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IL MISTEJt() DBL I'IATALB


3SS ·
Rudolf Steiner. 1isia. Sappiamo, da tutto qudlo me ci può dire la ìcjmn
i ~

dello spirito, che non coosideriamo W"ftmena la natura. ;


:~ IL MISTERO DEL NATA E se .la contrmplù.mo solW!to nr1le - esteriorità ~
l •"-ili c:• ...;.
aw • ···•Yr•utU
__ eh c__ _ "'' • l . .
e wrze wvaoe e sa tn'' w•» .IDIDrOo. e
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Confn-~ntft e~uta a BIISika il :13 cùc~re 19:10 (•)
prendiamo coscienza, nd va-o - della parala. cWia no-
stra origine naturale, solo 1e teniamo conto di qude forze
In tre feste annuali la cri&tiani'tà ramlemora quell'&- divine. Allora rivolgiamo lo rcuardo ai priDCipi dd Padre
kre che per eSia conferia:e un smso alla v)ta terrena, e dal - che permeano la ~t:un. aia ~~~a~ado i aiterf ddle relipni
.:.L_ • __ _.__ -ooc~o a .. . . .
quale irradia ~ ~ima fona di questa ~ sulla terra. Di aDU\..1 te. Sia ..ucnc O"dl?"*IUUO I'".,DWnte. ID ..
q11~ tre ~este, quella_È~ Na~~-SÌ. a=specialmente al teJO. Scorgendo i 6ori che Ot:ICWO nei ampi. e a balenar
n?ill!> se~ti~e, volenclolo interior!zzare a~ imo. La f~ta dd lampo ~ cui tien dietro il rotolìo dd tuono, o il de che
~l~uqua 11 appella invece alla nostra com reruione wnana;_ percorre la volta ttl~ e 1o wcinh11'10 dtlle lltdle, uc:altan•
e 4 festa di Pentecoste, alla nostr~ volon ' Eftttti~te do lo taOScio dtlle asa.te e ù Buire dei 61111\i. - CIIIDW\•
'•i -~e l' wem::a del mistero natalizio approfondendo que ci si mo&tri, in queste m:mifatuioni ddb vita natu•
quel sentire che ci pone dinanzi l'intera stra entiù. urna• • rale, 1~ misteriOA origine d'ogni divenire, - a:ocpeu10
na, · con tutto il suo valore e la sua dign ' Si rende giu• pure ciò che introduce noi stessi in questo moodo attnwr•
"aia ~ queilo che dev'«ZSue i1 nostro · ento per la so il mistero della MKita 6..ica.
festa di Natale solo se ai è. in grado eli tire nel giusto Ma questo mistero della IWCÌta 6..ia resta pur ttmpre.
modo e con tufficiente inlimiU. ciò che uomo • nall'r.uti• n~i rigwardi tldl'-..e 11nuno, qualcob d'inospliahile.. !le
vmo. Al mistero della Puqua si rende giustizia sol quan· non riusciamo a congiunga{o t:OI ricordo. intim.unente RD•
do ai comprenda fino in fondo quel mirtcolo meraviglioso tito, dd mistero dd Natale. cldl'inb.mia venuta nell'urna•
che -in esu è. contenuto, a miracolo clella 1risurruione. E in rutà atthtverto il bambino Gesù. Che•co.sa à dice questa
quànto alla festa di Pentecoste, si vede nell~ giusta luce ciò inb.nm? Ci ditt questa immensa cosa: che per- pte..
clle!ssa ha da essere, sol quando vi si +rga la rorza per namente wnani, noo bul2 eaere nati. ee.ae ~~ti
evolvo;re la nostra volontà e per aoUevarlj oltre i soli istinti' nel mondo solo gruie a qude Cwu ddb IWCita 6sia che
IJSl?DI· introducooo ndl'osilter!n tul:b gli allai, 1 ' . - <DIIpaDo.
