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_ LETTERATURA ITALIANA

RINASCIMENTO
TRATTATISTICA RINASCIMENTALE
=genere più rappresentativo del rinascimento
● caratteri dalla tradizione umanistica + orientamento verso il volgare
● ricerca di modelli ideali da imitare (classicismo) → codificazione modelli
comportamentali e linguistici
➔ trattati di politica (Principe)
➔ trattati sul comportamento (Asolani, Cortegiano, Galateo)
➔ trattati sulla questione della lingua (Prose della volgar lingua, Cortegiano)
● intellettuale che discute, analizza e giudica i dati della realtà
● uomo come individuo completo, pienamente realizzato sul piano sociale
➔ confronto reciproco → forma dialogica (Asolani, Cortegiano, Prose della volgar
lingua)
➔ esaltazione della corte (Cortegiano)
● idealizzazione (neoplatonismo) -es: amore (Asolani)
es:
★ Asolani -Bembo- (=dialogo filosofico neoplatonico - idea dell’amore che incide sui rapporti sociali, sulle
abitudini culturali e intellettuali)
★ Cortegiano - Baldesar Castiglione- (=definizione della natura e delle qualità del perfetto cortigiano -a cui ogni
uomo deve tendere-; esaltazione del ruolo della corte come vertice della piramide della società; ricerca e
dialogo su una pratica sociale esistente, sublimata)
★ Galateo -Giovanni Della Casa- (=precettistica minuta volta ad insegnare la pratica delle buone maniere;
abbassamento contenuti ma allargamento pubblico)

LA QUESTIONE DELLA LINGUA (=trovare un modello linguistico come il latino)


