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signifÍcante da un ronome - (e ti), da 'un s05tantivo (l'uomo, la narrativo ché'~ dotara di ~Jalita,'cioe di aggeÜivi oarrauv-I,'rna
doona), da un aggettivo sostantivato (il bello). o a un qualsiasi ti- non si es"aurísce con es se Anche quandó- suggerisce una gGalita o
po di perifrasi (I'uomo dai caQellLbj.Q!)di}. E
imoorrante verificarne . le si cqnforma non e..]
erde .il· StlO "restó prezioso·'. L'uomo
la fr~gyenza (guante volte il personagg¡;Tn~~3'toY-;-sopratfiillo- Ciamato "Pecknsniff", benché sia e un ficÓlOascr, e co-
«pua essere interessante vede~untl In cm ::'tendharcIiiama il-- mun ue un uomo é deve .avere alrre ualirá sebbene
~ulien, gli altri in C!lí lo chiami]E¡i.fi: Sorel oppure il gio- - . t( rigorosamente di menziooarle»~. Come scrive' Bqnhes .. guestc
calle, il nostro eroe. él nostro amico, .. »5. ~, qualita danno vita ad un'illúsione, «A dare l'illusione che la sommá·
Il nome proprio pua inoltre venire indagatO anche a livello di @elIe. qualita, n.d,r 1 sía sllpplementat8 da lID resto prezioso (gual-
. Z·one slll Diana !la relazione tra sig~1ificante e significato. cosa come ['individualita,' in guanto qualitativa, irieffabile,- essa
Ecco aHora, come individua sempre Hamon. C!'le «a ettera "O" sfuggÍrebbe a una \ToIgare contabdit?t dei caratterl componenti) iI e
Dome proprio»9, II Dome p"opria f!llviapa COSI comeIlO'lsort¡¡ di
D?tra essere ~ssocia~e.¡sonaggio tonda e grnsso», e il P<:E,-
-;egno che [imanda . 1 esro. ,llb realt:I,
Slero non puo che correte ad Oblomov, «e la lettera ''1'' ad uno
conferisce al )e n re una oersona. üli
m~gro». Inoltre come Don pens~re al lessema breuf dopG-a~no-=-
_scn~ Charles Bovary o il simpatico Bouvard? _-\ocora Hamon 00-
que! soEtia di vita che ne garaotisce il fascino e la Sll~~estione. E
anche grazie al nome proprio che le migliaia di lettori di un fClIiI/c-
tJ come l'usuraio di Balzac, Gohseck, esibisca immediatamente j
on 1 successo ann . a oro eroe l e e oua 1t,1
prop!io ruolo sociale (Go e = trangugia, sec = in fretta)6. E noi
che forse T1~fh1l1e~ il sua alltore mai penso che egli pott'sse avere,
J.!20 possiamo noo ricorda;e la Desdemona scespiriana, il cui oom;
Il nome proprio la del persana~~io tI!),1 sorta di a{{b(,l~~C cS{Jagllo/,
in .greco sil@gic~ «nata sorto una cattiva stella,>.- - -
!lO IJlogo dal'e OgOllDO porta eío che rítiene giusto porurc, .
'enunciazione del nome ro rio si carartcrizza come I'intro-
Nd rJcconto cínematografico il nome proprío pl\i:) ~rS:;ll!1lerl'
duzione 1 «lInO spazio bianco semantico (.]: chi sono que a er-
molte deBe funz' ní di cuí si )rellcle clricu ncll'ambiw ddLt l1arr~l-
/ vaise e que! Lantier che fanno la loro comparsa nella prima risa
tiva letteraría. Anche qll i es so PU() essere indagato a i\'el () c.í \11,)-
/ dell' Assommoir? Il segno \Tuoto di cui si dice\'a sopra si cariche~a.
tivazione, oel SllO rinviare ad esem )!o, "He oriuin! socÍ;lli e geogr,l-
.2er gradi. e,. di. ?or~a in un raccooto "classico", piuttosto rapida-
/ IC e e! personaggio o <Id alcuoi suni caro ri 1sico ()~I(l. ,0111<':
mente. dI slgruhcazlOne (ad esempio mediante un ritratto, l' accen- f
~ esemplO accade per i protagonisti di Un tram cbe si chI1na dcsi-
d occu azioni significative, ad un rualo sociale articolare »7. ~&clF
derio cli Elia- Kazan, dal dramma di Tennessee Williams. Lo testi-
Il nome e
quindí una sorta i significante disperatamente proteso9f - ,
moniano com ti consonanti di "Kowalski"
\'erso il ro rio si ificato., Si ñilicato che riuscira a ra iu ere- o.k.GaI'f\~
e le vocali aperte di "DJlbhis" , le cooootazjooi di "Bbnche"
s . modo arziale almeno secondo Bart es e Chatman. Per \.
("fraocese" = "sofisticato:" denota bianco, casa articalarmente si-
queit'üItirno, die -si rilllirirnooo es -.c11o- o-stu lOsa rances~ -- --
gOl icatrva o contesto ambientale sudista, ed anche n~ -a tra lZ10-
nome proprio «e in un certo senso la localizzazione u tima 'a
., nate opposizione di "blanco/pelle chlara femminile'" "nero/pellg
personalita, non- una qualita, ma un luogo delle quatita, il nome .
~ra ,,;;maschjle" f...l). Allo stesso modo il personaggio della Mon-
¡ roe ~.i1 Fermata d'autobus di Joshua Logan ha scelto il nome "Che-
.5_ Ph. ~~~?n, rPer uno statuto semiologico del persoraggio, in 5emiologia, lessi- JI ~i

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co, lep.lbtl¡ta del testo narrativo (1972), Pratiche Edirrice, Parma 1977, p. 100. t i
6_ Ibidem, p. 101. 8, Charrnan, >Storia e discorso cit., pp. 135~)6.
7_ Ibidem, p. 96. ,_ . 9. Barthes,5IZ. Una lettura di «Sarrasinc» cit., p. 174.
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rie" ,per le sue affascinanti connotazioni, -COSl come il personaggio " racconto cinernatografico, - un'irnportante" funzior1'e . di riconosci-
di Don Murray lo storpia in "Cherry" a causa delleIubriche mire mento.
su di lei»lO. . Si e
anche detto che nel racconto letterario il nome proprio
W alter Hill, invece~ er sottolineare íl carattere eminenteme - contribuiscea conferiré al personaggio un'illusione'di realta. Anche
te simbolico dei protagonisti e suo river, costruiti su modelli ar- questa funzion~ decade fortemente nel racconto cinernatograljco: e
chetipicí del cinema americano cIassico, fortemente stilizzati e pri- evidente che in esso ancora una volta la natura iconica del segno
vi di individualita ne a loro il diritto d'accesso al nome ro rio. filmico - che rappresenta il suo oggetto per similaritá ~"conferi-
in dai tito' di testa, in atti, e poi per tutto il resto del racconto, sce a quest'ultirno un altissimo coefficieme di realta.
i tre rot onisti dd film vengono et~chettafl solo attraverso í1 lo- Un caso tramite il quale il nome proprio puo assumere per il
ro ruolo sociale: il gUl atore. i poliziotto, la giocatrice. , ·personaggio cinematografico un'irnportanza parricolare gueIlo che e
Anche nel racconto cínematografico il nome proprio puo costi- passa attraverso la presenza del!' attore. II no me del personaggio .
tuirsi come una sarta di «spazio bianco semanrico» che necessita puó infatti parzialmente doppiare quello dell'attore, rendendosi in
rapidamente di essere colmaro. Un esempio limite in AnnaCbris- e questo modo particolarrnente significativo e conterendo al 'perso-
tie, il primo film sonoro della 'Garbo, diretto da Clarence Brown. naggio alcuni caratteri dell'artore che possono riguardare sia le sue
L'annuncio dell'imminente arrivo del personaggio e dato da una precedenti interpretazioni, sia la sua immagine pubblica. In Re per
lettera scritta da Anna stessa. Il nome «Anna» e' sostanzialmente i una nottc di Martín Scorsese il personaggio interpretato da Roben
tutto cio che conosciamo del personaggio, visto che lo stesso padre de Niro si chiama Ruperr Pupkin, con esplicito riferimento a ben
non sa praticamente nulla di lei. Ecco dunque scattare il meccani- determinate origini etniche. Cio che qui ei interessa e pero 1';lOalo-
smo dell' attesa; il personaggio annunciato dal nome, ma non intro- gia dei due nomi, «Robert/Rupert», che evidenzia la forte conti-
dotto, suscita _curiositá: lo «spazio bianco» va colmato. Cio avvie- nuitá - in particolare per cio che concerne la dialcttica cmargi-
ne, ovviamente in modo parziale, con l'effettivo ingresso diegetico nazione-integrazione - che questo personaggio instauru con tutti
del personaggio, che qualificherá íl significante «Arma» coi tratti e gli altri personaggi interpreta ti da De Niro nei film djectti da
le qualitá di una donna dísillusa, dal passato tormentato, sernialco- Scorsese. Ancora Re per una notte puo offrirci un' ultra utile indica-
lízzata, e le conferid. un ruolo social e ben preciso: quello di prosti- zione sull'uso del nome. Nel film di Scorsese, inLltti,,-il nome del
tuta. personaggio diviene oggetto di tematizzazione secondo i modi della
Abbiamo prima visto -e.ome..nel racconto Ietterario, il nome L storpiatura. Il povero jispirante comico_ Rupert Pupkin costretto e
proprio sia un segno usato dal narratore (o dagli altri personaggí) a sentire il proprio nome pronunciato piu volte in modo scorretto
che, fra le altre cose, consente al lettore il riconoscimento del per- e ció rinvia non solo all' emarginazione implícita nelle sue origini
sonaggio. L'importanza di tale funzione si riduce- nel racconto ci- etniche, rna soprattutto allo stato di mancanza in cui egli si ritro-
nematografico. Quí infatti tai~- ric~~~;cí~~~t~-piu -che atiraverso va:
vorrebbe diventare [¡imoso "manon lo· -dato ché nessunclo e' e,
un segno nominale, passa attraverso un segrío visivo, ovvero trami- ,conosce, e
quasi normale che il suo nome di difficíle pronuncia
te quell'immagine propria (cfr. 2.4)· che consente allo spettatore l'i- "venga storpiato. Il nome proprio diviene cosí uno degli strumenti
dentificazíone del personaggio. Solo nei casi in cuí il personaggio e attraverso cuí - come del resto accadeva anche nel gia citato
assente, e qualcuno ne parla, il nome proprio assume, anche nel esernpio di Fermata d'autobus - si possono regolare e rappresenta-
re le relazioni fra i personaggi.
10. Dyer, Stars c.i.t•.•_,l>;.,,l10. Due brevi considerazioniper concIudere. Nel racconto filmico
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.Il nome del personaggii? eper 10 piu un segno auditivo: ciolo 50t- di Angelica (ét~udia Cardinale) precede: di qualche momento la sua ..
topone á tutte le carattefizzazioni dovute agli accenti, alle modali- , messa in inquádratura. La macchina da D~esa ferrna su Tancredi e
tá di pronuncia, ai toni di voce ecc. Infine va ricordato come sia
(Alain Delon) e Concetta (Lucilla MorI~cchi), che sta~ho conver-
molto comune parlare di un personaggio di un film indicandolo col sando fra loro quando all'improvviso. come fosse catturato da
nome dell' attore che lo interpreta, piuttosto che con queUo deH'e- qualcosa o da qualcuno, lo sguardo della giovane assume un'espres-
sistente interpretato. Cio denota tanto la maggior labilitá del nome sione sorpresa e nel complesso turbara. Anchc Tancredi aliora sj
cinernatogratico rispetto aquello letterario, quanto l'importanza .voltae guarda nella direzione verso cuí sie posaroIo sguardo di
che l'attore occupa nelIa cosrituzione del personaggio filmico, farro Concetta: nei suoi occhi pero non c'e rimore. Si avvia la musica ed
di cui ci occuperemo in modo dettagliato piu avanti. ecco che, con il piu classico degli efferri di' monraggio, la macchina
da presa stacca su Angelica. E evidente che la messa in sccna di
Angelica, mediara dallo sguardo di Concetta e dI Tancredi, ha il
compito di anticipare qúella che sará lintrusione della donna nella
vira degli altri due personaggi. T ancrcdi si innumorerá di lei e
Concetta dovrá por fine al suo irnpossibilc sogno d'arnore.
2. 4. La messa in scena, la messa in inquadratura Non sernpre la messa in inquadr.uura di un personaggio coin-
e l'immagine propria. cide con quella che possiamo chiarnare leuunciazione della sua im-
La messa in scena li di un personaggio e
costituita dalla sua magine propria. Intendiarno per irnmagine propria':' qucll' inquadru-
effettiva introduzione nel corpo della diegesi: esso non viene piu tura che da del personaggio rupprescntuto un' im mugine clic ci con-
e
soltanto evocato da qualcuno. ma effettivamente presente (anche sente, e ci consentirá .nel corso del film. di ricouoscerlo e di distin-
se possiarnó non vederlo) nella scena che si sta svolgendo davanri guerlo dagli alrri personaggi. Nel racCl':¡t,i cineru.uoaralico l' imrnu-
ai nostri occhi", Tale rnessa in scena ha inizio quando qualcosa gine propria ha COSI, Ira gli altri. auchc que! CÜl11piLO chc nd ruc- ,
,/ 1
canto etterario spetta al no me proprio. donde l'uso che propouia-
viene a, segnalare la presenza del personaggio introdotto: la sua vo-
ce off, lo sguardo di qualcuno nella sua direzione, il riferimenro al- , mo di tale espressione. T endenzialrncnre l' imruagine propria coinci-
la sua presenza attraverso le azioni compiute da un altro personag-
,/ de con que! tipo di inquadratura che, in particolare pcr la prima
gio o, Del modo piu evidente, attravers~ la sua messa in inqua- v~~ci consente di vedere in modo sutlicientemente determinato
dratura!'. Non sempre dunque la messa in scena di un-
personaggio il vólt'6~~ personaggio - o perlorneno di porerne riconoscere, i
si apre con la sua messa in inquadratura, sebbene possa finire. col caratteri fisici fondamentali. La realizzazione piu tipica di un'irn-
comprenderla ,e trovare in essa il proprio momento culminante. In magine propria eil primo piano. Ogni messa in inquadratura potra
Ti Gattopardo -ill "Luchino Visconti, ad esernpio, ~ia-InC"ssa-irrscena quindi_consentir.cLiLriconoscimen to det~rsQ..nagg~ (irnmagine
propria), oppure negarci tale possibilita dandoci del personaggio so-
11. E evidente che qui usiamo il termine «scena» piú nel senso di segmento·'" lo degli scorci parziali (immagine parziale) o delle immagini che
narrativo che in quello di spazio filmico. . non lo facciano emergere con sufficienza dal contesto in cui si tro-
12. In un racconto filmico un personaggio e ovviamente piu volte messo in va inserito (irnmagine indeterminatal. Sempre ne II Cattopardo, ad,
scena. Noi qui vogliamo pero lar riferimento solo alla sua prima rnessa in sce- tí ..,
na, o, tU~,talpiu, a quelle che tanno parte della sua presentazione.
13. Anche per [a nozione di messa in' inquadratura -vale [a prernessa fatta in
14. Anche per [a ~ozione di imrnaginc propria valgonoIe prcrncssc fatte i1l'
precedensa per [a nozione.di.emessa in scena».. - .-::: --: ::-:::~~.
- precedenza pec [e n~ZÍGnÍ· di, «mcssa in SC<:::;l>. e di «rnessa in inquadr:1tura>,.,· ..
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, . esernpio, la messa in inquadratura di Angelic~ -tostjtuisce anche, nzzazione. Sono immagini, che pótremmb'~hiamare 'immagini pro-
nella sua natura di piano. rWv~ato, l' imrnagine propria del perso- prie di secondo grado, lequali ricordano l'uso in ambito letterario
naggio: In Apocalypse Now, invece, il colonnello' Kurtz e messo in di certi sostituti del nome proprio particolarmenre significanti: ad •
.scena attraverso una' serie di inquadrature che ce ne offrono solo esempio lo «zione» nel romanzo Il Gatiopardo, Tale immagine pro"
- immagini parziali, scorci appena accemiati del. viso e del corpo, ne- pria di secondo grado e in sostanza un'imrnagine parziale ad alt~
gandoci a lungo, attraverso un attento uso dell'illuminazione, il funzione semántica. Il suo ripetersi nel. corso del racconto finirá
piacere di vedere enunciata l' imrnagine propria del personaggio e poi col conferirle anche un carattere di riconoscimento.
sottolinearidone cosi la natura enigmatica e misteriosa. In Il pistole- Un efficace uso di tale tipo d'irnrnagine lo possiamo rinvenire
ro infine, che vede la messa in inquadratura del personaggio coin- nel film La contessa scal:a di Joseph Mankiewicz. Dopo esser stata
cidere con -un campo Iungo, in cui il protagonista J B. Books evocara, Maria Vargas (Ava Gardner) viene messa in scena, ma
(john Wayne) e poco piu di un puntino in mezzo a una sconfinata non in inquadratura, dallo sguardo rapito degli avventori di un 10-
prateria, siamo di fronte ad un esernpio di immagine indeterrni- cale notturno madrileno, che ne seguono il sensuale flamenco. Poi,
nata. qualche sequenza piu tardío aIle spalle di Harry Dawes (Hurnphrey
L'immagine propria puo essere letta come il momento culmi- Bogart) entriarno nel camerino della danzatrice. Ma prima che il
nante della presentazione del personaggio. La sua enunciazione vie- film, do po qualche ulreriore rinvio, si decida ad enunciare l'irnrna-
ne infatti a costituirsi come il momento in cui 1'10 dell' ernittente gine del volto del personaggio (immagine propria), la macchina da
rivela finalmente al TU del destinatario l'EGLl del personaggio. La- presa si sofferrna sui piedi nudi della donna (irnrnagine propria di
vorare l'immagine di un personaggio e un modo attraverso il quale secondo grado) a sottolineare alcuni aspetti bcn precisi del perso-
il narratore puo conferire o sottolineare di questo persdnaggio de- naggio, come la sua natura indornita e selvaggia e la sua irriducibi-
terrninati caratteri (come abbiamo appena visto nel trattarnento ri- lita a ogni rígida struttura, ma rinviandone nel conrernpo le possi-
servato alle-irnmagini proprie di Angelica e di Kurtz e avrerno mo- bilira d'identificazione. t dd resto evidente, come accennavamo
do di approfondire piii avanti). _ poco sopra, che le successive enunciazioni di quell'immagine pro-
Quanto detto fínisce in realta con l'implicare una seconda fun- pria di secondo grado, proprio perché associata a un personaggio
zione. dell'immagine propria, quella della caratterizzazione. Enun- nel frattempo divenutoci familiare, acquisteranno anche una lun-
ciare in un certo modo una ben determinata immagine propria del zione d'identificazione. L'irnmagine dei piedi di Maria Vargas rin-
personaggio - -ma qui il discorso potrebbe essere esteso a qualsiasi viera cosl al personaggio tanto quanto l'immagine del suo volto,
irnmagine del personaggio - e sempre un modo per rnetterne in sebbene con diverse implicazioni semamiche (e con una maggiore
rilievo alcune caratteristiche ad esclusione di altre. La funzione di !i disponibilitá al gioco degli inganni).
- "csratterizzézione dell'ifumagínepropria -Ctirinque urnrfunzione-cbe .-. La-rnessa in inquadratura e l'imrnagine.propria .di.un.persoaag,
non si preoccupa tanto di «far riconoscere» quanto piuttosto di «si- gio possono giocare nel racconto cinematografico un ruolo molto
. r-
I