• Il Cristo Gesù sta in rapporto coi ~ncip? wiiversali ll sacro miJtero dd Natak dinanzi aD'inbnria dd Cri-.
dd. P<lke: e questo fatto ci viene 11\eS.so dinanzi dalla festa ci rivd~ che la nostra ven natura umana DOO può -Pi·
di Natale. 1,1 Cristo Gesù sta in rapporto lcon ciò che ci sia• cemente « nascere~. ma deve • ~ •· nelle proEoodi·
mo abi~ti a chiamare il principio d~ Figlio; e quest6 ti della nostra anima. e che l'uomo, nel cano ddb sua vita.
fatto à viene rn.esso dinanzi dal mistero ddla Pasqua. E deve sperimentare. qualcosa. entro la sua esi....,n animia.•
COIT ciò che come Spirito· pérvade il mondo ed opera in che faccia eli lui un e$Jtre umano COII'Ipkto. B l'uomo può
uso . , il Cristo st~ in rapporto nel modo pte ci è fatto pce.- .-perii1Wltar1o dWito se viva in unione CIOO ciò ch'è pe•
~te dal mistero della Pentecoste. l., netrato nell'evoluzione tenutre attrawno l' infanzia cldb:

(i.\•)
' Scorgendo intorno a noi li natura esterna. vediamo. futa natalim.
grazie alle forz.e eli essa, anche l'uomo a\trare nell'esistenza. Guardando all'inbnzia di Gesù ~ clitci: so&o
" pel fatto che questo &-e, nel (I)(SO dell'~ urna•

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•tmoJtt.mm• non ri.vc.d u'o da\ lcocderr.n.r.iete. na, è venuto fr.a gti uomini, l'essere umano è divmtato ca·
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pa~e d'essere uomo nel pieno 5enso dd,la parola: vale a dire certo modo, a ll\.1J'ICaK quesu rùwcita ddl'animà.. L'uma·
di unire quel che riave att.raverso b nascita con l'amore niti moderna,~ all'albero di Natale~ ~·
pieno di devozione che sente pu Colui ch'è disceso dalle Een~ b croce, vuoi ~ttare gli sguardi indieao all'origine
alte:r:ze spirituali pu cong~ungersi, ;attraverso il grande ~­ c-he ancora nulla sa dd Cristo: all'origine ddl'ummiti ~·
crificio, con l'esistenza umana. ~tre stusa. all'inizio naturale ddb storia umana. all'albero
Il contemplare la discesa del Cristo nell' evoluzione dd Paradiso: pusando cW Natale (25 Dia:mbre) alb fe.ta
umana era una immenSa esperienza per molti uomini dea di Adamo ed Eva (14 Dicembre. secoodo il calenduio pro-
primi secoli cristiani. In certo modo. li rendeva coscienù testante). ~ bdb la consuetudine ckll'albero di Natale (per•
della doppia origine degli esseri umani: quella fisica e quel"' eh~ anche l'origine paradi.si.aa dell'umaniti è belb~ ma è
la spirituale. Gesù ~ssa attraverso una naSci~: e il Cristo, un distoglierci dal vero mistero di Natale dd Cristo Gesù.
guardando a Gesù, nella notte di Natale, scorge un bam- Il guardare all'albero di Natale ha coruuvato b profonditi
bino nato dalla terra. Ma. Egli si dice: qui è nato un t$$ere e l'intimiti dd sentire. e consoh rutti coloro che 1000 uo-
diverso dagli altri uomiru; è nato un e$sere gra:tie al quale mini di buona volontà. di quanto, ur.ai meno li.mpaba.-
gli altri uomini possono ricevere ciò che la semplice nascita mmte. ha distolto i tempi moderni cW mista-o aistiano
fu.ica non può dar loro. 11 nostro 5t0timento si approfon~ 1>tt riconduru alb nascita natur.ùe del geDeft umano.
disce, se comprendiamo nel giusto modo e con vero amore Il Cristo Gesù è veoulo in un popolo che Ya~Crava
che dobbiamo rwcere ~ t>Olte: una volta per le forus Jahve, Geova. quel Jahve che è coogiunto coa tutto àò che
della natura, e poi rinascere per le forze dd Cristo Gesù. è l'esistmu naturale. che vive nel bmpo e od ~ nelle
Questa è la nostra oomunion« col Cristo Guù che, per nuvole, ndle stale, ndLa foote, nei fiumi. od o"*'iie dd·
gruia $Ua, ci conferisce ~ piena coscienza de! nostro V3l' le pi...nte, degli animali e degli \>O<Dini Jahve è qud I>;o.
