Sei sulla pagina 1di 6

proposta vacanze 2016

pensavamo di far vedere alla sera un video che anticipasse il contenuto dell’omelia del Papa del
giorno dopo. Evidentemente non è possibile raccontare tutta l’epopea del libro, ma questo non è
un problema perché la proposta sta in quello che dice il Papa.
D’altra parte toccherà fare una introduzione.
Ci facciamo aiutare da alcuni appunti di un incontro fatto da Prosperi (non rivisti dall’autore).
Prosperi:

L’idea di fare questo incontro e nata dal fatto che mi capita alle volte di usare immagini prese
da Tolkien. Quindi abbiamo pensato di provare a mettere giu una ipotesi di proposta organica
di contenuto. E il tentativo non e quello di fare una discussione letteraria su Tolkien ma parlare
di una cosa di cui siamo convinti essere fattore fondamentale: l’amicizia. Cosa centra con il
tema della vacanza? Abbiamo deciso di rispolverare questi spunti dopo gli esercizi. Cosa centra
la luce della resurrezione con l’amicizia? Amicizia che e una delle parole meno capite. Usiamo
piu che il libro delle immagini dal film.

La trama quale e? C’e l’anello del potere forgiato da Sauron, servitore del male. Sauron
trasferisce tutto il suo potere nell’anello. Per distruggere l’anello Frodo parte con una
compagnia fatta dai suoi tre amici più altri elementi. Nella storia Tolkien si vede che e
influenzato dai riflessi culturali e storici del tempo: si vedono le ideologie del superuomo, il
fascino del potere e l’effetto funesto del potere sbagliato: che non è più secondo la sua
concezione di servizio al popolo. Questo fascino del potere acquista una volontà sua
indipendente dal motivo per cui lo cerchi, anche se lo cerchi per il bene. I personaggi riflettono
una alternativa netta: da un lato ci sono quelli che si muovono al servizio di un bene più
grande. Per questo bene la parola che domina nel libro e ‘speranza’. Per essa non si cede a
nessuna difficoltà. Dall’altra parte ci sono quelli nei quali la ricerca del potere porta ad una
ricerca senza pace dominata da un’ultima disperazione.

Colpiscono i personaggi protagonisti: acquistano vita ed una personalità propria, hanno
ognuno un suo carisma. E l’opposto del superuomo che basta a se da solo: e una scalcagnata
compagnia che ha la sua forza e consistenza nella coscienza del compito affidato loro, anche
quando vengono divisi. Strana amicizia inattesa che si oppone al dominio che l’anello tende ad
esercitare su ognuno di loro.

Tolkien è cattolico e Cristo non emerge con figure particolari, non è identificabile con nessuna
figura, ma la resurrezione di Cristo diventa la presenza Sua nella storia. Nessuno dei
personaggi identifica Cristo ma ogni figura centrale buona ha in se qualcosa della umanità di
Cristo, e qui vi è l’analogia con la Chiesa: ognuno ha qualcosa che altri non hanno e in questo
sta la loro forza. E’ una unità che non è la somma dei singoli ma molto di più.

Primo Giorno
INTRODUZIONE: IL PAPA CI SFIDA: VUOI O NO VIVERE COSI’?

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).

Cari ragazzi e ragazze, che grande responsabilità ci affida oggi il Signore! Ci dice che la gente
riconoscerà i discepoli di Gesù da come si amano tra di loro. L’amore, in altre parole, è la carta
d’identità del cristiano, è l’unico “documento” valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù.
L’unico documento valido. Se questo documento scade e non si rinnova continuamente, non siamo
più testimoni del Maestro. Allora vi chiedo: volete accogliere l’invito di Gesù a essere suoi
discepoli? Volete essere suoi amici fedeli? Il vero amico di Gesù si distingue essenzialmente per
l’amore concreto; non l’amore “nelle nuvole”, no, l’amore concreto che risplende nella sua vita.
L’amore è sempre concreto. Chi non è concreto e parla dell’amore fa una telenovela, un
teleromanzo. Volete vivere questo amore che Lui ci dona? Volete o non volete? Cerchiamo
allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare. E questo è un
lavoro di tutti i giorni: imparare ad amare.

Video Signore degli Anelli per lanciare il giorno dopo: Dio ci dà un dono (un compito, la
sua amicizia, questo ti rende speciale)

[inizio in cui Gandalf spiega a Frodo cosa e l’anello e Frodo glielo offre + Sam che origlia]
Su questo vi dico tre cose:

1.Qui e il primo esempio in cui si parla dell’anello. Il potere in quanto tale non e un ruolo
che ti spetta, tanto che Gandalf che avrebbe tutte le competenze dice che non può essere lui
a tenerlo: non posso essere io perché è stato dato a te. Sa che la sua volontà deve sottostare
ad un’altra volontà. Poi un altro livello più simbolico è che l’anello è il fardello di ciascuno.