gnificare», di indicare uno o. piu tratti del personaggio. Ogni ÍIn- ! sirrilie a quello svolto dal ritratto nell'arnbito della grande tradizio-
magine propria ha cosi ancheuna funzione di caratterizzazione che ne letteraría ottocentesca: in entrambi i casi la caratterizzazione fí-
puo essere piú o meno accentuata a seconda -dei casi. sica del p¿isonaggio rinvierá alla sua natura psicologica, alla sua di-
Esistono inoltre delle immagini del personaggio che, prive del- mensione interiore, ferma restando la naturale ambiguitá del perso-
la funzione di riconoscimento - almeno al loro primo apparire -, naggio cinematografico -di cuí avremo modo di occuparci a lungo
-'F'"
. _-._ .possiedono pero un' accentuata funzioIÍéid~gnificazione e caratte- - :, piu~ - "'~F~
'. "- ..... .. _--_ ..

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2.. 5. La presentazione ritardata: 1J p0s:iibilíL;¡ ~hc t,,:.:: descrizione" non si dia, oppure si costituisca
come la somma di una serie di fugaci eparziali aécerini). "
Sappiamo che in un romanzo il ritratto di un personaggio, la .' 'Anche il racconto cinernatograficopuo ritafdar~ il concreto in-
sua descrizione, puó venire ritardata: il narratore, cioe, puo sce- a\Q.qir gresso di un personaggio nella diegesi e la sua effettiva presenta-
gliere il momento che ritiene piú opportuno per dare un corpo e zione física. E evidente pero che tale ritardo assurne carutteri di-
un ~ al suo personaggio, e questi puó essere introdotto nella versi da guelli lerterari. La natura segnica del raccoriro filmico,
diegesi, partecipare concretamente a delle azioni, essere nominato, ' dell'immagine, costringerá tale tipo di racconto a dare prima o poi
ma non descritto e ritratto se non in un secando momento. Le un corpo ai suoi personaggi. Se, in un romanza, e possibile ridurre
stesse evocazioni del personaggio possono essere lette come degli il significante di un personaggio ad .un sernplice nome o pronorne o
annunci , che in gualche modo introducono il personaggio nel rac- aggettivo,facendo comunque di tale personaggio il protagonista
conto, ma nel contempo denunciano il rirardo della sua presenta- dell' azione e il centro privilegiaro della Iocalizzazione narrativa :-
zione vera e propria. Il narratore de La dama de/le camelie di Ale- «Ella danzava» -, in un racconto Iilrnico quell'«Ella» si dovrá ea-
xandre Dumas figlio, per tutto il primo capitolo del romanzo, non rica re in qualche modo di una certa fisicira: a meno di cosrringere
fa che lamentare pedanternente la triste sorte delle cortigiane e su' il personaggio ad un lungo fuori campo, limirandosi a cogliere alcu-
bito ci annuncia la morte di una di es se che chiama l'eroina. Poi, ne conseguenze dclle sue azioni. Come accade nella gia citara se·
con la: scusa di un'asta ci introduce nella sua abitazione che non quenza del flamenco in La coutessa scalza. Ma una cosa e esserc
manca di descriverci con dovizia e, infine, con la cornplicita di ~1l1 e
sperrarori dell'azicne del personuggio. altra esserlo di cio che tale
custode, assegna a questo personaggio un norne proprio: Marghcri- azione determina, Da una parte io ha «Ella danzuva», dull'altru
ta Gautier. Solo nel secondo capitolo il narrarore ritrarra il perso- «Essi la guardavano danzaré».
naggio. In Gli uccisori Hemingway introduce immediatamenre ¡---La presentazione rirardara, come gi¡\ dctto, passa atrruvcrso il
suoi protagonisti nel racconto (cl,a porta della trattoria di Enrico rapporto Ira evocazione, messa in scena, messa in inquadratura e
si apri ed entrarono due uornini. Si sedetrero al banco»). A tale in, enunciazione dell'immagine propria. Ognuno di questi mornenti, /
troduzione non segue nessun ritratto, bensi un'intera pagina di quando e disgiunto da quelli che lo seguono, finisce sernpre con'
dialoghi e solo iri un secando momento troveremo qualche breve e
l' esplicirare la costruzione diluita della presentazione di cui parte,
e
cenno di descrizione fisica dei due. Il primo caso un esempio di ¡ e col creare un' attesa per il successivo avvieinamento al personag-
avvicinamento progressivo al personaggio.ril secondo testimonia in- , ,I gio. La differenza tra la presentazione ritardata -cinematografica e
vece di come un racconto possa conferire scarso peso alla deserizio- l quella letteraria puo a volte passare proprio attraverso il meecani-
ne ~, u~ persona?gi?, preferendo concentrarsi su' altri elementi ' r smo ?ell' artesa. Ritardare la presen:azione, i~ un .raccontO letterario
qualiil dialogo e-l aZlone;-- _.., " .. -- --_ ..__o _'o ---- - 4-'-- nonesempre un rnodoper.conferire maggioreimportanza.al per-
Dic~~o allora che n~ll'opera .lette~aria una ~,resentazione ri- f' SO?~g~o ehe: sta pe~ es~ere introdotto, anzi,.a volte, tale. assenza di
tardata e di regola un particolare npo di presentazione che tende a I descrizione e propria di personaggi secondari. Al contrano, nel rac-
dilatare quello, spazio de~ racco?'to che va dalla prima i~trodu:ione I conto cin~matografi~o,. negare l'immagin~ del. pe:so~~ggio, (in parti-
del personaggio (che puo darsi tanto nella forma dell evocazione, ' colare quando esso e introdotto nella diegesi) significa ncorrere a
che in quella del ricorso ad espliciti .riferimenri alla sua presenza fi- ¡ una soluzione di discorso particolarmente accentuata, quasi sfaccia-
s~c~nell'ambito d.ell'episodio n~~to) al. mome~to in cuí esso viene J' ta, che i~m~diatamente accende una for~e ~uriosita per cio che ~'e
físicamente descritto con',J,l,ll...:;wrnmodi compiutezza (tenuta.salva ..:.~~-: ma ¡lOIU::¡"S~ mostrato. Evocare.con.iasistenza un personaggio,
,--' - - .--::! -~~:
-t- . .:.•.
28 't 29

jt~
metterlo in scena ma non inquadrarlo, darci di.Iui una serie di tore e gia.indiziano il fascino diBuddy Leve.
scorci parziali (la schiena, le spalle, le maní, ecc.) ma non l'immagi- Ritardare l'enunciazione dell'imrnagine propria & personag- un
ne propria, significa circondare il personaggio di un alone di mis te- gio euna soluzione narrativa diffusa anche per I"im!'oduzionedi'}i-
ro, costruirlo artraverso ,.¡' meccanismi dell'attesa e rendere cornpli- giJre enigmatiehe, contradditorie, ambigue. sulla cui vera identirá il
ce fino in fondo lo spettatore nella sua earatterizzazione. racconto in questione ha proprio il compito di indagaré. il casi E o'

Ritardare la presentazione di un persónaggio cinematografico di Quarto potere di Or50n Welles. La sequtnza iniziale del film si
, puo essere una scelta predeterminata, al fine di esprimere al meglio apre con un piano ravvicinato su di un carrello (he porta l'iscrizio-
alcuni particolari caratteri dei personaggi presentati. La presenta- ne «No Trepassing». Ignara di tale indicazione la macchina da pre-
zione ritardata e ad esempio una soluzione di reto rica narrativa
o
.sa supera il canceHo e, attraverso una serie di inquadraturc all'in-
rnolto diffusa nel cinema dell' orrore e neIle sue parodie, soluzione terno dell'enorme parco della rcsidenza, si .ivvicina ,11 sontuoso pa-
tesa appunto a creare rnistero e morbosa curiositá interno al persa- biza di Xanadu e alla SIW unica tinesrra illuminatu. Entrara ncl
naggio in questione. Jerry Lewis ha abilmente fatto ricorso a que- o
palazzo, la macchina da presa mostra un uomo disicso su di un let-
sta possibilitá (capovolgendone gli esiti in funzione cornica) in Le to: ne vediamo il corpo, poi, in piano ravvicinat o. le Iabbr,l -
[olli notti del dottor [erryll. Ecco come Cremonini ha descritto le rnentre un attimo prima di rnorire pronuncia il misterioso «Rosc-
o

sequenze che ci interessano: «Alle 21.30 ha inizio [oo o] l' esperimen- o bud» -, poi ancora le mani, mu mui il ""Ill.) d1L rimane scmprc o

to, con i forti battiti di cuore di Kelp Gerry Lewis) che risuonano , nell'oscuritá. Possiamo dunque dire che ChJrles h)SLlT Kauc (Or-

nel silenzio. Egli ingurgita la pozione misteriosa [.. o]. La sequenza son Welles) e mcsso in sccnu qu;tsi sin dailo͡,izio delLt scqucnza ci-
si chiude con .il primo piano rnostruoso di Kelp che osserva terro- tala, visto clie il parco di Xan.idu non \: C-!:lO \111 rifksso dclla ¡X)·
rizzato la propria mano che tema di afferrarlo aIla gola [oo.]. Per tcuza e dclla conrraddiuoricm del suo pa.ir. '~1L'. l .a SLL'SS<l fillL'~1ru
srrada, il proprietario di un negozio di abiti sta facendo i suoi illuminata sullo sfondo, chc perm.mc in UIl'\.O 'ok inqu.idr.uurv S~OIll'

complimenti a qualcuno che non vediarno e lo rassicura che gli abi- prc nclla mcdcsima posizil\llL o
;tpl'arl'ndl1\.·i ,'goi \o\,lt;t pi\1 ~!Y;II11k-
ti saranno pronti al piu presto. Anche una donna che passa guarda ¡.{rehé pill vicina, sanciscc la prescnza di Kunc. oricnt ando sp;tzial-
ammirata ndIa sua direzione. Anche al "Purple Pit" gli sguardi si 'mente l'attesa dcllo spett.uorc. Solo con linurcsso della macchina
appuntano di colpo verso l'enrrara, la musica si spegne lentamente. r da presa nel palazzo il pcrson.iguio l: mcsso in inquudraturu, 111<1 di
Finalmente scopriarno che l'oggetto di tanta attenzione-eBuddy
lui abbiamo solo immagini parziali chc, pii¡ Lhe iníorrnarci, [inisco-
Love,' il doppio di Kelp, il risultato dell' esperirnento (ovviarnente ~ no col creare rnistero. E nicnte potcva csserc piu funzionalc alla
sempre ]erry.Lewis).
VO»15. Nellaprima
E bello, affascinante,
delle tre scene descritte
sfrontato e aggressi-
(quella dell' esperirnen-
I presentazione di un personaggio, la cui idcntita tutto il film cer-
cherá di scoprire e di mettcre a nudo. Quel «Roscdub» pronuncia"
o

