Sei sulla pagina 1di 7

Abbassare la Glicemia

Generalità
Abbassare la glicemia è una necessità che riguarda le persone con alti livelli di glucosio nel
sangue, per allontanare le pericolose conseguenze di una condizione nota come iperglicemia.
Tipica del diabete mellito, l'iperglicemia è responsabile di sintomi caratteristici, tra cui: bocca
secca, sete intensa, dolore addominale con vomito, alito dall'odore di acetone, progressiva
alterazione della coscienza ecc.
Il come abbassare la glicemia, cioè le strategie per ridurre i livelli di glucosio (chiaramente quando
presentano un'anomalia), è un tema da sempre molto popolare, che include: il regime dietetico,
l'esercizio fisico, sane abitudini comportamentali ecc.

Breve ripasso della glicemia e dei suoi valori a digiuno e dopo un pasto

Espressa in milligrammi per decilitro (mg/dl) o in nanomoli per litro (nmol/l), la glicemia è la
concentrazione di glucosio - uno zucchero - nel sangue.
Nelle persone sane, il valore della glicemia a digiuno è tra i 60 e i 99 mg/ml, mentre il valore della
glicemia dopo un pasto può assestarsi tra i 130 e i 150 mg/ml (molto dipende dal contenuto di
zuccheri del pasto assunto).
La più nota malattia associata alla glicemia – per la precisione alla glicemia alta (iperglicemia) – è
il diabete.

Valori glicemia a digiuno (mg/ml) (nmol/l)


NORMALE 60 – 99 3.3 – 5.5
Alterata 100 - 125 >5.5 - <7.0
DIABETE >126 >7.0

Valori glicemia a 120 minuti dal pasto (mg/ml) (nmol/l)


NORMALE 130 – 150 (meglio se <140) 7.21 – 8.32
Alterata >140 <200 >7.8 < 11.1
DIABETE >200 >11.1

Per approfondire: Glicemia

Abbassare la glicemia
Abbassare la glicemia è un atto di fondamentale importanza per scongiurare le temibili
complicanze, sia acute che croniche, legate a livelli eccessivamente elevati di glucosio nel sangue
(iperglicemia).
Abbassare la glicemia e la conoscenza di come abbassare la glicemia sono due esigenze primarie
tra i pazienti diabetici, il cui organismo produce quantità insufficienti dell'ormone insulina e/o
risulta scarsamente sensibile all'azione del suddetto ormone.
Curiosità

Durante la giornata, la glicemia non è stabile, ma varia in relazione ai pasti consumati da un


individuo, alla quantità e alla qualità del cibo ingerito durante i suddetti pasti, e all'attività fisica.

Come accorgersi della necessità di abbassare la glicemia?

Appurato in quali circostanze è opportuno abbassare la glicemia, resta da chiarire come accorgersi
di tali circostanze. I sintomi caratteristici dell'iperglicemia, fondamentali al riconoscimento di
quest'ultima, quando è in corso, sono:

 Bocca secca e sete intensa;


 Dolori addominali con vomito;
 Polso debole e rapido;
 Pelle rossa, secca e calda;
 Alito dal caratteristico odore di acetone;
 Progressiva alterazione della coscienza, con comparsa di irrequietezza, agitazione e stato
confusionale.

Le conseguenze più gravi dell'iperglicemia (in gergo medico, si parla di crisi iperglicemica) sono:
il coma iperglicemico (o coma diabetico), l'estrema disidratazione dovuta all'urina iperosmotica
da iperglicemia e la trombosi (da cui dipende un aumentato rischio di ictus, infarto ecc.).

INDIVIDUARE UN NEMICO SUBDOLO: L'IPERGLICEMIA LIEVE

A causa di una sintomatologia poco definita, un'iperglicemia contenuta può passare inosservata per
lungo tempo. Questo è il motivo per cui gli esperti in materia di diabete consigliano di monitorare
periodicamente i livelli glicemici anche attraverso i pratici misuratori portatili della glicemia,
capaci di rilevare quest'ultima tramite la puntura del polpastrello di un dito.
Sotto lo stretto controllo e le indicazioni di un medico, l'autocontrollo glicemico può essere utile a
personalizzare la terapia farmacologica in relazione alle effettive esigenze dell'organismo, le quali
possono variare, per esempio, in base al livello di attività fisica o al tipo di alimentazione.