● teoria del classicismo volgare - PIETRO BEMBO (Prose della volgar lingua)
soluzione puristica
imitazione di un modello linguistico proveniente dalla tradizione letteraria toscana
trecentesca (Petrarca-poesia e Boccaccio-prosa)
superare la frammentazione linguistica→ uniformità culturale in Italia
modello facilmente imitabile
difetto principale: lingua troppo rigida e immutabile, lontana dalla realtà
● teoria cortigiana - CASTIGLIONE (Cortegiano)
lingua colta delle corti italiane
no modello unico di riferimento (frammentarietà politica - frammentarietà linguistica)
soluzioni migliori (forme più eleganti) frutto delle diverse tradizioni linguistiche cortigiane
legame più stretto tra lingua letteraria e parlata
difetto principale: difficile mantenere l’unità linguistica + lingua di fatto inesistente
● teoria fiorentina - MACHIAVELLI (Discorso intorno alla nostra lingua)
soluzione intermedia: modello unico (fiorentino parlato) ma aderente all’uso del parlato
evita un modello linguistico troppo rigido
promuove gli aspetti più espressivi e sperimentali
perdita del ruolo culturale propulsivo di Firenze
PIETRO BEMBO
Venezia 1470 - Roma 1547
nobile ed influente famiglia→ contatto con alcuni dei più vivaci ambienti
culturali
posizione di prestigio nella Chiesa e figura di primo piano nella storia culturale del Cinquecento
opere:
● Asolani
trattato dialogico in tre libri sull’amore + dedica a Lucrezia Borgia
interlocutori= tre giovani nobili di Venezia e tre gentildonne
1. amore bene o male
2. affermazioni pessimistiche sulla natura e sugli effetti dell’amore
3. esaltazione dell’amore fisico come fonte di piacere
4. amore buono= puro e spirituale, contemplazione bellezza ideale;
amore più alto= divino → concezione religiosa e platonica
dell’amore
imitazione stile Boccaccio + imitazione poetica Petrarca (classicismo trattatistica)
● Rime
petrarchismo
● Prose della volgar lingua
trattato in tre libri = dialoghi tra Pietro e Carlo Bembo, Giuliano de’ Medici, Ercole Strozzi e
Federico Fregoso
1. il volgare
2. distinzione tra lingua parlata e scritta
3. breve storia della lingua volgare (origini latino/barbariche - incredibile varietà)
4. problema del volgare letterario
5. superiorità fiorentino (modelli di massima perfezione: Petrarca e Boccaccio)
6. scelta delle parole, della metrica e dello stile (equilibrio e armonia)
7. grammatica dell’italiano
BALDESAR CASTIGLIONE
Mantova 1478 - Toledo 1529
presso diverse corti italiane→ attività letteraria estremamente legata alla
corte
opera principale: Cortegiano
essenziale per comprendere i principi e i valori della civiltà rinascimentale
l’ideale letterario si identifica nell’ideale cortigiano
caratteristiche del perfetto cortigiano
cortigiano→ simbolo di una civiltà colta e raffinata (quella dei piccoli
Stati italiani di fronte alla grandi potenze europee)
presso la corte di Urbino nell’autunno del 1506 (quando lui si trova al palazzo dei
Montefeltro)
i protagonisto sono gli intellettuali della corte dei Montefeltro
suddivisione in quattro libri:
1. esame preliminare delle virtù del cortegiano (nobiltà d’animo, grazia nei rapporti
sociali, eccellente nelle armi, eleganza nel vestire, rifiuto degli eccessi) + regola
fondamentale del comportamento= sprezzatura (parola emblematica di tutta l’opera)
(=dissimulazione dello sforzo, naturalezza degli atti anche più studiati e ricercati)
2. questione della lingua→ ideale di lingua italiana che rispecchi
l’ambiente cortigiano; opposizione al fiorentino(al contrario di
Bembo) + importanza della parola (parola arguta→ raffinato gioco di
cultura e intelligenza, funzionale alla vita di corte -esercizio di
dissimulazione e simulazione)
3. donna di palazzo (sul modello del cortigiano) - tratti specifici della condizione
femminile (bellezza finalizzata alla vita di corte, aspetti sociali: capacità di conversare,
preparazione culturale)
4. - rapporto paritetico tra cortigiano (evita forme di adulazione e falsità) e
principe (ricerca dei consigli del cortigiano→ guida
intellettuale e morale)
- condanna della tirannide (testimonianza della visione drammatica della crisi
politico-storica del tempo)
- esaltazione amore platonico (=Bembo) (→ nobilitazione dell’anima e
avvicinamento a Dio)
NICCOLO’ MACHIAVELLI
Firenze 1469 - 1527
Il Principe
● stesura di getto (posteriormente dedica a Lorenzo de’ Medici e ultimo capitolo)
● 1513
● inizialmente non dato alle stampe e rimasto in una cerchia ristretta
1532 pubblicato a Roma e a Firenze - grande scalpore
● precedente tradizione di trattatistica politica: medioevo-specula principis, Quattrocento-
cultura umanistica (immagine ideale ed esemplare del principe)
● innovazione: verità effettuale→ proposta di mezzi che permettano di
mantenere il potere e di rafforzare lo Stato (coraggiosa
spregiudicatezza e cinismo) (anche non buono, crudele, mentitore e
manipolatore se necessario) (collegamento ai promemoria =suggerimenti al
regnante da parte di eminenti cittadini)
● operetta breve (26 capitoli)
● forma concisa e incalzante
● densa di contenuti
● titoli in latino (tradizione trattatistica)
● diverse sezioni:
1. I-XI : vari tipi di principato e i mezzi che servono per conquistarlo e mantenerlo
★ principati ereditari
★ principati nuovi
❖ misti
❖ nuovi del tutto
● conquistati con virtù e armi proprie
● conquistati con fortuna e armi altrui
● conquistati attraverso scelleratezze
➔ crudeltà bene usata (solo per necessità, maggiore
utilità possibile per i sudditi, limitata)
➔ crudeltà male usata (cresce col tempo, esclusivo
vantaggio del tiranno)
● principato civile (potere dato dai cittadini)
+ misurare le forze dei principati
+ principato ecclesiastico
2. XII-XIV : problema delle milizie→ uso dei mercenari dannoso per lo
Stato (infidi, rendono lo Stato debole) - stessi cittadini in
armi, a combattere per i propri avere e la loro stessa vita
3. XV-XXIII : modi di comportarsi del principe (sudditi e amici)
-rovesciamento degli schemi della trattatistica (verità effettuale)
4. XXIV : cause per cui i principi italiani hanno perso i loro Stati= ignavia (non hanno
saputo prevedere e prepararsi alla tempesta in tempi di quiete)
5. XXV : rapporto tra virtù e fortuna - capacità necessaria per il principe di porre argini
alla variazione della fortuna (fortuna=fiume in piena)
6. XXVI : appassionata esortazione ad un nuovo principe (accorto ed energico) a capo
del popolo italiano, che lo liberi dalla minaccia barbara

