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Le sentenze corte di giustizia—> contribuito a creare il diritto dell’Ue con l’affermazione di alcuni
principi.
Il diritto dell’Ue si fonda sui trattati internazionali.
Unione Europea è un organizzazione internazionale complessa.
Per l’entrata in vigore del trattato si puo decidere che questo entri in vigore raggiunto un
determinato numero di ratifiche. Nel caso dell’unione europea un trattato entra in vigore quando è
stato ratificato all’unanimità degli stati. (Anche se un solo stato non lo ratifica, il trattato non entra
in vigore).
Il processo è iniziato negli anni 50 ed è tuttora in corso: 4 fasi per il periodo storico e per gli
sviluppi del processo stesso. Per ogni fase ci sono tre tendenze variabili:
- approfondimento
- Allargamento
- Differenziazione
Da un lato gli stati europei sono martoriati dalla guerra e vogliono quindi la pace ma dall’altra
devono trovare soluzioni diverse da quelle attuate dopo la fine del primo dopo guerra.
La spinta per la formazione dell’Ue viene sia dall’interno, ma anche dall’esterno, grazie agli usa.
Infatti nel 1947 gli usa attuano il piano Marshall per aiutare economicamente i paesi alleati con la
condizione che quegli stati gestissero in comune quelle risorse.
Allargamento: gli stati partecipi sono 6
Differenziazione=0
Approfondimento: avvio del processi di integrazione europeo che è avviato dagli anni 50 grazie alla
CECA.
CECA forma di integrazione avanzata che nasce da un idea di Monnet (signore francese che aveva
contatti con uomini politici e voleva garantire la pace in Europa)
Il carbone e l’acciaio sono le due risorse base per industria bellica e sono collocate in regioni da
sempre contese tra Francia e Germania.
Monnet voleva realizzare un organo, ossia l’alta autorità, che doveva essere composto da pochi
individui che proponessero tante idee.
Monnet presenta l’idea a Schumann, che presenta questo progetto: aderiscono Italia, Francia,
Germania e Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo)—> c.d. Stati fondatori.
Primo trattato che entra in vigore è la ceca firmato nel 1951 è entrata in vigore nel’52.
Successivamente si sono creati altri trattati che pero non sono entrati in vigore:
- creazione esercito europeo (idea francese perche temeva la Germania)—> costituzione della
CED: comunità europea di difesa.
Si crea cosi un organizzazione internazionale che viene modificata gradualmente sulla base del
trattato di Roma.
Dopo la CEE si vuole integrare ancora di piu l’idea e quindi nasce l’idea di creare mercato unico:
nascita del gradualismo: creazione di un mercato unico nel territorio europeo, si stabiliscono
norme comuni in modo tale che l’integrazione politica verra da se. Intenzione di garantire la libera
circolazione di capitali, persone e merci: volontà di rendere il territorio dell’unione europea un
territorio unico dove prima vi erano dazi e dogane.
Atto unico entra in vigore nel 1987 e nasce da un progetto di trattato avanzato.
Trattato di Maastricht 1992: introduce modifiche notevoli nella struttura e nel funzionamento
della vecchia ue—> difficolta sulla sua ratifica. Caratteristica principale: fissa i passi per arrivare
alla moneta unica: euro
Trattato incisivo sulla sovranità di ogni stato e ha molto accresciuto il potere del parlamento
europeo.
La politica economica e fiscale realtà nelle mani degli stati membri, mentre la politica monetaria è
nelle mani della BCE.
Approfondimento: trattato del 1957 modificato dall’atto unico e dal tratto di Maastricht.
Allargamento: regno unico, Irlanda, Danimarca, Grecia, Spagna e Portogallo—> questo
allargamento crea disturbo ali stati fondatori che, volendo raggiungere unita politica, la Danimarca
e Regno Unito avevano tendenze diverse, mentre Grecia, Spagna e Portogallo entrano nell’Ue dopo
la caduta dei loro regimi dominanti (requisito per entrare nella CEE era quello di essere uno stato
democratico.)
Differenziazione: trattato di Schengen (concluso solo da alcuni stati), moneta unica ( trattato di
Maastricht fissa dei parametri economici e giuridici per entrare nell’unione monetaria- quindi non
entrano tutti subito ma gradualmente quando raggiungono questi livelli. La differenziazione è
aumentata quando alcuni stati hanno espressamente rifiutato la moneta unica- Regno Unito.
Trattato di Amsterdam 1997- trattato di Nizza 2003–> apportato modifica sulla struttura dell’Ue.
- trattato di Amsterdam introduce la cooperazione rafforzata
- Trattato di Nizza volontà di introdurre una costituzione europea, per superare questa fase do
stallo, ma idea bocciata
Trattato di Lisbona 2007: contenuti simili al trattato di Nizza ma elimina quei termini che
facessero pensare all’unione europea come un grande stato (inno d’Europa)
Allargamento: Austria, Svezia e Finlandia. 2004 Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Slovenia, Cipro, Malta, Lettonia, Estonia, Lituania. 2007 Bulgaria e Romania. —> unione Europa
con paesi con storie molto diverse tra loro.
Differenziazione: inizia a circolare l’euro tra alcuni stati membri. Vi erano alcuni stati che volevano
un processo di integrazione molto piu veloci rispetto ad altri, come Regno Unito, Irlanda e
Danimarca in qui specificarono la loro posizione in cui non volevano adeguarsi in certe materie.
Ordinaria: progetto di modifica del trattato presentato da governo di qualsiasi stato membri,
parlamento europeo o commissione al consiglio. Il consiglio lo trasmette al consiglio europeo che lo
notifica ai parlamenti nazionali degli stati membri. Il coniglio europeo decide a maggioranza
semplice.
Decisione del consiglio preceduta da consultazione del p.e e commi e se le modifiche riguardano
moneta—> BCE.
Se consiglio decide di procedere all’esame il presidente del c.e convoca una convenzione (rapp stati
membri-rapp p.e e consiglio e commi). Il consiglio non è obbligato a convocare questa convenzione
e passare direttamente all’esame della modifica e convocare la CIG (conferenza rappresentanti stati
membri. Conf intergove). Se consiglio convoca la convenzione questa esamina il progetto di
modifica e adotta la raccomandazione rivolta alla cig, che adotta all’unanimità queste modifiche.
Se la cig decide di adottare queste modifiche, devono essere ratificate poi all’unanimità degli stati
membri.
ALLARGAMENTO E RECESSO
Trattato sull’unione europea (TUE) != trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
Adesione e recesso sono meccanismi disciplinati da norme del TFUE.
Allargamento
Si dovrebbe parlare piu di ammissione che di adesione perche lo stato richiedente viene ammesso
se viene accettato dagli altri stati, mentre il termine di adesione sembra ad indicare il fatto che uno
stato potrebbe entrare solo su una semplice richiesta.
