono, nel B2B, sono anche
esse eterogenee per dimensione, localizzazionee tipo di processo d'acquisto.
Dal lato della domanda, dunque, c'è un compratore, difficile da decifrare e intercettare; questo
desidera prodotti che gli assomiglino il più possibile, nel senso di soddisfarne esigenze e problemi,
da un lato, e fargli vivere esperienze gradevoli e gratijicanti dall'altro.
Acomplicareilquadro c'è lacircostanza che ciascun produttore sitrova a dover competere sulla
Scelta di acquisto di un compratore conmolti altriconcorrentie ciò conduce a un bivio strategico:
1. competere sui prezzi, cercando di conter al massimo i costi cosi da poter
trasferire al compratore il margine economico risparmiato, abbattendo i suoi oneri
di acquistoe acquisendo per questa via competitività;
Quali strategie possono adottare le imprese a tal proposito? Esse devono tener conto di tali
differenze o no? Ese si fino a dove spingersi?
Innanzitutto nessuna impresa, può ormai pensare di soddisfare le esigenze di tutti gli
acquirenti di una determinata categoria in maniera profittevole.
In buona sostanza, la questione di fondo che un'imprese deve risolvere, una volta che, individuato
un mercato di
riferimento, si confronti con la relativa domanda potenziale, è molto semplice:
decidere se raccogliere o meno la sfida della differenziazione della product offering lanciata
dall'intrinseca eterogeneità della domanda.
In altri termini, si tratta di guardare la domanda potenziale della categoria, o della classe di
prodotto, e valutare se la diversità delle persone che la compongono meriti di essere vista come
un oppo
abela24
ter Approcco Product offering
Eterogeneità dela
Si è volumande approcc
EO indiffereniato rodotto standand
oestione del brand system ono
guarda ato ceterogeneita di domanda e orientata ala notoriet pure
T'una pu considerata iriievante, non price point basso
0
servin accessori assenti
identific Costituisce unopportunità per Esempio: a passata di pomodoro
dell'eter Timpresa Mutti
o-E Segmentato
ootto con lievi, ma significative
Leterogeneita di domanda e
nlevante.
rand system che esplcita le
presente e Signiicatea differenze:
Tuttavia la prce point medio-elevato,
ervrh accessors possab
aporoccio dtlerenziato per grandi Esempio: Ranaie per bamoin
aggregati di dienti potenzal Roina
Focalizzato (o di niccha)
tanan
eterogernead domanda e and sstem apposito,
eeeSgnificatv
le esalti
delfimpresa e/olo status del PKe point edio-eeato
servh accesori opportunt
mercato remdono opportuno
onecesar0) unmicro-gruppi
approcoo d Esempio: quaderno Moleskine
dfferenziato per
clienti potenziali
9.3. La segmentazione della domanda potenziale
La definizione di segmento: "un (relativamente) omogeneo gruppo d'individui, economicamente
significativo e operativamente raggiungibile, che manifesta un 'elevata probabilità di rispondere a
un medesimo stimolo di marketing in modo similare."
Essa è quindi una suddivisione del mercato dove si va ad individuare il target, formato da
consumatori con caratteristiche simili.
Nel primo caso si parte dall'individuo e lo si raggruppa entro cluster (insieme di consumatori
aggregati per caratteristiche simili) popolati da individui a lui simili, che poi definiranno i
segmenti.
Nel secondo si parte dalla domanda e se ne individuano gli aspetti di eterogeneità rilevante, sulla
base dei quali vengono definiti dei perimetri (segmenti) nei quali collocare gli individui della
medesima domanda.
Esso considera le variabili geografiche che possono essere le aree geografiche (nazioni, regioni,
province, città), tipologia localizzativa (metropolitana, città medie, città minori, paesi minori),
clima (tropicale, continentale) e le variabili socio-demografiche che possono essere età, sesso,
numero di membr+ della famiglia, reddito, occupazione, istruzione, religione.
L'utilità dela segmentazione geografica e socio-demografica deriva dal fatto che questo criterio è
molto impiegato a causa della facilità di misurazione delle variabili considerate
E' una segmentazione a posteriori descrive il profilo degli individui che costituiscono un
segmento, ma non effettua un'analisi dei fattori che spiegano la formazione del segmento stesso.
