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Teoria, analisi, composizione Rocco De Cia [31.1.

2020]

Appunti di armonia
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Cadenza d’inganno

La cadenza d’inganno (V-VI) è una variante della cadenza perfetta (V-I).


La cadenza perfetta chiude, mentre la cadenza d’inganno mantiene aperto il discorso
armonico.
Possiamo realizzare la cadenza d’inganno sia con risoluzione di sensibile, sia senza
risoluzione di sensibile, sia in modo maggiore sia in modo minore.
Per avere la settima di dominante nel passaggio V7-VI, si utilizza la settima di dominante
completa.
Se la sensibile viene risolta, nell’accordo di VI abbiamo un raddoppio della terza dell’accordo
anziché un raddoppio della fondamentale, come risultava nei casi visti fino a questo momento.
La terza dell’accordo di VI coincide con la tonica, quindi si può parlare anche di raddoppio
della tonica.
L’esempio a.1 è senza risoluzione di sensibile. Si segue la regola del moto contrario: quando
il basso sale di grado, le tre parti superiori scendono.
L’esempio a.2 utilizza la risoluzione di sensibile. Il Si del soprano sale al Do; contralto e
tenore seguono invece la regola del moto contrario rispetto al basso. Nell’accordo di VI
abbiamo il raddoppio di terza (Do al soprano e Do al tenore).

L’esempio b.1 è senza risoluzione di sensibile: viene quindi utilizzato il Si (VII naturale). Si
segue la regola del moto contrario: quando il basso sale di grado, le tre parti superiori
scendono.
L’esempio b.2 utilizza la risoluzione di sensibile. Il Si del soprano (sensibile) sale al Do;
contralto e tenore seguono invece la regola del moto contrario rispetto al basso. Nell’accordo
di VI abbiamo il raddoppio di terza (Do al soprano e Do al tenore).

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Teoria, analisi, composizione Rocco De Cia [31.1.2020]

Gli esempi b.3 e b.4 mostrano diverse disposizioni di b.2. Da notare l’unisono soprano-
contralto in b.3, e l’unisono contralto-tenore in b.4: tali unisoni coincidono con il raddoppio
di terza.
Attenzione: in modo minore, una volta alterata la sensibile, come in b.2, b.3 e b.4, è
necessario risolverla facendola salire alla tonica.

Gli esempi c e d impiegano la settima di dominante completa. In questo caso è necessario


risolvere la sensibile facendola salire alla tonica, e risolvere la settima facendola scendere di
grado.
In c.1 la sensibile è al tenore e la settima al soprano; in c.2 la sensibile è al soprano e la settima
al contralto. Anche qui abbiamo il raddoppio di terza.

In d.1 la sensibile è al contralto e la settima al tenore; in d.2 la sensibile è al soprano e la


settima al contralto. Anche qui abbiamo il raddoppio di terza.

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Teoria, analisi, composizione Rocco De Cia [31.1.2020]

Per avere la settima di dominante completa in IV-V7-VI si rinuncia al legame armonico fra
IV e V:
• in e.1, in Do maggiore, si rinuncia al legame armonico al Fa del soprano;
• in e.2, in Do minore, si rinuncia al legame armonico al Fa del tenore.

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