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Concetti di base e sviluppi applicativi futuri

Michele COGHE
Ingegnere Stradale
DEFINIZIONE DI BIM
Il termine BIM è l’acronimo di
BUILDING INFORMATION MODELING

Building information modeling (BIM) is a process involving


the generation and management of digital representations of
physical and functional characteristics of places.

IL BIM È UN SISTEMA COMPLESSO


DI PROCEDURE E TECNOLOGIE
PER LA GESTIONE DEI PROCESSI EDILIZI

NON E’ UN OGGETTO, NE’ UN SOFTWARE


DEFINIZIONE DI BIM
Building information models (BIMs) are files (often
but not always in proprietary formats and containing
proprietary data) which can be exchanged or networked to
support decision-making about a place.

IL BIM CONSENTE DI RAPPRESENTARE IN


FORMATO DIGITALE LE OPERE NEL SETTORE AEC
(Architecture, Engineering, Construction)
MEDIANTE MODELLAZIONE OBJECT-ORIENTED
DAL CAD AL BIM
DAL CAD AL BIM
DEFINIZIONE DI BIM
DEFINIZIONE DI BIM
La tecnologia BIM permette una costruzione digitale
accurata del modello virtuale di una costruzione edilizia a
supporto di tutte le fasi del PROCESSO EDILIZIO,
permettendo un’analisi ed un controllo più efficienti rispetto
ai processi tradizionali.

Nel BIM i disegni vengono trasformati in oggetti


“intelligenti” che contengono informazioni dettagliate che
consentono di accelerare l’intero processo di realizzazione
del prodotto edilizio.
DEFINIZIONE DI BIM
DEFINIZIONE DI BIM
Le curve evidenziano come lo sforzo progettuale
concentrato nelle fasi iniziali della progettazione (tipico di
un approccio integrato) incida in maniera positiva in termini
di costi (riduzione), a fronte di quello che abitualmente
constatiamo nella realtà, dove il tradizionale processo vede
l’ultimazione e il perfezionamento del progetto in fasi più
avanzate con costi decisamente maggiori.

Non si tratta di ridurre gli “sforzi” progettuali, in quanto


l’impegno non può che essere commisurato alla qualità di
ciò che si intende realizzare (i punti di massimo delle due
curve rappresentative dei processi BIM-oriented e
tradizionale sono infatti pressoché identici), ma di
anticipare nel tempo tali sforzi.
DEFINIZIONE DI BIM
Prende vita, dunque, un nuovo modo di affrontare la
progettazione, frutto della sua “percorribilità tecnica”
resa possibile dalla disponibilità del modello virtuale
dell’edificio, ma soprattutto della convenienza
economica conseguente alla sua messa in campo.

La convenienza è evidente analizzando l’andamento


della curva relativa ai costi delle modifiche progettuali,
via via più bassi all’anticiparsi delle correzioni e
integrazioni.
Perché il BIM è considerato un’esigenza?

