RIASSUNTO CAPITOLO 1 : Ordinamento giuridico e costituzionale
Qualunque organizzazione esistente costituisce un ordinamento giuridico, al suo interno
ci sono regole ed è necessario crearne di nuove per regolare le varie attività. Le religioni permettevano la diffusione di regole e leggi ma con il tempo il diritto si è diviso dalla religione, si pensa che la divisione sia arrivata nel 287 a.c. La religione ha come fine il perfezionamento dell'individuo e la salvezza dell'anima, mentre il diritto ha come fine regolare i rapporti all'interno dell'organizzazione. Le regole del diritto regolano la vita dell'interno dell’organizzazione. Le regole giuridiche infatti tutelano i doveri e i diritti. Ogni organizzazione produce diritto ed e soggetta a quel diritto, tanto che si parla di ordinamento giuridico. --> Cos'e un ordinamento giuridico? Basta pensare a due differenti teorie. La prima, sostenuta da Hans Kelsen e quella delle teorie normativiste secondo le quali ogni organizzazione e da vedere come un qualcosa delimitato a se, da studiare secondo regole proprie. In modo diverso la pensano i seguaci della teoria istituzionalista secondo la quale non è il diritto a formare l'organizzazione ma questa a creare regole. Possiamo dire infatti che le norme sono il prodotto di fatti normativi intervenuti in un certo momento della storia. Come esempio basta pensare al Common Law nei paesi anglosassoni dove appunto le azioni producono le norme. Quindi concludendo secondo le teorie normativiste una società ha un ordinamento, secondo invece le teorie istituzionaliste una società e un ordinamento. La definizione di ordinamento giuridico e la seguente :è l'insieme di più elementi di una determinata organizzazione coordinati secondo determinati criteri. Un lungo dibattito si inserisce nel diritto, ovvero se il diritto naturale. Purtroppo l'idea di diritto naturale e variabile nel tempo e nei luoghi quindi è impossibile darne una risposta certa, ma dopo la fine della seconda guerra mondiale sono stati riconosciuti i diritti inviolabili dell'uomo. Ogni ordinamento e un sistema e deve essere coerente, completo e unitario ordinato intorno ad un progetto tenuto unito da legislatori e interpreti. Nel diritto si ha la differenza tra disposizioni che possono essere interpretate e quindi modificabili, mentre le norme sono il prodotto dell'interpretazione. --> Costituzione e ordinamento costituzionale Affinché un ordinamento giuridico possa essere ritenuto un sistema alla sua base ci deve essere un progetto formato da norme e valori in cui riconoscersi. Questa possono essere rigide o flessibile, nel primo caso si può modificare solo con procedimento aggravato inoltre possono essere scritte o non scritte. Ogni paese pero ha un ordine costituzionale e infatti possiamo definire ordinamento costituzionale quel raggruppamento di norme scritte o non scritte. La costituzione può comunque non avere più norme effettivamente vigenti, ma ogni stato deve aggiungerne sempre di nuove con valore. Secondo i normativisti una norma e prodotta dal principio di effettività, cioé e valida fin quando non e ritenuta più valida nel suo valore. Questa posizione venne molto criticata dagli istituzionalisti. Infatti secondo loro qualsiasi ordinamento ha delle regole, non esiste una forma che non ne abbia. Differenza tra costituzione e ordine costituzionale, nel primo caso si fa riferimento alla carta entrata in vigore nel 1948 nel secondo caso invece ai principi che fano parte. --> Diritto pubblico e privato Possiamo distinguere il diritto privato e pubblico, nel primo caso lo stato lascia ai cittadini il libero esercizio, ma in realtà interviene sempre per aiutare e per mettere alla pari i diritti. Nel secondo caso invece lo stato e sempre al primo posto, oggi molte amministrazioni si affidano al privato. Del pubblico fanno parte il diritto costituzionale, parlamentare, regionale, amministrativo, tributario, ecclesiastico, penale e civile. Nel caso invece del diritto del lavoro e dell'economia si parla sia di facente parte al diritto pubblico e a quello privato.