Sei sulla pagina 1di 3

Nel mezzo del caTra le molte canzoni di successo del fecondo binomio artistico

Pisano-Cioffi, Ciccio Formaggio venne scritta per Nino Taranto che la portò al
debutto nel 1940 al Teatro Bellini di Napoli, ma venne anche in seguito
interpretata da Leo Brandi al quale fu affidata dagli stessi autori.
Storia

Il testo racconta, narrate dal protagonista, le angherie subite da Ciccio


Formaggio, inflittegli di continuo dalla fidanzata Luisa, che escogita mille
sistemi per farne bersaglio di scherzi crudeli che lo mettono in ridicolo di fronte
agli altri.
(NAP)

«Si mme vulisse bbene o veramente


nun me facisse 'ncüitá d'a gente
nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie
nun me mettesse 'e ddite adinte 'll'uocchie»
(IT)

«Se mi volessi bene veramente


non mi faresti sbeffeggiare dalla gente
non mi strapperesti i peli dalle orecchie
non mi metteresti le dita dentro agli occhi»
(Strofa della canzone Ciccio Formaggio)

Come molte canzonette di successo, fu presto modificata per scopi di satira


politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu Totò che ne
interpretò una versione riveduta e corretta da Michele Galdieri, in coppia con Anna
Magnani, presentandola al Teatro Valle di Roma, il 26 giugno 1944, quando la città
era già saldamente in mano agli Alleati. Nella pièce, Totò impersonava Mussolini
vestito da Pinocchio e rimproverava l'Italia, interpretata dalla Magnani nelle
vesti di Salomè, per essere stata troppo adulatrice e indulgente nei suoi confronti
e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessarmmin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura


esta selTra le molte canzoni di successo del fecondo binomio artistico Pisano-
Cioffi, Ciccio Formaggio venne scritta per Nino Taranto che la portò al debutto nel
1940 al Teatro Bellini di Napoli, ma venne anche in seguito interpretata da Leo
Brandi al quale fu affidata dagli stessi autori.
Storia

Il testo racconta, narrate dal protagonista, le angherie subite da Ciccio


Formaggio, inflittegli di continuo dalla fidanzata Luisa, che escogita mille
sistemi per farne bersaglio di scherzi crudeli che lo mettono in ridicolo di fronte
agli altri.
(NAP)

«Si mme vulisse bbene o veramente


nun me facisse 'ncüitá d'a gente
nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie
nun me mettesse 'e ddite adinte 'll'uocchie»
(IT)

«Se mi volessi bene veramente


non mi faresti sbeffeggiare dalla gente
non mi strapperesti i peli dalle orecchie
non mi metteresti le dita dentro agli occhi»
(Strofa della canzone Ciccio Formaggio)
Come molte canzonette di successo, fu presto modificata per scopi di satira
politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu Totò che ne
interpretò una versione riveduta e corretta da Michele Galdieri, in coppia con Anna
Magnani, presentandola al Teatro Valle di Roma, il 26 giugno 1944, quando la città
era già saldamente in mano agli Alleati. Nella pièce, Totò impersonava Mussolini
vestito da Pinocchio e rimproverava l'Italia, interpretata dalla Magnani nelle
vesti di Salomè, per essere stata troppo adulatrice e indulgente nei suoi confronti
e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessarva selvaggia e aspra e
forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant' è amara che poco è più morte;


ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
Tra le molte canzoni di successo del fecondo binomio artistico Pisano-Cioffi,
Ciccio Formaggio venne scritta per Nino Taranto che la portò al debutto nel 1940 al
Teatro Bellini di Napoli, ma venne anche in seguito interpretata da Leo Brandi al
quale fu affidata dagli stessi autori.
Storia

Il testo racconta, narrate dal protagonista, le angherie subite da Ciccio


Formaggio, inflittegli di continuo dalla fidanzata Luisa, che escogita mille
sistemi per farne bersaglio di scherzi crudeli che lo mettono in ridicolo di fronte
agli altri.
(NAP)

«Si mme vulisse bbene o veramente


nun me facisse 'ncüitá d'a gente
nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie
nun me mettesse 'e ddite adinte 'll'uocchie»
(IT)

«Se mi volessi bene veramente


non mi faresti sbeffeggiare dalla gente
non mi strapperesti i peli dalle orecchie
non mi metteresti le dita dentro agli occhi»
(Strofa della canzone Ciccio Formaggio)

Come molte canzonette di successo, fu presto modificata per scopi di satira


politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu Totò che ne
interpretò una versione riveduta e corretta da Michele Galdieri, in coppia con Anna
Magnani, presentandola al Teatro Valle di Roma, il 26 giugno 1944, quando la città
era già saldamente in mano agli Alleati. Nella pièce, Totò impersonava Mussolini
vestito da Pinocchio e rimproverava l'Italia, interpretata dalla Magnani nelle
vesti di Salomè, per essere stata troppo adulatrice e indulgente nei suoi confronti
e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessar
Io non so ben ridir com' i' v'intrai,
tant' era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.
Tra le molte canzoni di successo del fecondo binomio artistico Pisano-Cioffi,
Ciccio Formaggio venne scritta per Nino Taranto che la portò al debutto nel 1940 al
Teatro Bellini di Napoli, ma venne anche in seguito interpretata da Leo Brandi al
quale fu affidata dagli stessi autori.
Storia

Il testo racconta, narrate dal protagonista, le angherie subite da Ciccio


Formaggio, inflittegli di continuo dalla fidanzata Luisa, che escogita mille
sistemi per farne bersaglio di scherzi crudeli che lo mettono in ridicolo di fronte
agli altri.
(NAP)

«Si mme vulisse bbene o veramente


nun me facisse 'ncüitá d'a gente
nun me tirasse 'e pile 'a dint'e rrecchie
nun me mettesse 'e ddite adinte 'll'uocchie»
(IT)

«Se mi volessi bene veramente


non mi faresti sbeffeggiare dalla gente
non mi strapperesti i peli dalle orecchie
non mi metteresti le dita dentro agli occhi»
(Strofa della canzone Ciccio Formaggio)

Come molte canzonette di successo, fu presto modificata per scopi di satira


politica. Il primo a parodiarne il testo con questi intenti fu Totò che ne
interpretò una versione riveduta e corretta da Michele Galdieri, in coppia con Anna
Magnani, presentandola al Teatro Valle di Roma, il 26 giugno 1944, quando la città
era già saldamente in mano agli Alleati. Nella pièce, Totò impersonava Mussolini
vestito da Pinocchio e rimproverava l'Italia, interpretata dalla Magnani nelle
vesti di Salomè, per essere stata troppo adulatrice e indulgente nei suoi confronti
e non aver avanzato critiche, nel momento in cui era necessar
Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m'avea di paura il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle


vestite già de' raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.

Allor fu la paura un poco queta,


che nel lago del cor m'era durata
la notte ch'i' passai con tanta pieta.

E come quei che con lena affannata,


uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,

così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,


si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.

Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,

Potrebbero piacerti anche