2.Qui inizia a definirsi la missione e implicitamente si dice che l’accorgersi dell’io porta ad
un compito inizialmente impensabile. Capiscono che sono chiamati a una missione. La
genialità di Gandalf è prendere la curiosità di Sam che ascolta fuori dalla finestra e gli
affida un compito per dare uno scopo più grande alla sua vita: lo guarda non per la misura
del limite di Sam.
3.Qui si vede l’amicizia come un condividere una missione nella vita.
[consiglio di Elrond
Qui c’e dentro tutto. Quando il potere non nasce da un compito affidato allora diventa odio
e perciò durante il consiglio litigano. Frodo riconosce che spetta lui portare l’anello. E
pieno di paura nell’accettare questo compito, eppure si offre senza presunzione. L’autorità
non ce la si prende ma la si riconosce. E il segno è che è lui il primo che si riconosce
bisognoso (non conosco la strada).
L’altro aspetto fondamentale è che l’amicizia è giocata dagli altri hobbit senza calcolo,
perché con questi amici uno andrebbe in capo al mondo e la grandezza dell’autorità di
Gandalf sta nello scommettere su questo. Il compito è dato a Frodo, ma il destino è
condiviso. L’amicizia è compagnia guidata al destino. Alcuni diventano amici proprio per il
compito loro affidato (Gimli e Legolas), altri erano già amici, ma una amicizia non fine a se
stessa ma finalizzata ad un compito. Elrond riconosce il loro essere messi insieme dal
Destino stesso.

Secondo Giorno
PARTIAMO DAL FATTO DI ESSERE AMATI: TUTTO È DONO.
LA GITA PUÒ ESSERE UNA VERIFICA DI QUESTO.

Guardiamo al Signore, che è invincibile in generosità. Riceviamo da Lui tanti doni, e ogni giorno
dovremmo ringraziarlo... Io vorrei chiedervi: voi ringraziate il Signore ogni giorno? Anche se noi
ci dimentichiamo, Lui non si scorda di farci ogni giorno un dono speciale. Non è un regalo da
tenere materialmente tra le mani e da usare, ma un dono più grande, per la vita. Che cosa ci dona
il Signore? Ci dona la sua amicizia fedele, che non ci toglierà mai. E’ l’amico per sempre, il
Signore. Anche se tu lo deludi e ti allontani da Lui, Gesù continua a volerti bene e a starti vicino, a
credere in te più di quanto tu creda in te stesso. Questa è la concretezza dell’amore che ci insegna
Gesù. E questo è tanto importante! Perché la minaccia principale, che impedisce di crescere
bene, è quando a nessuno importa di te - è triste, questo -, quando senti che vieni lasciato
in disparte. Il Signore invece è sempre con te ed è contento di stare con te. Come fece con i suoi
giovani discepoli, ti guarda negli occhi e ti chiama a seguirlo, a “prendere il largo” e a “gettare le
reti” fidandosi della sua parola, cioè a mettere in gioco i tuoi talenti nella vita, insieme con Lui,
senza paura. Gesù ti aspetta pazientemente, attende una risposta, attende il tuo “sì”.

Lancio del giorno dopo: la libertà è scegliere il bene


[dialogo a moria tra Gandalf e Frodo sul fatto che l’anello e capitato a lui e su Gollum]
Gandalf qui svela a Frodo che c’e una altra misura sulle cose, quando lo rimprovera per
aver rimpianto che Bilbo non abbia ucciso Gollum. La pietà di Bilbo che lascia vivere
Gollum e umanamente incomprensibile e ha in se un giudizio che viene da un oltre. Neanche
Gandalf sa cosa succederà ma si fida. E il concetto nuovo di giustizia: non ciò che noi
sentiamo come giusto ma la traiettoria la cui parabola noi non vediamo.
Poi c’e la figura di Gollum: ha vissuto nella solitudine il rapporto con il potere. Vive solo
con il potere con gli occhi fissi su quello; non vede altro. Così succede che non può più
staccarsene e alla fine è diviso.

Sia Galadriel (nel bosco) che Boromir e Aragorn (quando Frodo si stacca dalla
compagnia), devono scegliere rispetto all’anello,
Sam invece sceglie per Frodo, non gli interessa il potere ma l’amicizia.

Terzo Giorno
I GIOCHI POSSONO ESSERE PENSATI IN MODO TALE DA FAVORIRE LA LIBERTÀ COSÌ INTESA E
CHE OCCORRE NON VIVACCHIARE MA VIVERE.