-Il valore previsionale della segmentazione geografica e socio demografica diminuisce nelle
economie industrializzate a seguito della standardizzazione dele abitudini di consumo nelle
diverse classi sociali. Es. (Un gruppo con reddito elevato non ha necessariamente un
comportamento di acquisto diverso da quello di un gruppo di individui con reddito medio).
Nuovi segmenti socio demografici che si sono affermati sono: segmento dei senior (oltre 65 anni),
segmento dei nuclei familiari composti da un solo individuo (monoporzioni), segmento delle
famiglie con doppio reddito, con elevato potere d'acquisto, ma poco tempo libero e segmento delle
donne lavoratrici.
Per stili di vita si fa riferimento all'insieme dei valori, di attività, interessi e opinioni di un individuo
che determina i suoi comportamenti d'acquisto e di consumo.
In questo criterio uno dei modelli più usati per definire le variabili da considerare è il modello
attività (professione, passatempo, eventi sociali, AlO,
vacanze, divertimenti, sport), interessi
casa, lavoro, alimentazione, (famiglia,
tempo libero, moda comunitä), opinioni (politica, società, cultura,
ajfari, economia, istruzione).
Nella segmentazioni psicografica, quindi, gli individui vengono raggruppati per
valori, atteggiamenti, opinioni, visioni del mondo
omogeneità dei
e via dicendo.
3. Criterio comportamentale.
L'oaaetto di questa analisi ècostituito non dall'individuo in sé ma dal suo rapporto con il prodotto
Lquesto criterio le variabili considerate son0
l'intensità di uso del prodotto: quantità di prodotto consumata in un determinato
Ripartizione in heavy, medium, lift users.
arco temporale.
-status verso il prodotto: si fa riferimento alla circostanza per cui non è detto che tutti i
componenti della domanda potenziale del prodotto ne siano gid consumatori.
I segmenti di riferimento sono: non-user, user, ex-user, user potenziali, nuovi user e user abituali.
Questa segmentazione offre la poSsibilià di indirizzare specifici programmi di marketing a target
aventi un rapporto molto dijferente con il prodotto e apre
possibilità alla creatività di marketing.
-situazione d'uso del prodotto: fa riferimento alla condizione di consumo del
(momenti della giornata, giorni della settimana, periodo dell'anno), luogo (dentro ofuori dal
prodotto come tempo
punto vendita), occasione (lavoro o tempo libero).
fedeltà del consumatore: fa riferimento alla ripetizione dell'acquisto di una determinata marca.
Si fa riferimento ai fedelissimi, parzialmente fedeli, temporaneamente fedeli e infedeli.
4. Criterio dei benefici ricercato.
ll consumatore ricerca in un bene particolari vantaggi che corrispondono alla capacità del
prodotto o del servizio di soddisfare i propri bisogni.
Sono alla base della sa ideazione e progettazione) o simbolici (mettono in capo aspetti "'socio-
relazionali" come la comunicazione di un certo status attraverso il possesso di un
prodottto/brand).
I segmenti sono sensoriali interessati al giusto e al tipo di pasta dentifricia, socievoli, attribuiscono
molta importanza alla bianchezza dei denti, preoccupati, preoccupati del problema delle carie e
prediligono i dentifrici alfluoro e gli indipendenti sensibili al prezzo.
9.5 La domanda B2Be la sua
segmentazione
La maggior parte delle persone, di
fronte alla parola "cliente, è portata a
pensare al consumatore.
Nella realtà della maggior parte delle organizzazioni, invece, quel termine è riferito a un'impresa,
o comunque a un 'organizzazione, e non al consumatore.
1. Ambiente di consumo: gli stimoli all'acquisto provengono da esigenze di base, legate il più delle
volte al funzionamento dell'organizzazione e alla sua capacità di soddisfare, a propria volta, i
clienti finali.
Queste esigenze son piuttosto semplici se confrontate con quelle che muovono i consumatori: si
acquistano prodotti da rivendere, o da immettere nel proprio ciclo di trasformazione.
Una seconda importante specificità è
del fatto che gli stimoli esterni al compratore vengono
il più delle volte direttamente, da parte di agenti e venditori del produttore che contattano e
portati
visitano direttamente il compratore potenziale, piuttosto che da forme di comunicazione indiretta
e massiva come la pubblicità.
