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Michela Costantini
Stefania Pepe
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Coordinamento editoriale:
Francesca Magazzini
Coordinamento redazionale:
Maria Paola Amendola

Progetto grafico:
Mediastudio, Firenze e CDC Arti grafiche, Città di Castello (PG)
Copertina:
Mediastudio, Firenze
Redazione:
Sabrina Zamberlan e Sara Marchesino
Ricerca iconografica:
Sabrina Zamberlan
Impaginazione:
CDC Arti grafiche, Città di Castello (PG)
Disegni:
Alessandro e Paola Baldanzi, Canaltype, Firenze
Composizione righi musicali:
Davide Zambelli
Realizzazione basi musicali:
Davide Morena
DVD Il Flauto Magico: Io Digitale, s.r.l., Roma

Fotocomposizione:
CDC Arti grafiche, Città di Castello (PG)
Stampa:
Cartoedit, Città di Castello (PG)

Le autrici ringraziano il maestro Gianni Sartorio, per i preziosi consigli e la disponibilità del proprio archivio musicale; Alessandro Defilippi, per la
disponibilità alla consultazione del proprio archivio musicale; il maestro di coro Roberto Bertaina, per aver gentilmente messo a disposizione la pro-
pria competenza e le partiture musicali del repertorio popolare; Marco Andrioletti, per la preziosa consulenza prestata per il metodo La voce; Marioli-
na Diana, per la preziosa collaborazione relativa ai rapporti tra cinema e musica.

L’editore ringrazia per la preziosa collaborazione i professori Daniela Candreva, Raffaele Gallo, Rosa Damiano, Massimo De Puri, Emilio Fortunato,
Andrea Lupi, Maria Rosaria Marra, Mariarosa Mazzola, Agnese Merucci.

Il materiale illustrativo proviene dall’archivio iconografico de La Nuova Italia. L’editore è a disposizione degli eventuali aventi causa.

Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limidi del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE,
AIE, SNS, e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000.

Le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo,
solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail: autorizzazioni@clearedi.org

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ISBN 978-88-221-7174-0

Proprietà letteraria riservata


© 2012 RCS Libri S.p.A., Milano
1a edizione: gennaio 2012

Ristampe
2012 2013 2014 2015 2016 1 2 3 4 5 6 7 8
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Sezione 1 La lettura e la scrittura musicale

2 Unità 1 25 Unità 6
Il suono e i suoi parametri Se c’è accordo...
Ascoltiamo insieme c’è anche armonia!
1. Suoni e grafici, 2. G. Ligeti, “Vertige”, in Études pour piano, Ascoltiamo insieme
pag. 4; 3. Durata in classe, pag. 5; 4. Suoni e linee; 5. J. Brahms, 1. G. Morandi, Fatti mandare dalla mamma, pag. 25
Danza ungherese nº 20 in Mi minore per orchestra, 6. Che cosa cam-
bia, 7. Qual è il più acuto? E il più grave? 8. Suoni e grafici; 9.
Che cosa cambia?, pag. 7; 10. Dov’è la differenza?, pag. 8; 11. Tro- 28 Unità 7
va la definizione, pag. 9
La dinamica
Ascoltiamo insieme
11 Unità 2 1. M. Mussorgskij, “Bydlo”, in Quadri di un’esposizione, 2. R.
Dai suoni alle note Wagner, “Fanfara” in Lohehgrin, 3. E. Grieg, “Nell’antro del Re del-
la Montagna” in Peer Gynt, pag. 29; 4. A. Vivaldi, L’Autunno, pri-
Ascoltiamo insieme mo movimento, 5. G. Rossini, “Temporale”, in Il barbiere di Sivi-
1. Cinque sequenze di tre suoni di altezza diversa, pag. 11; 2. Cin- glia, pag. 30
que sequenze di tre suoni di altezza diversa, pag. 13

15 Unità 3 31 Unità 8
L’agogica
Da una nota all’altra Ascoltiamo insieme
Ascoltiamo insieme 1. Kalinka (tradizionale Russia), 2. Songhai Kombi and Ettebel (tra-
1. G. Verdi, “Marcia trionfale” in Aida, 2. L. van Beethoven, “Inno dizionale Niger), pag. 32; 3. R. Schuman, “Bau Bau”, da Scene
alla gioia” in Sinfonia n. 9, pag. 15; 3. H. Mancini, La pantera rosa infantili, 4. J. Brahms, Danza Ungherese n. 2, 5-7. Tre frammenti
(tema), 4. B. Bacharach, Casino Royal (tema), pag. 16 musicali, pag. 33; 8. E. Grieg, “Nell’antro del Re della Montagna”,
da Peer Gynt, 9. J. Offenbach, “Can Can”, da Orfeo all’inferno, 10.
C. Saint-Saëns, ................. dal Carnevale degli animali, 11. C. Saint-
19 Unità 4 Saëns, “Emioni”, dal Carnevale degli animali, pag. 34
Le scale musicali
Ascoltiamo insieme
1. Quattro scale, pag. 19; 2. H. Mancini, La pantera rosa, 3. E. Grieg,
35 Unità 9
Il mattino, pag. 20; 4. Anonimo, Oh, When the Saints Go Marchin’
L’orchestrazione
In, pag. 21 Ascoltiamo insieme
1. M. Ravel, Bolero, pag. 36; 2. M. Ravel, “Modéré”, da Valses
nobles et sentimentales, 3. M. Ravel, “Moins vif” da Valses
22 Unità 5 nobles et sentimentales, 4-7. Quattro frammenti musicali, pag. 37,
Ma che modo è questo? 8. The Swingle Singers, “Ouverture”, in La gazza ladra, 9. G. Ros-
sini, “Ouverture”, in La gazza ladra, pag. 38
Ascoltiamo insieme
1. E. Di Capua, I’ te vurria vasà; 2. Tchaikoskji, Il lago dei cigni;
3. E. Grieg, Il mattino; 4. Giorgia, Gocce di memoria; 5. Zucchero, Don-
ne; 6. Popolare, Sciur padrun; 7. Popolare, Si maritau Rosa, pag. 23
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IV

Sezione 2 La ritmica
40 Unità 10 53 Unità 13
Dal corpo al ritmo Tante cellule per un battito
Ascoltiamo insieme Ascoltiamo insieme
1. G. Fauré, Pavane op. 50; 2. Sirtaki (tradizionale Grecia), 3. I. Stra- 1. Nella vecchia fattoria; 2 I. Caesar, V. Youmas, Tea for two, pag. 53;
vinskij, “Danse russe”, in Trois mouvements de “Pétrouchka”; 3. G. Bizet, “Ouverture” in Carmen, 4. J. Strauss, Marcia di
4. A. Schönberg, “Sehr rasch”, in Fünf Klavierstücke op. 23, pag. 41; Radeztky, pag. 55; 5. V. Mizzy, La famiglia Addams; 6. I. Williams,
5. Musicisti del Nilo, Koumbakash, pag. 42; 6. Queen, We will rock Guerre stellari (tema), pag. 56
you, pag. 43
57 Unità 14
44 Unità 11 Le cellule puntate
Le durate musicali Ascoltiamo insieme
Ascoltiamo insieme 1. Alouette; 2. Auld Lang Syne, pag. 58; 3. G. Mameli e M. Nova-
1. W.A. Mozart, Ah! Vous dirais-Je, maman (tema, prima parte); 2. W.A. ro, Inno d’Italia; 4. Tanti auguri, pag. 59
Mozart, Ah! Vous dirais-Je, maman (tema, seconda parte), pag. 44
60 Unità 15
49 Unità 12 Il tempo composto
La battuta Ascoltiamo insieme
Ascoltiamo insieme 1. J. Offenbach, Barcarola; 2. M.A. Charpentier, Te Deum; 3. Anoni-
1. W.A. Mozart, Ah! Vous dirais-Je, maman (tema completo); mo, Cicerenella; 4. Jamiroquai, Emergency on planet earth; 5. F. De
2. D. Dragonetti, Valzer per contrabbasso e pianoforte, pag. 50 André, La guerra di Piero; 6. G. Morandi, In ginocchio da te, pag. 60

