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Corso di formazione

LE MEMORIE E (L’ATTENZIONE)
NEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI
Sviluppo e strategie di supporto

Dott.ssa Gazzi Mara


Psicologa dell’Età Evolutiva e della Psicopatologia
dell’apprendimento
Esperta in Neuropsicologia Clinica
ADHD HomeWork Tutor Avanzato
Formatore Esperto CNIS
Metamemoria

Memoria

Sistemi Differenti tipi


temporanei Sistemi permanenti

MBT MLT Semantica


Caratteristiche: ML
-capienza limitata Caratteristiche: Episodica autobiografica
-durata limitatata -come MBT
-multicomponenziale
Procedurale
-elaborazione e mantenimento

STRATEGIE Reiterazione semplice


Reiterazione integrativa
Associazione
Organizzazione
CHE COS’E’ LA MEMORIA

La memoria è un insieme di sistemi responsabili dell’elaborazione, dell’immagazzinamento, e del


recupero di informazioni.
Questi diversi meccanismi differiscono per il TEMPO DI PERMANENZA di un’informazione in memoria
(che può variare da pochi secondi a tutta la vita) e per CAPIENZA (che va da poche unità alla
conoscenza generale del mondo).

UN SISTEMA DI MEMORIA E’ UNA STRUTTURA IN GRADO DI CONSERVARE L’INFORMAZIONE NEL


TEMPO.
MECCANISMI DI ELABORAZIONE E CODIFICA

Tre aspetti fondamentali dei sistemi di memoria sono:


CODIFICA: si riferisce al modo in cui l’informazione, al suo arrivo, è immagazzinata in un sistema;
RITENZIONE: si riferisce al modo in cui l’informazione viene immagazzinata, conservata in un sistema
nel corso del tempo;
RECUPERO: si riferisce al modo in cui l’informazione viene recuperata da un sistema.
CODIFICA: L’INTEGRAZIONE DELL’INFORMAZIONE

La fase di decodifica si riferisce al modo in cui la nuova informazione viene inserita in un contesto di
informazioni precedenti. Gli individui codificano gli eventi in modi differenti.
Per esempio, se dovete codificare la parola «cane», potete farlo sia attraverso il codice visivo
(ricordo il cane nero, il cane grande), sia attraverso un codice semantico che specifichi il significato
della parola, ivi comprese le emozioni che questa parola generalmente suscita in voi.
La forza della traccia di memoria dipende dalla PROFONDITA’ DELLA CODIFICA: più profondo è il
livello di elaborazione dello stimolo più probabile che la traccia che si forma sia duratura.
Questo significa che, mentre la codifica delle caratteristiche fisiche dello stimolo richiede un’analisi di
superficie, la codifica semantica richiede un’analisi del significato che genera una traccia più ricca
ed elaborata.
IMPORTANTE: Una buona codifica non garantisce però che tutto quello che viene codificato venga
poi ricordato; i processi che intervengono tra la fase di codifica e la fase di recupero (i cosiddetti
processi di ritenzione) determinano, infatti, importanti effetti sul ricordo.
RISULTA MOLTO IMPORTANTE
«la profondità di elaborazione»

Diverse strategie di «conservazione» dell’informazione in memoria:


1. Ripasso di mantenimento (detto anche ripetizione o reiterazione): ripetizione meccanica che
ha lo scopo di mantenere l’informazione per breve tempo MBT, per esempio si ripete
mentalmente il numero di telefono fino a quando non lo si compone;
2. Ripasso elaborativo: implica un processamento dell’informazione più in profondità MLT, per
esempio se devo memorizzare il numero 17892: le prime quattro cifre corrispondono alla
Rivoluzione Francese (1789), l’ultima (2) al numero dei miei cani.
RITENZIONE: IL MANTENIMENTO DELL’INFORMAZIONE
NELLA MEMORIA
DA COSA DIPENDE LA QUALITA’ DELLA RITENZIONE?

RIPETIZIONE/REITERAZIONE

Esempio: provate a ricordare questa serie 69371982


1) STRATEGIA: ripetere 6 9 3 7 1 9 8 2
2) STRATEGIA: ricorrere alla seguente codifica: 69 l’anno in cui l’uomo mise piede sulla luna; 37 la
temperatura corporea; 1982 l’anno in cui l’Italia vinse il campionato del mondo di calcio
Altro esempio: ricorda questa seria 21194646
STRATEGIA EFFICACE: 21 anni di mia figlia; 1946 data della nascita della repubblica Italiana; 46
numero di Valentino Rossi. Oppure in relazione ad uno stesso campo: 21 numero di Borbidelli, 19
Bautista, 46 Valentino Rossi, 46 Valentino Rossi
IL RECUPERO DELLE TRACCE MNESTICHE

Ciò che una persona ricorda di


un evento dipende interamente
da quale informazione è stata
immagazzinata ed è ancora
disponibile al momento del
recupero.