. to7-assÍsúamuirlI-a -creazione di Buddy Love.: ma -e solo' nella-seeen-


da ehe il personaggio e effettivamente messo in seena: in seena SI,
4
,
to prima_delhtmon.~,diverra lnfattL~ prett.=sw j1cr un 'inchiesta in-
torno a Charles Kane, all~ sua vita pubblica e a- qu~H~prívata'- E
e
ma in inquadratura no. La messa in inquadratura del personaggio e
I .ise Charles Foster Kane dunque l'enigrna che va sciolro, la sua
" messa in scena non poteva che sottolineare questaenigrnaticitá.
la sua irnmagine propria arrivano solo riella terza sequenza, preee-
I
d~ta ancora, dagli sguardi ammaliati dei frequentatori
Plt», sguardi ~e a.ccendono. ulteriorment~
del «Purple
u desiderio d~ospetta' j ,. Altre volte ritardare
ricando
propria
poi di effetti
- e
la presentazione
retorici l' enuneiazione
di un personaggio - ea-
dclla sua irnmagine
"una scelta che puo essere legata alla mitizzazione
E
150 G. Giemanml, Jerry Leuiis, La Nuova Italia, Ftrenze1979; p34~~ '~- .•~.: .'., ._' del!' att.Qr~;diV-R. e/o de! ~~~9naggi?ehe qu~sto interpreta. que]
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! una sala volta, proprio all'inizio (e caratteristicam'ente, con un


che accade in AíIi:a, Karenina di Clarence Brown. Ecco la descrizio- tempÓ passato}:'''Emm'a Waadhousé, avvenente, intelligente ~ rico
nedella sequenza secondo Campari: «Prima si parla della Karenina ea, can una: casa provvista di ogni agio' e un' indole Ielice, pareva
tra ufficiali e uornini di mondo; poi Vronsky (Fredric Marchl va
ríunire in sé alcuni dei rnigliori vaataggi dell'esistenza; ed era vis-
alla stazióne [rna noi spettatori stiamo in re alta gia cercando la Ka-
suta circa ventun anni nel mando senza quasi conoscere dispiaceri
renina/Garbo, n.d.r.]; improvvisamente il quadra si riempie di
e contrarieta">". E evidente. sartolinea Marchesé, che «ognt nar-
o ~ o

bianco vapore [, ..] diradandosi, il vapore scopre la magia del volto


razione non inizia con l' espasiziane: si puo dare r attaceo imrnedia-
della Garbo, cioe della Karenina che scende dal treno»!". 11 perso-
to (ex-abrupto), con un'eventuale espasizione differita (o ritardata), '
naggio e prima evocato, poi messo in scena attraverso l'effetro di
quanda l' autore gradualmente ci informa sulla situazione dei persa-
vapore e un attacco musicale ricco d' enfasi; infine, ecco irrompere
la sua irnmagine attraverso un lungo primo piano altamente de- riaggi»!". '
Il racconto cinematografico tende Ü non di[ung,lrsi sul passat o
scrittivo. La dirnensione mitica dell' attrice e quella del personaggio
dei persanaggi, se' non quanda cio e strett,ll11Cnte necessario (come
vengono cosi pienarnente evidenziate. "
del resto ha farro la letteratura ad esso COCV'l).Puo comunque [are
Ritardare la presentazione di un personaggio, linnescarsi in,
uso dell'esposiziane attraverso il succedersi di una serie di [lash
torno ad esso di un meccanismo di désiderio e attesa, e
una solu-
bacl: che ci inlormano su determinati event i della vitu dd pC1W-
zione narrativa che, al di la del rinvio ad alcuni carateri propri del
i naggio, a aHidarsi, carne fa spesso anche il racconto scritto, all'il1-
personaggio, finisce quasi sernpre can I' affermarne subito tuna la
tervento di una a piu personaggi che narrano il passato di un aliro
centralita diegetica ~, personaggio (ma in qucsto caso si truttu di lln\.:sp,.)sizitl\1c diq!,Cliz-
zata, dei personaggi e non del narratorc).
Un esernpio intercssante di esposizione diegdizzata lo pus~i;l-
mo rinvenire in Qtlarto potcrc. La vitu di Churlcs Fostcr Kun« --
/ in una certa misura l' antelatto rispetto al present« dclla Stllri~l - l.:
/
raccontata attraverso un montaggio di immaginari cinegiorn,di che
2. 6. L 'esposizione. riassumono l'esistenza del personaggio e ne sottolim:ano I~ldimen-
sione contraddittaria.
Nell' ámbito della presentazione di un personaggio puo occupa- Un esempio inveee dLespo!iizion~-pura, di un narratore chc si
re' un ruolo fondarrientale l' esposizione. La sua funzione consiste
nel farnire tutta una serie di inforrnazioni riguardanti la «vita pas- I
I
rivolge direttamente al suo destinatario reale - lo spettatore -
~enza ricorrere alla Iunzione mediatrice dellastoria,
o lo possiamo
sata» del personaggio, solitamente prima chequesti sia imrnesso
.-C.nell~zione;- Scrive Charman: -el.a-sea importanza '-e- completamente
esplicativa. Le esposizioni vengono generalmente date in modo
t linvenire f!<!1..giªsitato Il pistolero. Protagonista del film il vec-
chio John Wayne - si-tratt::l della suaultiñui interprefii1one"':"
nel ruolo in qualche modo autobiografico. di un vecchio cow-boy
e

riassuntivo. r romanzi dell'Ottocento introducono questi riassunti . J malato di cancro. Il film si apre con una vera e propria esposizione

del passato del personaggio di Wayne, Mentre udiamo il racconto


16, Campari, Il racconto del film cit." p, 83,
17, Notiamo ancora qui che la presentazione ritardata puo anche essere legara ~j
alla necessitá di correlare il personaggio presentato ad un altro personaggio \0 18, Chátl'ftan,.Stona e discorso cit., 'pp. 66·67,
anche a un determinato oggetto) come accade nella citara presentazione d' An- 19. A,,~ese, L·offic~n.(l del racconta, MonJ,~Jori, Milano 1983, P~ 1~,
gelica in Il Gattopardo. ",..;¡., - ~ 'o, -t<~'~-
---
33
32 fUNDAC10N CINEMATECA NACIOMAC
- --- ----- - --------------------------- -----

di Genette: assenza di focalizzazione, focalizzazíone interna, foca-


delle sue gesta, attraverso la voce del giovane narra tore esplicita-
lizzazione esterna-". :-;:-~rrim() caso il narratore si presenta come
mente rivolto a noi spettatori, scorrono infatti sullo schermo le im-
magini di vecchi film dell'attore che evocano l' eroico e irnmagina- onnisciente, nel secondo assume ilpunto di vista del personaggio,
rio passato del suo personaggio. nel terzo si limita ad osservarlo dal1'.esterno- Avremo modo di ri-
tornare piú avanti su questa distinzione. • o

Il film di Truffaut Jules e Jim si apre con una serie di inqua-


drature sui due protagonisti maschili, accompagnate da una musica
allegra e dallo scorrere, in sovrimpressione, dei titoli di testa. Sia-
mo di fronte ad un esempio di presentazione diretta. Ma,termina-
ti i titoli, ecco una voce narrante, eterodiegetica, sovrapporsi alle
2. 7. [ modi di presentazione del personaggio.
immagini. Le sue parole, che riprendono molto da vicino quelle del
Rifacendoci alla nota formulazione di Bourneuf e Ouellet " e romanza di Roché da eui il film e
tratto, ei danno tutta una serie
adattandola alla realtá del racc~:mto cinematografico, possiamo indi- di informazioni sui due personaggi (enunciazione, nomi propri.
viduare i cinque principali modi di presentazione del personaggio: eenni d' esposizione ecc.) arricchendone in questo modo la presen-
1. la presentazione diretta; tazione e, soprattutto, dicendoci cio che in quel momento le irnrna-
2. la presentazione del narratore eterodiegetico; aini da sole non ci dicono. La voce narrante Iunziona dunque eo-
o
3_ la presentazione da parte di un altro personaggio:
00 , me una sarta di supplemento informativo.
4. l' autopresentazione; Un caso che bisogna poi tener presente e
quello della presen-
5. la presentazione mista. tazione da parte del narratore, che precede la messa in inquadratu-
ra del personaggio. ¡\ rigore si tratterebbe del caso esemplare .del
Il primo dei cinque modi e
quello piu tipicarnente cine mato-
grafico: il personaggio e
introdotto direttamente nella diegesi, ne tipo qui analizzato, pcrché la voce narran te sarebbe l'uniea ton-
vediamo senza rilevanti mediazioni il corpo, il volto e le azioni. te di informazione su! personaggio. Ci ritroveremmo poi ancora
,
Nulla ci viene detto di lui, ma molto ci viene mostrato. La fred- di frente a un esempio di presentazione ritardata, con tutte le pos- /
dezza e il distacco dell' obiettivo cinematografico sono sufficienti a sibilitá che ne conseguono esu cui in precedenza ci siamo sof-
indiziarne i caratteri necessari. Sí tratta di un caso chevnella sua fermati.·
evidenza non implica il ricorso a nessun esempio chiarificatore. La presentazione da parte di un altro personaggio una píe- e
La presentazione da parte di mí narratore eterodiegetico" e ~ sentazione che possiamo dividere in alcuni sottotipi. Innanzitutto
que! tipo di- pr-eseatazione--che--passa-attraverso- una.voce..narrante -possiame- distinguere al suo interno tra.Je figure .di «narratore-
che non si «incarnas in nessun personaggio della storia raccontata. personaggio» e di «personaggio-narratcre»- Alla prima figura app~-
Tale voce esplicita cosi fino in fondo la propria dimensione 'narr~~- tengono quei personaggi che assumono fino in fondo il propno
toriale. Questo tipo di narratore si rapporta alla nota tripartizione ruolo narratoriale, rivolgendosi esplicitamente allo spettatore se-
."
i~ -
20. R. Boumeuf - R. Ouellet, L'unioerso del roI1UI1l~O (1972), Einaudi, Torino , 22. Sul\a nozione di focalizzazione cfr. Genette, Figure III cit., pp. 237-58.
1976, 19814, pp, 172-96. ,a.' .. =Sempre dello stesso autore vedi anche Nuovo discorso del racconto, Einaudi.
21. Sulla nozione di «eterodiegetico», cfr:' G. Genette, Figure 1Il. Discorso del
racconto (1972), Einaudi, Torino 1976;'1)~92-93_
,0 0 0'0' oo._o~. ~~=:,_~.~=:.~~i;lQ..l~~~PR .YJ-~. _._. ~~~

35
34
condo le rnodalita dell'interpellaaione-". AlIa seconda appartengo- Per sottolineare ulteriormente l' irnportanza di quest a dirnen-
no invece quei personaggi che si rnuovono esclusivamente a livel- sione soszettiva e di come ~!~ .<:.- interno si articolino una serie di
<00

lo diegetico e presentano allo spettarore un personaggio solo e per- questiorii riguardanti il livello del sistema dei pcrscnaggi. uvvalia-
ché lo stanno presentando a qualcun altro nel1' arnbito della storia moci di un esernpio letter ar io tratto da La coscicn:»: :!i ZCIlO. Inna-
narrara. rnoraro di Ada, Zeno trova il coraggio di aífiancar!» lungo la stra-
Piu della presentazione da parte di un narratore eterodiegeti- da per confessarle il suo arnore , Ola l'atteggiamento el' lei lo inibi-
co, quella fatta dal personaggio assume una forte valenza soggetti- sce non poco_ E, come se cio non basrasse, ecco c\: i due incon-
va (in particolare nel secondo dei casi sopra indican). La voce nar- trano un conoscente di Ada, Guido Speier, chc subito parla alla
rante iníaui, salvo evidenti casi di inartendibilita, vanta unaura di +donna Zeno si volge «indignato» e vede dinanzi a ,~ un uorno che
obiettivira, un'autorevolczza ben maggiore di quella di cui puo go- descr ive corne «un sigllorino imberbe, bruno e p:!l'ido \ .. 1 occhi
de re un personaggio. Una scena di UIl americano a Pangi di Vin- aosi05i_,,». Siarno al l¡-mite dell'affronto: Cuido SI"':C; e intarti in-
cente Minnelli eun evidente esempio di come, nella presentazione rrodorro da uno Zeno irritato dalln prescnza di ch¡ considera un
da parte del personaggio, il punto di vista di quesr'ultimo possa intruso eche subito descrivc con rabbia. Il rirr.ut c- ;i colora delle
trionfare sui criteri di una rappresentazione in qualche modo og- t ime sozccttive
~ 00
di colui che lo-diseuna.
~
11 turto \';C:le contermato
¡ dalla successiva descrizionc che di Cuido lJ nuo+arncurc Zcno,
gettiva. DescrivÍamo la scena. Seduti in un caffe parigino, due
arnericani, Adam (Oscar Levant) e Henry (Georges Guétary), par- 0101[0 diversa da quella appena citara e solo in ,q':'JrenzJ pill cli-
lano di Lise (l.eslie Caron}, una giovane donna che Henry vorreb- si acc.ua. Qui I'«intnlso»:appare come un «bellissirn.: ~il)\'ai1(», con
be sposare. Cosl egli la presenta: «Ha venr'anni [... ] e molto viva- una bocel piCI1,¡ Ji «dcnti bianchi e pcr lert i», e \'ia .<: llllesl<.l [\)110,
ce, piena di gioia di vivere, le piace uscire e divcrtirsi e ballare, E evidente 'che un giovaootto «imberbe», «P;¡¡¡i(~"", lLlgli «occhi
ballerebbe tutta la norte [,.J e molto sernplice, e
cornrnessa alla ansiosi». non puo trasforrnarsi cosi rúpicLuncllle i:~ '.111 «l~clb.sil1l()
Maison Nicole». /\ questo punto la macchina da presa carrella sino giO\'ane».Qucllo chc e mut.uo non e laspetto ¡i:;¡:., del pl'l"S()Il~lg'
a mettere in campo uno specchio su cui si riflette l'immagine dei eio introdorro (Guido), bensi lo staro d'uuimo clcl :':()LlgOl1ist~l chc
due amici. 1 bordi esteriori della cornice dello specchio coincidono introduce (Zeno), che da un primo momento di Ll~)hia. in cui ag-
con i bordi dell'inquadratura. Qui vengono evocate le contrastanti gred.(~ce verbalmente il suo rivale, pussu a un 'ult ru dimcnsionc in-
immagini che Henry disegna in risposta alle pravocatorie demande teriore, non tanto piu pacata e oggettiva, quanro piuttosto pervasa
dell' amico. Ogni caratterizzazione della ragazza e visualizzata da dalla preoccupazione di chi vede un pericoloso, e quindi «bellissi-
un breve numero di danza. Di volta in volta Henrv la definisce in rno», rivale profilarsi al!' orizzonte.
modo diverso: «E una creatura adorabile, non e una bellezza eppu- Questa natura soggetriva propria della presenrazione da parte
e
re tanto-bella [0._] e e
un essere provocante [... ] tímída e ingenua del personaggio puo verificarsi nel racconto [ilmico anche al di la
e
[... ] e moderna [, ..] non fa che leggere [. ..] la ragazza piu gaia del del livello verbale. E quel che ad esempio succede nel film di Ku-
mondo». E normale che a questo punto lo spettatore abbia quaIche brick Lolita, tratto dal rornanzo di Vladimir Nabokov. La scena a
perplessita intorno alla veridicita delle parole di Henry e si chieda cui facciamo riferirnento e 'quella in cui il maturo professore Hurn-
chi sia veramente Lise. bert .Hurnbert (James Masón) sta visitando la pensione di Char-
lotte (Shellev Winters). Ouando giunge con la donna in giardino,
23. Sulla nozione di interpellazione cfr. Caserti, Dentro /0 sguardo cit., pp,
l'uomo e· a 'dir poco folgorato dalla visione di Lolira (Sue Lyon) '
25-26. ~~<_'."," .,.. stesain.costume da bagno a prenderé il sole. Qui Lolita non ci e
-'---'-----r---.
~
---1