lore e del nostro carattere umano. E R, dall'evoluzione dei che, R ci uniamo a lui solo, non può mai dare all'- b
secoli, vogliamo trarre un insegnamento, dobbiamo dirci, sua piena umaniti: poichè. pur dando d 'UOIIlO b a-ienn
guardandoci intorno, che ai tempi nostri non esiste più ddla "'a nascita naturale, sia pure con l'in~trfuenu di fcw,
q uell'intima profondità del sent ire, ris~tto al mistero del u che non sono prettamente naturali. DOC1 può però cb.re
N atale, che ancora regnavi. in Europa cinque o sei secoli alL'uomo b cnscimza ddb SlQ ~ ch'eali deYt -..
or sono. quiswsi per mazo di quakota che DOO può -zii cblo
PenSiamo, ad esempio, come bello ci si p,resenta l'al· attraverso a forze natunli ~ Cali ..-dia- co- .
wo di Natale, e come dolcemente parla ai nostri cuori. tne l'wnaniti modet= sia stab sviata cbl CriRo Gesù. pel
Ma l'a1bero di Na~le si è diffuso in Europa tutt'al più due quak non ai.stooo dilfaem.e di m-_ di wrionj, di nm.
fsecoli or sono. o,a. esso ci mostra il lato bello, simpaùco pd quale $ste un' umaniti unica: ._li·- - sia Jbta
di ciò che, d'altra parte. assai meno simpaticamente ci vie; .svù~ oei suoi pensieri e sentimenti. veno ciò che aa JWo
ne incontro nell'evoluziolle moderna ddl'umaniti. L'albero già supento cW aasoere dd Cristo Gesù; wno queDo cioè.
di Natale ci è simbolo dell'albero paradisiaco • del bene e che sta alb bue cklla naXita naturale mrm coa b di(.
del male», e il suo diffondersi ci n\05tra quanto gli uomini f eren.ùuione ddl' wnaniti in c:Wsl. popoli. rane. B 1t.
!i siano venuti allon~ndo da ciò che jSi .o~iva ~ loro sen• quando il Cristo Gesù venne sulla tern. i} popolo ebraico
tire qu:mdo questo s1 nvol~va al pre~pw. al mutuo della venerava 1111 Jahve, i popoli moclenù JOOO ritomUi a molti
nascita de1 Cristo Gesù, a ciò ch'è accaduto all'inizio della Jahve: poichè ciò che i popoli venenDO in bue agli~
nostra èra: ci mostra che all'umanità Tj\oderna è venu~. in principi nuionalistid, in modo da !epanrsi e combattma
IL M ISTEllO DEL NATALE 359
358 ANTROPOSOPIA

tutU la v!ta terrena : " Si riveb odle altezze il Dio. e h


tra loro, anche se non vien più chiamaio con l'antico nome, 1=e scenderà sulla tura tra gli uomini che IIODO capaci di
ISOTlO tanti Ja.hve (• ). Cos1 che oggi vediamo ì popoli lot• una buona volonù •· Dalle profondità dd!'anima sale qud·
t.are tra loro in battaglie sangumose e li ud1amo c1aSCutiO. la facoltà pu cui. ndla notte di Natale, i poveri putori
in <Ùte condizioni, richiamarsi al Cristo: ma in realtà non ingenui, senza alcuna sapienu. sentono e sperimentano ciò
è il Cristo a cui fanno appdlo; i soltanto un Ja.hve (non il dle SI manifesta al mondo. E quesU stessa riwPzjone è
Ja.hve unico, ma un Jahve), al quale i popoli hanno btto data a1 Magi d'Oriente. gn.z.ie al perferioaamento ddb
ritorno, dimentJca.ndo il progreiiSo <:h'eta avvenuto quando ~eu.a che era stato possibile raggiungere sino al mi.stao
dal principio javctit:o erano avanzati al principio del Cristo. ~l Golgota, e aUa più minuziosa OSKrVUÌODe del cammino
L'albero di Natale ci riporta simpaticamente all' origine degli astri. Gli uni b leggono nel CUOC'e UJ1W)(); i poveri
