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ARIMINUM Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini

Anno XXV – N. 3 Maggio - Giugno 2018


Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa

I 600 anni di Santa Maria


di Scolca
(S. Fortunato)
Suppl. a ilPonte n. 24 del 24/6/2018

I nefasti interventi nell’area del Ponte di Augusto e Tiberio

Le innovative idee architettoniche di Mario Ravegnani Morosini

Al direttore di “Ariminum” il “Livio Minguzzi” 2018


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COSTUME
EDITORIALE
E SOCIETÀ

Fuori onda
SOMMARIO

A TESTA ALTA

Leggo su una rivista di psicopedagogia infantile le difficoltà che in-


contra la scuola primaria italiana in questo particolare momento sto-
rico caratterizzato, oltre che dal fenomeno dell’immigrazione, anche
dalle distrazioni dell’informatica. Tralascio le metodiche suggerite per
agevolare l’integrazione e arginare l’uso distorto del digitale e mi sof-
fermo, per motivi di anagrafe, laddove l’articolista sfiora senza un bri-
ciolo di approfondimento la scuola elementare dell’immediato secondo
dopoguerra.

A parer mio, in quel periodo, la scuola ebbe un ruolo fondamentale nel


cicatrizzare le ferite di una società, la nostra, umiliata e stordita dalle
brutture della recente catastrofe. E furono soprattutto i maestri elemen-
IN COPERTINA tari, mitiche figure di docenti ed educatori, ad aiutare con la loro sa-
“Santa Maria di Scolca” piente autorevolezza ondate di adolescenti ad uscire dalle macerie dal-
di Gilberto Urbinati
la propria infanzia con l’orgoglio e il rispetto di una ritrovata identità.
ARTE E STORIA
I 600 anni di Santa Maria La memoria di quegli anni mi porta alle vecchie “Ferrari” e al mio
di Scolca maestro di quarta e quinta elementare. Il di lui ricordo si focalizza so-
20-22
prattutto sulla dedizione che riversava alla lingua italiana, sia scritta
Le “facciate” di S. Maria che parlata. Leggeva e commentava ad alta voce i nostri temi e da quel-
di Scolca la prosa, ancora acerba, traeva spunti per riflettere sulla bellezza del
Santuario della Madonna
delle Grazie nostro idioma e sulla ricchezza terminologica del nostro vocabolario
6-15 non ancora contaminato dagli odierni inglesismi. «Le parole – diceva
STORIA & STORIE con affetto paterno – sono le vibrazioni del cuore». Un’espressione che
Il campanile di San Nicolò ci esortava a scavare nelle nostre fragilità, ma soprattutto un invito a
al Porto smarcarci dalle angosce del passato e a guardare il futuro a testa alta.
16-18
«Perché – ripeteva con malcelato orgoglio – siamo italiani».
PATRIZIATO RIMINESE
La Confraternita di San Nicola M. M.
da Tolentino
21-23 LA CARTOLINA DI GIUMA

STORIA Vittorio Emanuele II: «Hanno invitato tutti tranne me»!


DELL’ARCHITETTURA
Gli interventi nell’area del
Ponte di Augusto e Tiberio
24-25

IL PERSONAGGIO
Mario Ravegnani Morosini
31-33

MOSTRE
La Biennale del Disegno
34-36

ROTARY
Il Premio Rotary
“Livio Minguzzi” 2018
Le origini del giornalismo
riminese
39-44

MUSICA
“Paolo Fantini / Docente
di clarinetto e concertista”
47-49

LIBRI
“Il santo Amato Ronconi”
“Sognando il cavalluccio
marino”
“Il castello e la rocca di
Mondaino”
50-51

ARIMINUM
Dentro l’onda / Le bagnanti di
Maneglia
52 ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 5
ARTE & STORIA

I 600 anni di S. Maria Annunziata Nuova di Scolca (S. Fortunato)

“Memoria, profezia
e identità”
Dal 6 gennaio all’8 dicembre incontri, conferenze e spettacoli per
valorizzarne il patrimonio storico, religioso e artistico

di Alessandro Catrani
C hi, dal lido di Rimini,
guarda le tre punte di
San Marino, nota, nella stessa
è breve. Dapprima, sulla
destra, ecco la chiesina di
Sant’Andrea dell’Ausa (detta
preziosi restauri del Grande
Giubileo del 2000.
La facciata reca gli stemmi
direzione, un colle imponente del Crocifisso), con la sua di Roberto Malatesta (signore
che sovrasta la nostra città. È porta gotica, e poi, non di Rimini dal 1468 al 1482)
quello che oggi chiamiamo il molto lontano, una croce mentre, all’interno, il soffitto
poderosa e una Via Crucis di a cassettoni dipinti a fogliami,
cellette, istoriate in terracotta di epoca rinascimentale,
policroma, che salgono ha, nel mezzo, la testa
tra una schiera di cipressi dell’elefante malatestiano,
al Santuario delle Grazie. usata per cimiero, con ai
Ecco poi il piazzale dove lati le sigle KA (“Karolus”,
sorse la storica Villa Ruffi, Carlo Malatesta); e dietro
luogo del celebre arresto di al bell’altare in legno
congiurati avvenuto in epoca intagliato del secolo XVII,
risorgimentale. Continuando troneggia, ancora, nell’abside
a salire, alla svolta a destra “L’adorazione dei Magi” del
della via, appare un gruppo Vasari, dipinta dall’autore
di case dominato da un nel 1547-48 durante il suo
campanile. È questo l’attuale soggiorno all’Abbazia per far
San Fortunato. Qui sorse trascrivere e correggere il
La facciata della Covignano (Colle delle vigne) l’antica abbazia di Santa manoscritto della sua opera
Chiesa, il piazzale e le e che un tempo ebbe il nome Maria Annunziata Nuova di “Le vite de’ più eccellenti
costruzioni circostanti di Scolca (verosimilmente da
nel 1910. Scolca, maestosa e possente, architetti, pittori et scultori
Sotto. Il complesso
“skulka”, Torre di vedetta). che, nel 1418, Carlo Malatesta italiani…”.
abbaziale visto da Villa Un colle dolce, perché vi sono fece erigere con una Come e perché il pittore
Belvedere (Collezione ville immerse nel verde e donazione (originariamente aretino capitasse quassù, ce
dell’Autore). strade ombreggiate, nonché
un Oratorio), avendovi nelle lo ha raccontato egli stesso
le antiche acque salutari nella suddetta opera. Aveva
vicinanze una delle sue
della Fonte Galvanina: un da poco finito questo suo
dimore di campagna.
paesaggio di natura rigogliosa, libro quando gli «venne
Il complesso abbaziale fu
fra il grigio-argento degli olivi alla mano don Gian Matteo
affidato ai padri agostiniani
e il verde dei boschi, fin sulla Faetani da Rimino, monaco
di San Paolo Primo Eremita
sommità, detta il Paradiso,
d’Ungheria, inspiegabilmente, di Monte Oliveto, persona di
delizioso belvedere proteso
però, richiamati in terra lettere e d’ingegno», perché
sulla pianura romagnola e sul
magiara nel 1420. Così gli dipingesse un quadro
mare.
Carlo, su indicazione di nel monastero di Scolca «là
La strada per giungervi
Papa Martino V, lo cedette dove egli era abate». Costui,
ai monaci benedettini di prosegue il Vasari, «avendomi
Monte Oliveto Maggiore promesso di far trascrivere
(gli Olivetani, monaci l’opera da un suo monaco,
bianchi) che vi edificarono il eccellente scrittore, e di
Monastero con la splendida correggerla egli stesso, mi tirò
Chiesa e lo tennero dal 12 a Rimini a fare, per questa
Ottobre 1421 fino all’epoca comodità, la tavola d’altar
della soppressione (1797). maggiore di detta chiesa…
Il complesso della chiesa Feci i re Magi che adorano
antica era (e rimane) Cristo con un’infinità di figure
magnifico per struttura, da me condotte in quel luogo
costruzioni ed affreschi, le cui solitario con molto studio…».
tracce appaiono ancora qua In altre due tavole laterali
e là, precipuamente dopo i che completavano la prima

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ARTE & STORIA

(e che furono donate nel ’700 ricordiamo Giulio II e Aurelio serie di incontri, conferenze Veduta del complesso
abbaziale negli anni
dall’abate Felici al principe de’ Giorgi Bertola. e spettacoli che hanno
Trenta. In primo
di Avellino) il Vasari aveva Eccoci giunti al 1797; il avuto inizio il 6 Gennaio e piano l’Albergo “Colle
dipinto «il resto della corte monastero (unitamente termineranno l’8 Dicembre. Covignano”, oggi sede
di quei re, cavalli, liofanti all’Ordine stesso) è soppresso A Don Renzo Rossi, Arciprete del Seminario Vescovile
e giraffe in vari luoghi a seguito delle vicende di San Fortunato, San Lorenzo (Collezione dell’Autore).
spargendo profeti, sibille napoleoniche il 9 luglio e, a a Monte ed Abate di Santa
ed evangelisti in atto di far data dall’8 maggio1802, Maria di Scolca, e a un solerte
scrivere». Nella cupola, poi, l’Abbazia malatestiana, che comitato promotore, si deve
aveva eseguiti i ritratti di aveva visto giorni di potenza l’amore incondizionato per
Dante, Virgilio, Omero ed e di gloria, così da vantare questo “Tesoro Ritrovato”
Orfeo con versi propri di diritti anche su San Gregorio che ha saputo valorizzare
ciascun poeta in onore della in Conca e su alcuni castelli lo straordinario patrimonio
Vergine «e molte altre figure della vicina Repubblica di San storico, religioso, artistico
1910. L’Altare Maggiore
ed invenzioni delle quali non Marino, cadde miseramente e scientifico di questo
(sec. XVII) della chiesa
accade altro dire». sotto i colpi del piccone importantissimo Bene (Collezione dell’Autore).
Purtroppo questi affreschi demolitore degli speculatori. ecclesiale il quale, oggi,
sono andati perduti. Alla fine rimasero in piedi vanta un’Accademia,
Nelle due cappelle dei solo la chiesa, la cappella un Museo ed una
Malatesta si ritrovano, infine, malatestiana, la sacrestia Cappella vocale e
dei pregevoli affreschi (affrescata dal Vasari e dai strumentale.
attribuiti a Benedetto Coda suoi collaboratori, andata I festeggiamenti
(1512) (Giovanardi) e a distrutta dai bombardamenti in corso sono stati
Cristoforo Gherardi detto anglo americani nel 1944), il dall’Abate così
il Doceno (1548), uno dei palazzo abbaziale ed una parte ben sintetizzati:
principali collaboratori del del corpo di collegamento “Memoria, profezia e
Vasari, (Donati) ovvero al degli edifici monastici. identità”.
pittore Girolamo Marchesi da Nell’antica chiesa fu trasferito Del resto, Rem tene,
Cotignola (Pasini). (1805) il titolo di parrocchia verba sequentur,
di San Fortunato (Vescovo di affermava il sommo
In questo luogo Sigismondo
Todi) traendolo dall’antica Catone “Il Censore”.
Malatesta fece tenere
a battesimo (dall’abate chiesa parrocchiale posta più
olivetano Bartolo) il figlio a valle.
Galeotto, natogli da quella Tali preziose vestigia superstiti
sua prima moglie, Ginevra quest’anno festeggiano i loro
d’Este, che morì nel 1440, 600 anni di storia con una
come dice il Clementini, «non
senza sospetto di veleno». PER SAPERNE DI PIÙ
Ma a Scolca, nove anni dopo, Oltre agli storici riminesi Clementini, Marcheselli e Tonini, possono consultarsi
morì (pur costei in circostanze utilmente i seguenti autori:
oscure) anche la seconda Donati A.-Masetti Zannini G.L., Santa Maria di Scolca Abbazia Olivetana di Rimini,
moglie, Polissena Sforza. Cesena, 2009.
Triste, comunque la sorte di Liuzzi L.-Pasini P.G., Giorgio Vasari a Scolca, Rimini, 1998.
Polissena Sforza, che aveva Nanni G., Scolca e un’abbazia malatestiana, in “Lettura”, XXIX (1929), pp. 787-789.
dovuto assistere al trionfo Tosi A., Un principe d’Avellino in Romagna nel secolo XVIII, Rimini, 1927.
della rivale Isotta e venne Vasari G., Delle vite dei più eccellenti pittori, scultori et architetti, edizioni di Firenze,
sepolta proprio nel Tempio 1568 e Bologna, 1647.
Malatestiano, dedicato, Fiori G.F., Memorie del Monastero Olivetano di S. Maria Annunciata Nuova di
appunto, alla nuova “fiamma”. Scolca, Badia di Rodengo (Brescia), 1986.
Passarono gli anni e salirono Fiori G.F., Carlo Malatesta e gli Olivetani, in “Atti della giornata di studi
a Santa Maria di Scolca malatestiani a Santa Maria di Scolca”, Rimini, 1990.
tanti uomini illustri, fra cui

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ARTE & STORIA

Le “facciate” di S. Maria Annunziata Nuova di Scolca (S. Fortunato)

Considerazioni
e ipotesi
In una prima fase della sua esistenza il tempio era rivolto dalla parte opposta,
con la facciata verso il mare, come la sottostante S. Maria delle Grazie

Carlo Valdameri
L e complesse vicende della
fondazione dell’abbazia
di S. Maria di Scolca (attuale
anche di identificarla in
un vano, tuttora in parte
esistente, che un tempo fu
«L’orientamento
fu invertito,
parrocchiale di S. Fortunato) adibito a sacrestia, sebbene
sul colle di Covignano ebbero non esistano certezze in
verosimilmente per
inizio nei primi decenni proposito1. evitare l’esposizione
del XV sec., quando Carlo Con certezza invece, negli
Malatesta, signore di Rimini, anni’90 del secolo passato, al vento marino,
furono rilevati resti della durante il periodo
decorazione di una facciata
presenti in un vano del di Roberto
campanile, adiacente
all’odierna abside.
Malatesta, signore
La decorazione ricordava di Rimini tra il
quanto visibile attualmente
sul fronte di un altro
1469 ed il 1482»
edificio presente sul colle di
Covignano, ovvero la chiesa solo immagini fotografiche.
del Crocifisso, che si mostra Da esse risulta comunque
in forme tardo-medievali, con chiaro che in una prima
un oculo centrale ornato di fase della sua esistenza, il
rose malatestiane2. tempio dell’abbazia di S.
Di queste interessanti Maria Annunziata Nuova di
testimonianze, Scolca, presente nella stessa
La facciata di S. donò un monastero e chiesa
Maria di Scolca disinvoltamente distrutte attuale posizione, fu però
novitere recta in un proprio
nell’anteguerra con durante lavori “giubilari” rivolto dalla parte opposta,
possedimento ai monaci
l’andito sopraelevato compiuti a cavallo dell’anno ovvero prospettava con la
ungheresi di San Paolo I
ancora esistente. 2000, rimangono purtroppo facciata verso il mare, come
A dx. Resti di Eremita (1418).
decorazione in cotto, Due anni dopo i religiosi
residui di un’antica paolini tornarono però
facciata di S. Maria di nella loro patria e nel 1421,
Scolca, rivolta verso
sempre su invito di Carlo
mare.
Malatesta, al loro posto si
stabilirono i benedettini della
Congregazione di Monte
Oliveto Maggiore, rimasti
poi sino alle soppressioni
napoleoniche di inizio
Ottocento.
A partire da studi avviati nel
XVIII sec., diverse ipotesi
sono state espresse su quella
che poteva essere l’originaria
situazione dell’importante
monastero nel momento
dell’insediamento monacale.
Per ciò che concerne
l’iniziale chiesa – intitolata
a S. Maria Annunziata
Nuova, per distinguerla dalla
vicina S. Maria Annunziata
delle Grazie – si è pensato

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ARTE & STORIA

S. Maria di Scolca come


si presenta oggi.

«Quest’ultima finestra semicircolare


che, per la sua forma, non
facciata ha subito dovrebbe ritenersi originaria.
È probabile infatti che essa
mutamenti diversi, risalga alla prima metà del
anche profondi, XVI sec., quando un andito
porticato fu addossato sulla
sui quali appare sinistra della facciata per
possibile spendere permettere un accesso
sopraelevato dal monastero3,
qualche parola forse occludendo una qualche
sulle antiche forme apertura; è allora possibile
che sia stata questa la ragione
architettoniche per cui, al fine di garantire
chiedere allora quale potesse L’evidenziazione di una
e grafiche» la luce alla navata, divenne
necessario realizzare una essere l’ipotetico originario finestra semicircolare,
sulla base di tracce
finestra semicircolare sulla aspetto della facciata ai tempi
la sottostante S. Maria delle superstiti.
parte destra; quest’ultima dell’intervento operato da
Grazie. Roberto Malatesta e quelli di
finestra costituirebbe quindi
Questa situazione dovette poco successivi quando, tra
l’ampliamento di una
durare qualche decennio, sino la fine del XV sec. e gli inizi La facciata della
precedente, verosimilmente
a quando, verosimilmente per del XVI, essa fu compiuta chiesa del Crocifisso
uguale a quella occultata mostra, nel timpano,
evitare l’esposizione al vento nelle forme del Primo
dall’accesso sopraelevato. una decorazione simile
marino, l’orientamento fu Rinascimento.
Queste considerazioni un po’ a quella dell’antica
invertito e si realizzò l’attuale tortuose portano comunque a Per tentare di rispondere, va facciata di S. Maria di
fronte, ove compare uno ipotizzare che, in origine, le segnalato innanzi tutto che, Scolca.
stemma in pietra di Roberto aperture fossero in numero
Malatesta, signore di Rimini di tre, sebbene la cui forma
tra il 1469 ed il 1482. primitiva sia attualmente
Nel tempo, quest’ultima ignota.
facciata ha subito mutamenti Quando poi, nel corso del
diversi, anche profondi, XVIII sec., un nuovo organo
sui quali appare possibile fu posto centralmente in una
spendere qualche parola, per tribuna addossata all’interno,
proporre ipotesi sulle antiche anche l’illuminazione
forme architettoniche e di una proveniente dall’apertura
ricostruzione grafica. centrale divenne insufficiente
Rimane infatti chiara tuttora tant’è che essa fu chiusa per
la tripartizione orizzontale e ampliare ulteriormente la
verticale con cornici e lesene finestra di destra che acquisì
di gusto rinascimentale, l’odierna forma rettangolare.
mentre gli spazi tra esse Sempre poi a proposito di
comprese sono stati oggetto tracce murarie, citiamo i
di aperture e tamponamenti segni di una tamponatura
succedutisi l’un l’altro, a rettangolare in alto, nel
secondo del variare delle timpano; si è dell’opinione
necessità dell’illuminazione che possa coprire una nicchia,
dell’interno. forse predisposta per ospitare
Si nota ad esempio nella parte un affresco.
destra, ai lati dell’attuale Espresse queste valutazioni
finestrone, piccole ma su quanto è tuttora visibile
significative tracce di una sulla muratura, ci si può

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ARTE & STORIA

La ricostruzione 3d in fieri.
Sotto l’iscrizione in lettere
capitali romane.

ricostruzione, come si è detto, eventuali ulteriori valutazioni


si ipotizza che le aperture più in proposito agli esperti di
antiche fossero in numero di queste cose.
tre e si è pensato di mostrarle Concludiamo invece
in forma di oculi4, come segnalando che, sino
frequentemente si ritrova a qualche anno fa, in
nelle chiese realizzate alla una lesena in arenaria
fine del Quattrocento. inserita presso il portale,
Si è ottenuta così si intravedevano ancora la
un’immagine del fronte scritta – certamente mutila –
della chiesa che, in alcune …MBILA.. in lettere capitali
soluzioni architettoniche romane estremamente
come la scelta delle cornici abrase.
e dei capitelli, ricorda, Non parrebbe quindi
in generale, realizzazioni improbabile né insolito che,
rinascimentali dell’Italia nel caso, sia stato riutilizzato
settentrionale, forse vicine materiale proveniente da
ad opere lasciate da artefici resti di qualche monumento
lombardi a Venezia5. romano. Nel caso, l’iscrizione
La ricostruzione della come evidente, una delle
Lasciamo comunque sarebbe inedita.
facciata, così come cornici in pietra utilizzate sul
poteva mostrarsi nei fronte si prolunga a bordare
primi decenni del XVI
la parete di una cappella
sec.
sulla destra, la quale cappella
dovrebbe quindi essere ad
esso contemporanea e di
fondazione “malatestiana”.
Un’ulteriore precisazione
riguarda il portale,
probabilmente da
comprendersi tra quelli che
La ricostruzione 3d
dell’esterno della chiesa
l’abbazia commissionò nel
ai primi decenni del 1511, facendo provenire la
XVI sec. pietra necessaria dai domini
veneti.
Venendo quindi alla

Note
1) G. Martinelli, Memorie del Monastero olivetano di S. Maria
Annunziata Nuova di Scolca, in AA. VV., «Santa Maria di Scolca abbazia
olivetana di Rimini», Cesena, 2009, pp. 235 e ss.
2) L. Mandolesi, Contributo all’architettura ecclesiastica riminese: i resti
di una facciata nel campanile della chiesa di S. Fortunato in Covignano,
«Penelope. Arte Storia Archeologia», vol. I, 2002, pp. 127 -132.
3) L’andito sopraelevato sopravvisse alla II Guerra Mondiale, quando
ingenti danni furono apportati agli edifici dell’ex abbazia, per
essere demolito nel dopoguerra. Rimane il portico sottostante con
caratteristiche architettoniche rinascimentali.
Si è dell’opinione che il portale del 1511 sia stato realizzato
precedentemente all’andito.
4) Ribadiamo qui il fatto che si sta parlando per ipotesi. In effetti,
particolarmente l’apertura centrale avrebbe potuto avere forma
diversa, es, quella di una bifora o altro.
5) V. Fontana, Venezia e Milano. Gli architetti lombardi a Venezia,
«Tradizioni e regionalismi nel primo Rinascimento italiano» a cura di
M.C. Loy e L. Patetta, Electa,, Milano, (2005), vol. 1, pp. 13 – 33.