36 37
presentara attraverso le parole di Humbert, ma, essenzialrnente, at- tatore, e l'autopresentazione in cui il personaggio si presenta diege-
traverso il suo sguardo (anche se in realtá la vediamo qualche ticamente nel corso di una conversazione con un altro esistente. La
istante prima che lui la veda), II film, attraverso ripetuti primi pia- seconda distinzione eanche qui quella riguardante il rapporto tra
ni, insiste sul turbamento, l'irnbarazzo e il desiderio che travolgo- yace e immagine, dove la voce puó anticipare o accompagnare (o al
no Humbert. Anche in quesro caso, piú che il personaggio intro- limite anche seguire) l'immagine del personaggio. ,
dotto, a contare e iI punto di vista di chi lo introduce. La prospet- Tanto quanto la presentazione da parte di un altro personag-
tiva che il film ci offre di Lolita coincide strettamente col punto di gio, anche l' autopresentazione puo cosrituirsi come una realta sog-
vista di Humbert. Genialmente Kubrick prosegue l'episodio intro- gettiva. Nessuno puo garantire che le parole che il personaggio di-
ducendo una sequenza di un film dell'orrore che Humbert, Char- ce -di sé corrispondano al vero. Spesso sono gli indizi a farsi piu ri-'
lotte e Lolita stanno vedendo in un drive in. In questa sequenza, velatori degli inforrnanti. Un esempio particolarrnente interessaruc
che irrompe sullo scherrno con una violenza inaudita, vediamo un di autopresentazione, in parricolare per que! suo giocare a na~COI1-
uomo che si strappa dal volro una benda rivelando una faccia orri- dere e nel contempo rivelare l'idenrita del personaggio, e quello de
pilante. E evidente l'iarento di Kubrick di instaurare un parados- If pasto de/le fragole di Ingmar Bergman. l.'autoprcsentazionc del
sale rapporto fra il volto del 'mostro e quello di Lolita, a sottoli- vecchio dottor Isaak (Victor Sjóstrórn) si divide in due mornenti: il
r
neare la devastazione che incontro con Lolita sta per creare nella e
primo quello in cui il personaggio da unimrnagine di sé come di
vita di Humbert. un uomo che ha deliberatamente scelro la strada della solitudi I1C
Anche nel caso della presentazione da parte di un altro perso- come il minor male possibile; il secondo momento e invece costi-
naggio, iníine, possiamo disringuere tra la presentazione accornpa- tuito dal racconto di un sogno (puntualmente visualizzaro) chc
gnata dalle immagini relarive al personaggio e queUa che precede esprime l'autentica realta del dottor Isaak, la paura di morire e il
tali immagini, per la quale valgono le stesse osservazioni fatte a disperato bisogno di vincere la propria solirudine. La scconda parte
proposito della presenrazione della voce narrante. dell'autopresentazione rovescia cosi l'ussunto delle parole iniúdi
Penultimo tipo di p{esemazione e l' autopresentazione: il per- del dottor Isaak, svelando del personaggio quella verita cui lui srcs-
sonaggio si presenta ~á solo nella forma dell' autoritratto (iniziale so si rifiuta di credere.
e/o diluito). Alcuni /amoritratti letterari sono orrnai entrati nella In conclusione dovrebbe apparire chiaro chc la prcscntazionc
leggenda.. «Erano quasi le undici di una mattina di mezzo ottobre, cinematografica e in molte circostanze una presentazione rnisra, la
senzasole e con una minaccÍa di pÍoggia torrenziale-nell'aria trop- quale finisce col-sovrapporre deterrninate rnediazioni a una presen-
po tersa sopra le colline. Portavo un completo azzurro polvere, con tazione chee prima o poi quasi sempre diretta. Nella letteratura
cravatta e fazzolettino blu scuro, scarpe nere e calze nere di lana, del '900 la presentazione mista, quando e intesa come moltiplica-
con un-disegno a orologi blu scuro. Ero ordinato; pulito, ben. rasa- zione dei punti di vista su di un personaggio, ha finito col sottoli-
to e sobrio, e non me ne importava che la gente se ne accorgesse. ." neare l'irnpossibilitá di esprimere un giudizio univoco e sinretico
Andavo a far visita a un milione di dollari» (Raymond Chancller, Il sulla realtá e sull'uomo. Afferma Virginia Woolf. in Cita al faro:
grande sonnot, «Ci vorrebbero cinquanta paia di occhi per vedere». Ed e quasi
Come per gli alrri tipi di presentazione, anche l'autopresenta- doverosb citare a fianco l'Eugenio Montale di Ossi di seppia che
zione e soggetta ad alcune distinzioni interne. La prima e quella scrive: «Non chiederci la parola che squadri da ogni lato 1'animo
fra l' autopresentazione in cui il personaggio che si presenta assume nostro informe ... »
un esplicito ruolo di narrarore, rivolgendosi direttamenresallo spet- ..~"..~.~.-., Ndl' ambita
"-. _.0:' -
del.. cinema narrativo possiamo individuare un in-
'.-:k.~~"'.':_ ."- +_"

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38 39
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teressante uso della presentazione mista in Quarto potere (dove la


vita del protagonista e narrara da un cinegiornale e poi da alcuni
3. IL PERSONAGGIO
personaggi) o anche in Rasbámon di Akira Kurosawa. La parricola- NEL RACCONTO
re struttura di quest'ultimo film, che ritorna piú volte sullo stesso
episodio (la rnorte di un samurai) attraverso il racconto che ne fan-
no i vari personaggi implicati, fa SI che ogni personaggio si auto-
presenti e autocaratterizzi (nel racconto che egli fa) e venga a sua
volta presentato e caratterizzato dagli altri personaggi (nei racconti
che essi fanno), in un seducente gioco di punti di vista soggettivi.
A voltc la presenrazione mista puó, contrariamente aguanto
visto sin qui, utilizzare le sue diverse prospettive per Iarle conver-
gere ternaticamenre in un unico punto. E que! che accade nella
messa in scena di EIsa Bannisrer (Rita Hayworth) in La signora di
e
Sbanghai di Orson Welles: EIsa presentata da Michael, interpre-
tato dalla stesso \YJelles, che subito la definisce come una donna
da cui bisognerebbe fuggire, si auto presenta a Michael (<<Sano di <do credo che tutt i i rornuuz i "'lllilll"il1<l e,1I1 una ve:cchia 11e:lI'allgol" dirunpet-
famiglia russa, Russia bianca», afferma di arnare il gioco d' azzardo, io. Credo chc [lllti·i rom.uiz! . .in ,tllrc p.irolc. t r.iu ino ,kl c.rruucrv. eche ,i'l
di aver lavoraro a Shanghai e Macao, «la citta piú corrotta del lx'r csprimcr« il c.rrut t cr« ... ,,-':~~'b 10rn1:1 d<:."j n..»n.mzo, {;1tHl' gpl lu, \'(.:rh\l~~l lO
pocc drununat icu, tanto ricen. ~bs¡ie;l <: viv.i. si" SI,lr,1 dah<l!";,r,,:': ,. " '
mondo») e infine viene presentara direttamente attraverso le im- \- Irglllla \\ ,,,-,It
magini del corpo- e del volro e il suono della voceo Questi tre di-
versi piani convergono tutti nel definire il ritratto di una donna di
Fr.mcis Scort ri¡z~erald
mondo, ricca, sprezzante e sensuale, dal passato torbido ed equivo-
co, della cuí ambiguitá nessuno puo dubitare.
Analizzare i pcrsonaggi di un racconto significa in primo luogo
capire come una narrazione costruisce i propri esisten~i, individu~- '1
re- i madi in cui questi vengo no definiti. E doveroso ncorrere subi-
to alla distinzione Era storia e discorso, intendendo per storia gli
eventi, i personaggi e i luoghi propri di ogni racconto e, per di-
I
SCQ[SO; i.mcdiin.cuí quesjj eventi, luoghi epers.onaggLdiveng,onQ I
racconto. La storia e
il che cosa viene narrato, il discorso il come e
si .narra questo cbc cosa. Ad un primo livello anche i1 personaggi? I
e storia, semplice elemento di un universo diegerico ben det~~-
e
nato. A un secondo livello pero esso un fatto che concerne il di- I
scorso: ~A'che il personaggio infatti viene narrato attraverso ben
determínate. modalirá discorsive. lo sede cinematografica_tali mo-
da,fu¡¡' ~xui,aW~J1Q .dom volta su due piani::i!JJsc9rso
.... ..:~ ~ .
.":··t·-_;¡=.:, ••:;;...=· .•·_~·.a::;.:_·
----'00' ~=""
•. ... _ . --"-- -- . _.-_.-

41
40
del racconto e il discorso del film. Per discorso del racconto si pos- determínate narrazioni l'«essere» potra venire subordinato al «la-
sono intendere, ad esempio, i madi in cui il narratore si rapporta re», in altre potra accadere esattamente l' opposto. L' apparire e un
ai suoi personaggi, come attraverso l' intreccio disarricola la fabula, corollario dell' essere, ad esso sempre rinvia, sebbene talvolta possu
che cosa racconta di un personaggio e che cosa invece cela ecc. A ta- farlo in modo ingannevole. Divenendo poi parte integrante dell' es-
le livello discorsivo si aggiunge poi quello proprio del film, che sere di un personaggio, avra anch'esso le sue valenze sul fare. ·I!
concernei modi in cui i codici del linguaggio cinernarografico arti- parlare e il vedere seno, in quanto azioni, corolla.ri del far~. E~~l
colano, insieme ad altri elementi, anche i personaggi del film stesso. pero non si limiteranno a rinviare all' entitá a CUI sano pnrnartu-
In sostanza ci si dcvra chiedere, nell'ambito di questo livello, co- mente lezati (il fa re r, rna anche aquella dell' essere di cui saranno
me, ad esempio, la costruzione dell'inquadratura, i suoi movirnen- segni rivelatori, sebbene attraversati, come I'apparire, dalla po:sibi-
ti interni, il rapporto col fuori campo, i movimenti della rnacchi- lita dell'ino-anno. Prima di analizzare in modo separ ato e congnmt o
na da presa, 1'intervento del montaggio, la recitazione filmica ecc., . queste diverse entira vogliamo ancora sotto Iineare la centra l·"
b
Ha cne
contribuiscano tutti alla costruzione del personaggio (cfr. 6.2). il personaggio gioca all'interno della stessa definizione di racconro.
Due considerazioni si impongono. La prima e che l' analisi del Secondo Segre. «nel testo si verifica la quasi completa centra-
personaggio cinematografico n-on potra assolutamente non tener lita dei personaggi in quanto portatori di motivazioni, realizzatori
conto di tutti e tre i livelli indicati, pena la non comprensione del- di. contrasti e alleanze, scarenatori di eventi» '. Gli fa eco Ferruru:
la sua natura piu autentica. La seconda considerazione eche i tre «il personaggio si pone come l'e!eme~to strutturante: gli, oggetti c. i
Iivelli sono in ogni racconto strettamente connessi, distinguibili so- fenomeni della finzione esistono - In un modo o ncll altro - In
lo in sede teorica. Anche qui bisogna riconoscere come spesso razione de! personaggio e in effctti, solo in relazione ad esso pos-
istanze proprie del discorso del racconto siano in realta assimilate se:oono quelle quali~ di' coerenza e di p!ausibilit;¡ che li rendono
dal discorso del film - come ad esempio accade per la questione si:;ificativi
~
e inrelleaaibili»:'. Tale centralit¡¡ non e poi smcruit a
O~ •

del punto di vista. Per evitare eccessive complicazioni chiameremo nemmeno da quelle rendenze narrauvc che in apparcu:a, \I1a Se),,'
d' ora in poi narratorc quelI'isranza filmica delegara ad articolare in apparenza sernbranó avcr voluta svilire l'imporranza del perso-
tanto i modi del discorso narrativo quanto quelli del discorso filrni- naggio. Scriv~ infatt/sempre Ferrara, rifacendosi a Goldmann. e ¡¡!-
co (cfr. 6.1). le sue osservazionr' sul Nouucau Reman (la pill radicalc di tal! ten-
Con l' accortezza dovuta caliamoci dunque sul piano della sto- denze) , che «la -serie di oggetti di Robbe GrilIet e i tropismi di
-ria. -Ogni racconto costruisce i suoi personaggi attraverso deterrni- Nathalie.Sarraute hanno tutti un supporto strutrurale implicito in
nati assi. 1 principali sono quelli concernenti l'essere, Yapparire, il un personaggio che si propone come occhio o come o~ecchio e ~
[are, il parlare, il vedere - quest'ultirño in particolare per il perso-. in quanto tale - selettivo, costruttivo, strutturante .msornma; 51
,
oaggio..lilmicQ_-=~jLsis!ema _deLPemJl1aggi,Je rnodalitá del volere, I __1ratta del nuovo personaggio [... ] che trova espressione negli ogget-
-1 -- ti ~;1~-s~·-;:mffiette di potersi espri'-mefe~in-quáhto reificato -
del sapere e del potere. E evidente come anche queste categorie sia- I
no solo in astratto distinte, ma poi strettamente connesse Era di lo- +, solo per oggetti»". La centralita del personaggio e ancora ~iu .e\-i-
ro e con il livello discorsivo in ogni concreta realtá narrativa. Non i dente nel racconto filmico, dove egli struttura non solo la finzione
tutte si collocano sullo stesso piano. L' ess~re e il fare costituiscono
la coppia base, oggetto di una delle piü insistite diatribe dell'intera L CiSegre, TeatrQ e romanza, EinauJi, Torino 19~4, p. 120.. ,.
2. F. Ferrara, A¡¡Pl/IIti pcr una teoria del pcrsonaggto; 10 «Annali dell lstircro
storia del dibattito letterario (cfr. 1.1). In un racconto un perso- '_.- Orient~ di Napoli», XIII, 1970, p. 169. .
naggio e e agisce. 1 due aspetti .-si--9~mjoan¡i:r.eciprocamente.
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attraversola propria azione, ma anche l'immagine attraverso la sua 3. 1. ll personaggio e l'essere.
sernplice presenza: elui a determinare la cpsrruzione.dell'inquedra-
tura, i movimenti di macchina, gli efferti di .montaggio. Hítch- In un racconto l'essere di un personaggio puó venire espresso
cock, autore non cerro tenero con i suoi personaggi, ha detto: «la dai suoi significanri (norni e loro sostiruti), dalle descrizioni che di
prima cosa che io disegno, quale sia l'inquadratura, e la prima cosa lui vensono tarte (fisiche ecararteriali), dalle sue azioni, dai suoi
che si guarda: i voltio La posizione del viso determina l'intera in- sguardi. daIle sue parole e da quelle degli altri, dal suo rapporrarsi
quadraturas". Elemento umano all'interno di ogni inquadratura, il agli alrri personaggi, dai modi in cui tali elernenri vengono rappre-
personaggio funge da polo d' attrazione privilegiato per lo sguardo senrari dal discorso del racconto e da quello del film. Ognuna di
di uno spettatore alla ricerca di qualcuno che lo prenda per mano rali uree di definizione conferirá al personaggio valori piu o rneno
e lo accompagni alla scoperra di ogni nuova immagine, di ogni
positivi o uegativi uttraverso il riferirnento a codici - culturali,
nuovo pezzo di' storia, L'uorno spettatore ha bisogno dell'uomo
sociali. ideologici, affenivi - cornuni all'epoca, al contesto, all'uu-
personaggio.
toree allo spettatore.
Ma ritorniamo per un momento ancora aIla nozione di raccon-
:\ un primo sguardo l'essere di un personaggio non si differen-
to tout court per ribadire nuovainente, da un altro punto di vista,
zia dull'essere di una persona: in esso possiarno infatti riconoscerc
la centralita del ruolo del personaggio all'inrerno della narrativa. Il
racconto puó essere definito come la narrazione di un insieme d'e- lino sutura anagrafico (no me, sesso, era, situazione sociale e fami-
venti concatenati fra loro e determinati dall' azione di uno o piu liarcl, lino statuto cararteriale (psicología, eruozioni. affetri, sensi-
esistenti che agiscono per l'ortenimenro di determinati fini. E il bilira}. uno statuto assiologico (visione della vira. tld mondo, ideo-
personaggio a determínare l' azione e a orientada verso un determi- lo<¡:;i,¡,credenzc, atteggiamcnti esistcnziali), uno statuto rnodale
nato fine, dettato da! suo volere nonché dal suo potere e dal suo (concerncntc il volere, il supere, il potere). Qualsiasi personaggio
sapere. Anche quando e
lui a subire I'azione, il senso drarnmarico puo essere analizzato attraverso quesri critcri che consentono di ri-
di tale azione ecomunque turto ripostó nella minaccia che esso conoscerne l' essere. Il rischio che sicorre e
pero quello di dirnerui-
esercita nei confronti dell' eroe. In un racconto tuno, o quasi tutto, care che il personaggio e
un Farro letterario, un effetto del raccon-
si dispone intorno a! personaggio: scoprirne la veritá e scoprire an- to. Per evitare di correre questo rischio e
necessario - oltreché
che la veritá del racconto. i tener ben presente il discorso del film e quello del racconto -
I analizzare l' essere del personaggio facendo rif-erimento ad- alcune
categorie che 10 considerino come un farro letterario. E in parte
I quel che propone Hochman nel SUD Character in Literature (1985),