Dalla proprietà di ciò che


rimane dall’esperienza
originale (cioè dalla proprietà
della traccia)
In ogni sistema di memoria, l’informazione viene immagazzinata e conservata facendo ricorso a
determinati e precisi meccanismi di registrazione, regolati da un proprio CODICE che consente una
sua facile reperibilità e trasferibilità.

I codici sono i formati in cui la mente immagazzina le informazioni, e possono essere di tipo visivo,
acustico, verbale, tattile, semantico…
Uno stimolo può essere codificato attraverso l’impiego di un solo codice o di più codici (codifica
multidimensionale).
IL VANTAGGIO MAGGIORE SI HA QUANDO LA STESSA CHIAVE VIENE UTILIZZATA SIA IN CODIFICA
CHE IN RECUPERO

Nella relazione tra CODIFICA e RECUPERO ha un ruolo importante anche il CONTESTO, sia
ambientale che interno. E’ più facile ricordare un’informazione o un evento se ci si trova nello stesso
contesto in cui è stato codificato; si ricorda meglio un argomento se il nostro stato interno, ad
esempio allegria o tristezza, è uguale a quello in cui abbiamo codificato l’informazione.

«Le nozioni si fissano nel cervello insieme alle emozioni» Prof.ssa Lucangeli Daniela
Se imparo con curiosità e gioia, la lezione si incide nella MEMORIA con curiosità e gioia; se imparo
con noia, paura, ansia, si attiva l’allerta.
La reazione istintiva della mente è: scappa da qui che ti fa male.
L’apprendimento può essere tale solo se riesce a suscitare EMOZIONI, solo se riesce a sintonizzarsi
con la parte emotiva del cervello dei ragazzi/bambini.
Questa è la rivoluzione del SORRISO.
Didattica appassionata e cordiale, capace di far nascere nel cuore e nella mente degli alunni
l’amore per la conoscenza.

INSEGNARE DIVERTENDO……..CON IL SORRISO


Natura multicomponenziale della memoria
Ciò che chiamiamo “ricordo” è il risultato di un insieme di sistemi di memoria
differenti ma in interazione tra loro:

Memoria
Episodica

Memoria Memoria
autobiografica semantica

Ricordo

Memoria
Memoria visiva
procedurale
L’ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

Treno Canarino Pera Carta

Nave Autobus Usignolo


L’ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

Matteo gatto albero ombrello chiavi

Strategia dell’organizzazione tematica: costruzione di una breve storia che crei un legame tra le informazioni
(nel caso riportato, Matteo ha dovuto utilizzare l’ombrello per fare scendere dall’albero il gatto che aveva preso le chiavi
dal cestino sul tavolo).
L’ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

MNEMOTECNICHE: seguendo regole precise, si riduce il numero di informazioni da ricordare.


COSTRUZIONE DI RIME: ES. «Trenta giorni a Novembre, con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è
uno, tutti gli altri ne han trentuno»
ACRONIMI: le iniziali delle parole da ricordare vengono raggruppati in un’unità (es. AVIS Associazioni
Volontari Italiani del Sangue, PIL Prodotto Interno Lordo, ecc….)
ACROSTICI: ricordare un nome, associando a ciascuna lettera una parola che sia legata alle altre da un
senso.
IL METODO DEI LOCI
IL METODO DEI LOCI
ESEMPIO DI ACROSTICO

