Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sommario
Modellazione edifici esistenti: introduzione dati,
definizione carichi statici e azione sismica
Edifici in calcestruzzo: controllo risultati, strategie
di input delle armature, verifica dell’edificio con
analisi lineare con spettro di progetto e con fattore
di struttura q; analisi pushover; interventi di
adeguamento, miglioramento e interventi di
riparazione
Interventi locali e globali su edifici non progettati
con criteri antisismici; applicazione delle linee guida
Reluis
Edifici in muratura: controllo dei risultati, verifica
dell’edificio con analisi lineari e analisi di pushover;
interventi di adeguamento, miglioramento e
interventi di riparazione
2
___
1
Parte 1
Modellazione edifici
esistenti: introduzione
dati, definizione carichi
statici e azione sismica
3
Richiami di normativa
DM 2008 8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
Si individuano le seguenti categorie di intervento:
interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di
sicurezza previsti dalle presenti norme;
interventi di miglioramento atti ad aumentare la
sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente
raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;
riparazioni o interventi locali che interessino elementi
isolati, e che comunque comportino un miglioramento
delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a
rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D.
lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del
paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad
interventi di miglioramento effettuando la relativa
valutazione della sicurezza.
4
___
2
Decreto legge 74 del 06/06/2012
Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite
dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio
delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova,
Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012
La circolare della regione Emilia Romagna specifica
che l’art. 3 (commi 7 e 8) riguarda le attività
produttive svolte in capannoni industriali, pertanto si
approfondirà l’argomento nella parte 3 dedicata alle
strutture prefabbricate.
5
___
6
___
3
Modellazione
Prima di iniziare la modellazione con
PRO_SAP è necessario effettuare la
Caratterizzazione dei materiali, della
geometria e dei dettagli strutturali
La normativa definisce 3 diversi livelli di
conoscenza (limitata adeguata e accurata)
funzione del numero di prove e dei dettagli
strutturali a disposizione del progettista. Il
livello di conoscenza determina il metodo
di analisi e i fattori di confidenza da
adottare.
7
___
Livelli di conoscenza
8
___
4
Archivio dei materiali
Nell’archivio dei
materiali è necessario
inserire i valori medi
che derivano dalle
prove (o i valori usuali
dell’epoca).
I valori dei coefficienti di sicurezza
e dei fattori di confidenza vengono
utilizzati in automatico dal
programma in fase di verifica.
Per quanto riguarda l’acciaio, è
possibile assegnare le
caratteristiche nei criteri di
progetto.
9
___
10
___
5
Analisi dei carichi
L’analisi dei carichi secondo le n.t.c
distingue due tipi di permanenti:
G1 pesi propri + permanenti
compiutamente definiti
G2 permanenti non compiutamente
definiti (ad es. tramezze)
___
___
6
Definizione dei carichi dei solai
Nell’archivio dei solai è
necessario definire:
G1: pp+p def= pesi propri +
permanenti compiutamente
definiti
G2:p non def= permanenti
non compiutamente definiti
(ad es. tramezze)
Sovr. var (o neve)= carichi
variabili o da neve sul solaio
Coeff. psi0, psi1, psi2
(definiti nella tabella 2.5.I
del DM08)
___
___
7
Requisiti di sicurezza
I requisiti di sicurezza fanno riferimento allo stato di danneggiamento della struttura definito
mediante i seguenti quattro Stati Limite (SL):
SL di operatività (SLO): a seguito del terremoto, la costruzione nel suo complesso (includendo
elementi strutturali, elementi non strutturali, ecc.) non deve subire danni ed interruzioni d'uso
significativi.
SL di danno (SLD): a seguito del terremoto, la costruzione nel suo complesso(includendo
elementi strutturali, elementi non strutturali, apparecchiature rilevanti, ecc.) subisce danni tali da
non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza
e di rigidità nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente
utilizzabile pur nell'interruzione d'uso di parte delle apparecchiature.
SL di salvaguardia della vita (SLV): a seguito del terremoto, la costruzione subisce rotture e
crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali
cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la
costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine
di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali.
SL di Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi danni e crolli dei
componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la
costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di
sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
N.B.: l’inserimento dei casi di carico sismici di tipo Stato Limite di Salvaguardia della vita (SLV) e
Stato Limite di Danno (SLD) avviene in maniera automatica quando si genera un nuovo modello e
si effettuano le analisi secondo il DM 14/1/2008; la verifica per Stato Limite di salvaguardia della
vita (SLV) può essere eseguita in alternativa a quella di collasso (SLC) (par 8.3 DM 14/1/2008)
15
___
Muratura
Edifici prefabbricati
16
___
8
Inserimento dei casi di carico in
PRO_SAP
Vediamo un primo esempio di
applicazione.
Per l’analisi sarà necessario inserire i
seguenti casi di carico:
17
___
18
___
9
Definizione dell’azione sismica
19
___
20
___
10
Definizione dell’azione sismica
21
___
Combinazioni
La definizione delle combinazioni è
strettamente necessaria solo per la
verifica degli elementi strutturali. In
ogni caso combinazioni possono essere
definite per il controllo delle azioni
assegnate alla struttura e per il
controllo dello stato tenso-deformativo
della stessa.
Il programma prevede combinazioni SLU senza sisma
e con sisma.
22
___
11
Combinazioni - paragrafo 2.5.3
23
___
Combinazioni
NTC, Paragrafo 7.3.5
Gli effetti sulla struttura (sollecitazioni,
deformazioni, spostamenti, ecc.) sono
combinati successivamente, applicando la
seguente espressione:
1,00×Ex + 0,30×Ey + 0,30×Ez
con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e
conseguente individuazione degli effetti più
gravosi. La componente verticale verrà tenuta
in conto ove necessario (v. § 7.2.1).
24
___
12
Combinazioni
E’ possibile effettuare le
combinazioni sia con
approccio 1 e approccio 2
(paragrafo 2.6)
Tipicamente è necessario
inserire:
SLU stutt.
