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e dell’ anafora (ripetizione di una o più parole all'inizio di due o i segmenti versali successivi), e senza poter mai

prescindere completamente da fattori sintattici, semantico-concettuali e retorici. Il più importante di tutti questi
elementi ricorrenti rimane però il verso. L'etimologia stessa di questa parola-chiave ci aiuta a distinguere in modo
ancor più inequivocabile il genere poetico dalla prosa: sulla scorta del vocabolo greco stikos (“serie”), il latino versus
denotava infatti una “svolta”, un “ritorno all'inizio della serie”, laddove nella stessa lingua vocaboli come, prosus-a-um
e prosequor indicavano semmai il senso di un discorso lineare, "che va in linea diretta” o “che procede in avanti”,
senza bisogno di ritorno. Un testo in prosa potrà anche essere caratterizzato da un ritmo a suo modo regolare, e
persino da effetti più o meno calcolati di assonanza e rima (come accade già nell'antichità classica in certa prosa
retorica latina, o in molti repertori popolari), ma la sua articolazione formale corrisponderà sempre alla
segmentazione sintattica di un flusso discorsivo proiettato in avanti; un testo poetico, viceversa, fondato sul principio
della ricorrenza, anche in assenza di ritmo regolare o di rima, è sempre suddivisibile in segmenti commensurabili a
prescindere dalla sin

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