AFFASCINANTE
CONCLUSIONE
RIGOROSAMENTE
ORIGINALE DI
SOFISTICATE
TROVATE
INTELLIGENTEMENTE E
CONCRETAMENTE
OPINABILI
DUE MODI DI MEMORIZZARE I 9 PIANETI DEL SISTEMA SOLARE:
Vediamo un esempio di applicazione della tecnica associativa, del metodo dei loci/stanze.
SISTEMA SOLARE: SOLE, MERCURIO, VENERE, TERRA, MARTE, GIOVE, SATURNO, URANO,
NETTUNO, PLUTONE
1) TECNICA VISIVO ASSOCIATIVA:
proviamo a creare un’immagine per ciascun nome di pianeta e poi associarlo con una storia.
Mercurio: un termometro
Venere: la Dea della bellezza
Terra: il pianeta oppure un mucchio di terra
Marte: un martello
Giove: il Dio oppure una persona giovane
Saturno: è il pianeta con gli Anelli
Urano: un uragano o un ragno
Nettuno: il Dio del mare con il tridente
Plutone: Pluto, il cane di Topolino
A questo punto mi invento una storiella cercando di farla piuttosto strana in modo che risulti divertente e
paradossale. Non basta dirla o leggerla, la devo immaginare:
OGGI C’È TANTO (SOLE)
CHE SCALDANDO FA SALIRE LA TEMPERATURA FINO A FAR SCOPPIARE IL TERMOMETRO
(MERCURIO) .

TUTTO IL MERCURIO CHE ESCE VA A FINIRE ADDOSSO A (VENERE)

CHE CADE SVENUTA A (TERRA).


VIENE RISVEGLIATA CON UN MARTELLO (MARTE).
DA CHI? DA GIOVE

CHE LE REGALA TANTI ANELLI (SATURNO)

E LE DICE CHE LA AMA ALLA FOLLIA. MA IN QUEL MOMENTO ARRIVA UN (URANO) CHE
MANDATO DA (NETTUNO) GELOSISSIMO. FINITA LA BUFERA ARRIVA PLUTO
(PLUTONE) CON IL CARTELLO .
2) METODO DELLE STANZE:

ognuno dovrebbe prendere la sua casa e prendere una stanza, fare il giro in senso orario o
antiorario a scelta, trovare 9 oggetti/mobili e associare i nove pianeti utilizzando le immagini già
create. Facciamo un esempio su una casa che non conosciamo.
Stanza 7: in salotto c’è la
Stanza 1: in cucina c’è un Stanza 6: nella camera
stufa che quando si
grosso termometro in matrimoniale c’è la foto
accende sembra un forte
mezzo alla stanza gigante degli anelli
uragano

Stanza 8: In soggiorno c’è


Stanza 2: nella Doccia c’è Stanza 5: C’è Giove che fa
Nettuno dentro un
Venere che si lava il bagno
acquario con i pesci

Stanza 3: nel guardaroba Stanza 4: Camera di


c’è un mucchio di terra o Marco c’è Marco con un Stanza 9: c’è Pluto che
un poster raffigurante la grosso martello che dorme nel garage
terra spacca tutto
ESEMPIO PER IMPARARE IL NOME DELLE REGIONI