--+-! quando scrive-che «ogni adeguata- desccizione- del personaggic.deve


provare ~ definire i vari aspetti e rnodi dell' esis tenza di tali perso-
naggi sia in se stessi sia nell'ambito del testo che li genera»5 (il cor-
sivo e nostro). A questo proposito Hochman definisce otro coppie
di caregorie, ognuna delle quali e
rappresentata dai due estrerni di

4. A. Hitchcock, in AA.VV., La politique des auteurs, Editions Champe Libre. 5. B. Hochman, Cbaractcr in Literatura, Corncll' University Press, Ithaca-
Paris 1971, p. 153. .......,.
.•••:~ ."..--"'''t'-~"t~-- •._--.--- ·~600do.c1985-, p.-88. : --"-,,,,c-::E->
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44 45
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quelli d'azione privilegiano una rappresentazione parziale. Fram-
Complessitá - Semplicitá. All'interno di tale coppia 'hanno un
~entari sono po.i, ovviarnente, anche rnolti personaggi della 'narra-
ruolo essenziale rnolte delle categorie prima enunciate. Complesso
Uva mod~rn.a, nspetto. ai quali il narratore si pone molto spesso
n~lle vesn ~ un semplice osservatore che ruba al personaggio alcu-
e un personaggio caratterizzato non tanto da un gran numero di
rratti, quanto piuttosto dal fatto che essi «Iorrnino un dinamico si-
ni frarnrnenti della sua realtá, non preoccupandosi assolutamente di
stema di accenti ehe suggerisce una maggiore cornplessitá». iamo
vo1erli ricostruire in una totalitá ben determinara.
comunque abbastanza vicini alla classica disrinzione di Forster fra
personaggi piatti e personaggi a tutto tondo. E evidente che i perso-
Letteral!~a -5imbolismo. Scrive Hochman: «1 personaggi posso- naggi del cinema di Bergman, per esempio, sono molto piu com-
no essere piu o rneno letterali e piu o me no simbolici di se stessi: _ plessi e articolati di quelli del cinema americano classico.
delle qualitá di cui sono I' espressione, dei tipi e delle possibilirá
umane». 1 personaggi letterali significano «la particolare cosa che l' Trasparcnza - Opacitá. «I personaggi non sono sol tanto piu
ognuno di loro e»; quelli simbolici, invece, sottintendono «quaIcosa ' sernplici o piu cornplessi; essi sono anche piu o meno aperti nei no-
d'~.tro, come le qualitá che essi ¡ncarnano, i tipi umani che esern- I stri confronti, permettendoci un minore o, maggiore accesso alla
plifICan? o le idee che rappresenrano»". Piú delle precedenti altre percezione diretta della loro iruerioritá-". E uno dei problemi su
categone, questa della letteralirá, e del suo correlato, il simboli- cui avremo modo di ritornare a proposito dei rapporti Era perso-
smo, si presta ad una maggior arnbiguitá. Se nei fatti stilizzazione naggio e narratore. Nei Iatti, il cipo di rapporto che il narratore
e naturalismo, coerenza e incoerenza, totalitá e frammentariera so- instaura con i suoi personaggi ne determina la maggiore o minore
no coppie concettuali che esprimono al loro interno una relazione trasparenza, sebbene tale trasparenza possa anche essere una loro
di opposizioneed incompa.tibilid, letterale e simbolico possono piu peculiare qualita. Ma questo secondo aspetto del problema e deci-
facilm~nte CO~l.stere Era di loro. Come ad esempio accade nei per- samente subordinato al primo, almeno all'interno di una prospetti-
sonaggi costruin su! modello del tipo Iukacsiano, dove parricolarirá va che voglia porre in evidenza il rapporto fra personaggio e rac-
e gener~t~ s~ fon?ono in un personaggio che, pur esprimendo le canto. Nel film Una gtornata particolare di Ertore-Scola il personag-
e
contraddizlOlli dell epoca di cui parte, non dimentica mai l'uomo gio di Antonietta (Sophia Loren) appare, gia a-partire dalla sua in-
di cuí e comunque rappresentazione. Detto cio, e
evidente come troduzione, come un personaggio di cui il racconto sceglie di espri-
molti personaggi possano essere piú o meno sirnbolici o piú o meno mere con forte evidenza la realtá vissuta, n'
modo, di rapportarsi al
l~tte~ali:-F~a ¡--p~ po~siamoannoverare- certefigure .del cinerra reale, la visione del mondo,Je tante contraddizioni. Al ~?ntra.rio
cii.EJzenst:J? -:- 1 «rícchi borghesi», le «spie», gli «operai sfruttati», Gabriele (Marcello Mastroianni) ci appare come un personaggio
gli <<ope~a¡III .nvolta» -; fra i secondi, i protagonisti di' tanto ci- tutto da scoprire, misterioso, oscuro. TI punto di vista che il film ci
- 'nem~-psl~logletr,-"'Sen:t>f~ ?re.oceupate--di-dare-c~a--persGflaggi- _ offre ciLLuj .~ nella sostanza, quello della stessa Antonietta. Solo
che .lll pnrno luogo sígnifichino se stessi, rappresentando le loro col procedere d~lIa~~rrazione egIí slErra:-piu trasparen1:e. --- ---
particolari contraddizioni all'Intemodi un particolare contesto. Va-
le pero ancora la pena di rícordare che non possono esistere una Dinamismo - Staticitá. Anche su questo . particolare aspetto
letteralitá o una tipicirá assolute. -
avremo modo di insisten! pLuavanti. Per il momento diciamo che
nell'ambito di un racconro un personaggio puo apparire come
7. Hochman, ChaT~ in Literature cit., p. 118.
8. Hochman, Cbaracter in LiJeratUre cit., p. 125 .
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49
un'entita dinámica, sottoposta, ad esempio, ad un processo di evo- lita del vivere. Il film ci racconta solo un segmento della sua esten-
sione costringendo lo spettatore ad interrogarsi su! futuro del per-
luzione, di formazione, oppure caratterizzarsi come una fisura sta-
tica, che il racconto rappresenta fin dall'inizio nella sua totalitá sonaggio. Non a caso lo stesso Truffaut ~ecided di portare ancora
senza che questa venga a modificarsi. Ancora in Una giomata partí- sullo schermo la storia del suo personagglO.
colare Antonietta appare come un personaggio piú dinamico di Ga-
briele. La scoperta di Un mondo a lei sconosciuto, rappresentato
dall'antifascismo e dall'ornosessualitá di Gabriele, non determinano
un rinchiudersi del personaggio nel proprio orizzonte, ma un'aper-
tura, e quindi un movimento dinamico verso questa nueva realtá.
Gabriele e meno dinamico, sebbene il suo modo di partecipare alle
3. 2. G/i indizi e l'appartre.
coritraddizioni di Antonietta, il suo darsi al desiderio della donna,
ne facciano comunque un personaggio molto meno statico del ma- L' essere del personaggio trova nell' apparire uno dei suoi c?rol-
rito della sressa Antonietta, che, nel corso del film, non smuove lari piu significativi. L' apparire puo essere i~teso i~ due rnodi ?~-
nessuno dei suoi tratti, caratteriali o assiologici-che siano. Se ci posti fra loro: l' apparire come men~ogna e 1appanre come venta.
fermassimo qui, i caratteri di dinamicitá e staticitá apparirebbero Nel primo caso apparire ed essere dlvergono, n~l :e~ond~ caso te~~
come elernenti introdotti solo per mettere in rilievo la persona che ; dono a coincidere. L'apparire come menzogna e upico di numerosi
il racconto rappresenta, piuttosto che il suo modo' di costruire il racconti avventurosi, di beffa e d'inganno: dal Decamer~ne al Con-
personaggio. In realtá, la concezione dinámica del personaggio e te di Montecristo sino al racconto giallo. Nota ad esemplO Genette
anche un fatto di racconto. E infatti il racconto a scegliere di volta . che il gioco dell' apparirecome inganno ha un gr?s~o yeso «nel rac-
in volta quali tratti di un personaggio attualizzare e quali invece canto a focalizzazione esterna [dove il narratore SI limita ~ osservare
tenere in secondo piano, per farli magari riaffiorare in un momen- il personaggio dall' esterno, n.d.r.J: reso popolare, nel periodo fra le
tosuccessivo (cfr. 3.3). / - due guerre, dai romanzi di Dashlell Hammett, e. da c~rt~ ~~velle
" di Hemingway [... ] dove la discrezione viene spinta al llJ:Illtl del-
Cbiusura ,- Apertut6_ E l'ultima coppia di categorie introdotta l'indovinello». Ma anche nel romanzo d'intreccio «do ve 1'1O.te~esse
da Hochman: il personaggio chiuso e un personaggio di cui il rac- nasce proprio dal fatto che c'e un mister~», l' aut~re «no~ Cl nvel~
conto in- questionerisolve completamente, 'o quasi, ogni contraddi- immediatamente tutto quello_..che ~ e ,~ realta,m.oltl ~oman~l
zione .iniziale. Al contrario aperto e quel personaggio di cuí il rac- d'avventura, da Walter Scott a Jules Verne, passando pe~ Ale~an-
conto non risolve pienamente le contraddizioni, In Il pistolero J. B. dre Durnas, trattano .le loro prime pagine mediante ~ocali~~azlo~e
._- -,Books.-(TohIl- Wayn~n...personaggÍO:.J:otalment:e.íÍsoltQ daLrac- _ _ .estema LJ- Ma_ tanti romanzi seri praticano questo tipo di tntrot:o
enigmatico: v~ -in 'B·alzac,··La peau 'de¿hagnn Oi~mTen- de-l~tS"' ..
conto, la sua morte non solo sancisce la fine della persona che egli
rappresenta, ma si pone anche come completamento della sua sto- toire contemporaine e perfino il Cousin Pons dove il p~otagoms~~
viene lungamente descritto e seguito come uno sconoscluto dall'i-
ria: muoreperché di lui non c'e piü niente da dire. Ben diverso e
il rapporto che con il. suo Doinel instaura Truffaut. Giá in 1 quat- dentita problematica»9. \ . __
tr.0cen.to co/pi il suo. giovane protagonista appare come un personag- ~ta:'dinamica essere/apparire non attraversa qumdi solo la nar-
gio mente affatto nsolto. Le sue contraddízioni permangono anche - •.. -=".:.,

-.>~ dopo ~~.~e.d<:.l film, Ja sua «vira» rimane.aperta a tutte le possibi- :.:~~~enette, Figure III cit., pp. 237-:8.

51
.~c _ 50
men le: ¡:'~;~1
minile. Il film pero non ci nasconde il [oro travestimen-
rativa popolare, ma puo assumere un ruolo centrale anche nell'arn- to. Sono uornini che appaiono donne, ma l'inganno solo internoe
~ito dell~ c~siddetta «alta Ietteratura», come possono testimoniare al film, vale esclusivamente per gli altri personaggi della diegesi.
1opera di Pirandello e quella di Svevo. In La coscienza di Zeno il Lo spettatore, al contrario, conosce la realta, non e
ingannato d.al-
narratore protagónista gioca continuamente a mettere in scena se l' apparire, ed oecupa quindi una posizione di privilegio nell' ambito
stesso sve~andosi a piú riprese come personaggio che inganna, finge del racconto. La dicotomia essere/apparire e,
in questo éaso, a li-
e me?te, 10 ,sostanza che appare cio che non e. Anche se, una vol- vello della storia, non deldiseorso. 11 narratore, ri\'elandoci la veri-
ta st:lOto all estremo, questo gioco si rívela estremamente pericolo- ta, annulla la potenziale dimensione diseorsiva di tale opposizione.
so, fI?end? col negare la stessa separazione tra apparenza e realtá: In Casablcnca, invcce,accade 1'01':'0stn. Anche oui c'e un perso-
«Ed e COSi clie que] giorno, quando di it.:i non m'importo ,)ill· [eci naggio, lZick (Bogan), che agisce 5ul1<1base dell'inganno. Egli finge
a ~~r1a una scena d'amore che per la sua Ialsitá e la sua furia so- col capitano Renault, promettendo di consegnargli il patriota La-
migliava ~ quella che, preso dal vino, avevo fatto ad Augusta quel- szlo, ricercato dalla polizia. Egli finge anche con Ilsa, la donna ehe
la notte 10 vettura. Solo che qui mancava il vino ed io fínii col lo ama, promettendole di trattenerla con sé. Al contrario di cio
commoverrrú veramente al suono delle mie paro le» (La coscienza di che aceade in A qualcuno piace caldo, in Casablanca lo spettatore
Zeno). Zeno men.t:, f~nge di es.sere geloso, e finisce lui per primo a e
n~n pero a conoscenza delle vere intenzioni di Rick. Lo spettato-
credere n:lla ~enta di un sennrnento in realtá solo apparente. re puo solo supporre che Rick non voglia vera mente consegnare un
. La dialettica ess:re/apparire, nella modalita della menzogna, e partigiano ai nazis ti e poi sottrargli anche la donna amata. Ma il
oVVlame?te ~olto diffusa nel racconto filmico, dal film naif alla
film ei lascia riel dubbio. n
narratore non esplieita la realta del
com~edla; ~~o a trovare una rappresentazione esemplare in uno e
pcrsonaggio. La dicotomia tra cssere e apP¡lrire -:051 Iarta proprja
degli ~rche:lpl del pe~'sonaggio cinematografico: il good-bad boy, dal film non solo a livello di storia, rna anehe a quello di diseorso
quel tipo di personaggio che ha trovato in Bogart - e in film co- ..:..

me. Casablanca, Acque del Sud, Il grande sonno ecc. - il suo model- narrativo.
L' altra faccia dell' apparire e
quella del suo !tinviare all' essere
e
lo ideale. T ~e figu.ra U:teramente. fondata sull' opposizione tra es-
del personaggio. Un personaggio appare per ;quello che e. Tale
se:e e appanre. Dietro 1 apparenza bad, di uomo cinico disilluso
aspetto del problema rientra in una catcgoria'piir ampia: quella del
~nvo ormai di ogni ideale, a volte addirittura brutale, si nascond~
paradigma indiziario. In un suo brillante saggio'", Carlo Ginzburg,
1essere good, l.a purezza di sentimenti incontaminati, il senso del
rifacendosi al- critico d' arte Morelli,.-allo scrittore Conan DQYie e al
-do~ere, la tensione morale, qualitáche alla fine riusciranno ad .ave-
suo imrnaginario Sherlock Holmes, e a Sigmund Freud, riesuma in
re il sopravvento.
arnbito teorico un modello di conoscenza dalle origini antichissime:
. La dic~torrúaessere/apparire va pero analizzata anche alla luce~'
il paradigma jncliziario, I~_mod~o _~Lfo~~~ sull' attenzione pre-
. del~app?rtl ~- stocia:.::~~cor-s~Un-cont{}-e-c-ll@--un-persenaggi~~ --
stata ad elementi apparentemente marginali, ai-piccollsegru, ág1í-
decida di :n~ntlre, e q~di voglia apparire diverso da quello che e; .'. indizi apparentemente casuali, alle spie che consenrono di decifrare
~ canto e invece che il narratore decida, o meno, di stare al suo
una realtá opaca. E evidente che tale modello, che trova la sua
gioco. Nell~ commedie di Wilder - pensíamo ad esempio a A
simbolizzazione esreríca nel romanza di detection, puo essere di"
qualcuno place caldo.~ la dinamica essere e apparire e presente
nella forma dell' equivoco. I protagonisti maschili del filrricitato so~:~:":
10. C. Ginzburg. Spie. Radió ai:fJ!!.paradigma indiziario, in A. Gargani (a cura
no costrett~, per fuggire a una banda di gangster, a travestirsida.> di), Crisi de/la ragione, Eiñaudi, T6riñb 1979 .
donne e a intraprendese una tournée insieme a un'orchestra-;int~~~. ._>-~:. _.~~