Le condizioni per aderire sono elefante dall’art 49 TFUE e tramite i criteri di Copenaghen stabiliti
dal consiglio europeo nel 1993.
criteri adesione ex. Art 49 TFUE:
• Statualità: lo stato deve avere il potere di far rispettare le norme che pone. Lo stato richiedente
deve essere uno stato ai sensi del diritto internazionale (stato federale o regione autonoma non
puo entrare nell’Ue.
• Criterio geografico: stato europeo (problema in occasione della richiesta di adesione del
Marocco: rigettata perche non si trovava nel continente europeo ma quello africano.
• Rispetto art 2 TUE: Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà,
della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani,
compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.
Recesso
Diritto internazionale prevede che anche quando il diritto di recesso non sia previsto
espressamente , questo puo essere attivato quando tutti gli stati membri sono d’accordo o quando
sono mutuate le circostanze che hanno spinto lo stato ad aderire.
Nel TUE l’art 7 afferma che se uno stato membro ha violato in modo grave i diritti
fondamentali, il consiglio puo decidere di sospendere questo stato dal godimento di alcuni diritti
che derivano dall’Ue, come il diritto di voto del suo rappresentante in consiglio.
L’art 50 TUE è legato all’art 7 TUE: art 7 tue e disicplina le modalità con cui si puo cacciare uno
stato ma si voleva introdurre una modalità in cui lo stato uscisse volontariamente dall’Ue.
Procedura: definita dall’art 50 TUE e si svolge completamente nelle istituzioni dell’Ue.
Se uno stato vuole recedere deve notificare l’intenzione al consiglio europeo, che negozia
l’accordo di recesso seguendo le procedure che l’Ue segue quando deve stipulare un accordo con
uno stato terzo.
Dalla data in vigore dell’accordo, le norme dell’Ue cessano di essere applicate nello stato uscente.
Senza tale accordo il recesso è valido a partire dopo due anni dalla data di notificazione.
Una volta che lo stato è uscito all’Ue è necessario capire quali rapporti sussistono con ue.
Caso brexit.
La storia del Regno Unito in Europa è molto travagliata: in sintesi: rifiuto entrare nella cee,
creazione dell’EFTA con altri due stati che non facevano parte dell’Ue, domanda di adesione e il
veto di de Gaulle, adesione e primo referendum, atteggiamento generale nei confronti del processo
di integrazione, Cameron e le conclusioni del consiglio europeo del 2016, referendum, brexit:
proroghe, recesso e problema dei rapporti futuri
1957 CEE: Regno Unito non è entrata subito, paese era marginale.
1960: prende l’iniziativa di creare l’EFTA, figura diversa dall’Ue insieme ad altri du estati che non
facevano parte dell’Ue. L’EFTA era molto piu blanda dell’Ue e creava un mercato molto piu piccolo
con minore di libertà: libero scambio tra paesi che vi appartenevano. Successivamente il Regno
Unito capi che l’EFTA era inefficiente e quindi chiede l’ammissione all’ue.
1961: apertura negoziazioni per ammissione Regno Unito: opposizione di de Gaulles, che pone il
veto perche riteneva che far entrare GB in UE volesse dire far entrare gli USA (GB= cavallo di troia
degli usa).
1967: GB pone un altra domanda di adesione in un periodo di grande difficolta economica, ma
venne respinta di nuovo
1971: terza domanda di ammissione, questa volta accolta perche non cera piu de Gaulles ma
Pompidou, che non si era opposto.
1975: viene promosso in GB un referendum dal partito laburista che contestava le condizioni di
adesioni e il contributo che GB pagava a UE—> Vince il si: i cittadini gb votano per rimanere
dell’Ue.
1970-1990: atteggiamento ostruzionistico della GB, atteggiamento diventato evidente durante il
governo del primo ministro Margaret Thatcher (1979-1990), la quale era molto ostile
all’integrazione.
2015: David cameron, promette agli elettori inglesi di rinegoziare le condizioni di adesione per
rivedere la posizione della gb in ue. Cameron vince e si impregna a organizzare un referendum per
decidere se rimanere o uscire dall’Ue. Prima di fare questo voleva ristabilire le condizioni si
appartenenza della gb in ue e poi avrebbe indetto il referendum, sperando di rimanere nell’Ue.
Giugno 2016 al referendum vince il no : shock : il recesso di uno stato importante come il Regno
Unito gettava l’Ue in una fase mai vista prima: il tue prevedeva il recesso ma non si sarebbe mai
pensato di attuarlo concretamente. —> apertura fase di incertezza.
la Gran Bretagna prima di notificare la sua volontà di recedere fa passare molti mesi e
quindi proroga il termine di due anni.
Le istituzioni si comportarono in modo molto rigido con la GB, e viceversa e quindi concesse a lei
una proroga per evitare la sua uscita senza un accordo che disciplinasse il rapporto futuro. Si arriva
all’accordo di recesso nel 1°febbraio 2020–> questo accordo regolamenta il rapporto tra GB/UE. La
GB minaccia di non rispettare questi accordi perche voleva diventare uno stato terzo verso ue,
sopratutto nei rapporti commerciale
Inoltre l’Ue è retta dal principio di attribuzione: l’Ue non puo autodeterminarsi le competenze, ma
dispone di quelle che gli stati le hanno conferito con i trattati.
I valori fondanti su cui si basa l’UE sono elencati nell’art 2 TUE: L’Unione Europea si fonda sui
valori del rispetto della dignità umana della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello stato
di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi diritti delle persone appartenenti a minoranze”.
Questi sono valori dell’unione europea perche sono valori comuni degli stati membri.
articolo importantissimo in quanto riassume il retaggio del popolo dell’Ue (retaggio=
patrimonio di un popolo).
I valori dell’art 2 TUE possono considerarsi costitutivi dell’identità europea
L’art 7 TUE prevede delle sanzioni per lo stato membro che si renda colpevole di una grave e
persistente violazione dei valori (+ art 354 TFUE)
L’art 7 TUE contempla due procedure:
• procedura d’allarme: introdotto con il trattato di Nizza per il governo xenofobo dell’Austria.
È stata introdotta successivamente perche nel trattato di Amsterdam non era prevista una
procedura da applicarsi in caso di mero rischio. Il consiglio delibera a maggioranza dei 4/5 dei
membri. può constatare che esiste un evidente rischio di violazione grave di uno dei valori ex art
2 TUE. Successivamente si ha la delibera del consiglio che ha luogo solo su proposta di 1/3 degli
stati membri, o 2/3 del parlamento o dalla commissione, previa autorizzazione del parlamento.
Prima di tutto questo il consiglio ha l’obbligo di ascoltare lo stato in questione e ha l’obbligo di
verificare che i motivi sono validi e persistenti.
• Su proposta di 1/3 stati membri. Del parlamento o della commissione, il consiglio deliberando
a maggioranza dei 4/5 dei suoi membri previa approvazione del parlamento, può constatare
che vi è un rischio evidente di violazione grave di uno stato membro dei valori dell’art 2
TU. Prima di procedere alla constatazione del rischio il consiglio deve procedere all’ascolto
dello stato e puo rivolgergli delle raccomandazioni.