aell'ilmanità; _antipaticamente ci riporta ad ~sa il principio . pastori ingenui penetrano nd punto più proEooc:lo dd cuo-
javetico. Sta il fatto che, per una menzogna interiore del re umano. e allon. diventano <hiaroYtggutti e dal CUOft si
sentimento. i popoli denominano " Cristo " quello ch'è sol~ riveb loro la venuta dd Salvatcn dd!' umanità. Gli altri
tanto un Jahve, abusando, in sostanza, orribilmente del no· levano lo sguvdo a tutto il vasto finnammto; essi c:oao-
me dd Cristo. Non riur5CÌremo certo a <:onseguire il giusto SO)no i ~ delle immensiù ~ spazi e ddl'cwluzione
approfondimento del sentire cile ci è necessario oggi per dei tempi: hanno conquistato una sapienu che fa loto xo·
intendere giustamente il rnistuo di Natale. se non ricono- lire e d.:afrare quei segreti, ed ecxo, anche a lcwo si riveU
sciamo chia.ra.mtnte la via. da seguire. Abbiamo basogno di il mistero del Natale.. E a noi si mosua come daL steSsa
una nuova comprensione di quanto ci è sta.to traman<Ùto. foote O.ui.xa ciò che viVe odl'incenonti dell'- • ciò che
anche nei rigua.rdi della nauita del Cristo Gesù. vive nelle immensità degli spul Ma tuttO ciò. od tnodo
Due sono le categorie di uomini (che naturalmente rap- in cui si era svolto sino al mommto dd mi.stao dd Gol·
presentano in sè l'umaniù unica e sola) ai quali. nella festa gota, sta.va pu v.:nir meno. Gli ultimi rdàdui ddb chiuo-
di Natale, il Cristo Gesù viene annunziato: ai povui pa• veggwza che si era conseguita attraverso una rdigiosiù in·
Stori incolti dei campi. che nulla hanno ;wimilato all'infuO" teriore, era ancon esistente nei putori che il clestiDo aveva
ri dell'ingenuo raziocinio e sentimento umano, e ai saggi udunati nel luogo dove il Cristo stava pu oaScae. E l'an•
venuti dall'Oriente, vale a dire dal paese della sapienza. Il tichissima sacra sapienza. fiorita nell'epoca postadantica an·
Cristo Gesù viene annunziato a questi attraverso una su· zitutto presso i paleo-indiani, po( 1p"àalromtc fn i Per·
prema ascesa nella loro ~pienza, fino a leggere nelle stelle. &iani, pot, a lcwo volta. f:ra i Caldei. e di cui DOO IUDste-
Ora, nel raffronto tra l'annuncio dato, da um pute. ai vano ormai che gli ultimi ttSidui tra coloro fra i quali dob-
semplici pa.stori. e <b11'altra, ai tre Magi. ai sommi sapienti biamo eu~ i tre Magi d'onente: qudl'antic:Nssùm sa•
del mondo, è riposto un senso profondissimo.
Come si annunzia il Cristo Gesù agli ingenui povui
cn sapienza me percorreva il m.«-· 'P'zialrwnte e tem-
poralmente. rivdò a sua volta ai suoi rappcexotanti il mi·
pastori nei campi? Essi· vedono, con gli occhi dell'anima, stuo dd Natale.
l' angdo luminoso. Vien fatto appdlo alb loro chiuoveg• E l'una e l'altra rivelazione ci sono valUte lntDO aelb.
g!nza, .a.tla loro chiuoudienza. Sentono risonare le profon• nostra quinta epoca postatlantia.. Per l'umanità in ~
de 'puole che in avvenire devono dare per loro un senso a non è più attivamente vivente nè quello che _..1·- alh
chiaroveggenza i povai pastori. nè qudlo che corwL·- i
(f) Con (elice ftpirnione nella tua ode Lo tueuo il Ca.rduccl mentioa.a Magi venuti dall'Oriente a. cooosa:re i sepò degli spazi &
• i foochi d~i delle polrie ".