LA TECNICA DELL' ASSOCIAZIONE DI IDEE


Per prima cosa per memorizzare le regioni italiane basta associarle ad una immagine il cui nome
richiami quello della regione (es. Liguria - anguria).
Poi si possono collegare queste immagini tra loro inventando una storia buffa, utilizzando rime per
renderla più memorizzabile e dando spazio alla creatività.
Si iniziano ad elencare su un foglio le 20 regioni e si deve trovare un’immagine evocativa per
ciascuna.
Si può anche disegnare la parola che si associa, in modo da ricordarla più facilmente, poiché
andiamo ad attivare sia l'udito nel pronunciare il suono della parola, che la vista guardando
l'immagine disegnata.
A questo punto basta collegarle con una storia bizzarra che aiuterà a ricordare il nome della
regione.
VALLE D’AOSTA - POSTA
PIEMONTE - BISONTE
LOMBARDIA - NOSTALGIA
LIGURIA - ANGURIA
EMILIA ROMAGNA - LASAGNA
UMBRIA - OMBRA
MARCHE - BARCHE
LAZIO - ORAZIO
ABRUZZO - STRUZZO
MOLISE - DIVISE
BASILICATA - ARANCIATA
CALABRIA - RABBIA
SARDEGNA - SARDINA
• HERMANN EBBINGHAUS (1850 –1909)
È stato uno psicologo e filosofo tedesco, precursore degli studi sperimentali sulla memoria.
Ebbinghaus identificò la curva dell'apprendimento e la curva dell'oblio; arrivò ad alcune conclusioni che sono state
sostanzialmente confermata dalle ricerche successive:
1. l'effetto del superapprendimento: aumentando il numero di ripetizioni la memorizzazione cresce fino ad una
certa soglia;
2. la curva dell'oblio: la memoria dei dati appresi in una determinata sessione diminuisce con il passare delle ore e
dei giorni. L'oblio è più marcato nelle prime ore e meno dopo un certo numero di ore. Le tracce, passato il primo
indebolimento, diventano più tenaci;
3. l'apprendimento massivo e distributivo: distribuire il carico di apprendimento su più sessioni rende la
memorizzazione più facile che tentare di apprendere tutto in una sola volta. Per ricordare meglio, bisogna
suddividere l'apprendimento in più sedute distanziate;
4. l'effetto seriale: la posizione delle sillabe è importante ai fini della memorizzazione. Le prime e le ultime sillabe di
una lista, si ricordano più facilmente di quelle di mezzo.
LA DURATA DEI RICORDI: MEMORIA SENSORIALE,
MEMORIA A BREVE TERMINE E MEMORIA A LUNGO
TERMINE
LA MEMORIA SENSORIALE (registro sensoriale) È IL PRIMO STADIO DELLA MEMORIA; durante
questa fase, le informazioni sensoriali che recepiamo dall’ambiente vengono conservate per un
brevissimo periodo di tempo, generalmente per non più di mezzo secondo per informazioni visive
e 3 o 4 secondi per informazioni sonore. Vengono trattenute le CARATTERISTICHE FISICHE degli
stimoli, senza alcuna elaborazione che riconduca al riconoscimento del loro significato. Tale
registro è considerato come legato alla percezione più che alla memoria.
• LO STADIO SUCCESSIVO È COSTITUITO DALLA MEMORIA A BREVE TERMINE, trattiene l’informazione
proveniente dal registro sensoriale per il tempo necessario a svolgere dei compiti; le neuroscienze ci dicono che è
quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni, chiamata «span
di memoria» + o – 7 unità di informazione.
LA MBT come Working Memory (o memoria di lavoro) mantiene temporaneamente l’informazione per consentirne
l’elaborazione durante lo svolgimento di compiti cognitivi. E’ uno spazio di lavoro costituito da diverse componenti:
1. l’esecutivo centrale
2. Il taccuino visuo-spaziale
3. Il ciclo fonologico
LA MBT COME WORKING MEMORY: il modello di
BADDELEY E HITCH (1974)
• IL SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE è responsabile sia delle risorse attentive sia della
manipolazione delle informazioni ed esercita il controllo sui sistemi sussidiari. Nel 1988,
Shallisce ha ampliato il concetto proponendo il Modello del Sistema Attentivo Supervisore (SAS),
un meccanismo di controllo superiore coinvolto nell’attività decisionale.
• IL LOOP ARTICOLATORIO, detto anche ciclo fonologico, è suddiviso in due sottocomponenti: il
Magazzino Fonologico ed il Processo di Controllo Articolatorio. Il primo sottocomponente ha il
compito di mantenere l’informazione linguistica, mentre il secondo è coinvolto nei processi del
linguaggio interno. Le tracce presenti nel magazzino fonologico sono soggette a decadere
rapidamente, ma grazie alla ripetizione sub-vocalica è possibile mantenere viva la traccia
mnestica per successivamente poterla riutilizzare.
• IL TACCUINO VISUO-SPAZIALE rappresenta un sistema di elaborazione ed immagazzinamento di
informazioni visive e spaziali. Svolge un ruolo importante nella progettazione dei movimenti
nello spazio ed è composto da due parti: la componente visiva (elaborazione delle
caratteristiche degli oggetti) e la componente spaziale (elaborazione delle posizioni e dei
movimenti nello spazio. NEL 2000 BADDELEY, osservando alcuni pazienti con deficit capacità di
ritenere nuove informazioni nella Memoria a Lungo Termine ma buone prestazione nel richiamo
a breve durata, ha aggiunto una nuova componente nel modello della Memoria di Lavoro:
il Buffer Episodico.
• IL BUFFER EPISODICO si configura come un sistema a capacità limitata collegato direttamente
con la conoscenza che si occupa di assemblare le informazioni provenienti dagli altri
servosistemi e dalla Memoria a Lungo Termine, costituendo un importante passaggio
intermedio per l’apprendimento a lungo termine.
SINTESI: LA MEMORIA DI LAVORO*