Capitolo XXIV
● principe nuovo - collegamento con le ragioni storiche del trattato
- le azioni del principe nuovo sono più sotto giudizio dei sudditi
- un principato nuovo bene governato crea maggior consenso attorno alla figura del
principe
- principe nuovo che unifichi l’Italia sull’esempio delle grandi monarchie europee
- consigli per conquistare il potere e mantenerlo
- obiettivo secondario: riottenere la fiducia dei Medici (inizia ad avere un ruolo
egemone)
- scenario storico-politico deludente: no unificazione, accentuazione frammentarietà
italiana (debolezze istituzioni, debolezza militare, debolezza valori civili)
● cause per cui i principi italiani hanno perso i loro Stati
★ debolezza militare (milizie mercenarie)
★ mancato appoggio politico (popolo e aristocrazia)
★ incapacità di prevedere i mutamenti del quadro politico
★ incapacità di utilizzare la virtù per solidificare il potere e renderlo resistente ai
mutamenti della fortuna
● rapporti del principe col popolo e con l’aristocrazia
➢ assicurarsi il favore di entrambi o almeno dei grandi
➢ il consenso è importante ma non indispensabile (sudditi=vulgo)
● esempio contemporaneo e antico
❖ primato assoluto dell’esperienza
❖ rigore scientifico
❖ analisi verità effettuale
❖ esempi di comportamento universalmente validi
● riflessione sulla natura umana
➔ concezione pessimistica dell’uomo (scarsa memoria e si concentrano sul presente,
sono imprevidenti)
● virtù e fortuna (cap. 25)
fortuna opposta rispetto alla concezione dantesca di provvidenza→
elemento negativo

TORQUATO TASSO
Sorrento 1544 - Roma 1595
Gerusalemme liberata
● meraviglioso cristiano - verosimile ( → utile e divertimento)
● realismo → descrizione di un fatto reale + insegnamento morale
● influenza controriforma
● modello: Virgilio - Eneide (epica latina)
● stile: sublime, prezioso (enjambements), alto fiorentino, musicalità
● struttura chiusa
● 20 canti, ottave
● bifrontismo spirituale:
★ visione: controriformistica / rinascimentale
★ Goffredo / cavalieri erranti
★ Temi: amore / guerra
★ struttura: unitarietà / diverse realtà
★ personaggi: cristiani / pagani
★ spazio: orizzontale (laicità-realisticità) / verticale (religiosità-spiritualità)
★ stile: sublime / suggestività indefinita
★ argomento di “attualità” / “lontananza” per licenze poetiche
IL BAROCCO
1600
1623: pubblicazione dell’Adone - Giambattista Marino (maggiore poema della letteratura
barocca)
1690: fondazione dell’Accademia dell’Arcadia (superamento della poetica barocca)
ambiti più alti: arti figurative (Caravaggio, Bernini, Borromini) e ambito letterario

etimologia del termine: termine polisemico


➢ tipo di sillogismo aristotelico
➢ parola borghese (=perla non perfettamente sferica e screziata) - irregolarità e bizzarria

caratteristiche:
● volontà scenografica e magniloquente
● linguaggi ampollosi e anticlassicisti
● fine: meravigliare
● preziosismo (ricercatezza formale, espressioni rare e frivole)
● concettismo (raffinatezza dei concetti- immagini, metafore, analogie ricercate e
stravaganti)
-nuovo rapporto col mondo della natura, arricchimento del linguaggio, ricerca di un “di
più”, verso l’infinito, ricca di esplosioni, di invenzioni-
● figure retoriche (iperbole, antitesi, ossimoro, metafore)
● lessico raffinato (raro, antico e desueto)
● forme metriche rare
● policentrismo (accumuli, relativismo)
● temi: amore, esaltazione donna (in modo opposto al petrarchismo), mitologia classica,
descrizione di opere di arti figurative, esaltazione di elementi poco poetici (pulce, zanzare
wtf), particolari effetti ottici o scientifici

cultura internazionale - moltiplicazione dei centri dialettali, proliferazione linguistica


alle corti si affiancano le accademie -Crusca, Lincei- (controllo religioso)
libertà di espressione convive con la censura cattolica
sviluppo del teatro e nascita del melodramma
rivoluzione scientifica→ metodo empirico, leggi oggettive naturali,
linguaggio matematico
riflessione politica→ ragion di stato (giusnaturalismo, assolutismo,
contrattualismo)

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