• Procedura ordinaria: il consiglio europeo, deliberando all’unanimità su proposta di 1/3 degli
stati membri o della commissione, è prevista approvazione del p.e puo constatare l’esistenza di
una violazione grave e persistente di uno degli stati membri dei valori dell’art 2 TUE.
• Quando è stata fatta la constatazione il consiglio delibera a maggioranza qualificata e puo
decidere di sospendere alcuni diritti che derivano dall’ue, come il diritto di voto del
rappresentate dello stato al coniglio.
In entrambe le procedure , lo stato membro in questione non partecipa al voto e quindi non puo
ostacolare il raggiungimento all’unanimità.
In quesi casi il TUE non prevede mai espulsione. Nonostante la sospensione dei diritti, questa non
esonera lo stato a mantenere i propri obblighi.
Dato che è molto difficile attuare queste due procedure—> ultimi anni sia commissione che
consiglio—> nuovi meccanismi:
- il consiglio ha previsto con cadenza annuale la tenuta di un dialogo tra tutti gli stati membri sullo
stato di diritto.
- Commissione: introdotto nuova procedura di carattere preventivo a cui la commissione
ricorre quando ravvisi che in uno stato membro via sia la minaccia dello stato di diritto
- Questa procedura prevede che:
- Prima fase—> commissione invia allo stato in questione un parere sullo stato di diritto
- Se la questione non si risolve in maniera soddisfacente—> commissione trasmette una
raccomandazione, in cui suggerisce una misura da adottare per rimuovere la minaccia.
- Fase di follow-up: commissione valuta il seguito dello stato membro e valuta se attivare
una delle due procedure previste dell’art 7 TUE. (Applicazione caso Polonia)
Sempre per quanto riguarda i valori fondanti, l’Ue si impegna a promuoverli sia nei confronti degli
stati membri, ma anche nel resto del mondo.
Dopo l’annuncio dei valori fondanti, l’Ue dichiara i suoi obiettivi, comuni agli Stati membri:
1. Obiettivo di promuovere la pace, i valori dell’Ue e il benessere dei suoi popoli
2. Offrire ai cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne.
3. Instaurare un mercato interno
4. Istituire una politica economica e monetaria (euro)
5. Avere una rete di relazioni esterne con cui l’Ue possa promuovere i suoi interessi.
COMPETENZE DELL’UE
Competenze ue disciplinare all’art 5 TUE, questa parte ha subito delle modifiche con il trattato di
Lisbona.
Art 5 tue: tre principi:
- principio di attribuzione
- Principio di sussidiarietà: ripartizione competenze tra ue e stati membri
- Principio di proporzione: esercizio delle competenze
Principio di attribuzione
Ue persegue i suoi obiettivi in ragione delle competenze che le sono attribuite nei trattati. —> gli
stati membri hanno attribuiti all’Ue delle competenze che sono solo quelle previste dai trattati: art 4
TFUE: qualsiasi competenza non attribuita all’Ue dai trattati spetta agli stati membri.
In base al principio di attribuzione—> ue agisce nei limiti delle competenze che le sono state
attribuite a titolo derivato, ossia su volontà degli stati membri, e non a titolo originario, come
avveniva per gli stati sovrani.
L’art 13 TFUE applica il p.io di attribuzione alle istituzione dell’Ue affermando che: “ ogni
istituzione agisce nei limiti conferiti loro dai trattato. Secondo le procedure, condizioni e finalità da
essi previste.
Il p.io di attribuzione afferma quindi che ogni atto ue deve avere un proprio fondamento in una
disposizione dei trattati che quindi costituiscono la base giuridica dell’atto in questione. Atto
privo di questo fondamento—> illegittimo.
Le competenze dell’Ue
Le competenze dell’Ue possono essere di tre tipi e sono elencate dall’art 2 TFUE
• competenze esclusive
• Competenze concorrenti
• Competenze di sostegno, coordinamento o completamento
Le competenze esclusive (art 3 TFUE) sono quei settori in cui solo ue puo adottare atti
giuridicamente vincolati. Gli stati membri lo possono fare solo se autorizzati dall’Ue o per dare
attuazione agli stati dell’Ue.
I settori in cui l’Ue ha competenza esclusiva sono:
- unione doganale 🐶
Le competenze concorrenti (art 4 TFUE) settori in cui sia gli stati membri che l’Ue possono
adottare atti giuridicamente vincolanti. Gli stati membri pero possono esercitare le loro competenze
solo quando l’Ue abbia già esercitato le proprie. (Stati membri possono emanare atti giuridicamente
vincolanti solo dopo ue) —> per questo motivo in dottrina si parla di pre-emption
Quando gli stati esercitato competenze concorrenti, sono sempre tenuti a rispettare l’obbligo di
leale cooperazione ex art 4 TUE, che implica il rispetto e assistenza reciproca tra stati membri e ue
nell’adempimento dei rispettivi compiti.
I settori in cui si ha competenza concorrente sono:
- mercato interno
- Politica sociale
- Coesione economica, sociale, territoriale
- Agricoltura
- Ambiente
- Protezione consumatori
- Trasporti (11 settori totali)
L’esercizio di queste competenze dell’Ue è soggetto a due principi stabiliti dall’art 5 TUE:
principio di proporzionalità e principio di sussidiarietà.
Le modalità di applicazione di questi due principi sono stabilite dal protocollo, che contempla
anche un articolato intervento dei parlamenti nazionali per un controllo preventivo del rispetto del
principio di sussidiarietà.
Innanzitutto il protocollo afferma che ogni progetto di atto legislativo dell’Ue deve essere
trasmesso ai parlamenti nazionali. Questo progetto deve essere motivato per quanto riguarda il
rispetto del principio di sussidiarietà. —> se manca la motivazione, l’atto dell’Ue puo essere
impugnato dinnanzi alla corte di giustizia per la violazione delle forme sostanziali.
Entro 8 settimane dalla trasmissione del progetto, ogni parlamento nazionale può invitare ai
presidenti del parlamento europei, del consiglio e della commissione un parere motivato in cui
elenca le ragioni per le quali il progetto non sia conforme al principio di sussidiarietà (l’importanza
di questi pareri motivati dipende dal loro numero). Se il numero di questi pareri motivati è almeno
1/3 dell’insieme dei voti attribuiti ai parlamenti nazionali, l’Ue è tenuta a riesaminarlo, potendo
decidere se mantenere, modificare o ritirare il progetto, in ogni caso deve motivare la propria
decisione—> procedura del cartellino giallo.
Se il numero dei pareri motivati rappresenta la maggioranza semplice dei voti attribuiti ai
parlamenti nazionali, e l’atto deve essere Adottato con la procedura legislativa ordinaria, se la
commissione decide di mantenere la proposta deve spiegare le ragioni per cui ritiene conforme al
principio di sussidiarietà in un parere motivato che viene sottoposto al parlamento europeo e al
consiglio, affinché queste istituzioni esaminano la compatibilità della proposta con il principio di
sussidiarietà. se il consiglio e il parlamento a maggioranza dei voti espressi ritengono che la
proposta non è compatibile con il principio di sussidiarietà, questa non forma oggetto di un altro
esame (procedura di cartellino arancione)
membri alle stesse condizioni di quelle dello stato membro. L’integrazione quindi avveniva secondo
le regole del paese di destinazione, rispettando il divieto di discriminazione basato sulla nazionalità.
