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Il primo livello di identificazione di qualsiasi tipo cellulare si basa sulla distinzione tra cellula procariotica e cellula
eucariotica. Diverse caratteristiche distinguono i due tipi cellulari:
1. La prima differenza viene evidenziata già dal nome: eucarion deriva dal greco, e significa "vero nucleo";
viceversa procarion significa "prima del nucleo". Le cellule eucariotiche possiedono un involucro nucleare che
separa il DNA dal resto della cellula, al contrario le cellule procariotiche hanno il DNA libero nel citoplasma
in una regione definita nucleoide.
2. La molecola di DNA contenuta nelle cellule procariotiche è solitamente di forma circolare e di dimensioni
molto ridotte rispetto agli eucarioti. Le cellule eucariotiche presentano più molecole di DNA non circolare,
organizzate in cromosomi. La quantità di DNA nelle cellule eucariotiche infatti è superiore di diversi ordini di
grandezza.
3. La cellula eucariotica ha normalmente dimensioni dell'ordine di decine di micrometri, mentre una cellula
procariotica ha dimensioni che variano nell'ordine di pochi micrometri.
4. Differente è anche la struttura che delimita la cellula. Sia la cellula eucariotica che quella procariotica sono
delimitate da una membrana costituita principalmente da fosfolipidi, che si dispongono a formare un doppio
strato; la cellula procariotica però è anche dotata di una parete cellulare, esterna alla membrana, costituita per
la maggior parte da peptidoglicani (molecole formate da zuccheri e peptidi, NAGA, NAMA) che conferisce
alla cellula forma e rigidità. Inoltre, alcune cellule procariotiche hanno un'altra membrana esterna costituita da
lipopolisaccaridi e proteine.
5. L'interno della cellula eucariotica è caratterizzato dalla presenza di organelli intracellulari rivestiti da
membrana, assenti nella cellula procariotica. Al contrario, il citoplasma delle cellule procariotiche è privo di
strutture membranose, se si eccettuano i mesosomi, che derivano dal ripiegamento della membrana plasmatica.
6. Le cellule eucariotiche si dividono per mitosi, un processo che coinvolge la condensazione del DNA duplicato
in cromosomi e la loro separazione mediante un processo elaborato e strettamente regolato. I procarioti si
dividono per scissione binaria: le cellule dopo aver duplicato il proprio DNA ed essersi allungate fino quasi al
doppio della loro lunghezza media si dividono in due cellule figlie a seguito della formazione di un setto
divisorio e una molecola di DNA rimane in ognuna delle due cellule
Sebbene esistano molte differenze tra cellule eucariotiche e procariotiche, esistono anche molte similitudini legate al
fatto che le cellule eucariotiche si sono evolute da antenati procariotici. Entrambi i tipi cellulari, per esempio, hanno un
linguaggio genetico identico, vie metaboliche comuni ed alcune caratteristiche strutturali comuni.
I BATTERI
I batteri (singolare batterio) sono microrganismi unicellulari, procarioti, (in precedenza chiamati anche schizomiceti)
di dimensioni di solito dell'ordine di pochi micrometri, ma che possono variare da circa 0,2 µm dei micoplasmi fino a
30 µm di alcune spirochete. I procarioti si distinguono in due gruppi principali: archeobatteri ed eubatteri. I primi
vivono spesso in situazioni di temperatura e pH molto inospitali, ma hanno caratteristiche (metaboliche, genetiche,
strutturali) simili agli eucarioti. Gli eubatteri comprendono la maggior parte dei restanti batteri; alcuni gruppi sono
i micoplasmi.
Fra loro si distinguono per forma in:
Bacilli: a bastoncino
Cocchi: a sfera; se si dispongono a coppia si chiamano: diplococchi, a catena si chiamano streptococchi, a
grappolo si chiamano stafilococchi.
Spirilli: a spirale
Vibrioni: a virgola
Spirochete: con più curve
Un’altra importante suddivisione è quella che li raggruppa secondo l'optimum di temperatura alla quale possono
crescere. Per questa suddivisione si hanno, tre sottoclassi:
Identificazione di un batterio:
Per procedere all'identificazione di un batterio, si usano le seguenti metodologie: riconoscimento a microscopio ottico
od elettronico. La colorazione di Gram è una delle metodologie più utilizzate e si basa sulla distinzione delle
caratteristiche della parete: una struttura con più peptoglicani si colora e di conseguenza si dice che il batterio è Gram
positivo; una minor presenza di peptoglicani contraddistingue i Gram negativi.
• Membrana citoplasmatica: contenente Citoplasma, o citosol, matrice acquosa colloidale che contiene gli
organuli all'interno della cellula, e mesosomi, invaginazioni della membrana citoplasmatica di notevoli
dimensioni, di forma irregolare, abbondanti e voluminosi soprattutto nei batteri gram positivi.
• Plasmide: piccole molecole di DNA circolare, codificano per prodotti che conferiscono resistenza agli
antibiotici.
• Nucleoide: Regione, non circondata da membrana, in cui è presente il materiale genetico procariotico.
Gram negativi
Si definiscono Gram-negativi quei batteri che non rimangono colorati di blu o viola dopo aver subito la colorazione di
Gram. Si contrappongono ai batteri Gram-positivi, che invece rimangono colorati alla fine del procedimento di Gram.
Caratteristiche
Suddividere i batteri in funzione della colorazione che presentano dopo essere stati soggetti al metodo di Gram è il
modo più utilizzato per suddividere i batteri, anche se ciò non include alcun grado di parentela tra le diverse specie
batteriche.
I gram negativi si
contraddistinguono, come detto,
perché non mantenengono la
colorazione dopo tattamento con
il metodo di Gram. Dapprima
trattate con cristalvioletto, le
colture batteriche vengono lavate
con un moderdenzante, il liquido
di Lugol. Poi si utilizza un
decolorante, per esempio alcol
etilico. Se i batteri, dapprima
colorati di viola o blu, dopo
trattamento con decolorante
perdono la colorazione, allora
vengono definiti Gram negativi.
Ciò è dovuto al fatto che i Gram
negativi possiedono una
sottile parete cellulare, che
permette al colorante di penetrare e colorare la cellula, permettendo di seguito anche al decolorante di penetrare e
decolorare la cellula. È questa sostanzialmente la differenza più grande che caratteriza e differenzia i Gram positivi.
Struttura
1. LPS, lipopolisaccaridi, costituita da internamente da: uno doppio strato fosfolipidico (sul quale strato interno ci
sono le lipoproteine), attraversato da delle proteine e dalle porine (trasportano all’interno di molecole idrofile
di p.m. < 600-700 Da), sullo strato esterno sono poggiati i lipidi A (tossine), che si continuano verso l’esterno
con una parte centrale, il Core, e una parte esterna, l’antigene O;
2. Spazio periplasmatico, tra la membrana interna e quella esterna (più evidente nei batteri gram – perché lo
strato di peptidoglicani è inferiore);
3. Peptidoglicano, composto da NAGA (N-acetilglucosamina) e NAMA (N-acetilmuramico) a cui sono legati
verticalemente 5 aminoacidi, le due unità strutturali sono legate da legami B (1-4). Questo strato nei gram – è
sottile;
4. Membrana citoplasmatica, doppio strato fosfolipidico.
Gram positivi
Si definiscono Gram-positivi quei batteri che rimangono colorati di blu o viola dopo aver subito la colorazione di
Gram. Si contrappongono ai batteri Gram-negativi, che invece subiscono la decolorazione.
Caratteristiche