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IL PPE PER IL CENTRO STORICO DI PALERMO

Il lungo declino subito dal patrimonio edilizio del centro storico di Palermo, soprattutto dopo il
massiccio spopolamento successivo al terremoto del 1968*, che vede gli abitanti spostarsi sia
verso i nuovi quartieri periferici di edilizia pubblica sia verso quelli sorti con il sacco edilizio della
“conca d’oro”, è stato interrotto dall’approvazione del P.P.E. del Centro Storico, redatto dai
professori Benevolo, Cervellati ed Insolera con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico comunale.
Nellugliodel1993l’AssessoratoregionaleTerritorioedAmbiente emana il decreto n. 525/93 che mette
fine, per la città antica, alle previsioni di sventramento del datato P.R.G. del 1962.

* Al censimento del 1961 erano presenti nei quattro mandamenti del centro storico 125 mila
abitanti, divenuti 53 mila nel 1971.

Contestualmente l’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente approva con decreto n. 582/93 il


Piano Particolareggiato “Albergheria-Ballarò” e con decreto 597/93 i quattro Piani di Recupero
(Italter) “Cassaro Alto”, “Scopari”, “Sant’Agostino” e “Capo” che completano la pianificazione
attuativa di tutte le aree del Centro Storico, fatta eccezione per l’area diruta su via Maqueda
angolo discesa delle Capre*, nonché per l’area di “Castello San Pietro” entrambe normate da
piani esecutivi degli anni ‘80.

* sussiste per quest’area un Piano di Recupero d’iniziativa privata (Curia Arcivescovile) con un
progetto originario di Ludovico Quaroni, che ha permesso la realizzazione di un immobile
destinato ad uffici e abitazioni.

Il PPE – piano particolareggiato esecutivo per il centro storico di Palermo – parte dalla
conoscenza dei processi di formazione e trasformazione del tessuto urbano storico e dalla
conoscenza, classificazione e rappresentazione del patrimonio edilizio storico per la definizione
delle scelte progettuali.
Il piano ha il merito di avere “enunciato programmaticamente la necessità di ancorare le scelte di
progetto alla individuazione rigorosa dei processi di trasformazione della città storica”.
Obiettivo prioritario del piano è promuovere un ritorno degli abitanti (circa 50.000 mila) in centro
storico.
Il piano ha definito e chiarito come operare nel centro storico. Attraverso la conoscenza del
tessuto urbano storico e l’analisi tipologica il piano propone nuove destinazioni d’uso compatibili
con i tipi edilizi individuati e adeguate categorie d’intervento al patrimonio edilizio.

Il piano analizza il sistema delle attrezzature e dei servizi. Indica alcuni dati relativi alla scuola
dell’obbligo e al verde (che risulta incrementato da 6 a 36 ettari).
Riguardo alle soluzioni per il traffico e i parcheggi dà delle indicazioni precise relativamente alla
mobilità tangente il centro storico a monte e a valle, che deve servire per il traffico di
attraversamento, e alla realizzazione di parcheggi (10.000 posti macchina tra parcheggi a raso e
interrati, in aree tangenti il centro storico e all’interno della cinta muraria). Per altre specificazioni
rinvia a scelte successive dell’amministrazione.

Il PPE è costituito dai seguenti elaborati:



Relazione generale; Norme tecniche di attuazione; Tavole:
Gli elaborati grafici comprendono 14 categorie di tavole (1:25.000 – 1:500).
- Tav. 1 La Conca D'oro nel 1912 (1:25.000) - Tav. 2 La Conca D'oro nel 1987 (1:25.000)
- Tavv. 3 (3.1-3.2-3.3) La città murata e il territorio storico ancora esistente (1:10.000) evidenziano
ciò che resta del territorio storico (dimore patrizie stagionali, giardini storici, edilizia di borgata,
territorio agricolo)
- Tavv. 4-5-6 Il Catasto del 1877/1930/1954 (1:2000)

- Tav. 7 Sintesi storica dei mutamenti catastali (1:2000)
- Tav. 8 Gli spazi storici liberi al 1988 e non
compromessi da interventi posteriori al 1877 (1:2.000)
- Tav. 9 La tipologia edilizia storica fino al 1877 (1:2.000) con individuazione dell’edilizia:

- specialistica civile

- specialistica religiosa
- per il culto (chiese)

- residenziale palazzo

- residenziale altre tipologie
- Tav. 10 Gli interventi nuovi dal Piano Giarrusso ad oggi (1:2000)
- Tavv. 11 (11.1-11.2) La grande viabilità (1:5.000) proposte per la grande viabilità, nuove soluzioni
di parcheggio in aree tangenti il centro storico e nuove sistemazioni a verde.
- Tav. 12 Piano d'inquadramento generale (1:2.500) previsioni complessive del piano.
- Tavv. 13 (1-17) I piani terra e gli spazi liberi (1:500) le tavole riportano i rilievi dei piani terreni e
degli spazi inedificati e illustrano le proposte progettuali relative al sistema degli spazi pubblici che
saranno realizzate direttamente dal Comune;
- Tavv. 14 (1-17) PPE centro storico di Palermo (1:500) le tavole riportano i rilievi delle coperture e
riguardano il patrimonio edilizio (classificazione tipologica degli edifici) e gli interventi attuabili
dagli operatori privati.
Le tavole 13 comprendono campi archeologici, ripristino di mura storiche, integrazioni tra verde
esistente e verde di progetto, pavimentazioni. Le indicazioni hanno valore programmatico, ovvero
il Comune dovrà approfondire la fattibilità degli interventi.
La serie delle tavole 14, a differenza delle tav. 13 che hanno un valore programmatico, hanno un
valore prescrittivo e “servono a regolare il passaggio dal progetto pubblico complessivo
contenuto nel piano particolareggiato ai progetti esecutivi specifici degli altri soggetti”.
La serie di tavole 14 riportano:

- La classificazione tipologica del patrimonio edilizio
storico che comprende:
• catoi semplici

• catoi multipli

• palazzetti

• palazzetti plurifamiliari
• palazzi
• edifici specialistici religiosi (chiese, oratori,cappelle)

• edifici specialistici religiosi (conventi, collegi,seminari)

• edifici specialistici civili pubblici

• edifici specialistici civili produttivi

• edilizia conseguente il piano regolatore Giarrusso (1886)


• edilizia post-bellica

- Le categorie d’intervento al patrimonio edilizio che
prevedono:
• restauro

• ristrutturazione

• ripristino filologico

• ripristino tipologico

• demolizione senza ricostruzione

• demolizione delle superfetazioni e il ripristino filologico

• demolizione delle superfetazioni e il ripristino tipologico

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