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GRUPPI DI LAVORO,LAVORI DI GRUPPO

Un gruppo di lavoro può essere definito come un insieme di individui che svolgono delle
attività coordinate per ottenere dei risultati attesi. I gruppi di lavoro sono presenti in molti
settori: nelle grandi aziende, nel campo dei servizi alla persona. L’esistenza del gruppo di
lavoro si richiama il principio secondo cui il gruppo è un’unità dinamica non riducibile alla
somma dei suoi componenti. Secondo questo principio l’unione fa la forza. Affinché un
gruppo lavori bene è importante che il numero dei suoi componenti abbia delle dimensioni
ottimali non devono essere inferiore a tre e superiori a 12. Nei gruppi di lavoro si possono
rilevare due aspetti: produttività e soddisfazione. Tra queste due polarità c’è un circolo
virtuoso perché ottenere i risultati attesi accresce la soddisfazione dei membri. I gruppi di
lavoro non sono isolati agiscono all’interno di un certo contesto sociale con altri gruppi e. È
importante che nel confronto con altri gruppi la condivisione e la collaborazione prevalgano.
Una distinzione è quella tra “lavoro in gruppo” e “lavoro di gruppo”: la prima si riferisce
alla semplice prossimità fisica di persone che seguono compiti diversi mentre nel secondo
gruppo ci sono degli elementi in più che condividono obiettivi e l’interdipendenza dei membri.
Maio fece interessanti scoperte: l’importanza del fattore umano e delle qualità delle relazioni
tra lavoratori. Attraverso diverse tecniche si accorse che il valore dei gruppi di lavoro e delle
relazioni che si costituivano a loro interno. Egli sostenne la necessità di intervenire
promuovendo il miglioramento dei rapporti interpersonali e del clima sociale all’interno della
azienda. Ma io può essere considerato l’iniziatore del movimento delle relazioni umane che
sottolineò l’importanza degli aspetti psicologici e sociologici nello studio organizzazioni
aziendali. L’équipe sociosanitaria è un gruppo multi professionale formato da professionisti
con specializzazioni diverse: medici e infermieri operatori sanitari. Gli scopi per cui équipe si
riunisce e l’erogazione di prestazioni sanitarie e la presa in carico di uno più utenti in
condizioni di difficoltà. È opportuno che i membri condividono una cultura professionale
comune ad esempio lo scrupolo, la riservatezza+. È importante che tra i membri si sviluppa
un senso di appartenenza al gruppo e che la comunicazione sia per te sincera, è auspicabile
la presenza di un coordinatore del gruppo o leader che dovrà avviare la socializzazione del
gruppo creando un clima di fiducia, dovrei guidare la discussione di gruppo che stabilirà le
obiettivi da raggiungere. I componenti dell’équipe dovranno tenere presente tre tipi di
comportamento: comportamento passivo ovvero subisce le opinioni e le azioni degli altri
senza esprimere i punti di vista ,si tratta di un comportamento che espone al rischio di ansia,
frustrazione e burnout ,il comportamento aggressivo è tipico di chi prevarica gli altri
imponendo le proprie idee, È molto pericoloso perché mortifica le persone e mettermi
esponenti l’integrità del gruppo, comportamento assertivo il più positivo, la persona
assertiva comunica in maniera più adeguata le proprie idee rispettando quelle degli altri,
l’assertività contribuisce la coesione del gruppo e la soddisfazione di tutti i membri.
Anche l’équipe sociosanitaria esposte al rischio di varia natura: possono emergere assunti di
base ovvero possono essere colpiti da stress patologico o da sindrome di Bornout. Entrambi
sono fenomeni di malessere lavorativo che colpiscono con frequenza. Lo stress è una
reazione dell’organismo di adattamento lo sforzo ai cambiamenti, è normale è un significato
positivo ma può diventare patologico quando le persone non riescono a rispondere agli
stimoli fisici chimici, sociali. La sindrome di burnout colpisce gli helper, soprattutto
medici,infermieri, poliziotti, si tratta di lavori abbastanza stressanti perché espongono a un
quotidiano confronto con il dolore altrui a cui può accompagnarsi la frustrazione per trovare
la risposta efficace. Il burnout è caratterizzato da esaurimento emotivo, scarsa realizzazione
personale.
IGIENE: SALUTE E SICUREZZA DEL PERSONALE SANITARIO E DELL’ASSISTITO
Le infezioni ospedaliere sono la complicanza più frequente grave dell’assistenza sanitaria.
Infatti così si definiscono le infezioni in sorte durante un ricovero in ospedale che al
momento dell’ingresso non le manifestava clinicamente. Queste sono le effetto della
progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie che sia da una parte garantiscono la
sopravvivenza a pazienti ad alto rischio di infezioni, dall’altra consentono l’ingresso di
microrganismi anche in sedi sterili. Negli ultimi anni l’assistenza sanitaria subito dei
cambiamenti. Prima gli ospedali erano luogo in cui si svolgeva la maggior parte degli
interventi assistenziali, a partire dagli anni 90 sono aumentati sei pazienti ricoverati in
condizioni gravi e si hai luoghi di cura extra ospedalieri. Di qui Si è ampliato il concetto di
infezioni ospedaliere a quello di infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria
ovvero ica.
Le persone a rischio di contrarre l’ ica sono i pazienti, il personale ospedaliero, gli assistenti
volontari, studenti e tirocinanti. Le condizioni che aumentano il rischio di infezioni sono:
● Età
● Patologie gravi
● Malnutrizione
● Traumi
● Trapianti d’organo
La trasmissione delle ica sono:
● Contatto diretto da una persona sana e una infetta
● Contatto tramite goccioline di Flugge
● Contatto indiretto attraverso un veicolo contaminato
● Trasmissione dell’infezione a più persone contemporaneamente attraverso un
veicolo contaminato come ad esempio cibo, sangue
● Via aerea
L’80% delle infezioni ospedaliere riguarda: il tratto urinario, le ferite chirurgiche, l’apparato
respiratorio e le infezioni sistemiche. Le più frequenti sono le infezioni urinarie ma nel ultimi
15 anni questo tipo di infezioni è in calo e sono in aumento le batteriemie ed polmoniti.
All’inizio degli anni 80 le infezioni ospedaliere erano dovute a batteri Gram negativi poi
grazie l’antibiotico sono aumentate le infezioni Gram positivi. Tra questi quelli che hanno una
maggiore resistenza agli antibiotici sono gli stafilococcus e, gli pneumococchi, gli etero
cocchi. Non tutte le infezioni correlate all’assistenza sono prevenibili: Si possono prevenire
attraverso la scelta di presidi più scuri, adozione di misure di assistenza al paziente che
garantiscano condizioni asettiche. Occorre pianificare e programmare dei piani di controllo
diversi livelli per garantire la messa in opera di quelle misure che sono efficaci nel ridurre il
rischio di complicanze infettive.

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