SL sismica (inserisce le
combinazioni SLO, SLD,
SLV, SLC)
SLE rare
SLE freq.
SLE perm
SLU accid (solo per le
verifiche di resistenza al
fuoco) 25
___
Combinazioni
13
Esecuzione delle analisi
Nel caso di analisi statica è possibile passare
direttamente alla visualizzazione dei risultati.
Nel caso di analisi dinamica devono essere considerati
tutti i modi con massa partecipante significativa. È
opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con
massa partecipante superiore al 5% e comunque un
numero di modi la cui massa partecipante totale
sia superiore all’85%.
Per la combinazione degli effetti relativi ai singoli
modi deve essere utilizzata una combinazione
quadratica completa degli effetti relativi a ciascun
modo
27
___
14
Controllo spostamenti SLD-SLO
29
___
30
___
15
Controllo spostamenti SLD
Ad esempio:
per una struttura che ha tamponamenti collegati
rigidamente alla struttura che interferiscono con la
deformabilità, la verifica SLD è ok se
Parte 2
Edifici in calcestruzzo:
• Strategie di input delle armature
• Verifica dell’edificio con analisi lineare
con spettro di progetto
• Verifica con fattore di struttura q
• Analisi pushover
• Interventi di adeguamento, miglioramento, riparazione 32
16
Input delle armature
Per assegnare le armature agli elementi strutturali è
possibile utilizzare alternativamente una delle
seguenti procedure:
1. Effettuare una progettazione simulata
basandosi su ipotesi in accordo alle norme
dell’epoca di progettazione dell’edificio e, ove
necessario, modificare le armature progettate nel
modello sorgente con il comando Edita Proprietà,
poi copiare le armature nel modello definitivo
2. Effettuare una progettazione esecutiva della
struttura, modificando gli esecutivi in base alle
armature ottenute dal rilievo, direttamente dal
software Procad Travi / Pilastri e realizzare la
lettura degli esecutivi con il comando Contesto ►
Controllo esecutivi c.a.
3. Assegnare gli “schemi armatura” 33
___
1) Progetto simulato
La norma consente il progetto simulato, però i
metodi di analisi consentiti sono solo quelli
lineari
34
___
17
1) Progetto simulato
Sono necessari 2 modelli.
Per fare il progetto simulato di un edificio è necessario
salvare il modello con un altro nome, impostare la norma
(ad esempio D.M.’96) e personalizzare i criteri di progetto.
Inserite le combinazioni di tipo tensioni ammissibili, è
possibile progettare in accordo alle norme selezionate ed
eventualmente modificare le armature.
35
___
1) Progetto simulato
PRO_SAP importa
automaticamente
le armature
progettate in
accordo alle
norme dell’epoca.
Il progetto
simulato si può
fare per :
- Travi
- Pilastri
- Setti
36
___
18
2) Controllo esecutivi CA
È possibile realizzare i
disegni esecutivi degli
elementi strutturali e
verificarli con il comando
«controllo esecutivi
c.a.»
Il controllo esecutivi c.a. si
può fare per :
- Travi
- Pilastri
- Setti
37
___
3) Verifica schemi
PRO_SAP consente di assegnare gli schemi di
armatura per travi e pilastri.
Cliccando «edita proprietà» su una trave è
possibile assegnare:
Armatura superiore
Primo tratto e relativa area di armatura
Secondo tratto e relativa area di armatura
Terzo tratto e relativa area di armatura
Armatura inferiore
Primo tratto e relativa area di armatura
Secondo tratto e relativa area di armatura
Terzo tratto e relativa area di armatura
Staffatura
Primo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Secondo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Terzo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
38
___
19
3) Verifica schemi
PRO_SAP consente di assegnare le armature
schematicamente per travi e pilastri.
Cliccando «edita proprietà» su un pilastro è
possibile assegnare:
Armatura longitudinale
Primo tratto
Diametro dei ferri di vertice
Diametro dei ferri di lato
Numero di ferri sul lato 1 (totale)
Numero di ferri sul lato 2 (totale)
Staffatura
Primo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
Secondo tratto e relativo diametro e
passo delle staffe
Terzo tratto e relativo diametro e passo
delle staffe
39
___
3) Verifica schemi
Una volta impostato lo schema è possibile effettuare il
comando «setta riferimento assegna schema armatura»
oppure è possibile leggere lo schema da file.
Per memorizzare l’armatura selezionare tutto ed
eseguire il comando «verifica schemi».
40
___
20
3) Verifica schemi
Sugli elementi D3, il comando «verifica
schemi» si limita a verificare la maglia di
base impostata nei criteri di progetto.
41
___
Metodi di analisi
C8.7.2.4 Metodi di analisi e criteri di verifica
Gli effetti dell’azione sismica, possono essere valutati con uno dei metodi di cui al § 7.3 delle NTC, con le seguenti precisazioni.
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi strutturali vengono distinti in “duttili” e “fragili”. La classificazione degli
elementi/meccanismi nelle due categorie è fornita in C8.7.2.5 per le costruzioni in c.a. e in C8.7.2.7 per le costruzioni in acciaio.
I fattori di confidenza indicati nella Tabella C8A.1 servono a un duplice scopo:
a) per definire le resistenze dei materiali da utilizzare nelle formule di capacità degli elementi duttili e fragili; le resistenze medie,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono divise per i fattori di confidenza;
b) per definire le sollecitazioni trasmesse dagli elementi duttili a quelli fragili; a tale scopo, le resistenze medie degli elementi duttili,
ottenute dalle prove in situ e dalle informazioni aggiuntive, sono moltiplicate per i fattori di confidenza.
42
___
21
Criteri di verifica
In PRO_SAP è possibile operare con le 3
differenti metodologie per la verifica degli edifici
esistenti previste dalla circolare:
1. Verifica con l’impiego del fattore di struttura
q - analisi lineare- (par. C8.7.2 circolare DM
14/1/2008 per edifici in C.A.)
