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LINGUA SPAGNOLA 1

 Lingua millenaria

 Porta bagaglio grandissimo di trasformazioni

 Spagnolo ha 2 nomi per indicare la lingua (non sono completamente sinonimi perché
hanno differenze storiche):

- Castellano

- Español

Perché castellano? L'origine è Castilla ma si scrive castellano c'è una alternanza prosodica di
cambio di accento. Ora castellano e español sono sinonimi ma ne passato no, prima arriva
castellano che deriva Castilla e español deriva di Hispania (terra di conigli nell'etimologia, perché è
una parola fenicia)

ESPAÑOLentra a far parte del patrimonio ispanico, chiamavano Hispania tutta la penisola iberica
cioè anche Portogallo. Fino al 200 España si scriveva "Hespaña" che poi col tempo ha perso questa
"h" etimologica.

Castellano de Castilla era un regno che si riunirà con gli Aragona col matrimonio reale. In questo
caso Español sarebbe più antico del castellano perché proviene dai Fenici, ma il castellano
proviene proprio dalla nascita della lingua.

San Millán de la Cogolla (La Rioja)  è in toponimo che si riferisce ad un monastero che è un luogo
fortemente simbolico per la nascita della lingua spagnola. Si considera la culla della lingua grazie a
certi documenti.

Millán forma usata al volgo di un nome latino "Emiliano" perché nel medioevo il latino si
trasformava. Qui si copiavano manoscritti, sono state scoperte delle glosse "Glosas Emilianenses"
che erano considerate come "primi" documenti in lingua romanza.

Glosas testo in latino, manoscritto, che fra le righe ha brevi annotazioni (appunto le glosee) non
scritte in latino ma scritte già in spagnolo (si vede da dei tratti morfologici e grafici che non è latino,
alcune glosse sono scritte in lingua vasca)

San Millán è stato scelto nel 2005 come luogo simbolico ma anche per inaugurare la pubblicazione
di un dizionario chiamato "Diccionario panhispánico de dudas" che sarebbe del Academia Real
Española. Non molto importante da un pinto di vista linguistico ma soprattutto politico, perché
scriveva una politica panhispánica, ovvero la Real Academia Española interagirerà con altre
accademie per diffondere più velocemente lo spagnolo nel mondo.

Oltre a le Glosee si sono trovati altri documenti più antichi di quelli della lingua romanza come
"Nodicia (notizie ma in forma di lista) de kesos (cosas)" (cerca de León, año 975 aprox). E' una lista
che dice quanto hanno venduto e ci fa vedere la forma fonetica e adattamento grafico.

Nella zona settentrionale della penisola si forma il castellano, che nel medioevo si diffonderà al di
fuori del regno della Castilla.

Ramón Menéndez Pidal filologo della Spagna che darà avvio ad una scuola della lingua che
manterrà per molto tempo la visione di questo filologo dell'origine del castellano. Lo spagnolo ha
una facilità semplificata si vede nella fonetica vocalica "a, e, i, o, u". Pidal dice che lo spagnolo si è
adattato nei diversi luoghi del mondo per una superiorità politica, il formato culturale, contesti
extralinguistici di tipo sociale.

(*) Il castellano diviene lingua franca già nel medioevo, possiamo dire che il castellano diventa
spagnolo senza guardare la storia.

1492 il passaggio scritto sopra (*) avviene più o meno in questo anno. Un filologo spagnolo ho
scritto la prima grammatica dl castellano e di una lingua neolatina, pubblicata a stampa.

1611 un altro spagnolo ha scritto il primo dizionario mono lingua non solo di spagnolo ma anche
delle altre lingue neolatine (Covarrubias), questo primato dura un anno.

1612esce vocabolario della lingua italiana (Crusca) che ha scurato quello di Covarrubias.

Alfonso X el sabio (1252-1284) seconda metà del XII secolo. Come re si occupa di politica e della
tradizione fisiologia. Era considerato "el sabio" per la grande propensione verso le lettere e per lo
spagnolo-castellano come lingua importante, codificata. Infatti con la sua ascesa al trono avrà
importanza di fondare la scuola "Escuela de traductores" a Toledo (capitale del monumento) in
questo scriptorium venivano trascritti testi antichi ebrei e arabi in castellano, significa che tratta la
tradizione orientale veniva divulgata in castellano, da questo momento il castellano è importante
per poter scrivere concetti matematici, scientifici e così diventa una "lengua culta" nel senso di
erudita, capace di esprimere.

(p.46) La frammentazione dei regni peninsulari nel 1200 era anche linguistica, quindi rendeva
difficile l'uso di un dialetto unificato nei testi ufficiali perché era più facile usare il latino.

AMERICA Y OTROS CONCEPTOS

Península ibérica todo en minuscula

Hispano América insieme di paesi americani di lingua spagnola

Iberoamérica insieme di paesi americani con lingue iberiche (anche Brasile)

Latinoamérica dove si parlano lingue neolatine (anche francese, cioè rientra anche Guyana).
Termine nato nel 1860 con Napoleone III, grande riferimento per i paesi occidentali.

Durante il 19esimo secolo le colonie americane si resero indipendenti dalla madrepatria della
Spagna, grande evoluzione linguistica perché con questa indipendenza cercavano di promuovere il
castellano come elemento degno tra i paesi Hispanoamericani. Succedeva che i padri fondatori
delle colonie americane al contrario avevano un concetto di fratellanza di tutta l'America vincolo di
fraternità poteva solo essere assicurato dalla lingua spagnola non da quelle indigene.

Definiciones DEL

 castellano/español

 hispano

 creolo: criollo --> mescolanza di 2 lingue (spgnola e di amerca), vincolata alla schiavitù, se
transmiten de padres a hijos. Persona natural de hispanoamerica.

LA UNIDAD DEL ESPAÑOL

Koiné viene dal greco e significa lingua comune, simile ad una lingua franca. Il castellano
divenne koiné = español (secondo Lopéz García)

Lengua del mestizaje riferito all'America, spagnolo viene promosso dagli stessi
hispanoamericani. Lo spagnolo in America entra in contatto con lingue Indoamericane. Succede
grazie all'immigrazione degli europei dentro América.

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UNITA’ DELLO SPAGNOLO

Lo spagnolo nel mondo

Congressi  riunioni delle istituzioni che normano lo spagnolo più l’istituzione Cervantes 
diffusione dello spagnolo nel mondo, proiezioni sul futuro. Questi congressi vengono aperti da
personaggi politici o premi nobel di letteratura spagnola. Il primo è stato nel 1997 a Zacatecas che
è in America, così si vede che lo spagnolo è un polo grande in America. Zacatecas è in Messico
(nordamerica) ed ha un 120 mln di parlanti ed il paese hispanofono con più parlanti.

Il secondo a Valladolid nel 2001 e poi tutti gli altri in America.

Spagnolo lingua diffusa in 4 (Europa, America, Africa (Guinea Equatoriale), Asia (Israele, Turchia e
Filippine)) continenti e 20 stati e parlato da 500 e più mln di parlanti al mondo.

“Insituto Cervantes” fa un censimento proprio sui parlanti spagnoli e li divide in categorie: parlanti
e studenti. Nei dati del Cervantes dice che il gruppo nativo della lingua sono 400+ mln ed in totale
sono 500+ mln.

EUROPA, DOVE SI PARLA SPGANOLO CHE NON SIA SPAGNA?

Andorra (verso territorio Catalano), circondata dalla Spagna, non è una lingua ufficiale e in
Gibilterra (territorio inglese), parlano una varietà di spagnolo chiamata “yanito”.
AFRICA

Guinea Equatoriale (attuali territori della Guinea sono passati dal Portogallo alla Spagna del 1700 e
lo spagnolo è convissuta col portoghese, inglese, francese e le lingue creole. Questa una volta si
chiamava Guinea Spagnola perché era una colonia e si è separata nel 1968, dopo quest’anno è
stato proibito dalla colonia dominatrice. In tempi recenti Guinea lo favorisce e nel 2013 la
fondazione Academia Ecuatoguineana de la lengua española e nel 2016 entra a far parte di tutte le
accademie spagnole nel mondo, cioè divenne internazionale), Sahara Occidentale (Sáhara
Occidental in spagnolo, nel 19 secolo in spagna ci sono state delle guerre contro il Marocco,
questo è un residuo della lingue che ha lasciato la guerra), Ceuta e Melilla (Marocco, ma sono due
città che anticamente si chiamavano “Plazas de soberanía” perché formavano parte dell’Impero
spagnolo, ma oggi sono “Ciudades autónomas”) e nelle Isole Canarie (geograficamente Africa ma è
territorio spagnolo).

ASIA

Filippine  furono possedimento spagnolo nel 1565 (metà 16esimo secolo) fino al 18esimo
secolo, era un protettorato della Spagna fino al 1898 (perdita delle ultime colonie spagnole). Dal
1898 le Filippine diventano un protettorato dagli USA. Dal momento della conquista degli spagnoli
le Filippine erano un mosaico di lingue, la più diffusa era “tagalo”, era una lingua ibrida ed è
considerata una lengua criolla ed ancora oggi si chiama “chabacano”. Le Filippine sono un caso
interessante per l‘evoluzione dello spagnolo perché li spagnoli hanno portato degli strumenti giusti
per fare avanzare l’evoluzione dello spagnolo ma ci sono stati 2 fattore per i quali non è successo,
la lontananza e lo scarso numero di immigranti hispanofoni che nei secoli si sono stabiliti nelle
Filippine. Fine 700 e inizio 800 ci sono stati decreti per la diffusione, nel 1815 era obbligatorio nelle
scuole ed è stata la lingua ufficiale fino al 1987)

Israele e Turchia  dagli ebrei sefarditi (sono ebrei che dopo essere stati cacciati da quello che
una volta era Israele sono andati a finire in Spagna e per loro la Spagna si chiamava Sefard), perché
dopo la diaspora dei romani è stato esportato a tutte le zone. Nel 1492 un’altra diaspora perché
vengono cacciati dal regno e perciò li troviamo anche a Sarajevo. I sefarditi parlavano judoespañol
(ladino, spagnolo del medioevo) nel 1?52 e l’hanno portato avanti per tanti secoli. Il 3 ottobre del
2015, avviene l’approvazione unanime della Real Academia Española del judeoespañol.

AMERICA (Klee-Lynch, El español en contacto con otras lenguas, 2009 e Santiago Muñoz Machado,
Hablamos la misma lengua, Critica, 2017)

Contatto lingue precolombiane, argomento molto vasto. Teoria in parte contrastante è quella che
spiega il ruolo che avrebbe avuto l’arrivo degli africani in America, è una lengua criolla che farebbe
da sostrato della lingua spagnola, lingua legata alla schiavitù degli africani in America (sostrato
africano). Abbiamo anche un sostrato andaluso e canario, coloni americani erano andalusi e
canari, portato dalla Spagna una varietà diversa dello spagnolo. Secondo punto importante è
quella che vede contrapposta una politica indianista vs una politica castellanista, la politica
indianista è a favore degli indiani dell’America, ed è stata portata avanti dai missionario
(evangelizzatori che venivano dalla Spagna, il loro scopo era solo evangelizzare le persone ma se
parlavano in spagnolo non venivano capiti quindi era più facile imparare la loro lingua per poter
evangelizzare), la politica castellanista è una politica portata avanti dalla corona oppure dallo stato
ma non è vero che loro hanno sempre portato avanti questa politica, Carlo V cerca di imporre lo
spagnolo come lingua parlata ma nel regno di suo figlio di fa l’opposto e poi si ritorna a quello che
voleva Carlo V. I missionari hanno ottenuto un effetto che non era previsto, prendiamo come
esempio Messico dove si parlava náhuatl ed alla fine è stata espansa. Carlo III firma l’ordine di
espulsione dei gesuiti nel 1777? che sono quelli che avevano in carico l’evangelizzazione di
America quindi con questo le lingue indigene non erano protette e lì comincia a prendere piede in
forma massiccia.

Vediamo 3 macro-zone, Messico, Peru e Paraguay. Messico e Puro furono una colonizzazione
abbastanza rapida dal punto di vista politico ma si dice che la conquista non sia avvenuta del tutto,
perché ancora oggi presentano le loro lingue indigeni che la corona non ha potuto battere. Verso
la fine del 16esimo secondo il re Filippo II decreta che il náhuatl diventa la lingua ufficiale degli
indios del Messico però una 60ina di anni dopo Filippo IV nel 1634 elimina i decreti precedenti e
decreta che lo spagnolo è la lingua di comunicazione con l’Impero. Messico si rende indipendente
nel 1821, e nel 1892 c’è una costituzione e nel frattempo questa è cambiata perché oggi nella
costituzione del Messico non c’è alcuna lingua ufficiale.

