Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DIRITTO PRIVATO
Docente: Alessandro Martini
a) Generalità
Elementi accidentali del contratto e, in generale del negozio giuridico, sono quelli che
possono essere apposti liberamente dalla volontà delle parti e che una volta apposti al negozio
fanno parte del contenuto dello stesso e alla loro osservanza non possono sottrarsi le parti:
sono accidentali solo nel senso che le parti possono introdurli o meno, ma una volta
inseriti nel negozio diventano essenziali.
Con gli elementi accidentali i privati possono introdurre nell’atto i particolari interessi
che hanno indotto a compierlo e così dare rilevanza giuridica ai motivi individuali che, di
regola, sono irrilevanti.
- la condizione;
- il termine;
- l’onere (o modus).
1
b) La condizione
- volontaria (condicio facti) se posta dalle parti; in tal caso è espressione dell’autonomia
negoziale;
- legale (condicio iuris) se posta dalla legge; in tal caso è imposta da una fonte estranea
alla volontà privata: la legge.
La condizione volontaria non può essere apposta ad alcuni negozi detti atti legittimi
(actus legitimi) che per loro natura non tollerano la condizione, come, ad es.:
Pertanto si ha:
- la condizione sospensiva che sospende gli effetti finali del contratto e che fa
dipendere l’inizio dell’efficacia del contratto al verificarsi di un evento futuro ed incerto; es.: se
ti laurei, ti regalo un libro.
2
La condizione, secondo la disciplina legislativa (art. 1353 ss. c.c.) consiste in un
avvenimento:
- dies incertus an et certus quando: es.: quando Tizio compie 50 anni; è certo il
quando ma è incerto se possa arrivare al 50° anno di età, potendo morire prima;
- tuttavia negli atti mortis causa (istituzione di erede e legato) si ha per non
apposta, salvo che risulti dal testamento come motivo unico della disposizione (vitiatur
sed non vitiat; art. 634 c.c.);
3
In base all’interesse che viene soddisfatto si ha:
- la condizione casuale: quando l’evento dipende dal caso o dalla volontà di terzi; es.:
se scoppierà la guerra;
- la condizione potestativa: quando l’evento dipende dalla volontà di una delle parti;
es.: se andrò in Germania;
- la condizione mista quando l’evento dipende in parte dal caso o dalla volontà di
terzi e in parte dalla volontà di una delle parti; es.: se sposerò quella donna; se l’esame ti
andrà bene.
4
attribuito alla parte.
Fino a che la condizione non si è ancora verificata, ma non è esclusa la possibilità del suo
verificarsi, si dice che la condizione pende.
- può compiere atti conservativi (art. 1356, 1° comma, c.c.) e cautelari del
suo diritto, es.: richiesta di sequestro giudiziario, apposizione di sigilli, al fine di assicurare che
gli effetti del negozio possano realizzarsi se si avvera la condizione;
- può disporre di questo diritto con la stessa condizione (art. 1357 c.c.);
- può compiere atti conservativi (art. 1356, 2° comma, c.c.) e cautelari del suo
diritto al fine di tutelare il riacquisto del diritto nel caso di avveramento della
condizione;
- può disporre di questo diritto con la stessa condizione (art. 1357 c.c.);
5
dell’altra parte (art. 1358 c.c.).
Tuttavia:
- per volontà delle parti o per la natura del rapporto, gli effetti del contratto o
della risoluzione possono essere riportati a un momento diverso dalla conclusione del
contratto (art. 1360, 1° comma, c.c.);
- salvo diverse disposizioni di legge o diversa pattuizione, i frutti percepiti sono dovuti
dal giorno in cui la condizione si è avverata (art. 1361, 2° comma, c.c.).
- Nel caso di condizione risolutiva la mancanza della condizione comporta che il negozio
provvisoriamente efficace diventa definitivamente efficace.
Tuttavia se la condizione diviene impossibile per causa imputabile alla parte che aveva
interesse contrario all'avveramento di essa, la condizione si considera come avverata (art.
1359 c.c.): si ha una finzione di avveramento della condizione; es. nella vendita a prova,
ossia sottoposa alla condizione sospensiva che la cosa abbia le qualità pattuite o sia idonea
all’uso cui è destinata (art. 1521 c.c.), la condizione si ha per avverata e il contatto produce la
sua efficacia se il compratore si rifiuta di procedere alla verifica.
6
Distinta dalla condizione è la presupposizione, che è un istituto non previsto dal Codice
civile.
Es.: il contratto di locazione di un balcone stipulato, per un giorno determinato e con alto
corrispettivo, allo scopo non dichiarato di assistere ad una famosa cerimonia.
La presupposizione è applicazione del più ampio principio rebus sic stantibus, in base al
quale l'efficacia del contratto è subordinata a che le circostanze di fatto e di diritto non si
modifichino.
c) Il termine
Il termine indica il momento a partire dal quale (dies a quo o termine iniziale o termine
sospensivo) o fino al quale (dies ad quem o termine finale o termine risolutivo) il negozio avrà
efficacia.
- certo: dovrà immancabilmente verificarsi, ma può essere incerto il momento (il quando)
della sua verificazione; al riguardo si distingue tra:
7
dell’evento (termine indeterminato); il giorno della morte di Tizio.
Per quanto riguarda la disciplina del termine, manca una autonoma normativa in proposito,
ma possono distinguersi le fasi della pendenza e della scadenza.
- La pendenza del termine si ha quando la data indicata non sia giunta o l’avvenimento
non si è ancora verificato. Il diritto acquistato a termine iniziale non è esigibile e non può
essere esercitato, ma se una parte adempie la sua obbligazione prima della scadenza del
termine, non può chiedere la restituzione e potrà solo essere rimborsata del vantaggio arrecato
all’altra parte per il fatto di aver adempiuto prima (art. 1185 c.c.);
e) L’onere
L’onere (o modo, dal latino modus) è un peso (in latino onus) che il gratificato da una
liberalità subisce per volontà dell’autore di tale liberalità.
- nel contratto di donazione (art. 793 c.c.: donazione modale); es.: Tizio dona a Caio un
immobile con l’onere di costruire un ospedale;
- nell’istituzione di erede (art. 647 c.c.); es.: Tizio nomina erede Caio con l’onere di
aiutare uno studente bisognoso da scegliere fra quelli frequentanti una certa università;
- nel legato (art. 647 c.c.); es.: Tizio dispone un legato a favore di Caio con l’onere di
erigere un monumento funebre al defunto, o con l’onere di mantenere un animale caro al
defunto;
8
impiegare la somma mutuata per uno scopo;
La natura obbligatoria del modo comporta che la prestazione deve essere suscettibile di
valutazione economica (art. 1174 c.c.).
Per quanto attiene alla disciplina, il Codice civile, prevede, in tema di istituzione di erede,
di legato e di donazione che:
- il donatario è tenuto all'adempimento dell'onere entro i limiti del valore della cosa
9
donata (art. 793 c.c.);
10