2. Verifica con lo spettro elastico (q=1) - analisi
lineare - (par. C8.7.2 DM 14/1/2008)
3. Verifica con analisi statica non lineare –
Pushover – (par. 7.3.4.1 DM 14/1/2008, par
C8.7.2.4 circolare DM 14/1/2008 )
43
___
44
___
22
Analisi statica lineare con fattore q
È il metodo di verifica più semplice. I controlli da effettuare sono
analoghi a quelli per gli edifici nuovi. L’unica differenza rispetto agli
edifici nuovi è che è necessario inserire le armature.
Consente di utilizzare lo spettro di progetto che si ottiene dallo spettro
elastico riducendone le ordinate per il fattore di struttura q, il cui valore
è scelto nel campo fra 1.5 e 3.0 sulla base della regolarità nonché sui
tassi di lavoro dei materiali sotto le azioni statiche.
Nel caso di uso del fattore di struttura, tutti gli elementi strutturali
devono soddisfare la condizione che la sollecitazione indotta dall’azione
sismica ridotta sia inferiore o uguale alla corrispondente resistenza.
Tutti gli elementi strutturali “fragili” devono, invece, soddisfare la
condizione che la sollecitazione indotta dall’azione sismica ridotta per
q = 1.5 sia inferiore o uguale alla corrispondente resistenza (è
necessario fare girare il modello assegnando q=1.5).
45
___
In questo primo
esempio si assegna
q=1,5 pertanto il
programma applica
il metodo dello
spettro di
progetto.
Saranno eseguite le
consuete verifiche di
resistenza, tenendo
conto del Fattore di
Confidenza (FC)
46
___
23
Verifica edificio esistente con q=1,5
Gli elementi strutturali devono risultare verificati.
Al termine della verifica, è necessario eseguire i
seguenti controlli:
DUTTILI N/M 1.5<q<3
TRAVI Verifica V/T cls
FRAGILI q=1.5
Verifica V/T acciaio
48
___
24
Verifica edificio esistente con q=1,5
Nelle verifiche di resistenza il programma tiene automaticamente
conto dei Fattori di Confidenza assegnati al modello.
Travi Verifica N/M rappresenta la verifica a pressoflessione
delle travi (ok se < 1)
Travi Verifica V/T lato calcestruzzo rappresenta la verifica a
taglio lato calcestruzzo (ok se < 1)
Travi Verifica V/T lato acciaio rappresenta la verifica a taglio
lato acciaio (ok se < 1)
Pilastri Verifica N/M rappresenta la verifica a pressoflessione dei
pilastri (ok se < 1)
Pilastri Verifica sismica N rappresenta la verifica prevista al
paragrafo 7.4.4.2.2.1 con resistenza ridotta del 30% (ok se < 1)
Pilastri Verifica V/T cls rappresenta la verifica a taglio lato
calcestruzzo (ok se < 1)
Pilastri Verifica V/T acciaio rappresenta la verifica a taglio lato
acciaio (ok se < 1)
D3 c.l.s. s.l. Verifica N/M rappresenta la verifica a
pressoflessione dei D3 (ok se < 1)
49
___
50
___
25
Verifica edificio esistente con q=1,5
Scansione automatica
È possibile impostare la scansione automatica
nella finestra delle normative. Il programma
eseguirà tutte le verifiche per gli step di
accelerazione impostati e sarà possibile
individuare l’accelerazione che fa risultare
soddisfatta ciascuna verifica (PGA)
52
___
26
Scansione automatica
53
___
Scansione
automatica
La scansione automatica ha
effetto solo sulle MAPPE DI
COLORE.
In relazione vengono stampate
le verifiche relative
all’accelerazione intera e anche lo
stato di progetto dipende dalla
ag della zona sismica (disponibile
al passo1).
È possibile controllare le singole
verifiche (N/M, V/T, …) e i valori
in mappa sono disponibili per
tutti gli step di accelerazione
indagati.
L’accelerazione sismica è
disponibile al passo 1 della
definizione delle masse sismiche.
54
___
27
Metodi di analisi
55
___
È possibile aggiungere i
casi di carico di tipo SLC
perché lo stato limite di
collasso è verificabile
solo con il metodo dello
spettro elastico. ___
56
28
Verifica edificio esistente con q=1
Analogamente al caso precedente
è necessario inputare le armature
con uno dei metodi descritti.
Le sollecitazioni sono più elevate
del caso precedente, ma in
questo caso la norma
prevede verifiche di
RESISTENZA (verifica fragili), e
di DEFORMABILITA’(rotazione
rispetto alla corda). Prima di fare
le verifiche la norma prevede il
controllo di accettazione dei
risultati. 57
___
Accettazione del
modello lineare
Verifiche
58
___
29
Verifica edificio esistente con q=1
Controllo di accettazione dell’analisi lineare
Per eseguire il controllo di accettazione del modello lineare è
necessario eseguire un’analisi lineare statica o dinamica e
realizzare i seguenti controlli:
60
___
30
61
___
Rotaz corda
DUTTILI q=1
(SLV,SLC,SLD)
TRAVI
Verifica a taglio
FRAGILI q=1
(SLV,SLC)
Rotaz corda
DUTTILI q=1
(SLV,SLC,SLD)
Verifica a taglio
PILASTRI
(SLV,SLC)
FRAGILI q=1
Verifiche nodi
(SLV) 62
___
31
Verifica edificio esistente con q=1
In Visualizzazione risultati è disponibile il risultato:
Azioni D2 ► Rotazioni ► Rotaz. Corda 2-2
Rotaz. Corda 3-3
64
___
32
Metodi di analisi
65
___
Analisi pushover
66
___
33
Analisi pushover
Gruppo 2
Gruppo 1
67
___
Analisi pushover
In questo terzo esempio è
necessario cambiare le
proprietà degli elementi D2 e
impostare «trave non lineare».
Inizialmente le caratteristiche
limite sono nulle;
per importare la capacità dei
D2 è sufficiente selezionare
l’opzione «aggiornamento
consentito» e cliccare «importa
capacità D2», specificando da
quale file importarle.