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La moda 7 Il progetto 8 Il tema 9 L’appuntamento 22

Una testata
Diete fai da te Alternanza “Basta trattare Nuotar m’è dolce
e beveroni: scuola-lavoro: i dislessici in questo
“Fate attenzione” cadono i confini come malati” mare di libri
L ’esperta: “È im-
possibile pensare
che tutto vada bene
P er i ragazzi primi
approcci fonda-
mentali. “Ma molte
S(AID),
tefania Ronci
spiega i di-
sturbi a cui vanno in-
Tval
orna l’unico festi-
italiano orga-
nizzato per gli adole-
per tutti”. aziende...”. contro i ragazzi. scenti che leggono.

il Ponte GIORNALE LOCALE


CATTOLICO RIMINESE
10 giugno 2018
Anno XLIII - N. 22 - 1,30 euro

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CARITAS E MIGRANTI Prostituzione. Basta silenzio e indifferenza di fronte al mercimonio ignobile


L’alternativa è l’integrazione

e tanti
ll’indomani di altre due terribili
tragedie del mare (119 persone
morte, di cui 6 bambini) e
dell’assassinio del ragazzo maliano a
Rosarno, il Coordinamento nazionale
immigrazione di Caritas Italiana si ritrova
in questi giorni a Reggio Calabria per
confrontarsi sulle complesse dinamiche
che stanno connotando il dibattito
sull’immigrazione, soprattutto dopo l’avvio
del nuovo governo. In una stagione nella
quale i toni propagandistici stanno
mistificando la realtà delle cose, oltre
cento operatori delle Caritas diocesane si
sono riuniti per riflettere insieme sul
destino di un Paese che appare
ossessionato dall’immigrazione,
considerato come il problema principale
in questo momento, anche se i dati reali
non dicono questo (78% di ingressi in
meno rispetto al 2017).
Anche la Caritas di Rimini, che, del resto,
nella sua azione su queste tematiche è
certamente un punto di riferimento
almeno a livello regionale, è presente con
una delegazione.
A partire dall’auspicio che il dibattito sui
migranti affievolisca i toni e poggi su un
piano realistico, la rete delle Caritas di
tutta Italia vuole ancora una volta
testimoniare il grande valore
dell’accoglienza che, laddove viene gestita
con lungimiranza e nel rispetto delle
regole, porta benefici a tutti: ai migranti e

mezzi
alle comunità che li ospitano. Su questo i
dati del progetto Sprar sono una lieta
conferma. Molto meno positivi invece

Mai più complici


appaiono quelli dei Centri di permanenza
per il rimpatrio (ex Cie).
Investire sull’accoglienza significa investire
sul futuro del Paese in termini di sicurezza
e coesione sociale. Come ricordano gli
organizzatori: “pensare che accogliere sia
solo un costo significa non voler affrontare
la realtà delle cose: persone senza tutela
possono diventare più vulnerabili e quindi
un possibile rischio per i territori”.
La riflessione delle Caritas riunite a Reggio
Calabria verterà anche sui temi del
partenariato con i Paesi di origine e di Un centinaio, secondo la Polizia Municipale. A cui se ne ag-
transito per la gestione dei flussi migratori. giungono una quarantina per la “stagione” in Riviera. Ma que- Cattolica 24 Riccione 25
Canali regolari di ingresso e serie politiche
di integrazione sono l’unica alternativa alla ste donne per il Vescovo di Rimini sono prostituite e non pro- Appello dell’Avis: Sanità, Oculistica
macchina delle espulsioni che in questi stitute. “La prostituzione non è né lavoro né amore. - ha det- “Donate il sangue avrà una macchina
anni si è rivelata inefficace e costosa e alle
continue morti in mare.
to mons. Lambiasi nel Discorso alla Città - È lurido commer- per salvare vite” “aerospaziale”
Per funzionare i rimpatri hanno bisogno di cio, squallido sfruttamento, ignobile uso e abuso del corpo”.
accordi con i Paesi di origine che alla prova L’invito rivolto a tutti: “facciamo di tutto per non diventare
Siamo a Rimini dei fatti finora si sono rivelati poco
efficaci.“Anche gli accordi con i Paesi di
transito per bloccare i flussi migratori,
complici di una mafia che vuole gestire la notte e il corpo del-
le donne”. Avvocati, insegnanti, educatori: tante voci della so-
S. Arcangelo 26
Il paese ospiterà
San Marino 28
Malattie da fumo,
come nel caso della Libia, hanno sì cietà civile rilanciano la proposta. (Alle pagg. 2 e 3) Aiman, giovane in Repubblica
Agente di zona Fabio Fabbri generato una riduzione degli arrivi ma a
caro prezzo, sulla pelle dei migranti”. profugo siriano casi in aumento
c/0 Palazzo Flaminio
Tel. 0541-381799

per farti
16 Facebook: Crabs News
Twitter: @crabsnewsrimini

Crabs, serve la faccia giusta


con Lugo non si può sbagliare
Non ci sono più margini. Assolutamente. Scivolati dentro i I granchi hanno sbagliato completamente approccio, non
melmosi playout proprio in chiusura di stagione, i Crabs Nts hanno avuto la faccia giusta, sono stati molli e distratti in dife-
si ritrovano ora a disputare con i cugini dell'Orva Lugo la più sa, lasciando stare tutto il resto (confusione, scelte sbagliate in
classica delle sfide improntate sul 'mors tua, vita mea'. Sì, per- attacco, apporto impalpabile di qualche giocatore...).
chè non ci saranno ulteriori appelli, il derby romagnolo spedirà In questi giorni Maghelli avrà dovuto lavorare non solo sugli
la perdente in C Gold, mentre chi la spunta potrà finalmente aspetti tecnici, quanto piuttosto su quelli mentali, psicologici.
brindare alla salvezza. La serie si svilupperà al meglio delle due In questo playout tra vicine di casa i Crabs non potranno per-
vittorie su tre eventuali partite e Rimini avrà il vantaggio del mettersi di regalare mezza partita ai rivali, dovranno calarsi
fattore campo, nel senso che giocherà in casa sia garauno dentro garauno con la dovuta intensità sin dalla
che garatre, se quest'ultima dovesse servire. palla a due, altrimenti le cose si compli-
Uno spareggio, quello con i 'ravennati', cheranno
20 e non poco. Nessuno chie- 23
che incute giustificato timore. Non per- de loIL spettacolo,
CASO la brillantezza, IL TEMA

conoscere
L’INTERVISTA
chè l'Orva sia un'invincibile armata, ma la concretezza sì, quella è
d'altronde se lo fosse non si trove- indispensabile
Decine per centrare
di studenti LAVORO
rebbe in questa delicata situazio- Il massimo esperto qualsiasi tipo di risultato. I Scuola-Lavoro:
ne. No, il problema è proprio dei riminesi a scuola
granchietti dovranno esse- Laurea, ecco su quali
in Italia sul tema Alternanza...
granchi, della loro verdissima re pronti a sbucciarsi le
di impresa.
età legata alla desuetudine a ginocchia per recuperare basi scegliere. di opinioni.
startup:
reggere incontri del genere. Direttamente
un pallone oinsporcare
azienda un Ingegneria
“Una risorsa A chi serve
Mettiamoci poi la sfiducia che passaggio, ogni canestro
pare essersi insinuata all'inter- Lugo dovrà sudarselo e informatica al top e a chi no
da sostenere di più”
no del gruppo e il quadro non tanto. Sarà una battaglia e per opportunità
è certo dei migliori. Nell'ultima i biancorossi non dovranno 22
esibizione, con Bernareggio, per 20' 21
mai togliersi l'elmetto dalla

Tutto
filati i biancorossi sono rimasti in balìa Per i Crabs, una sfida testa. Poi, alla sirena, vedremo Maggio 2018 - n.5
dei non irresistibili avversari, tanto da senza domani con Lugo se questo sarà bastato per tenere
(foto Marcaccini)

Romagna
concedere loro qualcosa come 52 punti già il naso avanti.
al riposo, compromettendo così l'esito del match. Alberto Crescentini

Economia

crabs n. 16.indd 1 26/04/18 11.59


N. 2 - Giugno 2018
#esperienze#giochi#passioni#laboratori#vita#interviste
ARIMINUM Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini
Anno XXV – N. 3 Maggio - Giugno 2018

Benessere per il turismo


N
on riuscire ad accogliere clienti fuori sta- lavoro. Il numero dei viaggiatori che nel mondo si spo- Ceca, Ungheria e Svizzera, intorno al 5% in Francia e
gione perché gli hotel nelle vicinanze sono stano per “coccolare” il proprio stato di salute psicofi- Germania.
chiusi. Ne sa qualcosa Riminiterme, il Polo sico, ha oramai superato i 600 milioni, con un fatturato I 380 stabilimenti termali nazionali, che danno lavoro
del benessere di Rimini sud che con il pro- stimato intorno ai 500 miliardi di euro, di cui circa 180 a 65 mila addetti, nel 2016 hanno registrato com-
getto di rinascita dell’ex colonia Novarese avrebbe miliardi nella sola Europa. Nella graduatoria per fat- plessivamente 13 milioni di pernottamenti (per un
potuto già da tempo creare oltre duecento nuovi po- turato l’Italia, con il 2,7 per cento, è al settimo posto, confronto, il turismo della provincia di Rimini ne fa 16

e chi lo ha detto
sti di lavoro. L’imminente partenza di una nuova attesa preceduta, tra gli altri, da Stati Uniti (37), Germania (9) milioni), recuperando alla grande le perdite della crisi.
edizione di Rimini Wellness ci porta a riflettere su un e Francia (6). Solo in Europa, nel periodo 2013-2017, In Emilia Romagna le aziende termali sono 24 (in testa
binomio ancora poco valorizzato al di fuori del note- la crescita annuale della spesa per il turismo da be- c’è il Veneto con 118) e Riminiterme, in crescita, è una
vole indotto turistico creato dall’evento di IEG – Italian nessere è aumentata di circa il 13% in Russia, Turchia di queste.
Exhibition Group: quello tra benessere, turismo e e Polonia, tra il 6 e 9% in Spagna, Austria, Repubblica segue a pag. 19

che i giovani non


vogliono lavorare?
Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa

L’APPUNTAMENTO
A proposito di scuola
di ALBERTO COLOCCIONI orari dell’autobus, sulla composizione delle classi, sulla gita
Torna a Rimini

I 600 anni di Santa Maria


scolastica, sui compiti per casa, sui metodi dell’insegnante
Mare di Libri:
il festival Caro collega genitore e, ovviamente, sui voti assegnati. Gli esperti non si stancano
dei ragazzi che leggono L’anno scolastico sta svolgendo al termine e, per fortuna, di ricordarci come il nostro eccessivo protezionismo rischi di
anche noi potremo prenderci un periodo di meritato riposo. produrre nei figli ansia, insicurezza, dipendenza e, di converso,
L’INCHIESTA DEL MESE Per almeno tre mesi niente levatacce mattutine per svegliare prima o poi, ribellione, ricerca del limite, trasgressione. In
fondo - diciamocelo - una insufficienza non è un giudizio

di Scolca
i beneamati pargoli che altrimenti dormirebbero fino a
Lavoro stagionale: mezzogiorno, niente più file in auto per accompagnarli a di condanna eterna per il ragazzo né, tanto meno, una
quando domanda e offerta scuola quando piove, niente pomeriggi spesi ad aiutarli a dichiarazione di fallimento del nostro ruolo genitoriale. È
non si incontrano. fare i compiti... che gliene danno sempre troppi, niente più semplicemente uno stimolo a fare meglio, ad accettare le sfide
I racconti di Caterina e Monica, litigate col prof che si è permesso di dargli 4 anzi di darci 4, della vita, a mettere in campo tutte le proprie risorse (e i
alle prese con il lavoro estivo perché in fondo noi e i nostri figli siamo una cosa sola… Ci ragazzi ne hanno da vendere) per superare l’ostacolo.

(S. Fortunato)
mancherebbe altro… Tutto bene dunque? Possiamo/dobbiamo mollare i nostri
#INSOLITOSOCIAL Eppure, pensandoci bene, qualcosa d’altro forse manca fanciulli al loro destino? Il video del bulletto di Lucca che
davvero: magari una piccola riflessione su quello che aggredisce a testate l’indifeso professore, ci dice il contrario.
Il social che non conoscevi: stiamo combinando come genitori. È da quando andavano Ci dice che la scuola, oggi come non mai, avrebbe grande
Leggere alle materne che facciamo i “sindacalisti” dei nostri figli. bisogno di genitori consapevoli.
ai tempi di Wattpad segue a pag. 19
Praticamente negoziamo su tutto: sul menu della mensa, sugli
Suppl. a ilPonte n. 24 del 24/6/2018

I nefasti interventi nell’area del Ponte di Augusto e Tiberio

Le innovative idee architettoniche di Mario Ravegnani Morosini

Al direttore di “Ariminum” il “Livio Minguzzi” 2018

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STORIA & STORIE

Santuario della Madonna delle Grazie

La Cappella degli Apostoli


e l’Altare di Rimini
Il complesso delle Grazie, gravemente danneggiato dai bombardamenti
dell’ultimo conflitto bellico, fu ricostruito nel 1955

I
l Santuario della consistente perdita del soffitto Arnaldo Pedrazzi
Madonna delle Grazie è a carena.
un edificio francescano In vista dell’anno giubilare del
trecentesco che si trova sul 2000 il Santuario ha subito un
colle di Covignano. Nel 1391 nuovo impegnativo restauro
Ludovico Ricciardelli Delle che ha ancora interessato lo
Caminate fece costruire spettacolare soffitto di legno,
la Chiesa in stile gotico, il recupero degli altorilievi in
corrispondente all’attuale stucco dell’arco trionfale, il
navata destra, impreziosita ciclo di affreschi della navata,
da un meraviglioso soffitto in della volta del presbiterio
legno a cassettoni a forma di e del portico esterno e il
carena di nave tutto decorato. risanamento delle pregevoli
Nel 1578 fu edificata la nuova ancone barocche di legno
chiesa di sinistra, con le due delle cappelle laterali. La
cappelle laterali di S. Antonio “cappella degli Apostoli” di
e del Crocifisso, che fu unita cui stiamo parlando era in
alla prima con l’apertura di definitivamente solo nel un notevole stato di degrado
archi. Nel 1664 fu aggiunta 1873 quando la struttura fu dovuto alle spaccature dei
una terza cappella, la così ricomprata e nuovamente motivi decorativi, alla caduta
Santuario della
detta Cappella degli Apostoli, ceduta ai frati. della doratura originale, Madonna delle Grazie.
la prima che si incontra Nel 1910 i Francescani, alle numerose ridipinture Interno della seconda
entrando; la relativa ancona per rifare i tetti, purtroppo e alle ricostruzioni lignee; chiesa risalente al
nell’altare, in occasione dei 1578 dopo il restauro
venne costruita nello stesso vendettero a un antiquario del 1998; a destra
anno appositamente per romano il gruppo di statue restauri, è stato collocato e
si trovano le tre
custodire in tredici nicchie il in alabastro che poi venne ricomposto un paliotto in cappelle (immagine
bellissimo gruppo di statue acquistato nel 1913 dal scagliola in frammenti prima con raddrizzamento
in alabastro, raffigurante il Liebieghaus Museum di conservato nel museo dei fotogrammetrico).
frati. Questa cappella era stata In alto, il santuario.
Calvario coi dodici apostoli Francoforte dove è esposto
(chiamato in seguito “Altare di attualmente col nome
Rimini”), che si trovava sopra di Kreuzigungs altaraus
l’altare maggiore della prima Rimini (“Altare di Rimini”);
chiesa più antica fino dal a ricordare il fatto rimase
1430. Il paliotto di scagliola l’antica ancona attorniata dalle
dipinta che riveste l’altare fu tredici nicchie vuote.
aggiunto solo nel 1691. Il complesso delle Grazie è
Il terremoto del 1786 recò stato gravemente danneggiato
alla chiesa gravi danni dai bombardamenti durante
specialmente alla parte gotica l’ultima conflitto bellico;
il cui interno, col restauro con l’incursione aerea del 5
del 1792, venne trasformato settembre 1944 fu distrutto
in stile barocco (è ancora il convento, della prima
presente il bel portale sotto il chiesa si salvò solo la facciata
portico) e il suo soffitto ligneo e fu danneggiata quella
fu rimosso e adattato alla cinquecentesca con caduta
parte di sinistra. parziale del tetto e con la
Dopo la soppressione rovina di buona parte del
napoleonica del 1806 e quella soffitto ligneo. Nel 1955 il
del Governo italiano del chiostro venne completamente
1860, i frati furono costretti ricostruito, la chiesa fu
ad abbandonare il santuario riedificata con qualche
e il convento. Vi ritornarono adattamento e fu integrata la