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360 ANTROPOSOFIA IL MISTERO DEL NATALE ] 61
1

dei tempi. Noi erallamo chiamati a t.rovare l'uomo, l'uomo fatto i pastori nei campi. Nessuna previsiooe basata .ui cal-
poggùnte su ae stesso. Dovevamo, come umaniti. pas»re coli matematici delle eclWi conduce a com~ la ne-
attraverso la solitudine, alibandonati d.al. Divino. pu trova, cessana evoluzione del!'uomo cornoe la comprese la saggezu
re la libertà. Onna1. però, dobbtamo ritrovare la VIa che stellare de1 Magi d'Oriente. Come tutto ciò che ndl'uma·
ci •Ìcongiunga con CIÒ ch'era divenuto. da un lato, la su- niti è differenwto confiui.sce nel sentimento unitario che
prema saggezza presso i Magi d'Oriente, e ciò che, dall'al· si desta in noi quando pmsiamo che ciò the i pastori nei
tro, aveva annunciato ai pastori dei ampi l'approfondita campi sperimentarono 5ellta alcuna sapienza, solo per la re-
chiaroveggenza dd cuore. 1 ligiositi dei loro cuori, è lo stesso di ciò che comrnostt la
Tutte le forze progrediscono nel ~oro svihlppo; e non ' suprema sapienza dei Magi venuti dali'Orientd a meravi-
comprendiamo l'evoluzione dell'umanità. se non !tguiamo glioso come nella tradi~ione cri.!tiana i due &tti sono po5ti
questi svolgimenti. Che cosa è divend.ta oggi l'astrologia. l'uno acanto all'altro!
l'astronomia che, nel loro genere, furono note ai saggi d'O. In sostanza. ambedue le vie per le quali è JUta di-
riente attraverso allo sviluppo dd loro intelletto ancora chia· schiusa all'urnaniù la comprensione della nascita dd Crùto
roveggente? Oggi si sono trasformate ;nella nostra astraila &ono andate smarrite nell'epoca moderna. Noi siamo toma·
matematica e geometna. Quelle ligure astratte che nelle lÌ mdietro dal presepio all'albero di Natale. all' albero dd
6CUole riceviamo come matematica e geometria, sono l'ul· Paradiso, Siamo tornati indietro. dal Cristo che appartiene
timo resto di qudl'antica sapienza risplendente di una lua~ aU'umaniù intera. alle Diviniù nuiona1ì. che noo 1000 il
vivente nella luce c:osmica, la quale. nei tre Magi venuti Cristo, che sooo tanti Jahll'e. Poichè COIJI 'è wro che oel-
d'Oriente, coruluJk sino al C.l$to. La visione estem~ è di· l'inurno ~ ddl'uomo si nvotla ciò ch'è ClOIDUOe a tutti
ventata pensiero interiore spanale e temporale. E mentre i gli uornim, così è vero che ciò eh 'è comune a tutti gli uo-
Magi erano in grado di risolvere i segreti spaziali calcolan· mini si rivela pure attraVttSO ai segreti degli spu1 e dei
do che in quella notte sarebbe nato il Red~tore. i nostri tempi. ,
astronomi, loro succt$!ori, non calcolano ormai più che le Nelle profondità dill'anima umana esiste qualc:asa che
future eclissi del sole, o della luna, o cose simili. E mentre parla unicamente dell'~e umano, eliminandone ogni dif·
i poveri pastori dei campi, dalle profondità dei loro cuori, f'erenziuione. E in qudk prolbndiù si trova il c.isto.
si elevarono alla visione di ciò che certamente era con loro Esi.!te una sapienza eh~ trasc:ende ognj altra casa che po553
conneSso, alla vi.!ione del mistero del Natale, e del!' annun• essere trovata n~ riguardi di singole parti cldl' esistenza
cio celeste, all'uomo d'oggi non è rimasto più nulla, se non a
cosmica. e che comprende moodo oella sUa unità anche
la vi.!ione della natura esteriore sensibile. E questa visione riguudo allo spar.10 e al ttmpo. Ma quest:a è al tanpo stes-
della natura esteriore sensibile è il retaggio della v1sione 60 quella Apie:nu • d.lare che cooduce al c.isto. A noi oc-
ingtn\la dei pastori, come i nostri calcoli delle echssi solan corre in nuova forma ciò che ha &no trovaR la via al
e lunari sono il retaggio della sapienza dei Magi d'Oriente. Cristo Gesù. da un lato ai pastori dà ampi. e dall'altJQ. ai
l pastori dei campi erano armati di un approfondito Magi d'Onente. In altn paroloe: ci ocwue ~La
sentimento del cuore che conferiva loro la chiaroveggenza visione ddla natura s eriore con ciò che il cuore umano
atta a palesar loro il mistero di Natale. l nostri rontempo- può sviluppare contemplandola spiritualmen~ vale a dùe
ranei sono armati di telescopi e microscopi. Ma nessun te• contemplando con la religiosità dd cuore ciò che nei 1aDpi
lescopio o miaoscopio conduce a comprendere ciò che può moderni ci siamo abituali a guardare sol~ attraveno a mi-
risolvere il più profondo enimma dell'uomo, come avevano croscopi e telescopi e apparati Rontgen e:c. Allora noo ò
IL. MLSlbRO DEL liATALii ,Jbj
36~ ANTROPOSOFIA
sguardi al cielo e nello z~ scocgevano fisiarneote quel-
parleranno )>iù solamente le piante U1difttrenti, i fiumi, i la co.stdlazione che si chiama la Va-gine, e dentro eli -
torrenti 6CI'o.scianti,, il lampo, il tuono ecc. ma, cb tutto vedevano ciò che fisiamente si può $COrgtre soltanto nella
qudlo che dicono i fiori nei prati, i lampi e i tuoni dalle costellazione dei Gemdl.i. ~ sapienza vivente odl'uo-
nuvole, le stelle scintìlb.nti, il sole risplendente. fluiranno, mo in modo ch'egli può pe.aptre l'~ tra aa c:osu~.