68
___
34
Analisi pushover
Una volta importate le capacità, nel
contesto assegnazione carichi, eliminare
i carichi sismici precedenti e inserire
sismi di tipo «statico non lineare».
Per procedere allo sviluppo dell’analisi è
necessario definire, oltre ai carichi
gravitazionali, i carichi sismici.
Per l’analisi è necessario introdurre
almeno due distinte distribuzioni di
forze orizzontali (7.3.4.1 DM
14/1/2008) applicate a ciascun piano,
con accrescimento lineare.
Gruppo 1 a) Una distribuzione di
forze proporzionali alle forze statiche
(“come per statica lineare”) (fig 2)
Gruppo 1 b) Una distribuzione di
forze proporzionale alla forma del
modo di vibrare (Funzione forma
modale)
Gruppo 2 a) Una distribuzione di
forze uniforme (Proporzionale alle
masse) (fig. 1) ___
69
Analisi pushover
E’ necessario inoltre inserire le eccentricità accidentali.
In questo modo, per ciascun tipo di azione (SLD, SLV e SLCO) serviranno 8 sismi.
Ad es. per sisma di tipo SLV (Salvaguardia della vita) i casi di carico sismici
saranno i seguenti:
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità positiva e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità negativa e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità positiva e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità negativa e distribuzione di forze proporzionale alle masse;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità positiva e distribuzione di forze come per statica lineare o funzione
della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 0,
eccentricità negativa e distribuzione di forze come per statica lineare o
funzione della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità positiva e distribuzione di forze come per statica lineare o funzione
della forma modale;
sisma statico equivalente Esk di tipo Non lineare con angolo di ingresso 90,
eccentricità negativa e distribuzione di forze come per statica lineare o
funzione della forma modale;
70
___
35
Analisi pushover
Prima di eseguire un’analisi di Pushover, consigliamo di eseguire i
seguenti passi:
realizzare un’analisi del modello con i soli carichi verticali e
controllare i risultati dell’analisi (spostamenti, rotazioni e
deformate, eventuali messaggi di avviso/errore dati dal
programma)
creare inizialmente 2 casi di carico di tipo Pushover (solo
angolo di ingresso 0 e 90)
lanciare il check dei dati di carico, che effettua l’analisi
dinamica modale, quindi verificare le masse per l’analisi modale
(ad esempio freq.=0 non sono ammissibili)
lanciare l’esecuzione del modello senza combinazioni
controllare le deformate delle forme modali
creare una sola combinazione con peso proprio + carichi
verticali e controllare spostamenti, rotazioni e deformate o
eventuali messaggi di avviso/errore dati dal programma
definire le combinazioni di carico sismiche
procedere con l’analisi di pushover.
71
___
72
___
36
Analisi pushover
Una volta realizzate tutte le curve, se
nella colonna «domanda» è riportato il
messaggio OK (D<C) è possibile
procedere alle verifiche nel contesto
assegnazione dati di progetto.
Se la domanda fosse > della capacità
sarebbe necessario ridurre le
sollecitazioni con il comando «modifica
accelerazione <ag>»
73
___
74
___
37
Verifica edificio esistente pushover
I controlli da effettuare sono i seguenti:
38
Intervento di adeguamento sismico
La valutazione della sicurezza, nel caso di intervento
di adeguamento, è finalizzata a stabilire se la
struttura, a seguito dell’intervento, è in grado di
resistere alle combinazioni delle azioni di
progetto contenute nelle NTC, con il grado di
sicurezza richiesto dalle stesse. Non è, in generale,
necessario il soddisfacimento delle prescrizioni sui
dettagli costruttivi (per esempio armatura minima,
passo delle staffe, dimensioni minime di travi e
pilastri, ecc.) valide per le costruzioni nuove, purché
il Progettista dimostri che siano garantite comunque
le prestazioni in termini di resistenza, duttilità e
deformabilità previste per i vari stati limite.
77
___
78
___
39
Intervento di adeguamento sismico
DL 74 – Comuni colpiti dal sisma
79
___
80
___
40
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione della PGA dello stato di fatto
Determinazione della PGA dello stato di
progetto (necessariamente MIGLIORATIVO)
81
___
82
___
41
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione automatica della PGA
tramite analisi lineare
83
___
84
___
42
Scansione
automatica
E’ possibile visualizzare tutte le verifiche
per ogni livello di ag considerato sia per
edifici in cemento armato che per edifici
in muratura
85
___
Livello di sicurezza
86
___
43
Intervento di miglioramento sismico
44
Intervento di miglioramento sismico
Dopo aver confrontato le PGA a livello
globale dell’intero edificio è possibile
assicurarsi che, nelle parti di struttura
interessate dall’intervento, le singole
verifiche risultino migliorative nello
stato di progetto.
Ovviamente le parti nuove di
struttura andranno verificate come
edificio nuovo
89
___
Interventi locali
Rientrano in questa tipologia tutti gli
interventi di riparazione, rafforzamento o
sostituzione di singoli elementi strutturali
(travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri,
pannelli murari) o parti di essi, non adeguati
alla funzione strutturale che debbono
svolgere, a condizione che l’intervento non
cambi significativamente il comportamento
globale della struttura, soprattutto ai fini
della resistenza alle azioni sismiche, a causa
di una variazione non trascurabile di
rigidezza o di peso.
90
___
45
Riparazione di
edifici in C.A.
Inserimento FRP
91
___
Introduzione
___
46
Introduzione
___
Introduzione
Normativa di riferimento:
• NTC 14/2/2008
• CNR_DTC_200 (2004)
___
47
Introduzione
___
Introduzione
___
48
Introduzione
La resistenza specifica
(resistenza/densità) dei
compositi può
assumere valori fino a
quattro volte superiori
rispetto a quelli esibiti
dai materiali tradizionali
___
Ed R d
Dove:
• Ed= valore di progetto della domanda (es. Msd nel caso di
flessione o pressoflessione)
• Rd=valore di progetto della capacità (es. Mrd nel caso di flessione
o pressoflessione)
___
49
Principi generali del progetto di Rinforzo
Coefficienti parziali di sicurezza sui materiali
Per gli stati limite ultimi, possibili valori da attribuire ai coefficienti
parziali γm , che nel caso dei materiali e dei prodotti di composito
fibrorinforzato vengono denotati con γf , sono suggeriti nella Tabella 3-
2, distinguendo i casi in cui il collasso avviene per rottura del materiale
o per delaminazione:
Dove:
___
___
50
Principi generali del progetto di Rinforzo
Per gli stati limite ultimi i valori suggeriti per i coefficienti parziali γRd dei
diversi modelli di resistenza sono riportati Tabella 3-3.