Perú, zona di contatto con il quechua, attualmente è ufficiale nella costituzione ma nelle zone in
cui predomina quindi convive con il castellano ma non si dice che è ufficiale (già negli anni 70)

Paraguay, unico paese nel quale una lingua indigena è ufficiale insieme allo spagnolo ma allo
stesso livello, quindi nella costituzione dice che la lingua ufficiale sono il guaraní e il castellano,
perché? Perché era una colonia spagnola difficile che non aveva una grande popolazione, non
viene comunicazione, arrivati pochi spagnoli, costretti a formare matrimoni misti. Qui non è mai
successo quello che è accaduto in Peru e Messico, dove erano divise le classi sociali, lo spagnolo
era di classe alta e l’altra classe bassa, qui sono avvenuti matrimoni misti quindi classe bassa con
quella alta. Diglossia (bilinguismo nel quale una delle lingue ha una prestazione sociale più grande
(spagnolo) e l’altra più ridotta ad ambiti familiari (guaraní))

SPAGNOLO COME LINGUA INTERNAZIONALE

 Contatto con altre lingue

3 lingue coufficiali in Spagna, vasco, gallego e catalán.

Portoghese  in Spagna e America. Portuñol parola colloquiale, solo per il contatto americano.

America del Nord (Messico)  entrato in contatto nei tempi della conquista, náhuatal e lenguas
mayas.

Zona Andina  Quechua e Aimara


Paraguay  guarani

USA  inglese

Lingua in contatto: enchegar (mettere in moto, poner en marcha) parola che i Catalani che parlano
spagnolo sentono questa parola come spagnolo ma in realtà non lo è. Rachola è una parola
castellinizada di una parola in catalán che significa azulejo.

DEMOLINGUISTICA (numero di parlanti in America)

Cuba, Venezuela, Colombia (percentuale quasi al 100%)

Peru (percentuale dal 79 al 86, perché molti parlavano e parlano quechua)

Paraguay (si dividevano a metà tra spagnolo e guarani’, ed ora siamo al 52%)

Belize, Guyana, Surinam e Guyana francesa (non hispanofoni)

 Nome etnico (gentilicio): nome che si da alle persone che provengono di un certo paese.

- Puertorriqueños

- Hondureño

- Panameño (adorooooo)

- Costarricense

- Guatemalteco

- Salvadoreño

- Venezolano

- Peruano

- Ecuatoriano

- Boliviano

- Colombiano

- Paraguayo

- Chileno

- Uruguayo

P 35 Atlas de la lengua
 Aree dialettali spagnolo in America: sono varietà geografiche.

 Zona del caribe: anche nord Venezuela, Colombia

 Andina: Chile

 Río Platense (río de la plata, fiume): Argentina, Paraguay e Uruguay

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SITUACION SEGUN LOS NIVELES DE HISPANIZACION

Lengua nacional  lingua parlata almeno dal 90% della popolazione, questa lingua può essere non
scritta nella costituzione (Argentina, Chile, Messico)

Lengua dominante  lingua spagnola è usata moltissimo ma non si può dire che il 90% della
popolazione lo parli in maniera quotidiana, come nativo oppure come madrelingua. Le persone
parlano una lingua che non è spagnolo. Ha funzione di comunicazione perché assicura una
comunicazione tra altri parlanti (Bolivia, Peru e Spagna)

Lengua de una minoría  gruppo ristretto di persone che parlano lo spagnolo all’interno di un
certo paese (Israel, Estados Unidos).

Lengua oficial  la costituzione prevede l’utilizzo della lingua

LENGUAS DE ESPAÑA (modello di stato plurilingue (tutti hanno conoscenza di altre lingue dentro lo
stesso stato) e non multilingue (tante lingue ma ciascuno rimane isolato nella propria lingua))

Non c’è un plurilinguismo equitativo ma almeno si vuole arrivare ad un plurilinguismo ricettivo.


Nella penisola iberica e in quello che per noi è lo stato spagnolo nono c’è mai stato un contatto
linguistico fra in vasco e il gallego perché sono troppo lontani uno dall’altro, cosi come il gallego e
il catalán. Invece il castellano si ha avuto contatto con tutte le lingue perché si è trovato nel centro
della situazione.

Il problema della lingua è molto marcato in Spagna, perché questo tema è normato dalla
costituzione e poi ogni comunità autonoma ha la sua propria lingua(?).

Vasco chiamato euskera nello statuto del paese vasco, quindi dal punto di vista giuridico il paese
vasco chiama la propria lingua cosi. Navarra, chiama la propria lingua vascuence ma sono sempre
le stesse lingue, ma varietà diverse.

Catalano considerato cosi nella costituzione del paese Catalano e in Valencia si chiama
Valenciano ma sono sempre la stessa lingua. Nessuno dirà mai che sono due lingue diverse.
LINGUA E DIALETTO

Tutta la penisola iberica è uno spazio di glotodiversidad (diversità di lingue).

Punto di vista sociologico, si ha detto spesso che una lingua è un dialetto ma è come avesse un
esercito ed una marina, come una importanza che va al di la de la lingua perché indica soldi,
possedimenti. Quindi, poche persone sono considerate dialetto e molte persone è considerata una
lingua in un punto di vista sociale.

Lingua è un dominio linguistico che si riprende come un riferimento classificatorio, da un punto di


vista linguistico.

Lingue in senso glotológico: asturleones, araganes, castellano y catalán

Dialectos (o variedades) en sentido glotológico: valenciano (dialecto del catalán) y andaluz


(dialecto del castellano).

*NB: CATALANO NON È DIALETTO DEL CASTELLANO

Catalano (lingua)  perché dal punto di vista della formazione, già dalla caduta dell’Impero, il
catalano normato dallo statuto di Cataluña e anche nella costituzione. Lingua di prestigio perché si
usa in giro.

Moreno Fernandez dice: FOTO

Denominazioni del vasco sono: vasco, vascuence, lengua vascongada, euskara, euskera, eusquera,
‘euscaro.

TOPONIMIA DE ESPAÑA

 Aguilar de la Frontera  castellana

 Arenys de Munt  catalana (ny = ñ)

 Argelaguer  catalana (tante parole che finiscono con -guer)

 Canet d’En Berenguer  catalana

 Errenteria  vasca (non sono capaci di dire Re in Rentería che si dice in spagnolo)

 Os Caballeros  gallego (articolo determinativo che non esiste in castellano)

 Izutza  vasco

 Puebla de Sanabria  castellano (per dittongo ue, che altre lingue non hanno)

 Medina del Campo  castellana

 Couzadoiro  gallego (per dittonghi ou e oi, tipici del gallego)


 Sabadell  catalana

 Colmenar del Arroyo  castellano

 San Xulian do Ermo  gallego (grafema X e do)

 Eselanyà  catalano (accento grave non c’è in castellano)

 Zumarraga vasco

 Bellpuig  catalano

 A Ortigueira  gallego

 Behesas de Guadix  castellano (dehesas = campo)

 Sant SaudurnÍ d’Anoia  catalán

ANTROPONIMIA (nomi o cognomi abituali in tutte le zone)

 Aguirre scritto in spagnolo e Agire scritto in vasco (ma c’è gente che lo scrive con la u)

 Goicoechea (casa in un posto alto)

 Galicia, abbiamo cognomi che assomigliano molto al portoghese. E con i nomi mettono la
X dove dovrebbe esserci una J.

 Castellano, tanti finiscono con -ez (patronimio, che vuol dire figlio di).

Il gallego ha estensione geografica coincidente con la comunità autonoma della Galicia, diede
inizio alla lirica galaico-portuguesa (poesie medioevali diffuse all’epoca). Dopo il medioevo il
portoghese diventa una lingua molto alta e il Gallego rimane ad un livello sociale molto basso,
perché divenne una lingua per il mondo rurale. Nel 19esimo secolo la lingua gallega torna ad
essere più riconosciuta e si chiamava Rexurdimento XIX. Oggi il gallego è protetto dalle leggi ma è
poco usata.

La parola vasco (vascuence) viene dal fatto che i romani avevano 2 avverbi (uasconice, romanice)
che voglio dire “alla maniera di”, dalla deformazione fonetica di romanice viene “lengua romance”
e da uasconice “vascuence”. E’ l’unica lingua non neolatina che esiste nella penisola. Non
appartiene al ceppo indoeuropeo, quindi quando sono arrivati nella penisola il vasco esisteva già
quindi è preindoeuropea. Lingua antica, in passato (nel 600-700) in Spagna si credeva che il vasco
fosse la lingua primordiale dell’umanità. Prima aveva un’estensione più grande, ma oggi si è
ridotta (prende parte del paese vasco, una parte della Navarra e anche tutta la zona dei Pirenei
francesi che è occupata ai vascofoni). Lingua a trasmissione solo orale, anche se la scrittura è stata
inserita. Dal punto di vista etimologico(?) il vasco è una lingua molto diversa alo spagnolo perché
ha delle caratteristiche sintattiche diverse. Parola izquierda viene dal vasco. Real Academia de la
lengua vasca fondata 100 anni fa.
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CATALANO nel lessico assomiglia all’italiano nel 87%, e si assomiglia allo spagnolo nel 85%,
questo indica che il catalano è una lingua iberica ed ha una comunanza con lo spagnolo e il
portoghese, ed è una lingua che nella penisola iberica si trova nella zona orientale e perciò si
assomiglia più all’italiano che allo spagnolo.

DIMENSIONE POLITICA DELLE LINGUE

Le lingue sono un fenomeno sociale e sono sottoposte a vincoli legislativi. Nel caso della spagna il
bilinguismo è diffuso perché più del 41% della popolazione parla una lingua che non è il castellano.
Il rapporto fra le lingue parlate nel territorio è determinato dalla Costituzione del 1978, che è
l’ultima di una serie di normative che hanno determinato questa regola. Nel 18esimo secolo le
principali normative cercano di fare aumentare l’uso del castellano nelle scuole e …, ma non lo
fanno solo con il castellano ma anche con il latino, quindi le lingue regionali nel 18esimo secolo
non vengono considerate. Nel 19esimo secolo abbiamo due spinte opposte, da un lato il castellano
si diffonde sempre più quindi la sua regolamentazione fonetica si diffonde sempre più e da un
altro lato nascono anche i nazionalismi (nel caso della Catalogna nel 19esimo secolo nasce questo
nazionalismo soprattutto per due motivi: una industrializzazione molto forte nella zona e come
conseguenza lontana di una corrente (anche letteraria) che è quella del romanticismo). Nel
19esimo secolo si comincia a vedere la reazione della limitazione dell’uso delle lingue regionali.

LODARES ha posizione diversa a quello che è appena stato detto, secondo lui il romanticismo si ha
cooperato con il nazionalismo ma gli autori usavano lo spagnolo quindi non c’era una connessione
tra le due lingue.

Nel 20esimo secolo la questione “esplode”. Fino al 1931 il regionalismo linguistico è stato
ostacolato, e la Costituzione del 1931 è stata la prima a riconoscere il castellano come la lingua del
territorio, senza danno dei diritti che hanno le lingue delle altre provincie e regioni. Dopo la guerra
civile si instaura il regime di Francisco Franco che dura fino al 1975 e durante questo regime tutto
il territorio doveva parlare solo castellano, c’era un divieto di usare nome di persone che non siano
castellano, si divieta l’uso di nomi commerciali che non siano castellano e vigeva l’obbligo di
tradurre i toponimi in castellano.

Nel 1978 (muore Franco e c’è la transizione) si fa una nuova costituzione. L’articolo 3 è stato
commentato dai linguisti (perché non si ritrovano su come sono stati espressi i concetti), giuridici e
letterari. Cosa vuol dire che il castellano è la lingua spagnola ufficiale dello stato? Questo è un
compromesso politico attraverso il quale non si vuole scontentare nessuno. Le altre lingue
spagnole (si ci sono altre lingue spagnole se consideriamo le altre lingue parlate nel territorio),
quello che caratterizza il castellano delle altre lingue è che il castellano è ufficiale in tutto il
territorio e le altre lingue solo in determinate territori. I linguistici hanno detto che le
“modalidades linguisticas” in linguistica vuol dire tutt’altra cosa (non una lingua né dialetto),
queste terze lingue (modalidades linguisticas) abbiamo 2 che sono le più importante Bable
(Asturias) e Fabla.
CRITICA DE RAFAEL SANCHEZ FERLOSIO “El castellano y la Constitución”  è un capriccio
sintattico e sbagliato perché non è corretto che quello che è definito appare nel secondo membro
della frase. Paragone con Isacco e Abramo non l’ha fatto a caso perché ha scelto quello più grave,
quello del sacrificio del figlio davanti a Dio.

ANGEL LOPEZ GARCIA MOLINS, critica anche lui l’articolo 3 della costituzione.

LA NORMA

Una lingua dal punto di vista linguistico è un diasistema perché è un sistema di sistema, un sistema
trasversale. La lingua è uno strumento di comunicazione che varia in base al tempo che passa,
fattori sociali, etc., quindi in una lingua come lo spagnolo ci saranno delle varietà che per noi fa lo
spagnolo che è una concettualizzazione di diverse varietà. Le varietà evidenti in una lingua sono
diatopicas (geografiche), diacronicas (corso del tempo), diafasicas (secondo registro linguistico) e
diastraticas (secondo strato sociale del parlante) (varietà fondamentali).

Diatópicas  uso parole diverse per dire la stessa cosa secondo la zona geografica in cui mi trovo.
Dal punto di vista generale lo spagnolo è una lingua molto omogenea perché la maggior parte
delle differenze diatopicas sono per i suoni che sono diversi e certe parole ma la grammatica è
sempre la stessa.

