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Sessione Live 1 - Logica

Achille Frigeri
Dipartimento di Matematica Francesco Brioschi
Politecnico di Milano

25 marzo 2015
Logica proposizionale - 1

Costruire le tavole di verità e l'albero di struttura delle seguenti formule


della logica proposizionale:

1. (A ⇒ B) ∧ ¬A;
2. (A ⇒ B) ∨ C .
1. Per (A ⇒ B) ∧ ¬A si ha:


A B ¬A A⇒B (A ⇒ B) ∧ ¬A)
0 0 1 1 1

⇒ ¬ 0 1 1 1 1
1 0 0 0 0
1 1 0 1 0

A B A
Logica proposizionale - 1

Costruire le tavole di verità e l'albero di struttura delle seguenti formule


della logica proposizionale:

1. (A ⇒ B) ∧ ¬A;
2. (A ⇒ B) ∨ C .
2. Per (A ⇒ B) ∨ C si ha:

A B C A⇒B (A ⇒ B) ∨ C
∨ 0 0 0 1 1
0 0 1 1 1
0 1 0 1 1

⇒ C 0 1 1 1 1
1 0 0 0 0
1 0 1 0 1

A B 1 1 0 1 1
1 1 1 1 1
Logica proposizionale - 2

Trovare una formula F che abbia la tavola di


verità a anco. A B C F
0 0 0 1
Trovare una formula equivalente a F in 0 0 1 0
cui compaiano solo i connettivi ¬, ∧ e ∨ e una 0 1 0 1
in cui compaiano solo ¬ e ⇒. 0 1 1 1
1 0 0 0
Trovare una formula G non equivalente a 1 0 1 1
F e che non sia una tautologia tale che F |= G . 1 1 0 1
1 1 1 1
Dire se A ⇒ B |= F .
Logica proposizionale - 2

Trovare una formula F che abbia la tavola di A B C F


verità a anco. 0 0 0 1
0 0 1 0
Osserviamo che F è falsa solo quando A e 0 1 0 1
B sono false e C è vera, oppure quando A è 0 1 1 1
vera e B e C sono false. Allora una possibile 1 0 0 0
espressione per F che contenga solo ¬, ∧ e ∨ è: 1 0 1 1
1 1 0 1
¬((¬A ∧ ¬B ∧ C ) ∨ (A ∧ ¬B ∧ ¬C )). 1 1 1 1
Logica proposizionale - 2
Trovare una formula equivalente a F in cui
compaiano solo i connettivi ¬, ∧ e ∨ e una in
cui compaiano solo ¬ e ⇒.

L'espressione trovata precedentemente con-


tiene solo i connettivi ¬, ∧ e ∨. A B C F
Applicando le regole di equivalenza semantica, 0 0 0 1
abbiamo che F è equivalente alle seguenti 0 0 1 0
formule: 0 1 0 1
0 1 1 1
¬((¬A ∧ ¬B ∧ C ) ∨ (A ∧ ¬B ∧ ¬C )),
1 0 0 0
¬(¬A ∧ ¬B ∧ C ) ∧ ¬(A ∧ ¬B ∧ ¬C ),
1 0 1 1
(A ∨ B ∨ ¬C ) ∧ (¬A ∨ B ∨ C ),
1 1 0 1
(C ⇒ (A ∨ B)) ∧ (A ⇒ (B ∨ C )),
1 1 1 1
(C ⇒ (¬A ⇒ B)) ∧ (A ⇒ (¬B ⇒ C )),
¬¬((C ⇒ (¬A ⇒ B)) ∧ (A ⇒ (¬B ⇒ C ))),
¬(¬(C ⇒ (¬A ⇒ B)) ∨ ¬(A ⇒ (¬B ⇒ C ))),
¬((C ⇒ (¬A ⇒ B)) ⇒ ¬(A ⇒ (¬B ⇒ C ))),

e l'ultima contiene solo i connettivi ¬ e ⇒.


Logica proposizionale - 2

Trovare una formula G non equivalente


a F e che non sia una tautologia tale
che F |= G . A B C F G1 G2
0 0 0 1 1 1

Dalla tavola di verità osserviamo 0 0 1 0 0 1

immediatamente che a meno di equiv- 0 1 0 1 1 1

alenze esistono solo due formule non 0 1 1 1 1 1

banali (ovvero non equivalenti a F e che 1 0 0 0 1 0

non siano tautologie) che soddisfano la 1 0 1 1 1 1

richiesta, ovvero: 1 1 0 1 1 1
1 1 1 1 1 1
G1 : ¬(¬A ∧ ¬B ∧ C ),
G2 : ¬(A ∧ ¬B ∧ ¬C ).
Logica proposizionale - 2

Dire se A ⇒ B |= F .