___
___
51
Principi generali del progetto di Rinforzo
___
Rinforzo a flessione
Msd ≤ MRd
Dove:
• Msd= momento sollecitante di progetto
• MRd= momento resistente di progetto
___
52
Rinforzo a flessione
fd min a . fk ; fdd
f
Dove:
• εfk: deformazione caratteristica a rottura del rinforzo ffdd,2
• εfdd: deformazione massima per la delaminazione fdd
Ef
intermedia
• ffdd,2: resistenza di progetto alla deliminazione del
rinforzo in FRP
___
Dati sezione:
b=30 cm
H=50 cm
δ=4 cm
Af=2Ф22
Tipo di calcestruzzo: C 20-25
Tipo di acciaio: Feb 44k
Dati del fibrorinforzo:
spessore tf=0.164 mm
larghezza FRP=30 cm
Tensione caratteristica di rottura ffu.k=4900
MPa
Modulo elastico Ef=240000 MPa
Deformazione ultima caratteristica
εfu,k=0.0204
___
53
Esempio n°1 –Sezione rettangolare inflessa-
E’ possibile
gestire anche
l’acciaio
preteso
___
54
Esempio n°1 –Sezione rettangolare inflessa-
• Prima dell’intervento:
___
• Dopo dell’intervento:
___
55
Esempio n°2 –Sezione quadrata pressoinflessa-
Dati sezione:
b=30 cm
H=30 cm
δ=4 cm
Af=4Ф16
Tipo di calcestruzzo: C 30-35
Tipo di acciaio: Fe 450C
Dati del fibrorinforzo:
spessore tf=0.164 mm
FRP su tutti e 4 i lati
Tensione caratteristica di rottura ffu.k=5100
MPa
Modulo elastico Ef=280000 MPa
Deformazione ultima caratteristica εfu,k=0.017
___
Prima dell’intervento:
Sezione del dominio 3d per N assegnato Sezione del dominio 3d per Mxy/Myu
asegnato
56
Esempio n°2 –Sezione quadrata pressoinflessa-
Dopo dell’intervento:
Sezione del dominio 3d per N assegnato Sezione del dominio 3d per Mxy/Myu
asegnato
Parte 3
114
57
Richiami di normativa
Il decreto legge 6 giugno 2012 , n. 74
prevede 2 fasi di intervento:
115
___
58
D.L. 6 giugno 2012–Seconda fase
In analogia a quanto disposto in occasione
di precedenti eventi sismici che hanno
interessato vaste porzioni del territorio
nazionale, il livello di sicurezza dovrà
essere definito in misura pari almeno al
60% della sicurezza richiesta ad un
edificio nuovo. Tale valore dovrà essere
comunque raggiunto nel caso si rendano
necessari interventi di miglioramento
sismico. Gli interventi eventualmente
richiesti per il conseguimento del
miglioramento sismico dovranno essere
eseguiti entro ulteriori diciotto mesi.
117
___
60% di ag
le verifiche (N/M, V/T,…) devono
risultare < 1
118
___
59
Interventi locali su edifici non
progettati con criteri antisismici
Gli interventi locali su edifici prefabbricati
si dividono in 3 gruppi:
Interventi volti ad evitare crisi per
perdita di appoggio
120
___
60
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Gli edifici industriali realizzati con elementi prefabbricati in assenza di progettazione
sismica presentano generalmente connessioni tra gli elementi prive di dispositivi
meccanici capaci di garantire il trasferimento degli sforzi in regime dinamico. Tale
circostanza rende tali strutture assai sensibili ai fenomeni di perdita di appoggio
121
___
122
___
61
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
La verifica consisterà pertanto nel valutare deg + dEd
e stabilire se il franco dell’ appoggio garantisce un
valore di lm sufficiente
Il valore dello spostamento relativo tra due punti viene valutato secondo la formula
3.2.18 del DM:
123
___
124
___
62
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Valutazione dello spostamento dEd secondo NTC2008
Il valore dello spostamento relativo tra due punti prodotto dall’azione sismica
può essere calcolato secondo due approcci: da spettro o da capacità
Noto il periodo proprio della struttura T1, il taglio alla base può
essere calcolato come
125
___
126
___
63
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Dove
127
___
128
___
64
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Definizione delle
caratteristiche del
prefabbricato
129
___
130
___
65
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Definizione interventi
131
___
Relazione di calcolo
132
___
66
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Gli
interventi progettati da Pro_Safe
seguono la nomenclatura e le linee
guida Reluis:
133
___
134
___
67
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Interventi volti
Interventi PO pannelli orizzontali
ad evitare il
135
___
136
___
68
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Interventi su
elementi
Interventi PO pannelli orizzontali
strutturali
137
___
138
___
69
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Caratteristiche struttura
Pericolosità sismica
Caratteristiche intervento
139
___
Piastra
- Materiale: Acciaio S 275
- Fyk = 2750 [daN/cmq]
- Base B = 5 [cm]
- Altezza H = 5 [cm]
- Spessore t = 1 [cm]
La resistenza del'unione a taglio è data dal valore minimo fra (Fv,Rd ; Fb,Rd) = 14788,51 [daN] (par 4.2.8.1.1)
70
Applicazione delle linee guida
Reluis: PRO_SAFE
Parte 4
142
71
Strutture in muratura
Prima di iniziare la modellazione con
PRO_SAP è necessario effettuare la
Caratterizzazione dei materiali,
della geometria e dei dettagli
strutturali
La normativa definisce 3 diversi livelli di
conoscenza (limitata adeguata e
accurata) funzione del numero di prove
e dei dettagli strutturali a disposizione
del progettista 143
___
FC
Fattori di
confidenza per
muratura.