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 13


STORIA & STORIE

chiamata
anche
di “San Francesco patrono
d’Italia”, come oggi ben
«Nel 2002 la
“Cappella evidenzia la nuova pala di S. Cappella degli
del S.
Cuore”,
Francesco dipinta su tavola
a tempera, circondata dalle
Apostoli è stata
perché tredici terrecotte bianche in dedicata a
al centro altorilievo della Ceccarelli,
dell’ancona dipinte con ossidi e cera a
“San Francesco
vi era la caldo. patrono d’Italia”
statua del Nella parete di sinistra della
Sacro Cuore. Cappella è stata messa la
ed è circondata
Padre
Giambattista
fotografia delle antiche statue da tredici
di alabastro del “Maestro di
Montorsi,
Rimini”, nome assegnato al
terrecotte bianche
Rettore del
Santuario
loro ignoto autore. Rivolgendo in altorilievo
l’attenzione a questo gruppo
di allora,
di statue dell’Altare di Rimini di
espresse poi
il desiderio
conservate nel Museo di Paola Ceccarelli»
di dedicare Francoforte, uno dei musei
di scultura più importanti meglio conservati realizzati
la cappella
a San del mondo, si tratta di uno in alabastro. Dell’autore
Francesco: dei complessi di figure restano poche tracce: viene
il progetto tardo-medievali più estesi e chiamato Maestro di Rimini,
era quello
di collocare
al posto
della statua
il quadro
di San
Francesco
di Bernardo Strozzi che i frati
2018. L’ancona possedevano nella Pinacoteca
dedicata a San e le 13 nicchie vuote della
Francesco nel 2002 (ph
cornice avrebbero ospitato
A. Pedrazzi).
Sopra. L’ancona della delle formelle, che vennero
cappella già dedicata commissionate alla scultrice
al gruppo delle sculture riminese Paola Ceccarelli, con
in alabastro dopo i episodi della vita del Santo.
restauri; sono presenti
le nicchie vuote e il Padre Montorsi tuttavia, pur
quadro di Bernardo giudicando la buona fattura
Strozzi (1581-1644) del quadro seicentesco,
ora in deposito presso il desiderava un linguaggio più
Museo della Città “Luigi
Tonini”.
corrispondente alla sensibilità
e spiritualità dei tempi attuali,
per cui accettò la proposta
della Ceccarelli di contattare
Due formelle in il pittore fiorentino Americo
terracotta: “Incontro Mazzotta per la realizzazione
con Santa Chiara” e “La
cacciata dei demoni
di un nuovo quadro del Santo.
da Arezzo” (ph A. Nel 2002 la Cappella è stata
Pedrazzi). quindi dedicata al ricordo

14 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


STORIA & STORIE
Il Liebieghaus Museum di
Francoforte con l’esposizione
dell’Altare di Rimini

A sinistra la croce prima del


restauro del 1967; a destra la
croce coi bracci prolungati.

«Il gruppo di statue la scena; certamente le statue,


dell’“Altare di all’epoca, dovevano recare
impressi i segni policromi
Rimini”, custodito della pittura: orli vestali dorati,
pupille colorate, rosso porpora
nel Museo di sulle labbra e sul costato di
Francoforte, Gesù.
Il Liebieghaus Skulpturen
rappresenta uno sammlung del 2017 è un
dei complessi progetto pluriennale di
restauro dell’Altare di Rimini,
di figure in insoddisfacente stato di
tardo-medievali conservazione, intrapreso
dal museo di Francoforte per
in alabastro riportarlo il più possibile al
suo stato originale; questo
meglio conservati progetto sta offrendo al rivestimenti nuovamente Fase di restauro del
fregio posto in basso del
al mondo» pubblico l’opportunità di ingialliti. Quello che è certo
è il grande valore artistico
braccio verticale della
seguire molti dei passi del croce.
forse originario di una regione lavoro mettendone in rete i dell’ignoto scultore, la cui
compresa tra la Francia e il risultati con commenti, filmati maestria nello scolpire
Belgio, molto probabilmente e fotografie che in parte l’alabastro, materiale
titolare di una bottega abbiamo riportato in questo delicato ed estremamente
quattrocentesca organizzata articolo. difficile da lavorare, era stata
sul lavoro di più scultori, ma L’ultimo grande intervento riconosciuta e apprezzata già
guidata dal Maestro cui sono conservativo era stato svolto nei tempi antichi. Alcuni dettagli delle
state attribuite opere sparse nel 1967: oltre ai depositi di statue dell’Altare di
per tutta Europa. È ancora sporcizia e ai rivestimenti Rimini.
possibile ammirarne l’unica ingialliti, i conservanti
sua opera sopravvissuta a utilizzati a quel tempo erano
Rimini, la statuina di alabastro penetrati in profondità
di circa 40 centimetri di nel marmo provocando
altezza che raffigura la corrosione; durante quel
Vergine con Cristo morto restauro ci fu anche un
sulle ginocchia, nota come cambiamento sostanziale
Madonna dell’Acqua, che si nell’aspetto originale del
può ammirare nella Cappella gruppo centrale della
della Pietà, la prima a sinistra crocifissione perché i due
del Tempio Malatestiano. bracci della croce furono
Le stesse caratteristiche prolungati mediante aggiunte.
le troviamo nell’Altare di L’attuale esame del gruppo
Rimini, il suo lavoro forse più comprende, tra le altre
grandioso, dove sono scolpiti cose, un’accurata analisi del
gruppi di figure in diversi materiale lapideo e un esame
blocchi: un Calvario con la sistematico delle figure per
croce di Cristo alta oltre due le tracce della policromia
metri a cui è aggrappata la originale; è chiaro oggi che
Maddalena, quelle dei due l’alabastro non rendeva il suo
ladroni sotto le quali stanno specifico effetto traslucido,
gruppi a più figure e statue di che costituisce il fascino
apostoli alti una quarantina di speciale del materiale, a causa
centimetri che fiancheggiano della sporcizia residua e dei

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 15


STORIA & STORIE

Inizialmente era una torre merlata di difesa e di avvistamento

Il Campanile della Chiesa


di S. Nicolò al Porto
Prima della sua trasformazione la torre fu usata anche come faro del
nuovo porto medievale

di Fabrizio Barbaresi
D evo ringraziare il prof.
Giovanni Rimondini
(che mi ha fatto avere una
Borgo Marina, utilizzata
anche come faro. A fare
questa ipotesi è stato per
«I merli della torre
furono eliminati
ricostruzione delle fasi di primo il prof. Rimondini.
edificazione) per la possibilità La presenza in città di una e rimpiazzati
di ritornare a parlare di un chiesa dedicata a S. Nicola da un tetto a due
di Myra (o da Bari), uno
dei santi più venerati della spioventi come
Cristianità, è legata all’arrivo
a Rimini di una importante
si vede
reliquia (l’omero sinistro), nelle antiche
in circostanze misteriose,
nell’anno 1177. La reliquia fu
vedute della città»
inizialmente depositata nella orti di S. Cataldo ed il Borgo
chiesa di S. Lorenzo (era fuori Marina. Per quanto riguarda
dalle mura della città, nei quest’ultimo la cinta muraria
pressi del ponte di Tiberio, non fu mai completata e
frequentata dalla marineria) proteggeva più che altro
che mutò il suo nome in S. la chiesa ed il convento di
Nicolò. S. Nicolò. Oltre alle mura
Nel 1338 arrivò a Rimini la furono anche edificate delle
Congregazione dei monaci torri, almeno due, che si
Celestini (seguaci dell’eremita vedono in primo piano nel
Pietro del Morrone, che bassorilievo di Agostino di
divenne Celestino V, il Papa Duccio, che raffigura Rimini,
del “gran rifiuto”) che ebbero nella Cappella dei Pianeti del
in consegna la reliquia ed il Tempio Malatestiano (1450).
permesso di stanziarsi nella La torre di sinistra, di fianco
zona a mare delle nuove alla porta di S. Nicolò, diverrà
mura medievali fatte edificare il campanile della chiesa di
da Federico II di Svevia nel S. Nicolò. Questa torre fu
1248. È molto probabile che costruita in appoggio alla
i Celestini edificarono la chiesa, si vede chiaramente
chiesa ed il convento di S. esaminando la parete lato
Nicolò ex novo. La chiesa monte del campanile, nel
Campanile della chiesa argomento che mi è caro, aveva la facciata rivolta settore alla destra della porta
di S Nicolò al Porto. quello della chiesa di S. Nicolò
Alla sua destra la Sala
verso monte, il convento era di ingresso, si vede in sezione
al Porto (vedi Ariminum 2015 posto a levante dell’abside il muro dell’antica chiesa.
Celestina, abside della
chiesa trecentesca n. 3 e n. 6.). Questa volta e formava un angolo retto Fu così che una parte della
che si salvò dalle parliamo del suo campanile, con la chiesa. È probabile parete esterna della chiesa
demolizioni del 1863, a guardarlo bene è diverso che la chiesa avesse alle sue trecentesca, lato porto canale,
ospita un importante da tutti gli altri della città origini solo un campanile a si è conservata all’interno
e dimenticato ciclo di
con la sua mole possente e vela, lato porto canale. Negli del campanile; salendo al
affreschi della Scuola
Riminese del ‘300. Alla rassicurante. Ha resistito nei anni tra il 1417 e il 1427 Carlo suo secondo piano troviamo
destra della porta di secoli a terremoti, alluvioni, Malatesta, zio di Sigismondo infatti nella parete interna,
ingresso del campanile bombardamenti e al Piano Pandolfo, fece costruire il lato stazione, una decorazione
si vede in sezione il Regolatore del dopo guerra nuovo porto canale medievale in terracotta appartenuta
muro della chiesa dei
che lo voleva demolire. La raddrizzando l’ultimo tratto alla chiesa dei Celestini. Si
Celestini.
diversità del campanile di S. del corso del Marecchia, trattava di una torre merlata
Nicolò è dovuta al fatto che prima della foce. In questo che, essendo l’avamposto
all’inizio non era un campanile periodo sul lato mare dei della città verso il mare, oltre
ma una delle torri di difesa bastioni di difesa della città che come torre di difesa e di
della città, precisamente di vennero anche “murati” gli avvistamento fu usata anche

16 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


STORIA & STORIE

«L’aspetto del lettura può essere: T(empore)


P(rioratus) F(ecit) F(abricam)
campanile VI(n)CENTI(us) RAVENA(e)
scaturisce dai 1546 V AUGUS(tus). La lapide
con questa data potrebbe
lavori del 1825, ricordare la trasformazione
della torre in campanile voluta
che portarono alla da Vincenzo di Ravenna, il
costruzione di una convento dei Celestini di
Rimini dipendeva da quello
nuova loggia di Ravenna. Si può fare
per le campane» anche un’altra ipotesi, per
la trasformazione, che la
come faro del nuovo porto posticipa di qualche decennio,
medievale. Difficile dire quando venne edificata la
chiesa di S. Antonio sul porto Ricostruzione delle
esattamente quando la torre di faro, la torre di fianco
nel 1569. fasi di edificazione
cessò di essere di difesa e fu alla chiesa di S. Nicolò che del campanile di S.
trasformata in campanile, si La chiesetta a pianta poté essere trasformata in Nicolò dovuta alla
possono fare delle ipotesi. ottagonale, come il tempietto campanile creando uno cortesia del prof.
di piazza Tre Martiri (1518), spazio per le campane nella Giovanni Rimondini (le
Una in base ad una lapide
ipotesi sulle date sono
trovata da Tonino Gregori aveva sopra la cupola un parte più alta. I merli furono dell’autore).
all’interno del campanile, al lucernaio dove, di notte, eliminati e rimpiazzati da un 1) Torre di difesa
quarto e ultimo piano, nel veniva tenuto acceso un fuoco tetto a due spioventi come si di Borgo Marina,
come luce per i naviganti. vede nelle antiche vedute di utilizzata anche
2000 durante lavori di pulizia,
come faro, costruita
datata 1546. La lapide recita: Essendo più vicina alla Rimini. Le tracce di questo verosimilmente tra il
“T. P. F. F. VICENTI RAVENA linea di costa è possibile che lavoro sono ancora visibili, 1417 e il 1427 (lato
1546 V AUGUS”. Una possibile soppiantò, nella funzione sono state individuate dal Riccione).
2) Trasformazione in
campanile che dovrebbe
essere avvenuta nel
‘500, al declinare della
Signoria Malatestiana
(lato monte).
3) Nel 1825 venne
creata una nuova loggia
per le campane che
rialzò il campanile di
circa quattro metri che
così assunse l’aspetto
attuale (lato monte).

Bassorilievo di Agostino
di Duccio che raffigura
Rimini (particolare),
Cappella dei Pianeti,
Tempio Malatestiano
(1450). In basso a
sinistra si vedono le
mura e le due torri di
Borgo Marina, quella
a sinistra diventerà il
campanile della chiesa
di S. Nicolò, quella a
destra, opportunamente
abbassata, sarà
trasformata
nell’abitazione del
Capitano del Porto.

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 17


STORIA & STORIE

prof. Rimondini nella parte


più alta di quello che era il
«Il 27 novembre Tito. Va tenuto presente che,
dopo la guerra, campanile
campanile cinquecentesco. 1943 la chiesa di S. e sala Celestina erano tra i
Non abbiamo notizie precise pochi edifici rimasti ancora
dei danni conseguenti al Nicolò fu centrata in piedi nel Borgo Marina,
terremoto del 1672. Per e distrutta da una c’erano spazi liberi ampi
quello del 1786 abbiamo come campi di calcio, perché
la relazione dell’architetto bomba alleata, fare il piazzale proprio in
Giovanni Valadier, inviato
a Rimini dal Papa Pio VI
il campanile rimase quel punto? Si deve essere
posto questa domanda
Braschi per valutare i danni. miracolosamente anche il prof. Gino Ravaioli,
Riguardo il campanile stimato pittore e docente,
leggiamo: «Qualche crepatura
illeso» che chiese l’intervento
si vede anche nel campanile della Sovrintendenza di
che dovrà assicurarsi con Regolatore prevedeva di Ravenna che pose un veto
qualche chiave di ferro», demolirli (considerandoli al progetto. Fu così, grazie
tutto sommato danni lievi. evidentemente inutili all’interessamento del prof.
L’aspetto che il campanile ha anticaglie) per realizzare un Ravaioli, che il campanile di S.
oggi viene assunto nel 1825 piazzale chiamato Liburnia, Nicolò evitò di fare la fine del
quando il vice parroco, don chiaro omaggio al maresciallo Kursaal.
Domenico Masier, diede il via
Lapide collocata nella
loggia delle campane
a lavori di ristrutturazione
nel 1825 a ricordo del campanile che portarono
dei lavori di restauro alla costruzione di una nuova
e sopraelevazione del loggia per le campane sopra
campanile fatti eseguire il manufatto medievale che
da don Domenico
rialzò il campanile di 14 piedi,
Masier.
circa quattro metri. Il nuovo
tetto fu edificato a quattro
spioventi; una lapide, posta
nella nuova loggia delle
campane, ricorda i lavori.
Nel corso del primo conflitto
mondiale le cannonate delle
navi austriache risparmiarono
il campanile. Il 27 novembre
1943, nel corso del secondo
bombardamento aereo
su Rimini, la chiesa di S.
Nicolò (nella sua versione
ottocentesca, con la facciata
rivolta verso il porto canale)
fu centrata e distrutta da una
bomba alleata. Il campanile,
distante pochi metri, rimase
miracolosamente illeso.
Parte della decorazione Salvatisi dalle bombe il
in terracotta presente campanile e la contigua sala
all’interno del Celestina, abside della chiesa
campanile, al secondo
trecentesca, con gli affreschi
piano, appartenuta alla
parete esterna della della Scuola Riminese del
chiesa trecentesca dei Trecento, rischiarono di più
Celestini. nel dopo guerra. Il Piano

18 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


PATRIZIATO RIMINESE

La Confraternita di San Nicola da Tolentino e i suoi benefattori

Generosi lasciti
e precisi obblighi
Le disposizioni testamentarie di Bernardino Discalzi, di don Giuliano
Sapiti e della famiglia Torsani

L e prime notizie certe


sulla Confraternita di San
Nicola da Tolentino risalgono
«Qualora la
Confraternita
essere uno dei maggiori
beneficiari, «per adempire la
mente della bona memoria
di Luca Barducci

al 1619, anche se a questa data dell’Ill. già Sig.r Cesare


essa esisteva già da alcuni
non avesse suo figlio, havendo così
anni1. Il primo settembre adempiuto ai promesso lui mentre viveva,
del 1619 i nuovi confratelli, come disse»6. Altri legati
guidati dal priore Ippolito voleri dei testatori, riguardavano invece la
Tortorini e dal sottopriore le possessioni Compagnia di San Nicola da
Bernardino Discalzi, si Tolentino, verso la quale egli
riunirono nella sacrestia della sarebbero passate ebbe sempre una particolare
confraternita di San Giacomo ad altri proprietari» predilezione: ad essa
Apostolo per discutere Bernardino Discalzi lasciava le
dell’acquisto di una «casa permise probabilmente di «due Possessione d’Arzone»7,
muratam pro rata solariatam, accedere in maniera facilitata una di cinquantanove
et cuppis tectam cum quodam alla nobiltà cittadina, alla tornature «in più pezzi
anditu discoperto», posta quale venne ascritto nel distinta» (uno di questi
in parrocchia Sant’Andrea, 1586. Cesare Clementini nel fondo «della Mondura»
di proprietà del nobile nel suo Raccolto istorico lo ed uno nel fondo «della
Ferrante Neri2. L’atto di inserisce infatti tra i «Cento Mulara»), l’altra di ventotto
acquisto vero e proprio fu Gentilhuomini» del suo tornature, con un preciso
stipulato solo tre giorni tempo, attribuendogli il titolo obbligo: dal giorno della
dopo e l’importo da versare di «Cavaliere imperiale»5. propria morte e fintantoché
ai coniugi Ferrante Neri e Si sposò tre volte, sempre la moglie fosse rimasta in
Ginevra Nanni venne fissato con esponenti della nobiltà vita, la Confraternita avrebbe
in 500 scudi, per saldare cittadina: la prima con dovuto «tenere un Prete
parte del quale i confratelli Cassandra di Girolamo Religioso di buona vita et
tramite elemosine raccolsero Pavoni, morta la quale fama da elleggersi dalla detta
182 lire e 5 soldi, mentre sposò Violante di Leonardo Compagnia di San Nicola da
si stabilì che il rimanente Mattioli; anch’ella però gli Tolentino, quale sia tenuto
sarebbe stato versato entro premorì e Bernardino Discalzi ad officiare la Chiesa et
tre anni3. Per estinguere il passò a terze nozze con Oratorio di detta Compagnia,
debito il cavaliere Bernardino Eleonora Monticoli, la quale La superstite facciata
et cellebrare [sic] ogni giorno
Discalzi, che tra i confratelli gli diede un figlio, Cesare, dell’oratorio di San
in quella o far cellebrare una Nicola da Tolentino, in
era probabilmente il più che purtroppo però morì in Messa da morti per l’anima via Venerucci ad angolo
facoltoso, fornì un fondo giovane età. Rimasto così di detto S.r Testatore, et suoi con via Garibaldi,
sul quale venne istituito un senza discendenti, il nobile Rimini.
Predecessori». Al momento
censo di cento scudi a favore cavaliere Bernardino Discalzi
del cesenate don Domenico dispose, nel testamento rogato
Rossi4. Soffermiamoci per il 9 aprile 1621, numerosi
un attimo sul cavaliere e dettagliati legati: uno di
Bernardino Discalzi, un essi riguardava una dote di
personaggio che merita di seicento scudi da versare
essere meglio conosciuto. alle sorelle Laura e Dianora
Costui, appartenente al ramo Martinelli, figlie dei nobili
ferrarese di una celebre Giovanni e Agata Bonadrata,
famiglia padovana da alcune «quando si monacheranno,
generazioni trasferitasi a et faranno Professione in
Rimini, era figlio di Cesare qualche Monastero». La
Discalzi e di Nicolosa di dote sarebbe stata versata
Giovanni dalle Pianelle; da parte dell’Ospedale della
l’agiatezza della famiglia gli Misericordia, che risulta