Come abbassare la glicemia


ATTIVITÀ FISICA: COME AGISCE SULLA GLICEMIA?

La pratica di esercizio fisico è uno dei rimedi più semplici ed efficaci per abbassare la glicemia.
Se a riposo il tessuto muscolare si serve dell'insulina come veicolo di trasporto per assorbire il
glucosio dal sangue, durante l'attività fisica intensa lo stesso tessuto muscolare riesce a captare il
glucosio ematico (cioè quello presente nel sangue) anche in assenza/carenza del suddetto ormone;
ciò avviene perché l'esercizio fisico, specie quello di durata, stimola lo spostamento (in gergo
tecnico, si parla di traslocazione) di molecole captatrici di glucosio – i cosiddetti trasportatori del
glucosio GLUT-4 – dalla sede di stoccaggio, presente all'interno delle cellule muscolari, alla
membrana plasmatica di quest'ultime. In altre parole, l'attività fisica innesca un processo per cui le
cellule dei tessuti muscolari muovono un loro gruppo di molecole capaci di captare il glucosio
ematico dalla sede di accumulo interno (dove non hanno contatti con il sangue e il glucosio ivi
circolante) alla membrana plasmatica (che è invece la porzione di una cellula adibita ai contatti e
alla comunicazione con le altre cellule, il sangue, l'ambiente extracellulare ecc.).
In questo modo, le cellule dei muscoli si “armano” esternamente di una sorta di “retino acchiappa-
glucosio”, che permette loro di non doversi servire dell'insulina. Chiaramente, il glucosio che le
cellule muscolari prelevano in questo modo dal sangue si accompagna a una riduzione della
glicemia.

Tutto ciò spiega come mai l'attività sportiva sia un'utilissima medicina nella prevenzione
dell'insulino-resistenza e nel trattamento del diabete mellito.

GLI INTERVENTI DIETETICI CONTRO LA GLICEMIA ALTA

La dieta è uno strumento fondamentale per abbassare la glicemia alta.


Brevemente, i principi dietetici fondamentali, su cui si fonda la lotta all'iperglicemia, sono:

 Ridurre le porzioni dei cibi ricchi di carboidrati (es: cereali e derivati, patate, legumi
decorticati, frutta dolce ecc.);
 Nella scelta dei cibi ricchi in carboidrati, scegliere sempre per quelli a basso indice
glicemico (es: cereali e derivati di tipo integrale, cereali dietetici arricchiti di fibre solubili,
legumi interi, frutta poco o mediamente dolce ecc.);
 In caso di sovrappeso, rispettare una dieta ipocalorica dimagrante;
 Abbassare, per quanto possibile, il carico glicemico dei pasti. In tal senso, valide strategie
sono:
o Aumentare il numero dei pasti (almeno 5 e non più di 7), riducendone al contempo
l'apporto calorico;
o Ridurre le singole porzioni di cibi ricchi di carboidrati e distribuirle in tutti i pasti
giornalieri (fatta eccezione per quello che precede il sonno notturno);
 Abbassare, per quanto possibile, l'indice glicemico dei pasti, attraverso:
o Un maggior apporto di fibre alimentari, provenienti da ortaggi poco calorici (es:
radicchio, lattuga, zucchini ecc.);
o L'uso, come condimento, dell'olio extravergine d'oliva (rallenta la digestione e
l'assorbimento degli zuccheri, quindi evita la cosiddetta impennata glicemica);
o Il consumo di alimenti ricchi di proteine, come petto di pollo, filetto di merluzzo,
uovo, ricotta magra ecc. (per gli stessi motivi descritti in occasione dell'olio
extravergine d'oliva).
 Evitare di bere alcolici. Se proprio non è possibile evitarli, limitarsi a quantità esigue di vino
rosso;
 Consumare cibi ricchi di acidi grassi buoni, in particolare di omega 3;
 Mangiare cibi ricchi di antiossidanti vitaminici (frutti rossi o arancioni, verdura, crostacei,
latte, germe di grano, germe di mais, sesamo ecc.), perché proteggono dai radicali liberi e
combattono lo stress ossidativo, due fattori correlati alla glicemia alta;
 Prediligere alimenti ricchi di antiossidanti non vitaminici (es: cipolla, aglio, agrumi ecc.);
 Rispettare un tempo abbastanza ampio tra l'ultimo pasto della giornata e la colazione del
giorno seguente.