144
___
72
Materiali
Tabella C8A.2.1
145
___
73
Cenni di modellazione
Lamodellazione può avvenire tramite
importazione di un file DXF e l’utilizzo del
comando mesh D3 verticale oppure
tramite i generatori automatici:
147
___
Cenni di modellazione
Nelcaso di analisi non lineari è
necessario modellare la struttura a
telaio equivalente
• La tecnica di
modellazione è analoga
alla generazione con
elementi shell, solo che
in questo caso i maschi
murari e le travi di
collegamento saranno
automaticamente
modellate come
elementi di tipo beam
148
___
74
C8.7.1.1 Requisiti di sicurezza
La valutazione della sicurezza delle costruzioni esistenti in muratura
richiede la verifica degli stati limite definiti al § 3.2.1 delle NTC, con le
precisazioni riportate al § 8.3 delle NTC e nel seguito. In particolare si
assume che il soddisfacimento della verifica allo Stato limite di
salvaguardia della vita implichi anche il soddisfacimento della
verifica dello Stato limite di collasso.
Per la valutazione degli edifici esistenti, oltre all’analisi sismica globale, da
effettuarsi con i metodi previsti dalle norme di progetto per le nuove
costruzioni (con le integrazioni specificate nel seguito), è da considerarsi
anche l’analisi dei meccanismi locali.
Quando la costruzione non manifesta un chiaro comportamento d’insieme,
ma piuttosto tende a reagire al sisma come un insieme di sottosistemi
(meccanismi locali), la verifica su un modello globale non ha rispondenza
rispetto al suo effettivo comportamento sismico. Particolarmente
frequente è il caso delle grandi chiese o di edifici estesi e di geometria
complessa non dotati di solai rigidi e resistenti nel piano, né di efficaci e
diffusi sistemi di catene o tiranti. In tali casi la verifica globale può essere
effettuata attraverso un insieme esaustivo di verifiche locali, purché la
totalità delle forze sismiche sia coerentemente ripartita sui meccanismi
locali considerati e si tenga correttamente conto delle forze scambiate tra
i sottosistemi strutturali considerati.
149
___
Criteri di verifica
In PRO_SAP è possibile operare con
differenti metodologie per la verifica degli
edifici esistenti in muratura:
analisi lineari
analisi non lineari (pushover)
75
Analisi lineari
Per la verifica di edifici con analisi lineare ed
impiego del fattore q, il valore da utilizzare per
quest'ultimo è pari a:
- q = 2,0 αu/α1 per edifici regolari in elevazione
- q = 1,5 αu/α1 negli altri casi
in cui αu e α1 sono definiti al § 7.8.1.3 delle NTC.
In assenza di più precise valutazioni, potrà
essere assunto un rapporto αu/α1 pari a 1,5.
La definizione di regolarità per un edificio
esistente in muratura è quella indicata al § 7.2.2
delle NTC, in cui il requisito d) è sostituito da: i
solai sono ben collegati alle pareti e dotati di una
sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano.
151
___
76
Controllo spostamenti SLD
C8.7.2.1 Verifiche in termini di contenimento
del danno
Attivare una combinazione SLE (SLD o SLO)
153
___
SLD
Attivare
deformazioni
sismica 1000/H
(nodi) (per
strutture a pareti,
rendendo visibili
solo i nodi che
appartengono agli
implacati)
Se il valore
MAX è <3 ok
154
___
77
SLD
Quando si
genera la
relazione,
specificare
«spostamenti
sismici relativi
per nodi» nelle
proprietà
avanzate.
155
___
Verifica
Nei criteri di progetto è possibile
specificare:
L’altezza di interpiano: lasciando 0
il programma la calcola in
automatico in base all’altezza di
ciascun macro-setto.
Il fattore di vincolo laterale rho e la
snellezza limite (tipicamente 20).
I coefficienti di sicurezza sul
materiale gamma in combinazioni
senza sisma (vedere tab 4,5.II,
tipicamente 3) e nelle combinazioni
sismiche (tipicamente 2)
156
___
78
Verifica
Il comando «tolleranza
azioni» consente di
specificare un valore di
tensione (N/A e
contemporaneamente
V/A) al di sotto della
quale la combinazione
viene scartata perché non
significativa.
Tipicamente si assegna 0,
così non viene scartata
nessuna combinazione).
157
___
Verifica
È necessario differenziare
i criteri di progetto per
maschi murari e travi in
muratura.
Per le travi di
accoppiamento bisogna
spuntare l’opzione
«verifica come fascia»
(colorato in verde nel
modello di riferimento)
158
___
79
Verifica
Per i maschi murari è possibile
specificare la formula da
utilizzare per la valutazione
della resistenza a taglio di
calcolo:
Attivando l’opzione «usa
formula 7.8.3» viene usata la
formula per la resistenza al
taglio degli edifici nuovi
80
Verifica edificio esistente
Al termine della verifica, è necessario
eseguire i seguenti controlli:
161
___
81
Analisi non lineari
Generazione del modello in muratura
La realizzazione del modello a telaio equivalente per la muratura può avvenire attraverso
l’utilizzo del generatore di telai:
164
___
82
Analisi non lineari
Casi di carico sismici
Si devono considerare almeno due distribuzioni di
forze di inerzia, ricadenti l’una nelle distribuzioni
principali
(Gruppo 1 - distribuzioni principali) e l’altra
nelle distribuzioni secondarie
(Gruppo 2 – distribuzioni secondarie).
E’ quindi necessario inserire SEMPRE una
distribuzione di forze uniforme (gruppo 2-a) e
almeno una distribuzione relativa al gruppo 1.