Vediamo dalla tavola di verità che


A B C A⇒B F ¬F
non è così, infatti c'è un modello di
0 0 0 1 1 0
A ⇒ B (ovvero A falsa, B falsa e C 0 0 1 1 0 1
vera) che non è modello di F. 0 1 0 1 1 0
0 1 1 1 1 0
Non è richiesto, ma osserviamo che
1 0 0 0 0 1
non è neppure A ⇒ B |= ¬F (A, B e 1 0 1 0 1 0
C false è modello di A ⇒ B , ma non 1 1 0 1 1 0
di ¬F ), quindi da A ⇒ B non si può
1 1 1 1 1 0
dedurre né F né la sua negazione, cioè
la verità di F è indipendente da quella
di A ⇒ B .
Logica proposizionale - 3

A B C F
Si consideri la tavola di verità a anco. 0 0 0 1

Completare la tavola di verità attribuendo ad x ed 0 0 1 x


y i valori 0 oppure 1 in modo che valgano contem- 0 1 0 1

poraneamente le seguenti deduzioni: 0 1 1 x


1 0 0 0
1. A ⇒ (B ∧ C ) |= F e
1 0 1 y
2. F |= A ∧ ¬B 1 1 0 1
1 1 1 x
Logica proposizionale - 3

Si consideri la tavola di verità A B C A ⇒ (B ∧ C ) F ¬A ∨ B


a anco. 0 0 0 1 1 1
Completare la tavola di verità 0 0 1 1 x 1
attribuendo ad x ed y i valori 0 1 0 1 1 1
0 oppure 1 in modo che val- 0 1 1 1 x 1
gano contemporaneamente le 1 0 0 0 0 0
seguenti deduzioni: 1 0 1 0 y 0
1. A ⇒ (B ∧ C ) |= F e 1 1 0 0 1 1

2. F |= ¬A ∨ B 1 1 1 1 x 1

Tutti i modelli di A ⇒ (B ∧ C ) devono essere modelli di F , quindi x = 1,


tutti i modelli diF devono essere modelli di ¬A ∨ B , quindi y = 0.
Vericate che un'espressione per F è ¬A ∨ B .
Logica proposizionale - 4

Sapendo che

A: Se Carla non è nata a Catania allora Anna non è nata ad


Alessandria e Barbara non è nata a Bologna;

B: Se Anna è nata ad Alessandria, allora Carla non è nata a


Catania;

provare che

C: Carla è nata a Catania o Anna non è nata ad Alessandria.


Logica proposizionale - 4

Formalizziamo le tre aermazioni introducendo tre lettere enunciative:

A: indica che Anna è nata ad Alessandria;

B: indica che Barbara è nata a Bologna;

C: indica che Carla è nata a Catania.

A: Se Carla non è nata a Catania allora Anna non è nata ad


Alessandria e Barbara non è nata a Bologna si traduce
come
¬C ⇒ (¬A ∧ ¬B)
B: Se Anna è nata ad Alessandria, allora Carla non è nata a
Catania si traduce come

A ⇒ ¬C

C: Carla è nata a Catania o Anna non è nata ad Alessandria


si traduce come
C ∨ ¬A
Logica proposizionale - 4

Proviamo che

{¬C ⇒ (¬A ∧ ¬B), A ⇒ ¬C } |= C ∨ ¬A

A B C A B C
0 0 0 1 1 1
0 0 1 1 1 1
0 1 0 0 1 1
0 1 1 1 1 1
1 0 0 0 1 0
1 0 1 1 0 1
1 1 0 0 1 0
1 1 1 1 0 1

Nella prima, seconda e quarta riga leggiamo le interpretazioni che sono


modelli sia di A che di B, poiché sono tutte e tre anche modelli di C, ne
segue la tesi.
Logica proposizionale - 5

Si consideri il seguente ragionamento:

Se temperatura e pressione restano costanti allora non può piovere. La


temperatura è rimasta costante, ma piove. Dunque la pressione non è
rimasta costante.

Tradurre il ragionamento in logica proposizionale e dire se è corretto.


Logica proposizionale - 5

Se temperatura e pressione restano costanti allora non può piovere. La


temperatura è rimasta costante, ma piove. Dunque la pressione non è
rimasta costante.