Sezione 3 Le forme musicali


64 Unità 16 70 Unità 18
Questioni di forma Canone e fuga
Ascoltiamo insieme Ascoltiamo insieme
1-2. L. van Beethoven, Le creature di Prometeo, tema musicale; 1. W.A. Mozart, Canone in Do KV Anh. 191/565c. pag. 71; 2. J.S.
3-7. Temi musicali, pag. 65 Bach, “Fuga in Do minore”, dal Clavicembalo ben temperato,
BWV 847, pag. 72
67 Unità 17
Ripetizione e contrasto 73 Unità 19
Ascoltiamo insieme Il tema con variazioni
1. B. Charles, See you later, alligator, pag. 65; 2. E. Grieg, “Can- Ascoltiamo insieme
zone di Solvejg”, in Peer Gynt; 3. T. Trent d’Arby, Sign Your Name; 1. N. Paganini, “Variazioni”, su Il Carnevale di Venezia per violino
4. F. Mendelssohn, Romanza senza parole op. 19, n 4 per pianofor- e orchestra, pag. 74
te, pag. 68; 5. M. Mussorgskij, “Due ebrei polacchi, uno ricco e
l’altro povero”, in Quadri di un’esposizione, pag. 69 75 Unità 20
Il rondò
Ascoltiamo insieme
1. Z. Kodály, “L’orologio musicale viennese”, in Háry János, pag. 75;
2. L. van Beethoven, Le creature di Prometeo, pag. 76
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7 Unità 21 80 Unità 22
Le forme libere Le forme complesse
Ascoltiamo insieme Ascoltiamo insieme
1. B. Smetana, La Moldava, pag. 77; 2. F. Chopin, Notturno in Mi 1. W.A. Mozart, Sinfonia in Sol minore KV 550, primo tempo, pag. 81;
bemolle maggiore op. 9 n 2; 3. L. van Beethoven, Per Elisa, pag. 79 2. J.J. Froberger, “Sarabanda”, in Suite XX in Re, pag. 82

Sezione 4 I metodi
35. Piccolo pezzo; 36. Danza ungherese, pag. 132
88 Unità 23 37. Piccola canzone; 38. Summer nights, pag. 133
La voce 39. Canto popolare sloveno, pag. 134
Antologia 40. Amazing Grace; 41. Ti amo; 42. Ah, vous dirai-je maman,
1. Roma brucia; 2. Vent fin; 3. Tumba tumba, pag. 95; pag. 135
4. Rock my soul, pag. 96; 43. Danza dei bastoni; 44. Red River Valley; 45. Belle qui tiens ma
5. Jump down (tradizionale USA), pag. 97; vie, pag. 136
6. L’orchestra, pag. 98 46. Giovannin, pag. 138
47. Danza francese, pag. 139
104 Unità 24 48. Bella; 49. Y’a d’la rumbla dans l’air, pag. 142
Le percussioni
Antologia 147 Unità 27
7. Bum Bum tac (per legnetti e djembè), pag. 108; Le tastiere
8. Chihuahua (per flauto e percussioni), pag. 109; Antologia
9. I like you move it (per djembè, percussioni, flauto), pag. 111;
50. Danza tedesca, pag. 149
51. J’ai du bon tabac, pag. 150
113 Unità 25 52. Ninna nanna, 53. Amazing Grace (popolare Scozia), pag. 153
Il flauto dolce 54. Danza dei bastoni (anonimo medievale), pag. 153
Antologia
10. Canto popolare ungherese; 11. Certe notti; 12. Danza tede-
sca, pag. 115;
162 Unità 28
13. Piccolo pezzo; 14. Summer nights, pag. 116 Musica d’insieme
15. Danza ungherese; 16. J’ai du bon tabac; 17. Io canto, pag. 117 Antologia
18. Canto popolare sloveno, 19. Danza tirolese, pag. 118
55. O bella ciao, pag. 162
20. La barcarola; 21. Amazing Grace, pag. 119
56. Mamma mia dammi cento lire (popolare), pag. 163
22. Ti amo; 23. Ninna nanna; 24. What a Feeling, pag. 120
25. Danza dei bastoni (anonimo medievale), pag. 121 57. Monte Canino, pag. 164
26. Red River Valley (tradizionale USA), pag. 122 58. Oh happy day!, pag. 165
27. A Laredo, pag. 123 59. Passeggiata romantica, pag. 168
28. God Save the Queen; 29. Gavotta; 30. Mamma mia dammi 60. Canto popolare tedesco, pag. 169
cento lire, pag. 124 61. Stessa spiaggia, stesso mare; 62. Anni novi, pag. 170
31. Laura non c’è; 32. Per Elisa, pag. 125 63. Fratello sole, sorella luna, pag. 172
64. Samarcanda, pag. 174
127 Unità 26 65. The Flintstones, pag. 176
La chitarra 66. Nightingale, pag. 178
67. Evenu shalom, pag. 180
Antologia 68. Canone, pag. 181
33. Canto popolare ungherese; 34. Danza tedesca, pag. 131 69. Gli altri siamo noi, pag. 184
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VI

Antologia

186 Pop e rock


70. Rock Around the Clock, pag. 187 77. A Hard Day’s Night, pag. 196 84. Beat It, pag. 206
71. Jailhouse Rock, pag. 188 78. Imagine, pag. 197 85. Fields of Gold, pag. 208
72. Let’s Twist Again, pag. 189 79. Yesterday, pag. 199 86. Isn’t She Lovely?, pag. 209
73. Blowin’in the Wind, pag. 191 80. California Dreaming, pag. 201 87. Anywhere Is, pag. 210
74. Paint It Black, pag. 192 81. Killing Me Softly with His Song, pag. 202 87. Won’t Go Home Without You, pag. 218
75. Hey Jude, pag. 193 82. Another Brick in the Wall, pag. 203 88. Feeling Better, pag. 212
76. Ob-la-di Ob-la-da, pag. 194 83. You Are Not Alone, pag. 204 Laboratorio • A ritmo di rock!, pag. 214

215 Colonne sonore


89. Colonel Boogey, pag. 216 098. What a Feeling, pag. 230 107. Popeye, pag. 241
90. Melodia catalana, pag. 217 99. May It Be, pag. 232 108. I’m a Believer, pag. 242
91. Hair, pag. 218 100. What I’ve Been Looking for, pag. 233 109. In fondo al mar, pag. 243
92. New York, pag. 220 101. Hymne, pag. 234 110. Jeeg Robot, pag. 244
93. Parla più piano, pag. 222 102. Pretty Woman, pag. 235 111. I Simpson, pag. 245
94. A Time for Us, pag. 223 103. Il gladiatore, pag. 236 112. La pantera rosa, pag. 246
95. Stand by Me, pag. 224 104. My Heart Will Go on, pag. 236 113. Spiderman, pag. 247
0 96. Moon River, pag. 227 105. La vita è bella, pag. 238 Laboratorio • La colonna sonora
0 97. The Lion Sleeps Tonight, pag. 228 106. Harry Potter, pag. 240 di un racconto, pag. 248

249 Voci del mondo


114. Danny Boy, pag. 250 124. Dona dona, pag. 260 134. La cucaracha, pag. 274
115. Scarborough Fair, pag. 251 125. Gam gam, pag. 262 135. Mambo del Machahuai, pag. 275
116. Greensleeves, pag. 252 126. Uska Dara, pag. 263 136. El condor pasa, pag. 276
117. Au clair de la lune, pag. 254 127. Sidi Mansour, pag. 264 137. Red River Valley, pag. 277
118. Alouette, pag. 255 128. Thula baba, pag. 265 138. Oh My Darling, Clementine, pag. 278
119. Irinaki, pag. 256 129. Libertango, pag. 266 139. Jesse James, pag. 279
120. Ievan Polkka, pag. 257 130. Samba de uma nota só, pag. 267 140. Arirang, pag. 280
121. Musica popolare magiara, pag. 258 131. O que será, pag. 268 141. Ame, pag. 281
122. Oci ciornie, pag. 258 132. A banda, pag. 270 Laboratorio • Componiamo una musica
123. Mezzanotte a Mosca, pag. 259 133. Guantanamera, pag. 272 orientale, pag. 282