Adeguare il settore delle costruzioni alle attuali


necessità di standardizzazione, di digitalizzazione dei
processi, di performance ed economicità
Come?
Mediante un ambiente di lavoro visuale, condiviso ed
accessibile
Perché il BIM è considerato un’esigenza?
NUOVA NORMATIVA SUI LL.PP.
«La progettazione in materia di lavori pubblici si articola, secondo tre
livelli di successivi approfondimenti tecnici, in progetto di fattibilità
tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo ed è
intesa ad assicurare […] la razionalizzazione delle attività di
progettazione e delle connesse verifiche attraverso il progressivo uso di
metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per
l’edilizia e le infrastrutture» D.Lgs 50/2016, art. 23, c. 1 l. h)
«Le stazioni appaltanti possono richiedere per le nuove opere nonché
per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, prioritariamente
per i lavori complessi, l’uso dei metodi e strumenti elettronici specifici
[…]. Tali strumenti utilizzano piattaforme interoperabili a mezzo di
formati aperti non proprietari, al fine di non limitare la concorrenza tra i
fornitori di tecnologie e il coinvolgimento di specifiche progettualità tra i
progettisti. »
D.Lgs 50/2016, art. 23, c. 13
BENEFICI DEL BIM
DEFINIZIONE DI BIM
Un modello BIM può contenere qualsiasi informazione
riguardante la costruzione edilizia o le sue parti.
Le informazioni più comunemente raccolte in un BIM
riguardano:
 la localizzazione geografica,
 la geometria,
 le proprietà dei materiali e degli elementi tecnici,
 le fasi di realizzazione,
 le operazioni di manutenzione,
 le operazioni di dismissione o demolizione
DEFINIZIONE DI BIM
DEFINIZIONE DI BIM
Tali modelli virtuali, una volta completati, consentono
di gestire le fasi progettuali, di scelta del contraente, di
realizzazione (gestione operativa del cantiere) e,
successivamente, di gestione della vita utile della
costruzione (esercizio e manutenzione)
QUINDI
Con il BIM possiamo avere a disposizione tutti i dati e
le informazioni necessarie per gestire il CICLO DI VITA
(Life Cycle Cost) di una costruzione edilizia
IL BIM NEL LCC DI UN’OPERA
DEFINIZIONE DI BIM
DEFINIZIONE DI BIM
 Dunque, grazie alla metodologia BIM l’edificio viene
“costruito” prima della sua realizzazione fisica,
mediante un modello virtuale, attraverso la
collaborazione ed i contributi di tutti gli attori
coinvolti nel progetto (architetti, ingegneri,
progettisti consulenti, analisti energetici, ecc).
 Caratteristica principale di tale filosofia è un
approccio altamente strategico, che offre la
possibilità di analizzare l’oggetto architettonico e
valutare le sue prestazioni già in fase progettuale.
DEFINIZIONE DI BIM
La tecnologia BIM modifica le relazioni tra gli attori del

processo edilizio favorendo l’integrazione tra le fasi

progettuali e realizzative, a scapito degli attuali schemi

di tipo conflittuale, ottenendo una migliore qualità del

costruito con riduzione di tempi e costi.


DEFINIZIONE DI BIM
Diversamente dal disegno CAD (o dalla modellazione
generica 3D), il BIM rivoluziona il modo di gestire le
informazioni legate al progetto:
 Propone un modello unico e centrale da cui si
estraggono tutti i documenti necessari (viste, quantità,
analisi, fasi, animazioni, render, simulazioni, etc.)
 Permette di integrare i processi facendo convergere
in quel modello tutti i contributi dei differenti
professionisti coinvolti, senza perdita di informazioni
 Impone una gestione coerente, esplicita i ruoli
professionali, allinea le informazioni ed esplicita le
responsabilità
DEFINIZIONE DI BIM
DEFINIZIONE DI BIM
Strumento BIM: applicazione con un compito specifico,
che produce un risultato specifico

Piattaforma BIM: applicazione generalmente destinata


alla progettazione, che genera dati per usi molteplici

Ambiente BIM: sistema di gestione dei dati di una o più


sequenze di informazioni che integrano le applicazioni
(strumenti e piattaforme) all’interno di un’organizzazione
DEFINIZIONE DI BIM
BIM is used by individuals, businesses and government
agencies who plan, design, construct, operate and
maintain diverse physical infrastructures, such
as water, wastewater, electricity, gas, refuse and
communication utilities, roads, bridges and ports,
houses, apartments, schools and shops, offices,
factories, warehouses and prisons.
I-BIM