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 21


PATRIZIATO RIMINESE

della morte della moglie,


alla Confraternita sarebbe
del testatore, le possessioni
sarebbero divenute
«Le prime notizie
pervenuto anche un altro proprietà dell’Ospedale certe sulla
grande fondo di quarantadue della Misericordia. Tra i
tornature, posto nella legati minori, infine, alla
Confraternita
contrada di Sant’Andrea Confraternita spettavano i risalgono al
dell’Ausa. Anche in questo corami d’oro «della stanza
caso vi era un preciso obbligo: in volta» dell’abitazione 1619. Era priore
i «Preti Religiosi» diventavano del testatore, mentre alla Ippolito Tortorini
due, dovevano essere eletti chiesa di San Martino, sua
per ballottazione da parte parrocchia, Bernardino e sottopriore
del Consiglio cittadino ed
erano tenuti a celebrare,
Discalzi lasciava «tutti li Bernardino
corami d’oro della stanza
ognuno, una messa al del Poggiolo», con l’espresso Discalzi»
giorno. Ai due sacerdoti la divieto, in entrambi i casi,
Confraternita era obbligata del loro prestito8. Il nobile che il 16 giugno 1663 donò
a versare «cinquanta scudi cavaliere rese infine l’anima «inter vivos» seicento scudi
l’anno di bolognini 84» da al Creatore il 10 aprile di moneta vecchia divisi
Stemma della famiglia
Discalzi (BGR, Sc- sottrarre alle entrate derivanti 1621, e fu sepolto nella in tre censi, e duecento
Ms. 173, Cerè M., dalle suddette possessioni. chiesa di San Francesco scudi in denaro contante
Compendio della storia Qualora la Confraternita non (il Tempio Malatestiano). da reinvestirsi. Con il frutto
clementina riminese). avesse adempiuto ai voleri di questi duecento scudi
La Confraternita volle in
seguito perpetuare ai posteri si doveva mantenere un
il ricordo del munifico cappellano che celebrasse
benefattore disponendo perpetuamente cinque messe
l’erezione di una lapide alla settimana nella chiesa
commemorativa cimata della Confraternita9. Passò
dallo stemma dei Discalzi e qualche anno e quando il
che, curiosamente, riportava 14 aprile 1672 la città di
errata la data della morte. Rimini venne sconvolta
Nel 1644 i confratelli si da un rovinoso terremoto,
recarono in pellegrinaggio esso fu di una tale portata
al Santuario di San Nicola, a da indurre il magistrato
Tolentino, per ringraziare il cittadino a far voto di visitare
santo di aver ascoltato le loro due volte all’anno l’oratorio,
preghiere e aver risparmiato e da elevare San Nicola da
l’anno precedente la città di Tolentino a protettore della
Rimini dalle conseguenze città contro i terremoti. A
di una guerra promossa da ricordo dell’evento, sulla
Odoardo Farnese, quinto «porta minore nell’interno di
duca di Parma e Piacenza, essa chiesa», venne affissa
che nel 1641 mosse contro una lapide. Ripercorrendo i
papa Urbano VIII per la sentieri polverosi della storia
riconquista del feudo di cittadina, ritroviamo un’altra
Castro, nel viterbese. A famiglia riminese legata
ricordo dell’evento donarono all’oratorio di San Nicola da
un ex voto di argento lavorato Tolentino, quella dei Torsani.
a sbalzo ancora oggi presente Le più antiche testimonianze
a Tolentino. la collocano a San Martino
Altro generoso benefattore in Venti: poco prima del 1580
della Confraternita fu il Carlo di Gregorio Torsani la
riminese don Giuliano Sapiti, trasferì a Rimini, ove comprò

22 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


PATRIZIATO RIMINESE

Ex voto di argento della


città di Rimini, 1644.
Santuario di
San Nicola, Tolentino.

«A seguito del Concittadino»12, così lo


Zanotti nel primo volume del
movimento tellurico suo Giornale di Rimino. Per
del 14 aprile 1672 quanto riguarda Copioli, va
ricordato che a Rimini egli
Rimini elevò lavorò anche alla ricostruzione
del nuovo Seminario (1762),
San Nicola sorto a fianco del Tempio
da Tolentino Malatestiano per volere del
vescovo Ludovico Valenti, e
a protettore della al rifacimento della chiesa
città contro di San Giovanni Battista
(1772), all’epoca dell’Ordine
i terremoti» Carmelitano. A ricordo dei
lavori eseguiti all’oratorio di
un’abitazione «di assai antica San Nicola, «fu posta di fronte
forma» nella contrada di sopra la porta del picciol
Sant’Agnese da Tarquinio Tempio» un’ulteriore lapide,
Curichi e dalla di lui madre l’unica ancora esistente e
Maddalena Angelini, ad tuttora presente sulla facciata
angolo tra le attuali via dell’edificio che guarda su
Garibaldi e via Bonsi10. Nel via Venerucci, ad angolo con
1767 morì alla veneranda via Garibaldi. La facciata del
età di cento anni, tre mesi Copioli è purtroppo tutto ciò
e ventisei giorni Carlo che ci resta di questo antico
Camillo Torsani, e per sua oratorio, che non riuscì a
volontà fu sepolto all’interno sfuggire alle distruzioni del
dell’Oratorio di San Nicola secondo conflitto mondiale,
da Tolentino, dove i figli all’epoca del quale era
Anna Elisabetta, Giovanna peraltro già stato soppresso da
Rosa e Pietro Paolo fecero più di un ventennio.
erigere in sua memoria una
lapide che, come scrive lo
Angelo Sarzetti, San Nicola da Tolentino, 1675-1680.
Zanotti e come riporta anche Olio su tela, Chiesa di San Giovanni Evangelista, Rimini.
la Guida di Rimini di Carlo
Tonini (1893), si trovava nella
parete sinistra dell’edificio.
Anche Pietro Paolo, ultimo Note
1) BGRn, Sc-Ms. 308, Zanotti M.A., Giornale di Rimino, tomo I, c. 250.
della sua famiglia, morendo
2) ASRn, Archivio Notarile (AN), not. Agostino Bartolini, filza 1619, parte II, c. 153.
il 21 ottobre 1781 volle come 3) Ivi, c. 166.
il padre farsi seppellire 4) ASRn, AN, not. Mario Bentivegni, filza 1620/1621, c. 214.
5) Clementini C., Raccolto istorico della fondatione di Rimino e dell’origine, e vite de’ Malatesti, p. I,
all’interno della chiesa11.«Nel
Rimini 1617, p. 62.
corso dello spirante anno 6) ASRn, AN, not. Nicolò Righetti, filza 1621, c. 45ter.
1776 si rifabbricò in Rimino 7) Che nel territorio tra Riccione e Misano Bernardino Discalzi possedesse altre proprietà è attestato
anche da un atto del 1585, in cui vende una casa con torre in contrada Scacciano, «seu Arcioni», in
la Chiesa della Confraternita
fondo Trebaci, al conte Ercole Sassatelli. Cfr. Righini P., Per la storia di Coriano dal Cinquecento
di S. Nicola da Tolentino al Settecento, in Delucca O., Righini P., Sassi M., Coriano e il suo castello. Fonti e storia dall’alto
contiguo all’arco dell’antica Medioevo alla fine del Settecento, Villa Verucchio 2003, p. 223.
8) ASRn, AN, not. Nicolò Righetti, filza 1621, passim.
porta, che drizza a quella 9) ASRn, AN, not. Simone Ugolini, filza 1663, parte I, c. 306.
di S. Andrea con disegno 10) BGRn, Sc-Ms. 187, Zanotti M.A., Genealogie di famiglie riminesi, c. 240 e sgg..
eseguito dal bravo Giovine 11) BGRn, Sc-Ms. 309, Zanotti M.A., Giornale di Rimino, tomo II, c. 87.
12) Ove non specificato, ho tratto queste interessanti notizie da BGRn, Sc-Ms. 308, Zanotti M.A.,
Architetto Signor Gaetano Giornale di Rimino, tomo I, c. 249 e sgg.
di Giuliano Copioli nostro

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STORIA DELL’ARCHITETTURA

Gli interventi nell’area del Ponte di Augusto e Tiberio

Una coperta
sul disastro
I nefasti interventi degli anni ’70 ad opera del “brutalista” – perché
ossessionato dal cemento armato – Vittoriano Viganò (1919-1996)

di Giovanni Rimondini LA SUBSIDENZA sua area, secondo lo stile geologici connessi con questa
DALL’EPOCA DI AUGUSTO riminese, furono consegnati e con le altre aree portuali
AI NOSTRI GIORNI a una archistar di seconda e marine basse della città,
La ‘sistemazione’ dell’area grandezza, il milanese nel tentativo di anticiparne
del ponte romano di Vittoriano Viganò (1919-1996) ulteriori manifestazioni:
Augusto e Tiberio imposta detto “il brutalista” perché il saliscendi storico delle
dall’amministrazione ossessionato dal cemento superfici urbane. Sul muro
comunale alla città è una armato. Per fare una rampa connesso al ponte del Borgo,
piacevole coperta che in cemento armato, la lato mare, messo in luce dagli
nasconde i segni di un prima che si vede dal ponte, scavi si notavano, prima che
disastro ecologico, idraulico, Viganò buttò giù una torre fosse cementato e sommerso,
geologico, archeologico e malatestiana. almeno tre fasi antiche del
architettonico provocato I danni provocati fenomeno dell’abbassamento
dai nefasti interventi delle dall’intervento di Viganò, dai del ponte: in basso il livello
amministrazioni comunali suoi sprovveduti geologi e della prima o seconda
degli anni ’70. Il ponte e la idrologi e dalla solita passiva banchina romana, di pietra
adesione ai progetti comunali ben tagliata, con un masso
della Sovrintendenza sporgente al quale si legavano
archeologica bolognese, le barche.
Veduta del primo arco cominciarono col prelievo di Sopra questo si nota un altro
del Borgo lato mare. una massa di ghiaia profonda strato di pietra ben tagliata
Hanno tolto quasi 4 metri circa che ha cambiato antica, di un metro e mezzo
tre metri di ghiaia e
la situazione fisica del ponte circa, e su questo ancora uno
sono apparse le pile
del ponte a forma antico creando dove c’era una strato altrettanto alto di grossi
di barca. Nell’acqua superficie asciutta un vasto mattoni manubriati di epoca
i pezzi del ponte lago d’acqua sporca e un imperiale. La subsidenza,
rovinato da Sigismondo ambiente palustre dal destino viene da pensare, si era
di Pandolfo IV – da sconosciuto. manifestata quasi subito finito
non confondere con
Il fenomeno della subsidenza, il ponte; c’erano stati due o tre
Sigismondo Pandolfo
di Pandolfo III, che era come diceva di recente interventi almeno per alzare il
il suo bisnonno – nel Veronika Guerra, una giovane livello delle banchine, sempre
1528. (Foto di Emilio geologa, va studiato in un in epoca imperiale, seguitati
Salvatori) territorio più vasto dell’area per proteggere dall’acqua le
A dx. Veduta della del ponte, alla ricerca
stessa arcata, col muro
rampe del ponte.
verso il Borgo la lettera
in collina di altri ‘segni’ Il muro descritto, come quello
a) indica la superficie che lo fronteggia sulla sponda
della prima banchina destra del canale, di recente
del porto romano. La manipolato, prosegue verso
lettera b) e il tratto a-b
l’alto con mattoni di epoche
indica il muro di pietre
squadrate romano primo recenti, dal ‘600 al ‘700, e
innalzamento della termina con l’idrometro
banchina del porto per del 1865. In basso Viganò
il manifestarsi della aveva previsto e costruito
‘subsidenza’ pochi anni una banchina, bellamente
dopo l’inaugurazione
attaccata al muro antico,
del ponte, quando le
prime banchine erano che non si vede mai, sempre
finite sott’acqua. Il sott’acqua. Muri antichi, o
tratto b-c indica un su fondamenta antiche sono
nuovo sopraelevamento visibili anche in entrambe le
con una fila di pietre
sponde murate a monte del
squadrate e alcune file
di mattoni manubriati di ponte.
epoca imperiale. (Foto
di Emilio Salvatori)

24 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


STORIA DELL’ARCHITETTURA

Veduta dell’arco del Borgo da monte durante


il prelievo della ghiaia. La lettera a) indica la
banchina bassa, cementata contro il muro di
pietre romano, subito sommersa dall’acqua e
oggi invisibile. La lettera b) mostra un muro di
pietre che arriva all’imposta dell’arco e protegge
dall’acqua la rampa del ponte romano verso il
Borgo. (Foto di Emilio Salvatori)

LE RAMPE E “LA GRANDE che alla Porta di cui trattasi


BASE DI MARMO GRECO” all’epoca Romana furono
Le rampe, insieme ai piloni, poste due statue colossali,
sono ignorate nel modellino vi sarebbe molta ragione a
del ponte romano nel Museo vedere che proseguendo gli
della Città, nella vedutina di scavi, si avesse probabilità di
Rimini antica sui cubi delle scoprire oggetti di notevole
opere del regime sparsi nella importanza storica e artistica”.
città, e nell’impianto costoso Un consigliere si dichiarò
acchiappa-turisti della ex d’accordo, uno contrario,
chiesa di Santa Maria ad ma il rappresentante della
nives. Sono state parzialmente Giunta, temendo che gli scavi
scavate nell’area del Borgo avrebbero presto raggiunto la
lato mare, da Marcello somma di 10.000 lire, provocò
Cartoceti, qualche anno fa. il rifiuto della proposta del
Erano apparse nell’area Tonini1.
cittadina ai piedi del ponte Ci si permetta di immaginare
nel 1881. Carlo Tonini aveva che ai piedi del ponte dai
chiesto al Consiglio Comunale due lati vi fossero quattro
di erogare 2000 lire per basi “di marmo greco” a
proseguire gli scavi cominciati reggere quattro statue, forse
“per le pese a ponte alle porte rappresentanti Giulio Cesare,
di questa città”: Augusto, Tiberio e... Enea? Sono in bugnato che sembra Nel risalto alla sinistra
“Tonini osserva come negli Un giorno, quando si riuscirà ‘al naturale’, un’anticipazione del ponte si notano
scavi recentemente eseguiti a alcune file di pietre
a individuare con strumenti barocca, sempre che non si
romane di recupero che
Porta Bologna al principio dei raffinati quello che nasconde tratti di modifiche intervenute assai probabilmente
bastioni Occidentali sia stata il suolo, sapremo cosa è nei secoli. sono quanto
trovata una grande base di rimasto di tutto questo lusso ai Tolta la ghiaia, il ponte rimane della torre
marmo greco, e come stando piedi delle rampe. aveva mostrato qualche altomedievale ricordata
alle notizie dello storico crepa di assestamento. In dai secoli XI al XV.
Clementini, il quale dice I PILONI A preda al panico ‘addetti’ e
BUGNATO E ‘tecnici’ pensarono bene di
IN FORMA DI cementificarlo con “piastre
NAVE intirantate” alte due terzi
Negli anni delle pile, che nel prossimo
’70, tanto terremoto, muovendosi
disastrosi, si a ridosso del ponte, lo
riuscì però per distruggeranno.
la prima volta
dopo secoli a LA TORRE ALTO MEDIEVALE
vedere le pile Luigi Tonini ci fa presente nel
del ponte, che suo libro La pianta di Rimini
il Palladio, che nel 1078 in una bolla di
il Temanza papa Gregorio VII si ricorda
e gli altri una torre presso il ponte
avevano solo romano. Il Clementini scrive
Nelle pietre di recupero
immaginato. che questa torre, pendente
della supposta torre
Hanno forma nel 1473, fu raddrizzata e altomedievale, un
di nave con la che ai suoi tempi (1617) di fiore quadripetalo
poppa rivolta questa struttura difensiva proveniente da un
al mare e la non si vedeva più niente. Se sepolcreto romano
prua rivolta al guardiamo dalla parte sinistra repubblicano della via
Emilia.
monte. a monte del ponte vediamo

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 25


STORIA DELL’ARCHITETTURA

riminese del ’500. La storia


precisa delle due distruzioni
deve ancora essere indagata.

IL PIANCITO DEL PONTE


Più volte si trovano nei verbali
dei Consigli Comunali del
’600, ’700 e ’800 lamentele sul
piancito del ponte, che forse
non era più l’originale, ma
presentava i tipici solchi delle
strade romane. Le pietre,
consumate e sconnesse,
lasciavano passare l’acqua
che andava a compromettere
la staticità dei massi degli
archi. Il ponte non era sotto
la responsabilità del comune,
ma apparteneva allo Stato
e alla Legazione pontificia
di Ravenna e poi di Forlì. I
la base della torre, di pianta che comandava i guerrieri rimedi, assolutamente inutili,
Cementificazione delle
pile del ponte. Un rettangolare – un palatium? a presidio di Ariminum fece consistevano nella formazione
provvedimento preso – formata con pietre di distruggere l’ultimo arco del di uno strato di ghiaia.
in fretta dopo che la recupero e tra queste una Solo nel 1882-1885, col
ponte verso il Borgo. Tale
pressione della ghiaia concorso del Comune di
grande rosa quadripetala, distruzione dovette essere
era venuta meno e il Rimini, il “Genio Civile
ponte si era assestato ornamento di una trabeazione riparata, ma fu ripetuta da
dorica funerea, proveniente Governativo” rinnovò il
tirando qualche crepa. Sigismondo Malatesta – non
da un sepolcreto sulla via piancito con lastroni di granito
Sigismondo Pandolfo, che
Emilia di epoca repubblicana. di Baveno2. Recentemente
era il bisnonno di questo
restaurati.
La parte dell’iscrizione Sigismondo – nel 1528 quando
a monte, restaurata LA DOPPIA DISTRUZIONE Pandolfaccio Malatesta, ultimo
nel secolo XIX, e una DELLARCO VERSO IL BORGO LE EPIGRAFI
Signore di Rimini, era tornato L’epigrafe alla destra di chi
parte del piancito NEL VI SECOLO E NEL 1528 dall’esilio e si era impadronito
ottocentesco in Lo storico bizantino Procopio esce dalla città, ha perduto la
granito di Bevano. Il della città per alcuni mesi. parte iniziale quando venne
di Cesarea nella sua Guerra
marciapiede in trachite Sigismondo prima di decidere tagliata per collocare il trave
sembra essere quello gotica ci racconta che nel
di non resistere all’assedio di un cancello durante le
antico. sesto secolo il goto Usdrila
dell’esercito Ecclesiastico, guerre tra Austriaci e Spagnoli
fece buttare giù nel fiume nel 1743. Quella di destra è
quasi tutto l’arco e parte stata restaurata con sbarre
del tabernacolo verso mare. di ferro e speciale calce nel
Questa distruzione venne 18513.
riparata nel 1681 da Agostino
Martinelli, un giurista Note
ferrarese. Nello scavo della 1) Archivio di Stato di Rimini
[ASR], Archivio Storico
ghiaia degli anni ’70, vennero Comunale di Rimini[ASCR],
alla luce i pezzi originali del Verbali del Consiglio Comunale
ponte non recuperati nel 1680 di Rimini 1881, pp.341-342.
2) ASR, ASCR, Verbali del
e anni precedenti. Sotto questi Consiglio Comunale, 1883, p.
pezzi, si disse, fu ritrovato 41 e ss.; 1885, p. 334 e ss.
un lastrone con lo stemma 3) Archivio di Stato di Forlì,
Genio Civile, Busta 2.
mercantile di un mercante

26 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


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con un utile netto di 4.176.158 euro

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’assemblea dei Soci di Romagna Acque ha
recentemente approvato all’unanimità il
Bilancio 2017.