283 Spiritual, blues, jazz, swing


142. Kumbaya, pag. 284 146. We Shall Overcome, pag. 288 150. Blue Moon, pag. 291
143. Sweet Chariot, pag. 285 147. St James Infirmary, pag. 289 151. All of Me, pag. 292
144. Go Down Moses, pag. 286 148. Tuxedo Junction, pag. 289 Laboratorio • Improvvisando s’impara,
145. Oh When the Saints, pag. 287 149. Moonlight Serenade, pag. 290 pag. 293

294 Canzoni italiane dagli anni ’60 ad oggi


152. Geordie, pag. 295 159. Generale, pag. 305 166. Sincerità, pag. 313
153. Il ragazzo della via Gluck, pag. 297 160. Il gatto e la volpe, pag. 306 167. La notte, pag. 314
154. Il tuo bacio è come un rock, pag. 299 161. Vita spericolata, pag. 307 168. Meravigliosa creatura, pag. 315
155. Fatti mandare dalla mamma, pag. 300 162. Alla fiera dell’est, pag. 308 169. Happy hour, pag. 317
156. Sapore di sale, pag. 301 163. Donne, pag. 309 170. Un’emozione per sempre, pag. 319
157. Il cielo in una stanza, pag. 303 164. Un soffio caldo, pag. 310 Laboratorio • Componiamo una canzone,
158. Con il nastro rosa, pag. 304 165. Eppur sentire (un senso di te), pag. 312 pag. 322
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VII

323 Voci delle nostre regioni e della nostra storia


171. La montanara, pag. 324 178. Calavrisella, pag. 332 185. Addio a Lugano, pag. 340
172. Maremma amara, pag. 325 179. Non potho reposare, pag. 334 186. Addio del volontario, pag. 341
173. Quando saremo a Reggio Emilia, pag. 326 180. Quando l’albero comincia a fiorire, pag. 335 187. La bandiera, pag. 342
174. La lega delle donne, pag. 327 181. Vitti ’na crozza, pag. 336 188. La bandiera dei tre colori, pag. 343
175. Cicerenella, pag. 329 182. Il testamento del capitano, pag. 337 Laboratorio • Una classe, tante culture,
176. Vola vola vola, pag. 330 183. Fischia il vento, pag. 338 pag. 344
177. Il merlo ha perso il becco, pag. 331 184. E quei briganti neri, pag. 339

345 Inni nazionali


189. Fratelli d’Italia, pag. 346 194. La Marcha Real, pag. 351 200. Hymni i Tin Hamurit, pag. 357
190. La Marseillaise, pag. 347 195. Imnos Is Tin Eleftherian, pag. 352 201. Gimn Rossijskoj Federacii, pag. 358
191. God Save the Queen, pag. 348 196. The Star Spangled-Banner, pag. 353 202. Ee Mungu Nguvu Yetu, pag. 359
192. Einigkeit und Recht und Freiheit, 197. Kimiga Yo, pag. 354 203. Yìyǒngjūn Jìnxíngqǔ, pag. 360
pag. 349 198. Nkosi sikelel’ iAfrika, pag. 355 Laboratorio • Componi l’inno della tua
193. Deşteaptă-te, Române!, pag. 350 199. Het Wilhelmus, pag. 356 scuola, pag. 361

362 Classici
204. Kalenda Maya, pag. 363 214. Come Again, pag. 374 224. Va’, pensiero, sull’ali dorate, pag. 384
205. Estampida, pag. 364 215. Te Deum, pag. 375 225. Marcia trionfale dell’Aida, pag. 386
206. In taberna quando sumus, pag. 365 216. Sarabanda, pag. 376 226. Habanera, pag. 387
207. Tourdion, pag. 366 217. Sinfonia n. 40, pag. 377 227. Danza della fata confetto, pag. 388
208. Belle qui tiens ma vie, pag. 368 218. Eine kleine Nachtmusik, pag. 378 228. La Moldava, pag. 389
209. Contraddanza, pag. 368 219. Non più andrai farfallone amoroso, pag. 379 229. Pavane, pag. 390
210. Adagio, pag. 370 220. Romanza in Fa op. 50, pag. 380 230. Sinfonia Dal nuovo mondo, pag. 391
211. Schiarazula Marazula, pag. 371 221. Canto di ringraziamento, pag. 380 231. Pavane pour une infante défunte, pag. 391
212. Aria sulla quarta corda, pag. 372 222. Inno alla gioia, pag. 381 232. Pomp and Circumstance, pag. 392
213. La primavera, pag. 373 223. Settima sinfonia, pag. 382 Laboratorio • Accompagniamo i classici, pag. 393

394 Festeggiamo il Natale


233. Stille Nacht, pag. 395 237. O Tannenbaum, pag. 399 241. Jingle bells Medley, pag. 405
234. Tu scendi dalle stelle, pag. 396 238. Happy Christmas, pag. 401 Laboratorio • Natale in Europa, pag. 407
235. Adeste fideles, pag. 397 239. White Christmas, pag. 403
236. The First Nowell, pag. 398 240. We Wish You a Merry Christmas, pag. 404

408 Evergreen
242. Patricia, pag. 409 246. Love Me Tender, pag. 413 250. Tu vuò fa’ l’americano, pag. 417
243. Chissà, chissà, chissà, pag. 410 247. Cheek to Cheek, pag. 414 251. Smile, pag. 418
244. What a Wonderful World, pag. 411 248. Die Moritat von Mackie Messer, pag. 415 Laboratorio • Canzoni senza tempo,
245. Strangers in the Night, pag. 412 249. Morning Has Broken, pag. 416 pag. 419

420 Musica per cantare


252. Albachiara, pag. 420 255. Dieci ragazze, pag. 422
253. A te, pag. 420 256. Io canto, pag. 422
254. Azzurro, pag. 421 257. La guerra di Piero, pag. 423
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Entriamo nel libro di musica...


In questo volume impareremo...
a fare musica

L e prime 3 sezioni del volume ti


guidano ad apprendere gli elementi
fondamentali del linguaggio musicale.
Conoscerai i parametri del suono,
imparerai a conoscere le note, a leggerle
su un pentagramma

N ella sezione 4 imparerai a cantare e a


suonare uno strumento. Te ne
proponiamo diversi: il flauto, la tastiera, la
chitarra, il djembé. Potrai poi esercitarti a
suonare con i tuoi compagni e formare con
loro una piccola “orchestra di classe”.

A desso tocca a te! Se vuoi metterti alla prova


come cantante e come musicista, potrai
farlo con gli spartiti dell’Antologia. Qui troverai
canzoni vecchie e nuove, italiane e straniere,
adatte ad accompagnare ogni momento dell’anno
scolastico!
Il DVD allegato al volume ti fornirà,
inoltre, tutte le basi per suonare sia in
formato MIDI che in MP3
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Sezione
La lettura
1
e la scrittura
musicale
In questa sezione conosceremo dapprima
come è fatto il suono, come si propaga e le
sue caratteristiche fisiche fondamentali,
dette anche parametri: l’intensità, la durata,
l’altezza e il timbro. Poi, impareremo il siste-
ma usato per scrivere la musica, l’uso delle
note musicali e le relazioni che esistono tra di
esse, importanti per dare significati diversi alla
musica.
Infine, capiremo che la capacità della musi-
ca di comunicare emozioni avviene soprattut-
to grazie a tre possibilità del suo linguaggio:
la dinamica, l’agogica e l’orchestrazione.