L’acronimo I-BIM (Infrastructure – Building


Information Modeling) è utilizzato nel settore AEC
per indicare le applicazioni BIM-based nel
campo della progettazione, costruzione e gestione
delle infrastrutture, tra cui quelle stradali.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
La trasformazione delle infrastrutture stradali in
modelli digitali coinvolge, per sua stessa natura,
molteplici aspetti che spaziano dall’analisi dell’area di
influenza, alla valutazione delle interferenze che le
strade hanno con le altre infrastrutture, fino alla
interazione con opere strutturali, architettoniche e
impiantistiche.
Questa multidisciplinarietà richiede il trattamento di
dati in formati differenti.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Unitamente ai tracciati plano-altimetrici è necessario
gestire da un lato le informazioni legate al territorio
mediante piattaforme GIS (banche dati alfanumeriche
relazionate con cartografie digitali), che trattano
tipicamente superfici o rappresentazioni puntuali e,
dall’altro, i dati che riguardano le opere strutturali e
architettoniche, tipicamente modellate come solidi.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Il grado di maturità del processo di modellazione digitale e
di interazione tra gli attori del processo, si distingue su 3
livelli di classificazione:
 primo livello, costituito dai modelli CAD 2D
 secondo livello, costituito dai modelli in formato 3D
 terzo livello, stadio in cui a ciascun oggetto del modello
sono associate tutte le informazioni utili per la
distribuzione nel cloud del prodotto, gestibile
interattivamente in multipiattaforma
Il BIM è lo strumento che meglio si adatta a tali esigenze
operative, dalla concezione alla dismissione dell’opera.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Le piattaforme BIM infrastrutturali consentono di gestire
dati disomogenei per definizione formale e informazioni
associate ai contenuti geometrici. Il supporto del BIM è
essenziale per la configurazione di un contenitore di
gestione dati di natura topografica, delle nuvole di punti
(Point Clouds, PC), dei rilievi laser scanner per
l’acquisizione intensiva di dati di raffittimento, delle mesh,
ecc.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Tutte le informazioni, elaborate in formati non
necessariamente interconnessi, devono essere
omogeneizzate nei contenuti e nell’architettura informatica.
I dati possono essere rielaborati per la generazione del
modello digitale del terreno (DTM), costituito da una
successione di superfici (modelli di elevazione generati per
tassellazione e triangolazione).
A partire da questi (e da altri) dati di base, è possibile
pervenire alla ricostruzione digitale dell’asse
tridimensionale della strada.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
In base agli allineamenti e mediante la definizione delle
sezioni trasversali, la piattaforma BIM permette di generare
il modello 3D dell’infrastruttura, comprensivo di
ulteriori elementi caratteristici quali:
 stratigrafia delle sovrastrutture e dei sottofondi
 fossi e cunette
 reti di drenaggio delle acque di piattaforma
 impianti speciali
 opere complementari
 sotto-servizi, ecc.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
In pratica, operando per fasi su elementi bidimensionali si
giunge alla creazione di un modello tridimensionale che
consente di visualizzare l’infrastruttura, mentre la
piattaforma BIM ne evidenzia le relazioni con l’ambiente
circostante.
Il BIM consente pertanto di pervenire alla caratterizzazione
di ciascuno degli elementi del modello infrastrutturale
mediante la definizione di classi di oggetti.
Una struttura di questo tipo presuppone la suddivisione
della strada in un numero definito di componenti e la
conseguente associazione ad esse di un adeguato
contenuto informativo.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
La piattaforma BIM assicura, inoltre, la possibilità di
estrarre dal modello le planimetrie, i profili longitudinali e le
sezioni trasversali in qualunque momento. Gli elaborati
possono essere dinamicamente aggiornati a seguito di
eventuali modifiche apportate al modello per interventi di
adeguamento e/o manutenzione straordinaria del corpo
stradale.
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Uno dei principali punti di forza della modellazione
parametrica delle infrastrutture è l’interoperabilità con le
altre piattaforme BIM, ovvero la possibilità di trasferire
