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ARCHITETTURA

Ecologia e architettura
Paolo Soleri, un umanista 2.0

(Arcosanti)

Il faut refaire la Renaissance. È questa l’unica strada percorribile per


poter arginare in maniera decisiva ed efficace il surriscaldamento
climatico. Come ha scritto Mattia Cavadini nel suo approfondimento
Ecologia profonda, se vogliamo salvare il pianeta, salvando al contempo
noi stessi, dobbiamo iniziare a concepire la terra non più come un
oggetto da possedere, soggiogare e dominare, ma come bellezza da
custodire, rispettare e onorare.

A questo proposito, è necessario rifiutare l’antropocentrismo,


paradigma principale dell’umanesimo rinascimentale, per abbracciare
una concezione dell’uomo che travalichi l’obsoleto contrasto uomo-
natura. All’idea cartesiana di uomo come padrone e possessore del
mondo occorre dunque sostituire quella di uomo come organismo
responsabile della sua conservazione.
Nel riformulare in modo virtuale  il rapporto fra uomo e natura,
l'architettura gioca un ruolo fondamentale. Potendosi definire come
l’arte del costruire, ovvero l’attività teorico-pratica che sta alla base
della trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo,
l'architettura si configura come una delle discipline cardine per il nuovo
Rinascimento.

(Paolo Soleri)

Ed è proprio in questa rivoluzione culturale che s’inserisce il pensiero e la


produzione dell’architetto e filosofo italiano Paolo Soleri (21 giugno 1919
- 9 aprile 2013). Laureatosi al Politecnico di Torino nel 1949, Soleri si
trasferisce in Arizona nel 1956 dove, dopo un periodo di apprendistato
nello studio del celebre architetto americano Frank Lloyd Wright, conia il
termine “arcologia”.

Originato dall’unione delle parole “architettura” ed “ecologia”, questo


neologismo indica la fusione armoniosa dei principi architettonici con
quelli ecologici. L’arcologia mira a rispondere in maniera concreta ai
molteplici problemi della civilizzazione urbana: dalla sovrappopolazione
all’esaurimento delle risorse naturali, dalla mancanza di
approvvigionamento alimentare alla domanda di una migliore qualità di
vita; fornendo un’alternativa frugale al consumismo sfrenato insito nella
società occidentale contemporanea.
Arcosanti, un laboratorio urbano
Archivi RSI, 2002

Prototipo di arcologia è Arcosanti, un laboratorio urbano situato nel


deserto dell’Arizona in cui si cerca di minimizzare il consumo energetico,
di territorio e di materie prime, massimizzando invece l’interazione
umana, il contatto con la natura e la facilità di spostamento. La
costruzione di questa città-cantiere, progettata da Soleri, risale al 1970.
Essa viene ampliata costantemente dai suoi abitanti, in ossequio ai reali
bisogni di spazio e alle reali disponibilità finanziarie. Arcosanti è un
esempio unico di sviluppo organico ed ecosostenibile.

Abitata attualmente da una settantina di persone e visitata


regolarmente da studenti e curiosi di tutto il mondo, Arcosanti non è
solo una città in costruzione, ma anche un’esperienza di vita che cerca di
trasmettere il valore e l’importanza di abitare saggiamente la casa e la
città, e di conseguenza il mondo e la natura.

Intervista a Paolo Soleri


Archivi RSI, 1979

Il pensiero di Soleri ruota attorno ad un concetto diverso di fruizione


della natura e della terra: non più di possesso ma di appartenenza. Il
principio centrale dell'arcologia è infatti che la città sia lo strumento
necessario per l’evoluzione della specie umana. Riprendendo le parole
del sociologo tedesco Erich Fromm: essere, non avere, essere come
appartenenza ad una vita generale senza chiusure e spaccature. È
questa la filosofia avanguardistica di Paolo Soleri, umanista 2.0 che
tante cose avrebbe da insegnare alle archistar contemporanee.

Andrea Sala

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