E’ la capacità di mantenere in mente e manipolare le informazioni (contenute nella memoria a breve


termine) per un breve periodo di tempo.
➢ Mantiene ed elabora le informazioni durante l’esecuzione di compiti cognitivi;
➢ Trattiene indicazioni stradali;
➢ Ricordare gli elementi da acquistare e calcolare il costo;
➢ Preparare il materiale da portare a scuola.
Quindi la memoria di lavoro è coinvolta:
➢ Nel recupero delle informazioni dalla memoria a lungo termine;
➢ Mentre si sta parlando;
➢ Nell’organizzazione del discorso, quando devo trovare le parole appropriate e organizzarle in modo
efficace;
➢ Nel recupero lessicale;
➢ Nell’organizzazione sintattica;
➢ Nella comprensione del testo (collegamenti);
➢ Nel ragionamento matematico-aritmetico perché quando leggo un testo di un problema devo
recuperare le regole e verificare se sono applicabili.
Il sovraccarico della memoria di lavoro
❑Tende a cancellare le informazioni, non a conservarne una parte
❑Tende a fare perdere l’attenzione
Una compromissione in questo ambito si trova molto spesso
❑Sia in persone con disturbo dell’attenzione
❑Sia in persone con DSA
IL COMPORTAMENTO DI CHI HA UNA MEMORIA DI
LAVORO INEFFICIENTE E’:
❑Difficoltà a mantenere l’attenzione;
❑Difficoltà nel pianificare i tempi;
❑Difficoltà nel completare le attività e soprattutto
❑Difficoltà nello svolgere il compito in autonomia
❑Difficoltà nel seguire le istruzioni
❑Difficoltà nel combinare immagazzinamento e processing
❑Difficoltà nel monitoraggio delle attività (a che punto sono?)
❑Difficoltà ad autocorreggersi
CONSEGUENZE

❑Perdita di attenzione
❑Mind wandering (vagare della mente)
❑Scarsa interazione nel gruppo
❑Difficoltà nel rapporto con i pari
❑Insuccesso nelle attività scolastiche, dovuto al sovraccarico di richiesta di MDL nelle attività di
apprendimento strutturato
MDL E METEMATICA
La MDL è sicuramente un fattore chiave per i processi di elaborazione numerica.
Mantenere informazioni in memoria:
• Calcolo
• Risultati parziali
• Procedure
• Sequenze
• Prestiti
• Riporti
• Tabelline
DIFFICOLTA’ IN ARITMENTICA
Esempi di sovraccarico nell’immagazzinamento
❑Difficoltà nella sequenza numerica
❑Necessità prolungata dell’uso delle dita
❑Difficoltà a ricordare i segni
Difficoltà nel processing
❑Procedure di calcolo
❑Switch (cambiare tipo di procedura)
Errori di seriazione
❑Nell’enumerazione
❑Nella trascrizione
VALUTARE IL CARICO DI LAVORO DELLE ATTIVITÀ DA
APPRENDERE

❑Ridurre la lunghezza
❑Ridurre la durata dell’attività
❑Ridurre la quantità di materiale
❑Proporre in autonomia contenuti o attività familiari
❑Semplificare i processi mentali coinvolti (struttura grammaticale, lessico)
Ristrutturare attività complesse
SEQUENZE USO DI SEGNALI USO DI SUPPORTI
Importante: abituare il bambino a chiedere spiegazioni
USO DI SUPPORTI DI MEMORIA