Il 2017 è stato un anno difficile per l’approvvi-


gionamento idrico per molte parti del nostro
Paese per la scarsità degli apporti piovosi e per
l’aumento dei consumi che hanno portato la
complessiva fornitura a 115,43 milioni di metri
cubi d’acqua. Il valore della produzione è stato
pari a 57.298.175 euro, con un incremento ri-
spetto al 2016 di 2.418.151, un utile prima del-
le imposte di 6.964.537 euro e un utile netto di
4.176.158. La parte destinata a dividendo è di
3.925.341 euro, corrispondente ad un dividen-
do di 6 euro per azione.

Le difficoltà di approvvigionamento del 2017


sono state superate grazie alla strategia mes-
sa in atto da diversi anni, legata agli interventi
strutturali e all’integrazione fra le fonti idropo- magna” che potrà permettere l’affidamento ta. Nel corso del 2017 è stata messa in servizio
tabili; un ruolo particolarmente importante è dei servizi di ingegneria per la progettazione la centralina idroelettrica presso il serbatoio di
stato giocato dal potabilizzatore della Standia- dell’opera avviando così il percorso realizzati- Faenza, l’ultima prevista nel Piano Energetico
na sin dal suo avviamento nel corso del 2015 vo del più importante intervento previsto dal approvato nel 2013, ed è proseguita la messa a
che ha consentito di fornire garanzie impor- piano degli interventi (un’opera che si articola punto e l’avviamento delle restanti centraline
tanti, soprattutto per il turismo costiero, e qua- in n.3 lotti per un importo complessivo di circa idroelettriche sulla rete.
lità delle acque prodotte. 80 mln di euro). Inoltre, nel corso del 2017 sono stati approva-
E’ tuttora in corso l’attività di ricerca affida- ti i progetti definitivi per la realizzazione del
Il segno della siccità è stato il ridotto contri- ta all’Università di Bologna quale supporto magazzino di Forlimpopoli ed il revamping
buto di fornitura del lago di Ridracoli che ha tecnico-scientifico nell’ambito delle possibi- dell’impianto di potabilizzazione di Bellaria
fornito “solo” 46,6 mln di mc, che rappresenta il li modalità di miglioramento della gestione che prevedono la realizzazione di due impian-
40% del totale del fabbisogno (rispetto a circa dell’invaso di Ridracoli, dei criteri per la gestio- ti fotovoltaici sulle coperture degli edifici per
il 50% nell’annata idrologica media). La risorsa ne ottimale delle risorse idriche disponibili so- una potenza rispettivamente di 220 Kw e di
di superficie proveniente dal PO ha garantito il prattutto in periodi di crisi idrica, delle regole 100 kw.
26% della fornitura con 12,7 mln di mc trattata di gestione per l’adattamento ottimale del si- La produzione di energia da fonte rinnovabi-
dal nuovo potabilizzatore Standiana, 16 mln di stema idrico ai nuovi scenari di cambiamento le ha fatto registrare un incremento nel 2017
mc trattata dal potabilizzatore delle Bassette a climatico e dell’analisi delle possibilità di po- rispetto all’anno precedente e i maggiori au-
Ravenna e 1,1 mln di mc trattata dal potabiliz- tenziamento dell’uso delle risorse idriche su- menti di produzione si sono registrati sulle
zatore di Forlimpopoli (utilizzabile solo in pre- perficiali poste in quota. Quest’ultimo aspetto nuove centraline idroelettriche che godono di
senza di decretata emergenza idrica). Il restan- che impegna la società a formulare proposte a tariffe incentivanti molto vantaggiose. In meri-
te fabbisogno è stato garantito principalmen- medio-lungo termine per assicurare la sicurez- to ai quantitativi di energia prodotta e vendu-
te da risorse di falda sia nel forlivese-cesenate za dell’approvvigionamento tenendo in conto ta da fonte rinnovabili si rinvia alla Nota Inte-
che nel riminese. Per le utenze collinari servite degli effetti, ormai evidenti e influenti, dovuti grativa del presente bilancio d’esercizio e al Bi-
esclusivamente da fonti sorgive, durante il pe- al cambiamento climatico in atto, sarà integra- lancio di sostenibilità 2017. Nel corso del 2018
riodo siccitoso, a causa dell’esaurirsi di molte to nel corso del 2018 da un piano aggiuntivo sarà definito un secondo piano energetico
di queste, è stato necessario attivare un mas- – riguardante sempre la sicurezza dell’approv- indirizzato sia alla autoproduzione di energia
siccio servizio di rifornimento idropotabile con vigionamento idrico – che consenta di risolve- sia al risparmio energetico diffuso. Nel corso
autobotti. Il ricorso al servizio con autobotti è re nel breve-medio termine le criticità, emerse del 2018 si concluderà il Piano energetico ela-
la sovrabbondante e diversificata disponibilità nel corso della siccità del 2017, soprattutto per borato nel 2014 con risultati che vanno con-
di risorse hanno consentito agli utenti della quelle zone appenniniche alimentate da sor- siderati buoni anche se non è stato raggiunto
Romagna di non subire, in alcun modo, i pe- genti locali che presentano in periodi siccitosi, l’obbiettivo fissato di indipendenza energetica
santi effetti della siccità; effetti che hanno se- problematiche strutturali. a causa di diversi cambiamenti accaduti nel-
gnato altre zone del nostro paese. Si evidenzia il fatto che gli interventi realizza- la normativa ed alcuni ritardi nel l’attuazione
ti nel precedente periodo di regolazione, in del progetto di efficentamento. Nel corso del
Si segnala inoltre che anche per il biennio particolare il potabilizzatore della Standiana 2018 si rielaborerà un nuovo piano aziendale
2016-2017 e quindi per il biennio 2018-2019, i e la rete di interconnessione dello stesso con che punterà a recuperare ciò che è in ritardo
canoni di spettanza sono stati determinati sul- l’Acquedotto della Romagna, hanno permes- integrandolo con nuove fonti possibili e nuovi
la base delle rinunce proposte da ATERSIR ed so di garantire la fornitura idrica in tutta la impianti di produzione.
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si considera l’intero periodo di PEF 2016-2023). quale quella del 2017, una fra le più gravi degli Da alcune settimane Romagna Acque si è tra-
ultimi anni sferita nella nuova sede realizzata in piazza
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IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI Oltre agli interventi infrastrutturali, continua- dente di piazza del Lavoro, inaugurata ufficial-
Nel corso del 2017 è stato completato lo stu- no gli importantissimi investimenti in campo mente venerdì 25 maggio alla presenza delle
dio di fattibilità di prima fase della condotta energetico, allo scopo di ridurre i costi e mi- principali autorità della Romagna.
“terza direttrice dell’Acquedotto della Ro- gliorare la qualità di energia elettrica utilizza-
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IL PERSONAGGIO

Mario Ravegnani Morosini (1922-1984) ingegnere e architetto riminese

Costruzioni in armonia
con l’ambiente
Docente presso l’Università Statale di Milano, modernizzò l’architettura edilizia
degli anni Sessanta e Settanta con idee sbalorditive e progetti di ampio respiro

S e il genius loci è lo spirito


del luogo e il compito
dell’architetto è quello di
«L’architetto
riminese realizzò
concetto di mobilità. Il
progetto è stato impostato
secondo alcuni concetti
di Andrea Montemaggi

creare luoghi significativi, se fondamentali... Impostazione


il genius loci rende fenomeni
la famosa Casa interna della casa
architettonici differenti “parti di Nervi, edificio quale volume
di un’unica e riconoscibile unitario e ricerca
esperienza” come sosteneva sulla via che da della massima
Christian Norberg-Schulz, Nervi conduce libertà di forma
l’architetto e ingegnere Mario compatibile con
Ravegnani Morosini è stato, a Sant’Ilario, le esigenze del
senza timore di smentita, il in muratura di modulo e della
prefabbricazione.
miglior interprete del genius
Arimini per almeno un pietra e di cemento In tale volume sono
stati inseriti volumi
ventennio, gli anni sessanta e
settanta.
armato» minori, quali la
Era nato a Rimini nel 1922; «cabina bagno»,
sintesi tra le arti, cioè la stretta
dopo gli studi classici si l’armadio di tela, i
collaborazione tra architetti,
iscrisse alla facoltà di cubi portaoggetti;
pittori e scultori”.
Ingegneria: forse la passione piani rigidi quali
Docente presso l’Università
per l’edilizia derivava dal tavoli e mensole
Statale di Milano fin dal
nonno Riccardo Ravegnani, e piani soffici per
1951, nel 1954 presentò
presidente per circa trent’anni riposo (letto, poltrone, sedie). Mario Ravegnani
un innovativo progetto Morosini.
della Società Anonima Tentativo di dilatazione dello
di casa modulare alla X
Cooperativa di Case Popolari Triennale dell’Architettura spazio interno – oltre sul
che costruì fino al 1938 ben nel capoluogo lombardo: piano orizzontale attraverso i
123 edifici. l’edificio, assolutamente grandi serramenti panoramici
Nell’immediato dopoguerra, sbalorditivo nella sua – anche sul terzo parametro
Ravegnani si laureò dapprima modernissima concezione, attraverso le superfici
in Ingegneria a Bologna poi colpì subito l’attenzione trasparenti di Perspex della
in Architettura a Milano; degli studiosi. Ravegnani copertura e della pensilina:
restò con lungimiranza spiegò diffusamente le sue ciò per godere del massimo
nella metropoli lombarda concezioni, dimostrando contatto con la natura”.
comprendendo che l’ambiente anche attenzione agli interni e Secondo Ravegnani infatti,
giusto per assimilare e all’arredamento1. “le più belle architetture
proporre nuove idee non “È questa una casa di ogni tempo sono state
poteva essere lo spazio prefabbricata con elementi di tutte costruite in armonico
comunque angusto di una serie, definita sperimentale rapporto con l’ambiente,
città di provincia distrutta per l ‘impiego di materiali a prescindere da data di
dalla guerra, di modeste nuovi al campo edilizio e costruzione o carattere
dimensioni nelle sue forme per un modo di concepire dell’edificio. Una ricerca di
precedenti l’espansione l’abitazione diverso da quello materiali approvvigionati sul
turistica. tradizionale; è creata per il posto e trattati da maestranze
Distinguendosi subito nel soggiorno in campagna, in locali, di rapporti compositivi
panorama italiano, ben presto montagna, al mare; si presta con architetture esistenti
fondò con alcuni amici e ad essere facilmente smontata sul luogo, di scala cromatica
colleghi un rinomato studio, e rimontata nel luogo che in funzione al colore del
B24, nel quale si svolgevano più si preferisce; è distaccata cielo, dei sassi, della natura,
anche mostre e manifestazioni dal terreno per ottenere una soggezione alla logicità
di arte contemporanea: il suo un perfetto isolamento costruttiva e del particolare,
intendimento era infatti quello dall’umidità. L’aspetto che in relazione al clima ed
di tentare la “tanto auspicata ne deriva ribadisce questo alle precipitazioni, hanno

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 31


IL PERSONAGGIO

riminese realizzò poi una


famosa opera dell’epoca,
«A Rimini disegnò
la Casa di Nervi, che tanto gli alberghi
ricorda la celebre Casa
Kaufmann, meglio nota
“Ambasciatori”,
come “Casa sulla Cascata” “Bellevue”,
di Frank Lloyd Wright.
L’edificio è posto sulla via “Imperiale”,
che “da Nervi conduce a “Park Hotel”; la
Sant’Ilario, a cinquanta metri
circa sul livello del mare: di clinica
qui si domina un magnifico “Villa Maria”
panorama che abbraccia
tutto il golfo ligure, dalle Alpi e il nuovo ospedale
Marittime al promontorio di
Portofino… La struttura della
“Infermi”»
casa è in muratura di pietra e metteva subito al centro
di cemento armato: pietra per il rapporto committente-
la parte a monte, che è rivolta progettista: “Cliente ideale
a nord ... cemento armato – per un architetto non è
esili pilastri, solette a sbalzo infatti colui che si estranea
– per la parte rivolta a mare, completamente, ma chi
dove finestre e zone piene – seguendone i concetti
Hotel Imperiale. determinato il fascino e la
Sopra. La “Casa di
sono nello stesso rapporto. La – contribuisce con le sue
Nervi”.
coerenza di tante città ed lussureggiante vegetazione esigenze e le sue osservazioni
Sotto. Palazzo architetture”. della riviera si inserisce sotto di indole pratica e personale
Fochessati. Con questi criteri l’architetto la parte costruita a sbalzo, ad orientare il progettista:
esaltando il contatto tra casa e questo intervento deve
natura”. avvenire nel periodo di
La sua piena affermazione creazione e di impostazione
professionale fu sancita dalla del lavoro e non in sede
direzione della rivista “Ville di esecuzione… il compito
e Giardini”; la realizzazione dell’architetto, cioè la
di una serie di progetti, «interpretazione estetica e
anche di ampio respiro come costruttiva dei desiderata del
stabilimenti industriali (ad committente», viene ad essere
esempio la sede della Pepsi grandemente semplificato
Cola) e complessi residenziali ed è molto più facile che da
lo indussero anche a scrivere questa sintesi di esperienze,
opere che riflettessero la sua esigenze, concetti, possa
concezione dell’architettura: a sorgere una vera «opera
35 anni pubblicò Architetture. d’arte»”.
Ville, case, edifici vari, chiese Il successo milanese si
e La casa individuale in riverberò presto anche nella
Italia nella quale raccolse sua città natale: disegnò
una sintesi delle nuove abitazioni di pregio e vinse il
tendenze stilistiche mediante concorso indetto dalla Cassa
la rappresentazione di un di Risparmio nel 1955 per la
campione di 24 abitazioni ricostruzione del Teatro Galli:
costruite nel Nord Italia dai il progetto, assai diverso da
migliori architetti dell’epoca. quello originario polettiano,
Nell’introduzione Ravegnani non ebbe però mai attuazione.

32 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


IL PERSONAGGIO

Ospedale
“Infermi”.

«Tra le tante Ospedaletto, la sede dell’ACI di


Rimini, il Palazzo del Turismo
successo.
Ravegnani aveva un altro forte
realizzazioni anche a Bellaria, lo stabilimento interesse oltre all’architettura:
della Galvanina, condomini in la numismatica. Riuscì a
le scuole a Coriano Piazza Tripoli, Via Pascoli e Via portare a termine prima della
e a Ospedaletto, Dante, prestigiose residenze morte il libro dedicato alla sua
e ville. grande passione, Signorie e
la sede dell’ACI di Anche al di fuori dei suoi Principati: monete italiane con
Rimini, il Palazzo luoghi di origine fu progettista ritratto dal 1450 al 1796.
Purtroppo prematuramente,
apprezzato: solo per citare
del Turismo qualche esempio si devono nel 1984 Ravegnani dovette
soccombere alla malattia:
a Bellaria, lo alla sua firma gli ospedali
lasciava in eredità la passione
di Rovigo, di Siena e di
stabilimento della Cesenatico, nonché le terme per l’architettura ai figli
Roberto e Gabriella – divenuti
Galvanina» di Castrocaro. Vinse anche
diversi concorsi per opere che anche loro celebri progettisti
non furono però poi portate a – e la bellezza delle sue
In compenso elaborò la
termine, come gli ospedali di realizzazioni a noi tutti. Le sedi dell’ACI e della
costruzione della tomba della
Pesaro, di Parma, di Modena e Pepsi Cola.
famiglia Fellini, episodio
curiosamente ricordato dal di Biella.
grande Federico nel film Otto Ciò che contraddistinse
e mezzo. l’attività di Ravegnani
Disegnò poi gli alberghi fu comunque la ferma
“Ambasciatori” a Rimini, determinazione a mantenere il
“Admiral” a Riccione e la proprio e inconfondibile stile,
clinica “Villa Maria” a Rimini, modificandolo certamente
ma l’avvenimento che ebbe a seconda del mutare dei
maggiore risonanza fu tempi e del gusto, ma sempre
l’aggiudicazione nel 1961 con segni inconfondibili
della progettazione del nuovo che recavano l’impronta
ospedale riminese “Infermi”, del suo modo di intendere
un’opera di grande respiro l’architettura.
nella quale poteva esprimere Moltissimi tecnici riminesi
le sue idee e i suoi gusti in si richiamarono, non
modo inequivocabile. sempre felicemente, a certi
L’apprezzamento generale suoi stilemi, riconoscendo
dell’attività di Ravegnani implicitamente la grandezza
risulta dai numerosissimi dell’originario artefice.
incarichi che ricevette dalla La sua ultima importante
committenza privata: fu un realizzazione fu la
periodo di intenso e fervido progettazione della cosiddetta
lavoro che lasciò il segno su “Nuova Rimini” nell’area
tutta la riviera romagnola. della ex Fornace Fabbri,
Tra le tante realizzazioni si destinata ad essere in realtà
possono annoverare grandi inizialmente a vocazione
alberghi come il “Baltic “e turistica. Il rallentamento
il “Terminal” a Riccione, il dell’economia basata sulle
“Bellevue”, l’“Imperiale” e il vacanze fece modificare le
“Park Hotel” a Rimini, il “Capo iniziali intenzioni e l’idea Note
originaria quindi si trasformò 1) Le citazioni sono tratte da MARIO RAVEGNANI MOROSINI,
Est” a Vallugola di Gabicce, La casa individuale in Italia, Milano, Gorlich, 1957.
l’“Ascot” a Miramare ma in un complesso residenziale
anche scuole a Coriano e a che riscosse notevole