Diacrónicas quella legata al momento storico in cui quella lingue viene parlata. Nell’epoca di
Cervantes si diceva “entricado” ed ora si dice “intricado”, si diceva “vuestra merced” ed ora si dice
“usted” (deriva di vuestra merced ma ha avuto una intermediazione media che è usted)

Diafásicas variazione dei registri linguistici, varietà linguistiche usate in funzione della situazione
sociale del parlante. Quindi, registro linguistico e registro orale. Es. Para, si può scrivere a livello
colloquiale pa’lante y pa’tras.

Disatráticas A seconda dello strato sociale. Maggiore distinzione è la lingua colta vs la lingua
popolare.

EL ESPAÑOL ESTANDAR / 1 variante che si studia a scuola

ESPAÑOL ESTANDAR / 2 usa la gramática y ortografía normales de la lengua

NORMA DESCRIPTIVA Y NORMAL PRESCRITIVA

Usiamo la norma prescrittiva  insieme si criteri linguistici che regolano l’uso considerato
corretto. Si differenza da quella descrittiva e sempre convivono questi 2 aspetti della norma.
Livello fonetico in italiano esiste una norma che dice quando bisogna usare la e aperta o chiusa
che fino a decenni fa in televisione si rispettava sempre ma ora non tanto, si rispetta in teatro.
Livello grammaticale  si diffonde l’uso del pronome “gli” per le donne. In senso cronologico è
stano il basarsi su modelli di livello linguistico dell’antichità, anche in un senso logico, tradizionale
e poi c’è la purezza della lingua.
Verbo “haber”  si dice habían in una zona di Argentina (non è un uso corretto perché quando si
coniuga questo verbo in terza persona si dice sempre hay).

Norma descriptivaestructuras fijadas social o tradicionalmente en la técnica del habla y que son
de uso general dentro de una comunidad lingüística.

LA NORMA CULTA  Por su carácter de lengua supernacional el español constituye un conjunto


de normas diversas que comparten una amplia base común: la que se manifiesta en la expresión
culoa de nivel formal., extraordinariamente homogénea en todo el ámbito hispanico, con
variaciones mínimas de tipo fonético o gramatical.

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Variedades diatopicas y diastraticas el español de España

Differenza tra lo spagnolo del nord e quello del sud (AndalucÍa)  è una differenza fonetica con la
s e la z. E’ una mancanza, una perdita di un fonema.

VARIEDADES Y POLICENTRISMO

Lo spagnolo è una lingua una varietà gerarchicamente più alta (quella he va studiata) e considerare
certe varietà che stanno sotto allo standard imposto, oppure possiamo considerare le varietà dello
spagnolo nel mondo come tutte unite a tutte considerando che sono la stessa lingua ma magari
cambiano le norme/regole.

Variedades diastráticas en el mundo hispanófono

 Hablas jergales, argot (parola francese), jerigonza (parola antica, la troviamo nel secolo
d’Oro)  i gerghi hanno una tradizione grandissima perché nel 600 c’è stato un genere in
Spagna chiamato “la novela picaresca” che è pieno di gerghi.

 Cheli (rollo, pasota, …) serie di parole colloquiali che sono andate alla ribalta perché
negli anni 80 dopo la morte di Franco c’è una esplosione di parole che invece di rimanere
dentro il circolo delle persone che lo parlavano ma si è diffuso anche fuori.

 Caló per la Spagna ha una importanza grandissima, e la lingua dei gitani, lingua portata
nel 400 quando si sono trasferiti all’Europa. Dal punto di vista linguistica, lo spagnolo di
spagna ha assorbito certi prestiti del calo, che sono nati da un gergo delinquenziale e ora
sono passati a noi in una maniera colloquiale. (churumbel bambino piccolo, bebè.
mangar rubare. Fetén meraviglioso. Menda nella lingua dei gitani era un pronome
personae “io”, nella lingua spagnola sarebbe il sottoscritto)

 Lunfardo in Argentina e anche Rio de la Plata. Ci sono moltissimi italianismi dentro il


lunfardo. Molto marginale, legato ad uno strato sociale molto basso, nasce come gergo
portuale. È uscito dal porto perché stato recuperato dalle parole del Tango (era la musica
del delicuenti) che l’ha proiettato attraverso tutta la zona portuaria, che poi e diventato
argentino colloquiale. (gotán tango alrrevez)

EL ESPAÑOL Y LAS INSTITUCIONES

INSTITUTO CERVANTES

Istituto nato per legge, decreto dello stato (21 marzo del 1991). È stato creato nel 1991
perché l’anno successivo sarebbe stato il 5 centenario della scoperta dell’America. È stata
una manovra molto politica. E’ un istituzione che sta trattando con un ministero degli esteri e
dell’istruzione. Presente in tutti i 5 continenti e in 43 paesi.

Lessicografia (fatto che si raccolga il lessico nei dizionari) viene da molto lontano, ha avuto
una grandissima bipartizione molto netta. Nel medio evo sono cominciati i “glosario”
(dizionario di lingua) come significato di parole e le “summae” scolastica che sarebbe una
enciclopedia (cose). Questa distinzione è stata validissima per un tempo fa ed ora non ha più
senso distinguere in dizionario da un’enciclopedia (“aniquilación de la distinción”).

ALGUNOS TIPOS DE DICCIONARIOS (lo spagnolo è una lingua molto ampia)

Diccionarios históricos la Spagna ha avuto una storia travagliata da un punto di vista della
produzione dei dizionari, ci ha provato a fare un dizionario storico negli anni 30 dove sono
arrivati fino all’alfabeto ma con la guerra civile si è interrotto tutto di maniera brusca e si è
provato un incendio in cui si è perso tutto. La Spagna non ha un dizionario storico ma ora nel
2013 si sta cercando di fare un dizionario che si consulta online creato da “Instituto de
Investigacion Rafael Lapesa de la Real Academia Española”, Amancio Ortega sta fondando
questo dizionario, che crea una beneficienza per dare soldi alla creazione di questo
dizionario.

Diccionarios sintagmatico (sintácticos) tratta le parole nel loro contesto sintattico, tratta le
parole non isolatamente ma come gruppi di parole, quindi un dizionario fraseologico
(avverbi, preposizione) è un dizionario sintagmatico perché prende gruppi di parole e le
analizza

Diccionarios paradigmatico  vede una parola di forma isolata ma in rapporta a quello che è
il suo paradigma, le parole che si collegano ad altre (sinonimi e antonimi, e dizionari
ideologici (dizionari di idee e affini))

CONCEPTOS FUNDAMENTALES DE LA LEXICOGRAFIA

Differenza palpabile fra lessicologia e lessicografia, sono ambedue settori della linguistica ma
la lessicografia si occupa di come fare dizionari, quindi in certo senso la lessicografia fa parte
della lessicologia che è più ampia.
Macrostruttura/nomenclatura è la somma delle entrate di un dizionario che può essere
cartaceo (ha una struttura verticale).

 Un articolo lessicografico  è la definizione della parola che si cerca

 Subentradas leni secondari, specificazioni della parola che si cerca

 Lematización riduzione del paradigma ad una forma canonica

 Orden onomasiologico/semasiologico concetti opposti, hanno senso nei dizionari


cartacei. Onomasiologico è un ordine che parte dal concetto per giungere alla parola,
quindi io cerco un concetto e mi viene data una parola, i dizionari onomasiologici
sono i dizionari ideologici. Semasiologico ordine che parte dalle parole per arrivare al
concetto

Microstruttura è limitata all’articolo lessicografico, la microstruttura comincia dove finisce il


lemma

 Accezione/Acepción diversi significati che si dà alla parola (marcata con 1,2,3),


ciauscuno dei significati di un lemma.

 Marcas indicano una variazione diatopica, diastrática, …

 Definición significato di una parola.

DICCIONARIOS BILINGUES ANTIGUOS EN ESPAòOL

Con Nebrija nasce per la prima volta un dizionario bilingue e senza il peso dell’enciclopedismo nel
1492 a Salamanca “Lexicon hoc est dictionarium ex sermone latino in hispaniensem”, poi un altro
forse nel 1495 “Bictionarium ex hispaniensi in latinu, sermonem” sempre a Salamanca.

Pedro de Alcala, “Vocabulista arabigo en letra castellana”, Granada, 1505

Anonimo, “The Book of English..”

DICCIONARIOS MONOLINGUES ANTIGUOS

 “Tesoro de la lengua castellana”

 Frontespizio del Diccionario de la lengua castellana donde se explican, … Dedicato al Rey


Felipe V nell’anno 15

DICCIONARIOS Y DIATOPIA (¿?)

DICCIONARIO COMBINATORIO non da significate né traduzioni, se no combinazioni di parole


frequenti, si occupa di catalogare le collocazioni della lingua spagnola (in questo caso).

Collocazione gruppo di parole che ha una apparizione, frequente, consueta all’interno della
frase, della comunicazione. Parola che ha un’alta frequenta d’uso ma non è completamente
fissata. Si distinguono perché hanno un grado di fissità minore, è una espressione formata da 2
parole che occorrono insieme con alta frequenza. REDES (dizionario) tipo di dizionario che mi da
la frequenza d’uso di queste parole che non sono necessariamente sinonimi, perché non mi aiuta a
capire cosa significa la parola.

GRAMMATICA disciplina che studia sistematicamente le parte del discorso, le combinazioni


possibili tra di loro e i significati che si possono attribuire a vari parti del discorso (riferito al
sostantivo, verbo, avverbio).

Componenti della grammatica 4 diversi livelli di analisi che si possono vedere separatamente e
anche si possono mettere in relazione:

 Fonologia una componente della grammatica che studia le modalità di strutturazione


dei suoni

 Morfologia determina la struttura delle parole, sembrano le parole in membri più piccoli
e si osservano le caratteristiche

 Sintassi regola e studia la struttura della frase. Osserva come i sintagmi si mettono
insieme all’interno di una frase e come i sintagmi si formano.

 Semantica da un significato alle strutture grammaticali (parole o frasi)

 Pragmatica prospettiva con cui studiamo i testi, è un approccio molto moderno (anni
60), approccio che in qualche modo è più svincolato al testo.

Texto scritto, ma anche una conversazione orale. Produzione, messaggio. Unità massima della
nostra gerarchia in senso di analisi. Unità che è formata da un unita minore/inferiore nella
gerarchia che è la ‘oración’, può essere formato da una sola ‘oración’ o da tante ‘oraciones’.

Oración estructura gramatical formada por la unión de sujeto y predicado. Ogni frase è formata
da uno o più sintagmi.

Sintagma gruppo di parole che svolge una determinata funzione all’interno della sua unita
superiore che sarebbe la frase. Ogni sintagma è formato da parole

Palabras ogni parola è formata da uno o più morfemi

Morfemas unità minima che abbia un qualche significato all’interno della parola.

Ambito di studio della morfologia va dalle parole ai morfemi, ha come unita di studio i morfemi ma
come unita massima ha la parola e quindi non può andare oltre.

BRANO DE 100 AÑOS DE SOLEDAD (LIVELLI DI ANALISI)

Fonologia (invisible) v grafica, sta dopo una ‘n’ (una nasale), quindi dopo una nasale c’è il suono
‘b’.

Morfologia (struttura delle parole)  (sigil-oso, prodigi-oso) -oso (un adjetivo), esprime la qualità
di asombro, prodigio. (mientras, siempre, espliego) stesso dittongo (ie), uno dei più comuni in
spagnolo perché si trovano in tanti verbi.

Sintassi ‘mientras la india se ocupaba de la panadería’ uso di mientras con el indicativo. ‘no
serás feliz mientras tus padres permanezcan’ tengo un conjuntivo. Con ‘espliego’, lo spagnolo
inteso come standard ha due significati, lavanda e Alhucema, ci stiamo riferendo sempre alla
stessa cosa. ‘Llamó a Pilar ternera’ verbi che hanno un oggetto transitivo espresso, se questo
oggetto è una persona si deve inserire automaticamente una preposizione ‘a’.

Pragmatica viene dalla filosofia, l’ha fatto un filosofo statunitense. Pone la differenza tra quello
che il parlante dice e quello che il parlante vuole intendere. Differenza tar ciò che è esplicito nel
messaggio e ciò che è esplicito. Studio della lingua tenendo in conto il rapporto tra la lingua,
parola, messaggio il mondo esterno in cui il messaggio è scritto = studia il messaggio in rapporto ai
vari contesti possibili di questo messaggio. I parlanti oltre a cooperare devono dedurre significati
impliciti = implicature (deduzioni o inferenze in pragmatica messe in pratica per completare il
messaggio). Tipo di apprendimento che comincia dal A1 fino al C2, continuo studio che si fa per
migliorare. Marcadores del discurso organizzano il discorso.

ELIO ANTONIO DE NEBRIJA

Si autonominava con la L ma oggi si usa la N. Questa grammatica che ha scritto lui “Esta (la lengua)
hasta nuestra edad anduvo suelta y fuera de regla” dimostra di essere il fondatore di qualcosa di
nuovo.