(Paragrafo 7.4.3.1 DM2008)
165
___
166
___
83
Analisi non lineari
167
___
168
___
84
Analisi non lineari
Per lo svolgimento dell’analisi di pushover è necessario definire gli
elementi strutturali in cui si ipotizza possano verificarsi, alle estremità, le
cerniere plastiche. A tali elementi deve essere assegnata la tipologia
Trave non lineare all’interno della Tabella delle proprietà per elementi
D2.
Selezionando l’opzione Aggiornamento automatico, il programma
determina per ciascun elemento strutturale la resistenza ultima in funzione
dello stato di sollecitazione in base al paragrafo 7.8.2.2 del DM 14/1/2008.
Tale resistenza verrà utilizzata durante la generazione delle curve di
pushover e verrà aggiornata in ciascun passo dell’analisi.
169
___
Analisi pushover
Prima di eseguire un’analisi di Pushover, consigliamo di eseguire i
seguenti passi:
realizzare un’analisi del modello con i soli carichi verticali e
controllare i risultati dell’analisi (spostamenti, rotazioni e
deformate, eventuali messaggi di avviso/errore dati dal
programma)
creare inizialmente 2 casi di carico di tipo Pushover (solo
angolo di ingresso 0 e 90)
lanciare il check dei dati di carico, che effettua l’analisi
dinamica modale, quindi verificare le masse per l’analisi modale
(ad esempio freq.=0 non sono ammissibili)
lanciare l’esecuzione del modello senza combinazioni
controllare le deformate delle forme modali
creare una sola combinazione con peso proprio + carichi
verticali e controllare spostamenti, rotazioni e deformate o
eventuali messaggi di avviso/errore dati dal programma
definire le combinazioni di carico sismiche
procedere con l’analisi di pushover.
170
___
85
Analisi non lineari
L’analisi non lineare viene
eseguita nel contesto
“visualizzazione risultati”. In
seguito alla determinazione
della curva di capacità, è già
possibile determinare lo stato
di verifica della struttura e la
relativa PGA. Non è quindi
necessario, come nel caso del
calcestruzzo, procedere con
ulteriori verifiche.
Di contro, tuttavia, la
normativa prevede, nel caso
di analisi non lineari, l’analisi
dei cinematismi locali
171
___
172
___
86
Meccanismi locali
173
___
Meccanismi locali
Stiamo
ultimando lo
sviluppo e i
test del
programma per
il calcolo dei
cinematismi.
174
___
87
Cinematismi locali della muratura
8.7.1 COSTRUZIONI IN MURATURA (D.M. 14/01/2008)
175
___
176
___
88
Cinematismi locali della muratura
C8A.4.1 Analisi cinematica lineare
L’analisi viene
condotta fino
all’annullamento di
α
178
___
89
Cinematismi locali della muratura
C8A.4.2.2 Valutazione della curva di capacità
Noto l’andamento del moltiplicatore orizzontale α dei
carichi in funzione dello spostamento dk del punto di
controllo della struttura, deve essere definita la curva
di capacità dell’oscillatore equivalente, come
relazione tra l’accelerazione a* e lo spostamento d*.
A tal fine è necessario valutare i seguenti parametri
Accelerazione spettrale
Spostamento spettrale
179
___
180
___
90
Cinematismi locali della muratura
C8A.4.2.3 Verifica SLD e SLU con analisi lineare a quota
sopraelevata
Nel caso in cui la verifica riguardi un elemento posto
ad una certa quota, si deve tener conto del fatto che
l’accelerazione assoluta alla quota della porzione di
edificio interessata dal cinematismo è in genere
amplificata rispetto a quella al suolo, una
approssimazione accettabile consiste nel verificare
che:
• Se(T1): spettro elastico in
SLD: corrispondenza di
T1=0.05*H^0.75
• Ψ(z)q: è il primo modo di
vibrazione nella direzione
considerata, normalizzato ad
SLU: uno in sommità all’edificio;
• γ: coeff. di partecipazione
modale(3N/(2N+1) con N n°
piani)
181
___
182
___
91
Cinematismi locali della muratura
Programma per la verifica dei cinematismi locali
-Scelta del cinematismo-
183
___
Attraverso una
semplice finestra
grafica, è possibile
inserire i parametri
che definiscono
l’azione sismica (sito,
vita utile…)
184
___
92
Cinematismi locali della muratura
Programma per la verifica dei cinematismi locali
-Definizione della geometria-
E’ possibile definire la
geometria della
porzione di edificio
interessata dal
cinematismo e
attraverso le finestre
grafiche si ha la
visualizzazione
immediata delle
modifiche apportate.
E’ inoltre possibile il
calcolo di eventuali
tiranti
185
___
186
___
93
Cinematismi locali della muratura
Programma per la verifica dei cinematismi locali
-Analisi cinematica non lineare con curva di capacità-
Il programma esegue
sia le verifiche con
analisi cinematica
lineare che non
lineare e fornisce
come output anche le
corrispettive curve di
capacità e di
domanda
187
___
Richiami di normativa
8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
Si individuano le seguenti categorie di intervento:
interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di
sicurezza previsti dalle presenti norme;
interventi di miglioramento atti ad aumentare la
sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente
raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;
riparazioni o interventi locali che interessino elementi
isolati, e che comunque comportino un miglioramento
delle condizioni di sicurezza preesistenti.
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a
rischio sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D.
lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del
paesaggio”, è in ogni caso possibile limitarsi ad
interventi di miglioramento effettuando la relativa
valutazione della sicurezza.
188
___
94
Intervento di adeguamento sismico
È fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e,
qualora necessario, all’adeguamento della costruzione, a chiunque
intenda:
a) sopraelevare la costruzione;
b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente
connesse alla costruzione;
c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione d’uso che
comportino incrementi dei carichi globali in fondazione superiori al
10%; resta comunque fermo l’obbligo di procedere alla verifica
locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se
interessano porzioni limitate della costruzione;
d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione
mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un
organismo edilizio diverso dal precedente.
Per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio
sismico, ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D. lgs. 22 gennaio
2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, è in ogni
caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento
effettuando la relativa valutazione della sicurezza. 189
___
190
___
95
Intervento di adeguamento sismico
È necessario realizzare 2 modelli relativi
allo stato di fatto e allo stato di progetto.