UNITÀ 1 - Il suono e i suoi parametri


UNITÀ 2 - Dai suoni alle note
UNITÀ 3 - Da una nota all’altra
UNITÀ 4 - Le scale musicali
UNITÀ 5 - Ma che modo è questo?
UNITÀ 6 - Se c’è accordo... c’è anche armonia
UNITÀ 7 - La dinamica
UNITÀ 8 - L’agogica
UNITÀ 9 - L’orchestrazione
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Unità
1
Il suono e i suoi
parametri
Che cosa imparerai:
• scoprirai come si produce e si propaga un suono
• rifletterai sull’importanza del silenzio
• conoscerai i significati di intensità, durata, altezza e timbro
• imparerai a descrivere i quattro parametri utilizzando la
corretta terminologia

Tomo A, Unità 1 Che cos’è un suono


I suoni intorno a noi
I suoni che giungono alle nostre orecchie sono prodotti da vibrazioni di corpi elastici. Nei
corpi elastici, infatti, le particelle sono in grado di vibrare, cioè di muoversi compiendo
oscillazioni velocissime e spesso così piccole che non si vedono a occhio
 La vibrazione nudo.
prodotta da un Queste oscillazioni, o vibrazioni, si trasmettono al mezzo circo-
corpo si propaga
nell’aria fino a stante, generalmente l’aria, e si propagano fino ad arrivare alle nostre
raggiungere orecchie dove producono la sensazione del suono. La velocità di
l’orecchio. propagazione del suono è diversa a seconda del mezzo che la con-
duce. Nell’aria è 340 metri al secondo. Delle vibrazioni che costi-
tuiscono il suono si occupa un ramo della scienza, l’Acustica. Essa
analizza il suono nei suoi aspetti fisici, come la produzione, la pro-
pagazione, l’amplificazione, e stabilisce i parametri per classificarli.
Musica in classe
1. Toccare le vibrazioni
a) Uno dei modi più semplici per sentire la natura vibratoria del suono è quello di appog-
giare le dita o il palmo della mano alla gola mentre parli o canti: sentirai la vibrazio-
ne delle corde vocali.
b) Ripeti l’esperimento parlando sottovoce. Che cosa è cambiato?
..............................................................................................................................................

2. Vedere le vibrazioni
a) Prendi un righello, tienilo fisso all’estremità del banco con una mano e mettilo in movi-
mento con l’altra mano, lasciandolo libero di vibrare. Che cosa osservi?
..............................................................................................................................................
b) Un compagno tende un elastico non troppo grosso, tirandolo alle due estremità in modo
da non romperlo, e chiede al compagno di banco di pizzicare l’elastico. Ripeti più volte
l’esperimento, osservando e avvicinando l’orecchio all’elastico. Che cosa noti?
..............................................................................................................................................
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Unità 1 • Il suono e i suoi parametri 3

Suono e silenzio
Ogni giorno siamo immersi in una moltitudine di suoni che spesso non notiamo. Leggen-
do le pagine di questo libro impareremo ad ascoltare attentamente i suoni e a descriverli. Così
prenderemo sempre più confidenza con la musica, che è l’arte dei suoni.
Per capire la natura del suono dovremo però riflettere anche sulla sua negazione: il silenzio.
Tutti i musicisti lo utilizzano nelle proprie musiche. Esso, infatti, aiuta a dare risalto e impor-
tanza al suono. Ma che cos’è il silenzio? È possibile eliminare completamente ogni suono intor-
no a noi? Il musicista John Cage fu particolarmente affascinato dal silenzio e nel 1952 scrisse
un singolare pezzo per pianoforte intitolato 4’33’’. Lo spartito presenta dei righi musicali vuo-
ti e l’esecuzione prevede che il musicista si sieda al pianoforte e stia in silenzio davanti allo stru-
mento per 4 minuti e 33 secondi. Leggiamo che cosa John Cage racconta di questo pezzo e del-
la reazione del pubblico.

Penso che forse il mio pezzo migliore, o almeno quello che mi piace di più, sia il “pezzo silenzioso” (4’33’’). È
composto da tre movimenti e in ognuno di essi non ci sono suoni. […] Sentivo e speravo di poter condurre
altre persone alla consapevolezza che i suoni dell’ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto
più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare a un concerto. Nessuno colse il significato. Il silen-
zio non esiste. Ciò che pensavano fosse silenzio si rivelava pieno di suoni accidentali, dal momento che non
sapevano come ascoltare. Durante il primo movimento della prima esecuzione si poteva sentire il vento che
soffiava fuori. Nel secondo delle gocce di pioggia cominciarono a tamburellare sul soffitto, e durante il terzo,
infine, fu il pubblico stesso a produrre una serie di suoni interessanti, quando alcuni parlavano oppure se ne
andavano. […] Nessuno rise, si irritarono quando si accorsero che non sarebbe accaduto nulla, e di sicuro dopo
trent’anni non l’hanno ancora dimenticato: sono ancora arrabbiati.
da John Cage, Lettera a uno sconosciuto, R. Kostelanetz (a cura di), 1996.

Spunti di lavoro
1. Il tuo ambiente sonoro
a) Scegli un luogo conosciuto (la tua casa, il parco in cui giochi, ecc.): ascolta attentamen-
te e scrivi un elenco dei suoni che ti circondano.
b) Ripeti l’esercizio nello stesso luogo, ma in un altro momento della giornata. Ascolta e
annota i suoni. Che cosa è cambiato rispetto alla prima volta?

I quattro parametri del suono


Il suono ha delle caratteristiche, un po’ come avviene, per esempio, con l’età, la statura o il
colore dei capelli di una persona. Le caratteristiche del suono sono l’intensità, la durata, l’altezza
e il timbro. Impariamo ora a conoscere queste qualità del suono e a definirle con la corretta ter-
minologia.

Intensità o volume
Tra i suoni che ci circondano, alcuni si notano subito perché sono forti, altri si colgono con
difficoltà perché sono deboli. Generalmente diciamo che questi suoni hanno un “volume” alto
o basso. La parola da usare nel linguaggio musicale, al posto di volume, è “intensità”. L’intensità
è la proprietà che rende un suono più o meno forte e si indica con i termini forte e piano.
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4 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Ascoltiamo insieme
1. Suoni e grafici
CD18 Traccia 16 a) Ascolterai una sequenza di suoni. Confrontala con le sequenze grafiche proposte: a qua-
le delle tre può essere associata?

A B C

CD18 Traccia 17 b) Ascolta la sequenza sonora e disegna tu


una sequenza grafica che la rappresenti.

Non solo piano e forte


I termini piano e forte non sono sufficienti per indicare le intensità dei suoni. Anche nelle
sequenze appena proposte i suoni avevano tre intensità diverse; avremmo quindi avuto bisogno
di un altro termine oltre a piano e forte.
Nel linguaggio musicale si usano numerose espressioni per indicare le intensità: pianissimo,
mezzo forte, mezzo piano, ecc. e per ognuna esiste l’abbreviazione corrispondente.
ppp pp p mp mf f ff fff
più che pianissimo pianissimo piano mezzo piano mezzo forte forte fortissimo più che fortissimo

L’intensità sonora può inoltre variare passando gradualmente dal piano al forte, dal pianis-
simo al mezzo piano piuttosto che dal fortissimo al piano e così via. In questo caso si usano i
termini crescendo e diminuendo che si indicano così:
Tomo B, Unità 7
La dinamica

Ascoltiamo insieme
2. G. Ligeti, “Vertige”, in Études pour piano
CD18 Traccia 18 Ascolta questo brano per pianoforte in cui ci sono evidenti giochi di intensità sonora e segna
quali tipi di intensità riconosci.
❑ p ❑ pp ❑ mf ❑ f ❑ ff ❑ ❑

Musica in classe
3. Intensità in sequenza
a) Realizza una sequenza di tre suoni di intensità p mf f utilizzando:
• il battito di mani;
• la voce (fai attenzione a emettere tre suoni uguali tra loro tranne che per l’intensità).
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Unità 1 • Il suono e i suoi parametri 5

2. Uno sciame in avvicinamento


Proviamo a realizzare un crescendo utilizzando il procedimento della somma di suoni.
È sufficiente un gruppo di dieci esecutori: il primo comincerà ad emettere il suono zzzzzzzz
imitando il ronzio di un’ape, con intensità costante; il secondo conterà mentalmente fino
a quattro e poi comincerà a ronzare alla stessa maniera, così il terzo fino ad arrivare al
decimo. Gli alunni ascoltatori giudicheranno se l’effetto sia credibile o se è necessario modi-
ficare qualcosa.

Spunti di lavoro
4. I suoni di casa
Nel tuo ambiente domestico ci sono suoni di intensità p o f, oppure in crescendo o in dimi-
nuendo? Annotali nella tabella secondo le diverse intensità.