Se indichiamo con

T: la temperatura è rimasta costante;

P: la pressione è rimasta costante;

R: piove;

si tratta di provare se

{(T ∧ P) ⇒ ¬R, T ∧ R} |= ¬P.


Logica proposizionale - 5

{(T ∧ P) ⇒ ¬R, T ∧ R} |= ¬P.


T P R (T ∧ P) ⇒ ¬R T ∧R ¬P
0 0 0 1 0 1
0 0 1 1 0 1
0 1 0 1 0 0
0 1 1 1 0 0
1 0 0 1 0 1
1 0 1 1 1 1
1 1 0 1 0 0
1 1 1 0 1 0

Nella sesta riga leggiamo l'unica interpretazione che è modello sia di


(T ∧ P) ⇒ ¬R che di T ∧ R, poiché è anche modello di ¬P , il
ragionamento è corretto.
Logica del I ordine - 6

Individuare le occorrenze libere e vincolate delle variabili nelle seguenti


formule della logica del primo ordine (sottolineando le occorrenze libere)
e portarle in forma normale prenessa:

1. ∀x(A(x) ⇒ B(y )) ∨ f (x) = z ;


2. ∀x(∀y (A(y , z) ⇒ B(x, a)));
3. ∀x∀y (A(y , z)) ⇒ B(x, a);
4. ∀x(A(y , x)) ⇒ ∀y (A(y , x));
5. (∀x∃yA(y , x, f (y , x))) ∨ ¬∀yB(x, g (y ));
6. ∀x(A(x, y )) ⇒ ¬∀z(B(x, z) ⇒ ∃yA(y , z)).
Logica del I ordine - 6

1. ∀x(A(x) ⇒ B(y )) ∨ f (x) = z .

La forma normale prenessa è:

∀w (A(w ) ⇒ B(y ) ∨ f (x) = z).


Logica del I ordine - 6

2. ∀x∀y (A(y , z) ⇒ B(x, a)).

È già in forma prenessa:

∀x∀y (A(y , z) ⇒ B(x, a)).


Logica del I ordine - 6

3. ∀x∀y (A(y , z)) ⇒ B(x, a).

La forma normale prenessa si ottiene così:

∃w (∀y (A(y , z)) ⇒ B(x, a)),


∃w ∃y (A(y , z) ⇒ B(x, a)).
Logica del I ordine - 6

4. ∀x(A(y , x)) ⇒ ∀y (A(y , x)).

La forma normale prenessa si ottiene così:

∀z(∀x(A(y , x)) ⇒ A(z, x)),


∀z∃w (A(y , w ) ⇒ A(z, x)).
Logica del I ordine - 6

5. (∀x∃yA(y , x, f (y , x))) ∨ ¬∀yB(x, g (y )).

La forma normale prenessa si ottiene così:

(∀x∃yA(y , x, f (y , x))) ∨ ∃y ¬B(x, g (y )),


∀z(∃yA(y , z, f (y , z)) ∨ ∃y ¬B(x, g (y ))),
∀z∃w (A(w , z, f (w , z)) ∨ ∃y ¬B(x, g (y ))),
∀z∃w ∃y (A(w , z, f (w , z)) ∨ ¬B(x, g (y ))).
Logica del I ordine - 6

6. ∀x(A(x, y )) ⇒ ¬∀z(B(x, z) ⇒ ∃yA(y , z)).

La forma normale prenessa si ottiene così:

∀x(A(x, y )) ⇒ ∃z¬(B(x, z) ⇒ ∃yA(y , z)),


∀x(A(x, y )) ⇒ ∃z¬∃y (B(x, z) ⇒ A(y , z)),
∀x(A(x, y )) ⇒ ∃z∀y ¬(B(x, z) ⇒ A(y , z)),
∃w (A(w , y ) ⇒ ∃z∀y ¬(B(x, z) ⇒ A(y , z))),
∃w ∃z(A(w , y ) ⇒ ∀y ¬(B(x, z) ⇒ A(y , z))),
∃w ∃z∀u(A(w , y ) ⇒ ¬(B(x, z) ⇒ A(u, z))).
Logica del I ordine - 7

Data la formula

F = A(x, y ) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y )),

considerare la sua interpretazione sul dominio N dove A viene


interpretato come il predicato binario di minore stretto e discutere la
verità della formula e della sua chiusura universale e esistenziale.
Logica del I ordine - 7

F ≡ A(x, y ) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y )), dominio N, A signica <

Se x e y sono naturali tali che x è strettamente minore di y, allora esiste


un terzo numero compreso tra i due e distinto da essi.