Questa soluzione apparve fin da subito inadeguata perche si potevano nascondere situazioni molto
discriminatorie. Per ovviare a questi inconvenienti la corte di giustizia ha iniziato a introdurre già
fagli anni ‘70 Il principio secondo cui i prodotti legalmente fabbricati e venduti in uno Stato
membro devono poter liberamente circolare negli altri Stati membri, così come le persone
legittimamente abilità dell’esercizio di una professione in uno Stato membro devono poter
esercitare anche negli altri.
Le uniche restrizioni che lo stato puo apportare alle persone, merci ecc devono essere giustificate da
motivi che attingono alla salute pubblica, correttezza del commercio, tutela dei consumatori.
La corte quindi ha sostituito al principio del paese di destinazione il principio del paese di
origine: Secondo cui non è possibile per lo Stato di destinazione imporre condizioni più onerose di
quelle richieste dallo Stato di origine, con la sola eccezione delle misure che possono essere
giustificate da esigenze imperative di interesse generale
Nell’ambito dell’Unione Europea si è realizzata la moneta unica, mentre non si è realizzata una
politica economica comune, dato che questa realizzazione avrebbe inciso troppo pesantemente sulla
sovranità degli Stati. In assenza di una politica economica comune se è previsto una procedura per
evitare disavanzi eccessivi con le relative norme del TFUE. Questo comporta una duplice
conseguenza:
- la politica economica si adatta di volta in volta alle situazioni contingenti —> flessibilità della
politica economia. Se i criteri della politica economica fossero fissati in un trattato si perderebbe
questa flessibilità
- La moneta unica è posta sulla volontà degli stati membri di rispettare i principi impegni assunti
in materia di politica economia: rispetto dei patti
La moneta unica, senza una politica economica unta, non è una realizzazione con i caratteri
dell’ irreversibilità
all’unione l’adempimento dei suoi compiti e si astengono da qualsiasi misura che rischi di mettere
in pericolo la realizzazione degli obiettivi dell’unione europea”.
Quindi è a carico dell’Ue l’obbligo di rispettare l’uguaglianza degli stati membri dinnanzi ai loro
trattati, la loro identità nazionale, politica e costituzionale, compreso il sistema di autonomie locali
e regionali e le funzioni essenziali dello stato.
Per quanto riguarda gli stati membri, a prima vista sembrerebbe che hanno l’obbligo di adempiere
secondo buona fede ai tratti internazionali. Tuttavia nella corte di giustizia la norma finito con
l’assumere una funzione di garantire l’effettività, la coerenza e la completezza dell’intero
ordinamento dell’Unione Europea.questa è diventato il fondamento di un obbligo degli Stati
membri ed è definito come obbligo di buona fede comunitaria.
Principi democratici
Questi sono diritti che i cittadini ue possono far valere nei confronti degli stati membri e non nei
confronti dell’Ue.
Per far valere qualcosa nei confronti dell’Ue, o no state introdotte nel titolo II del TUE norme che
vanno a costituire disposizioni relative ai principi democratici
Queste norme si comprendono alla luce del problema del deficit democratico che ha determinato
una serie di interventi che andavano a rafforzare i poteri del parlamento europeo.
Novità importante introdotta dal trattato di Lisbona: ha affermato che quando il consiglio europeo
propone al parlamento un candidato per la carica a presidente do commissione, deve tener conto
delle elezioni del parlamento europeo—> cio ha fatto si che ogni partito politico europeo
presentasse un proprio candidato alla commissione per la presidenza—> sistema dello
spitzenkandidaten (i migliori candidati) che conferisce un altro elemento di democraticità alle
istituzioni dell’Ue
La dottrina pero ha sottolineato alcune problematiche, infatti un legame troppo stretto con la
commissione contraddice la logica della rappresentanza dell’Ue.
Consapevoli di cio i redattori del trattato di Lisbona hanno aggiunto un altro elemento alla
democraticità dell’Ue, ossia quelli della democrazia partecipativa —> art 10 TUE: diritto di ogni
cittadino di partecipare attivamente alla vita democratica dell’Ue.
Un’iniziativa introdotta dall’art 11 TUE: iniziativa dei cittadini europei—> consente a un milione
di cittadini dell’Ue, con la cittadinanza di un numero significativo di stati (1/4= 7 stati), di inviare
alla commissione una proposta appropriata su una materia in merito a cui i cittadini ritengono
necessario un atto giuridico dell’Ue. Prima di raccogliere le firme a favore di un iniziativa, i
promotori devono chiedere la registrazione alla commissione, che deve verificare la presenza di
condizioni di ammissibilità. Se viene raggiunto il n° di firme richieste, la commissione deve
esaminare la proposta e deve esporre le proprie conclusioni giuridiche e politiche —> no obbligo
fi presentare la proposta: fino ad oggi sono quattro iniziative su 50: stopvivisection.
Le disposizioni che riguardano i principi democratici si completano con l’art 12 TUE, che
raccoglie l’insieme delle prerogative di cui godono i parlamenti nazionali.
In primis l’art 12 TUE prevede che i parlamenti nazionali siano informati dalle istituzioni dell’Ue..
tale obbligo prevede:
- trasmissione di tutti i documenti prodotti dalla commissione
- Trasmissione dei progetti di atti legislativi del parlamento europeo.
La ratio di questo obbligo di informazione sta nell’incoraggiare una partecipazione indiretta dei
parlamenti nazionali nell’attività dell’Ue.
Il trattato di Lisbona pero ha previsto anche delle ipotesi di coinvolgimento diretto, la cui
principale manifestazione sta nel loro intervento nelle procedure legislative dell’Ue, con il fine di
vigilare sul rispetto del principio di sussidiarietà.
Oltre all’obbligo di informazione, l’art 12 tue prevede delle prerogative ai parlamenti nazionali per
la revisione dei trattati: una delle due procedure di revisione semplificata della norma.
Gli organi dell’Ue sono molteplici ma l’art 13 TUE nomina a rango istituzionale il parlamento
europeo , il consiglio, il consiglio europeo, la commissione europea, la corte di giustizia, la BCE e
la corte dei conti.
A queste istituzioni si applicano le norme dei trattati che si riferiscono alle istituzioni ma puo darsi
che si applicano anche ad altri organi che istituzioni non sono.
- Principio della leale cooperazione: le istituzioni devono rispettare e agevolare e non ostacolare
l’esercizio delle altre istituzioni.
L’Ue non si basa secondo il principio della separazione dei poteri (stato moderno per l’esigenza di
decentrare i poteri che erano nelle mani del monarca assoluto). Questo perché nelle organizzazioni
internazionali c’è l’esigenza di creare al centro una struttura forte da poter rappresentare gli
interessi degli stati mementi uti universi, al di la dei loro interessi come uti singuli.