CRISTOBAL? DE VILLALÓN

Arte o Gramática para saber hablar y escrevir en la lengua castellana, Anvers, 1588

“Presumo reducir …” Dimostra quello che si abituava in quel periodo, (1.06)

A partire del 800 si sviluppa non solo in Spagna ma anche in altri posti, la grammatica descrittiva
è una grammatica che tiene conto della variabilità della lingua e della sua complessità, come fa a
tenere conto di entrambe? Non si limita a studiare solo la forma scritto ma anche orale e poi rende
spunto da ciò che non è grammaticalmente corretto per poi descrivere le regole corrette della
lingua. La norma descrittiva ha una fecondissima tradizione, nel 1831 Vicente Salvá ha fatto una
‘Gramática de la lengua castellana según ahora se habla’ (Parigi), poi nel 1847 Andrés Bello
‘Gramática de la lengua castellana destinada al uso de los americanos’ (Santiago de Chile) (primo
che pubblica ad una grammatica solo per gli americani, dice che vorrebbe scrivere questa
grammatica per affratellare noi americani).

1771 la Real Academia Española publica su primera gramática (GRAE), poco dopo nasce la corrente
descrittivista che è diversa quella accademica perché Bello, Salva non sono accademici e quindi
fanno una grammatica molto diversa a quella della RAE. Le correnti accademiche e non
accademiche sono parallele, non si toccano ma negli ultimi anni si incrociano, perché l’ultima
grammatica della RAE ´una grammatica sia normativa che descrittiva.

La RAE nasce su modello della nostra Crusca (esisteva già da un secolo) e quella Francese, viene
fondata da un marchese che rappresentava in maniera prototipica quello che all’epoca si
descriveva come un ‘hombre practicamente sabio’, ideale di nobiltà che doveva essere erudita ma
attivamente impegnata nelle riforme. Lui voleva pulire, fissare, le regole della lingua (Limpia, fija y
da esplendor). Colombia primo paese che all’epoca era figlia, ma ora è gemella di quella spagnola.

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GENIO DEL IDIOMA

Opposizione fra quello che è il suo talante (carattere interiore, è quel carattere che lo spagnolo
avrebbe mantenuto dalle sue origini fino ad ora) e il suo semblante (ciò che appare, volto,
cambiare nell’apparenza), questa differenza si deve ad un grande chiamata Emilio Lorenzo.
Quando parliamo di questi aspetti in maniera scientifica (aspetto meno metaforico) dobbiamo
partire dalla tipologia linguistica. Quindi, per descrivire in maniera scientifica la lingua spagnola
dobbiamo sapere diveri punti di vista:

 Lengua indoeuropea, lengua romance y lengua iberorromance genealogía

 TIpologia lingüística ambito della linguistica, studi della tipologia linguistica forma parte
di questo. Questa classifica le lingue a secondo delle loro caratteristiche comuni, approccio
che cerca elementi comuni tra tutte le lingue per distinguerle fra una e l’altra. Possiamo
dire che esistono lingue che hanno una certa tipologia morfologica e in base a questo si
aggruppano. Abbiamo diversi tipi di lingue:

- agglutinanti (si accumunano perché agglutano (giustappongono) senza fondere i vari


morfemi, per cui un esempio classico è il Finlandese)

- isolanti (una lingua come il cinese classico, è una lingua dove non esiste la distinzione
fra morfema e parola perché le parole, diciamo del cinese non si possono dividere in
morfemi)

- flessive (lingue come italiano e spagnolo, sono in grado di fondere in un solo morfema
molti significati grammaticali)

Tipologia sintattico si fa riferimento a due grande caratteristiche: ordine delle parole (lo
spagnolo è una lingua che appartiene al tipo sintattico SVO (sujeto, verbo y objeto), il vasco e il
latino sono lingue del tipo SOV) e la presenza del fenomeno che divide i soggetti a seconda di
come siano posti.

Lo spagnolo è una lingua a soggetto nullo lo spagnolo è una lingua che può omettere il soggetto
espresso. Questo implica come conseguenza frasi come “Leia Juan el libro” normale nelle frasi
affermative e nel linguaggio scritto, perché implica che il soggetto si può spostare dentro certe
restrizioni.

SISTEMA STANDARD FONETICO

Vocali 5 vocali foneticamente parlando (a, e, i, o, u). Lo spagnolo non distingue la e aperta dalla
e chiusa e la o aperta dalla o chiusa. Tutte le vocali sono uguali, hanno lo stesso tempo, non sono
mai lunghe come quelle italiane. Vocali e ed o sono sempre medie, ne aperte ne chiuse.

Lo spagnolo ha questo tipo di panorama vocalico perché se noi vediamo tutta la penisola iberica,
possiamo notare una differenza tra i sentimi vocali continuatori (due grande estreme della
penisola, rispetto al latino nella penisola iberica sono il portoghese e il gallego (occidentale) quindi
possiamo dire il gallego-portugues e anche la zona orientale (catalano) , mantiene i 4 gradi di
apertura) e semplificatori (tutta la zona centrale è occupato dal castellano, che ha sistema
semplificatore ed ha perso certi suoni, solo 3 gradi di apertura)

Spagnolo ha 3 gradi di apertura:

 Alta/cerrada [i], [u]

 Media [e], [o]

 Baja/abierta [a]

^^Tutto dipende dalla posizione che la lingua assume dentro la cavità vocale.

Catalano si distingue déu (chiusa – ‘Dios’) da deu (aperta – ‘diez’ oppure ‘debe’)

Portoghese avô (abuelo) / avó (abuela)

CONSONATES GEMINADAS consonati doppie, non esistono in spagnolo.

 Ll, rr, cc, nn  pensare a Carolina perché ci ricorda aspetto grafico e non fonetico. Queste
non sono geminate nel senso fonetico.

- Ll non è il doppio della l (llegar)

- cc accidente, diccionario

- rr differenza tra Pedro e perro, è una differenza di fonemi.

- nn giustapposizione di un prefisso con una base (innecesario, innegable). Nessun


ispanofono dice iNnecesario, la seconda n è molto bassa e non si pronuncia.
Dobbiamo ricorda che ci sono altri casi che prevedono la giustapposizione della nn, tra
verbo e pronome.

- Obvio, subversionGraficamente non sono geminate, ma foneticamente sono due


suoni che si assomigliano tra di loro
Non ce distinzione fonologica fra consonanti costrittive e isolate(?) (44 min)

 FONEMA /s/ (fonema costrittivo)

Sequenze di 3 consonati alla fine della sillaba ci sono eccezioni (tungsteno, ganster)

Costrittivo labiodentale sonoro /v/ non esiste in spagnolo, perché esiste il bilabiale.

Referendum un parlante nativo di spagnolo standard sono incapaci di pronunciare certe


consonanti se sono alla fine di una parola (m, d (?), t). ** sempre in senso fonologico**

Posizione finale di sillaba ‘st’ non appare quasi mai in spagnolo, eccezione è Istmo e il prefisso
post. Si pronuncia con una semplificazione.

‘sr’, ‘pt’  anche questa si semplifica.

‘pn’ inizio di parola non si pronuncia più la p

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FENOMENOS FONETICOS DIATOPICOS

Entrambi hanno radici lontane.

 Seseo perdita di distinzione fra 2 fonemi costrettivi (homófonos – abrazar/abrasar, caza,


casa) chi non è ceceante ad esempio parlante del nord della spagna appartengono alla
norma distinguidora (distingue entrambi i fonemi). Non sono ceceantes perché il ceceo è
un fenomeno linguistico, che ha 2 spiegazioni, o è una varietà dialettale molto circoscritta
ad una zona molto piccola dell’area Andalusa, al di fuori di questa varietà dialettale le
persone che hanno questo ceceo hanno una dislalia (sigmatismo), che sarebbe un difetto
di pronuncia.

 Yeísmo perdita di distinzione fra 2 fonemi palatali (homófonos – valla/vaya,


callado/cayado, halla/hayar, rallar/rayar) quasi tutta l’America è lleísta e in Spagna
inizialmente coincideva la zona in qui si era lleísta con quella palatale. Anche qui c’è una
norma distinguidora (distingue entrambi i fonemi).

ACENTO PROSODICO Y EL ACENTO GRAFICO

PROSODICO fa parte dell’aspetto fonetico della lingua pero possiede anche un versante grafico
che ci traghetterà a parlare poi dei grafemi. E’ una componente linguistica che fa parte del sistema
fonetico. Stiamo parlando di prosodia. Si puo distinguere in:

 El acento es un rasgo prosodico es decir, una propiedad fónica que afecta a unidades
lingüísticas más amplias que el fonema una característica prosodica e proprietà fónica

 El acento consiste en la mayor prominencia con la que se emite y percibe una silaba con
respecto a las de su entorno

 Acento prosodico vs acento grafico

 El español es una lengua de acento libre  una lingua che possiede un sistema di accento
fisso ha l’accento prosodico sempre sula stessa sillaba, questo vuol dire che lo schema
accentuarla si ripete sempre (la lingua ceca che ha come accento fisso la prima sillaba e il
francese che ha un accento fisso nell’ultima sillaba). Accento libero non vuol dire che
l’accento può cadere su qualsiasi sillaba in maniera arbitraria, è libero perché può
potenzialmente cadere su qualsiasi sillaba però il fatto che cada su una o su l’altra dipende
dalla grammatica (russo e inglese sono lingue di accenti liberi perché è condizionato dalla
grammatica come lo spagnolo e l’italiano). L’italiano è una lingua contrastiva (ancora e
ancora, principi e principi, capito e capitò)

Per distinguere l’accento prosodico dobbiamo parlare di acento léxico/lexical (dominio è la parola
(elemento autonomo a livello prosodico)), sintáctico ( 30 min), enfático (dipende dal contesto, lo
hace para enfatizar algo) y gráfico (ripercussione dell’accento lessicale)

Palabras inacentuadas (átonas) sono generalmente parole che dal punto di vista grammaticale
sono clíticas, parola piu generica dei suoi hiperónimos (proclíticas e enclíticas) (hiperónimo (sopra
nella gerarchia), hipónimo). Dal punto di vista prosodico le parole inacentuada ssono i possessivi
quando sono anteposti (perche ci sono anche i possessivi postposti), gli articoli, avverbi (tan y
medio – tan grande y medio seco, sono senza accento), alcuni sostantivi some fray e doña che
sono allocutivi, pronomi (personali di casi oblicuo – se, me, le, te, lo e in alcuni casi i relativi),
congiunzioni e preposizioni.

DENOMINAIONES D ELA SPALABRAS SEGÚN LA POSICION DEL ACENTO PROSODICO

Agudas (silaba tonica es la ultima), graves (silaba tonica es la penunltima), esdrújulas (silaba tonica
es la antepenúltima) y sobresdrújulas (acento prosódico se encuentra en cualquier sílaba anterior
a la antepenúltima)

Ultimali, penuntimali, terzultimali e quartultimali (in italiano ci sono anche le quintuntimali)

Oxítonas, paroxítonas (79% de las palabras en espaòol presentan este esquema), proparoxitonas
(3%)y superproparoxitonas

Un elemento marcato devia dalla norma e un elemnto non arcato è piu neutro. Per lo spagnolo
l’elemento non marcato sono le paroxitonas perche sono le piu evidente e l’elemento marcato
sono le proparoxitonas perche sono strane., poco frequenti.

Palabras oxitonas que terminan en -n o -s se pone la tilde/acento.

Accento grafico è una mera ripercussione grafico del accento prosodico, l’accento grafico è la
tilde cosi di differenzia dall’accento prosodico. La tilde viene dal latino ‘titolus’ e ha due significati,
primo è l’accento grafico e il secondo è il segno che si mette sopra la ñ. La tilde è un accento che
noi usiamo da tanti secoli però la lingua spagnola non è nata con gli accenti, si cominciano a
vedere dal 1500 (c’era già la stampa), segue un nuovo secolo di oscillazione (si trova e non si
trova), alla fine del 700 cominciano ad essere abbastanza regolari, con la nascita dell’accademia
questa da delle regole precise e quindi si applica sempre e non ci sono dubbi.

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ERRORES FRECUENTES EN LOS APRENDICES (81% que no lleva tilde y 19% que lleva tilde)

1. No perciben la prominencia (sobre todo en los proparoxítonas y en las palabras con


diptongo/hiato (ci fanno cadere di più nella prominenza))

2. Ponen tildes en las palabras que no la llevan (frutto di un ipercorrettismo).

TILDE O ACCENTO GRAFICO HA DIVERSE FUNZIONI

 Ci permette di effettuare una distincion acentual ci fa capire se la parola è oxitona,


paroxitona y proparoxitonas.

 Distincion categorial o lexica la tilde è in grado di distinguere due parole (o più di due)
dal punto di visto categoriale (número/numero/numeró - ) (categoria grammaticale di cui
appartengono) oppure la categoria lessicale (carne/carné - due sostantivi).

 Indicacion estructura silabica como se dividen las palabras. Cuando la i tiene el acento
prosodico se tiene que poner la tilde porque la i es una “vocal débil”.

Parásito, ósmosis italiano pronuncia latina e spagnolo pronuncia greca

PROBLEMI DELL’ACCENTO PROSODICO E GRAFICO

 Período/periodo

 Policíaco/policiaco

 Dínamo/dinamo

 Cardíaco/cardiaco

***Parole che finiscono con la o e quindi l’accento cade nella a. Sono equivalenti ma se lo scrivo
posso decidere se mettere la tilde oppure no perché non è sbagliato toglierla.

Con parole come directamente, ágilmente, comúnmente prosodicamente hanno 2 accenti


prosodici quello della ‘radice’ e poi -mente.

