Il lungo declino subito dal patrimonio edilizio del centro storico di Palermo, soprattutto dopo il
massiccio spopolamento successivo al terremoto del 1968*, che vede gli abitanti spostarsi sia
verso i nuovi quartieri periferici di edilizia pubblica sia verso quelli sorti con il sacco edilizio della
“conca d’oro”, è stato interrotto dall’approvazione del P.P.E. del Centro Storico, redatto dai
professori Benevolo, Cervellati ed Insolera con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico comunale.
Nellugliodel1993l’AssessoratoregionaleTerritorioedAmbiente emana il decreto n. 525/93 che mette
fine, per la città antica, alle previsioni di sventramento del datato P.R.G. del 1962.
* Al censimento del 1961 erano presenti nei quattro mandamenti del centro storico 125 mila
abitanti, divenuti 53 mila nel 1971.
* sussiste per quest’area un Piano di Recupero d’iniziativa privata (Curia Arcivescovile) con un
progetto originario di Ludovico Quaroni, che ha permesso la realizzazione di un immobile
destinato ad uffici e abitazioni.
Il PPE – piano particolareggiato esecutivo per il centro storico di Palermo – parte dalla
conoscenza dei processi di formazione e trasformazione del tessuto urbano storico e dalla
conoscenza, classificazione e rappresentazione del patrimonio edilizio storico per la definizione
delle scelte progettuali.
Il piano ha il merito di avere “enunciato programmaticamente la necessità di ancorare le scelte di
progetto alla individuazione rigorosa dei processi di trasformazione della città storica”.
Obiettivo prioritario del piano è promuovere un ritorno degli abitanti (circa 50.000 mila) in centro
storico.
Il piano ha definito e chiarito come operare nel centro storico. Attraverso la conoscenza del
tessuto urbano storico e l’analisi tipologica il piano propone nuove destinazioni d’uso compatibili
con i tipi edilizi individuati e adeguate categorie d’intervento al patrimonio edilizio.
Il piano analizza il sistema delle attrezzature e dei servizi. Indica alcuni dati relativi alla scuola
dell’obbligo e al verde (che risulta incrementato da 6 a 36 ettari).
Riguardo alle soluzioni per il traffico e i parcheggi dà delle indicazioni precise relativamente alla
mobilità tangente il centro storico a monte e a valle, che deve servire per il traffico di
attraversamento, e alla realizzazione di parcheggi (10.000 posti macchina tra parcheggi a raso e
interrati, in aree tangenti il centro storico e all’interno della cinta muraria). Per altre specificazioni
rinvia a scelte successive dell’amministrazione.
• catoi multipli
• palazzetti
• palazzetti plurifamiliari
• palazzi
• edifici specialistici religiosi (chiese, oratori,cappelle)
• ristrutturazione
• ripristino filologico
• ripristino tipologico