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La funzione didattica dei gessi in Accademia dal passato al futuro

A Firenze nasce l’archetipo delle accademie d’arte nel mondo.


Nasce tutto dall’accademia del disegno di Vasari che si pose due obiettivi:
- essere istituzione di riferimento per il sistema dell’arte
- essere luogo di formazione per gli artisti del futuro, proprio come università
dell’arte.
I calchi in gesso e sono stati strumenti fondamentali per la pratica del disegno, che è
il principio di tutte le arti per Leonardo. Il disegno da calchi consentiva di rendere
tridimensionale nella dimensione bidimensionale e l’assenza di cromia dei gessi
favoriva la concentrazione su rapporto luce ombra.
Grandi raccolte di sculture in gesso si identificano col nome di GIPSOTECHE, che erano
più spesso indicate con il nome “sala delle statue” o “sala dei gessi”, contenenti
opere di grandi dimensioni ma anche medie o piccole, raccolte in ambienti dedicati.
Queste collezione fanno parte a tutti gli effetti dei patrimoni delle accademie, che
comprendono pinacoteche, gallerie e raccolte.
Accanto alle opere antiche, tra classico e neoclassico, nelle accademia si trovano
l’una affianco all’altra testimonianze di epoche diverse e tra l’altro ciò rende diversa
ogni gipsoteca d’accademia.
Lo studio di ogni collezione è prezioso anche per ricostruire la storia dei sistemi e
metodi adottati per trasmettere un sapere finalizzato all’addestramento dei futuri
artisti.
Francesco Milizia: “i gessi sono rappresentazioni fedeli di statue e bassorilievi
invenzione preziosa”.
Le belle sculture sono a Roma, Napoli e Firenze mentre le loro ripetizioni esatte sono
sparse per tutta Europa e ogni artista può accedervi.
Fu Canova a volere che alcune accademie si arricchissero di calchi in gesso. Fu quindi
il grande protagonista della diffusione del calchi in gesso nelle accademie. (Controllò
anche la didattica delle accademie.)
Le poetiche ottocentesche del vero misero in crisi la produzione di gessi.
LE GIPSOTECHE DELLE ACCADEMIE
La questione delle Accademie e la fortuna dei calchi nasce dalla rinascita dell’antico
e di una nuova dignità dell’artista che inizia la sua battaglia per essere riconosciuto
come uomo colto e intellettuale: proprio dal rinascimento si diffonde quindi la
pratica dei calchi destinati alla formazione artistica. Le accademie di belle arti d’Italia
rappresentano nel mondo un unicum assoluto per la grande quantità di raccolte di
calchi in gesso che hanno significato una sorta di manuale in tre dimensioni per
entrare in relazione col passato e la propria storia. Nei secoli dell’età moderna delle
accademie si era sancita l’importanza dei calchi da capolavori antichi e moderni
come strumenti per la didattica delle arti. (Se ne teorizzò persino la superiorità
rispetto al marmo).
Ritrarre dal vivo non dà risultati fermi e corretti. L’antico è indispensabile ai
principianti. La natura vivente è mobile e non si può imitare con esattezza.
Chi vuol essere vero artista deve studiare l’antico e ciò era reso possibile grazie ai
gessi. Nelle accademie le raccolte di calchi non sono solo il segno della passione per
l’antico ma un grande elemento di arredo degli spazi dove si respirava un atmosfera
particolare proprio grazie ai rimandi delle epoche passate. Le raccolte di gessi
costituiscono una sorta di museo immaginario ma reale.

GALLERIA REGIONALE DI ARTE MODERNA


La galleria dell’accademia si pone come manifesto di un rinnovato ruolo e impegno
dell’accademia in città e regione, divenendo centro attivo di studio e
documentazione.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI NAPOLI


LA STORIA
La storia dell’accademia di belle arti di Napoli ha inizio del 1752 anno in cui Carlo di
Borbone istituì la Real accademia del disegno. Prima istituzione a Napoli rivolta alle
arti figurative, accentrò a sé le migliori energie artistiche dell’Italia meridionale.
L’accademia è un grande bene culturale che occupa un intera insula nel cuore antico
della città. Tutta la zona dell’accademia potrebbe diventare una cittadella delle arti
così com’ era stata progettata. Si respira un’ aria particolare in accademia grazie alla
sua koinè culturale poiché è un monumento pulsante di vita. Al suo interno si
trovano laboratori, aule multimediali e un giardino che era l’antico chiostro dell’ex
convento di san Giovanni delle monache. A questo si aggiungono la galleria
regionale d arte moderna, la biblioteca, e la gipsoteca.
L ‘ACCADEMIA TRA PASSATO E FUTURO A NAPOLI
L’accademia di belle arti di Napoli è una delle più antiche e prestigiose d’Italia.
Fondata da Carlo di Borbone nel 1752 con l’intento di educare i giovani aspiranti
artisti. Produzione ricerca e sperimentazione sono la mission dell’accademia del
terzo millennio. E’ un luogo in cui convivono percorsi formativi d’eccellenza.
Tre sono i dipartimenti e dodici i corsi di diploma accademico di I livello, e 9 quelli di
II.
La scuola di restauro dell’accademia rinata dal 2000 ha portato a termine restauri e
cantieri scuola degni di nota, attraverso convenzioni con le principali
soprintendenze, enti pubblici e privati per una completa salvaguardia e
valorizzazione dei beni culturali dall’antico al contemporaneo.
EDIFICIO è considerato uno dei capolavori architettonici napoletani del secondo
800 ed ha una lunga vicenda costruttiva.
Antonio Picchiatti si occupò del riadattamento di un precedente convento. La
trasformazione in reale istituto di belle arti avvenne nell’agosto del 1864.
Dal 755 fu diretta da Giuseppe Bonito che si occupò della didattica dell’accademia.

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