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 33


MOSTRE

Terza edizione della “Biennale Disegno Rimini”, 28 aprile -15 luglio

“Visibile e invisibile,
desiderio e passione”
Trentatré mostre che spaziano dal disegno antico a quello moderno, dal fumetto
all’architettura, dalla calligrafia alla grafica, dalla “Street art” al cinema

di Anna Maria Cucci


L a terza edizione della
“Biennale Disegno”
(Rimini, 28 aprile-15 luglio)
rinnovato Cinema Fulgor.
A coronamento altre
trentacinque mostre,
«I luoghi più
significanti del
con i suoi numerosi apporti
culturali ed estetici sta
promosse da privati, dedicate
esclusivamente all’arte
centro storico si
segnando la storia della del disegno, indicate come animano di “mondi
nostra città. Vivace rassegna “Circuito open”, sparse in
internazionale riguardante vari luoghi culturali entro le
immaginifici che
il disegno quale radice di mura urbane. Sotto il titolo di varcano la soglia
ogni espressione artistica, in “Visibile e invisibile, desiderio
questa veste prova a ribaltare e passione”, artisti oriundi e
del percepibile”»
lo sguardo ponendosi essa forestieri, espongono in un
disegni inediti del geniale
Cover della Biennale stessa come forma d’arte grande palcoscenico urbano,
Disegno Rimini 2018. artista marchigiano nato a
contemporanea. Rimini, dove il disegno segna un
Fortino nel 1787. Raffinato
definita varco tra l’invisibile dell’idea
disegnatore, mercante d’arte
dall’Arcangeli e il visibile del segno,
e colto collezionista, nella
«piccola Siviglia immaginandosi ciò che non
sua formazione romana si
nostrana» c’è, perlustrando mondi
per i suoi misurò con i maestri del
immaginifici e varcando
noti trascorsi neoclassicismo e del purismo.
la soglia del percepibile.
artistici1, ritrova Astruso e irrequieto al pari di
Desideri e passioni di cui
quello spirito un protagonista delle fiabe,
sono pieni i fogli della vasta
gagliardo in una pare condurre lo spettatore
rassegna scandiscono le varie
manifestazione attraverso i suoi disegni in
esposizioni, affastellando le
che ospita un mondo misterioso che
sale e raccontando anche del
ben trentatré rasenta l’insania. Alcuni suoi
trasporto e dell’eccitazione
mostre, con lavori, precorrendo i tempi,
che ne hanno accompagnati
oltre duemila si avvicinano incredibilmente
la ricerca, lo studio e
opere “in punta l’allestimento. Come scrive ai modi propri del cubismo,
di matita”, Massimo Pulini, assessore in «un’inquieta profezia della
spazianti dal alle arti di Rimini: «I titoli metafisica sironiana»2. Una
disegno antico a coi quali la “Biennale vicina sala del Museo ospita
quello moderno, Disegno” si veste in ogni un’altra chicca: “Delineavit,
dal fumetto edizione, non corrispondono Guercino e il caso del
all’architettura, necessariamente ai temi falsario”, imperniata su una
dalla calligrafia delle mostre allestite, ma vicenda legata a Giovanni
alla grafica, toccano e marcano alcune Francesco Barbieri (Cento,
dalla “Street art” delle proprietà principali del 1591), detto il Guercino
al cinema. Il disegno. Fare un nido alle (per un marcato strabismo
cuore del centro idee, profilare il mondo e dell’occhio destro). Qui si
storico si anima cercare d’immaginarsi ciò indaga, come preannunciato
nei suoi luoghi che non si vede sono intenti dal titolo, sul rapporto con
più significanti: adattabili a ogni disegno il suo falsario, misterioso
Castel Sismondo, eseguito e a tutti quelli artista tardo settecentesco, di
il Museo della che ancora non sono stati cui sono presentati numerosi
Città, la Domus tracciati». Tra le mostre più disegni. A tal proposito
del Chirurgo, interessanti segnalo: “Fogli ricordo che lo storico dell’arte
Palazzo della Follia - Fortunato riminese Antonio Paolucci,
Gambalunga, Duranti, visionario e in conformità a intuizioni
la FAR, l’Istituto romantico”, ben esposta nelle di studiosi, evidenziava
Lettimi e il sale del Museo con novanta come la falsificazione delle

34 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


MOSTRE

«Alle mostre maestri del Novecento4. Un


altro amatissimo romagnolo,
“pubbliche” si Federico Moroni, è celebrato
in due mostre ambientate
aggiungono quelle alla Casa del Cinema Fulgor:
promosse dai “La Scuola Bornaccino” che
lo inquadra quale maestro
privati e indicate antesignano della didattica
con il nome di artistica, famoso per il metodo
tanto da essere immortalato
“Circuito open”» dai fotografi del Getty Images
per un servizio della rivista
opere d’arte fosse un fatto
Life e “Insetti e Orologi”, una
culturale. Il caso della
ricerca di libertà e leggerezza
sistematica contraffazione
«…che il maestro innesterà in
dei disegni di Guercino da
quella prodigiosa convergenza
parte del falsario, si configura
di talenti e amicizie creatasi
dunque come evento
nel dopoguerra con e’circal
culturale nato probabilmente
de giudèizi, con Flavio
dalla dispersione dei
Nicolini, Tonino Guerra, Lucio
disegni del Barbieri e
Bernardi e Giulio Turci» come
dalla richiesta pressante
annota la curatrice della
di fogli guercineschi. Il
mostra. Nella stessa sede è
sospettato con più indizi
rievocato il genio di Guerra
a carico sembra un certo
con l’esposizione “Avvisi”,
Francesco Novelli quando, carte che l’artista compose
alla fine del settecento, la nel luglio 1981, costituendo
testimonianza del padre un fatto rilevante per la storia
ne rivelerà un’intenzionale della comunicazione. Nelle F. Duranti, Madonna col Bambino e S. Giovannino,
attività di plagio3. Completano penna e inchiostro acquerellato su carta, Rimini, coll.
vicine sale della FAR (Fabbrica Privata. (Foto di G. Urbinati)
l’esposizione un’importante Arte Rimini), l’affascinante
produzione incisoria ispirata “Arpabirmana” di Davide
alle opere del maestro e Benati, espone grandi tele di
alcuni dipinti dell’artista arcana bellezza, sospese tra F. Moroni, Insetti e Orologi, penna e
rilevanti per la storia dell’arte sogno e sostanza emotiva. inchiostro su carta, Ravenna, 1980.
riminese del Seicento. Dal Con un filo di malinconia
Museo a Castel Sismondo mi soffermo, poco dopo,
il passo è breve: qui trovo sugli straordinari disegni
in “Federico Fellini, Il corpo esposti in: “Più avanti del
sognato” una vasta selezione suo tempo”, dedicata al
di disegni del nostro più disegnatore automobilistico
famoso concittadino con un riminese Davide Arcangeli
importante nucleo d’inediti. (prematuramente
L’esposizione fa eco alla scomparso),che ha segnato
mostra da poco inaugurata nuovi orientamenti estetici,
a Malaga nel Museo Picasso, precorrendo i tempi e
dedicata all’illustre riminese influenzando il settore in
intitolata “Y Fellini sonò con maniera irreversibile, per
Picasso”, dove si mette in il senso della forma e la
luce la matrice trasgressiva straordinaria ispirazione. A
che accomuna i due grandi Palazzo Gambalunga, dulcis in

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 35


MOSTRE

del riminese Franco Pozzi


(che dedica la sua opera GIANCARLO
al memorabile Francesco
Arcangeli), incantano per la
DE CAROLIS
delicatezza del segno. “La
polvere “coperta del tempo”
che ammanta i corpi delle cose
F. Pozzi,
Camera Chiara, e li costringe con debole forza,
pochoir di la polvere che è frammezzo
polvere, 2018. alla visione e annebbia i
(Foto di G. contorni della forma come
Urbinati)
in un sogno o un ricordo. La
fundo, mi sorprende la magia polvere in cui siamo immersi,
de: “Il disegno della Polvere” humus vitale o mortale, noi
con opere di dieci artisti, inconsapevoli, e la polvere
in primis Giorgio Morandi, che il contemporaneo adopera
che fece della polvere per fornire corpi effimeri alle
un soggetto iconografico opere d’arte e decretare la
connaturato al tempo e crisi dell’idea di “durata”5.
allo spazio; nella terza sala Fra gli artisti ospiti al Museo
alcuni lavori desunti dai suoi di Rimini per la Biennale del
ultimi disegni e acquarelli, Disegno c’è il prof. Giancarlo
De Carolis con numerose
e interessanti xilografie
Note e incisioni su linoleum di
1.Francesco Arcangeli (Bologna, 1915-1974): laureatosi con Roberto
Longhi gli successe nel 1967 nella medesima cattedra di Storia dell’arte, carattere cittadino e della
all’Università di Bologna. riviera. Di particolare rilievo
2. Alessandro Giovanardi, “Un profeta visionario tra Fussli e Blake” da: la ritrattistica a matita e
Fogli della Follia- Fortunato Duranti, visionario e romantico, catalogo
della mostra a c. di Alessandro Giovanardi e Franco Pozzi. pennarello stilisticamente
3. Giulio Zavatta, “Rendere ingannati li dilettanti”, Guercino e il suo ricca di un forte segno e
antico falsario, in Delineavit, Guercino e il caso del falsario, a cura di gli acquarelli, di squisita
Massimo Pulini, Fausto Gozzi, Giulio Zavatta.
4. Nelle pagine del felliniano “Libro dei sogni” (la copia anastatica è
leggerezza, di paesaggi
stata prestata dal Comune di Rimini al Museo Picasso), la figura dello montani e marini che
spagnolo compare per ben tre volte. sconfinano sapientemente
5. Da: il “Disegno della polvere” testo di Massimo Pulini, Lazagne
nell’informe. (Ivo Gigli)
magazine, Catalogo Biennale Disegno 2018.

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A Manlio Masini il “Livio Minguzzi” 2018

“Instancabile promotore
di cultura”
Presenti alla premiazione, guidata dal presidente del Rotary Club Rimini Gianluca
Riguzzi, i past governatori del distretto Pier Paolo Pasini e Italo Minguzzi

P arto da lontano. Nella


riunione del consiglio
direttivo del Rotary Club
Grand Hotel di Rimini,
giovedì 3 maggio 2018.
della chiesa dei salesiani. In
un’epoca di “globalizzazione”
galoppante, rivendicava un
di Gianluca Riguzzi

Assegnazione del Premio lucido fondamentalismo


Rimini dell’11 gennaio scorso,
Rotary “Livio Minguzzi” “strapaesano”
allargata ai past president e
al prof. Manlio Masini. alla Mino
da me presieduta e convocata
Presenti alla cerimonia gli Maccari;
per l’attribuzione dell’annuale
ex governatori del distretto addirittura
Premio “Livio Minguzzi”,
2072, Pier Paolo Pasini e in formato
si è deciso di assegnare la
Italo Minguzzi, i soci del ristretto: senza
massima onorificenza del
Rotary Club Rimini e molti “selvagge”
Club al prof Manlio Masini
ospiti. Conduce la serata aperture (o
con questa motivazione:
il presidente Gianluca “tradimenti”?)
«instancabile promotore di
Riguzzi, che dopo aver all’Europa.
cultura attraverso la rivista
illustrato la figura e l’opera
fondata dal nostro Club Da oltre
del premiato gli conferisce
“Ariminum” in 25 anni di quarant’anni
il “Paul Harris Fellow”,
attività». la più alta onorificenza Manlio Masini
Ed ora qualche nota biografica rotariana. si dedica alla
sul premiato. Manlio Masini ricerca storica
nasce a Rimini il 14 febbraio d’archivio e di
nuotare in mare aperto. Come
1942. Sposato con Fiorella, ha biblioteca. La
in politica. Si considera un
due figli, Fabio e Silvia, che sua indagine
irregolare di Destra attratto
lo hanno reso nonno di sette tra Ottocento
dalla Sinistra. Schierato
nipoti: Livia, Giorgia, Chloe, e Novecento
sempre e solo con se stesso.
Ava, Vittorio, Anita e Lorenzo. scruta la
E forse, anche per questo, per
«Dalla vita – dice con ironia cronaca
non essersi mai intruppato
Manlio – ho avuto tutto, anche spicciola ed i
il mal di testa». Astemio dalla con i politici, è stato sempre
comportamenti
nascita, non ha mai goduto scrutato da loro con sospetto.
collettivi
degli effetti di una sbornia; Ma anche coccolato. Più della gente
in compenso si è ubriacato d’uno gli ha offerto l’ombra attraverso
di tante cose, soprattutto di del proprio ombrellone. La i quali cerca di cogliere le Il presidente del RCR
storia locale, una passione che politica che ama è solo quella Gianluca Riguzzi
mutazioni socio-politiche della
gli è stata trasmessa dal padre strampalata, che si fa al bar tra conferisce a Manlio
società. Su queste tematiche, a
una briscola e un tressette: una Masini, premio Rotary
Umberto, maestro elementare, lui care, ha pubblicato diversi
sorta di abbaiare alla luna. “Livio Minguzzi” 2018,
curioso raccoglitore di volumi (oltre quaranta) il distintivo del “Paul
aneddotica riminese. Pigro. Non ama viaggiare Harris Fellow”.
editi da Maggioli, Guaraldi,
Giornalista pubblicista, e sbadiglia quando gli altri
Chiamami Città, il Ponte,
iscritto all’Ordine nazionale tentano di raccontargli le loro
Panozzo e Pazzini e tiene
dei giornalisti, Manlio Masini vacanze. Cattolico, ma non
conferenze nei vari circoli
che “a tempo perso” ha svolto bigotto. Segue la religione
culturali della città.
per anni anche la professione dell’infanzia. Che poi è
di insegnante di Educazione quella di sua madre e di suo Da giornalista, impegnato
fisica presso il Liceo Ginnasio padre. Non l’ha mai tradita e ad indagare il passato, ha
“Giulio Cesare”, ha scritto neanche discussa; in alcuni collaborato e continua a
parecchio: articoli, saggi, momenti non può farne a fornire la sua collaborazione a
libri... «Non tutta mucillagine» meno. Tripoli non è il bel suol diversi quotidiani, periodici e
afferma con scherno. Alla d’amore, ma una piazza e un riviste sia locali che nazionali
domanda se è un giornalista viale della marina di Rimini (Il Carlino, La Repubblica,
prestato alla storiografia o uno dove affondano le viscere Libero; il Corriere di Rimini,
storico prestato al giornalismo della sua infanzia trascorsa La Voce di Romagna;
non sa rispondere. Gli piace all’ombra del campanile Romagna Arte e Storia, La Piè,

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 39


ROTARY

Il presidente del RCR Rimini In, Vis a


Gianluca Riguzzi mentre Vis, il Ponte).
illustra le motivazioni
Oltre a scrivere
dell’assegnazione del
“Livio Minguzzi” 2018 in proprio,
a Manlio Masini. Masini ama
valorizzare
anche le
ricerche
storiche degli
studiosi locali
attraverso la
direzione di
collane librarie
e periodici.
E questo
è un altro
aspetto del
suo poliedrico
interesse per
la cultura
del territorio. Per gli editori del 1998. Quell’anno lasciò In seguito gli sono stati
Guaraldi e Panozzo ha il sodalizio per dedicarsi conferiti due Paul Harris
diretto le Collane librarie: interamente alla ricerca, ma Fellow: il 26 febbraio 1998 –
Novecento Riminese (dal 1995 conservò la conduzione della presidente Alessandro Lari
al 2004); Artisti Riministi rivista. – per «bravura, dedizione
(dal 2003 al 2015); Quaderni Per la sua attività di e professionalità nella
di Ariminum (dal 2004 al «comunicatore culturale» il 6 conduzione della rivista
2015). Ha diretto i periodici: marzo del 2000 – presidente “Ariminum”» e l’11 settembre
“Il Bajocco”, Trimestrale del Renato Moretti – il Club lo 2003 con questa motivazione
Circolo culturale filatelico ha nominato socio onorario. letta dal Governatore del
e numismatico di Rimini
(dal 1988 al 1995); “Progetto
Salute”, Quadrimestrale della ARIMINUM
Sezione Riminese della Lega Stampato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente agli
Italiano per la Lotta contro abbonati del settimanale “ilPonte”, che ne è l’editore,
i Tumori (dal 1997 al 2000); “Ariminum”, con la sua lunga presenza sul territorio, si
“Punto d’incontro”, Periodico è guadagnato i galloni della credibilità da parte di tanti
dell’Opera salesiana di Rimini lettori, non pochi dei quali lo collezionano e ne ricercano
(dal 1989 al 1996). i numeri arretrati. La linea editoriale chiara e nello
Dal 1994 dirige “Ariminum”, stesso tempo altamente documentata rende il periodico
bimestrale di storia, arte e accessibile a tutti coloro che amano le proprie radici
cultura della provincia di storiche e culturali. Nelle sue pagine, infatti, troviamo i
Rimini fondato dal Rotary saggi dei migliori studiosi e ricercatori locali: una équipe
Club Rimini. Rivista che di intellettuali che crede nella rivista, unica e irripetibile
quest’anno compie il suo 25° nel panorama giornalistico riminese.
anno di vita. “Ariminum” fu concepito come un dono, e tutt’ora lo è,
Il periodico “Ariminum” che il Rotary Club Rimini offre ogni due mesi alla città;
ci introduce nel salotto del un dono come può esserlo il restauro di un quadro, la
nostro Club che ha incluso pulitura di un monumento, il progetto di un nuovo arredo
Manlio Masini tra i suoi urbano… Un dono particolarmente prezioso, perché entra
soci attivi per 13 anni, dal nelle case e nel cuore dei riminesi.
luglio del 1985 al settembre

40 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


ROTARY

IL PREMIO ROTARY
“LIVIO MINGUZZI”

Il Premio “Rotary Livio Minguzzi”, istituito dal


Rotary Club Rimini nel 1985 per onorare la memoria
del proprio socio fondatore, simbolo e modello del
“servire” rotariano, viene assegnato annualmente
a riminesi (nativi o d’adozione) che si sono
particolarmente distinti nel campo culturale, artistico,
scientifico, sociale, economico, sportivo, scolastico e
rotariano. Ai premiati viene conferita l’onorificenza
Distretto Sante Canducci cultura, che per la sua grande del “Paul Harris Fellow”.
durante una conviviale del qualità, è diventato un punto
Club: «Manlio Masini ha di riferimento ineludibile
consegnato al nostro Club nel panorama editoriale dai
ed al Rotary International il confini molto più ampi della ALBO D’ORO
dono prezioso e raro della provincia di Rimini. Per tali DEL
comunicazione letteraria meriti, all’amico Manlio “LIVIO MINGUZZI”
di alto pregio e ha saputo Masini che ha sempre saputo
coniugarlo con una capacità coniugare l’amicizia ed il
1985 Domenico Giovannelli (scienze giuridiche)
operativa di grande efficacia. servire rotariano con rara e
La sua autorevolezza ed il preziosa arte, comunicando 1986 Elio Morri (arte)
suo acume hanno saputo i valori storici, artistici, 1987 Maurizio Cumo (scienze nucleari)
accogliere attorno al cenacolo culturali che sono alla base 1988 Augusto Campana (cultura)
di “Ariminum” scrittori della nostra esistenza, è
1989 Suor Vincenza (impegno nel sociale)
affermati e nuovi talenti conferito il PHF».
in un mélange di grande Questo, in sintesi, il 1990 Margherita Zoebeli (scienze pedagogiche)
suggestione. Artefice e Nume curriculum di Manlio 1991 Lanfranco Aureli (economia e industria)
tutelare di “Ariminum”, Masini, premio Rotary “Livio 1992 Pier Giorgio Pasini (cultura)
ha dato vita e mantiene in Minguzzi” per l’anno 2018. 1993 Stefano Carlini (industria navale)
essere un veicolo di idee e di
1994 Antonio Paolucci (cultura)
1995 Stefano Zamagni (scienze economiche)
1996 Claudio Maria Celli (diplomazia)
1997 Carlo Alberto Rossi (musica)
1998 Marilena Pesaresi (impegno nel sociale)
1999 Franca Arduini (cultura)
2000 Sergio Zavoli (cultura)
2001 René Gruau (arte)
2002 Antonietta Cappelli Muccioli (impegno nel sociale)
2003 Alberta Ferretti (imprenditoria)
2004 Italo Cucci (giornalismo)
2005 Vittorio Tadei (imprenditoria)
2006 Don Oreste Benzi (impegno nel sociale)
2007 Emilia Guarnieri Smurro (impegno nel sociale)
2008 Maurizio Focchi (imprenditoria e industria)
2009 Piermaria Luigi Rossi (vulcanologia)
2010 Nicolamaria Sanese (imprenditoria)
2011 Mauro Moretti (ferrovie)
2012 Giorgio Cantelli Forti (università)
2013 Antonello Bonci (neuropsicofarmacologia)
2014 Guido Zangheri (musica)
2015 Giulio Masinelli (impegno scolastico)
2016 Giancarlo Piovaccari (cardiologia)
2017 Cesare Rino Zangheri (sport)
2018 Manlio Masini (cultura)