2. Processi d'acquisto: un tratto caratterizzante questo contesto di mercato è ilfatto che le scelte di
acquisto non di rado vengano assunte da un gruppo di persone, più che da un solo individuo. Ciò si
motiva con importanza tecnico - economica di molte decisioni di acquisto e la loro criticità per il
buon funzionamento del business del cliente stesso.
La realtà mostra l'esistenza di alcuni specifici ruoli che possono avere spazio e influenza sulla
decisionefinale, vediamo con riferimento ad un macchinario () l'utilizatore, è probabilmente il
responsabile di reparto;
In secondo luogo, dato che spesso la decisione di acquisto in azienda è assunta con il concorso di
pu persone, possono assumere grande rilevanza elementi legati alle relazioni interpersonali.
Non va trascurato il fatto che l'effettuazione di acquisti secondo routine è un costume molto
presente in questo ambito, dato che spesso le esigenze si ripresentano nel tempo sempre allo stesso
modo.
Non va dimenticato che le
persone che effettuano gli acquisti all'interno di
pur sempre esseri umani e quindi le dimensioni un'organizzazione sono
Tbuyer, ad esempio,
ricercano relazioni umane di buona
coinvolte nel
qualità con i loro fornitori, le persone
processo devono andare d'accordo fra di loro e non essere legate da
reciproca. In generale, una decisione d'acquisto in ambito di business e organizationcompetizione
una rappresenta
grande complessità, legata alla compresenza di tanti obbiettivi e interessi eterogenei.
Gli acquisti che un'organizzazione effettua possono avere una triplice natura, se ne consideriamo il
profilo complessivo.
1. Acquisto completamente nuovo: il fabbisogno d'informazione richiesto è elevato e l'intera
organizzazione di acquisto è coinvolta per un tempo che puð essere anche molto lungo.
2. Riacquisto costante: è la condizione di routine
minimo
maggiore, dove si persegue il risultato con il
sforzo possibile in termini di tempo impiegato, energie profuse e persone coinvolte.
Fonti informative impersonali sono dunque i cataloghi di vendita, le web page, riviste di settore e
specifiche per gli acquisti.
Fonti informative personali sono le visite della forza vendita, le fiere e le manifestazioni di prova
prodotto.
9.5.2 Segmentare la domanda
La segmentazione della domanda professionale segue i medesimi principi di quella dei mercati di
consumo.
Gli obbiettivi e l'utilità della segmentazione non cambiano, cosi come alcuni dei criteri di scelta
della variabile discriminante. Si può osservare una certa gerarchia di criteri seguiti, in base alla
frequenza d'uso.
-
Variabilità operative: capacità del cliente, intensità d'uso del prodotto,
tecnologia utilizata.
Variabili organizative: complessità dell'organizzazione decisionale, natura delle relazioni, policy
d'acquisto.
-
Caratteristiche personali: analogia acquirente venditore, attitudine al rischio, fedeltà.
In questi mercati l'eterogeneità della domanda manifesta una dinamica molto più lenta di
dei mercati consumer e la quelli
prevedibilità delle istanze di acquisto è molto superiore.
In conseguenza di ciò, le imprese che operano come venditori nei contesti B2B sono meno stressate
sul versante della
segmentazione e tendono a conservare più a lungo i medesimi target di
riferimento.
CAPITOLO 10
Per definire il concetto di strategie di business è necessario analizzare due tipologie di fasi; fase
analitica efase decisionale.
competitiva interma
Esterna
1. Su quali basi
2. Dove
si compete
Cosa 4..Come
si offre l compete
Risorse Prodotti-mercat
- Competenze
-Value proposition Piani funzional
-Concorrenti
-Posizionamento Specite
Opzione
strategica
Vantaggio
competitivo
Nella fase analitica, con riferimento allo specifico business, si procede a un'analisi dell'ambiente
esterno(mercato,clienti/consumatori, sistema d'oferta) e delle risorse interne (competenze a
asset strategici), mettendo in luce le minacce e le opportunità dell'ambiente nonché i punti di
debolezzae diforza dell'impresa; un'attività rilevante, da ritenersi propedeutica alla definizione
della strategia competitiva.