TILDE DIACRITICA  distingue la categoria grammaticale, ha anche una parte di funzione


prosodica. Si mette in una serie di relativi (dónde, cuándo, qué, cómo, quién, cuánto, adónde) che
si mette la tilde in un contesto esclamativo o interrogativo ma non solo perché a volte non si mette
la tilde come in ¡Que aproveche! perché accompagna il sostantivo (e una congiunzione). Si mette
anche quando non sono frasi interrogative o esclamativi, con segni di queste due evidenti, in
“Quiénes somos” non si mettono i segni di domanda perché è sottinteso.

 Si (congiunzione) / sí (affermazione, pronome)

 Tu (aggettivo possessivo anteposto) / tú (pronome personale)

 Mi (aggettivo possessivo anteposto) / mí (Los Pronombres son palabras que se refieren a


entidades, ya sean personas u objetos y que sustituye al sustantivo en la oración)

 El (articolo) / él (pronombre)

 Mas (pero) / más (conjuncion)

 Te (pronombre, nombre personal) / té (bebida)

 ¿Dónde vamos a comer? ¿Donde comiste el otro día con tu jefe?  è una domanda
diretta perché sappiamo già dove ha mangiato col suo capo.

PORQUE

 Porque nesso causale, risposta

 ¿Por qué? pregunta

 Por que la razón por que me gusta el cine es…

 Porqué sostantivo (el porqué de mi elección es..)

ORTOGRAFIA DE LA LENGUA ESPAÑOLA (2010)

 Eliminación de tildes diacríticas (adverbio solo, pronombres demostrativos, conjunción


disyuntiva o entre cifras)

 Eliminación de la tilde en diptongos o triptongos ortográficos

- Monosílabos que deben escribirse obligatoriamente sin tilde

 Crie, crio, criais, criais (+ formas del voseo: crías, crías): formas análogas de los
verbos fiar, guiar, huir, liar, piar.

 Fie, fio, fiais, fieis (+fias, fia)

 Flui, fluis; frio, friais; frui, fruis; rio, riais

 Guion, ion, muon, pion, prion, ruan, truban, Ruan, Sion

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EL SISTEMA GRAFICO

L’alfabeto spagnolo ha 27 grafemi, ci sono 5 digrafi (combinazioni di 2 grafemi che si usano per
rappresentare un solo fonema – ll, rr, qu, gu, ch)

Grafema unita minima (non può essere scomposta in unità inferiori) distintiva (è capace di
distinguere un segno linguistico da un altro) sul piano della scrittura. Possono essere considerati
lettere o grafemi solo i segni grafici semplici (quelli costituiti da un solo grafema). Sequenze di
grafemi che rappresentano un solo fonema, questi non sono lettere ma dígrafos (lo spagnolo
arriva solo a questa), trígrafos, tetrágrafos.

L’italiano ha un sistema diverso perché c’è un trigrafo (sequenza di grafemi che rappresenta un
solo suono, moglie)

Si consideravano come lettere a sé stanti la ch y la ll (fino alla riforma), si poteva dire che l’alfabeto
aveva 29 lettere. E’ rimasta solo la ñ perché rappresenta un grafema a sé stante.

La y si chiamava y griega però sarebbe preferibile dire ‘ye’. ‘r’ erre, ‘rr’ doble erre. ‘z’  zeta o
zeda, ‘b’  be, ‘v’ uve

LA A LAS AES LA I LAS IES

Il sistema grafico dello spagnolo è un sistema semplice da imparare perché quasi si scrive come si
legge, in termini scientifici si dice che la lingua spagnola presenta un alto grado di adeguamento
del sistema grafico al sistema fonologico (fr. Eaux/esp. Aguas) , questo significa che la maggior
parte dei grafemi che abbiamo corrispondono ad un solo suono. Tanti sono stati i tentativi di
rendere questo alto grado, completo.

Andres Bello in 1823 pubblico las “Indicadiones sobre la conveniencia de simplificar la ortografia
en Amèercia” el mayor grado de perfección de que la escritura es susceptible, y el unto a que
por consiguiente deben conspirar todas las reformas, se cifra en una cabal correspondencia entre
los sonidos elementales de la lengua y los signos o letras que han de representarlos, por manera
que a cada sonido elemental corresponda invariablemente una letra, y a cada letra corresponda
con la misma invariabilidad un sonido.

Distingueremo tra i grafemi quelli che sono (non sono ad esclusione, una non esclude l’altra)

 Simples o complejos

 Monovalentes o polivalentes la maggior parte dei grafemi semplici sono monovalenti


mentre i polivalenti sono: c, r, g, y (son uguali nella grafia ma a seconda di dove sono posti
la pronuncia è diversa)

 Equivalentes a seconda di come sono distribuiti (rey y reina, i e y sono equivalenti


perché foneticamente si pronunciano uguale – c, k, qu possono essere equivalenti perché
rappresentano il fono /k/ (queso, quitar, costa), la g e la j si pronunciano uguale
dipendendo da dove sono posti solo che se si mette la lettere che non è sarebbe un errore
ortografico, in alcune situazioni la r y la rr possono pronunciarsi uguale (Roma, perro))

Principio de adaptacion grafica lo spagnolo tende all’adattamento grafico anche pesante.

GRAFEMAS COMPLEOS sono una sequenza di grafemi che rappresenta un solo suono

Homófonos g/j – ingerir (deglutir) /injerir (inserir), c/z – encima (arriba) /enzima (algo químico),
b/v – botar/votar, tubo/tuvo.

EL GRAFEMA X

[ks]  examen, dúplex

[s] xilografía, xenofobia, pronunciación relajada en final de silaba extraordinario, excusa,


mixto

[x] México, mexicano, Texas, Oaxaca

h deve le sue ragioni per elementi etimologici.

Ñ grafema che grazie allo spagnolo e passato al quechua, guarani. Il suo ‘ñ’ e il risultato di 3
combinazioni latine (vinea -- viña, annus -- año, ligna -- leña).

Ü segno grafico per indicare la pronuncia in un determinato contesto

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DIFICULTADES ORTOGRAFICAS

Problema ortografico ma legato anche ad un problema semantico

 Porque/ ¿por qué? / porqué / por que

 Sino/si no  accentuazione prosodica diversa

- Sino congiunzione avversativa

- Si no se non insultante

 Conque / con que

- Conque dunque

- Con que con le quali – relativo

 Demás / de más
- Demás gli altri

- De más in piu

 También( tan bien

- También pure

- Tan bien cosí bene

LOS SIGNOS DE PUNTUACION Y OTROS SIGNOS DIACTRITICOS Y AUXILIARES

- Coma (,)  inciso (siempre entre dos comas)

- Punto y coma (;)

- Dos puntos ( : )  segno di chiusura del vocativo di una lettera

Querido Andrés:

Te escribo esta carta después de tantos años…

- Apóstrofo no existe desde el punto de vista normativo, segno che esiste solo per
rappresentare il linguaggio colloquiale

- Signos de interrogación y de exclamación solo questa lingua ha il segno di apertura


(viene dal 1754, la RAE era stata fondata da poco e la prima grammatica era stata fatta
un quindicina di anni prima). Es. ¿Prefieres té o café?, Susana, ¿haz decidido qué vas a
hacer? / ¿Has decidido qué vas a hacer, Susana?, Si encuentro trabajo, ¡menuda fiesta
que voy a dar!, ¡Menuda fiesta que voy a dar si encuentro trabajo!.

¡¡¡Traidor!!! ¿¡Qué estás diciendo!? (¡¿Qué estás diciendo?!)

Ha terminado los estudios con treinta años y está tan orgulloso (!)

- Calderón (marca de párrafos)

- Raya trattino largo che ha una combinazione varia di tasti, contiene gli incisi dei tipi
di dialoghi o di citazioni de altre persone (senza spazi)

- Almohadilla (#)

- Llave ( { } )

- Barra vertical o pleca (|)

- Antilambda o diple (>,<)

- Corchetes ( [] )
La RAE – ASALE, Ortografía de la lengua española, 2010  eliminación de lagunas mayúsculas

 Tratamientos don, doña, fray, usted (pero Ud.), doctor, excelencia, licenciado, su
majestad, su santidad

 Títulos y cargos el rey, la reina, el presidente, el papa, el duque, la ministra

ABREVIATURAS

Entlo.  entresuelo

Ayto.  ayuntamiento

Gta.  glorieta (specie di piazza)

c/  calle

s/n sin número

s/a sin año

c/u cada uno

EVOLUCION DE F- INICIAL

Le parole latine che avevano la f iniziale rimane in tutte le lingue romanze (latino, catalano,
francese, italiano, portoghese), l’unico che la perde lo spagnolo in determinati contesti. Quelle che
hanno la f sono quelle che hanno il dittongo ue (nel caso degli esempi messi dalla prof)

Nella penisola iberica abbiamo 2 gruppo, quelli che mantengono la f (tutta la fascia occidentale,
orientale).

Perdita della f sia stata grazia al contatto con la lingua basca.

EVOLUCION DE LL- INICIAL

Dal latino la pl, fl, cl, mette sempre la doppia ll. Il portoghese cambia anche lui tutto ma con suoni
diversi. Catalano, francese e italiano sono inalterati.

LA DIPTONOGACION

La dittongazione esiste anche nelle altre lingue romanze ma in forma diversa. In catalano e
portoghese non esiste la dittongazione.

DIPTONGOS MOBILES

Anche chiamati alternancia, appaiono solamente se ci sono determinate condizione di


accentuazione.

Italiano sedere (siedi), buono (bontà), morte (moribondo). Legato all’accento

Rizotónica regola che funziona quasi sempre, ha l’accento prosodico nella sillaba rizo.

Bueno porque no es bono, porque el diptongo móvil aparece cuando el acento prosódico está en
la raíz del verbo.

Despierto verbo es despertar (despert-ar) entonces, el acento prosódico está en la raíz y quiere
decir que aparecerá el diptongo móvil.

FENOMENOS DE LOS DOBLETES

Doblete pareja de palabras con un mismo origen etimologico pero con una evolución fonética
distinta

Del dicho al hecho hay un gran trecho dal detto al fatto c’é un grande tratto

 Plano/llano

 Vindicar/vengar

 Estricto/estrecho

 Colocar/colgar

 Músculo/muslo

 Fibra/hebra

Fenómeno allotropi (diversi nei diversi modi in cui si usa la parola ma sono sinonimi da un certo
punto di vista)

- Frígido/freddo

- Vizio/ vezzo

- Rauco/ roco

- Nitido/ netto

ALGUNOS DOBLETES QUE NO COMPARTEN EL MISMO SIGNIFICADO

 Cátedra/cadera

 Clave/llave

 Foráneo (extranjero) /huraño (di mal umore)


ALGUNOS DOBLETES SINÓNIMOS O CUASISINÓNIMOS

 Apertura /abertura se consideriamo la politica c’è una apertura politica y abertura es


algo fonetico (como abrir la boca para pronunciar algo)

 Fastidio/hastío

 Sepia/jibia (evoluzione spagnola del latino sepia)

 Vindicar/vengar

 Mascar/masticar

 Alma/ánima

19/11

LOS PRÉSTAMOS LINGÜÍSTICOS

Prestami dall’inglese e anche dall’italiano che dal punto di vista della lingua spagnola sono
interessanti perché presentano cambi immediati

Prestamo o extranjerismo crudo la parola non cambia

Prestamo adaptado puo esserlo a vari livelli che possono sovraporsi:

 Adpatación morfologica come si presenta

 Fonetica

 Grafica

 Caso particolare calco semantico il cui esempio prototipico è ‘perrito caliente’ (non è
una creazione interna della lingua ma è un elemento allogeno ma è stato adattato nel
senso che si è tradotto

Esempi

 Suajili

 Escáner/escáneres

 Espagueti italiano, es un préstamo adaptado fonéticamente (pongo la ‘e’ porque los


hispano hablantes no pueden pronunciar la e delante de consonante), la e se llama
protética)

 Esplín

 Esprín/esprines
 Gurmé

 Jipi

 Yonqui

 Ñoquis

 Confeti préstamo adaptado de tipo fonético (no posible la geminada) y grafico.


Adaptación semántica.

 Pipermín

 Atrezo

ARABISMOS

Per 700 anni gli arabi si sono stanziati nella penisola. Dal punto di vista quantitativo gli arabismi
nello spagnolo rappresentano il 2% del vocabolario. Gli arabismi si possono considerare sotto vari
aspetti:

 Toponimi: sono reliquie di quello che è stato il passato della storia della lingua

- Al- (Albacete- la llanura, Almería – la torre di guardia, Alcalá- el castillo, Almodóvar- el


campo o el terreno redondo) sono tutto accomunati dall’elemento al che in arabo è
l’articolo che determina una determinazione. Dopo al abbiamo la radice della parola.

- Ben- (o bin- dependiendo de la zona) elemento patronimico, significa ‘figli di’


(Benagusil, Benalmádena, Binéfar)

- wadi (Guafalajara, Guadarrama, Guadalquivir) muchos ríos se llaman así

Dal punto di vista numerico sono soprattutto sostantivi quello che troviamo perché è quello che
hanno lasciato di più

 Sustantivos (arroba- unità di misura, acequia, alacrán, zanahoria, almirez, atalaya,


alcachofa, almohada, azúcar, aceite, alcalde, almacén, alcázar, dársena) non tutti gli
arabismi cominciano per al-, solo la maggior parte

 Adjetivos- quantitativamente inferiori perché quando 2 lingue stanno in contatto tendono


ad assorbire prima i sostantivi e poi gli aggettivi perché sono elementi astratti (baladí –
triviale); sufijo -Í provenienza etnica (iraquí, paquistaní, andalusí (ahora se dice andaluz,
pero se le dice así a las personas que vivían en Andalucía pero la arabe, marroquí),
adattazione morfologica.