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 41


ROTARY

Dagli entusiasmi risorgimentali alle lacerazioni politiche

Le origini
del giornalismo riminese
I principali periodici politici dei due schieramenti ideologici che si
contrappongono nella seconda metà dell’Ottocento

di Manlio Masini
N ino Nutrizio, mitico
direttore de “La Notte”,
oltre mezzo secolo fa
Ricevuto il “Livio
Minguzzi”, Manlio Masini
opinione. Vedono la luce i
grandi quotidiani popolari: il
“Corriere della Sera” (1872),
sosteneva che il mestiere ha intrattenuto gli ospiti il “Gazzettino” (1885), il
del giornalista «si fa prima presenti al “premio” con “Resto del Carlino” (1885),
con i piedi e poi con la una relazione su “Le il “Secolo XIX” (1886),
testa». Intendeva dire che il origini del giornalismo tanto per citare alcune tra
giornalista deve uscire dalle riminese”. Relazione che le testate più autorevoli.
redazioni, andare fuori, sul qui riassumiamo. A questi si aggiungono
campo, guardare, annusare, le riviste e i “rotocalchi”,
fiutare, ascoltare, sentire, ricchi di immagini, attualità,
toccare con mano e poi sempre più “fresche” e costume, pettegolezzi, notizie
riferire. Ecco, questo genere aggiornate, è stata frenetica scandalistiche.
di giornalismo, che si fa «con e tutta in discesa. Fino a Insieme con la stampa
i piedi», e non stando seduti stravolgere – se pensiamo ad nazionale fioriscono le
al computer ad aspettare che oggi – le regole dello stesso pubblicazioni locali, cioè
arrivino le notizie prende lavoro giornalistico dettate da giornali che si limitano
Alcune testate di il via intorno alla metà Nino Nutrizio. a focalizzare le piccole
periodici riminesi in
uscita negli ultimi tre
dell’Ottocento sollecitato realtà del territorio. Queste
A Rimini il primo giornale
decenni dell’Ottocento. da tre fattori di eccezionale iniziative, espressione
di quest’era moderna, fatto
portata: l’invenzione del di interessi particolari e
«con i piedi» – secondo
telegrafo ristretti, hanno quasi sempre
l’espressione del direttore
Morse periodicità settimanale e
de “La Notte” –, viene alla
(1844), che non vivono a lungo: pochi
luce l’11 febbraio 1860, si
offre la o nulli i finanziamenti,
chiama “Favilla” ed è un
possibilità di scarsa la pubblicità, limitate
settimanale che si batte per
trasmettere le vendite, alti i costi di
l’unificazione d’Italia «sotto
le notizie gestione. Ma pur con tutti i
lo scettro costituzionale di
alla limiti di frammentarietà e di
Vittorio Emanuele II». Ricordo
redazione deficit professionale, questi
che proprio a questo re, “strumenti di comunicazione
con sorpren-
pochi mesi prima, il 2 ottobre di massa” rappresentano per
dente
1859, cioè appena usciti dal ogni singola circoscrizione
velocità; la
dominio “papalino”, i riminesi una miniera inesauribile di
produzione
avevano intestato il loro informazioni, un patrimonio
della carta
Teatro, fino a quel momento documentario di eccezionale
di pasta
chiamato Comunale. valore. Addirittura una manna
di legno
In questo periodo la quasi per gli storici.
(1845) e la
totalità dei giornali in
macchina I Riminesi avvertono il
circolazione sostiene la causa
da stampa fascino della carta stampata
nazionale e la “Favilla” è
a rotativa e i periodici che sfornano
uno di questi fogli. Cessa le
(adottata sono così vari e vivaci da
pubblicazioni dopo appena 17
per la competere addirittura con i
uscite.
prima volta grandi centri urbani e tra le
Otto anni più tardi, nel 1868,
dal Times città di provincia Rimini, nel
escono alcuni numeri de
nel 1848). settore della pubblicistica,
“L’Indicatore Romagnolo” con
Da quel conquista un vero e proprio
una linea politica più o meno
momento la primato.
simile a quella della “Favilla”.
corsa contro In questo scorcio di fine
tempo, per Esauriti gli entusiasmi Ottocento, a partire dagli
fornire risorgimentali, negli ultimi anni Settanta, il dibattito
ai lettori tre decenni dell’Ottocento giornalistico cittadino è
notizie esplode il giornalismo di prerogativa di coloro che

42 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


ROTARY

si ritengono eredi legittimi tutti di vita breve, ma


degli ideali che hanno reso testimoniano – insisto – la
possibile l’unità d’Italia: vivacità culturale e politica
liberali, repubblicani, radicali, della città. Nei loro nomi è
socialisti e persino anarchici. impressa la linea editoriale.
Ognuno con la propria testata Ne ricordo qualcuno in ordine
giornalistica. Soffermiamoci di uscita.
sui principali periodici politici La “Concordia”, si prefigge il
raggruppandoli nei due superamento della litigiosità,
schieramenti ideologici che mira ad unire i partiti «in un
si contrappongono: l’uno di sol fascio». In questo periodo
Sinistra e l’altro di Destra. il fascio, vale a dire l’unione
delle forze, è l’emblema della
I partiti di Sinistra,
Sinistra e si lega alle battaglie
repubblicani, radicali,
sociali (“Fasci operai”) e a “L’Ausa”, il primo
socialisti e anarchici – in una di conciliare la monarchia
quelle contro la “sottana nera” periodico popolare
parola progressisti – hanno con le spinte innovative dei
(“Fasci anticlericali”). riminese di matrice
una peculiarità: si uniscono e nuovi tempi. Uscito di scena
Dopo la “Concordia” cattolica.
si dividono in continuazione. “Italia” compare “La Patria”,
germogliano il “Progressista”,
Un tira-molla che si evidenzia settimanale, con una linea
repubblicano; “Libertas”,
proprio dalla proliferazione che media il liberalismo con il
radicaleggiante; “La vita
dei loro giornali. cattolicesimo.
nuova”, socialista, il “Buon
Il primo periodico
senso”, progressista; E siamo arrivati ai cattolici.
“progressista” fa capolino nel
“L’Alfabeto”, socialista; In questo periodo (ultimi
1873, si chiama “Nettuno”.
“La Riscossa”, mazziniana; tre decenni dell’Ottocento)
Il dio del mare non
“L’Avvenire”, socialista – il suo i cattolici rifiutano di fare
poteva essere ignorato dai
motto è liberare «la città dalla politica e non hanno una
riminesi che quell’anno si
vergogna del clericalismo» propria voce giornalistica
apprestavano ad inaugurare
–; “La Forca”, anarchico – si sul territorio: durante i
il grandioso Stabilimento
propone di demolire la società turni elettorali mantengono
dei bagni di mare gestito
borghese incitando la classe una rigida posizione
direttamente dal Municipio.
dei poveri contro quella astensionistica: i preti,
«Il nostro Dio – precisa un
dei ricchi –; “Il Marecchia”, dal pulpito, invitano i
trafiletto della redazione del
repubblicano – ha un’impronta cittadini (in questo caso
“Nettuno” – non è quello dei
di anticlericalismo violenta e dovremmo dire i fedeli) a non
preti. Il nostro popolo non
rozza. Non a caso tiene una partecipare alle votazioni.
è quello dei re». Il giornale,
rubrica settimanale su «I Papi Con un atteggiamento così
infatti, inneggia al Dio e
malfattori» –. “Il Martello”, disimpegnato sono costretti a
al Popolo di Mazzini. Il
espressione di una Sinistra subire lo strapotere dialettico
settimanale, repubblicano
moderata. dei partiti risorgimentali.
e internazionalista, si batte
per il mutamento dell’istituto Saltiamo il fosso: andiamo Proprio per spezzare questa
monarchico in istituto nell’altra sponda. Quella di egemonia politica e culturale,
repubblicano. Vuole essere Destra. In questo periodo colorata di forti tinte
una spina nel fianco della la Destra è molto unita. Lo anticlericali, e quindi per
Destra che detiene il potere dimostra la sua unica testata: riequilibrare la discussione
dalla morte di Cavour. Il “Italia”. Il giornale (esce tutta sbilanciata da una
“Nettuno” esce dal 1873 al due volte alla settimana) si parte, l’8 febbraio 1896 nasce
1878. Naturalmente i suoi pubblica dal 1882 al 1896: “L’Ausa”, il primo periodico
cinque anni sono costellati una presenza continuativa popolare riminese di matrice
di censure, sequestri e di 14 anni. Un record per cattolica.
interruzioni. quel tempo. Si definisce Il settimanale, questo è il
Dopo il “Nettuno” spuntano giornale politico e letterario. ritmo d’uscita de “L’Ausa”,
diversi fogli “progressisti”, La sua linea editoriale cerca spunta per espressa volontà

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 43


ROTARY

critica nei confronti dello prime laceranti divisioni


stato liberale e dei miti politiche interne, ha lanciato
progressisti. Una linea in grande stile la sua industria
fortemente “reazionaria” dei bagni, gestita direttamente
sincronizzata sulle “dritte” dal municipio e dotata, dal
romane: inneggia al Papa- 1873, come ho già detto, di
re e fantastica su di un un grandioso Stabilimento
improponibile quanto bagni. Proprio per andare
anacronistico ritorno incontro ai bagnanti, allora
all’antico regime, quello, chiamati “forastieri”, anzi,
tanto per intenderci, che per coinvolgerli direttamente
vigeva prima che i bersaglieri ai piaceri della spiaggia,
attraversassero la famosa per farli sentire protagonisti
breccia aperta nelle mura attivi della loro vacanza –
della città eterna. Numerosi quando saranno costruite
sono gli attacchi rivolti al le ville la vacanza diventerà
governo di Roma, il quale, villeggiatura –, Rimini
più di una volta, è costretto favorisce la nascita di una
a imbiancare di censura le pubblicistica tutta orientata
colonne del settimanale o sull’estate. Questi periodici
addirittura a ordinarne il si presentano nella maggior
sequestro. parte come numeri unici, vale
La presenza di un periodico a dire giornali che nascono e
clericale in una città muoiono con la pubblicazione
decisamente antipapalina stessa, ma si ripropongono in
viene accolta con fastidio e continuazione. Queste alcune
ostilità. Proprio come una testate che accompagnano
provocazione. Ma questo è le belle stagioni delle ultime
solo il pedaggio d’ingresso. tre decadi dell’Ottocento: il
Col tempo, superate le “Corriere dei bagni” (1872-
aspettative “nostalgiche”, 1888), il “Pesce ragno” (1893
Quando i panni sporchi del vescovo Domenico
(della politica) si le posizioni del settimanale n.u.), “Bagni di Rimini” (1895
Fegatelli, il quale intende
lavavano in famiglia. cattolico riminese mutano, n.u.), “L’Onda” (1889), “E
aprire con la sua diocesi un
si adeguano alle nuove furien” (1890), “E sciroch”
colloquio sui valori spirituali.
realtà, diventano elemento (1896), “La pipa” (1896)
Ma una volta rotto il ghiaccio
essenziale del dibattito “Zigh-Zagh” (1897 n.u.),
del confronto dialettico, la
cittadino, fino ad arrivare “Francesca” (1900 n.u.).
carica di passione civile e
a influenzarne le scelte. L’entusiastica accoglienza che
politica che anima i pubblicisti
“L’Ausa” avrà vita lunga: sarà riscuotono questi fogli, il più
della redazione (preti e
l’avvento del Fascismo che la delle volte colorati di azzurro,
laici) spinge il giornale
costringerà ad uscire di scena. verde, rosa, continuerà per
oltre i confini (spirituali)
decenni ed evidenzierà
indirizzandolo sui problemi Ai giornali di impronta
un fenomeno giornalistico
emergenti del Paese: il lavoro, politica in questo scorcio di
prettamente locale; un
lo sfruttamento, le tensioni fine Ottocento si aggiungono
fenomeno che coinvolgerà
sociali, le scelte politiche. quelli di orientamento
gli ospiti nella stesura degli
Ed è proprio dietro a queste economico, sindacale,
articoli e che aprirà la visuale
sollecitazioni che prende il letterario, satirico e
dei riminesi ai grandi temi
via lo scontro con le forze balneare. Quest’ultimo filone
della letteratura, dell’arte,
partitiche e di conseguenza il giornalistico – il balneare
della poesia e dell’umorismo.
dibattito sul ruolo dei cattolici – merita una riflessione
nella società. conclusiva.
All’inizio “L’Ausa” assume Rimini, dopo gli entusiasmi
un’intransigente posizione unitari risorgimentali e le

44 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


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– Matteo Salerno flauto Il Barbiere di Siviglia – Gioacchino Rossini Coro Note in Crescendo diretto da
– Aldo Capicchioni violino Adattamento e riduzione per tre solisti, Fabio Pecci
– Aldo Maria Zangheri viola attore e quintetto di Noris Borgogelli Corale San Marino diretto da
– Luca Bacelli violoncello Fausto Giacomini
Mauro Masi immagini di sabbia Daniela Bertozzi Rosina Sergio Casabianca voce
Mauro Montanari Il conte d’Almaviva Cristina Di Pietro voce
Biglietto non numerato adulti € 10,00 William Hernandez Figaro Ala Ganciu voce
Biglietto ridotto ragazzi fino a 14 anni € 5,00 Marco Giorgi voce
Quintetto dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini Giuseppe Righini voce
Noris Borgogelli Direttore e attore Gloria Turrini voce
Posti a sedere non numerati € 7.00 Biglietto non numerato adulti € 15,00
Gratuito fino a 12 anni Biglietto ridotto ragazzi fino a 14 anni € 10,00
Per informazioni: Pro Loco di Verucchio:
0541.670222
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MUSICA

Paolo Fantini / Docente di clarinetto e concertista

Una luminosa carriera


sorretta da serietà e dedizione
Come insegnante ha saputo coniugare il piacere di suonare degli allievi
con il diletto dell’ascolto del pubblico

N ell’immaginario
collettivo dei bambini
il personaggio che riscuote
«Nel 1987,
giovanissimo,
sue notevoli potenzialità
strumentali e musicali. Ebbe
così modo di farsi conoscere
di Guido Zangheri

la loro maggiore attrattiva è ed apprezzare e dopo avere


sicuramente Babbo Natale. vinse il concorso intrapreso ancora studente
Oltre a renderli felici con nazionale per titoli un’intensa, brillante attività
i suoi doni, qualche volta concertistica, sia come
Babbo Natale riesce anche ed esami per il solista sia in formazioni
a orientare le attitudini e le
inclinazioni dei bambini, e
posto d’insegnante cameristiche, conseguì
brillantemente il
a favorirne la scoperta del di clarinetto diploma nel 1983. L’anno
talento. È questo il caso di seguente vinse una borsa
Paolo Fantini che in un Natale
all’Istituto Musicale di studio quale 1° premio
di diversi anni fa trovò sotto “G. Lettimi” assoluto al Concorso
l’albero un piccolo flauto nazionale “C.M.
dolce. Paolo aveva allora di Rimini» Rietmann” per giovani
dieci anni e lo strumentino lo solisti di Pegli. Ed
a chiedere con insistenza al
incuriosì e lo attrasse subito eccolo parallelamente
padre di poterlo studiare. Di
al punto che in breve tempo, impegnato con ottimi
fronte a tale determinazione
pressoché da autodidatta, riscontri in formazioni
caddero le ultime resistenze
agevolmente s’impadronì orchestrali come primo
del genitore il quale finì
della tecnica di base. Il padre, clarinetto nell’Orchestra
con l’acconsentire; così per
musicista, se ne rese conto Giovanile Italiana
un anno lo istruì nella fase
immediatamente; allora aprì (1983-1984) e a seguire
del primo apprendistato
per Paolo un armadietto della nell’Orchestra “Arturo Paolo Fantini al
strumentale. Un anno che clarinetto.
sala che teneva gelosamente Toscanini” di Parma per
a distanza di tempo viene
chiuso a chiave e vi estrasse quattro anni a partire dal
rievocato ancora con sommo
un clarinetto, strumento che 1985. Partecipò intanto nel
piacere misto all’ammirazione 1987 al concorso nazionale
aveva studiato da ragazzo e a un sentimento di profonda
prima di dedicarsi con per titoli ed esami per il posto
gratitudine.
successo al pianoforte e alla d’insegnante di clarinetto
Successivamente Paolo entrò
composizione. Gli occhi all’Istituto Musicale “G.
a studiare al liceo musicale
del bambino si sgranarono, Lettimi” di Rimini e lo vinse
“Masini” di Forlì, città
ma lo stupore si accrebbe divenendone, giovanissimo,
nella quale la sua famiglia
quando il padre prese in titolare di cattedra e
originaria di Cervia, si era
mano lo strumento e si mise trasferita. Trascorso un trasferendosi ben presto nella
a suonarlo ricavandone una biennio, in parallelo con nostra città.
melodia dolcissima. Dunque l’iscrizione al primo anno Da quel momento pur
attrazione a prima vista per della scuola media superiore, continuando a pieno regime
Paolo! Il padre subito resosi il padre m° Costante Fantini, lo studio e il perfezionamento
conto dell’effetto di meraviglia docente di composizione al strumentale e l’attività
suscitato esclamò: «Oggi hai Conservatorio “G.B. Martini” artistica, Fantini si appassiona
conosciuto il clarinetto, ma al di Bologna, decise per il alla didattica e intraprende
momento sei troppo piccolo grande salto e lo fece entrare un meraviglioso percorso
per suonarlo. Chissà, quando nella classe del prof. Italo di docente che lo porta al
sarai cresciuto... Per ora lo Capicchioni. Alla eccellente raggiungimento di importanti
ripongo nell’armadio; tu non scuola dell’allora primo risultati, attraverso la
devi toccarlo; lascialo stare, clarinetto dell’orchestra del formazione di numerosi
quando verrà il momento Teatro alla Scala di Milano, strumentisti.
lo riprenderemo insieme». Paolo Fantini trovò subito Dal 1989 al 1992 Fantini
Per Paolo da quel momento nell’ambiente bolognese il si perfeziona sotto la guida
il clarinetto era diventato terreno adatto e gli stimoli di Antony Pay, celebre
l’oggetto del desiderio e iniziò giusti per fare emergere le clarinettista inglese, presso