3. esplicitare la value proposition, ovvero l'însieme degli elementi tangibili e intangibili che
caratterizzano il sistema d'offerta e che troveranno la loro espressione nella product offering,
evidenziando quelli sui quali si fonda lopzione strategica distintiva (cosa si offre);
4. definire i pianispecificifunzionali (come si compete).
Lopzione strategica, secondo David Aaker, è una specifica proposizione di valore, rivolta a un certo
prodotto - mercato, in competizione con determinanti concorrenti, supportata da un isieme di
risorse e competenze, attuata attraverso piani specifici funzionali, presentata con un determinato
posizionamento.
L'opzione strategica quindi riassume la strategia di business prescelta, che comprende tutti e
quattro gli aspetti sopra citati e che tende a fare leva su un vantaggio competitivo.
Possono rappresentare punti di forza un'alta flessibilità strategica, un elevata immagine di marca,
un price positioning competitivo, un'alta copertura distributiva, vigenti economie di scala, alta
efficienza produttiva, alta innovatività della gamma di prodotti, alta performance di prodoti,
vigente know how esclusivo, alta capacità di innovazione, alta quota di mercato, vigenti e rilevanti
accordi strategici, un buon clima aziendale, elevate competenze di marketing, alto utilizzo di
capacità produttiva nel mercato stagnante e disponibilità di capacità produttiva nel mercato in
crescita.
Possono rappresentare punti di debolezza una bassa flessibilità strategica, una modesta immagine
di marca, un price positioning non competitivo, bassa copertura distributiva, non vigenti economie
di scala, bassa efficienza produttiva, bassa innovatività della gamma di prodotti, bassa
performance di prodott, non vigente know how esclusivo, bassa capacità di innovazione, bassa
quota di mercato, non vigenti e rilevanti accordi strategici, non buon clima aziendale, basse
competenze di marketing, basso utilizzo di capacita produttiva nel mercato stagnante e non
l e opportunità (Opportunities);
opportunità ambientali che se sfruttate adeguatamente posono favorire un miglioramento delle
performance d'impresa.
Alcuni esempi da considerare sono; incremento del numero di potenziali acquirenti, nuove
OCcasioni di consumo, nuove tecnologie produttive, nuovi materiali, facilità di accesso a nuovi
canali distributivi e apertura di nuovi mercati.
le minacce (Threats).
minacce che se non
adeguatamente fronteggiate possono mettere a
repentaglio i risultati di
impresa.
Iprimi due punti si situano nell'ambito dell'analisi interna, mentre gli altri due sono relativi
all'analisi esterna.
-punti di debolezza)
Le minacce, viceversa, sono quei motivi/tendenze che, se non adeguatamente fronteggiate, possono
mettere a repentaglio i suoi risultati.
Tali concetti sono relativi, una minaccia/opportunità deve essere considerata come tale da
un impresa in relazione al suo specifico posizionamento competitivo in quel business.
In pratica, ciò che può costituire un'opportunità per un impresa, al tempo stesso può essere
minaccia per un'altra.
2. Rilevazione dei punti di forza e di debolezza dell'impresa
Guardando alle proprie risorse, competenze, capacità, l'impresa deve mettere in evidenza i propri
elementi distintivi, i punti di forza sui quali fare leva per sostanziare il suo vantaggio competitivo.
Parimenti, deve prendere consapevolezza delle proprie carenze, dei punti di debolezza da colmare
per non pregiudicare le proprie prestazioni.
Anche in questo caso il concetto è relativo e la valutazione context-specific, nel senso che leforze e
debolezze per un'impresa sono tali in relazione alla situazione di mercato e competitività.
Aver identificato delle opportunità rilevanti non significa essere in grado di sfruttarle al meglio; è
necessario fare una valutazione integrata tra le risorse e le competenze disponibili e quelle
necessarie per cogliere le opportunità e fronteggiare le minace.
Ove i punti di forza dell'impresa coincidono con i fattori necessari per cogliere le opportunità
offerte dal mercato, si determinano i presupposti per l'ottenimento di un vantaggio competitivo
significativo.
5. Individuazione delle linee di azione
Considerando ifattori individuati(opportunità/minacce,forze/debolezze) e la loro valutazione,
anche integrata, il modello offre delle indicazioni in merito a possibili linee di azione strategica
ll modello ha il limite di essere statico, di fotografare una situazione nel momento in cui esso viene
applicato, mentre i fenomeni che indaga sono per definizione dinamici.