'.:-~.
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52

~~~ ~ ~ __-L _
grande aiuto nell' analisi del personaggio, nell'individuazione del dere; 8. Le relazioni fra i personaggi; 9. L'immagine del divo e la
suo essere, nel rinvenimento dei suoi valori. Anche il personaggio performance; lO. La preconoscenza dello spettatore; 11. TI discorso
si presenta come una realtá opaca che va decifrata. Come un buon del racconro e quello del film.
detective, l' analista di un film dovrá ricomporre quel puzzle che e L'apparenza, il rapporto con 1'oggetto e l' ambiente, il gesto, i
sempre il personaggio, anche a partire dai dati apparentemente piú riferirnenti intertestuali, saranno gli indizi di cuí ci occuperemo al-
irrilevanti, non dimentico -che ogni elemento in un racconto ha l'interno di questo stesso paragrafo. TI fare, il dire e il vedere sa-
sempre una sua funzione precisa. L'attenzione al dato margínale ranno oggetto dei prossimi tre paragrafi. Gli altri indizi verranno
non deve pero diventare una cattiva abitudine. All'interno di un affrontati nei capitoli successivi, .interamente dedican al funziona-
racconto gli indizi parlario tutti, sia quelli piú discreti sia quelli piu mento narrativo delle categorie a cuí tali indizi rimandano.
espliciti. , L' apparenza di un personaggio puo definirsi in rapporto a:
E noto come il termine indizio trovi la sua 'origine, per cio a. il suo aspetto fisico; b. il suo abbigliamento. L'aspetto fisico di
che concerne l'analisi di un testo narrativo, in un saggio di Bar- un personaggio, la sua fisionomía possono ovviarnente contribuíre
thes, che definí gli indizi come elementi presenti nel racconto con a definire icaratterí di un personaggio, nonché l' era, il sesso, la
il compito di rinviare «a un carattere, a un sentimento, ad un'at- condízione sociale, l' appartenenza a certi tipi etnici e a certi cano-
mosfera (ad esempio di sospetto), ad una filosofía, a delle informa- ni del gusto, Il racconto filmico deve essere particolarrnente atten-
zioni che servono ad identifícare, a sítuare nel tempo e nello spa- I to ai problemi di ordine fisionomico, dal momento che ognuno deí
zio». Gli indizi sono definiti in rapporto e opposizione agli infor- suoi personaggi non puo essere prívato della sua dimensione Iisica.
manti, che sono «dati puri, immediatamente significanti». Al con- Nel racconto cinematografico, infatti, non solo ogni personaggio,
trario, «gli indizi implicano un' attivitá di decifrazione: per il Ietto-. anche quelli minori, ha sernpre un corpo e un volto rna, anche do-
re si tratta. di imparare a conoscere un carattere, un'atrnosfera»!': po la sua prima; apparizione, ogni volta che entra nel campo visívo
essi contengono un significato implicito, laddove gli inforrnanti e sernpre ri-descritto dall'irnmagine, contrariamente a que! che puo
danno semplicemente un'informazione esplicira. Indizi e informan- - accadere in letteratura dove il narratore sceglie liberamente come e
ti vengo no poi opposti e rapportati alle funzioni: i primi rinviano quando descrivere o ridescrivere i suoi eroi. Ogni nuova apparizio-
all' essere, le seconde al fare, Detto cio, anche/le funzioni possono ne del personaggio cinematografico implica dunque sempre una sua
assumere un ru910 indiziario. Un'azione puo.iníatti essere rivelatri- nuova descrizione.
ce del carattere di un personaggio, . La rnaggior pregnanza che Qe1 raccontofilmico riveste ~ pre-_
Come abbiamo giá visto aEfrontando il problema della presen- senza del personaggio determina anche l'importanza che l' atto re
tazione del personaggio,gli elementi indiziari del racconto filrn1co ... assume nella sua caratterizzazione física. TI modo in cuí Morin de-
sono moltepJici._Ak:uni 4j. essi riguardano il liy~1lº-d.~1lª.s1..0ri-ª~- _-_ .. scrive il volto della Bardot ne e ~n- esernpio piú che eEficace: «e
tri quello del discorso, sebbene i due piani siano nella realtá di -Uria pertetta -s·intesi 'dí-estrema' íDnOceñza e --di·'eúremoerotlsmo -
ogni racconto interrelati fra loro. Tentiamone un elenco: L L'ap-. ' [,:.1 il suo volto da gattina racchiude in sé qualcosa di infantile e
parenza; 2. TI rapporto con gli oggetti e quello con 1'ambiente; 3. - di felino a un tempo; i suoi lunghi capelli [oo.] sano símbolo di una
Il gesto; 4. I riferimentiiritertestuali; 5. TI fare; 6. TI dire; 7. Il ve- scoperta sensualitá [oo.] ma la frangia spettinata [oo.] fa venire in
mente una giovane collegiale. TI nas-¿f;?piccolo e sbarazzino, accen-
.: . tua comemporaneamente le sue caratteristiche di monelIa e di gio-
11. Barthes, Introduzio,!~::!!!!'analisi strutturale cit., p. 21. vane animale; il labbro inferiore ~~:farnoso le mette un broncio
:..-~-~."

54 55
11 E

e
da bambina, ma anche un invito al bacio. Una fosseua nel men- ce real.izzazio~e soprattuuo neil amoiio del racconto Iilmico. L' im-
to da il tocco finale al fascino iníantile di questo viso al quale si fa mediata natura descrittiva dell'immagine puo infatti enunciare piü
torto dicendo che ha una sola espressione; in realtá ne ha due: l' e- volte tale elemento indiziario, senza quell' effetto di ridondanza e
rotismo e I'infandlismo»!'. Va da sé pensare che il volto della Bar- appesantirnento che si verificherebbe ripetutamente in un racconto
dotesprime i caratteri indicati da Morin in ognuno deí suoi perso- letterario che volesse usare lo stesso indizio per rinviare al disordi-
naggl. ne interiore di uno dei suoi personaggi. In sostanza il colIetto di
Anche l' abbigliamento di un personaggio e un elemento che, Gabriel~ si limita ad apparire discretamente nelIa maggióranza del-
codificato culturalmente, puo rinviare alla sua personalitá. L' abíto le immagini in cui il personaggio ci viene mostrato. Il narratore di
puo assumere tanto una funzione informante - la tonaca di un un racconto letterario non potrebbe ricorrere allo stesso indizio
curato ci dice, modalitá dell'inganno escluse, che chi l~ indossa e eón altrettanta discrezione e, nel caso lo faces se limitando si ad in- .
un curato - quanto una, funzione indiziaria - uná giacca di pelle dicarlo una sola volta, tale indizio perderebbe gran parte della sua
nera puó rinviare ad un individuo dai gusti un pc' kitsch.vl.Tnsi- potenzialita espressiva. E evidente come I'esempio del colletto di
stenza di Fassbinder nel mostrarci, in Il matrimonio di Maria Gabriele possa in realtá estendersi a inolti altri elementi indiziari
Braun, il personaggio della Schygulla in abiti intirni, indizia il rap- concernenti non soltanto l' abbigliamenro del personaggio. Un'ulti-
porto che la donna ha instaurato con la propria arte della seduzio- _ma considerazione s'impone.· La discrezione che il narratore di Una
ne per affermarsi in una societa governata da valori maschili. Un giomata particolare dimostra nel modo di trattare l'abbigliamento di
esempio piü prezioso di come il modo di vestire di un personaggio Gabriele e anche determinato dalla sceIta di non porre in eviden-
possa rinviare alla sua dimensione interiore, anche attraverso parti- - za l' elemento indiziario appena indicato. Se nei fatti si fosse scelto
colari , apparentemente irrilevanti, lo _possiamo rinvenire in Una di mostrare il coIletto .ribelle attraverso una o pii; inquadrature
giomata parttcolare. Nella scena in cui viene presentato, Gabriele in dettaglio, tale indizio avrebbe avuto un effetto íterativo e ri-
indossa un gile marrone sopra una camicia bianca. La parte destra dondante .molro simile aquello che avrebbe conseguito in ambito
del colletto della camicia finisce sotto il gile, quella sinistra sopra. letterario.
Tale -elemento di dissimmetria visiva gioca un ruolo di una certa Non va infine dimenticato come anche nelle fogge del vestire
importanza. Esso infatti non solo rinvia al disordine interiore di il divo abbia un'iníluenza non secondaria. Nota .bene Morín come
Gabriele, allasua volontá di suicidio, ma; anche quando tale mo- i vestiti dei divi siano spesso concepiti in «funzione decorativa
mento- di crisi.sará superato., il perrnanere dí.questa dissímmetria [_.]. L'eleganza ha il sopravvento sulla verosimiglianza [...l. 1 ma-
continuerá .a ricordarci il suo disinteresse per la vita. Nellaparte glioni della Loren (La donna del fiume) e i vestitucci a brandelli
centrale del Jilm, Gabriele, cambiatosi d' abito, non presenterá piú - della Lollobrigida (Pane, amore ...) hanno il preciso scopo di rnette-
____ quest~ segni. di_:disordin~~~,_'{~soJ~ine, do~ --aver fa.!tQtamo- __ _ re in evidenza.l'or.namentQ..._pe~_ec.cell~rp;a_4e~e~tar:._ill~r~co!p)~ ~ -
re con Antoníetta, quando ritornerá a dover fare iconti con la Non c'e niente che le vesta meglio del- fatto di non essere ve-
propria disperata realtá, ecco che nuovamente la parte destra del -. . stite»!'.
colletto della sua camicia fuoriuscírá dal gile, rinviando ancora una - Veniamoora alla funzione indiziaria assunta dall' ambiente e
volta alla presumibile volontá suicida del protagonista. Tale uso in- dal rapporto con l'oggetto. Elemento ampiamente diffuso di redu-
diziario dell'abbígliamenro di un personaggio puo trovare un'effica- e,
plicazione semantica _. .g0tiie nota Hamon, «quello della cornice
,
---7_.'~'- - '1' ...- :_".::
12. Morin¿J4#Ji cit., pp. 31-32. .. _13. M9_~, Ldi~i..$.?p~~~é!-__ _,.... -. -.-- .-..:~-=-...-;:.,..
j n~_.4<
- - -' - -
":.-.- ~ "":,:.-

56 57
(ambiente) "in sintonia" (o in contrasto) con i semimenti o con i delle parti che rinviano aquel «tutto» che e il personaggio. Un
pensieri del personaggio: Un personaggio felice situato in un locus film estremamente significativo nell'uso indiziario assunto dagli og-
amenus, un personaggio infelice in un luogo angoscioso. Si configu- getti (e dagli animali) e Il bacía de/la pantera di Jacques Tourneur.
ra qui su vasta scala una sorta di "metonimia narrativa" (il tutto e
Protagonista del film Irina, una giovane donna su cui pesa la ma-
per la parte, la cornice ambientale per il personaggio, l'habitat per ledizione della propria razza: dietro le sembianze di una donna
l' ambiente)»!". Tale modo 'di caratterizzazione dei personaggi e del gentile e affasciname, Irina nasconde infatti una realta mostruosa:
resto frequente anche in pittura dove spesso <<10 sfondo dei ritratti quella di essere una donna pantera. In sostanza una softa di uomo
funziona non come scena realistica, ma come attributo simbolico lupo al fernminile. A rinviare continuamente al vero essere della
del personaggio raffigurato»15 .. L' ambiente puo dunque fungere donna concorrano nel film vari elernenti, tra cui l' insistito parallelo
tanto da sfondo dei sentimenti del personaggio, sia nel1a forma 'che storia e discorso piu volte stabiliscono tr~ Irina e determinati
della sintonia che in quella del contrasto, quanto comribuire a «in- oggetti o animali. Vediarnone aIcuni. All'inizio del film troviamo
diziarne» un determinato carattere. Si veda ad esempio come in Iriri~ allo 200, memre disegna il corpo di una pantera. Tanto al di-
Jahnny Guitar l'orgogliosa solitudine e la fierezza di Vienna siano segno quanto all'animale il film dedica numerose inquadrature.
materializzate dalla casa da gióco in stile barocco di cuí e padrona .' Nella casa di Irina vediamo poi la statua del mítico Re Giovanni
e regina; oppure come la volontá di potenza e la natura contraddit- che infilza con una spada un grosso felino, il tutto mentre si odo-
toria di Charles Foster Kane in Quarto potere vengano «indiziate» I no piú volte i ruggiti deIla pantera provenienti dal vicino zoo.
dal suo sontuoso palazzo. . Quando Oliver, il futuro marito di Irina, regala alla donna un gat-
Non solo l'ambiente puo essere funzionale alla caratterizzazio- to, questo si ritrae inorridito. In un negozio di animali l'ingresso
ne del personaggio, ma, al contrario, anche il personaggio puo esse- di Irina crea uno scernpiglio generale. La sequenza del ristorante
re un elemento di definizione dell' ambiente. Tale ruolo e .spesso dove viene Iesreggiató il matrimonio fra i due giovani si apre con
giocaro dai personaggi secondari o,:_ancor piú, da quelli ;fi sfondo. I'inquadratura di un animale con la testa mozzata. Il canarino rega-
Si pensi ad esempio agli avventori .del saloon di un qualsiasi film lato alla donna da Oliver viene trovato rnorto. nella sua gabbia. Iri-
western o alla massa dei soldati in marcia in un film bellico. Que- na:, spinta da un impulso improvviso, finirá col gettarlo in pasto al-
sti personaggi decorativi possono poi a loro volta fúnzionare come la pantera dello zoo. La sequenza in cui la donna fa il bagno ter-
indizio, rinviare cioe al giudizio dell' autore sulla realtá rappresenta- mina con un dettaglio su uno dei supporti della vasca a forma d' ar-
ta. E cio che accadein Barry Lindon;-dove-l'insistito ricorso 'a figu= -tiglio. La scena in cuí la donna va a visitare-una rnostra-di modelli-
re di aristocratici dai volti pesantemente truccati, che finiscono smo nautico si apre invece col dettaglio di una nave in miniatura
con l'esibire illoro disfacimento fistco piuttosto che celarlo, espri- e
l/:cui proa ornata da un animale feroce. Seppre nella stessa sce-
_.me la rappresentazione di ua-ambiente-e.di .una-classe, -colti in-tut-----t-- ..:.na,..-alle.spalle.-di.lcina,..nel corso .di.una.lunga, inquadrarura.. ve~a-
ta la loro decadenza morale e materiale. mo la statua di un uomo con la testa di animale, Dopo l' apparizio-
TI racconto rinvia alla. realtá dei personaggi, anche attraverso . , ne di Irina, nella piscina dove la sua rivale in amore ha appena fi-
. la rappresentazione di oggetti. Come I'ambiente, gli oggetti posso- nito di fare ilbagno, vediarno l'accappatoio della donna lacerato
no cosí assumere una funzione metQnimica, costituirsi cioe come ceme.tlagli artigli di un felino .
. - Tale rapportorra personaggio e oggetto, pUf essendo mutato,
14. Hamon, Per uno statuto semiologico cit., p. 124. 'non ci sembra del tutto venir meno nelle.tendenzepiú radicali del
15. Ibidem,
.......
p. 217; _,.,,_,,_ ...
... ..
,
- -t~a
.~
.E
e della Ietteratura .moderni . .Y~o~~,rc.,RQbbe, Grillet
