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Non di solo pane 28^ settimana Tempo Ordinario - Numero 1009 pagina 2
I santi del giorno: San Pinito di Cnosso, ve-
scovo (II sec.); san Cerbone di Populonia,
Anche camminando
sulle strade del Van- Allora un uomo ricco domandò: che seppellisce l’osso nella sab-
gelo, avvertiamo il Parlaci dei Doni. bia senza traccia, mentre segue
peso della nostra de- Ed egli rispose: Dai poco se dai alla città santa i pellegrini?
bolezza, l'inconsi-
stenza dei nostri pro- le tue ricchezze. E che cosa è la paura del biso-
positi, l'incapacità a Ma se doni te stesso tu dai vera- gno, se non il bisogno stesso?
programmare le no-
stre giornate come
mente. Il terrore della sete quando il
desidereremmo, per- Infatti che cosa è la tua ricchez- pozzo è colmo, non è forse in-
cepiamo con forza la za se non ciò che curi e nascon- saziabile sete?
grandezza dell'amore (Gibran Kahlil Gibran, Il Profeta,
di Dio che solo ci di con il timore di servirtene
pag.43)
salva dalla nostra di- domani?
spersione. E domani, che cosa porterà il
(card. C.M. Martini)
domani al cane troppo prudente
Non di solo pane 28^ settimana del Tempo Ordinario n. 1009 pagina 4
I Santi del giorno: San Filippo, diacono (I sec.);
san Firmino di Uzes, vescovo.
Non di solo pane 28^ settimana del Tempo Ordinario n. 1009 pagina 5
Vivere il Vangelo nella nostra vita a cura di don Luciano Vitton Mea
Contemplo: L’amicizia
Maestri di spiri-
tualità
E un giovanotto domandò: Parla- Quando lui tace il vostro cuore
Signore, abbi pietà di ci dell’Amicizia. non smette di ascoltare il suo
tutti i poveri del cuore; poi che nell’amicizia ogni
Ed egli rispose dicendo: il vostro
mondo. E non per- pensiero, desiderio, speranza na-
mettere più, o Signo-
amico è il vostro bisogno saziato.
E’ il vostro campo che seminate sce in silenzio e si divide con ine-
re, che noi viviamo
con amore e mietete con più ri- sprimibile gioia.
felici da soli. Facci
sentire l'angoscia del- conoscenza. Se vi separate dall’amico non
la miseria universale e E’ la vostra mensa e la vostra di- provate dolore; poi che la sua as-
liberaci dal nostro mora. senza può schiarirvi ciò che più
egoismo. Poi che, affamati vi rifugiate in in lui amate, come allo scalatore
lui e lo cercate per la vostra pace. la montagna è più chiara dal pia-
(Raoul Follereau)
no.
Se l’amico vi confida il suo pen-
(Gibran Kahlil Gibran, Il Profeta,
siero, non nascondetegli il vostro, pag.99)
sia rifiuto o consenso.
Contemplo: L’insegnamento
Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Maestri di spiri-
tualità
E un maestro domandò: Parlaci vi il suono fissato nell’orecchio,
dell’insegnamento. né l’eco della sua voce.
L’albero si ricono- Ed egli disse: nessuno può inse- E il matematico potrà descriver-
sce dal suo frutto: gnarvi nulla, se non ciò che in vi regioni di pesi e misure, ma
così chi professa dormiveglia giace nell’erba della colà non vi potrà guidare.
di appartenere a vostra conoscenza. Giacchè la visione di un uomo
Cristo si riconosce Il maestro che cammina non impresta le sue ali a un al-
dalle sue opere. E’ all’ombra del tempio, tra i disce- tro uomo.
meglio essere cri- poli, non dà la sua scienza, ma il E come Dio vi conosce da soli,
stiano senza dirlo, suo amore e la sua fede. così tra voi ognuno è solo a co-
che dirlo senza es- E se egli è saggio non vi invita a noscere Dio, e da solo com-
serlo. entrare nella casa della sua prenderà la terra.
(S. Ignazio di Antio- scienza, ma vi conduce alla so- (Gibran Kahlil Gibran, Il Profeta,
chia) glia della vostra mente. pag.97)
Il musico vi canterà la melodia
che è nell’aria, ma non può dar-
Maestri di spiri-
tualità Contemplo: Il lavoro
L'aquila che sorregge Allora un contadino domandò: quando le altre tutte insieme can-
i suoi piccoli ci invita Parlaci del Lavoro. tano?
a nostra volta a sor- Ed egli rispose, dicendo: Voi dite che il lavoro è maledetto
reggere e a lasciarci e la fatica una sventura.
Voi lavorate per seguire la terra e
reggere, il che, forse,
la sua anima. Ma io vi dico che mentre lavorate
costituisce il medesi-
Poi che oziare è allontanarsi dalle si compie la parte più remota del
mo gesto: "Quanti
stagioni e dal corso della vita, che sogno della terra, che vi fu dato
sperano nel Signore
solenne e fiera e vinta procede quando la terra nacque.
riacquistano forza,
mettono ali come all’infinito. Così vivendo di fatica, voi amate
aquile, corrono sen- Quando lavorate siete un flauto in verità la vita.
za affannarsi, cam- che nel suo cuore volge in musi- E amando la fatica della vita, voi
minano senza stan- ca il mormure del tempo. ne capite il segreto più profondo.
carsi" Is 40,31. Fra voi, chi mai vorrebbe essere (Gibran Kahlil Gibran, Il Profeta,
(Anne Lécu) una canna silenziosa e muta, pag.55)