❑CALENDARI
❑LINEA DEI NUMERI
❑TABELLE DELLE REGOLE
❑DIZIONARI PERSONALIZZATI
❑QUADERNI COMPENSATIVI PERSONALIZZATI
AIUTO A SVILUPPARE STRATEGIE
Chiedere aiuto Rehearsal (ripetizione, narrazione, enumerazione) Prendere nota
I SENSI: MEMORIA VISUOSPAZIALE E MEMORIA
UDITIVO-VERBALE
La distinzione tra memoria visiva e memoria uditiva si applica sia al sistema di MBT che a quello di
MLT. Si distinguono anche sistemi di memoria visiva e uditiva a brevissimo termine denominati
rispettivamente memoria iconica e ecoica; molti, vista la natura periferica (sensoriale) di questi
magazzini e la durata (brevissima) della traccia, non li considerano veri e propri sistemi di memoria,
quanto sistemi di registrazione finalizzati ad una elaborazione primaria che «nutrono» i sistemi di
memoria più duraturi.
MLT visiva: ricordare con una certa precisione l’apparenza visiva di oggetti, eventi o persone anche
dopo lunghissimi periodi di tempo. Per esempio riconosciamo un amico che non incontravamo da
molto tempo, rievochiamo il titolo di un film a partire da un’unica, brevissima scena, riconoscimeo la
nostra macchina nel parcheggio.
Anche per la modalità uditiva, la memoria viene tradizionalmente divisa in memori uditiva a BT e
memoria uditiva a LT. Ci sono prove che la memoria uditiva a breve termine mantenga la traccia per
un periodo variabile dai 2 ai 20 secondi, a meno che non si verifichi interferenza da parte di stimoli
presentati nella stessa modalità. Per esempio se avete appena udito un numero di telefono e
qualcuno immediatamente dopo vi chiede «Che ore sono?», è probabile che dimentichiate parte
della sequenza di numeri, specialmente gli ultimi della sequenza EFFETTO DEL SUFFISSO
Memoria uditiva a lungo termine si basa più su un tipo di elaborazione semantica che coinvolge il
linguaggio, e per questa ragione ci si riferisce spesso a questo tipo di memoria come alla MLT
verbale. Essa è capace di immagazzinare anche caratteristiche sensoriali come le voci o i toni.
Nel caso della MLT uditiva, il riconoscimento arriva a livelli altissimi (95% per le voci e 90% per i
suoni).
GLI EVENTI E I SIGNIFICATI: MEMORIA EPISODICA E
MEMORIA SEMANTICA
LA MEMORIA EPISODICA si riferisce a specifici eventi ed esperienze della vita di ognuno (memoria
autobiografica) e contiene informazioni spazio-temporali che definiscono «dove» e «quando» il sistema
ha acquisito la nuova informazione.
Per esempio, voi ricordate il giorno in cui avete conseguito il diploma di scuola superiore o la prima volta
che avete baciato la persona di cui siete innamorati come episodi a sé stanti, legati a particolari
condizioni o avvenimenti.
LA MEMORIA SEMANTICA trascende le condizioni in cui la traccia è stata formata ed è sganciata dal
contesto dell’originale episodio d’apprendimento.
Per esempio, voi sapete che Parigi è la capitale della Francia, ma probabilmente non ricordate il tempo e
il luogo in cui avete appreso quest’informazione.
LA COSAPEVOLEZZA: MEMORIA DICHIARATIVA E
MEMORIA PROCEDURALE
Se vi chiedo di spiegarmi come si va in bicicletta e come si pronuncia la parola inestricabilmente, è probabile che la
vostra risposta assuma la forma di un’azione (correre in bicicletta) e dire la parola inestricabilmente. Non ci sarebbe
altro modo di dimostrare di SAPERE se non FARE; in questo caso gli studiosi parlano di MEMORIA PROCEDURALE è
memoria legata alla reale attuazione del compito e accessibile e valutabile solo attraverso l’esecuzione di un’azione.
La MEMORIA DICHIARATIVA invece, si riferisce, alla conoscenza di fatti che possono essere acquisiti in un unico
tentativo e che sono direttamente accessibili alla coscienza, come, ad esempio, la conoscenza della definizione di una
nuova parola in una lingua straniera o delle esatte circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona.

Gilbert Ryle (1900-1976) «SAPER COSA» «SAPER FARE»


E’ importante sottolineare che la memoria procedurale non è soltanto un ricordo di abilità motorie,
poiché altre forme di ricordo, non correlate alle abilità motorie, vengono spesso fatte rientrare nella
categoria della memoria procedurale.
Per esempio, la risoluzione di problemi spesso richiede l’intervento di una forma di memoria che
permette di recuperare «modi di procedere» e «sequenze di azioni» dei quali la persona non è
consapevole.
In altri termini, laddove vi è una qualche manifestazione di «apprendimento senza ricordi» di come
si fa una cosa si parla di memoria procedurale.
UN SISTEMA SOVRAORDINATO: LA MEMORIA
AUTOBIOGRAFICA
Con il concetto di memoria autobiografica ci si riferisce comunemente al ricordo di informazioni legate al sé.
La memoria autobiografica è organizzata gerarchicamente:
1. livello: estesi periodi di vita, quando vivevo con X e lavoravo a Y…..
2. Livello: degli eventi generali, è più specifico, si riferisce ad episodi ampi ed eterogenie misurati in giorni o
settimane e non in periodi lunghi; gli «eventi generali» prendono la forma di riassunti di eventi ripetuti come le
vacanze estive o un periodo di malattia;
3. Livello: la conoscenza di eventi specifici, rappresenta la conoscenza percettiva e sensoriale che può durare da
alcuni secondi ad alcune ore, come quando uno ricorda la camicia che portava un dato giorno in un adata
circostanza.
IMPORTANTE LAVORARE SULLE ABILITA’ METACOGNITIVE**