Pertanto, è necessario che tale analisi sia ripetuta periodicamente, cosi da offrire nel tempo nuovi
spunti di riflessione strategica.
Tale superiorità deriva dall'insieme di caratteristiche detenute dala marca (o dal prodotto) e ha
origine in particolare in alcune capacità dell'impresa, ovvero lefonti del vantaggio competitivo,
che segnano in maniera più significativa la diferenza rispetto ai concorrenti.
Beneficio percepito dal consumatore (B), esso riguarda la valutazione della product
offering, nei suoi elementi costitutivi di tipo funzionale e simbolico. Dal valore attribuito
alla somma dei benefici offerti dalla product offering devono essere detratti i costi
sopportati per ottenere la disponibilità del prodotto.
Consumer surplus (B- P), è la differenza tra il beneficio percepito dal consumatore e il
prezzo pagato. ll cliente individua le caratteristiche della product offering in funzione delle
sue preferenze e tra i vari fornitori selezionati sceglie quello che gli offre il livello di
consumer surplus più elevato. Ovviamente,
mentre quanto maggiore è la sua entità,
se
questo è negativo, il cliente non
acquista,
maggiore è la soddisfazione.
Grazie alle sue competenze organizzative e tecnologiche, alla sua cultura low cost, l'impresa che
persegue un vantaggio competitivo di costo si concetra sull'eccellenza operativa: configura dei
processi logistici e gestionali altamente efjicienti+, persegue economie di scala e di esperienza (si
verificano al crescere del volume accumulato di produzione, consistono nella riduzione del costo
unitario della produzione dovuta al perfezionamento dei processi e ai miglioramenti di
produttività ottenuti grazie all'esperienza sviluppata), definisce product offering no -frills (cioè si
concentra sull'utilità fondamentale dell'oferta e non prevede
attributi/servizi
non essenziali),
utilizza al meglio la propria capacità produttiva.
Limpresa concentra i suoi sforzi in un determinato prodotto - mercato, potendo superare, proprio
grazie a questa strategia di nicchia, le performance di concorrenti operanti su molteplici mercati. Il
vantaggio competitivo di focalizzazione può risiedere sui fattori inerenti sia ai costi sia alla
differenziazione.
Queste strategie sono considerate tra di loro alternative, dal momento che, per
e la cultura necessarie l'autore, le capacità
per competere in un campo sono sostanzialmente oppostea quelle richieste
nell'altro.
La chiave di questa
strategia risiede nel dare una risposta efjficace alle precise attese dei
consumatori, attraverso un sistema d'offerta
value for money: orientato al cliente, personalizzato,
tempestivo, efjiciente, innovativo, al minor prezzo.
Tale approccio attribuisce priorità all'obbiettivo di fornire la soluzione più idonea rispetto alle
esigenze del cliente
(adeguatezza del beneficio B), accompagnata dal più elevato consumer surplus (B- P) e tende a
configurare gli altri elementi dell'equazione del valore (P-C) per conseguenza.
Quale che sia la fonte, un vantaggio competitivo deve essere significativo e difendibile: deve
affermare una differenza riconosciuta come rilevante dai clienti e deve fare leva su fattori detenuti
in modo esclusivo dall impresa di
e non facile replicazione da parte di terzi.
Value proposition.
Un'opzione strategica deve comprendere quattro elementi: competenze e asset strategici, prodotti
-
In merito, tuttavia, è possibile individuare alcune tipologie di opzioni strategiche più comuni,
basate su proposizioni di valore caratterizzate, che richiamiamo brevemente di seguito.
Qualità: ricerca di una superiorità complessiva della product offering, cosi come percepita dai
clienti, rispetto alle alternative offerte dalla concorrenza.
Costo: cultura, processi, condizioni strutturali low cost consentono di erogare un offerta di
funzionalità base, al prezzo più basso della categoria.
Valore: selezione degli elementi dell'ofjerta che portano valore al cliente e riduzione di quelli non
rilevanti, con conseguente generazione di un elevato customer surplus.
Attributi del prodotto: assunzione di una posizione di dominio su uno specifico attributo del
prodotto, considerato fondamentale dai consumatori.
Innovazione: sviluppo della capacità innovativa e relativi continui
miglioramenti
proposition, ofjrendo all'impresai vantaggi dei firs mover[2] e incrementandone
della value
credibilità e
prestigio.