Consiglio europeo
Istituzione dell’unione europea che nasce dalla prassi perche in origine non era previsto dai
trattati.
Nel 1970 si era istaurata la pratica in cui i capi di stato e di governo si incontravano per definire gli
orientamenti del processo di integrazione europea e questi incontri venivano chiamati “vertici”. Il
primo vertice è stato nel 1974 a Parigi: si decide che questi incontri si dovevano tenere due volte
l’anno.
Il c.e è formato dai capi di stato o di governo di ciascun stato membro, dal presidente proprio e dal
presidente di commissione. Eventualmente ogni capo di stato o di governo puo farsi assistere da un
ministro in particolare.
Questa organo si istituzionalizza gradualmente e con il trattato di Lisbona diventa una vera e
propria istituzione. I suoi atti possono essere impugnati dinnanzi alla corte di giustizia.
Il presidente del consiglio europeo viene eletto a maggioranza qualificata rimane in carica per due
anni e mezzo e puo essere rieletto una sola volta.
Il presidente non puo avere un mandato nazionale. Assicura la continuità dei lavori del consiglio
europeo e cerca di mediare la posizione degli stati membri per giungere piu facilmente agli accordi,
assicura la rappresentanza esterna dell’unione e assicura i rapporti con il parlamento europeo
Con trattato di Lisbona—> funzioni piu specifiche acquisite dal consiglio europeo:
- certo ruolo nella proposta o nomina di alcune cariche
- Prende decisioni sulla formazione delle altre istituzioni
- Revisione dei trattati
- Decisioni di status di membro dell’unione europea
- Organo di seconda istanza rispetto al consiglio
Negli ultimi anni il consiglio europeo ha assunto molta piu rilevanza—> l’importanza è aumentata
perche quando è scoppiata la crisi finanziaria, l’Ue non aveva piu strumenti per risolverla —>
consiglio europeo organo piu adatto per risolverla perche essendo composto da capi di stato e di
governo si poteva arrivare a soluzioni piu immediate
Consiglio
Il consiglio europeo non esisteva quando è stata creata la CEE (organo nato dalla prassi), esisteva il
consiglio ed era previsto dai tratti del 1957 ed è disciplinato dal TUE e dal TFUE.
Composizione: rappresentati a livello ministeriale
Problema—> dato il numero elevato degli stati membri è necessario decidere quali ministri possono
partecipare al consiglio: essendo il consiglio un organo a composizione variabile —> a seconda
della materia trattata entrano in gioco ministri diversi: osservare la materia dell’ordine del giorno e
quindi partecipano i ministri competenti: interessi degli stati membri
Questo schema vale sempre—> due eccezioni previste dai trattati: consiglio affari esteri e consiglio
affari generali—> entrambe ministri degli esteri:
- affari generali coordina i lavori delle possibili formazioni del consiglio e prepara le
riunioni del consiglio europeo assicurandosi che le deliberazioni abbiano seguito: compito interno
- affari esteri coordina l’azione esterna dell’Ue secondo le linee desiste dal consiglio
europeo: compito esterno.
Le possibili formazioni del consiglio sono 10 ed è il consiglio europeo che le decide. (Il consiglio
europeo dopo il trattato di Lisbona ha compiti più ampi.) La decisione della formazione del
consiglio da parte del consiglio europeo deve essere presa attraverso atti specifici. La commissione
può essere invitata a partecipare alle riunioni del consiglio con commissari competenti per materia,
oppure la BCE partecipa quando si discute di politica monetaria.
Esiste anche una formazione del consiglio impropria c.d. Eurogruppo che è composto dai ministri
dell’economia e delle finanze degli stati dell’eurozona.
permangono i semestri di presidenza ma ogni presidenza è nelle mani di tre stati che devono
coordinarsi tra loro: 18 mesi di continuità.
Consiglio e parlamento ue
Quando è stata creata la CEE il consiglio era al centro dell’interesse. Questo nel tempo è stato
controbilanciato con l’insorgenza del parlamento ue. Il consiglio ha funzione legislative e quando
deve essere emanato un atto legislativo, questo diventa co-legislatore insieme al parlamento.
Insieme approvano il bilancio, coordinano le politiche economico e statali e concludono accordi
internazionali.
Metodi di votazione
I metodi di valutazione sono tre:
- unanimità: per prendere una decisione tutti i 27 stati dell’Ue devono essere d’accordo. Durante
il processo di integrazione d’unanimità è stata parzialmente ridimensionata. Oggi si decide meno
con questo metodo, che tuttavia rimane fisso per alcune materie (PESC). D’unanimità era
diventata il metodo di decisione unico tra il 1965 e il 1985 perche quando è stata la ceee, questa
era un organizzazione internazionale nuova che doveva ancora svilupparsi ed era previsto nei
trattati che per molte materie si passasse all’unanimità alla maggioranza. A meta degli anni ‘60
questa questione si pose a proposito della politica agricola comune, settore di interesse della
Francia, che era contraria al passaggio verso la votazione a maggioranza—> rappresentate
francese inizia a non presentarsi piu alle riunioni del consiglio: politica del seggio vuoto (il
consiglio non funziona se non ci sono tutti i rappresentanti) —> stati membri hanno trovato il
compromesso di Lussemburgo: Se in una determinata materia bisogna decidere a maggioranza
qualificata, ma uno Stato afferma che ci sono in gioco i suoi interessi essenziali, si va avanti a
discutere finché non si trova un compromesso unanime. Fino agli anni 90 —> sempre
applicazione di questo compromesso. Questo compromesso è stato disapplicato con l’atto unico.
Solo nell’ambito della politica estera e la sicurezza esiste un meccanismo previsto dall’articolo
31 TUE, def astensione costruttiva: quando in una votazione qualcuno si astiene, questo
rimane vincolato alla decisione che risulta dalla votazione per cui non ha espresso un opinione,
ma con la astensione costruttiva non viene vincolato dalla decisione: non si impedisce che si
prenda una decisione e allo stesso tempo lo stato non viene reso suscettibile di una decisone che
non vuole.
- Maggioranza qualificata: oggetto di tensioni tra gli SM —> ha reso difficile l’adozione di
alcuni trattati modificativi perche non si riusciva a giungere ad un accordo. Prima del 2014: m.q
si calcolava sulla base di una ponderazione di voti (ogni stato aveva un pacchetto di voti che
dipendeva dalla sua popolazione (Germania aveva un pacchetto voti > di Malta.: popolazione
alta= + voti). Quando le decisioni vengono prese a maggioranza qualificata: distinzione tra peso
formale e sostanziale. nel sistema attuale si è superata la ponderazione dei voti—> maggioranza
qualificata si calcola sulla base del numero di stati che votano a favore e della popolazione ne
questi stati rappresentano.
Il calcolo ella maggioranza qualificata varia in base all’esistenza di una proposta della
commissione o no:
- quando l’atto deve essere adottato su proposta della commissione—> richiesta maggioranza
piu ridotta (55% si atti con minimo di 15 che rappresentano il 65% della popolazione dell’Ue.