LA METACOGNIZIONE COMPRENDE:
la conoscenza metacognitiva, cioè l’insieme delle credenze, opinioni e convinzioni che un
individuo possiede circa il funzionamento mentale in generale e con riferimento a se stesso: per
esempio, che cosa significa ricordare qualcosa, leggere un brano, stare attenti durante una
spiegazione ecc. e se è possibile migliorare la propria memoria o se questa è una dote
immodificabile;
i processi metacognitivi di controllo, cioè le attività metacognitive a carattere esecutivo che
sovrintendono al funzionamento cognitivo stesso, per esempio l’autoistruzione di attivare,
mantenere o interrompere l’attività cognitiva e l’automonitoraggio, che consiste nel porsi
autonomamente domande per ottenere un feedback e verificare se sono stati raggiunti certi
obiettivi intermedi e si può passare alla fase successiva del processo in corso.
L’abilità metacognitiva consente di valutare le proprie risorse mentali e di adattare le strategie
disponibili alle richieste specifiche del compito di apprendimento; implica comprensione del
compito e valutazione della sua difficoltà, scelta e pianificazione del modo di affrontarlo
applicando tra le strategie conosciute quelle più adeguate, regolazione dell’attività di soluzione,
coordinazione delle strategie e valutazione dei progressi e dei risultati ottenuti distribuendo il
tempo a disposizione e lo sforzo cognitivo su basi realistiche.
La metamemoria riguarda la scelta e la mobilitazione delle diverse strategie di ripetizione e di
memorizzazione, che comportano tecniche di codifica e di organizzazione del materiale da
apprendere, sempre collegate ad un processo retroattivo consapevole.
METACOGNIZIONE, METAMEMORIA, META-ATTENZIONE E METALINGUAGGIO, si riferiscono a
processi cognitivi che implicano stati di consapevolezza e di coscienza delle proprie risorse, così
come dei propri limiti. La capacità di valutare correttamente e realisticamente le proprie
competenze, abilità, efficienza, in termini di esattezza, precisione, adeguatezza e velocità di
esecuzione, si concretizza in un miglior controllo ed una migliore capacità di adattamento
dell’individuo alle richieste dell’ambiente.
ATTIVITA’ PER SVILUPPARE LA MEMORIA LESSICALE

• UN ESEMPIO: ALBERO: PIANTA DOTATA DI UN TRONCO DI LEGNO VERTICALE, DI RAMIFICAZIONI,


DI FOGLIE,...
• ALBERO: ASTA (IN ORIGINE DI LEGNO) VERTICALE CHE REGGE LE VELE DELLE NAVI
• ALBERO: SCHEMA GRAFICO CHE, CON LE SUE RAMIFICAZIONI, INDICA RAPPORTI DI
DERIVAZIONE (PER ESEMPIO, L'ALBERO GENEALOGICO CHE RICORDA UNA PIANTA E
SUGGERISCE L'IDEA DELLA CRESCITA)
ALTRA ATTIVITA’

1)Completa inserendo la “parola polisemica” appropriata alle coppie di frasi (DIVISIONE, EROINA,
ETICHETTA, GUIDA, PAPERA, CAMPAGNA, PASSATO, PENNE, SAGGIO, TEMPO, TESTATA, VOCE)
Non ho ….................. da perdere. Oggi fa bel …..................
I Conti sono andati a vivere in ….................. Hanno fatto una nuova ….................. pubblicitaria.
Antonio, di mestiere, fa la ….................. L'ho letto sulla ….................. della città.
L' ….................. è una droga pericolosa. L' ….................. del romanzo è bionda e bella.
Le seguenti parole hanno “significato diverso a seconda del
genere”. Inseriscile nelle coppie di frasi appropriate.

il rosa / la rosa - il radio / la radio - il viola / la viola - il lama / la lama -il capitale / la capitale -
il fronte / la fronte - il fine / la fine - il boa / la boa
1)….................. è la regina dei fiori. -Che bel vestito! Come ti sta bene ….................. !