Responsabilità sociale: assunzione organica dei principi della responsabilità sociale nella
cultura, nelle strategie e nelle operazioni dell'impresa.
Notorietà e familiarità del brand: massima estensione della notorietà e attiazione di relazioni
di familiarità con il brand, allo
scopo di ottenere la fiducia dei consumatori e di essere tra le prime
marche considerate per l'acquisto.
Strategia globale: presenza sui mercati globali con un approccio omogeneo, volto a
l'interrelazione dei mercati nazionali e dunque a sfruttare
sviluppare sinergie, economie di scala, flessibilità
strategica.
10.5 I1 posizionamento
Coerentemente con 1'opzione strategica l'impresa deve stabilire il posizionamento strategico nel
business, ovvero il modo con il quale essa, e il suo brand, aspira a essere percepita rispetto ai
concorrenti.
l posizionamento consiste nel processo di concezione di una marca, dei suoi benefici e della sua
immagine, e nella costruzione, nella mente dei consumatori, di una posizione favorevole e distinta
da quella delle marche concorrenti.
In questo caso, l'impresa definisce e soprattutto rende espliciti gli elementi di differenziazione della
propria marca rispetto ai competitor
Questa scelta strategica delinea un chiaro indirizzo per la declinazione della product offering, e in
particolare per la politica di prodotto, gli investimenti in R&S, il pricing, il branding, la
comunicazione.
ll processo di definizione del posizionamento strategico si sviluppa nelle seguenti fasi:
1. Qualificazione dell'ambiente competitivo di riferimento.
A partire dal prodotto - mercato prescelto, occorre identificare i concorrenti rispetto ai quali
condurre l'analisi e definire il posizionamento.
Taleattività porta con sé non banali complicazioni: dijfatti la qualificazione dei confini competitivi
é tutt'altro che agevole.
lprocesso di posizionamento prevede poi di identificare i benefici che sono rilevanti per il target e
di verificare su questi i punti di dijjerenziazione e quelli di parità rispetto alla
concorrenza
Ipunti di differenziazione sono quei benefici/attributi in relazione ai qualii consumatori
riconoscono a una determinata marca una posizione superiore.
I punti di
parità con la concorrenza, invece, sono quei elementi della
fondamentali dai consumatori e sui quali la performance dell'impresaproduct offeringscendere
ritenuti
non possono al di
sotto di undeterminato standard di prestazione o al di sotto di un determinato livello di
prestazione del diretto competitor
Uno strumento utile per svolgere queste analisi è la mappa percettiva, che è una rafjigurazione
grafica di come le diverse marche sono percepite rispetto alle variabili di posizionamento prescelte.
ll mantra si rivolge sia allinterno dell'impresa, sia all'esterno, e in questo caso può assumere la
veste di slogan ed essere veicolato attraverso gli strumenti del marketing comunication mix.
Per affermare il proprio posizionamento, dopo aver definito il mantra, l'impresa deve specificare la
propria categoria di appartenenza, e poi marcare la propria diferenza rispetto ai concorrenti.
Aseconda del punto di osservazione dalquale lo siguardi, esso può rappresentare diverse realtà:
1. Loggetto fondamentale dello scambio di mercato dove le persone cedono
volontariamente denaro per un oggetto;
4. un qualcosa che a seconda della natura prevalente delle due caratteristiche prende
il nome di bene o servizio.
3 T'elasticita legata al livello degli impianti, riguarda la capacità di variare rapidamente i volumi
di produzione senza incrementarei costi unitari medi.
2) Su modello: consiste nella produzionedi beni in unità distinte, ma le commesse sono ripetitive,
nelsenso che gli ordini riguardano modelli che rimangono nel catalogo del"'impresa per un tempo
Sufjiciente a consentire la riproduzione dei cicli di produzione. Si tratta della produzione di
prodotti fatti in piccola serie in cui la differenziazione dei prodotti non permette che la produzione
inizi prima dell'arrivo dell'ordine.(la produzione parte quando arriva l'ordine).
3)Intermittente a grandi lotti: tipico della produzione di massa in cui il ciclo di produzione viene
Scomposto in 2fasi:
La tipologia di processo produttivo su cui l'impresa basa la propria attività condiziona dunque
Tapproccio di business, quello di mercato e quindi il marketing management.
