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Quando si dice che Locke rappresenta il punto di vista aristotelico, perché egli nega le idee innate e

ha una visione empirica (tutte le idee vengono dai sensi). Locke è aristotelico, Leibniz platonico. Non
servono molto queste distinzioni. Il punto di Locke può essere vero, è empirista e un corpuscolarista, ma lui
sottolinea il fatto che la mente è qualcosa di distaccato dal corpo, certamente non aristotelica, ma
platonica. Dal punto di vista di Aristotele sono due visioni inseparabili, e questa ultima visione è di Leibniz. È
una visione molto questa di dividere, molto semplificatoria. Gilson diceva che le sigle (platonismo,
aristotelismo…) sono molto riduttive. La filosofia è più complessa.

Siamo nel problema dell’idea della sostanza. Locke ha molte obiezioni riguardo a questo concetto.
Non nega che abbiamo l’idea di sostanza, ma è un’idea confusa. Quello che Locke contesta è che si possa
parlare di una cosa unitaria che noi chiamiamo sostanza. Ciò che chiamiamo sostanza è organizzazione di
parti materiali, e la componente spirituale è separata. La mente potrebbe occupare diverse sostanze.
L’anima non ha un legame intrinseco con il corpo. S. denota un aggregato organizzato. Leibniz dice che non
si può parlare di una cosa che appaia unitaria… ci sono le monadi, l’anima è una delle monadi. L’anima c’è
ovunque, unità nel genere spirituale. (cap. XXIII).

Nel paragrafo 15 abbiamo le idee di sostanze immateriali, ovvero spiriti. Questo è un punto critico
che avrà conseguenze importanti nella storia della filosofia. L’idea di sostanza spirituale è sbagliata: la
mente si riduce alla coscienza, la mente non è una sostanza, ma è coscienza. Il fatto che mette in
discussione la possibilità che esista una sostanza spirituale, questo spiega come Kant metta tra le
impossibilità della filosofia di dimostrare che ci sia una sostanza spirituale. Il mondo protestante-anglicano
a differenza del mondo cattolico non ha mai ritenuto necessario affrontare il termine sostanza come spirito.
Mentre l’idea di sostanza di tipo materiale è quella della solidità, della coesione, l’idea dello spirito è (par.
18) volontà e pensiero, operazioni tipiche della mente e coscienti. Senza coscienza non c’è la mente.

Par. 21: posto nel caso delle sostanze materiali, non per gli spiriti, ma testualmente non sono
specificatamente localizzate, ma sono determinate in qualche modo, tranne Dio, che è dappertutto.

Locke è un cartesiano: identità meccanica dove si trova la coscienza. Gli esseri umani sono come
delle macchine. Azioni meccaniche.

Tommaso d’Aquino: 3 ordini di localizzazione: quella dei corpi materiali, quella delle anime e quella
di Dio. La giustapposizione delle parti materiali non è ottenere un corpo.

Non abbiamo motivi di legare sostanze materiali e spirituali. Gli scienziati moderni non sono
influenzati dall’aristotelismo, ma più dal platonismo. La scienza moderna ha un carattere matematico,
infatti.

Idea di relazione: paradossalmente non ha riscontro nella realtà, ma ha più fondamento dell’idea di
sostanza.

Il capitolo XXIV è sull’idea collettiva, ma non è interessante. Il cap. XXV è una delle più combattute
nel corso dei secoli. Per lui esisteva la sostanza con le caratteristiche estrinseche (Aristotele). Il fatto che io
sia uomo è importante, il fatto che sia docente è accidentale. Sostanza con proprietà intrinseche. Agostino
nel trattato De Trinitate, ovviamente dice che la relazione è ontologica, importante. Nella prima volta del
pensiero post-antico, si afferma che la relazione non è una questione accidentale. Quanto questo è stato
assimilato dalla tradizione successiva? Nella tradizione scolastica è molto discussa, ma la questione è
ripresa in epoca moderna: tutti i filosofi che hanno collaborato con le scienze, hanno negato che le relazioni
siano qualcosa di reale, tranne per Leibniz per il quale tutto è relazione.

I relata, le cose messe in relazione. Già qui vediamo che Locke tende a vedere le relazioni come
qualcosa di soggettivo. Secondo Locke relazione è comparare una cosa con l’altra. Qualsiasi cosa che
pensiamo la possiamo inserire in un numero infinito di connessioni.
Questa idea di Locke ha influenza su Hume: la mente costruisce sempre relazioni. L’associazione
non è altro che relazione arbitraria tra idee. La memoria è la più associativa delle facoltà. Ad esempio posso
vedere un bicchiere di vino rosso e pensare alla coppola del cardinale. Quest’idea di Locke, che le cose
possono entrare in relazione, possono entrare in connessione insieme. Anche se è vero quello che dice
Locke, le relazioni hanno un sostrato ontologico di fondo, le connessioni non sono inventate
arbitrariamente. Ad esempio le costellazioni: relazioni deboli ma che ci sono. Gli antichi non si sono
inventate le costellazioni così, ma per la distanza relativa che c’è tra esse. Idea di relazione ad esempio per
Aristotele. Estrinsecazione delle realtà. Leibniz: dal punto di vista individuale, anche le cose accidentali sono
importanti. Differenze di grado

Par. 7: non esiste cosa che non sia pensabile in relazione.

Relazione causa-effetto.

Cap. XXVII: IDENTITà E DIVERSITà : relazione mente-corpo. Dove ci formiamo l’idea di identità? Due cose
non possono occupare contemporaneamente lo stesso posto. Questa cosa fa dire a Leibniz che il principium
individuationis diventa il principio di identità degli indiscernibili. Questo a livello relazionale. Ogni cosa di
questo universo è connessa con un’altra cosa. Per lui tutto è diverso.

Ordinazione è alle ore 18.30: partenza da Lecce

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