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 47


MUSICA

l’Accademia Musicale
The Soloists of la
Scala. Paolo Fantini a “L. Perosi” di Biella,
quali il Teatro alla Scala di
Milano, gli Auditorium RAI
«Dal 2011
destra con Danilo Rossi
alla viola e Nazzareno
diplomandosi con lode e di Roma, di Torino, di Napoli, intraprende
menzione speciale. il Grand Auditorium della
Carusi al pianoforte
al concerto presso il Nel 1992 si classifica al 3° Filarmonica di Lussemburgo
un’attività “free
“The Wallis Annenberg posto fra oltre 800 iscritti a Kirchberg, la Cathédrale lance” che lo porta
Center for performing al “Concorso nazionale per Saint-Louis des Invalides a
arts “ a Beverly Hills le cattedre di clarinetto Parigi, l’Auditorium della a suonare in una
Los Angeles.
nei Conservatori Statali di
Musica” indetto dal Ministero
Radio Nazionale Rumena
a Bucarest, il Royal Opera
grande varietà di
A dx. L’ensemble di
clarinetti del Lettimi della Pubblica Istruzione. House Muscat in Oman e teatri e di sale in
Nello stesso anno consegue il molte altre sedi prestigiose.
in un concerto tenuto
alla corte della cappella 2° premio (1° non assegnato) D’altra parte la stima e la
Italia, in Europa,
gentilizia del Palazzo
dei conti Petrangolini in
al Concorso nazionale “Il grande considerazione di in Medio Oriente e
clarinetto nel ’900 italiano” valenti musicisti con i quali
corso d’Augusto.
di Perugia. Naturalmente ha collaborato, fra i quali, anche oltre Oceano»
continua con fervore l’attività solo per citarne alcuni, il più fulgido, e ancora i
orchestrale: dal 1996 al 2003 violista Danilo Rossi, i pianisti direttori d’orchestra Gary
nel ruolo di primo clarinetto Stefano Bezziccheri, Pierpaolo Bertini, Alexander Lazarev,
al Teatro “Carlo Felice” di Maurizzi, Nazzareno Carusi, Eliahu Inbal, Manfred
Genova dove conserva vivo il flautista Giulio Giannelli Honeck, Juraj Valcuha e gli
il ricordo di una memorabile Viscardi, il clarinettista e “indimenticabili”, secondo
esecuzione della Nona direttore d’orchestra svizzero una sua stessa definizione,
Sinfonia di Mahler sotto la Antoine de Bavier – noto Angelo Campori e Vladimir
eccezionale direzione di anche nella nostra città per Delman.
Gary Bertini. Sempre legate le sue splendide esecuzioni Esperienze artistiche dunque
alla sua esperienza al teatro bachiane al Tempio di rilievo, che si riversano
genovese, Fantini fra le Malatestiano in occasione nella didattica, ambito nel
tante produzioni delle quali di alcune edizioni degli anni quale Fantini si segnala per
è stato partecipe, rimarca ‘60 della Sagra Musicale –, l’impegno, la serietà e la
Werther e Manon di Massenet il direttore d’orchestra Yuri dedizione: una delle chiavi
dirette da Daniel Oren. Ahronovitch con il pianista del successo della sua linea
Dopo Genova ritorna alla Rudolf Buchbinder, lo hanno pedagogica è rappresentata
“Toscanini” di Parma per portato a compiere applaudite dalla pratica sistematica della
cinque anni fino al 2008, Di tournée in Italia e all’estero. musica d’insieme. Ha in tal
questo periodo segnala un Il concerto al prestigioso modo progettato e realizzato
magnifico Rigoletto al Teatro “The Wallis Annenberg l’istituzione di un gruppo
Municipale di Piacenza e al Center for Performing arts” di clarinetti. In mancanza
Teatro Comunale “Luciano tenuto a Beverly Hills Los di un repertorio originale,
Pavarotti” di Modena diretto Angeles con i “Solisti della Paolo Fantini s’è impegnato
da Daniel Oren in occasione Scala” nel marzo 2015 con in un minuzioso lavoro di
della recita n. 400 del celebre l’entusiasmante riscontro ricerca e ha strumentato,
baritono protagonista Leo del pubblico e della critica, trascrivendo per ensemble di
Nucci. Successivamente rappresenta pertanto un clarinetti, una mole cospicua
Fantini approda al Teatro esempio luminoso dei di brani. Attingendo a piene
Comunale di Bologna dove meriti artistici e del valore mani a fonti eterogenee
suona per due stagioni. Dal interpretativo del nostro con incursioni a generi e
2011 infine intraprende clarinettista. All’elenco stili differenti, Fantini ha
un’attività free lance che lo dei grandi musicisti con i saputo coniugare il piacere di
porta a suonare in una grande quali Fantini ha suonato, suonare degli allievi al diletto
varietà di teatri e di sale in vanno aggiunti nella dell’ascolto del pubblico.
Italia, in Europa, in Medio citazione Uto Ughi, Luciano L’intelligente operazione
Oriente e anche oltre Oceano, Pavarotti nel suo momento oltre ad offrire agli studenti

48 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


MUSICA

«Paolo ha due Scuola di Musica di San Mauro


Pascoli, guidati entrambi da
Lorenzo, dopo avere
iniziato con Paolo Biagini al
Una vecchia foto
dell’ensemble di
figli che studiano ex allievi di Fantini. Dunque Conservatorio “Frescobaldi” clarinetti del Lettimi in
concerto con un coro di
un’orchestra composita, ma di Ferrara, ora studia fagotto
musica: Lorenzo essenzialmente omogenea al Conservatorio “G. Rossini”
voci bianche.

17 anni (fagotto) negli indirizzi e negli di Pesaro e parallelamente


intendimenti. frequenta a Zurigo le lezioni
e Serena 15 anni Paolo Fantini nel corso di Giorgio Mandolesi, primo
(violoncello), del tempo ha inoltre
continuato a mantenere
fagotto all’Orchestre de Paris.
Vincitore di alcuni concorsi, si
entrambi rapporti di consuetudine è anche esibito con successo
e di frequentazione come solista nel Concerto
considerati con il Conservatorio di KV 191 di W.A. Mozart e in
particolarmente Bologna, presso la Sala altri concerti per fagotto e
orchestra.
Respighi del quale è stato
promettenti» invitato nell’ottobre 2015 a Serena, allieva violoncellista
partecipare come relatore di Marianne Chen all’Istituto
i fondamenti della pratica
al Festival “Eclettissimo”, Musicale “Vecchi-Tonelli” di
orchestrale e anche gli
Seminari e concerti intorno Modena, vincitrice della borsa
aspetti comportamentali
al clarinetto. Nell’arco di di studio “Maura Giorgetti”
e socializzanti che ne
tre intense giornate Fantini nel 2017 della Filarmonica
conseguono, ha prodotto con
è intervenuto con una della Scala, ha conseguito
l’ampliamento degli orizzonti recentemente il 1° premio
delle conoscenze musicali, apprezzata comunicazione
dal titolo “Una voce poco fa. all’”International Young Talent
un significativo riscontro di Music Competition Belgium”
carattere formativo. Anche Il Bel Canto nel repertorio
clarinettistico dell’Ottocento ad Antwerpen (Anversa) che
per effetto di tale strategia, l’ha portata a suonare come
la classe di clarinetto si è italiano”, avvalendosi di
esemplificazioni dal vivo con solista nel concerto n.1 op.33
riempita via via di elementi di C. Saint-Saens all’interno
la collaborazione dell’Istituto Sala Mozart
molto promettenti e del Festival “Musica dell’Accademia
attraverso un processo di Musicale “Lettimi” e del
Romantica” a Saas-Fee Filarmonica di Bologna.
continua autopromozione, ha pianista Lorenzo Corsi. Frutto Consegna della borsa
di una ricerca accurata e (Svizzera) accompagnata dalla
conseguito risultati importanti di studio “Premio
St. Petersburg State Symphony
sia a livello di qualità, sia appassionata, lo studio di Girati 2018” a Lorenzo
Orchestra diretta da Yuri Sero. Fantini. Paolo Fantini
a livello di quantità con la Fantini è stato accolto con
Ebbene Paolo Fantini, con i figli Serena,
considerevole cifra di 30 vivo interesse anche per
coadiuvato dalla moglie Lorenzo e la moglie
diplomati. Naturalmente l’originalità della tematica Cecilia Bordin.
anch’essa musicista,
l’ensemble di clarinetti, prescelta.
ritagliandosi i tempi
dove trovano posto tutti gli Dunque un clarinettista serio e
necessari, mette
strumenti della famiglia, preparato, attivo su molteplici
a disposizione la
con il piccolo in mi bemolle, fronti, senza sottacere
propria esperienza
il contralto, il corno di quelli relativi al suo ruolo di
professionale a favore
bassetto e il clarinetto basso, genitore. Va infatti rilevato
dei figli, prodigandosi
gradualmente si è allargata come l’attività artistica da
a seguirli nei loro
fino a costituire una vera e libero professionista di Paolo
impegni di studio e
propria orchestra di clarinetti. Fantini abbia subito in questi
ad accompagnarli
A un certo punto gli allievi ultimi anni una flessione per
di persona nei loro
del Lettimi non sono stati effetto dei nuovi impegni di
periodici spostamenti.
più sufficienti a coprirne famiglia. E questo gli comporta
l’intero organico, per cui la Paolo infatti ha due figli che l’attribuzione di una
formazione è stata integrata studiano musica: Lorenzo nota di merito in più.
opportunamente da giovani 17 anni e Serena 15 anni,
clarinettisti dell’Istituto entrambi considerati
Musicale Sammarinese e della particolarmente promettenti.

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 49


LIBRI

“Il santo Amato Ronconi e la spiritualità a Saludecio” a cura di Silvia Bernardi

Un invito
alla riflessione
Da Amato Ronconi ad Elisabetta Renzi e alle sue Maestre Pie; dai servi e
serve di Dio ai sacerdoti, alle religiose e ai luoghi della Valconca

di Silvana Giugli
R omagna terra di santi?
Non sembra proprio
ripensando alla sua storia e,
servi e serve di Dio per poi
scorrere fino ai sacerdoti, alle
religiose e ai luoghi. Il libro
«Il volume è
dedicato alla
soprattutto, alla offre una lettura scorrevole e,
sua consolidata in complesso, semplice, anche
spiritualità di
nomea di per i meno informati, pur Saludecio.
“mangia avvalendosi di un linguaggio
preti”. Eppure puntuale e forbito. Le foto che La lettura è
la sua parte lo completano sono alquanto scorrevole e,
meridionale, significative e coinvolgenti:
la Valconca, basti pensare a quella che si in complesso,
sembra sfatare
questa storica
riferisce al settimo centenario
della nascita del Santo Amato
semplice, pur
leggenda scattata nel 1992 che ha colto avvalendosi di
metropolitana un vero “mare” di folla. Lo
almeno così si stesso dicasi per il capitolo un linguaggio
evince già dalla dedicato ad Elisabetta puntuale e forbito»
presentazione Renzi e alle sue Maestre
del libro: Il Santo Pie: istituzione educativa tempo, per Credere. E tutto
Amato Ronconi e da lei fondata che ha avuto ciò anche se alcuni giudizi
la spiritualità a ed ha tuttora (e certamente storici sull’Illuminismo e
Saludecio edito continuerà ad avere in futuro) sulla mentalità che questo ha
dalla Didattica basilare importanza nella vita generato aprendo la strada
del Villaggio sociale e spirituale non solo all’attuale nostro periodo,
(per le edizioni dei riminesi in generale ma sono, per essere sinceri,
de “ilPonte”) a cura di Silvia anche per chi non è un devoto piuttosto riduttivi, alquanto
Bernardi. osservante. E poi tutto il resto partigiani per non dire
Saludecio, e la sua Valconca, … Quindi, in ultima analisi, palesemente faziosi.
sono un esiguo lembo di terra il libro dedicato
al confine con le Marche alla spiritualità in
e, sia geograficamente che Saludecio è una
storicamente, non possono lettura decisamente
caratterizzare l’intera consigliabile per
Romagna malgrado ciò i non romagnoli
sono sufficienti per creare che così possono
il presupposto di un’altra conoscere altri aspetti
Romagna a chi ha voglia di umani di questo
approfondire l’argomento, nostro territorio
nonché svelare questo aspetto che, malgrado le
quantomai sconosciuto apparenze, non
ai più. Ed è questo il fine vive di solo turismo
ultimo del libro: stimolare e discoteche.
la voglia di sapere, quindi, Consigliabile per tutti
favorire ulteriori seri studi i giovani che, magari,
sull’argomento. sono convinti che
Il volume è dedicato alla “l’erba del vicino è
spiritualità di Saludecio, sempre più verde…”.
ecco quindi i capitoli Consigliabile, in
rispettivamente dedicati fine, per invitare
ad Amato Ronconi e ai suoi alla riflessione tutti
miracoli, ad Elisabetta Renzi coloro che non
e alle sue Maestre Pie, ai hanno più voglia, o

50 | ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018


LIBRI

“Sognando il cavalluccio marino” “Il Castello e la Rocca di Mondaino”


di Lidia Maggioli di Giovanni Rimondini e Dino Palloni

I RACCONTI DEL NONNO I SEGRETI DELLA STORIA


di Silvana Giugli di Silvana Giugli

U n nonno (Elia), inizialmente senza troppo


entusiasmo, accompagna i suoi due vivaci nipotini
gemelli (Danila e Paolo) al mare in Romagna per una
L a bella stagione, con le giornate sempre più
lunghe, invita alle gite “fuori porta” e una meta
dei nostri dintorni sempre apprezzata è, senza
vacanza, forse, premio per la scuola appena terminata. dubbio, Mondaino. Ma, per non arrivare impreparati,
È questo lo scenario sul quale Lidia Maggioli sviluppa è consigliabile rileggere Il castello di Mondaino di
la narrazione del suo libro: Sognando il cavalluccio Giovanni Rimondini e Dino Palloni testo patrocinato
marino edito da Panozzo. dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Questo
La storia è di per sé semplice, senza emozioni eppure libro non è certo fresco di stampa ma si distingue dalle
permette al nonno Elia, protagonista quasi senza solite guide turistiche che intasano gli scafali delle
pretese ma determinante, di ricordare e raccontare librerie o gli espositori delle edicole e, poi, gli autori
ai suoi nipotini la storia della sua vita per uscire dalla sono esperti in materia di indiscussa riconosciuta
banale, anonima, conoscenza famigliare. La sua è una esperienza: Giovanni Rimondini come ricercatore
storia che oltre sessant’anni prima, quando lui aveva storico e l’indimenticato Dino Palloni come esperto in
l’età di Paolo e Danila, si è svolta anche proprio in edilizia militare e in architettura di rocche e castelli.
questo paese di mare. Perciò ben venga questo libro ricco di stemmi, foto
Il racconto del nonno con le sue vicissitudini di e relative didascalie tutto da leggere anche grazie al
ebreo bambino durante la guerra ricordate per le suo stile scorrevole e coinvolgente. E poi sicuramente
soprafazioni subite nonché per la perdita violenta soddisferà gli appassionati di storia locale per la
dei suoi genitori, crea tra lui e i nipoti un legame sua prima parte dettagliata senza mai scadere nella
profondo, indissolubile, indimenticabile che, senza noia e ricca di curiosità, alcune, forse, sconosciute
dubbio, aiuterà i due giovani gemelli a crescere anche ai più informati soprattutto quando tratta di
e maturare seguendo anche la propria singola gallerie e passaggi segreti. Mentre gli appassionati
individualità. di architettura avranno modo di appagare la loro
Il libro della Maggioli, che si basa su vicende sete di conoscenza nella seconda parte del testo
realmente accadute, è di facile e svelta lettura ed è particolarmente tecnica.
diviso in due parti: oggi: con l’attualità senza problemi Questo libro di Rimondini e Palloni è per tutti,
e ieri (il ricordo narrato) con il tormento e le paure. compreso i “meno letterati” e i “pigri”, e per tutti
Le parti si intersecano sarà stimolo di una visita
nella quotidianità banale a Mondaino, avamposto
dei giochi in spiaggia, nel militare e civile di
karaoke dei due bambini. indiscutibile importanza
Completano e corredano storica al confine tra
il libro cinque piacevoli la nostra Romagna e il
illustrazioni di Roberto Montefeltro.
Ballestracci stilizzate
e molto colorate che
vivacizzano, senza
pretese, la narrazione
riprendendone i passi
più salienti nonché la
copertina del libro stesso.

SCHEGGE di M. M. PAOLO RODRIGUEZ

PAGINE DI VITA LAVORI IN CORSO

Ho ripulito lo scaffale dell’anima Di certo, se scavo, ti trovo


di certo se cerco
e gettato al macero nel vecchio quaderno di scuola
la zavorra dei sogni; ti vedo, e m’apri un sorriso
ho salvato solo l’album dei ricordi tu il primo mio bacio,
e quando lo sfoglio il primo respiro amputato
riesco a rendere meno dura del fiato
l’angoscia di invecchiare. ricordi? era ieri
poi il tempo ha volato
su cose e pensieri
e proprio per questo,
se scavo, ti trovo
e ancora ti amo.

ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 51


ARIMINUM

Dentro l’onda
ARIMINUM
XXVESIMO DI “ARIMINUM” Bimestrale di Storia,
Arte e Cultura
della Provincia di Rimini
Fondato dal Rotary Club Rimini
Anno XXV – N. 3 (144)
Maggio - Giugno 2018

Proprietà
Rotary Club Rimini

Direttore
Manlio Masini

Hanno collaborato
Fabrizio Barbaresi, Luca Barducci,
Alessandro Catrani, Anna Maria
Cucci, Ivo Gigli, Silvana Giugli,
Giuma, Enzo Maneglia, Andrea
Montemaggi, Arnaldo Pedrazzi,
Gianluca Riguzzi, Giovanni
Rimondini, Paolo Rodriguez,
Gilberto Urbinati (foto), Carlo
Valdameri, Guido Zangheri
Registrazione
Tribunale di Rimini n. 12
Sabato 19 maggio 2018, Museo “Luigi Tonini”, Sala del Giudizio. del 16/6/1994 C

Celebrazione del 25esimo di “Ariminum”. Piero Meldini parla del periodico


M

“Ariminum” nella storia della pubblicistica riminese. Alla sua destra il Collaborazione
presidente del RCR Gianluca Riguzzi; alla sua sinistra Manlio Masini e La collaborazione ad Ariminum Y

l’assessore alle Arti Massimo Pulini. è a titolo gratuito


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Distribuzione / Diffusione MY

Questo numero è stato stampato CY

in 10.000 copie ed è distribuito


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gratuitamente agli abbonati del
settimanale ilPonte e nelle edicole K

acquistando ilPonte.
È consegnato direttamente agli
esercizi commerciali di Rimini.
Inoltre è reperibile presso il Museo
della Città di Rimini (via Tonini),
la Libreria Luisè (via L. B. Alberti,
7), la Casa Editrice Panozzo (via
Clodia, 25), la redazione de ilPonte
(via Cairoli, 69), il Cenacolo
dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre
Martiri, 2) e la Cricca del Peter Pan
(Lungomare Tintori, 3).
La rivista può essere consultata
e scaricata in formato pdf
gratuitamente sul sito del Rotary
Club Rimini all’indirizzo
www.rotaryrimini.org

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Tel. 0541 785752 - 348 8916155
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Editore
ilPonte - Tel. 0541 780666
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ARIMINUM | MAGGIO GIUGNO 2018 | 52


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