...--
:

58
59
gli oggetti sano semplicemente la e devano essere descritti senza Truffaur), sembra indicare un orizzonte lontano, forse il cielo, e
alcunriferirnento antropomorfico, senza esprimere i sentimenti e i anche quel suo essere sempre un pc' estraneo alla realta del mondo
caratteri dei personaggi a loro contigui. Ma e anche vero, come ab- che lo eireonda, che ritroviamo un po' in tutti i personaggi da~lui
biamo giá avuto modo di notare, chequesto liberare l'oggetto dal interpreta ti. . .
dover significare qualcosa d' altro da cio che esplicitamente e, que- Ultimo elemento indiziario che ci siamo proposti di' indagare
sto conferirgli una sua nueva autonomía, finisce col dar vita ad in questocapitolo e queIlo dell'intertestualita. Nell' ambito di un
una rappresentazione dell'uomo come essere reificato, ormai inca- racconto un personaggio puo infatti essere definito sulla base di
pace di deterrninare, e quindi di rendere significan te, la realta che deterrninati rapporti che instaura con altri personaggi esterni al
lo circonda. Anche se non lo vuole, l'oggetto finisce sernpre col racconro. 1 riferimenti intertestuali implicano quindi una sorta di
parlarci dell'uomo. spettatore modello in grado di possedere le informazioni culturali
Possiamo distinguere il gesto dall' azione, dicendo che mentre necessarie a una loro deeodificazione. 1 riferimenti inrertestuali
l' azione determina il procedere della storia, e in modo subordinato possono darsi tanto a livello di sroria quanto a livello di discorso.
puó anche rinviare al carattere di un personaggio, il gesto obbedi- Esempio del primo caso sano i protagonisti di Gloria e di Blade
sce risolutamente a quesr'ultima esigenza. Ecco un significativo Runner. Entrambi i personaggi, interpretati rispettivarnente da Ge-
elenco di gesti tipici rappresentati dal cinema hollywodiano steso na Rowlands e da Harrison Ford, hanno infatti un unico modello
da Morin: «il modo di accendere una sigaretta, di aspirarne il fu- rcfercnziale: Humphrey Bogart. Entrambi vi rinviano per il loro
mo, di bere con disinvoltura o sex-appeal, di salutare con o senza atteggiarsi a good bad boy. Gloria, poi, índossa un trencb che sem-
cappello, di assumere un'aria sbarazzina, profonda, tragica, di de- bra uscito dall'arrnadio di uno dei tanti eroi bogartiani e, come lo-
clinare un invito, di accettare un regalo, di respingere o di accetta- ro, ostenta fra le labbra una sigaretta sempre accesa. Piu in genera-
re un bacio [...] mossetre provocanti, aria romantica, parole impo- le Gloria rinvia aí miti del cinema hollywodiano classico, attraver-
ste dal chiaro di luna [... ] un modo di sussurrare ti amo, un sorriso so il suo nome e il modo in cuí esso 'viene usato. Sentiamo iníatti
estatico , occhi sconvolgenti e, infine, il modo di baciares", Diffi- dire ~,\m reporter televisivo: «La donna che ha probabilmenre ra-
cile non Ieggere in tale' gestualitá il fondamentale contributo del- pito-il bambino si chiama Gloria Stoenson, a imitazione di Gloria
I'attore alla cararterizzazione del personaggio. Szpánson». TI protagonista di Blade Runner rinvia in modo ancora
1 gesti di un personaggio possono caratterizzarsi come formali piu diretto agli eroi bogartiani, non solo per il suo ruol~ dI detecti-
- cree góvernati da Den precise e codificate rego:le sociali ~ o in~ ve, ma anche peroil suo nome: «&oo> .. Lo stesso del mítico «Rick»
formali - ovvero involontari, dettati dalla reazione .«improvvisa» di Casablanca. e - -

e «incontrollata» a un- determinato avvenimento. E evidente che -. Sia Gloria che Blade Runner limitano pero la loro intertestuali-
-sono-proprio-questi--ultimi,-in-r.apporto alla loro.collocazicne.all'in, -.:=' .ta ~ un' livello .Erettamente diege!k~, In modo piu .ambiguo' si
terno di un racconto dato, a rappresentare una vía d' accesso privi- müove invece il Resnais di Mon ancle 7Amenque,
In CillinOlfe
legiata alla realtá interiore del personaggio.Un certo tipo di luce azioni dei tre protagonisti vengono rapportate alle immagini di
sirústra .che attraversa lo' sguardo di molti personaggi interpretati vecchi film, interpretati- dagli attori a loro piú cari: Jean Marais,
da BetteDavis rinvia spesso alla loro duplícítá. Casi come il dito Danielle Darrieux e jean Gabin. Tali immagini possono essere let-
puntato verso l' alto, cosí tipico di J ean- Pierre Léaud (il Doinel di .. '- te come delle illustrazioni dei pensieri -dei tre protagonisti (in que- J
sto caso esse si collocherebbero al Iivello della storia), ma anche
16. Morin, 1 divi cit., '-p~]¡;29 e 131. come un serrato gioco di coníronti Era
i diversi attori e i diversi I
.... ~ .
_.....---..... .'- - ..... ,--
60 61
personaggi, costruito autonornamente da! narratore del film. In tal puo emergere prima o dopo nella storia oppure scomparire e essere
easo i riferimenti intertestuali sarebbero esplicitamente di tipo di- sostituito da un altro. I tratti vanno distintisia dalle abitudini, che
scorsrvo. spesso ne sano solo la manifestazione concreta, sia da fenomeni
Realta opaca che va decifrata, il personaggio nella sua appa- psieologici piú effimeri, come le sensazioni, gli stati d' animo, e co-
renza, nel suo rapporto con l' ambiente e con determinati oggetti, si via. I tratti si collocano a livello di storia, ma evidente chee
nella sua gestualita, nelle sue eventuali relazioni intertestuali, for- spetta al discorso organizzarsi in modo tale da farli emergere con
nisce elementi che possono farsi indiziari del suo essere, del suo sufficiente chiarezza. Se un' abitudine o uno stato d' animo possono
statuto anagrafico, di quello caratteriale e psieologico, di quello as- essere coerenti con uno o piu tratti e evidente che essi possono an-
siologico e di qucllo Il1\<~de. :\Oll si PO(!'~1rnai tuttavia analizzarc clic non esserlo. Non solo, 1l1J il L:~o che gli stessi truu i possono
un personaggio senza tener canto di come questi elementi vadano e
essere in conflitto Era loro di importanza vitale per una moderna
correlati a tuttigli altri che ne determinano l' esistenza e ne regola- teoria del personaggio. Scrive ancora Chatman: «Ritengo - senza
no le funzioni, siano essi su! piano della storia o del discorso. nessuna originalitá, ma fermamente - che il personaggio consista
in un paradigma di tratti psicologici [.. .]. Noi esarniniamo il para-
digma per trovare quale dei tratti puo spiegare certe azioni e, se
non riusciamo a trovarIo, aggiungiamo un altro tratto alla lista (o
3. J. Traui e significato. perlomeno ci mettiamo sull' avviso per vedere se altre prove confer-
Lévi-Strauss definisce il personaggio «un fascio di elementi mano i sospettib-". Dobbiamo sl tener presente che non abbiamo
differenziali»17 .. Barthes, dal canto suo, precisa: «Quando semi a che fare con realta psicologiche ma con costrutti artistici, tutta-
identici attraversano a piu riprese lo stesso neme proprio e sem- via «riusciamo a comprendere questi costrutti tramite informazioni
brano 'fissarvisi, oasce un personaggio. Il personaggio e quindi un psicologiche altamen te codifícate, tratte dalla vira ordinaria, ivi in-
prodotto eombinatorio: la combinazione e relativamente stabile clusa l' esperienza artística»!'.
(caratterizzata dal ritorno dei semi) e piú o meno complessa (com- Per Ferrara ogni personaggio si attua «attraverso una serie di
portando tratti piú ameno congruenti, piu o meno contraddittori), figure destinate a comunicarci cerri momenti significativi della sua
questa cornplessitá determina "la personalitá" del personaggio, al- vieenda [...]. TI personaggio e dunque formato da un insieme di fi-
trettanto combinatoria quanto il sapore diuna pietanza o l' arom~ gure: a sua volta ogni figura e formata da un insieme di tratti»22.
di un vino»!". Le due definizioni appena cítate pongo no in modo' _. I tratti possono configurarsi come positivi o negativi, a seconda
esplicito il problema del personaggio come paradigma di tratti e della loro corrispondenza alla classe sociale a cuí il personaggio rin-
come .éntitá semantica. . -- via. TI rapporto tra 'irarri positivi e negativi esprimera le intenzioni
--'- IspiI~ndosi· alle 'teoti"e derra perso~aIíta (fi-Cuifto~d~-Chatman- --o -'ae11a caiáttenziazlone-:-COme nofar odOrov; -fa' car"attedZiiiZÍorieéii
definisce un tratto come un «qualsiasi modo distinto e relativa- un personaggio puo essere diretta o indiretta. «Essa e diretta quan-
mente durevole per cui un individuo differisce da un altro»!". TI do il nartatore ci dice che X e coraggioso, generoso ecc., o quando
tratto
..
e una qualirá personale 'relativamente stabile e~=. costante, . che e un altro persona,&~io a farlo, o quando e l' eroe stesso che si de-
1re. Lévi-Strauss, La struttura ela forma, in Propp, Márf%gia cir., p. 189. 20. Chatman, Storia e discorso cit., pp. 130-31.
18. Barthes, S/Z. Una lettura di «Sarrasine» cit., p. 65.' ·.e 21. Ibidem, p. 130.
l<J:'{:hatman, Storia e discorso cir.,·pi1,25. . :'.'7.~~ 22. Ferrara, A~·una·teoria·cit.., pp. 175-71,·....,....;...,
.•... . "':.-:~
..;...-~-

62 63
scrive; essa e indiretta quando spetta al lettoretrarre delle conclu- do nel quale il personaggio trova una definizione. Tale personaggio
sioni, nominare le qualitá, a partire sía dalle azioni nelle quali que- esempre parziale, in quanto lo scopo del romanzo e dirivelare la
sto personaggio e implicato, sía dal modo in cui questo personaggio vita sotto un certo aspetto. «Quando leggiamo un romanzo qualsia-
(che puo essere il narratore) percepísce gli altri»23o si cosa sia necessario conoscere in torno a un personaggio e rivelata
1 tratti, come nota Hamon, potranno poi assumere un peso dall' opera stessa. Alla sua conc1usione la nostra consapevolezza del
ben diverso nella caratterizzazione di un personaggio, a seconda se personaggio e giunta al punto d'arrivo. Noi conosciarno tutto cib
essi in quanto dati: che vogliamo conoscere. Tutte le questíoni o i problerni sollevati
dal personaggio sono risolti. Se non lo sono, se il romanzo lascia
«a. provengono da una qualifica (diretta o indiretta) unica (si deliberatamente il personaggio ambiguo, tale ambiguitá e il punto
dirá ad esempio che il personaggio e
un "donnaiolo"); d'arrivo [000]per questa ragione possiamo dire che i personaggi esi-
b, provengo no da una qualifica (diretta o indiretta) reiterata; stono in funzione dei romanzi.rpiuttosto che i romanzi in funzione
c. sano dedotti dall' accenno ad una uirtualitá unica d'azione dei personaggiv". TI carattere del personaggio si configuradoppia-
(ad esempio un progetto di stupro); e
mente come un effetto del testo di cui parte. Da un lato perché
do sono. dedotti dall' accenno ad una oirtualitá d'azione reiterata e questo testo a costruirlo, dall' altro perché tale costruzione e fun-
(vari progetti di stupro); zionale ai propositi del racconto stesso. o

e o sano deducibili da un atto [unzionale unico (ad esempio uno I Concepire il personaggio come un' entitá paradigmatica, alla
stupro realizzato); o

maniera di Chatman, non deve farci dimenticare la sua natura in


f sano deducibili da un atto [unzionale reiterato (vari stupri qualche modo sintagrnatica. U personaggio non e infatti sernplice-
realizzatijs-"o
mente un insieme statico di attributi, ma anche un' entitá dinarni-
Ben diversa- sara cosl l' avarizia di un personaggio se essa viene ea, che scopriamo progressivamente nel corso del racconto tramite
semplicemente indicata (direttamente o indirettamente) un'unica prospettive sempre parziali. Quelle che Ferrara chiama «figure» so-
volta o se invece e
deducibile dalle ripetute azioni del personaggio, no infattí dei momenti del racc6nto in cui il personaggio viene at-
ad esempio un usuraio, che per soddisfare la sua sete di denaro tualizzato in forme ~enipre particolari. Ogni figura puOco~fermare
manderá in rovina molti dei suoi malcapitati clienti. un tratto del personaggio, jnettendolo in primo piano" oppure tra-
In un racconto - come bene osserva Price - i personaggi so- lasciare tale tratto, o perlomeno subordinarlo rispetto ad un altro._
no fatti anChe di tratti mañcanti. Questo perché ogni esistente e Per non dire.poi della sua possibilitá di attualizzare un nUQVOtrat-
e
sempre funzionale al racconto di cuí parte: «Noi possiamo anche to del personaggio, tratto che sino a quel momento non era emerso -
fare dellé congetture intorno ai tratti mancanti, ma raramente lo ~ nel corso del raccºntCJ!~Ariche tralasciando il caso di un personag- , _
facciam.tr,-°a-rneno-che-il-romanzo--:-nen ---'c-i--spingain-..:::tale-direzio-, ___ gio in_evoluzione, che_'quin.~modif~a i propri tratti attraverso le_- __
no>25. 1 termini nei quali un personaggio e
rappresentato sono de- prove a cuí viene sottoposto, possiarno"parlare semprede1 persO:-- ---
terminan dagli ~intenti del °racconto. E esso a dar -_ corpo al mon- naggio come di un' entitá dinarnica. 1 suoi tratti si pongo no infatti
fraIoro in un rapporto diverso, in una particolare gerarchia, in
23. T. Todorov, in 00 Ducrot - T. Todorov, Dictionnaire encyclopédique des ognuna delle figure in cuí tale personaggio viene °attualizzatoo Il Il
sciences du /angage, Editionsdu Seuil,Paris 1972, p. 292__' 0--- pistolero, il cuscino rossoche J. B. Books (fohwWayne) si porta
24. Hamon, Per uno statuto semiologico cito,ppo 101-2. 0:-0 o

250 ~o Price, Tbe Other Sel]: Thoughts aboutCharacter in !he Novel, in M.


MacF'::10Gregor, Imagined Worlds, Meuthen, London 19681~84o 260Price, The Oth..!!=:e~_:---
• "c
~~cito, ppo88-890
.,.".: ..• ' .~.-.:-

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appresso ha l'esplicita funzione di rinviare alla vecchiaia e alla sua significati, egli - come nota Marchese - «e
portatore di una pe-
grave malattia (che gli impedisce di sedersi su superfici troppo rigi- culiare tematica (Lucía e la umile disponibilitá alla grazia, Gertru-
de). Consideriamo la malattia come un tratto físico del personaggio de e la colpevole debolezza della volonra, padre Cristoforo e l'atti-
(tratto che in realtá poi si riverbera su altre dimensioni). In ogni vismo della carita cristiana) che costituisce un altro fattore costrut-