 Verbos (halagar, acicalar)


 Ojalá (?)  tipica interiezione della lingua spagnola e si é sempre detto che era un
arabismo che voleva dire “voglia ala a”, ma ora si dice che.

 Le costruzioni personali di amanecer y anochecer sono calchi dell’arabo. Sono verbi


meteorologici ed è normale coniugarli alla terza persona (amanece, anochece) però è
anche normale dire (Amanecí con dolor de cabeza, nel senso che ho fatto giorno col mal di
testa)

 Alhucema (arabo) /espliego (evoluzione latina), Almirez/mortero, aceituna/oliva sono


sinonimi ma da lingue diverse (coppie sinonimiche)

Nell’antichità si sono accorti di quanto arabismi c’erano nella lingua spagnola e quindi hanno fato
un’intera sezione dedicata a questo.

GALICISMOS E ITALIANISMOS

Galacismos (francesismi) entarte in due ondate

1. Ondata medievale si va assalire nel periodo quando “El camino de Santiago” era
fondamentale per una serie molto grande di pellegrini Spagna vide un periodo molto
grandi di gallicismi. Poi dopo il medio evo ci sono di meno

Es. paja,

manjar (manger) quanto lo spagnolo medievale aveva ancora il suono ‘ge’ (secoli d’oro
sparisce)

2. 700-800 (epoca moderna) grandi secoli di penetrazione dei gallicismi. 700 ´il secolo dove
la France fa grande successo con le nuove idee arrivate anche in Spagna e nel 800 entra
grazie alla gastronomia e la moda (tessuti, modi di tagliare vestiti)

Es. bisutería (bijoux)  entra quando gia il suono sparisce dopo molto tempo, quindi
riproducono qualcosa che si assomiglia che sarebbe la ‘s’

Beis

Italianismos 2 momenti di maggior via di penetrazione

1. Rinascimento di cui la Spagna prende parole artistiche, prosodia, teatro, pittura,


architettura, opera

2. XVIII secolo atteggiamenti culturali (chichisbeo—susurrar)

INDIGENISMOS AMERICANOS (1492-secoli successivi)

Lo spagnolo ha fatto da ponte tra le varie lingue indo americane e le altre lingue europee. Da un
lato lo spagnolo ha un numero elevato di indigenismos americanos che ha fatto proprio e da
questo numero molto alto le ha trasmesse ad altre lingue (ad esempio l’italiano), e in genere
queste parole si riferiscono a flora e fauna (diverse dalle nostre europee ed era necessario dare
una denominazione)

Canoa (nave de un madero, la canoa esta hecha de un solo tronco) interessante dal punto di
vista culturale perché è il primo indo-americanismo che va a finire in un dizionario di spagnolo
(Nebrija) alla fine del 1400.

ANGLICISMOS sempre più crudi di quelli adattati (spariti del tutto). C’è poco da dire perché lo
spagnolo si comporta come ci comportiamo noi, nel senso di composizioni ibride.

LA ORGANIZACION DEL LEXICO

Lessico di una lingua è sempre organizzato in campi semantici he se confrontiamo due lingue non
è detto che coincidano sempre.

Sueño (dormire o sognare) sonno/sogno

Esperar (aspettare o avere speranza di qualcosa) aspettare/sperare

Pesce pez (está vivo)/pescado (muerto)

Chiedere preguntar (chiedere)/pedir (ottenere)

VARIEDAD DE LEXICO

Lessico subisce una varieta che puo essere intensa:

tenemos preferencia peninsular y preferecnai hispanoamericana

dineroplata

enfadarse enojarse

pequeñochico (adj.)

cogeragarrar

¡Diga!  ¡Aló!

Conducir manejar

Levantarse pararse

Ordenador computadora

Acera diferente en cada país hispano

VARIEDADES DIALECTALES DE LOS DIMINUTIVOS EN ESPAÑA


 Attualmente lo spagnolo standard conosce un diminutivo che sarebbe -ito (diventa
standard perché nella penisola iberica abbiamo una zona orientale (catalogna) che da
sempre ha preferito il sufisso -ete, una fascia che va da nord a sud centrale che
preferiscono -ico, una zona centrale un po separata dalle zone intermedie che
preferiscono -illo, e la zona completamente occidentale preferisce -INU, 1.00 min e poi
tante piccole zone hanno la preferenza a dire -ito, è nato come minoritario ma si è
espanso fino a diventare quello standard)

 Nella Spagna attuale -ito è quello più neutro ma la zona di Aragón preferisce -ico

FALSOS AMIGOS/ FALSOS COGNADOS

Abbiamo esempi che pretendono di renderci conto del fatto che la possibilità della creazione di
falsi amici non si limita ad aggettivi oppure sostantivi ma anche a un tipo di differita tra italiano e
spagnolo (1.02)

 Gracioso divertente, fa ridere

 Prender, sembrar (seminare), salir

 Finalmente (alla fine di qualcosa), seguramente (forse), todavía (ancora—nel senso di


temporalmente, falso amico di tuttavia) avverbiale

 Tuttavia (sin embargo)

 De punta en blanco (persona vestita in maniera impeccabile), salirse con la suya (averla
vinta), hacer el indio unità fraseologiche, stiamo andando sulla sintassi

 Espalda schiena

 Tripa falso amico pragmatico, vuol dire pancia.

UNIDADES FRASEOLOGICAS, TOPICOS E HISTORIA

Unità fraseológica interesse propriamente linguistico ma poi hanno anche una carica culturale
che può essere molto interessante. Dal punto di vista quantitativo è molto più alto, tipo di discorso
(proverbi, unita fisse della lingua). Queste unita spesso nascono da topicos (luoghi comuni che
osserviamo anche nella cultura dove ci troviamo). Es. la corrida a toro pasado, pillar el toro [a
alguien], coger el toro por los cuernos (è interessante perché si usa dalle persone che si
professano anti taurine o vegani perché non rispettano le loro idee).

Poner una pica en Flander nasce quando lo spagnolo aveva possessioni in Flandes.

Valer un potosí/perú descubrimiento de America

Mas se perdió en Cuba quando si perde l’ultima colonia delle americhe. (1.13)
El español es una lengua de acento LIBRE

Tilde diacritica distingue 2 significati, se mette di solito nei pronomi.

20/11

LA FLEXION NOMINAL parliamo di una parte della grammatica che descrive le diverse forme che
assumono i nomi. Quando parliamo di nomi in grammatica, può essere sia il sostantivo che
l’aggettivo. In lingua spagnola i sostantivi che subiscono flessione possono presentare minimo due
forme e massimo 4. C’è una notevole quantità di parole che si presentano con un genere diverso
all’italiano.

Il genere dal punto di vista grammaticale è un tipo di morfema che:

1. Si manifesta in sostantivi e aggettivi in spagnolo ci sono lingue nelle quali questo


discorso non è applicabile (livello morfologico (?))

2. Serve a contrassegnare la concordanza a livello sintattico

3. Da, in alcuni casi, informazioni su il sesso e su altri aspetti del lessema (parte della radice)
in cui si manifesta livello semantico. Es. abuelo y abuela (genere), manzano y manzana
(albero e frutto), EL policía y la policía (individuo e astratto), huerto (qualcosa di delimitato
e molto piccolo) y huerta (zona coltivata molto grande) (stesso referente), anillo (si porta
al dito) y anilla (atrezzo che si usa per appendersi), gorro (berretto) y gorra (visiera).

Sin dineros ni dineras non esiste dineras è solo enfatico, vuol dire che questa persona
non ha denaro in nessun modo.

Abbiamo una distinzione fra il concetto di morfema (masculino e fenmenino) e morfo la


differenza è che il morfema è un concetto astratto, rappresenta l’idea che noi abbiamo del
maschile e il femminile, parte astratta e il morfo è quello che si vede nella scrittura o nella
pronuncia. Morfo maschile o, 0 (nullo) ed e (accade nelle parole che hanno flessione di genere),
la terminazione o, nulla ed e sono tutti ‘alomorfos de un morfema’ (sono forme alternative- se c’è
una non c’è l’altra). Morfema femminile il morfema in quanto elemento astratto coincide con il
morfo perché è solo uno (a). Esiste coincidenza tra morfema e morfo.

Dal punto di vista semantico tutti i nom di riferiscono a essere animati, quindi su questi nomi
osserviamo diversi tipi di formazioni del femminili o di rapposrto di femminile e maschile. Es.
hermano/hermana flessione di genere, tenemos oposición en la moción(movimiento) de genero
(mantengo la radice inalterata e cambio il morfema a seconda di a chi mi riferisco)

Le forme come conde/condesa o poeta/poetisa sono forme che hanno una flessione lessicale di
genere perché è vero che la radice è la stessa però il morfo è cambiato al femminile, in questo
caso osserviamo come la lingua spagnola cambia o sta cambiando (tipo di cambiamento che si
guarda negli anni). Madre/padre il cambiamento di genere avviene attraverso di sostantivi con
base lessicale diversa, passaggio viene per heteronimia (nome diverso). El mártir/la mártir el
cambiamento del genere avviene fuori della paralo, avviene nel determinante che uso per
segnalare la persona. La ballena macho/hembra questi nomi vengono chiamati ‘epicenos’.

Quando parliamo di nomi come el médico/la mujer médico parliamo di nomi con flessioni di nomi
che indicano professioni, questo è un problema linguistico perché va a toccare anche cose
politiche. Questo si vede anche in inglese (policeman, fireman), c’è gente che studia queste cose
dice che dovremmo dire solo policeperson, questo va a cambiare tutta la tradizione che sappiamo
e abbiamo imparata e si è cristallizzata. In spagnolo abbiamo la parola cliente, che andrebbe bene
sia per il maschile o il femminile ma in tante zone americane si dice ‘la clienta’, in spagna il
parlante colto dice ‘el cliente’ e quello che ci bada meno dice ‘la clienta’ oppure sempre in Spagna
abbiamo la parola ‘Asistente’ che tradizionalmente si dice ‘asistenta’ solo para la persona che aiuta
nei lavori domestici oppure se mi riferisco ad una donna e dico sia ‘la mia asistente personal’ si
dice asistente perché è più professionale.

Zorro (furbo come uno zorro) / zorra (prostituta)  fare il femminile su alcune parole può portare
a problemi.

La flessione nominale in spagnolo presenta delle particlarita tipo (dèia, poeta, poema, problema;
queste parole sono maschili però il diminutivo è femminile (-ita), ma se metto qualcosa dopo il
diminutivo devo metterlo con articolo maschile. Los nombres proprios de mujeres al dominutivo
terminan en -ito.

In America si dice ‘las manitos’ e in Spagna ‘las manitas’.

Il genere ha un aspetto di marcatezza o non marcatezza. Da un lato noi abbiamo nel genere un
polo marcato (femminile) e un polo non marcato (maschile), vuol dire che il maschile ha un uso
generico (ingloba anche il femminile). Essedo il genere un concetto grammaticale si applica anche
alle sigle, le sigle hanno un loro genere (el BOE, la RENFE) si assegna in base all’uso che si diffonde
ma questo uso si utilizza dipendendo dalla prima parola della sigla.

Le parole in prestito di altre lingue: (40 min)

 Inglese si assegna un genere di maniera del tutto arbitraria.

 Latin sono separati e di solito sempre maschili

Las visibilidad de la mujer: ha un risvolto lingüístico, si sente la necessità di rendere visibile


l’aspetto femminile della lingua che viene nascosto dal maschile generico. In Spagna ci sono stati
diversi modi di fare questo:

 Irruzione dell’informatica genero arroba (Porto Dapena 1999) > querid@s amig@s

 Equis y astericos lxs participantes, l*s participantes.

 E ambivalente les diputades


 Desdoblamientos las disputadas y los diputados

 “oasismo” diputados/as

**questo è un problema che nasce anche in inglese perché ci sono messi il problema prima degli
europei: usa pronomi artificiali E, Ze (ne she o he).

MANIFESTO PUBBLICATO NEL 2012 discorso della visibilita della donna era già cominciato e le
cose continuavano a cambiare. “Sexismo linguistico y visibilidad de la mujer”

https://elpais.com/cultura/2012/03/02/actualidad/1330717685_771121.html
 La Spagna ha sentito in particolar modo questo problema

 La RAE dice che nessuno vieta nulla ma perché non si sente il parere dei linguistici prima di
prendere una posizione. Da un lato ci sono quelli che non hanno consultato i linguistici
sono radicali e quelli che hanno consultato i linguistici sono moderati.

 Le premesse di tutto queste o sono valide:

- La discriminazione esiste

- Comportamenti verbali sessisti

- Certe istituzioni si sono dirette verso questo uso moderno

 Benissimo le premesse ma la soluzione non va. Le stesse donne non sono d’accordo sul
uso del linguaggio non sessista, perché ci sono persone che non vogliono essere chiamate
‘la presidentessa’ ma ‘il presidente’.