- Quando non ce proposta della commissione—> maggioranza piu gravosa (72% degli stati che
rappresentino il 65% dei cittadini dell’Ue.
Abbiamo questa differenza perche: commissione rappresenta l’interesse dell’Ue: quindi quando c’è
una sua proposta abbiamo la certezza che questa proposta rappresenti un interesse dell’unione a
differenza di quando non vi è la proposta.
Per quanto riguarda la minoranza di blocco (numero minimo di stati per bloccare la decisone),
deve essere formata da stati che rappresentano almeno il 35% dei cittadini dell’Ue + 1 stato. Questo
è detto per evitare un potere eccessivo dello stato piu popoloso (Germania)
Compromesso di Ioannina. Compromesso raggiunto nel 1994. Stabilisce il criterio di
votazione in seno al consiglio.
La questione verteva sulla minoranza di blocco (numero di voti necessiaria per poter bloccare
l’adozione di un atto da parte del consiglio.) nell’Europa dei 12 erano necessari 23 voti e quindi
questa minoranza consentiva a due stati grandi (10 voti a testa) e uno piccolo ( Lussemburgo
escluso) di impedire l’adozione dell’atto. Con l’allargamento ad altri paesi era necessario
modificare le minoranze di blocco che quindi passava da 23 a 26 voti: era necessario metter insieme
due stati grandi e due piu piccoli (o alternativa la Spagna)
Il nuovo criterio di votazione venne criticato duramente dalla Spagna, Regno Unito e italia che
avevano paura di una perdita di potere in seno al consiglio. Dopo unghie e laboriose trattative si è
gioenti al compromesso di ionannina, durante il quale è stato deciso che se i voti che si oppongono
all’adozione dell’atto sono tra i 23 e i 25 il consiglio farà tutto il possibile per raggiungere entro un
tempo ragionevole una soluzione soddisfacente che possa essere adottata con almeno 65 voti.
In pratica viene riconfermata la maggioranza qualificata prevista dal trattata anche se era elevata a
65 voti.
- Maggioranza semplice
COREPER
Terzo organo di stato - non è istituzione ma è un organo ausiliario del consiglio ed è stato previsto
perche il consiglio non avendo composizione fissa, a differenza del coreper che ha composizione
fissa e che puo garantire la continuità dei lavori del consiglio (coreper= comitato rappresentanti
permanenti).
I rappresentati permanenti sono notificati dagli stati membri
Quando ce una proposta della commissione per il consiglio, questa viene prima indirizzata al
coreper che ha una funzione di lavoro di selezione: i membri del coreper discutono la proposta —>
se c’è l’accordi la proposta viene inserita all’ordine del giorno A e il consiglio la deve votare senza
discutere.
Senza accordo la proposta viene inserita nell’ordine del giorno B e il consiglio ne discute.
Il suo lavoro è efficace all’85%.
Dato il suo lavoro molto differenziato—> costituzione dentro il coreper di 100 gruppo di lavoro
composti da esperti in materia che preparano a loro volta il lavoro per il coreper stesso
Nel 1976 il consiglio ha deciso che il parlamento europeo dovesse essere eletto a suffragio
universale diretto e le prime elezioni del parlamento europeo si sono tenute nel 1979. Nonostante
cio non esiste una procedura elettorale uniforme a tuti gli stati—> 2002: decisi alcuni criteri
generali che dovevano essere seguiti da tutti gli stati membri:
- mettono proporzionale
- No doppio mandato dei parlamentari europei
- No membri di un altro organo istituzionale dell’Ue o di altro governo nazionale
Composizione: art 14 TUE: il pe è composto dai rappresentati dei cittadini dell’Ue; norma
redatta dopo il trattato di Lisbona del 2009: prima cera scritto che il parlamento rappresentava i
popoli degli stati riuniti nella comunità—> per stabilire quanti parlamentari europei ha ciascuno
stato momento si fa riferimento alla popolazione (6<x<96). Per limitare il potere degli stati piu
popolosi—> criterio del regressivamente proporzionale: gli stati più piccoli sono
sovrarappresentati rispetto gli stati più popolosi.
Funzioni è legislatore con il consiglio e approva il bilancio sempre insieme a lui. Partecipa alla
formazione di accordi internazionali, nomina il mediatore e ha un potere di controllo incisivo sulla
commissione (parlamento e commissione hanno un rapporto di fiducia.
Limiti al parlamento: il parlamento non esprime un governo ue e non ha poteri nella politica
esterna e di sicurezza. Ha poteri limitati in materia di entrante ue e non ha potere di iniziativa
legislative: no proposta di adozione di atti
Commissione europea
Considerata la guardiana dei trattati.
compiti essenziali sono la promozione dell’interesse generale dell’unione europea e vigilanza
dell’applicazione del diritto dell’Unione Europea.
titolare di un potere generale di emanare raccomandazioni e di raccogliere le informazioni e
procedere a tutte le verifiche necessarie.
È composta da un cittadino di ciascuno Stato membro compreso il presidente e l’alto
rappresentante dell’unione per gli affari esteri che è uno dei suoi vicepresidenti.
I membri sono scelti in base alle competenze e all’impegno europeo.
Dato che i commissari sono nominati a titolo individuale, la commissione è un organo collegiale di
individui—> art 17 TUE: I membri della commissione non sono soggetti a istruzioni e gli stati
membri devono rispettare la sua indipendenza.
L’unica eccezione è costituita dall’alto rappresentante che agisce sia come membro, come
vicepresidente della commissione e anche come mandatario del consiglio, per rappresentare gli
interessi dello Stato membro membro
I commissari:
A. Si astengono da ogni atto incompatibile con la loro funzione.
B. Per la durata della loro carica non possono esercitare un altra attività professionale
C. Anche dopo la cessazione del loro mandato i commissari hanno l’obbligo di rispettare i doveri
di onesta e delicatissimo nell’accettare determinate funzioni.
Violazione di questi obblighi: corte di giustifica puo pron un aire le dimissioni d’ufficio del
commissario in questione.
Durata carica commissari: 5 anni: oltre alla decorrenza del termine, i commissari scadono anche per
decesso, dimissioni d’ufficio o dimissioni volontarie: il consiglio li sostituisce con un membro della
sua nazione per il tempo che rimane al termine dei 5 anni, o il consiglio puo anche decidere di non
coprire il posto vacante.
La sede della commissione è a Bruxelles e le decisioni della commissione sono prese a
maggioranza dei suoi partecipanti.
Alto rappresentante degli affari esteri e della politica di sicurezza nominato dal consiglio
europeo a maggioranza qualificata con il presidente di commissione (consiglio europeo ha il potere
di porre fine al suo mandato).
La posizione dell’alto rappresentate è a cavallo tra consiglio e commissione, figurativamente nel
“double hat”: infatti:
- guida la politica estera e di sicurezza comune all’Ue, presiede il consiglio affari esteri
- Partecipa alla commissione
Questo cumulo di funzioni espone l’alto rappresentante a una duplice lealtà sia nei confronti del
consiglio che nei confronti della commissione.