Suoni p Suoni mf Suoni f Suoni ff Suoni in Suoni in

5. L’intensità della voce


Leggi un breve testo a voce alta in modi diversi: tutto piano, tutto forte, in crescendo e
diminuendo, in modo da generare effetti di avvicinamento e allontanamento. Ascolta con
attenzione la tua voce durante la lettura.

La durata dei suoni


Una caratteristica che distingue un suono dall’altro è la durata. Ogni suono è più o meno
lungo o corto, cioè prolunga la sua vibrazione per un certo tempo. In musica la durata si indi-
ca con i termini lungo o breve.

Ascoltiamo insieme
3. Durata in classe
Ascolta per qualche minuto i suoni in classe e pensa anche a quelli che senti abitualmente
durante l’orario scolastico. Poi annotali nella tabella distinguendoli in base alla loro durata.

Suoni lunghi Suoni brevi

.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
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6 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

4. Suoni e linee
CD18 Traccia 19 a) Ascolterai tre sequenze di suoni: abbina ciascuna sequenza al grafico corrispondente.
CD18 Traccia 20

1 2 3

b) Ascolta tre sequenze sonore e disegna tu la rappresentazione grafica corrispondente.

1 2
3

5. Suoni brevi / suoni lunghi


CD18 Traccia 21 J. Brahms, Danza ungherese n. 20 in Mi minore per orchestra
In questo brano vi sono tre sezioni. Ascolta prestando particolare attenzione alla durata
dei suoni e completa le frasi.
La prima parte ha suoni abbastanza ..........................................; la seconda parte presenta
invece suoni .......................................... ; la terza parte è uguale alla .................................. .

6. Che cosa cambia?


CD18 Traccia 22 Se hai studiato l’intensità alle pagine precedenti puoi svolgere questo esercizio.
Ascolterai otto coppie di suoni. In ogni coppia riconosci se i due suoni sono diversi per
intensità o per durata.

Coppia n. 1 2 3 4 5 6 7 8
Intensità ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑
Durata ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑

Spunti di lavoro
4. Chi ha il fiato più lungo?
Dividetevi a coppie, muniti di orologio che segna i secondi. A turno misurate la lunghez-
Tomo B, Unità 7 za del suono che riuscite a emettere con la voce. Segnate i tempi qui sotto, poi trovate il
La durate musicali record dell’intera classe.
Io ...............................................................................................................................................
Il mio compagno/a ...................................................................................................................
Il record della classe ................................................................................................................

5. I suoni di casa
Ascolta con attenzione i suoni del tuo ambiente domestico. Quali si possono definire lun-
ghi? Quali brevi? Quali di media durata? Annotali nella tabella.

Suoni lunghi Suoni di durata media Suoni brevi


....................................................... ....................................................... .......................................................
....................................................... ....................................................... .......................................................
....................................................... ....................................................... .......................................................
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Unità 1 • Il suono e i suoi parametri 7

Altezza: alto o basso?


In musica gli aggettivi “alto” e “basso” non si riferiscono al volume del suono, cioè alla sua inten-
sità, ma a un’altra caratteristica del suono: l’altezza. L’altezza è quella proprietà del suono che lo
rende più o meno alto e si definisce coi termini acuto (o alto) e grave (o basso).
Ma che cosa vuol dire? In generale si può dire che i suoni acuti sono quelli che ci appaiono
più chiari o sottili, come la voce di un bambino, il canto di un usignolo, il trillo di un campa-
nello e i suoni gravi sono quelli più pesanti o grossi, come il rombo di un motore, la voce di
un uomo o il fragore di un tuono. Confrontando due suoni diversi, osserviamo che uno è sem-
pre più acuto e l’altro più grave. Proviamo subito.

Ascoltiamo insieme
7. Qual è il più acuto? E il più grave?
CD18 Traccia 23 a) Ascolta cinque coppie di suoni. Suoni acuti
In ogni coppia riconosci il suo-
no più acuto e indicalo con una coppia n. 1 2 3 4 5
crocetta nell’apposito spazio.
1° suono ....... ....... ....... ....... .......
2° suono ....... ....... ....... ....... .......

CD18 Traccia 24 b) Ascolta cinque sequenze di tre Suoni gravi


suoni ciascuna. In ogni sequen-
za individua il suono più grave sequenza
e indicalo con una crocetta nel-
l’apposito spazio. 1° suono ....... ....... ....... ....... .......
2° suono ....... ....... ....... ....... .......
3° suono ....... ....... ....... ....... .......

8. Suoni e grafici
CD18 Traccia 25 a) Ascolterai una sequenza di tre suoni diversi per altezza. A quale delle tre rappresen-
tazioni sottostanti corrisponde, secondo te, la sequenza ascoltata?
1 2 3

CD18 Traccia 26 b) Ascolterai adesso cinque sequenze di tre suoni ciascuna. Prova a rappresentarle negli
spazi qui sotto utilizzando il metodo dell’esercizio 2.

1 2 3 4 5

9. Che cosa cambia?


CD18 Traccia 27 Ascolterai otto coppie di suoni. Per ogni coppia indica in tabella se i suoni sono diversi
per altezza, per intensità o per durata.

coppia n. 1 2 3 4 5 6 7 8
Altezza .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... ..........
Intensità .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... ..........
Durata .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... ..........
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8 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Su e giù con il suono


Per modificare gradatamente l’altezza dei suoni, cioè passare dal grave all’acuto o dall’acuto al
Tomo B Unità 2
Dai suoni alle note
grave, si possono utilizzare le scale, cioè quelle sequenze di suoni in cui ci si sposta gradino dopo
gradino verso l’acuto o verso il grave, oppure si può far uso dei glissati. Un glissato è un passaggio
veloce attraverso i suoni che non permette di distinguerli singolarmente, ma crea un effetto sono-
ro di scivolamento verso l’alto o verso il basso.

Musica in classe
4. Scivolando tra le altezze
a) Con la voce, utilizzando la vocale “i”, prova a passare dall’acuto al
grave con un unico suono che gradualmente “scivola” verso il bas-
so: otterrai un glissato discendente. Potrai eseguirlo più o meno velo-
cemente, come indicato per esempio da questi tre grafici. Esegui i
tre glissati cambiando ogni volta la vocale.
b) Prova adesso a eseguire tre diversi glissati ascendenti (cioè che
“salgono” verso l’alto). Uno te lo suggeriamo noi, altri prova a dise-
gnarli tu.

Il timbro: il “colore” dei suoni


Esiste una proprietà che conferisce al suono personalità e lo rende diverso da ogni altro: il
timbro. Facendo un parallelo con le arti visive, il timbro può essere paragonato al “colore” dei
suoni.
Il timbro è quella qualità che rende unico e inconfondibile ogni suono e dipende dalla fon-
te sonora e dal modo in cui il suono viene prodotto. Il timbro è quindi una sorta di colore
distintivo del suono e cambia a seconda che il corpo sonoro sia costruito in legno piuttosto che
in metallo o con un altro materiale (fonte sonora), ma anche a seconda che il suono sia otte-
nuto strofinando o pizzicando l’oggetto (modo di produrre il suono).
Il timbro, però, non si può indicare in modo oggettivo con nomi precisi. Il timbro viene allo-
ra descritto mediante aggettivi che cercano di esprimere le sensazioni che il suono può susci-
tare e che sono soggettive, cioè diverse a seconda di chi ascolta: scuro, dolce, brillante, argenti-
no, morbido, vellutato, pastoso, nasale, secco, stridulo, metallico, vigoroso...

Ascoltiamo insieme
10. Dov’è la differenza?
CD18 Traccia 28 a) I due suoni che ascolterai sono uguali quanto a durata, intensità e altezza, ma si dif-
ferenziano per un’altra caratteristica: il timbro. Prova a definire tale differenza.
I due suoni sono differenti perché ....................................................................................
..............................................................................................................................................

CD18 Traccia 29 b) Anche i due motivi che ascolterai adesso sono uguali tranne che per il timbro. Prova
nuovamente a definire tale differenza.
I due motivi sono differenti perché ...................................................................................
..............................................................................................................................................
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Unità 1 • Il suono e i suoi parametri 9

Ascoltiamo insieme
11. Trova la definizione
CD18 Traccia 30 a) Per ogni suono indica il termine più adatto tra i due proposti.