Limpresa è un sistema dinamico aperto alle influenze e cambiamenti esterni e dotato di capacità di
autoregolazione che, in un dato momento, si fonda su una specifica struttura:
-di marketing, che riflette la strategia di interpretazione e copertura del mercato da parte
dellimpresa e presenta determinate caratteristiche di dimensione, efficienza e potere di mercato.
Queste componenti vanno considerate come non modificabili nel breve termine.
Viè quindi un legame e un condizionamento reciproco fra le due strutture, che vincola e indirizza
iprocessi di marketing.
I player che occupano un determinato mercato non sono tutti uguali con le loro offerte.
La logica tecnica vincola le scelte di mercato attraverso la struttura produttiva, che nel breve
termine è costante e che si esprime anche in logica economica, atraverso una struttura di costi
Specifica.
La logica economica impone una scelta del modello di reddito _da perseguire partendo
dall ammontare dei ricavi che la gestione genera e Si fonda su questa relazione:
R=Pi*Qv
Special marketer non si rivolge allintera domanda ma solo ad una porzione essa, di applica
prezzi più elevati con l'ovia conseguenza che non sarà possibile generare elevati volumi
di vendita.
II suoi ricavi sono mediamente inferiore rispetto al mass marketer ma sarà invece caratterizzato
da una profittabilità superiore grazie alla sua maggiore marginalita.
Primo, mettercela tutta per convincere il cliente a pagare prezzi alti. Secondo, dare il massimo per
permettersi di offrire ai clienti prezzi bassi. Funzionano entrambe le strategie.
Data una tecnologia produttiva, la gerarchia di prodotto esprime il complesso delle varianti di
prodotto che tale tecnologia consente di realizzare.
A livello più alto abbiamo la product category (o product class) subito sotto, ogni
product category è suddivisa in varianti di primo livello (product form).
Ad esempio le automobili sono suddivise in monovolume, berlina, city car ecc; ogni variante di
primo livello può essere poi articolata in variations of class.
La gerarchia di prodotto costituisce perciò la mappa delle possibili varianti di prodotto che un dato
processo produttivo a tecnologia data - è in grado di realizzare.
ll progresso tecnologico consente di realizzare
tuttavia le tecnologie di
maggiori varietà di prodotto e di migliore qualità,
produzione disponibili non sono
ovunque le stesse.
La categoria di prodotto puòanche essere espressa, come avviene nel retail
funzionali, ovvero utilizzando come criterio di marketing, in termini
raggruppamento delle diverse forme e varianti di
prodotto come l'uso che il consumatore ne fa e non la
tecnologia di produzione.
Questa gerarchizzazione è importante in quanto consente all'analista di
mercato di farsi un
quadro completo dell'offerta sia merceologica (classi e varianti di prodotto) sia commerciale
(brand e modelli connessi alle varianti) vigenti in un dato momento all'interno di una determinata
area geografica.
La gerarchia di prodotto è la base sulla quale viene definito il mercato di riferimento e si conviene
di esprimerlo attraverso delle misure (insieme di indicatori parametrici che consentono di
esprimere valutazioni in merito all'ejjicacia e all'ejicienza dei programmi di marketing) che ne
descrivono lo stato e le dinamiche.
L'acquirente, di fronte a diverse alternative di prodotto, deve valutare quale sembra avere un
maggior valore per lui
Un secondo assunto è che l'nsieme inscindibile, dato dal prodotto e relativa marca, costituisca il
quid che il compratore compra con altri omologhi.
Questo insieme inscindibile è formato da un certo nume di attributi (caratteristiche di prodotto
che corrispondono a un beneficio ricercato dal compratore), alcuni tangibili e altri intangibili, che
pOsono avere natura fiunzionale: attiene prettamente il prodotto come fatto tecnico e capace di
performance concrete.
2 A un ivello superiore si trova il prodotto atteso che si dota di quelle caratteristiche minimali che
il consumatore si attende.
2) Di forma, che impattano sulla capacità del prodotto di produrre sia la propria performance
funzionale che quella estetica e simbolica.
Le caratteristiche di forma sono sinteticamente riassumibili nel termine industrial design, ovvero
la concezione e progettazione di un product concept ai fini della sua riproduzione seriale.