Altri consigli utili

Nell'ottica di controllare e abbassare la glicemia, altre strategie e altri consigli molto in voga sono:
misurare e pesare sempre le porzioni di cibo, utilizzare piatti piccoli (così da evitare di eccedere con
il cibo), evitare i ristoranti “all-you-can-eat”, leggere le etichette relative ai valori nutrizionali dei
cibi, tenere un diario alimentare (su cui segnare i cibi assunti nel corso della giornata) e, infine,
mangiare lentamente.

INTERVENTI COMPORTAMENTALI SU STRESS E SONNO NOTTURNO


Studi scientifici hanno evidenziato che lo stress e un inadeguato sonno notturno determinano
l'innalzamento della glicemia.
Secondo tali ricerche, infatti,

 Lo stress incrementa i livelli di glucagone e cortisolo, due ormoni che aumentano i livelli di
glucosio ematico;
 La cattiva qualità del sonno notturno, invece, pregiudica la sensibilità all'insulina da parte
delle cellule dell'organismo, aumentando l'appetito e favorendo l'aumento del peso corporeo.

Nei suddetti frangenti, pertanto, è consigliabile, per abbassare la glicemia o comunque evitarne
l'innalzamento, ricorrere a tecniche di rilassamento e a strategie finalizzate al miglioramento del
sonno notturno.

CONTROLLO PERIODICO DELLA GLICEMIA

Sebbene appaia scontato, un rimedio da sempre efficace per abbassare la glicemia è controllarla
periodicamente, in modo da sapere come e quando intervenire.

Cosa Mangiare
La dieta è uno strumento fondamentale per combattere la glicemia alta.
I principi fondamentali sono:

 In caso di sovrappeso, rispettare una dieta ipocalorica dimagrante.


 Ridurre le porzioni dei cibi ricchi di carboidrati:
o Cereali e derivati (pasta, pane ecc).
o Patate.
o Legumi decorticati.
o Frutta dolce.
 In riferimento ai precedenti, scegliere quelli a basso indice glicemico:
o Cereali e derivati integrali o dietetici (arricchiti di fibre solubili come l'inulina).
o Legumi interi.
o Frutta poco o mediamente dolce.
 Abbassare ulteriormente il carico glicemico dei pasti:
o Aumentando il numero dei pasti (almeno 5 e fino a 7).
o Riducendo le calorie di ogni pasto.
o Riducendo le singole porzioni di cibi ricchi di carboidrati e distribuendole in tutti i
pasti (eccezion fatta per quello che precede il sonno).
 Abbassare ulteriormente l'indice glicemico dei pasti:
o Incrementando l'apporto di fibre alimentari provenienti da ortaggi poco calorici
(radicchio, lattuga, zucchini, finocchi ecc).
o Utilizzando sempre olio extravergine di oliva per condire: i grassi tendono a
rallentare la digestione e l'assorbimento degli zuccheri quanto basta a evitare
l'impennata glicemica.
o Associare sempre una porzione modesta di alimenti ricchi di proteine (petto di pollo,
filetto di merluzzo, uovo, ricotta magra, fiocchi di latte light ecc): per lo stesso
motivo descritto sopra.
 Se è presente l'attitudine a bere piccole quantità di alcol, prediligere il vino rosso. Troppo
alcol non fa bene; tuttavia, è dimostrato che piccole porzioni sono in grado di ridurre la
glicemia.
 Consumare cibi ricchi di acidi grassi buoni, soprattutto di omega 3:
o Acido eicosapentaenoico e docosaesaenoico (EPA e DHA): biologicamente i più
attivi della famiglia omega 3. Sono contenuti nei prodotti della pesca e nelle alghe.
Esercitano un ruolo protettivo da tutte le patologie metaboliche e riducono
sensibilmente gli scompensi creati dalla glicemia alta. Gli alimenti che ne
contengono di più sono: sarda, sgombro, palamita, alaccia, aringa, alletterato,
ventresca di tonno, aguglia, alghe, krill ecc.
o Acido alfa linolenico (ALA): è meno attivo dal punto di vista biologico ma esercita
la stessa funzione dei precedenti. Si trova principalmente nella frazione grassa di
certi alimenti di origine vegetale o negli oli di: soia, semi di lino, semi di kiwi, semi
di uva ecc.
 Mangiare cibi ricchi di antiossidanti vitaminici; svolgono un effetto protettivo nei confronti
dei radicali liberi combattendo lo stress ossidativo (fortemente correlato alla glicemia alta):
o Vitamina e provitamine A: sono contenute negli ortaggi e nei frutti rossi o arancioni
(albicocche, peperone, melone, pesche, carote, zucca, pomodori ecc); sono presenti
anche nei crostacei e nel latte.
o Vitamina C: è tipica della frutta acidula e alcune verdure (limoni, arance, mandarini,
pompelmi, kiwi, peperoni, prezzemolo, cicoria, lattuga ecc).
o Vitamina E: si trova nella porzione lipidica di molti semi e relativi oli (germe di
grano, germe di mais, sesamo ecc) oltre che negli ortaggi.
 Prediligere alimenti ricchi di antiossidanti non vitaminici: si tratta principalmente di
polifenoli (fenoli semplici, flavonoidi, tannini). Moderano ulteriormente lo stress ossidativo
e ottimizzano i parametri metabolici; peraltro, agiscono anche come agenti antinutrizionali
riducendo la digeribilità dei carboidrati. Sono contenuti soprattutto in: ortaggi (cipolla, aglio,
agrumi, ciliegie ecc), frutta e relativi semi (melograno, uva, frutti di bosco ecc), vino, semi
oleosi, caffè, tè, cacao, leguminose e cereali integrali ecc.
 Rispettare un lasso di tempo abbastanza ampio tra l'ultimo pasto della giornata e la
colazione seguente. Alcuni studi riportano che aumentando il tempo di digiuno si può
ottenere un miglioramento della glicemia. Ovviamente, questo accorgimento non deve
entrare in conflitto col principio della ripartizione nutrizionale.