In questi anni di gioventù voi avvertite anche un grande desiderio di libertà. Molti vi diranno che
essere liberi significa fare quello che si vuole. Ma qui bisogna saper dire dei no. Se tu non sai dire
di no, non sei libero. Libero è chi sa dire sì e sa dire no. La libertà non è poter sempre fare quello
che mi va: questo rende chiusi, distanti, impedisce di essere amici aperti e sinceri; non è vero che
quando io sto bene tutto va bene. No, non è vero. La libertà, invece, è il dono di poter scegliere
il bene: questa è libertà. E’ libero chi sceglie il bene, chi cerca quello che piace a Dio, anche se è
faticoso, non è facile. Ma io credo che voi giovani non abbiate paura delle fatiche, siete coraggiosi!
Solo con scelte coraggiose e forti si realizzano i sogni più grandi, quelli per cui vale la pena di
spendere la vita. Scelte coraggiose e forti. Non accontentatevi della mediocrità, di
“vivacchiare” stando comodi e seduti; non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che
siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi
credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti
all’ultima moda. La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una “app” che si
scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e
grandi nell’amore. La libertà è un’altra cosa.

Lancio del giorno dopo: prendersi cura gli uni degli altri

[Aragorn, Gimli e Legolas partono per salvare Merry e Pipino]


La Compagnia è costretta a separarsi, Frodo e partito, Merry e Pipino sono stati catturati.
La prima impressione è di una sconfitta e non sembra esserci più utilità nello stare insieme.
Ma è allora Aragorn a guidare: il valore della Compagnia sta nell’essere fedeli a ciò che ci
ha uniti. E allora possono ripartire.
[fosso di Helm, dialogo tra Aragorn e il ragazzo con la spada arrugginita]
Aragorn sembra uno straccione ma si vede che c’e un di più. Come possiamo guardare ad
ogni circostanza potendo dire come Aragorn ‘c’e sempre speranza’? Noi diciamo che non
c’e speranza perché riduciamo la portata del nostro desiderio umano: non vediamo più
come realtà ciò che desideriamo e non partiamo da ciò che ci è dato; e invece lì c’è il primo
segno della compagnia che ci muove. Il primo segno che uno non sta guardando a quello
che ha è che ci si sente soli. Quando guardi invece non è che risolvi la cosa ma torni a
muoverti per l’attrattiva per l’infinito che rinasce in te. Noi di quella spada abbiamo
bisogno; dobbiamo aiutarci a tenere il desiderio spalancato. Aragorn è la presenza che ci
ridice chi siamo.
[esercito di orchi che esce da minas morgul, tentazione di Frodo + Gandalf e Pipino che
vedono la luce su Minas Morgul]
Noi siamo giustamente abituati a parlare della ferita come di qualcosa di positivo, dalla
ferita che la realtà provoca in noi può venire un bene. Ma c’è anche una ferita che è
l’attrattiva del male perché uno può crogiolarsi nel dolore e seguire il male. A questo punto
ognuno comincia ad avere il proprio compito più chiaro. Quando il nemico scatena tutta la
sua offensiva uno magari può essersi preparato ma una notte ti alzi e scopri che si sono
aperte le porte di Minas Morgul e devi decidere se seguire una positività o affossarti per
l’imponenza delle forze del nemico. La speranza lì sembra folle: spogliati delle false
speranza (che forse ce la faremo) lì puoi vedere la vera speranza che viene da qualcosa
fuori da te. La ferita di Frodo su colle vento lo spinge tante volte ad andare verso i nemici,
per la tentazione dell’anello, e così accade qui con Frodo che va verso le porte di Minas
Morgul, ma c’è Sam che corre a prenderlo e, soprattutto, Frodo si lascia prendere da Sam,
glielo consente, e si lascia riportare indietro.

Quarto Giorno
SI POTREBBE IMPOSTARE LA GITA - LA PIÙ LUNGA - COME UN PRENDERSI CURA GLI UNI DEGLI
ALTRI.
LA SFIDA STA NELL’INTENDERE L’AMICIZIA COME UN FAR CRESCERE L’ALTRO.

Anzitutto, amare è bello, è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica.
(…)
Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio
tempo, la propria amicizia, le proprie capacità.

Cari ragazzi, alla vostra età emerge in voi in modo nuovo anche il desiderio di affezionarvi e di
ricevere affetto. Il Signore, se andate alla sua scuola, vi insegnerà a rendere più belli anche
l’affetto e la tenerezza. Vi metterà nel cuore un’intenzione buona, quella di voler bene senza
possedere, di amare le persone senza volerle come proprie, ma lasciandole libere. Perché
l’amore è libero! Non c’è vero amore che non sia libero! Quella libertà che il Signore ci lascia
quando ci ama. Lui è sempre vicino a noi. C’è sempre infatti la tentazione di inquinare l’affetto con
la pretesa istintiva di prendere, di “avere” quello che piace; e questo è egoismo. E anche la cultura
consumistica rafforza questa tendenza. Ma ogni cosa, se la si stringe troppo, si sciupa, si
rovina: poi si rimane delusi, con il vuoto dentro. Il Signore, se ascoltate la sua voce, vi rivelerà
il segreto della tenerezza: prendersi cura dell’altra persona, che vuol dire rispettarla, custodirla e
aspettarla. E questa è la concretezza della tenerezza e dell’amore.