Mozione di censura—> da parte del parlamento: se approvata tutta la commissione viene sciolta,
per questo motivo è stato dato al presidente della commissione il potere di rassegnare le dimissioni
verso un singolo commissario.
Corte di giustizia
Il compito è quello di garantire il rispetto del diritto dell’unione in tutti gli stati membri
nell’applicazione dei trattati. Questa istituzione si compone di due organi giurisdizionali:
- corte di giustizia —> prevista dai trattati istitutivi dell’ue
- Tribunale—> previsto dall’atto unico
- Tribunali specializzati ( non esistono ancora.)
Le competenze della corte di giustizia sono esplicate con due tipi di pronunce:
- pronunce in via contenzione: riscorsi presentati da stati membri
- Pronuncia pregiudiziali: richiesta dai giudizi nazionali per l’Inter prestazione del diritto dell’Ue.
Organizzazione e funzionamento dell’Ue sono disciplinare sia dai trattati ma anche dallo statuto
della stessa, che costituisce fonte primaria.
La corte di giustizia è composta da un giudice per ogni stato membro, che sono affiancati da
avvocati generali, il cui numero all’entrata in vigore del trattato di Lisbona era 8 ma è aumentato a
11.
La corte si riunisce in seduta plenaria (tutti i 27 giudici insieme) solo in casi eccezionali e
importanti, ma normalmente le varie cause vengono affidate a sanzioni comporto da 3 o 5 giudici,
in base alla complessità o importanza della causa stessa, o alla grande sezione composta da 15
giudici
L’avvocato generale siede in udienza e ascolta le parti insieme ai giudici. Successivamente espone
ai giudici le proprie conclusioni imparziali sulla soluzione giudici a prima che i giudici decidano.
SEBC (sistema europeo banche centrali)= BCE + BCN di tutti i 27 stati (anche quelli che non
hanno l’euro)
Eurosistema = BCE + BCN degli stati con euro
BCE è menzionata nell’art 13 TUE insieme alle istituzioni dell’Ue, ma la sua disciplina è contenuta
solo nel TFUE.
È l’unica istituzione la cui funzione riguarda solo determinati stati dell’Ue e non tutti.
Ha una posizione particolare perche è indipendente—> caso Olaf : Olaf è un ufficio che ha il
compiuto di viliate contro le frodi verso l’Ue e funziona per tutte le istituzioni dell’Ue. La BCE
aveva deciso di creare un proprio ufficio contro le frodi, per esaltare ancora di piu la sua
indipendenza—> questione sottoposta alla corte di giustizia: rigetta la richiesta della BCE perche ne
esisteva già uno.
Indipendenza della BCE si manifesta anche dal fatto che ha dei suoi organi che sono 3:
1. Consiglio direttivo: organo principale della BCE, prende le decisioni di politica monetaria ed è
composta dai membri del comitato esecutivo + 19 governatori BCN(E)
2. Comitato esecutivo: gestione affari correnti ed è composto dal presidente, vicepresidente della
BCE e 4 membri
3. Consiglio generale: composto da presidente e vicepresidente della BCE + 27 governatori delle
BCN sia degli stati con deroga sia degli stati dell’eurozona.
Il consiglio europeo non esercita funzione legislativa e quindi i suoi atti anche se di estremo rilievo
rimangono atti non legislativi, inoltre è esclusa l’adozione di atti legislativi in ambito della PESC.
Quindi non bisogna applicare alla nozione di atto legislativo dell’Ue i principi adottati dagli
ordinamenti nazionali, in quanto l’Ue ha deciso di adottare una nozione sui generis di atto
legislativo—> da questa cosa derivano delle conseguenze, tra cui la principale: il consiglio quando
è riunito per votare su un progetto di atto legislativo, lo fa in seduta pubblico e solo per gli atti
legislativi è previsto il controllo da parte dei parlamenti nazionali in merito all’osservanza del
principio di sussidiarietà.
- Procedura legislativa speciale: consiglio e parlamento sono su piani diversi e per la maggior
parte dei casi il consiglio si trova in una posizione di supremazia rispetto al parlamento
In entrambe le procedure il potere di iniziativa spetta alla commissione.
Nonostante il fatto che esistono molte passerelle per agebvorlare il passaggio da una procedura
speciale a una ordinaria, le condizioni stabilite per attuazione di queste passerelle rendono difficile
il ricorso ad esser—> fino ad oggi mai usate. (Art 48 TUE afferma che il passaggio da una
procedura speciale ad una ordinaria si puo effettuare tramite il processo di revisione semplificata.)
Accanto a questa passerella orizzontale, vi sono anche passerelle settoriali: agevolano il passaggio
alla procedura legislativa ordinaria in determinate materie.
potere di iniziativa
Il potere di iniziativa spetta alla commissione. L’atto della commissione = atto formale di natura
interorganica perche non è rivolto all’esterno ma verso altre istituzioni dell’Ue.
In origine i trattati prevedano che la commissione godessero del potere escluso e incondizionato di
iniziativa ma questo potere è andato progressivamente diluendo—> gli atti membri nel tempo hanno
cercato di imbrigliare il potere di iniziativa della commissione. Questo obiettivo è stato quasi
raggiunto con l’istituzione del coreper.
Il dialogo tra commissione e consiglio venne sostituito cosi da un dialogo tra commissione e
coreper, che in quanto organo fisso, influenza molto il potere di iniziativa della commissione.
Successivamente un altro condizionamento a questo potere è stato portato dal graduale affermarsi
del consiglio europeo.
La presentazione di una proposta della commissione puo essere anche una richiesta specifica del
consiglio, del parlamento europeo o di almeno 1milione di cittadini: a queste richieste sul piano
giuridico non corrisponde un obbligo della commissione di presentare là proprio sta, ma
eventualmente di motivare una decisione di non presentare la proposta.
Il consiglio puo adottare o meno un atto conforme alla proposta secondo le procedure previste dai
trattati, ma puo emendarla solo deliberando all’unanimità. In caso di emendamento di una
proposta della commissione, l’unanimità non funzione quando il consiglio ha modificato tutto il
testo della proposta della commissione, diventando non piu proposta della commissione m,a del
consiglio e quindi illegittima.
Fino a che il consiglio non ha deliberato, la commissione puo modificare in qualsiasi momento la
propria proposta. La corte di giustizia ha riconosciuto recentemente il potere alla commissione di
ritirare la proposta, anche se cio non è previsto dai trattati.
In questo tipo di procedura parlamento e consiglio sono posti sullo stesso piano e per mandare
avanti il processo devono essere sempre d’accordo.