La formula è soddisfacibile ma non è né vera né falsa. Infatti


l'assegnamento s1 denito da s1 (x) = 3 e s1 (y ) = 4 non soddisfa la
formula, mentre l'assegnamento s2 denito da s2 (x) = 3 e s2 (y ) = 5 la
soddisfa.
La sua chiusura universale è falsa mentre quella esistenziale è vera.
Logica del I ordine - 8

Data la formula

F ≡ ∀x∀y (A(x, y ) ∨ A(y , x)) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y ))

discuterne la verità nelle interpretazioni hZ, <i, hQ, ≤i e hN, |i (dove il


simbolo | è il predicato di divisibilità, ovverox|y signica  x divide y ).
La formula è valida?
Logica del I ordine - 8

F ≡ ∀x∀y (A(x, y ) ∨ A(y , x)) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y )), hZ, <i

La formula è vera, poiché non è vero che due interi sono sempre
confrontabili rispetto < e quindi l'antecedente dell'implicazione è falso.
Logica del I ordine - 8

F ≡ ∀x∀y (A(x, y ) ∨ A(y , x)) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y )), hQ, ≤i

La formula è soddisfacibile, infatti due razionali sono sempre confrontabili


rispetto ≤ ma sostituendo nelle occorrenze libere 3 a x e 4 a y la formula
è soddisfatta mentre sostituendo 4 a x e 3 a y no.
Logica del I ordine - 8

F ≡ ∀x∀y (A(x, y ) ∨ A(y , x)) ⇒ ∃z(A(x, z) ∧ A(z, y )), hN, |i

La formula è vera, poiché non è vero che dati due interi sempre uno dei
due divide l'altro, quindi l'antecedente dell'implicazione è falso.

Poiché ci sono interpretazioni in cui la formula non è vera (in particolare


la seconda di quelle che abbiamo visto), F non è neppure valida.
Logica del I ordine - 9

Tradurre in un opportuno linguaggio del I ordine le aermazioni seguenti:

1. se un numero naturale non è successore di nessun altro naturale,


allora è zero;

2. un numero è primo se e solo se i suoi unici divisori sono uno e se


stesso;

3. ogni primo è somma di quattro quadrati.


Logica del I ordine - 9

1. Se un numero naturale non è successore di nessun altro naturale,


allora è zero.

Possiamo introdurre una lettera funzionale unaria s da interpretare


l'operazione di successore e una costante a da interpretare come 0, allora
la formula cercata è

∀x(¬∃y (x = s(y )) ⇒ (x = a)).


Logica del I ordine - 9

2. Un numero è primo se e solo se i suoi unici divisori sono


uno e se stesso.

Ricordiamo che per denizione un numero è primo se e solo se ogni volta


che divide un prodotto divide uno dei due fattori. Allora introducendo
una lettera funzionale p per esprimere il prodotto e una costante a per 1,
abbiamo

∀x(∀y ∀z((∃k(p(x, k) = p(y , z))) ⇒ ((∃h(p(x, h) = y )) ∨ (∃j((p(x, j)) = z))))


⇔ ∀y (∃z(p(y , z) = x) ⇒ ((y = a) ∨ (y = x)))).
Logica del I ordine - 9

3. Ogni primo è somma di quattro quadrati.

Dobbiamo introdurre una lettera funzionale s per esprimere la somma e


una p per esprimere il prodotto. Poiché la formula sarebbe molto lunga,
potremmo anche introdurre un predicato unario P e immaginare che ogni
occorrenza di P(x) sostituisca la formula che esprime l'essere primo che
abbiamo determinato al punto precedente. In tal modo otteniamo la
formula

∀x(P(x) ⇒ ∃u∃v ∃w ∃z(x = s(s(p(u, u), p(v , v )), s(p(w , w ), p(z, z))))).

Volendo avremmo potuto introdurre due ulteriori abbreviazioni: una


lettera funzionale s4 di arità 4 tale che s4 (x, y , z, t) sia un'abbreviazione
dis(s(x, y ), s(z, t)), e una lettera funzionale unaria q tale che q(x) sia
un'abbreviazione di p(x, x). Allora con tali convenzioni la formula può
essere riscritta come

∀x(P(x) ⇒ ∃u∃v ∃w ∃z(x = s4 (q(u), q(v ), q(w ), q(z)))).

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