contenuti informativi generati da applicativi software diversi
utilizzando sistemi aperti (OpenBIM, buildingSMART bSI);
tra questi ultimi il formato più diffuso è noto come IFC
(Industry Foundation Classes, basato sullo standard ISO
16739:2013).
All’interno della piattaforma BIM i modelli IFC per le
infrastrutture dialogano agevolmente con i modelli IFC
architettonici/strutturali.
Interoperabilità BIM
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
La modellazione parametrica del solido stradale e le relazioni di
questa con strumenti di gestione di area vasta richiedono
pertanto specifici standard.
Il primo passo verso l’estensione del formato IFC alle
Infrastrutture e stato già compiuto e riguarda in particolare il
modello geometrico del tracciato (bSI Final Standard, luglio
2015); mentre lo standard completo per le infrastrutture e
ancora in lavorazione a cura di (bSI e OGC Open Geospatial
Consortium).
Attualmente lo standard più diffuso per le infrastrutture è il
LandXML, perché favorisce il cosiddetto “modello collaborativo”
(ossia l’interazione operativa tra tutte le figure professionali
coinvolte nel processo di digitalizzazione).
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
La trasformazione digitale 3D delle infrastrutture viarie può
essere inoltre estesa all’analisi dei tempi (BIM 4D), alla
gestione dei costi (BIM 5D) e infine alla gestione della
manutenzione stradale (BIM 6D).
IL MODELLO DIGITALE DELLA
INFRASTRUTTURA
Un esigenza specifica della trasformazione digitale delle
opere viarie consiste nell’acquisizione delle caratteristiche
geometriche delle strade esistenti.
Il processo è noto come reverse engineering, o Scan to
BIM, e genera modelli ad oggetti implementabili e fruibili
in piattaforme BIM.
Gli oggetti a geometria solida sono generati mediante Point
Clouds, derivati da procedure di scanning. Tali tecniche di
generazione Scan to BIM sono ad oggi scarsamente
automatizzate e devono essere utilizzate da operatori
esperti in grado di manipolare dati interoperabili in
ambiente multipiattaforma.
LA MODELLAZIONE PARAMETRICA
IN BASE A OGGETTI
La modellazione parametrica basata sugli oggetti è stata
sviluppata in campo produttivo a partire dagli anni Ottanta.
Secondo tale metodologia gli oggetti non sono rappresentati con
geometria e proprietà fisse, ma tramite parametri e regole che
ne determinano la geometria e le proprietà e caratteristiche non
geometriche.
I parametri e le regole possono essere costituiti da espressioni
che si relazionano ad altri oggetti, in modo da consentire un
aggiornamento automatico controllato dall’utente o realizzato a
fronte di variazioni del contesto.
Grazie agli oggetti parametrici personalizzati è oggi possibile
modellare geometrie complesse, come mai prima.
LA MODELLAZIONE PARAMETRICA
IN BASE A OGGETTI
Spesso all’interno della piattaforma BIM sono definiti degli
oggetti parametrici di base che gli utenti possono integrare,
modificare o ampliare.
Ogni oggetto parametrico presenta un comportamento
(behaviour) che consente il suo aggiornamento automatico in
relazione al contesto in cui esso viene inserito.
Il progettista definisce inizialmente una categoria o una
famiglia di elementi che costituiscono una sorta di
combinazione di geometrie fisse e parametriche, ovvero un
insieme di parametri e regole che ne consentono di
controllare i parametri, grazie ai quali è poi possibile generare
gli elementi delle istanze, ossia gli oggetti specifici di interesse
particolare.
LA MODELLAZIONE PARAMETRICA
IN BASE A OGGETTI
Ad esempio nella piattaforma REVIT di Autodesk, ciascun
oggetto parametrico viene classificato in maniera
gerarchica in: CATEGORIE, FAMIGLIE, TIPI E ISTANZE
Level of Development (LOD)
Una pubblicazione dell’AIA (American Institute of
Architects) del 2008, per la prima volta proponeva
l’espressione “Level of Development” (Livello di
Sviluppo) come significato dell’acronimo LOD.
Il LOD descrive i minimi dimensionali, spaziali, quantitativi,
qualitativi, e altri dati inseriti in un Elemento del Modello
per sostenere gli Usi Autorizzati associati a tale LOD.
L’espressione “Livello di Sviluppo” è la più ampia possibile,
e comprende sia gli aspetti grafici che non grafici, ed è
volta a indicare con chiarezza la “completezza a cui un
Elemento del Modello è sviluppato”.
Level of Development (LOD)
La classificazione proposta dei LOD è costituita da 5
livelli (da 100 a 500), a ciascuno dei quali può
sinteticamente associarsi il seguente significato:
 LOD 100 – Concept