come risultato della nostra contemplataone della natura, buone della V ergine e quella dei GemdLi sinu~ ad an-
nei nostri occhi·, orttchi e cuori, quelle parole che ancora. golo retto (in quadrante) con la prima. si è conservata. En
annunziano il mecksimo meSsaggio: " Si n vela il Dio nel- una visione astrologica in uso specialmente nell'epoca per-
le altezze dei cieli, e la pace deye ~SCendere sulla terra tra siana; e la si rappresentava ponendo, al posto della costdr
gli uomini che sono capaci di una buona volontà ». ~ )azione della V ergine, la giovane donna con la spiga. ma
venire il tempo in cui la contemplazione della natura uca anche col bambino, ch'era però il rappresentante dà Ge-
fuori dali' indagine arida, disumana dea bboratori e delle melli (•).
cliniche, e venga irradiata da una vita che ci trasmetta, GiUILce pot un'altra epoca. quella dell'evol111ione egizio-
dal linguaggio delle piante, degli animali, d~le stelle. del- caldaica. Allora, in modo analogo a qudlo che abbiamo ora
le fonti e delle nubi, tutto ciò che non possiamo più rice- de!leritto per la Vergine. si guardava alla c:ostellnione dd·
vere ne1 modo in cui fu cbto ai pastori di &tleJJUT~t. Perchè Leone; ma al Leone era ora conrv:ssa la COitdbzion. dd
tutta la natura anrA~Dzia qutllo che disse l'angelo annun- Toro; ne nxque inbtti la rd igiooe di Mitra. odia quale
ziatore: « Il Dio si rivela nelle altezze celesti, e la pace può si venerava il T oro.
tseendere sulla terra tra gli uomini che vogliono albergare Poi venne il periodo greco-latino, quando lÌ conranplò
in sè. la buona vo1ontà ,, . la costellazione dell'Ariete 10 postziont • quadrante • con
Così ci abbisogna ciò che i Magi conseguirono attra- quella del Cancro. E qui avva\ne il capovolgimento: tutto
verso la contemplazione degli astri, e che noi dobbiamo prese una via diversa. Fino all' "F greco-latina. 6no al
conseguire risvegliando la nostra sntenontà. Come dobbaa- mutero dd Golgota. l'astronomia si poteva CIODSeguire come
mo porgere l'orecchio alla natura estenore. e in certo modo scienza estenore; la coll05CUlza umana era tOIÌ fatta che si
risentire da lì il canto dell'angelo, così dobbiamo metterei guardAva fuori negli spazi ed ìvi si trovavano i ~ti de-
in grado di trarre dalla nostra interiorità, attraverso all'im- gli astri, degli ~pazi e dei tempi: d'altra parte. ci si spro-
maginazione, l' ispirazione e l'intuizione, un'~tronomia e. fondava ndl' intima interiorità dell' , _ e rendendo il
in genere, una soluzione degli enimmi dd mondo. Dobbia- cuore più religi050. si raggiunrva la visiooe dci agm:i dd·
mo acquist~ una scienza occulta, una scienza dello spirito l'anima. Ndl' tpoca greco-buna. le condizioni si rovacia·
ricavata dalla noUra intima interiorità, che ci spieghi quale rono. Ciò che prima. sì poteva sperimentare intle.Òormente.