II design ha a che fare con la capacità del concept di produrre prestazioni funzionali all'altezza
delle aspettative e di produrre un 'esperienza estetica.
I design puð esprimersi anche attraverso una componente particolare del product concept e cioë il
packaging, ovvero la confezione materiale che fraziona il prodotto nell'unità di vendita e consumo
(pasta frazionata in confezioni da 500g), facilita il corretto uso del prodotto, consente il trasporto
del prodotto dal luogo di acquisto a quello di consumo difendendone l'integrità e consente lo
stoccaggio.
3) Di servizio, che aumentano la capacità del prodotto di generare i benefici funzionali per il
consumatore.
ESSe possonoessere
Customer information: info sull'utilizzo, che consentono al consumatore di far funzionare
correttamente il prodotto. Possono essere inserite sul packaging, in un supporto a parte, o
anche online;
customer service: servizio di assistenza che risolve i problemi di prodotto e raccoglie eventuali
segnalazioni di insoddisfazione. Può essere erogato per via telefono o mediate strumenti digitali;
Molti prodotti, poi, prevedono una manutenzione ordinaria che per i primi cicli viene offerta come
parte integrante dell'offerta di prodotto (tipico il caso dei primi due tagliandi di un'autovettura
nuova); garanzia: ofrire garanzie superiori alla media del mercato puo costituire un elemento
differenziante formidabile.
Tdentificare, sviluppare nuove idee di prodotto e saper applicare le conseguenti strategie
di mercato è ilfattore chiave che determina il successo o il fallimento di un 'impresa.
Diverse sono le ragioni per le quali un prodotto non puó avere successo: una sottovalutazione della
concorrenza, una sopravvalutazione del valore percepito del nuovo prodotto dal cliente altro
ancora. Il premio che attende l'impresa innovatrice è senza dubbio elevato, ma altrettanto elevati
sono i rischi di fallimento.
Per questa ragione molte imprese si dotano di procedure formalizzate per governare il processo di
Sviluppo di nuovi prodotti, il quale può essere suddiviso nelle seguenti fasi: generazione delle
idee, analisi delle idee, valutazione delle idee.
Un aspetto importante da tenere in considerazione è che ogni idea di nuovo prodotto deve sempre
dimostrare la capacit di generare ritorni positivi sugli investimenti. Sono diversi i fattori che
garantiscono il successo delle innovazioni di prodotto.
Essi sono: il supporto del top management, una chiara comprensione dei bisogni del cliente e
una gestione del processo di sviluppo efjiciente in termini di tempi e altro ancora.
ll ciclo di vita del prodotto è un modello che descrive gli stati-tipo che una determinata categoria
di prodotto può attraversare negli anni.
ngenerale, infatti, alcune variabili di mercato tendono a_cambiare forma_ verso e intensitàdi
comportamentonelcorsodel tempo:
-i consumatori sono moderati e attenti ad accogliere nuove proposte di prodotto;
ad attendere i risultati di mercato, prima di lanciarsi in massa anche loro nella sua realizzazione;
- i distributori sanno bene che un nuovo prodotto avrà una certa fatica a garantire nel breve
termine la medesima performance dei prodotti esistenti, per cui tendono a resistere;
- le vendite totali del prodotto e iprofitti da esse generati tendono a manifestarsi lentamente.
Questa circostanza impone di investire cifre anche considerevoli su azioni di marketing operativo
molto importanti: pubblicità per creare notorietà di marca, promozioni di stimolo per sollecitare
alla prova del nuovo prodotto, investimenti commerciali per aumentare rapidamente la copertura
distributiva e dare al prodotto visibilitá all interno del punto vendita.
In sostanza, in questa fase i costi di marketing sono molto elevati e, a fronte di un monte vendite
ancora basso, ciò pone il conto economico di prodotto in perdita economica.
2)Crescita: avviene quando la domanda è stata innescata con successo, le vendite del prodotto
conoscon0 un rapido incremento che si mantiene costante per un po' di tempo.
In questa fase il mercato si sblocca e libera tutte le potenzialità: introdurre il prodotto nei canali
diviene più semplice anche perché i distributori sanno che i clienti cercano quel prodotto.
Nella fase di crescita i profitti per dei produttori crescono e raggiungono il loro massimo livello,
mettendo a reddito tutto il potenziale di novità del prodotto.