 LOD 200 – Geometria approssimativa

 LOD 300 – Geometria precisa

 LOD 400 – Adeguato alla realizzazione

 LOD 500 – “as built”, come realizzato


Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
Ciascun Livello di Sviluppo individuato, è pensato per
essere adeguato all’uso che ne verrà fatto: il criterio di
costruzione della scala di classificazione dei LOD è,
quindi, quello funzionale alla suddivisione del progetto
in step, progressivamente più evoluti, dall’ideazione
alla ultimazione
Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
Ogni LOD successivo si basa sul livello precedente e
include tutte le caratteristiche dei livelli precedenti

L’oggetto della valutazione del Livello di Sviluppo, non


è il Modello nella sua interezza, ma il singolo Elemento
del Modello, a sua volta liberamente individuabile nel
singolo oggetto, sistema o raggruppamento
Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
Level of Development (LOD)
IL RISCHIO DEL BIMWASHING
Quello del BIM è un processo, i suoi obiettivi veri sono:
L’ottimizzazione del prodotto e quella del
processo, che assieme producono qualità e
completezza; spesso si confondono questi obiettivi
con ‘la semplificazione del lavoro’ - cosa non vera e
comunque marginale.
IL RISCHIO DEL BIMWASHING
IL BIM: un’opportunità
L’art. 23 comma 13 del nuovo Codice Appalti (D.Lgs. 50/2016) introduce una
serie di novità in materia di BIM e strumentazioni elettroniche. In particolare,
stabilisce che un decreto del MIT dovrà definire le modalità e i tempi per
progressiva introduzione dell’obbligatorietà del BIM sia per le
amministrazioni sia le imprese.

 Per mettere a punto tale decreto, il Ministro delle Infrastrutture ha


predisposto una commissione di esperti, guidata da Pietro Baratono, la
cosiddetta Commissione Baratono.

 Tale commissione ha il compito definire le regole per l’introduzione del BIM


negli appalti pubblici. Il testo dovrebbe essere alle battute finali.
IL BIM: un’opportunità
Da alcune indiscrezioni sembrerebbe che è prevista un’entrata in vigore
dell’obbligo di adozione del BIM per fasce, modulati nel seguente modo:
 Step 1: anno 2019
Nel 2019 i tempi saranno maturi per l’obbligo per le grandissime opere
sopra la soglia di 100 milioni. Non saranno molte: secondo i dati
del Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia),
nel 2016 sopra questo livello ci sono stati solo 26 bandi.
 Step 2: periodo 2019-2021
Nel periodo che va dal 2019 al 2021 gli obblighi si allargheranno ad altri
soggetti, seguendo molto un criterio legato alla complessità delle opere e
non al valore: l’obbligo del BIM sarà applicato alle costruzioni
strategiche.
 Step 3: anno 2022
Dal 2022 l’obbligo del BIM sarà esteso a tutte le opere, tranne quelle che
non richiedono particolari problematiche di sicurezza (come il residenziale).
IL BIM: un’opportunità
Progettare utilizzando processi BIM è la risposta più efficace per società e studi
di progettazione che vogliono acquisire un vantaggio competitivo in risposta
alle richieste del mercato.
Sono nate nuove figure professionali per rispondere alle molteplici esigenze del
nuovo modo di progettare attraverso il BIM:
 BIM Modeler, si occupa della creazione e dello sviluppo del modello 3D e
successiva estrazione della documentazione 2D e dei dati di computo.
 BIM Specialist , svolge attività di ottimizzazione dei modelli, li allinea agli
standard normativi, realizza pezzi particolari e componenti parametriche
evolute, si occupa inoltre dell’analisi tecnica (Strutturale, Impiantistica,
Sostenibilità ambientale).
 BIM Coordinator, svolge il ruolo di coordinamento dei BIM modeler e
specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e
dei processi. Sovrintende ed amministra l’allineamento ai protocolli di
lavorazione dei contenuti del modello BIM (librerie e standard).
IL BIM: un’opportunità
 BIM Manager, è colui che ha la responsabilità della gestione e
dell’aggiornamento del modello BIM per tutte le discipline,
coordinando le attività delle figure precedenti.

 Deve garantire la collaborazione e il coordinamento del progetto


gestendo i ruoli e le fasi previste. Tra le attività del BIM Manager
riveste un ruolo fondamentale l’individuazione delle interferenze,
riassegnando all’interno del team di progetto la loro correzione,
verifica inoltre che la time-line di processo sia rispettata e definisce
le eventuali strategie di riallineamento delle fasi di lavorazione in
difficoltà.
Grazie per l’attenzione

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