sia la nostra natura t$Senziale. E la vera natura essenziale deve sempre più venir spairnwtato contanpbndo la natu-
dell'uomo deve parlare a noi del divenire del mondo attra.- ra esterna.
venso i segreti di Sat\lf1lO, Sole. Luna, T erra. Giove, V e- In verità, dobbiamo divmta.re pii e rWgioÀ. d.i fronte
nere e Vulcano. Dobbiamo sentire. nella nostra intima W. alle manifesuzioni della natun. come lo furono nd lo<o
teriotità, sorgere un intero universo. Dal mistero del Gol- cuoce i p:utori. Come a questi si apò l'occhio spirituale
gota in poi si è capovolto ciò che può conferire all'uomo la.
visione dei più profondi misteri dell'universo.
pn
(") 5i allude qvi .n.
doo ..,....,...., ulo•w'o • ..-ica, di C<.l.
c.oi dr. Il V _,do li l.- di R. ~-- (..!.. R. Conhbal--
C'è un'antica maniera di rappresentare la sfera celeste.
ch'era già propria ai Magi delk Persia. ~i alzavano g\i !
364 ANTROPOSOFIA
IL MISTERO DEL NATALli 365
dalle profondità del cuore, noi dobbiamo conquistarcelo
attra~rso la contemplazione della tu.tura. D' altro ca.n.- negli ulnmi anru; e di~ta SHnJlrt più rni.oxciQA. tanto
to, dobbiamo anche percorrere la via del gambero che solo le ~nime che dormooo possooo non ~
(cancro}, dobbiamo arrrvue a un' astronomia tntenore, • L'Europa sa accinge a div.:ntare un ammasso di maa:rie del·
sit:chè pòssa, dal nostro mtimo, risvegliarsi in not (gra- l la civiltà. E non si risollevai da tali condiziocù caociche se
zie a forze veggenti interrorij l' evoluzrone dd mondo
attraverso Satumo, Sole, Luna, T erra, Giove, Ventre e ~ gli uomini non trovuanno la possibilità di sviluppare nuo-
vamente, nella convivenu sociale. sentimenti e mentalità
Vulcano: un'astronomia cWI' interno, come prima dal- veramente wnani. in modo da diventar rdigio&i comt i pa·
l' esterno, una religiosità nella contemplazione della na• stori nei campi quando, attraverso alle loro forze interiori,
tura, come prima la religiosità al modo dei pastori dei l'angelo ~nnunziò loro la rivdaz.ione degli Dei in alto e br
campi. Se siamo capaci di approfondire ciò che ci si pre• pace sulla terra. Solo coo quel.le forze si domina anche br
tenta oggi così poco spiritualmente nello studio della ru.- vita sociale, e sol quando ciò che si percepUc:e nelle vutità
tura, se. d'al.'tra parte, siamo capaci di vivificare ciò che ci degli spui e nell~ sucressiooe dei tempi. penetri od ~
appare oggi così astratto nelle irnmagini puramente mate• e l'uomo veda il vero essere dello Spirito unr~ ~
matico-geometriche, se a mezzo di esperien:te interiori riu• uniWWMnle come i Cinesi r gli Americani votdono il sole.
tciamo a ridare alla matematica quell'alone di glori& cho unico, al pan degli Eurc>pei che stanno od meuo. Noq
possedeva l'antic& utronorrua; ae riusciamo a portare lo stu· sarebbe forse ncùcolo se i Cinesi Jntendesseao di avcn UD
dio della natura a qutlla profond;tà del cuore e a quella sole tutto per X. e i Rwrsi un altro tutto per à, e a:.i i
~eligiosità ch'era stata ptopri;a ili pa-stori dei campi; .. pos- Fr.>~. e gli Tnglai. e gli uomini dd.la Medi& E~?
siamo sperimentare attraverso alk nostra anima ctò che i Come c'~ un unico sole per rutti, così 1 ' - dan che dà
Magi sperimentarono di fronte alle stelle, allora ritroveremo vita agli uomini è UDO.
la via verso il mistero del Natale, verso un sentimento ap• Se guardiamo fuori, negli spui univuuli, vi troviamo
profondito dell'avvento del Cristo, e una compreruione pie· il richiamo a.ll'uni6ca:z.ione di tutta l'umanità. Se guardia-
na d'amore per Lui. Allora potremo, con giusti peruieri e mo dentro, nelle profondità più intime e segrete ddl'uorno.