Suono 1 Suono 2 Suono 3 Suono 4


❑ sottile ❑ squillante ❑ penetrante ❑ dolce
❑ cupo ❑ profondo ❑ secco ❑ graffiante

CD18 Traccia 31 b) Ascolterai otto suoni. Scrivi nella tabella l’aggettivo che secondo te meglio descri-
ve il timbro di ognuno scegliendo tra quelli proposti:

stridulo - sibilante - limpido - rimbombante - caldo - pesante - scuro - brillante -


morbido - penetrante - squillante - ruvido - scoppiettante - duro - freddo - avvolgente

1 .................................................................... 5 ....................................................................
2 .................................................................... 6 ....................................................................
3 .................................................................... 7 ....................................................................
4 .................................................................... 8 ....................................................................

CD18 Traccia 32 c) Ascolta più volte questo frammento musicale ed elenca i diversi timbri che riesci a
distinguere.
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................

Musica in classe
5. Riconosci la fonte
Uno dei fattori che influenzano il timbro è la fonte sonora. Esercitati a riconoscerla.
a) Comincia con le voci dei compagni. Cinque di loro in successione pronunceranno il tuo
nome. Chi sono? Naturalmente non devi guardare, quindi i tuoi compagni dovranno
stare alle tue spalle o tu dovrai chiudere gli occhi. Poi scrivi i loro nomi.
Voci in successione: ...........................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................

b) Prova a riconoscere le voci dei tuoi compagni sentendoli a due a due contemporanea-
mente mentre pronunciano una frase (per esempio: “ciao come stai?”).
Voci in coppia: ....................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
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10 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

c) Provate adesso con gli strumenti disponibili a scuola (maracas, legnetti, triangolo, nac-
chere, metallofoni, ecc.) o con oggetti di uso quotidiano (mazzi di chiavi, coperchi di
latta, penne, matite, posate, ecc.). Uno di voi o l’insegnante produrrà un suono con ogni
strumento od oggetto in successione, e poi in coppia. Gli altri dovranno scrivere in tabel-
la i nomi delle fonti sonore.

Strumenti/Oggetti in successione Strumenti/Oggetti in successione

............................................................... ............................... e ............................


............................................................... ............................... e ............................
............................................................... ............................... e ............................
............................................................... ............................... e ............................

6. Esplorazione timbrica
Scegli uno strumento o un oggetto utilizzato nell’esercizio precedente e prova a sbizzar-
rirti a battere e strofinare l’oggetto scelto su superfici diverse in modo da ottenere tim-
bri sempre differenti. Poi annota qui sotto quanti e quali modi hai utilizzato e il relativo
timbro.

Nome dell’oggetto .................................................................................................................


Modi di suonarlo: ...................................................................................................................
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
Timbri ottenuti: ......................................................................................................................
..................................................................................................................................................

Che cosa hai imparato


Rispondi alle domande:
1 Il suono è il prodotto delle ......................................................... di un corpo ......................................................... .
2 L’intensità è la proprietà che rende i suoni ............................................................................ .
3 La durata è la proprietà che rende i suoni ............................................................................ .
4 Per indicare che un suono è alto in musica si utilizza la parola ......................................... mentre per indicare che un
suono è ................................................ si usa la parola ................................................ .
5 Il timbro di un suono dipende da ..........................................; per descrivere il timbro si usano ........................................ .
6 Abbina con delle frecce ogni termine al parametro cui si riferisce
alto
lungo
intensità
scuro
durata
basso
altezza
breve
timbro
cupo
chiaro
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Unità
2
Dai suoni alle note

Che cosa imparerai:


• scoprirai come si rappresentano suoni di
altezza diversa
• capirai il funzionamento del pentagramma
• imparerai a leggere e scrivere le note

Rappresentare i suoni
Esistono diversi modi di rappresentare i suoni, a seconda dell’appartenenza storica e geografica
Tomo A, Unità 36 della musica. Nella tradizione occidentale si usano simboli, detti note, che visualizzano sia la dura-
Dal secondo
Novecento ad oggi ta sia l’altezza dei suoni. Come vedrai nell’Unità 11, a ogni durata corrisponde una “forma” diver-
sa della nota. Adesso cercheremo di capire come si rappresenta l’altezza di un suono.

Ascoltiamo insieme
1. Cinque sequenze di tre suoni di altezza diversa
CD19 Traccia 18 Ascolta le sequenze sonore proposte. Ciascuna è formata da tre suoni diversi, uno basso,
uno medio e l’altro alto, disposti ogni volta in modo differente. Scrivi l’ordine in cui le senti
mettendo il numero al posto dei puntini. Noi ti indichiamo la prima.

1 X … X … X … X … X
X X X X X
X X X X X

Le note e il pentagramma
I grafici che abbiamo utilizzato visualizzano la differenza di altezza, ma non appartengono
Tomo A, Unità 25
al linguaggio musicale. In musica l’altezza dei suoni si rappresenta posizionando le note in un
Il Medioevo
rigo musicale o pentagramma (dal greco pènta = cinque e gràmma = linee).
Le note possono essere collocate sulle linee del pentagramma o dentro gli spazi tra le linee stesse.
Più in alto è collocata la nota, più acuto è il suono; più è in basso, più il suono è grave.

rigo musicale
o pentagramma
note sulle linee note negli spazi
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12 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Forse saprai già che i nomi delle note sono sette:


Do Re Mi Fa Sol La Si
e rappresentano i suoni dal basso verso l’alto.
Sul pentagramma le sequenze di suoni che si spostano ordinatamente verso l’alto (ascenden-
te) o verso il basso (discendente) sono chiamate scale e si rappresentano alternando note sulle
linee e note negli spazi.

scala ascendente scala discendente

In realtà i suoni che i vari strumenti, compresa la voce umana, possono produrre sono più
di sette. Infatti dopo una scala ce n’è un’altra, e poi un’altra e così via. Ogni scala sarà sempre
formata dalle sette note che conosciamo, ma i suoni saranno più acuti o più gravi di quelli del-
la scala precedente a seconda se ci siamo spostati verso l’alto o verso il basso.
All’inizio del pentagramma si pone la chiave, un segno che indica una nota di riferimen-
to da cui ricavare il nome di tutte le altre. Noi useremo la chiave di violino, detta anche chia-
ve di Sol perché indica la posizione della nota Sol.

chiave di violino

Per saperne di più


Tanti strumenti, tante chiavi
Tre sono i tipi di chiavi utilizzati in musica:

la chiave di Sol la chiave di Do la chiave di Fa


o di violino o di basso

per gli strumenti che emetto- per le voci umane acute e per le voci umane gravi (bari-
no suoni molto acuti come il medie e gli strumenti come la tono e basso) e gli strumenti
violino, il flauto soprano, la viola, il clarinetto, il violon- come il contrabbasso, il trom-
parte destra del pianoforte. cello, ecc. bone, la parte sinistra del pia-
noforte, ecc.

Per rappresentare note più alte o più basse di quelle contenute nel pentagramma si utilizza-
no frammenti di righe detti tagli addizionali.
0060.unita_2.qxd:Layout 1 29-12-2011 11:07 Pagina 13

Unità 2 • Dai suoni alle note 13

Spunti di lavoro
1. Comincia dalla chiave
Impara a tracciare la chiave di violino su un pentagramma seguendo i suggerimenti.

2. Ascendente e discendente
Impara a dire le note in successione sia in senso ascendente che in senso discendente,
partendo da qualsiasi nota e non sempre dal Do. Inizia da una nota e raggiungi la nota
con lo stesso nome nell’ottava superiore o inferiore. Allenati completando queste scale.

La Si ..... ..... ..... Fa ..... La Re Do ..... ..... Sol ..... Mi .....


Fa Mi ..... ..... Si ..... ..... ..... Re ..... ..... Sol ..... ..... Do .....
Sol ..... ..... Do Re ..... ..... Sol Do ..... La ..... ..... Mi ..... .....