figura che attualizza Books il tratto «malattia» puo essere o meno tivo della polifonia del racconto--". Una sroria e sempre la rappre-
rimarcato, disporsi su un plano piú o meno alto della scala gerar- sentazione di un confronto di valori. E una partita lungo la quale
chica dei suoi tratti. Alcune volte la malattia potra non essere as- si scontrano diverse concezioni de! mondo e della vita. Toeca pro-
solutamente indiziata. A1tre volte a essa potra rinviare la sernplice prio ai personaggi rappresentare questi valori e queste concezioni.
presenza del cuscino all'interno di una qualsiasi inquadratura. Un In questo senso il personaggio e una sorra di scrigno nel quale ven-
piano ravvicinato del cuscino, o il fatto che esso venga in qualche geno prima rinchiuse e poi liberate le pro prieta sernantiche di un
modo indicato - attraverso le parole, gli -sguardi o le azioni vere e testo. Le re!azioni che un racconto sempre instaura fra i suoi per-
proprie - fa SI che il suo carattere indiziario sia ulteriormente raf- sonaggi fanno SI che le sue strutture narrative articolino un con-
forzato. In questo modo il «tratto»- malattia salirá notevolmente e
fronto fra personaggi che sempre un confronto fra valori. In que-
nella scala gerarchica dei tratti che caratterizzano il personaggio. sto senso un racconto e i suoi personaggi ci parlano della Storia,
Se poi, indipendentemente dall' oggetto cuscino, Books sará coito della vita e dell'uomo. Lasciamo a De Benedetti l'ultima parola:
da un attacco del suo male, evidentemente il tratto in questione «I1 'personaggio uomo e forse l'immagine semantica per eccellenza:
conquisterá, in quel momento, il primo posto della scala gerar- vedere un uomo, anche sconosciuto e abbottonato, e
sempre incon-
chica.E evidente pertanto che il personaggio va in teso ~ome un trare una vecchia conoscenza. Puo tacere, nascondersí nel píu
costrutto dinarnico, dal momento in cui ogni sua figura disporrá i astruso ermetismo, ci comunica in ogni caso un messaggio, magari
suoi tratti secondo un certo ordineánziché un altro, conferendo in cifra, bene o male ne verremo a capo»!".
cosí di volta ,in volta una particolare importanza a certi suoi carat- Cerchiamo di verificare insieme quanto sin qui detto ritornan-
- -
teri. L'analisi del personaggio dovrebbe quindi anche tener conto do all' analisi del film Una giornata particolare. Protagonisti del film
delle diverse figure attraverso cui il personaggio viene attualizzato sono Antonietta (Sophia Loren) e Gabriele (Marcello Mastroianni).
nel corso del racconto. La vicenda si ambienta in quella giornata del maggio 1938 in cui
In ogni racconto un personaggio si costituisce sempre come un Hitler venne in visita a Roma. Gabriele e Antonietta abitano nello
valore. Scrive Bonitzer: «Una storia [... ] e
la messa in gioco di stesso --caseggiato e si ritrovarro ad-essere;- per-poche-ore,gli unici
un'Idea determinata come un problema, attraverso dei personaggi inquilini dell'intero palazzo. Tutti, infatti, sono andati alla parata
.~'':'_. __che.ne sono~incarnazione multiplaJ~~.Precisa Burgoyne: «Possia- - in onore del Führer. Antonietta, moglie e madre di sei figli, ri- e
mo dire che I' attante tiene insieme le varíe füllziorn (fefpllJT," men- - --.:·--mast-a-acasa a-puliree apreparare la.cenac.Gabeiele.ad.auendere.L. _
tre il personaggío ancora i campisemantici e simbolici del testov", l' arrivo dei gendarmi che lo devono portare al confino. Antonietta
Inoltre, se ogni personaggio ecaratterizzato da una molteplicitá di e_ ~a donna semplice, dalla belIezza sfiorita, impregnata di cultura
fascista, ingenuamente innamorata del duce di cuí ritaglia tutte le
27. P. -Bonitzer, Des sentiers dans la foret, in «Cahiers du cinéma », 1985,
fotografie-per poi incollarle su un album. Gabriele e
un ornosessua-
~~
371/2.
28. R. Burgoyne, Tbe Interaction 01 Texrand Semantic Deep Structure in tbe 29. Marchese, L'offjcina del racconto cit., p. 206. _
Production 01 Filmic Cbaracters, in «Iris»;·_t~6, 7, p. 70: _:.--~Q_G. De Benedetti, Il personaggjo uomo, Il SaggiatoI~-=-~o 1970, p. 28.

66 67
--- ~---~-- - --~- ~-~~~-
~---------- ---------

le antifascista, anche se ama dire che non e tanto lui a essere con- verso la propria cultura, esprime un atteggiamento di rabbia, di ri-
tro il fascismo, quanto piuttosto il fascismo a essere contra di lui. fiuto. 10 stesso suo desiderio di morte, il pensare al suicidio, rin-
Antonietta e una donna ignorante (sa a malapena Ieggere). Gabrie- via alla sua sostanziale irnpossibilita di adeguarsi all'esistente. Que-
le e un uomo colto (la casa in cui vive e piena di libri). Leí vuole sta opposizione fra accettazione e rifiuto e bene espressa nel film
avere un séttimo figlio e ricevere cOS1il contributo dallo stato per di Scola in due scene paralleIe. Seduta al t avolo della colazione,
le famiglie numerase. Lui e' scapolo e deve pagare la tassa sul celi- pieno di scodelle mezze vuote, macchie di caffeIatte, cucchiai spor
bato. Dietro quest'insieme di opposizioni, il film costruisce pero chi, pezzi di pane e avanzi di ogni genere, Antonietta comincia a
una serie di tratti che accomunano i due ~personaggi. La .solitudine far ordine, a riassettare, a cercare di rendere piú tollerabile cio che
innanzitutto. Antonietta vive si circondata dalla sua famiglia, ma di brutto la circonda, Al contrario Gabriele, seduto alla sua scriva-
in realtá e solo la serva di tutti. Ha un cattivo rapporto tanto col nia, -in un impulso di rabbia, getta tutto per aria, quasi a voler fi-
marito, che la tradisce, quanto con i figli, che la ignorano. Gabrie- no in fondo rendere esasperata la situazione che lo circonda. Da
le e solo per scelta e per costrizione. Solo nella sua ornosessualitá, una parte dunque c'é il tentativo di rendere piu accettabile la pro-
solo nella casa in cuí vive, solo nella societá di cui e per sua sfor- pria realta, dall'altra quello di esasperarla, per poterla cosl meglio
tuna parte. Poi c'e l'ernarginazione di entrambi. Antonietta e respingere. Una giomata particolare procede attraverso un gioco di
emarginata all'interno della Iamiglia: tutti vanno infatti alla parata, caratterizzazione dei due suoi protagonisti che vuole metterne in
leí sola, come Cenerentola, dovrá sacrificarsi e accudire la casa. luce i tratti opposti e quelli in comune. E evidente che tanto An-
Ma emargínata lo e anche .all'interno della societá. Infatti dietro la tonietta quanto Gabriele si costruiscono come due personaggi che
retorica della madre, Antonietta come donna e condannata a una rappresentano dei valori ben precisi: una donna che accetta passi-
pura funzione riproduttiva. Cosl Gabriele e emarginato dalla socie- vamente, nella propria ignoranza, il mondo che la circonda; un uo-
tá per la sua ornosessualitá, che non puo essere che bandita da una mo che ha la consapevolezza dell'orrore di una certa cultura e cosl
cultura fondata sui miti della razza e della virilitá. TI confino che la rifiuta. L'incontro fra Antonietta e Gabrie1e sará dunque l'in-
lo attende e, di tutto cio, il segno piú evidente. Lo stesso fatto che contro di due esseri diversissirríi, ma non privi di tratti in comune.
i due protagonisti rimangano nel caseggiato, mentre tutti sono alla Incontro che perrnetterá alla:'donna di mettere in discussione final-
parata, testimonia della loro solitudíne ed emarginazione. Sono mente se stessa e, soprattatto, cio che le sta attorno. La conoscen-
proprio questi due tratti che accendono nei due personaggi un de- za dell' altro e della differenza - differenza sessuale, differenza
-. siderío dicomuñicazióne. Un bisogno di parlare finalmente in mo-
do autentico di sé e della propria esistenza. Sara questo bisogno a
determinarne l'incontro. A permetterne il dialogo.
-'--Abbiamo=s1n--qui -volutameflt€H-adut~trO-.Carattere
oppone i due personaggi. Da una parte Antonietta manifesta infat-
-che
.~t I
. __
ideologica,--differenza .esistenaiale., - íaranno di Antonietta _una
donna diversa. Anche se solo per poche ore. Alla fine, infatti, Ga-
briele sará portato al confino, e Antonietta riprenderá il suo ruolo
dLprirna-,-.M_ª-smalcosadentro di leí sará mutato. Per sempre.
L' analisi, pur sommaria:-'che "ibbiamoqurcondottoCIl tna:
ti una rassegnáta accettazione della propria realtá. Tale rassegna- .. giomata particolare dovrebbe essere sufficiente a testimoniaré del
zione e esplicitamente determinara dalla convinzione .che la sua
!
ruolo che gioca all'intemo di un racconto la caratterizzazione dei !,

realtá sia l'unica possibile e,in fin dei conti, anche quella giusta. 1 personaggi e, soprattutto, .u loro porsi come unita semantiche, dai
compiti e i -doveri di una donna sono quelli di fare dei Hg1ie di caratteri molteplici, attravérso le quali il racconto mette in scena
accudire una famiglia. Antonietta e in sostanza priva di coscienza quel confronto di valori, ··ch~ne costituisce sempre l'essenza del si- -,'r :
della propria.eondizione di sfruttatiAl"cóntrario Gabriel~ttra- gnificato .(0 dei significalD~¡.:::... (-
:::..~

68 69

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1...
¡ ,",

3. 4. Il personaggio e l'euento. I del raceonto, di espanderli e di ~on~ribuire alla ,caratte;izzazione


dei personaggi. Operazione' quest ultima che pero non. e preclusa
. Ci siamo giá in parte sofferrnati sull' ampio dibattito che ha at- I neanche ai nuclei - un «omicidio» sara molto. pra~a~llm~n~e un
. traversat? la teoria ~el racconto i~ n:erit? alla .d~al~ttica tra carat-. I oudeo narrativo,H che pero non gli impedisce di dehnl'e 1 esisten-
t:r~ e aZl0?e. l'!0n ntorneremo qU!n~I sui terrrnm di tale dibattito,
limitandoci a riprenderne solo quegli aspetti che ci sembrano es- I te che lo determma c?me .un «assas,smo». ,
Un evento narrativo, m sede d analisi, puo essere sortoposro a

senziali e di cuí cercheremo di dare alcune esemplificazioni. Abbia- . numerase domande, tutte pertinenti a un diseorso sul p~rS~na~glO.
mo ~isto come U? raceo~to possa subor~inare l'es.sere di un perso- 1 Lim~tiamoci per il momento ~d .individua~e le due prmcIpali: 1)a
naggro al suo agire, o VIceversa subordinare l'agire all'essere. Un . quali seno le conseguenze dell azione sul pIa~o del procedere .dell
racconto puo anche attuare entrambe le operazioni, usando il ea- storia? 2) che cosa essa ci dice del personagglo che la determma ~
r~ttere di un personaggio come motore strurnentaledelle sue azio- la subisce? Poniamo questo doppio interrogativo a~ un ev~nto d~
Una giornata particolare. Nel film la presentazlOne dI. Anto?lett.a 51
U:' ~a nel contempo utilizzando queste stesse aziohi come elemen-
n rlve.lat?ri del carattere di unpersonaggio, senza che nessu.no dei
due. pla~ venga .subordinaro all'altro. In sostanza epossibile con-
I eonclude con la fuga del pappagallo, che ~a-donna t1en~ nnc~uso
in una gabbietta in cucina. L'evento, sublto. da ~nton~etta, glOca
cepl!: 1 es.sere .e il fare come due entitá in rapporto dialettico, de- . un ruolo essenziale nel procedere della stor~a, :1 configura come
terrrunann recIprocamente. Proprio per questa razione affermare luna §orta di evento pretesto atto alla dererrrunazlOne di ~n nucleo
ch~ .il personaggio cinematografico eessenzialment~ azione non si- : narrativo ben preciso: l'incontro tra Antonietta e ~abnele. Tale
gnifica per forza negare che es so abbia un' «interioritá». O che co- ! evento ha dunque un'importanza essenziale nello sviluppo d~l rac~
munque questa cqstituisca un problema per il racconto. Niente af- ~! conto. La sua Iunzionalitá non si limita pero a questo. Esso .mf.am
farro. L' azione del personaggio filmico puo essere infatti letta eo- : si configura anche come un elemento del racconto. atto a n~vl~re
e
me uno strumento attravpso il quale possibile determinare il suo ¡ alla realta di .Antoníetta. Il pappagallo e la sua piccola stona in-
essere. In sostanza sejn un racconto l' essere puo valere tanto di ! staurano inlatti una relazione metonirnica con Anton~etta e la sua
per se. stesso, 9uaÍl~9' per il ~uod:terminare. l' azione.vallo stesso " piii grande storia. S:condo .un~ delle simbologíe p~u dlffu~e l'ucce~-
modo ~ fare di U?' personagglO. puo ess~re rilevante tanto per se . lo in gabbia non p~o c~e n~vlar~ ~la pngiorua di ~nto~letta, pr~-
_stesso_qu~nto per' il SU? ~odo di carattenzzare l' essere-zll discorso gioniera della realta sociale m cm VIve, della sua. ~lmensl0ne farru-0.
vale -per il=racconro filmico=corne=per -quello-letterano. Con una" :' _. nare e della·sua-stessa--cultura e .conseguente; vtsione de! mor.:.d. '
di~ferenza, . che nel racco?to cinematografico si tende ad arrivare.: Cosí la fuga della maina, non solo determinera l'in~ontro libe:atore
all essere :di un personaggio attraverso I' azione, piuttostó che attra- -. di Antonietta con' G1tbriele,. ma nel contempo simboleggers tale
verso .uB~Sl:Hlc-dire-t.ta- rappreseataziene •. Non:~a-pero -~menticatB-'-
q~ant.o dicevamo ne~ p~agrafo precedente, cioe che ~ fianco delle
-+-j' ~_ --processo- di liber.aÚone: ílJ~~apP~:ill.~!!?.f~~e d~~ ~bb~a_~os~ co-
me Antonietta fugge dalla propna pnglone. AIl? stes~o moao:-m-
~?~ .. d~l personaggio Cl sono anche qu~ _gesti, ~el tutto rico?du- . ". cattura dell'u.ccello anticipera la sorte di ~.tometta, il. suo mste
,:b~ a! livello del fare, che hanno come fine preClpuo quello di de-.:;.~ .. ma íneluttabile desuno: il ntorno alla pngione da CUl solo per
~e il.~~ttere ~el per:onaggio. Ancora un altro piccolo passo "1 - qualche ora e riuscita a fuggire. Ecco un esempio di c?meun de-
~dietrQ .. SI ~ s~ttolineato m p:ecedenza come Barthesabbia suddi- , terminato -eventop<>ssa assumere un ruol~ ~ estrema lmpo.rt~a;·
VlSOle-'hwzlOrudel racconro m nudei e catalisi, individuando in tanto nel determínai«ll seguito della storta, quanto nel definirela
,
queste-w~e delle azioni che hanno .la".funzione di dij~t~ i tempi ...----.;.----- ....·r.ealta di un pers~.~':-7'" . . :' . .... -. *
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