 La RAE nella nuova grammatica del 2009 va bene si al femminile o al maschile

26/11

INTRODUCCION AL SISTEMA PRONOMINAL DEL ESPAÑOL

Il problema del pronome è un problema generico perché per noi è un tipo di parola, questa sua
autonomia come classe di parola è 2 min. I pronomi si comportano in maniera molto simile o
diversa nel discorso. Il pronome è stato in tanti casi smantellato, pronombre vuol dire che sta al
posto del nome, in grammatica è stato proposto di chiamarli proformas, sustitutos oppure pros
per dire che stanno al posto di.

Esempi:

 Quiero a tu padre

 Quiero dinero
 Quiere que vengas a mi casa

*In tutte queste frasi posso effettuare una sostituzione Lo quiero, ma non sta al posto del nome.

La categoria dei pronomi si è considerata come un ‘cajon de sastre’ dove si butta dentro di tutto.
Tuttavia, è vero che le grammatiche che non conosciamo continuano a parlare di pronomi, per
tradizione la parola pronome ha secoli di vita e ci richiama a diversi tipi di parola. Alcuno
ammettono la variazione di genere e di numero (suyo), il pronome ninguno presenta una
variazione solo di genero (ninguna) e poi nadie che non varia. Abbiamo anche pronomi che
hhanno una variazione di genere in 3 livelli, (el, ella, ello), allo stesso modo sappiamo che in
spagnolo e in italiano esiste una reliquia delle desinenze latine (yo, mi, me—non si puo usare
sempre yo, ma anche mi o me dipendendo dei casi).

Quando noi diciamo ‘vosotros, los laumns, tenéis una serie…’ vosotros è un pronome che non sta
al posto del nome (los alumnos) ma lo accompagna.

He devuelto el libro que me regalaste’ que accompagna il nome ‘libro’.

Pedro tomo el café y Juan hizo lo mismo stiamo usando un verbo che sta al posto di qualcosa
(tomar el café) pero non è un pronome ma un verbo quindi la questione è piu complessa di quello
che sembra

Juan ha ido al cine y yo también también è un avverbio che sta al posto del nome.

Dal punto di vista sintattico il pronome non ha una specializzazione sintattica, non svolge una
funzione particolare ma può svolgere qualsiasi funzione sintattica.

Sustantivo

 Yo no quería ir (S)

 Me lo aseguraron (CI+CD)

 Quieren ir contigo (complemento circunstancial)

Adjetivo

Este chico es mi hermano (adj) vs. Este es mi hermano (S)

Dal punto di vista semantico (anche a che vedere con la sintassi) si può dire che il pronome si
riferisce a qualcosa che sono opposti ma collegati, uno è anafora e catafora.

¿Me pasas ese lápiz que esta encima de la mesa?  ‘que’ pronome relativo che si riferisce a lápiz
e quindi e una anafora perché si riferisce ad una cosa che viene prima. ‘Eso’ sta sempre a qualcosa
ma si riferisce a qualcosa che viene dopo e quindi si chiama catafora (procedimento inverso)

Dal punto di vista semantico il pronome ha una particolarità che condivide con altre categorie
come il verbo, che può essere riassunta col pronome ‘Yo’. Il pronome è un elemento
deittico/deíctico (aggettivo riferito a deíxis ma anche è accettato deixis).

 ¿Cuántos coches tienes? Tengo dos ‘dos’ è un numerale che si sta comportando allo
stesso modo di un pronome e il pronome indica le cose.

Quando noi nominiamo qualcosa usando il linguaggio entriamo in un campo simbolico mentre
quando noi segnaliamo qualcosa entriamo in un campo deittico/mostrativo/ostensivo (che
mostra)

Collocazione campo simbolico e deittico

 Ho acquistato un computer sto nominando il computer quindi campo simbolico

 Questo è il mio strumento di lavoro non sto nominando niente ma lo segnalo e quindi è
un campo deittico. Devono esse collegati alla realtà se no il senso non ce l’hanno.

Il pronome ha la capacità di non nominare ma segnalare le cose.

Deíxis vuol dire, punto di vista etimologico vuol dire dimostrazione. In linguistica è ‘Señalamiento a
una persona, un lugar o un tiempo, o a una expresión lingüística mediante ciertos elementos
gramaticales. Expresan deixis el adverbio ayer, el verbo venir y el posesivo tus en Tus amigos
vinieron ayer’.

Il pronome non si mette al posto di un nome ma in spagnolo punta verso qualcosa.

I pronomi sono un sistema cerrado de formas que apuntas algo. Perché un sistema chiuso di
forme? Perché mentre le parole che sono sostantivi sono aperte (infinite) perché nel momento in
cui io dico un nome inventato questo entra dentro il significato dell’oggetto ma nessuno inventa
un pronome. Alcuni mettono in rilievo la partecipazione del parlante nella situazione
comunicativa. Localizzazione spazio-temporale (dimostrativi), chi possiede certo oggetto
(possessivi), quanto sono gli oggetti a cui mi riferisco (numerali), mettono in evidenza la presenza
del mio referente (cosa a cui mi riferisco) la presenza all’interno dell’enunciato (relativi), mettono
in risalto la appartenenza ad un determinato gruppo del nostro referente (indefiniti—ninguno,
mette in risalto nessuno all’interno dell’insieme).

Dei pronomi personali ricordiamo mediante questi esempi elementi interessanti che hanno una
contrapposizione rispetto all’italiano:

 Pronome ‘usted’ ha due caratteristiche in lingua spagnola rispetto all’italiano, è


frequente la sua postposizione rispetto al verbo, la frase è interessante perché in una
parte è una domanda e poi una affermazione e quindi può succedere in entrambi i tipi.
‘Usted’ ha anche una altissima frequenza di apparizione nei testi.

 In spagnolo il pronome noi dev’essere flesso d’accordo al caso femminile e maschile.


 (3-6) Rappresentano il fatto che il pronome personale possono essere inglobati all’interno
di una struttura che ha origine latina che rappresenta un complemento di compagnia.

 ‘Quienes’ può e deve essere flesso in numero a seconda dell’occasione o della frase in cui
si trova.

 Lo spagnolo ha la caratteristica di essere in grado di separare il soggetto (quienes) dal suo


verbo (estuvimos) e di costruire frasi con persone verbali diversi. (‘Solo quienes estuvimos
alli lo sabemos’).

 ¿Todo el mundo estuvisteis de acuerdo?  in spagnolo on c’è concordanza fra soggetto e


verbo

 ¿Quiénes están ahí? ¿Cuál de ellos es Rivas? No conoce a ninguno, no conoce a nadie 
frasi alternative, che stano in piedi entrambe ma vogliono dire la stessa cosa. Vuole
ripetere esattamente la stessa cosa ma con una variante.

 A mí me gusta más el vino tinto lo spagnolo non può solo fare il raddoppiamento del
pronome ma a volte lo deve fare.

 (6-7) Juan no estaba en su casa a las tres, porque le vi salir del supermercado a esa hora
fenómeno de leísmo, la radice sono i 3 pronomi (le,la, lo). ‘le’ complemento oggetto che
dovrebbe presentarsi con lo normalmente ma perché è accettato il ‘le’? sta al posto di
Juan che è una persona

LAS FORMULAS DE TRATAMIENTO

L’uso della seconda o terza persona per riferisse all’interlocutore. Nella geografia ispanica abbiamo
una norma peninsular y dos normas
LA NORMA PENINSULAR

Número Informalidad Formalidad

Dolidaridad Cortesia

Familiaridad Poder

acercamiento distanciamiento

Singular tú usted

Plural vosotros ustedes

- Sistema con 4 pronomi di trattamento

ANDALUCIA

Número Igual al de arriba Igual al de arriba

Singular tú usted

Plural ustedes

- Sistema tripartito

LA NORMA HISPANOAMERICANA

 América tuteante tú

 América voseante vos (argentina—coniugazione verbale in Argentina è diversa a quella


spagnola)

EL PARADGMA DE LOS DEMOSTRATIVOS

1° persona 2° persona 3° persona

singular este esta ese esa aquel aquella

plural estos estas esos esas aquellos aquellas


neutro esto eso aquello

Este, esta, esto, estos, estas Ese, esa, eso, esos, esas Aquel, aquella, aquello,
aquellos, aquellas

Aquí/acá Ahí Allí/allá

Espacio-tiempo inmediato al Espacio-tiempo cercano Espacio-tiempo más alejado


‘yo’

Zona del hablante Zona del oyente Zona del ausente, de lo


alejado, de ambos
interlocutores

27/11

PARTÍCULAS

Si appoggiano in una struttura cognitivista (approccio linguistico- trova inspirazione in filosofi


(Husserl e Wittgenstein)).

Grammatica cognitivista 3min-5min

Chomsky rivoluziona il modo di pensare del linguaggio.

Generativismo teoria per cui noi produciamo frasi infinite. Considera la nostra capacità umana
come qualcosa innata, nel cervello abbiamo una serie finita di regole però con queste regole noi
produciamo una infinita di frasi. Diamo una costruzione astratta a la nozione che abbiamo noi della
frase. E’ stato messo in discussione in tanti modi, quello che ha criticato questa e stata il
cognitivismo-.

Lakoff studia la metafora non nel senso poetico ma, il fatto che noi quando parliamo ci
esprimiamo attraverso metafore, non ci rendiamo conto di usarle.

I cognitivisti partono d 2 grande premesse epistemologici:

1. Noi abbiamo una visione confusa delle categorie linguistiche le categorie linguistiche
sono confuse, i sovrappongo, hanno caratteristiche comuni. Il cognitivista accetta che la
lingua è confusa.

2. La iconicidad de la sintaxis i fenomeni grammaticali che possiamo osservare riflettono lo


stato del mondo che il parlante capta.
All’interno del cognitivismo ci sono diverse correnti che possiedono tanti punti di contatto

1. Formalizzazione dell’immagine del mondo,

2. Il linguaggio rappresenta un tipo di cognizione che non e isolato, e relazionato con altre
cognizioni (cognizione visiva, emotiva, intellettuale e insieme abbiamo una cognizione
linguistica (non ´diversa dalle altre cognizioni, si basa su processi mentali che sono simili))

3. I fenomeni linguistici sono basicamente continui (richiama il concetto di confusione, lingua


fatta di sfumature., di zone separate, e continue quindi ´un fenomeno di degradazione)

4. Diversi aspetti di n messaggio linguistici non sono equilibrati concetti fondamentali di


figura e fondo per i quali il cognitivismo si pone molto stretta con la corrente di psicologia
di Gestalt.

EL ARTICULO

Articolo determinativo consiste nell’unicità, indica che il referente è univocamente identificabile


e si riferisce alla totalità degli oggetti descritti.

Es. Andalucia y Navarra son comunidades autónomas de España

Andalucia y Navarra son unas comunidades autónomas de España

Siamo in grado di comprendere perfettamente che l’articolo determinativo può essere sostituito
dall’indeterminativo senza cambiare la frase.

Articulo cero

Maria se ha comprado el coche macchina di cui abbiamo parlato

Maria se ha comprado un coche articolo indeterminativo ci informa che non sappiamo se Maria
aveva altre, ma questa macchina appare nel nostro universo mentale

Maria se ha comprado coche si puo dire solo se prima Maria non aveva nessuna macchina

EL NEUTRO

 Non esistono sostantivi o aggettivi neutri, non possiamo dire che ci sia un genere neutro.
Esiste una reliquia del genere neutro in latino che è sopravvissuto in diverse forme.

Referente complesso, non quantificabile, indeterminato Lo bueno de Juan es que…

Struttura che vuol dire quel sempliciotto di Sancho Panza El bueno de Sancho Panza

EL ADBVERBIO

 Parole invariabili
 Alcuni avverbi ammettono una forma di flessione particolare che sarebbe la formazione
del diminutivo.

Detrasito= detrás

Ahorita= ahora

Aquí= aquicito

Siempre non puo rompere l’unione indissolubile fra ha e sido ‘Ha sido siempre muy habladora’.

Habla rapido, llovia fuerte y continuo si usa aggettivo con funzione avverbiale

‘Estepa adelante’ movimento in avanti attraverso la estepa (io cammino nella steppa)

INTERJECCIONES Y ONOMATOPEYAS

Dla punto di vista specifico della lingua ha delle differenze

 ¡Bueeeeno!  senso negativo

 ¡Buenoooo!-  senso positivo

- Di differenzia attraverso l’intonazione che cambia

Venga si usa come d’accordo e anche come esortazione

Ja risa abierta o risa franca

Je risa semifranca o semi cerrada o semiabierta

Ji risa picaro-maliciosa con una pizca conejil y un sabor a perejil

Jo risa campanuda simple o camilojoseceliaca, propiamente dicha

Ju risa campanuda compuesta

LAS PREPOSICIONES

Sono considerate come una classe di parole più difficile da imparare di una lingua straniera.

Nella maggior parte dei casi ha un significato scarso

03/12

VERBO dal punto di vista sintattico nucleo del predicato di una frase. Dal punto di vista
semantico il verbo è un elemento complesso perché è un elemento deittico (perché ancora 3 min).
Dal punto d vista morfologico il verbo riunisce in sé un significato lessicale e vari significati
grammaticali (in una sola parola racchiude un significato lessicale o uno o più significati
grammaticali).