Cosa NON Mangiare


 Cibi ipercalorici, soprattutto confezionati, fast-food, dolciumi e altri “cibi spazzatura”.
 Porzioni eccessive di alimenti a prevalenza di carboidrati (pizza, pane, pasta, patate ecc).
 Alimenti ad alto indice glicemico (cereali raffinati e bolliti, crosta del pane, succo di frutta
molto dolce, snack dolci ecc).
 Pasti troppo abbondanti.
 Pasti totalmente dissociati (solo a base di carboidrati, solo a base di grassi, solo a base di
proteine).
 SOLO alimenti proteici o ricchi di grassi; alcuni sono portati a credere che per curare la
glicemia alta sia necessario eliminare i carboidrati. Se è vero che questa scelta faciliterebbe
la diminuzione della glicemia, è altrettanto vero che la glicemia alta cronica può intaccare la
funzionalità di certi organi e comprometterne la funzionalità. Nel diabetico scompensato da
glicemia alta, talvolta i reni non riescono a sopportare l'eccesso di proteine e corpi chetonici.
 Birra, bevande zuccherate e liquori dolci.
 Cibi ricchi di grassi cattivi, ovvero:
o Lipidi saturi: contenuti principalmente nei formaggi grassi, panna, tagli grassi di
carne, insaccati e salumi, hamburger, wurstel, oli bifrazionati (palmisto, palma ecc).
o Lipidi idrogenati e soprattutto in conformazione trans: contenuti principalmente in
oli idrogenati, margarine, snack dolci, snack salati, prodotti da forno confezionati
ecc.
 Mangiare cibi poveri o impoveriti di antiossidanti vitaminici e polifenolici:
o Solo vegetali cotti.
o Solo vegetali conservati (in scatola, secchi, sotto sale, sottaceto, sottolio ecc).

Cure e Rimedi Naturali


I rimedi naturali più efficaci per abbassare la glicemia alta sono:

 Dieta: include tutto ciò di cui abbiamo già parlato nei paragrafi del cosa mangiare e cosa
evitare.
 Attività motoria: è il sistema migliore per ridurre la quantità di zucchero nel sangue e per
migliorare l'efficienza metabolica. Infatti, l'allenamento fisico (soprattutto aerobico con
picchi di alta intensità) interviene positivamente anche sulla sensibilità ormonale,
migliorando la glicemia anche a riposo. Inoltre, promuove il dimagrimento (fattore
direttamente implicato nella comparsa di glicemia alta).
 Piante medicinali: esistono varie piante alle quali sono attribuite capacità ipoglicemizzanti;
queste possono essere impiegate come tisana o in tintura madre:
o Eucalipto: ha un effetto ipoglicemizzante grazie alla ricchezza in polifenoli
antiossidanti (tra i quali anche tannini), che ostacolano la digestione e l'assorbimento
dei glucidi.
o Mirto: è un inibitore dell'enzima digestivo intestinale alfa-glucosidasi.
o Sambuco: i terpenoidi e i fitosteroli (beta-sitosterolo) contenuti nelle sue
infiorescenze hanno un'azione insulino-stimolante, quindi ipoglicemizzante.
o Galega officinalis: i semi contengono galegina (alcaloide ipoglicemizzante) che
potenzia l'azione insulinica, migliora la captazione muscolare del glucosio, riduce il
meccanismo epatico di glicogenolisi e la produzione pancreatica di glucagone. La
galega va usata sotto stretto controllo medico; fresca può essere tossica.
o Opunzia: contiene mannani, ovvero polisaccaridi che trattengono gli zuccheri nel
lume intestinale bloccandone l'assorbimento.
o Gimnema: le sue foglie contengono acidi gimnemici, acidi glicosidici che riducono
l'assorbimento intestinale del glucosio e stimolano l'attività delle cellule beta
pancreatiche nella produzione di insulina.
o Ginseng americano: da non confondere con quello coreano, riduce l'assorbimento dei
carboidrati, favorisce il rilascio di insulina e aumenta la captazione tissutale del
glucosio.

Cure Farmacologiche
 Biguanidi (ad es metforal e glucophage): sono a base di metformina, una molecola che
riduce la gluconeogenesi epatica e modera l'assorbimento intestinale dello zucchero.
 Acarbosio (ad es glicobasey e glucobay): riduce l'assorbimento dei carboidrati ma provoca
spesso effetti collaterali di tipo gastrointestinale.
 Tiazolidinedioni (ad es actos, glustin): favoriscono l'utilizzo del glucosio e ottimizzano il
metabolismo dei grassi aumentando l'azione insulinica.
 Glinidi (ad es novonorm, prandin, enyglid ecc): funzionano come le sulfoniluree, cioè
stimolano la produzione di insulina.
 Pramlintide
 : aumenta i tempi di digestione e assorbimento dei carboidrati, riduce la secrezione di
glucagone e stimola il senso di sazietà.
 Mimetici delle incretine (ad es byeta, victoza, ristaben, xelevia, januvia ecc): potenziano
l'attività del GLP-1, quindi riducono la secrezione di glucagone e stimolano l'insulina.
Rallentano la digestione e favoriscono la sazietà.

Prevenzione
La prevenzione della glicemia alta è necessaria soprattutto in caso di ereditarietà; include:

 Mantenimento del normopeso.


 Controllo glicemico periodico e sistematico.
 Svolgimento di un'attività motoria.
 Dieta equilibrata caratterizzata da un carico e un indice glicemico moderati.
 Prevenzione degli altri disturbi metabolici e delle varie complicanze annesse.

Trattamenti Medici
Non esistono trattamenti medici per la glicemia alta oltre ai già descritti:

 Attività motoria.
 Dieta.
 Integratori.
 Farmaci.

Emoglobina glicosata alimenti che possono


abbassarla
Grazie ai risultati di diverse ricerche è emerso che è possibile abbassare i valori di emoglobina
glicosata adottando una dieta incentrata su alcuni alimenti che riescono a ridurre i livelli di
glicemia. Tra gli alimenti che favoriscono questa riduzione vi è il cavolo: grazie all’assunzione
regolare di questa verdura si stimola il ripristino della funzione renale e la perdita di peso, inoltre
possiede delle valide proprietà antiossidanti e anti-iperglicemiche da sfruttare positivamente nel
trattamento contro il diabete. In caso di aumento dei valori dell’emoglobina glicosata bisogna
inserire nella propria dieta anche il cetriolo in quanto contiene un ormone che contribuisce a
produrre l’insulina da parte delle cellule beta del pancreas, in particolare in questo ortaggio è
presente l’erepsina ossia un enzima che prende parte al frazionamento delle proteine in eccesso nei
reni. I diabetici possono poi inserire nella loro alimentazione anche il sedano in particolare
centrifugato ed assunto come succo fresco in quanto attiva un valido effetto anti-diabetogeno.

Potrebbero piacerti anche