Ascoltiamo insieme
2. Cinque sequenze di tre suoni di altezza diversa
CD19 Traccia 18 Ascolta di nuovo le sequenze proposte nell’esercizio 1 di pag. 11 e osserva le loro rappre-
sentazioni sul pentagramma. Confrontale con i grafici che hai già compilato e inserisci le
note mancanti.

sequenza n. 1 sequenza n. 2 sequenza n. 3 sequenza n. 4 sequenza n. 5

Per imparare a leggere le note


Per imparare a leggere le note sul pentagramma è necessario un po’ di esercizio.
Per leggere una qualsiasi nota potremo sempre riferirci al Sol e percorrere la scala in senso
ascendente o discendente.
Come vedi alcune note si ripetono. Quelle collocate nella parte alta del pentagramma, a par-
tire dal terzo spazio, cioè dal Do, si indicano con un apostrofo accanto al nome della nota.
Possiamo anche imparare a memoria la successione delle note sulle linee e dentro gli spazi.

note sulle linee note negli spazi

All’inizio leggeremo lentamente, poi sempre più velocemente e anche a prima vista.
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14 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Spunti di lavoro
3. Scrivi i nomi sotto le note
Scrivi il nome corretto sotto ogni nota.

4. Scrivi le note
Prova adesso a scrivere le note corrispondenti ai nomi.

5. Leggi le note
Leggi a voce alta le note rappresentate.

Che cosa hai imparato


Rispondi alle domande:

1 Le note indicano ................................. di un suono.


2 Il pentagramma è formato da ................................. linee e ................................. spazi.
3 Per leggere le note è necessaria una ................................. che indica una nota di riferimento.
4 I tagli addizionali servono a rappresentare note ........................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................

5 Che cosa significano i nomi delle note accompagnati da un apostrofo? ................................................................................


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Unità
3
Da una nota
all’altra
Che cosa imparerai:
• conoscerai gli intervalli musicali
• conoscerai e utilizzerai le alterazioni musicali

La distanza tra le note


Guardando un pentagramma, si vede subito se una melodia è formata da note tra loro vici-
ne (cioè scritte su linee o spazi vicini) o tra loro lontane (cioè scritte su linee o spazi lontani).
La distanza tra le note, cioè la loro differenza di altezza, si chiama intervallo. Si dice ascen-
dente un intervallo con la seconda nota più acuta della prima, discendente se invece la secon-
da nota è più grave della prima.

Ascoltiamo insieme
1. G. Verdi, ÒMarcia trionfaleÓ in Aida
2. L. van Beethoven, ÒInno alla gioiaÓ in Sinfonia n. 9

CD19 Traccia 19 Ascolta gli incipit (attacchi, inizi) di queste due musiche famose e guarda la loro rappre-
CD19 Traccia 20 sentazione sul pentagramma. Osserva la distanza tra le note in ogni brano e poi rispon-
di alle domande.

Marcia trionfale

Inno alla gioia

a) In quale brano la melodia procede per note vicine? ❑ nel primo ❑ nel secondo
b) In quale brano la melodia contiene sia salti che note vicine? ❑ nel primo ❑ nel secondo
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16 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Per misurare un intervallo, cioè la distanza tra due note, si contano le note che le separano, con-
siderando anche la nota di partenza e quella di arrivo. Per esempio, l’intervallo tra le prime due
note del brano 1, Re e Sol, è di quarta (Re Mi Fa Sol: 4 note). Quando si ripete la stessa nota,
come all’inizio del brano 2, non si ha un intervallo ma un unisono. Allo stesso modo la distanza
fra il Do e il successivo Do è di otto note e si dice perciò ottava. Si usa infatti il termine ottava
per parlare di tutte le note comprese far una data nota e la succesiva nota con lo stesso nome.
Intervallo Unisono
di quarta

1 2 3 4

Spunti di lavoro
1. Sali e scendi
Osserva di nuovo gli spartiti proposti e prova a definire gli intervalli di cui è composto cia-
scun brano, precisando se si tratta di intervalli ascendenti, o discendenti.

2. Misura gli intervalli


Scrivi l’intervallo corrispondente a ogni coppia di note, aggiungendo a se è ascendente
e d se è discendente, come nell’esempio.

2a ................... ................... ................... ................... ................... ...................

3. Costruisci gli intervalli


Scrivi la nota corrispondente all’intervallo indicato.

Toni e semitoni
Abbiamo già visto che esistono intervalli grandi e piccoli. L’intervallo può caratterizzare una
melodia, come succede nei brani proposti qui di seguito.

Ascoltiamo insieme
3. H. Mancini, La pantera rosa (tema)
4. M. Norman, James Bond (tema)
CD19 Traccia 21 Ascolta attentamente questi motivi, poi completa le frasi.
CD4 Traccia 20
a) Le melodie procedono: b) Le melodie suggeriscono c) Secondo te, le due melodie
❑ per note vicine movimenti: sono costruite su intervalli:
❑ per salti ❑ ampi e fluidi ❑ piccoli
❑ piccoli e veloci ❑ ampi
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Unità 3 • Da una nota all’altra 17

Le due melodie ascoltate sono caratterizzate dall’uso del semitono, l’intervallo più piccolo del
nostro sistema musicale. Il semitono è la distanza tra un suono e quello immediatamente vicino,
più alto o più basso.
L’unione di due semitoni consecutivi forma il tono.

Per comprendere con facilità che cosa sono tono e semitono, osserviamo la scala dei suoni
Do Re Mi Fa Sol La Si Do riprodotta su una tastiera.

Vediamo che tra i suoni della scala rappresentati dai tasti bianchi, esisto-
no suoni intermedi, corrispondenti ai tasti neri: essi distano un semitono
dai suoni dei tasti bianchi immediatamente vicini. I tasti neri però manca-
no tra Mi e Fa e tra Si e Do perché questi suoni sono separati da un semi-
tono. Come vedremo nell’Unità 5, questo fatto è molto rilevante nella for- Do Re Mi Fa Sol La Si Do
mazione delle scale.

Le alterazioni
Per indicare i suoni corrispondenti ai tasti neri si usano le alterazioni musicali, segni che
vengono posti prima della nota per indicare che è più alta o più bassa di un semitono.
Le alterazioni musicali sono:

Do# Re# Fa# Sol# La#


Reb Mib Solb Lab Sib
– il diesis # che innalza la nota di un semitono;
– il bemolle b che abbassa la nota di un semitono;
– il bequadro n che riporta la nota allo stato non alterato.

Per esempio, il suono intermedio tra Do e Re è più alto del Do di un semitono, quindi si
chiamerà Do diesis, ma è contemporaneamente più basso del Re di un semitono, quindi si potrà
chiamare anche Re bemolle. Due note, come Do diesis e Re bemolle, che hanno nomi diversi
ma corrispondono allo stesso suono, si chiamano suoni omofoni.
Guardiamo adesso la spartito di uno dei brani ascoltati nell’esercizio 3 di pag. 16, con la melo-
dia caratterizzata dall’uso di semitoni, e osserviamo le alterazioni.

La pantera rosa

alterazione transitoria

Notiamo che il segno di alterazione può trovarsi nella battuta, a sinistra della nota a cui si
riferisce. Questa alterazione si chiama transitoria e vale solo per le note di quella battuta.
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18 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

In altri casi il segno di alterazione è indicato subito dopo la chiave, sulla linea o nello spa-
zio corrispondente alla nota a cui si riferisce. In questi casi l’alterazione è costante, cioè vale per
tutte le note del brano che hanno quel nome, e si dice che è in chiave.

La pantera rosa

alterazione in chiave

Spunti di lavoro
4. Tono o semitono?
Accanto a ogni intervallo scrivi t se si tratta di tono o st se si tratta di semitono.
Do – Re .......... Sol – La .......... Re# – Mi .......... Mib – Re ..........
Mi – Fa .......... Sib – Sin .......... Sol – Lab .......... La – Si ..........
Si – Do .......... Mi – Fa# .......... Do# – Re .......... Sib – La ……
5. Scrivi il nome
Come si chiamano le note alterate? Scrivi i loro nomi negli spazi appositi.