Juan cortaba rebanadas de pan con un cuchillo afilado

Juan= sintagma nominal+

Cortaba rebanadas de pan con cuchillo afilado= sintagma verbal

La flessione verbale è molto più ricca a quella nominale perché in parte può avere la flessione di
genere nel participio ma la flessione verbale vede entrare il concetto di persona, tempo e modo
tutti racchiusi in una sola forma.

Il verbo (significato generico) esprime un evento, un’azione, un processo o uno stato (parte
lessicale del verbo) che si riferisce ad un certo attante (actante—concetto di persona e anche di
numero) e che si realizza in determinate coordinate temporali (concetto di tempo), a questi 3
elementi dobbiamo aggiungere la prospettiva assunta del parlante (moto del verbo) e la
concezione che il parlante ha dell’azione (aspetto del verbo).

Il paradigma verbale ha due accezioni: il modello di coniugazione e anche tutto l’insieme dei
morfemi verbali (terminazione del verbo).

Il verbo come classe di parola in lingua spagnola è per la maggior parte appartenente alla categoria
dei verbi regolari che finisce in -ar (più dell’80% dei verbi appartiene a questo).

-arunica coniugazione produttiva nella lingua odierna.

Verbi irregolari sono quelli più usati. I verbi fondamentali di una lingua sono fondamentali e quindi
molto legati all’eredità latina ed hanno subito modificazioni intense nel trascorso dei secoli.

Nei verbi regolari il lessema rimane invariato in tutti i paradigmi. Nella categoria del verbi regolari
facciamo rientrare i verbi vocalici (rappresentano piccolo scoglio, perché hanno la presenza o
assenza della tilde—la radice termina con un segmento vocalico quando normalmente finisce con
un segmento consonantico) e anche quelli con variazione ortografica (proposti in grammatica
come verbi regolari che presentano un cambiamento ortografico, sono regolari quindi hanno come
regola mantenere il fono e alterare la grafia).

Verbo vocalico abbiamo un incontro di vocali. A volte abbiamo diptongo o hiato solo per il fatto
della pronuncia.

Verbi con variazione ortografica abbiamo la terminazione dei verbi poli--- 20 min

Verbi irregolari

Per considerarsi un verbo irregolare, nel verbo deve verificarsi almeno uno di queste condizioni:

1. Si altera il lessema, cambia il costituente radicale


2. Vengono utilizzati differenti radici ‘ser’(soy, somos, son, fui, fuiste, eres) e ‘ir’ (voy, vas,
va, fui, fuiste, iba, ibamos), perché polirrizos?,

3. Supresion de la vocal tematica.

Dobbiamo considerare 2 premesse:

1. Come si manifesta foneticamente l’irregolarità?

2. Che estensione ha l’irregolarità?

L’irregolarità ha una estensione esterna che indica quali verbi riguarda mentre ha una estensione
interna quando all’interno di un certo paradigma solo alcune forme sono irregolari. Se è irregolare
venir saranno irregolari tutti i suoi composti. Per quanto riguarda l’estensione interna noi
sappiamo che le irregolarità sistematiche (pure essendo irregolari si comportano allo stesso modo)
hanno 5 linee (presente, imperfetto, passato, futuro, participio). Dobbiamo tenere in conto anche
l’accentazione o non accentazione del lessema e la possibile compresenza di varie irregolarità.

L’accentazione verbi regolari fatto che lessema sia accentato o meno non c’è differenza e per i
verbi irregolari si ha una differenza perché

Struttura morfologica del verbo il verbo è composto da un insieme di morfemi.

CANT-Á-BAMOS

 Lessema radicale cant

 Á vocale temática

 Morfema TAM (tiempo-aspecto-modo)BA= tempo passato, aspetto continuo e modo


indicativo

 mos morfema actancial (indica quanti sono e quali sono 46 min)

Morfema formativo è quello che rappresenta si il TAM che il actancial nella prima e 3 persona

Punto zero momento di enunciazione, si trova a meta dell’asse temporale sulla quale si mettono
i verbi.

Tempi verbali sono polivalenti. Presente può funzionare come passato o futuro, può anche
rappresentare la simultaneità e posteriorità sempre vincolate dal presente.

Anche l’imperfetto può avere una funzione polivalente.

Nell’asse temporale distinguiamo le forme assolute (relazione diretta con il momento


dell’enunciazione) e le relative (relazione indiretta con il punto zero, cioè il passaggio è doppio).

Il passato prossimo descrive in un punto anteriore al punto zero e dura fino al punto zero
Bogotá ha crecido mucho en los últimos años

Passato remoto indica che l’azione è anteriore rispetto al punto zero ma non dura fino al punto
zero  Bogotá se fundo en 1538.

Nello spagnolo meridionale/atlantico si ritiene l’azione come chiusa e lontana, variante nord
Spagna si considera prossima.

L’aspetto è una parte del verbo che esiste nel verbo ma non ha la stessa importanza nelle lingue
romanzi (specialmente italiano e spagnolo).

Il modo è la visione che il parlante ha della azione verbale o il suo atteggiamento rispetto a ciò che
dice. Imperativo non si può separare dal congiuntivo altrimenti non sta in piedi da solo. Il
condizionale (deberias acostarte—condicional de sugerencia) e imperativo sarebbero
(tradizionalmente modi a sé stanti) forme legati a modi principali che si mettono in relazione con
essi.

Una caratteristica dei Verbi spagnoli è presentarsi da un pronome che tuttavia non ha lo stesso
uno in italiano.

 Me bajo a comprar el periódico

 Estate quieto

 Me muero de la risa

 ¿Te vienes a la discoteca?

 Me vine de Salamanca para estudiar en Madrid

 Mi hermana se cayó cuando corría por la playa

 Consejos para renovar el armario este invierno sin gastarse mucho dinero

 Se divorció de su marido solo un año después

SER Y ESTAR

Sono una coppia particolare perché in generale noi diciamo che semanticamente rappresentano
due poli diversi, ser (si usa per la qualità, tempo, la quantità e l’esistenza—verbo neutro,
totalmente grammaticalizzato, ha significato molto scaro) mentre estar (rappresenta polo della
localizzazione e dello stato—conserva un significato più evidente che è quello di situazione o
durata, quindi è una verbo ‘marcado’ perché apporta a la frase delle sfumature che possono
essere di enfasi, temporalità, affettività, ecc.)

 Soy profesora verbo non marcato perché il fatto di essere ‘profesora’ è qualcosa di
generico
 Estoy de camarera en ese bar sto mettendo in luce che lo sto facendo adesso.

 Estar contento, estar lleno, estar desnudo, estar desclanzo sono tutti aggettivi participi
(hanno un’origine nel participio) che rappresentano una azione culminata, un risultato.

Frasi che si possono trovare con gli stessi verbi ma con significato diverso:

 Este comedor está oscuro adesso

 Este comedor es oscuro sempre

 Luis es calvo sempre

 Luis esta calvo adesso

‘Ser’ verbo statico e ‘estar’ verbo dinámico

04/12

SCHEMA CRONOLOGICO

RAE 1713, nasce quando si cominci aa sentire importante le idee nuove di quando l’illuminismo
si diffonde massicciamente. Nasce un secolo dopo di quella Italiana. Si ispira alla Crusca e anche
all’accademia francese

1714 viene approvato grazie a riconoscimento del Re, viene conosciuta come reale. Ancora oggi
dopo più di 300 anni il moto della RAE ‘Limpia, fija y da esplendor’ (tradizione plurisecolare), non è
mai stato cambiato.

Da la sua fondazione già aveva pensato le opere che avrebbe pubblicato, erano 3 generi/filoni che
ritroviamo nel corso dei secoli

1. Dizionario lo sento come l’elemento più importante, esisteva quello di Covarrubias ma


ormai non era più accettabile, doveva essere più coerente, omogeneo ed esteso. Il primo
tomo di quello che viene conosciuto come ‘Diccionario de Autoridades’ (1626-39)
(raccoglie il lessico dell’epoca) esce nel 1726 (13 anni per fare un solo volume), l’ultimo (6
tomo) arriva nel 1739 (13 anni dopo il primo tomo)

2. Grammatica 1771 esce la GRAE (Gramática de la Real Academia Española). Nel 1780
viene ripubblicato il dizionario che sarebbe il primo DRAE (Diccionario de la Real Academia
Española). La grammatica viene ripubblicata come il dizionario in maniera constante.

3. Ortografia (libro che ci aiuta a scrivere correttamente le parole) prima della grammatica.
Prima ortografia che vediamo ancora scritta come ‘Ortographia’ (ancorata all’antologia), è
del 1741.

30 anni della fondazione si fonda un gruppo di intellettuali (NOVATORES) di varia provenienza


(scienziati, letterati) che cercavano di introdurre in Spagna le idee nuove che si stanno diffondendo
in questo secolo.

1931 XX secolo, viene pubblicata l’ultima grammatica GRAE prima di quella del 2009 (Nueva
Gramatica de la lengua Española-NGLE), quella precedente (del 1931) era già obsoleta.

23esima edizione, pubblicata nel 2014 (cartacea) che non si chiama piu DRAE ma DLE (Diccionario
Lengua Española). ASALE (Asociación de Academias de la Lengua Española) associazione che
riunisce tutte le accademie di lingua spagnola, quindi perciò non avrebbe più senso chiamarla
DRAE.

Le accademie ogni anno in dicembre modifica quella online, quella che noi controlliamo è la
versione online 23.3 (3 anno di attualizzazione)

GENERE morfema che svolge una serie di funzione

 Numero anche lui un morfema che serve dal punto di vista sintattico a vedere una
concordanza e dal punto di vista semantica serve a vedere l’aumento della quantità. Si
aggiunge s o es. Termine finisce con z si trasforma in c.

 Particolarità dell’uso del numero singolare anziché il plurale in alcune frasi che sono
dissimmetriche rispetto all’italiano

- Aquí hay mucho coche

- Eso de ahí es Nueva York.

Ya lo veo. Mucho rascacielo.

- Grima (mai reso plurale) che è una sensazione spiacevole

- Differenza fra singolare e plurale viene annullata concettualmente:


pantalón/pantalones, muchedumbre (una muchedumbre o unas muchedumbres,
sempre plurale), papel (singolare carte, plurale documenti o fogli di carta)

**LA LINGUA SPAGNOLA HA LA POSSIBILITA’ DI AVERE FLESSIONI DI NUMERO ANCHE NEI


COGNOMI (NON POSSO METTERLI AL PLURALE TUTTI TIPO QUELLI CHE FINISCONO IN VOCALE)

- Caso grafico le sigle (EE. UU., FF. AA., CC. OO.) che sono una specie di flessione di
numero perché sono rese al plurale. Le due prime lettere maiuscole, il punto, lo
spazio, altre due lettere in maiuscola e di nuovo il punto.

- Latinismi memorandum, curriculum, referendum, queste parole potrebbero avere 4


plurali. Memorandum può essere reso plurale foneticamente e graficamente
aggiungendo una -s, memorandos (la RAE dice di usare questo perché è quello più
ispanizzato), los memorandum (rimane inalterato ma metto articolo corrispondente),
memoranda (plurale culto—meno usato).

PREPOSIZIONI

POR Y PARA Orizzonte cognitivo diverso.

 Libertad por el pueblo y para el pueblo (moto del giornale del secolo) Libertà attraverso
il popolo e per il Popolo (il popolo è il mio limite, io voglio che loro siano liberi)

 Las velas siguen encendidas por Maria Elena non e un fine ma la causa

 ¿Te gustaría un vinito donde Rafael? uso particolare che ha lo spagnolo, el dónde lo
capisce solo l’interlocutore e quello a cui chiede.

Possibilità di mettere insieme due preposizioni vicine all’interno della stessa frase:

- De por medio in mezzo

- De entre movimiento che vediamo attraverso le preposizioni

Dissimmetrie rispetto all’italiano

 Delegar en

 Abdicar en a favore di

 Entendida en esperto in

 Renego de rinnego la

Genere no marcado maschile

Tercera norma del español de America es sinomino de español neutro, fenómeno che troviamo
in America. Norma diversa da ogni localizzazione. Depurato da ogni particolarismo nel modo che
sia per tutti.

¿Que se entiende por grupo de competencia limitada en demolingüística?  circolo nucleare


ristretto che corrisponde ai parlanti che sono nativi (nascono e viene insegnato lo spagnolo come
L1), un altro gruppo chiamato grupo de competencia limitada che sarebbe un grupo de aprendices
de lengua extranjera, insieme di individue che sono in grado di usare lo spagnolo ma in maniera
limitata, limitata che perdono la oppure bilinguismo e questi possono perdere competenza a
favore dell’altra lingua

Señale la oración verdadera En la America voseante no se utiliza el pronombre vosotros

Plurilinguismo equitativo concetto che l’autore Lopez Garcia Molins propone dal 1985 e secondo
questo progetto che non è ancora realizzato, si tratterebbe di unire le lingue non ufficiale uguali
all’uso del castellano.

Indice de comunicatividad alto o bajo spagnolo ha un alto livello di comunicatività

Demolinguistica studio della popolazione in quanto ispanofona, la sua distribuzione geografica,


puo vedere come i parlanti di una zona sono cresciuti o diminuiti.

Messico ha più ispanofoni

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