Lancio del giorno dopo: in piedi!


[Elrond che porta Anduril ad Aragorn]
Aragorn dice: ‘do speranza agli uomini ma non ne ho per me’. Noi pensiamo che per dare
speranza agli altri dobbiamo sapere rispondere a tutte le loro domande, ma non sono io a
generare la speranza di cui gli altri hanno bisogno perché ne ho bisogno prima di tutto io.
Io posso essere il veicolo.
[assedio di Gondor: morte di Denethor + dialogo Gandalf-Pipino sulla morte]
Gandalf il bianco è l’ideale del santo. Il santo è tutto appoggiato su altro da sé perciò non si
misura sulle sue forze. Denethor è l’opposto: vede il potere come affermazione di sé, perciò
non ha speranza. Di fronte agli stessi avvenimenti il primo non retrocede e sprona gli altri a
non farlo, mentre il secondo non vedendo più possibilità di affermare la sua immagine
rinuncia e si suicida.
[monte Fato: Sam che porta Frodo sulle spalle]
Questa è una delle scene che più mi ricorda il valore della nostra compagnia, che esiste
solo in quanto appartiene a Cristo: non posso portare il fardello, quel che ti è dato, per te,
non posso risolverti i casini, ma posso esserti compagnia.

Quinto giorno
L’ASSEMBLEA POTREBBE LANCIARE SUL FUTURO: NELLE VACANZE E NELLA VITA SEMPRE IN
PIEDI!

(…) L’amore non si realizza perché ne parliamo, ma quando lo viviamo: non è una dolce poesia da
studiare a memoria, ma una scelta di vita da mettere in pratica! Come possiamo crescere
nell’amore? Il segreto è ancora il Signore: Gesù ci dà Sé stesso nella Messa, ci offre il perdono e
la pace nella Confessione. Lì impariamo ad accogliere il suo Amore, a farlo nostro, a rimetterlo in
circolo nel mondo. E quando amare sembra pesante, quando è difficile dire di no a quello che
è sbagliato, guardate la croce di Gesù, abbracciatela e non lasciate la sua mano, che vi
conduce verso l’alto e vi risolleva quando cadete. Nella vita sempre si cade, perché siamo
peccatori, siamo deboli. Ma c’è la mano di Gesù che ci risolleva, che ci rialza. Gesù ci vuole
in piedi! Quella parola bella che Gesù diceva ai paralitici: “Alzati!”. Dio ci ha creati per essere in
piedi. C’è una bella canzone che cantano gli alpini quando salgono su. La canzone dice così:
“Nell’arte di salire, l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduto!”. Avere il coraggio di
alzarsi, di lasciarci alzare dalla mano di Gesù. E questa mano tante volte viene dalla mano di un
amico, dalla mano dei genitori, dalla mano di quelli che ci accompagnano nella vita. Anche Gesù
stesso è lì. Alzatevi! Dio vi vuole in piedi, sempre in piedi!

si potrebbe aprire l’assemblea con un video su Frodo che nel finale mette l’anello.
Frodo è come noi, cede, anche lui ha bisogno della misericordia: l’anello viene distrutto per merito
di Gollum: l’essere più repellente è decisivo per la vittoria! tutta la pietà che frodo ha avuto si è
rivelata preziosa.
Tutto serve!
paragone tra l’amicizia di Pipino e Merry all’inizio (sono dei cretini) e alla fine (si guardano
profondamente)

questa potrebbe essere la consegna da lasciare ai ragazzi


So che siete capaci di gesti di grande amicizia e bontà. Siete chiamati a costruire così il futuro:
insieme agli altri e per gli altri, mai contro qualcun altro! Non si costruisce “contro”: questo si
chiama distruzione. Farete cose meravigliose se vi preparate bene già da ora, vivendo pienamente
questa vostra età così ricca di doni, e senza aver paura della fatica. Fate come i campioni sportivi,
che raggiungono alti traguardi allenandosi con umiltà e duramente ogni giorno. Il vostro
programma quotidiano siano le opere di misericordia: allenatevi con entusiasmo in esse per
diventare campioni di vita, campioni di amore! Così sarete riconosciuti come discepoli di Gesù.
Così avrete la carta d’identità di cristiani. E vi assicuro: la vostra gioia sarà piena.

Potrebbero piacerti anche