2) .….................. è un animale che vive in Sud America. -Attento! ….................. di quel coltello è molto
tagliente!
Le seguenti coppie di disegni raffigurano le stessa parola in
due significati differenti. Trova le parole illustrate e per
ciascuna scrivi una frase con significato diverso.
ESERCIZI DI USO DEL PROPRIO PENSIERO PER FARE IPOTESI E
COMPLETARE STORIE
ESERCIZI E GIOCHI DI ELASTICITA’ MENTALE PER
IMPARARE
A ORGANIZZARE PAROLE E SIGNIFICATI
USARE IL PROPRIO PENSIERO PER ANTICIPARE EVENTI E FARE
PROGETTI
PERCORSI PER IMPARARE A COSTRUIRE E A USARE, NELLA
PROPRIA MENTE, CAMPI SEMANTICI E LESSICALI
ESERCIZI PER ALLENARE UNA COMPONENTE FONDAMENTALE
PER SCRIVERE: LA MEMORIA DI LAVORO
GIOCHI E ATTIVITA’ SUL CONTROLLO DELLA MEMORIA DI LAVORO

QUALI SONO I MOMENTI DELL’INSEGNAMENTO:


1) Attirare e mantenere costante l’attenzione dei bambini;
2) Informare i bambini sui risultati attesi (l’obiettivo);
3) Stimolare nei bambini il ricordo delle capacità prerequisite;
4) Presentare ai bambini gli stimoli inerti al compito di apprendimento;
5) Accertarsi che i bambini abbiano compreso;
6) Fare da guida;
7) Fornire ai bambini feedback sul loro lavoro;
8) Verificare il raggiungimento dell’obiettivo da parte di ciascun bambino;
9) Concludere l’attività.
RICORDARE SELETTIVAMENTE INFORMAZIONI RILEVANTI E INIBIRE QUELLE IRRILEVANTI

ESEMPIO: ATTIVITÀ DELLA SCACCHIERA


AREA GENERALE: CONTROLLO DELLA MEMORIA DI LAVORO
AREA SPECIFICA: USO CONTROLLATO DELLA MEMORIA DI LAVORO VISUO-
SPAZIALE
OBIETTIVO: DATI ALCUNI SPOSTAMENTI DI 3 BAMBINI ALL’INTERNO DI UNA
SCACCHIERA, RICORDARE SOLO LA POSIZIONE DI ARRIVO DI DUE DI ESSI
PRECEDENTEMETE INDIVIDUATI (TARGET)

ESEMPIO: IL GIOCO DEL BASTIAN CONTRARIO PRIMA E SECONDA PARTE


AREA GENERALE: CONTROLLO DELLA MEMORIA DI LAVORO
AREA SPECIFICA: USO CONTROLLATO DELLA MEMORIA DI LAVORO VISIVA
OBIETTIVO: DATI 2 O 3 STIMOLI VISIVI, RIEVOCARLI IN ORDINE INVERSO A QUELLO
DI PRESENTAZIONE
RICORDARE SELETTIVAMENTE INFORMAZIONI CONTROLLANDO IL DISTURBO DATO DA UN
COMPITO INTERFERENTE

Esempio: attività «Che numero era?»


Area generale: controllo della memoria di lavoro
Area specifica: controllo dell’interferenza e rievocazione selettiva secondo un criterio dato
Obiettivo: dato un compito interferente, ricordare l’ultimo numero di una lista.

Esempio: attività «Il puzzle»


Area generale: controllo della memoria di lavoro
Area specifica: controllo dell’interferenza e rievocazione selettiva secondo una regola di rilevanza
Obiettivo: dato un compito interferente, memorizzare le ultime parole delle frasi per individuare
un oggetto misterioso

Esempio: attività «L’oggetto misterioso»


Area generale: controllo della memoria di lavoro
Area specifica: controllo dell’interferenza e rievocazione selettiva secondo una regola di rilevanza
Obiettivo: dato un compito interferente di comprensione da ascolto, memorizzare le ultime parole
delle frasi per individuare un oggetto misterioso.
EFFETTUARE AGGIORNAMENTO DELLE IN MEMORIA DI LAVORO

Esempio: attività «Lo zainetto»


Area generale: controllo della memoria di lavoro
Area specifica: aggiornamento della memoria di lavoro
ESERCIZIO STROOP
NERO
ROSSO
VERDE
GIALLO
BLU
ESERCIZIO PRECEDENTE/SUCCESSIVO
17
9
2
53 PRECEDENTE
7 SUCCESSIVO
SUCCESSIVO
PRECEDENTE

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