tentimenti, porre accanto all'albero origirtario del Paradi!o, vi scorgiamo il richiamo all'unilìcazione dell'umanità inte-
a presepio che ci dice, non solo come l'uomo sia entrato nel ra. Ciò che appare al di fuori. anche ciò che vi è di più spt•
mondo attraverso a forze naturali, ma come possa diven-- rituale. non parla di una diffuuWaz.ione dell'urnanitl, noo
tare cosciente. attraverso la rinascita, della sua e!listenu u- parla di dUcordanu.. Ai pastori dei campi. la VOCt che si
mana completa. fece udire attravaso a loro cuore a.nnuociò che dai vutl
Chi parla ow del mistero nataluio. deve porre un'esi· fenomeni dell' univeno si m.uù&stt~ la Divinità, e che.
. genu che dirige i nostri SP.rdi verso l'avvenire; deve chi~ accogliendo la Divinità nella propria anima. la ~ pote--
dere agli uomini che dwenhno uomini nel vero 5!:!\SO ddla ~ .scenden tn gli t."""'ini di boooa Ylllooù: ciò ckve an-
parola. Noi viviamo in tempi molto molto leri e dobbramo nunciarsi all'umanità moderna da rutta b ardùa dell'esi·
renderei conto che non abbiamo ancora conquistato ciò che &te:n.za naturale. A i Magi d'Oriente gli astri coi loro Segreti
interiorizzava tanto la sapienu dei Magi, nì: ciò che river• riw.larono che quaggiù sulla tuTa en ruto il Cristo Gesù:
sava nel mondo esterno tutta la religiosità dei pastori. Da· ciò de.....: rivelarSi all'umanità modtma attrawno a ciò .che
vanti alle porte dell'esisten:z.a umana sta, con te.rribili esi· può ma.nifestarsi nelle sue pro(oodità inta1on.
genzt, la questione sociale. Essa ha portato cose terribili ',.,t:';. E di nuovo giunge a noi la VOCt: • R.avwdettvi, c:am·

r··) biate il vostro animo! Contemplate io modo nuovo il cono


366 ANTROPOSOFIA

del mondo! "· Allora troveremo b. via al mistero che pot!


rivelarsi tanto ai pastori quanto ai sapienti re Magi, e che
si rivelerà alla nostra interiorità nella nostra contemplazio-
ne esteriore del mondo. Se approfondiremo ab6astann la
contemplazione interiore e quella esteriore del mondo; se
troveremo l'interiore sapienn dei Magi che ci guidi come
b. sapienza esteriore guidò i Magi d'Oriente, se troveremo !.i
sapienza esteriore, che ci condua religiosamente, come gui-
dò religiosamente i pastori dei campi, allora torneremo a
guardare coi giUJti sentimenti ciò ch' è in.sito nel mistero
del Natale: il fatto che per tutti, Soenza le dtfferenze che di
solito esistono tra gli uomini, uscito in certo modo dal seno
dell'IWT\anità, e inserito nella solitudine, è nato sulla terra
Colui che fu poi i~ Cristo.
Dobbiamo r'itrovare il segreto de\ Natale di G~. e lo
ritroveremo se coltiveremo in noi tuttb ciò di cui oggi ab-
biamo parlato. Dobbiamo trovare in noi stessi la luce na•
talizia come i pastori dei carnpt trovarono la luce ddl' an·
ge:lo,. e, come i Magi d'Oriente, dobb~ trovare la stelLa
attraverso la forza della vera scienza dello spirito' Allon
ci si aprirà la via al contenuto del miltero del Natale, che
è l'unica via possibile e che dobbiamo riconoscere: essa ci
ricorda la rinascita dell'essere umano. :
In un Vangelo non riconosciuto ;ua Chiesa è narrato
che rubito dopo b. sua nascita Gesù parlò a sua Madre: ci
accostiamo oggi nel giusto modo al ~ambino giacente nel
presepio se ascoltiamo quelle parole ch'Egli vuoi dirci: « Ri·
svegliate in voi la luce del Natale, ed essa vi apparirà in un
~enso giusto anche nel mondo esteriore nell'unione coi vostri
~i mili "·

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