La struttura deve risultare verificata
come «edificio esistente» con il valore
100% ag previsto per edifici nuovi.
Non è necessario rispettare le prescrizioni
sui dettagli costruttivi.
191
___
192
___
96
Abitazioni private e immobili non
abitativi - DL 74
Ripristino di agibilità
193
___
Interventi di riparazione
La norma prevede i seguenti interventi
sulle murature:
194
___
97
Caratteristiche delle murature
Nel caso in cui la muratura presenti caratteristiche migliori rispetto ai suddetti elementi
di valutazione, le caratteristiche meccaniche saranno ottenute, a partire dai valori di
Tabella C8A.2.1, applicando coefficienti migliorativi fino ai valori indicati nella Tabella
C8A.2.2, secondo le seguenti modalità:
- malta di buone caratteristiche: si applica il coefficiente indicato in Tabella C8A.2.2,
diversificato per le varie tipologie, sia ai parametri di resistenza (fm e τ0), sia ai
moduli elastici (E e G);
- giunti sottili (< 10 mm): si applica il coefficiente, diversificato per le varie tipologie,
sia ai parametri di resistenza (fm eτ0), sia ai moduli elastici (E e G); nel caso della
resistenza a taglio l’incremento percentuale da considerarsi è metà rispetto a quanto
considerato per la resistenza a compressione; nel caso di murature in pietra naturale
è opportuno verificare che la lavorazione sia curata sull’intero spessore del
paramento.
- presenza di ricorsi (o listature): si applica il coefficiente indicato in tabella ai soli
parametri di resistenza (fm e τ0); tale coefficiente ha significato solo per alcune
tipologie murarie, in quanto nelle altre non si riscontra tale tecnica costruttiva;
- presenza di elementi di collegamento trasversale tra i paramenti: si applica il
coefficiente indicato in tabella ai soli parametri di resistenza (fm e τ0); tale
coefficiente ha significato solo per le murature storiche, in quanto quelle più recenti
sono realizzate con una specifica e ben definita tecnica costruttiva
195
___
PRO_SAP li applica
___
in automatico 196
98
Interventi di riparazione
Nell’archivio dei materiali è possibile
specificare il materiale e il tipo di intervento
effettuato attraverso la casella
«consolidato» SI
197
___
Interventi di riparazione
Il programma consente di applicare gli
interventi di consolidamento previsti dalla
norma e amplifica le caratteristiche del
materiale in automatico.
198
___
99
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione della PGA dello stato di
fatto
Determinazione della PGA dello stato di
progetto
PRO_SAP prevede una procedura
automatica nel caso di analisi lineari. La
normativa prevede che «il progetto e la
valutazione della sicurezza siano estesi a
tutte le parti della struttura interessate da
modifiche di comportamento, nonché alla
struttura nel suo insieme»
199
___
200
___
100
Intervento di miglioramento sismico
Determinazione automatica della PGA
tramite analisi lineare
201
___
202
___
101
Intervento di miglioramento sismico
E’ possibile
visualizzare
tutte le
verifiche per
ogni livello di
ag considerato
sia per edifici
in cemento
armato che per
edifici in
muratura
203
___
204
___
102
Intervento di miglioramento sismico
La PGA dello stato di
fatto è determinabile nel
seguente modo:
1) Determinare della
quota di ag per cui
tutte le verifiche
risultano soddisfatte
(ad esempio 0,78 ag)
2) Assegnare della
percentuale di ag al
passo 1
205
___
103
Intervento di miglioramento sismico
207
___
208
___
104
Intervento locale
Rientrano in questa tipologia tutti gli
interventi di riparazione, rafforzamento o
sostituzione di singoli elementi strutturali
(travi, architravi, porzioni di solaio, pilastri,
pannelli murari) o parti di essi, non adeguati
alla funzione strutturale che debbono
svolgere, a condizione che l’intervento non
cambi significativamente il comportamento
globale della struttura, soprattutto ai fini
della resistenza alle azioni sismiche, a causa
di una variazione non trascurabile di
rigidezza o di peso.
209
___
Intervento locale
PRO_SAP
consente di
progettare anche
questo tipo di
intervento.
Il caso più
comune di
intervento locale
è la creazione di
una apertura in
un muro
esistente.
210
___
105
Intervento locale
Il modulo PRO_CAD particolari
costruttivi consente di progettare e
verificare l’apertura.
Le verifiche possono essere
eseguite limitandosi a valutazioni
numeriche relative alla sola parete
interessata dall'intervento solo a
condizione che si dimostri che la
rigidezza dell’elemento variato non
cambi significativamente e che la
resistenza non peggiori ai fini del
comportamento rispetto alle azioni
orizzontali.
Una mutazione significativa della
rigidezza delle pareti muterebbe il
comportamento globale della
struttura e pertanto non
risulterebbe sufficiente la verifica
locale.
La verifica risulta positiva quando la
rigidezza K e resistenza alle forze
orizzontali V allo stato di progetto
risultano maggiori o uguali a quelle
dello stato di fatto, con incrementi
di rigidezza non sostanziali.
211
___
Intervento locale
Il modulo PRO_CAD particolari costruttivi
consente di progettare e verificare
l’apertura.
Le verifiche possono essere eseguite
limitandosi a valutazioni numeriche relative
alla sola parete interessata dall'intervento
solo a condizione che si dimostri che la
rigidezza dell’elemento variato non cambi
significativamente e che la resistenza non
peggiori ai fini del comportamento rispetto
alle azioni orizzontali.
Una mutazione significativa della rigidezza
delle pareti muterebbe il comportamento
globale della struttura e pertanto non
risulterebbe sufficiente la verifica locale.
La verifica risulta positiva quando la
rigidezza K e resistenza alle forze
orizzontali V allo stato di progetto risultano
maggiori o uguali a quelle dello stato di
fatto, con incrementi di rigidezza non
sostanziali.
212
___
106
Grazie per l’attenzione
213
___
107