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CHIARA D’ASSISI

ELOGIO ALLA DISOBBEDIANZA

RIASSUNTO Una studentessa siciliana, Chiara Mandalà, amante della lettura si rivolge scrivendo
alcune lettere all’Autrice, affinché quest’ultima l’accompagni attraverso la conoscenza della vita e
della personalità di Chiara di Assisi. La ragazza siciliana vorrebbe che Dacia Maraini scrivesse
qualcosa sulla Chiara di quell’epoca per farle capire qualcosa di lei stessa, la Chiara di oggi.
La scrittrice all’inizio è riluttante poiché non sa nulla di tale mistica figura né le interessa
intraprenderne la conoscenza, ma via via si fa coinvolgere.
La ragazza infatti riesce ad indurre l’ interlocutrice, dapprima ad interessarsi del Medio Evo e a
studiarlo con cura consultando testi e approfondendo tematiche fino a quel momento lontane dai
suoi orizzonti, in seguito a concentrarsi proprio sulla figura della Santa, tanto da documentarsi
attraverso la lettura di diversi volumi che la riguardano. La scrittrice inizia così a scrivere su Chiara
di Assisi approntandone una ricostruzione biografica che grazie alle numerose citazioni di testi
dell'epoca, alle raccolte di testimonianze delle consorelle, utilizzate durante il processo di
canonizzazione, e alle domande che si pone la stessa autrice sulla vita quotidiana della Santa, la
rende viva tra le pagine.
Il romanzo è infatti ricco di immagini di Chiara colta nella quotidianità di una vita trascorsa tra le
mura di un monastero per scelta, abbandonando una vita di agi, facendo i conti con la povertà, con
la fame e con la malattia.
Dacia Maraini ci parla di una ragazza prima e di una donna poi, dotata di una forza di volontà
estrema, impegnata a combattere società e clero in nome dei propri ideali di vita e religiosi.
Numerosi sono i riferimenti a testi medievali che aiutano a comprendere il periodo in cui visse
Chiara e numerose sono le domande che si pone l’Autrice che ci fanno capire realmente quante
cose non sappiamo non solo di quell’epoca, ma anche della vita religiosa e della stessa figura della
Santa.
La Maraini ci propone spunti di riflessione e ci accompagna in un percorso di studio e di ricerca per
riuscire a ricostruire l’immagine di Chiara di Assisi in modo completo.

GIUDIZIO DI DACIA MARAINI SU CHIARA D’ASSISI La scrittrice insiste molto sulla forza di
volontà estrema della Santa, impegnata a combattere società e clero in nome dei propri ideali di
vita e religiosi.
La scrittrice riporta molti scritti di santi illustri rammentando che nel medioevo le donne non
avevano nessun diritto ed erano ritenute esseri immondi, colpevoli del peccato originale di Adamo,
tentatrici, interlocutrici dirette del diavolo e impure.
Chiara, come voce della disobbedienza, è pronta ad infrangere regole consolidate che relegavano la
donna a determinati ruoli, anche e soprattutto all'interno della Chiesa.
Con il matrimonio si doveva obbedire in tutto al marito, essere obbligate a soddisfarlo quando lui
voleva ed essere obbligate a procreare. Farsi monaca perciò era già disobbedire.
Farsi monaca rinunciando a qualsiasi proprietà o lusso era disobbedire ancora di più.
La ribellione di Chiara è uno degli aspetti di questa figura che, a mio parere, colpiscono di più
l’autrice.

RIFERIMENTI ALLA MENTALITA’ MEDIEVALE Degli aspetti che caratterizzano la personalità


di Chiara di Assisi, alcuni sono chiaramente influenzati dalla mentalità medievale, ma la maggior
parte di essi sono in antitesi con questa.
La teocrazia è uno degli aspetti comuni tra il pensiero di Chiara e quello dell’epoca, ma
probabilmente l’unico di importanza rilevante.
Molto più numerose sono le contrapposizioni tra le due filosofie.
Una a proposito del ruolo della donna, vista dalle clarisse come sposa di Cristo e dalla Chiesa come
tentatrice ed essere impuro.
Un'altra relativa ai beni materiali: contrariamente alla maggior parte degli ecclesiastici di
quell’epoca, avidi di ricchezze, terra e potere e facilmente corruttibili e nonostante provenga da una
famiglia nobile la giovane Chiara si dimostra umile e dedita alla povertà.
Anche a proposito dell’ ordine di importanza tra gli uomini troviamo delle antitesi: Chiara predica
l’uguaglianza e, anche se badessa e quindi di fatto più importante, non usurpa della sua posizione.
Al contrario la Chiesa era un’associazione basata su gerarchia e la maggior parte degli ecclesiastici
erano uomini fra i più potenti e più ricchi, appartenenti alle famiglie più nobili.

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