...................... ...................... ...................... ...................... ......................

6. Note alterate
Osserva i segni di alterazione e circonda tutte le note alterate.

7. Suoni omofoni?
Sono omofoni i suoni rappresentati qui sotto?
Segna V (Vero), F (Falso).
Do# – Reb V F Mib – Re# V F La# – Solb V F

Sol# – Fab V F Mi# – Fa V F Dob – Si V F

Che cosa hai imparato


Collega ogni nome alla definizione scrivendo la lettera nella casella corrispondente.
a) Tono La differenza di altezza tra le note
b) Diesis Due note con nome diverso che indicano lo stesso suono
c) Bemolle L’unione di due semitoni
d) Semitono L’alterazione posta dentro la battuta
e) Intervallo L’alterazione che riporta il suono allo stato naturale
f) Bequadro L’alterazione che innalza il suono di un semitono
g) Alterazione costante L’intervallo più piccolo del nostro sistema musicale
h) Suoni omofoni L’alterazione posta dopo la chiave
i) Alterazione transitoria L’alterazione che abbassa il suono di un semitono
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Unità
4
Le scale
musicali
Che cosa imparerai:
• scoprirai che cosa sono la scala diatonica e la
scala cromatica
• conoscerai il significato di tonalità
• saprai individuare la tonalità di una melodia

La scala diatonica e la scala cromatica


Una scala musicale è una sequenza di suoni che si spostano ordinatamente verso l’alto (sca-
la ascendente) o verso il basso (scala discendente). In ogni scala i suoni vengono chiamati gra-
di e numerati a seconda della posizione che occupano. Per esempio, nella scala di Do, il Do è
il primo grado, il Re è il secondo grado, ecc.

Ascoltiamo insieme
1. Quattro scale
CD19 Tracce 22-25 Ascolta queste scale e compila la tabella.

È ascendente Da quanti suoni è formata?


Scala n.
o discendente? Contali e scrivi il numero.
1 ...................................................... .......................................................
2 ...................................................... .......................................................
3 ...................................................... .......................................................
4 ...................................................... .......................................................

Tutte le scale che hai ascoltato partono dal Do e arrivano al Do dell’ottava superiore (v. pag.
16) o inferiore. Allora perché alcune scale hanno più di otto suoni?
La scala Do Re Mi Fa Sol La Si Do, formata da otto suoni, procede per toni e semitoni. C’è
però un altro modo di percorrere la distanza tra Do e Do all’ottava superiore o inferiore: proce-
dere per soli semitoni. In tal modo la scala sarà composta da dodici suoni diversi, più l’ultimo
che è il Do dell’altra ottava.
La scala composta da toni e semitoni si chiama diatonica; quella composta da soli semi-
toni si chiama cromatica.
Sulla tastiera la scala diatonica di Do si ottiene suonando solo i tasti bianchi; quella cro-
matica si ottiene suonando sia i tasti bianchi che quelli neri uno di seguito all’altro.
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20 Sezione 1 • La lettura e la scrittura musicale

Scala diatonica

t t st t t t st

Scala cromatica

st st st st st st st st st st st st

La scala diatonica serve a realizzare melodie dal carattere più disteso; la scala cromatica,
grazie alla presenza dei semitoni, dà alla melodia un carattere misterioso e accidentato.
L’utilizzo di una scala piuttosto che un’altra conferisce a ogni brano un’espressività particolare.

Ascoltiamo insieme
2. H. Mancini, La pantera rosa
3. E. Grieg, Il mattino
CD19 Traccia 26 Ascolta le due melodie: una è basata sulla scala diatonica, l’altra sulla scala cromatica.
CD19 Traccia 27 Dopo l’ascolto, compila la tabella.

Scala diatonica Scala cromatica Carattere disteso Carattere misterioso


e scorrevole e accidentato

Brano n. .............. Brano n. .............. Brano n. .............. Brano n. ..............

La tonalità
La scala di note su cui si basa una melodia prende il nome di tonalità. Per capire la tonalità
di un brano musicale, basta quindi guardare le note di cui si compone la melodia, considerando
anche le alterazioni in chiave, e la nota conclusiva che, in genere, è il primo grado della scala.
I gradi della scala hanno ruoli e significati diversi nella melodia e sono così nominati:

Mediante o Sotto Sopra


Tonica Sopratonica Dominante Sensibile
modale dominante dominante
I II III IV V VI VII

I gradi di una scala più determinanti per l’andamento melodico sono:


– la tonica (il I grado), che dà il nome e il fondamento alla tonalità e dà un senso di ripo-
so e stabilità alla melodia;
– la modale (il III grado), che ne determina il modo maggiore o minore (v. pag. 24);
– la dominante (il V grado), che dà tensione e movimento alla melodia e rappresenta per
la melodia un polo di attrazione complementare alla tonica.
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Unità 4 • Le scale musicali 21

Ascoltiamo insieme
4. Anonimo, Oh, When the Saints Go Marchin’ In
CD19 Traccia 28 Ascolta la melodia e individua sullo spartito la scala di note con cui è costruita e che costi-
tuisce la sua tonalità. Individua in essa la tonica, la modale e la dominante (v. pag. 20).

La tonica è la nota .............., la modale è la nota ..........., la dominante è la nota ............. .

Ascolta adesso tre versioni modificate della stessa melodia, poi rispondi alle domande.

CD19 Traccia 29 a) Nella prima abbiamo sostituito la tonica finale con un’altra nota. Che sensazione ti dà?
..............................................................................................................................................
CD19 Traccia 30 b) Nella seconda abbiamo alterato tutte le modali. Che cosa cambia nel carattere della
melodia? ..............................................................................................................................
CD19 Traccia 31 c) Nella terza versione abbiamo sostituito le dominanti con altri gradi. Cambia qualco-
sa nel senso musicale? ......................................................................................................

Il trasporto
Vi sono tante tonalità quante sono le note e ogni melodia può essere suonata o cantata in
tutte le tonalità. La trasposizione di una melodia da una tonalità all’altra si chiama traspor-
to. Trasportare una melodia è spesso utile per suonarla con strumenti diversi o per adattarla alla
propria estensione vocale.

Musica in classe
a) Prova a trasportare in Re la melodia di Oh, When the Saints Go Marchin’ in secondo i
nostri suggerimenti. Ricordati di rispettare gli intervalli che ci sono tra una nota e l’altra
nella melodia originale.

Che cosa hai imparato


Completa le frasi.

1 La scala diatonica è formata da .....................................................................................................................................................


2 La scala cromatica è formata da ...................................................................................................................................................
3 I gradi più importanti della tonalità sono ......................................................................................................................................
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Unità
5
Ma che modo
è questo?
Che cosa imparerai:
• conoscerai la scala maggiore e la scala minore
• riconoscerai all’ascolto il modo della scala utilizzata
• sarai in grado di costruire scale maggiori e minori e
utilizzarle per fare musica

Maggiore e minore
Ci sono due tipi di scale diatoniche: la scala maggiore e la scala minore. Esse si differenziano per
il modo, cioè per la diversa disposizione dei toni e dei semitoni al loro interno (v. pag. 17).
La scala maggiore è costituita prendendo come modello la scala diatonica di Do e presen-
ta quindi la successione: 2 toni, 1 semitono, 3 toni, 1 semitono.
La scala minore prende a modello la scala di La e presenta la successione: 1 tono, 1 semi-
tono, 2 toni, 1 semitono, 2 toni.
Scala di Do maggiore (scala modello Do) Scala di Mi maggiore (costruita sul modello della scala di Do)

t t st t t t st t t st t t t st

Scala di La minore (scala modello La) Scala di Fa minore (costruita sul modello della scala di La)

t st t t st t t t st t t st t t

Spunti di lavoro
1. Scrivi le scale
a) Prova a completare le scale diatoniche maggiori di Sol, di Fa e di Re:
Sol La Do Fa # Fa Do Mi Re La
t t st t t t st t t st t t t st t t st t t t st
b) Prova a completare le scale diatoniche minori di Re, di Sol e di Mi:
Re La Do Sol Do Fa Mi Si

t st t t st t t t st t t st t t t st t t st t t

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