I dettagli di questa procedura sono disciplinati dall’art 294 TFUE e sono:
• i provvedimenti sottoposti a questa procedura sono adottati solo con il consenso di entrambe le
istituzioni (parlamento e consiglio)
• In caso di dissenso tra parlamento e consiglio—> viene convocato un comitato di conciliazione
paritetico, che ha il compito di raggiungere a un accordo
• Se vi è l’accordo del parlamento, il consiglio puo adottare a maggioranza qualificata un atto
che contiene emendamenti alla proposta della commissione
• La commissione ha il ruolo di mediatore
FASI:
La procedura ordinaria è molto articolata e laboriosa —> nella prassi si cerca di ovviare a questa
modalità usando i triloghi —> contratti informali in cui commissione, parlamento e coniglio
giungono un accordo prima ancora di procedere alla prima lettura.
i triloghi sono dei fogli divisi in 4 colonne: 1 colonna per la posizione della commissione, 1
per la posizione del consiglio e 1 per la posizione del parlamento e 1 di compromesso delle 3
istituzioni.
Le varie fasi della procedura sono intervallate dai triloghi.
Tuttavia sono solo 3 i casi in cui il parlamento decide con la partecipazione del consiglio, che deve
approvare prima l’atto del p.e. I casi sono
D’altra parte l’adozione di un atto legislativo da parte del consiglio con la partecipazione del
parlamento è molto piu frequente (30 casi): nella maggior parte di questi casi il consiglio decide
all’unanimità, solo in 4 a maggioranza qualificata.
Per quanto riguarda il ruolo del parlamento in questo caso, puo consistere nella consultazione o
nella necessita di approvazione dell’atto.
- la consultazione del parlamento—> da luogo al parere che è obbligatorio (senza questo
l’atto del consiglio sarebbe illegittimo), ma nonostante questo il parere del parlamento non è
vincolante.
- l’approvazione dell’atto da parte del parlamento è molto piu incisivo. L’approvazione da
luogo al diritto di veto.
Gli atti così emanati dalla commissione devono includere “delegato” o “delegata”: regolamento
delegato, direttive delegate…
FUNZIONE ESECUTIVA
Gli atti di esecuzione sono gli atti di esecuzione degli atti giuridicamente vincolanti dell’unione
europea.
Questi sono destinati a operare all’interno di ciascuno Stato membro e quindi sono le autorità
nazionali che sono preposte all’esecuzione degli stessi. Il modello seguito a un modello
decentralizzato di esercizio del potere esecutivo in capo agli Stati membri.
L’articolo 291 TFUE, stabilisce che gli Stati membri adottano tutte le misure di diritto interno
necessarie per l’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’unione europea.
i
Qualora sono necessarie delle condizioni uniformi di esecuzione, gli atti giuridicamente vincolanti
dell’unione europea possono attribuire la relativa competenza di esecuzione alla commissione. A
questi atti della commissione deve essere aggiunta la denominazione “di esecuzione”
La competenza di esecuzione può essere anche attribuita al consiglio, ma solo in casi specifici
debitamente motivati.
Dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona il sistema della comitologia è stato profondamente
riformato e sono stato introdotte procedura consultiva o di una procedura di esame:
- procedura consultiva: la commissione deve presentare il progetto di esecuzione al comitato
competente per materia ma non è obbligata a seguire il parere.
- Procedura d’esame: la commissione puo adottare l’atto di esecuzione solo se il parere del
comitato è positivo.
La commissione puo adottare l’atto di esecuzione solo se questo non riguarda alcune materie
sensibili: protezione della salute. Nei casi in un non puo adottare l’atto di esecuzione la
commissione puo presentare una versione modificata al comitato oppure presentare il modello
originario a un comitato d’appello
Il controllo politico è esercitato sulle istituzioni dell’Ue e in particolare sulla commissione, da parte
del parlamento europeo.
Infatti l’istituzione che gode di piu del potere di controllo è il parlamento europeo, ma nei soli
confronti della commissione e non anche del consiglio e del consiglio europeo:
Questo perche il consiglio e il consiglio europeo sono comporti da rappresentanti degli stati che
sono già responsabili dinnanzi ai loro parlamenti nazionali e sarebbe impensabile che il parlamento
europeo possa esercitare un latro controllo politico.
Quando il parlamento vota una mozione di censura anche l’alto rappresentate si dimette solo per la
commissione, ma resta alto rappresentate dell’Ue per la PESC
Non è mai successo la votazione di una mozione di censura, ma. Successo che una commissione ha
dato le dimissioni spontanee per la minaccia di una mozione di censura, commissione santer
2. Presentazione della commissione una serie di relazioni al parlamento (una relazione annuale e
alcune relazioni in campi specifici.
anche il presidente del consiglio europeo dopo ogni riunione del cosngligio europeo deve
presentare una una relazione al parlamento—> in questi casi il parlamento non ha strumenti di
controllo /sanzione
3. Il parlamento puo rivolgere alla commissione e al consiglio delle interrogazioni : puo chiedere
conto di determinate questioni—> art 230 TFUE obbliga solo la commissione a rispondere.
4. Al parlamento europeo possono essere rivolte delle petizioni tramite cui si possono segnalare
delle questioni
6. Il parlamento nomina il mediatore europeo che è una sorta di difensore civico a cui si possono
rivolgere i cittadini e su cui fare pressione sulle istituzioni nei casi di cattiva amministrazione.
Prelievi agricoli
Dazi doganali
Riscosse dagli stati membri secondo modalità diverse a seconda dell’ordinamento
2. Risorsa IVA:
Applicazione aliquota uniforme pari allo 0,30% sugli imponibili di IVA
per ogni stato membro l’imponibile non puo superare il 50% del RNL
3. Risorsa calcolata in base al reddito nazionale lordo RNL
Introdotto nel 1988: applicazione aliquota uniforme all’RNL di ciascuno stato membro
Oltre a cio la decisione del 2014, che è la 2014-335, stabilisce il tetto massimo annuale delle
risorse proprie = 1,23% della somma degli RNL di ogni stato membri
Inoltre sempre la decisione 2014-335 prevede delle correzioni a favore degli stati, soprattutto
verso il Regno Unito, il cui “sconto” risale già alla metà degli anni ‘80 perche hanno fatto valere la
loro posizioni di contribuenti netti in quando le somme spese nel loro territorio erano inferiori a
cio che loro versavano a titolo di risorse proprie.
L’insieme delle risorse proprie sono accumulate dal vincolo di destinazione, nel senso che spettano
di diritto all’Ue.
Ex art 312 TFUE,. Andamento spese ue entro i limiti delle risorse proprie
fissa il tetto degli stanziamenti annuali per le grandi categorie di spesa
durata minima 5 anni
Procedura: art 312 TFUE: il quadro finanziario pluriennale è stabilito da un regolamento
adottato con procedura legislativa speciale, votato all’unanimità del consiglio e previa
approvazione del parlamento.
Prima applicazione del art 312 TFUE: nel 2013 che definiva il QFP dal 2014-2020.
I c.d. Stazionamenti di impegno previsti da questo quadro ammontano a quasi 960 miliari di euro
(=1% della somma degli RNL stati membri)
Sistema dei dodicesimi: sistema che viene applicato quando non si riesce ad arrivare al progetto di
bilancio entro i termini stabiliti: ex art 315 TFUE: ue in ciascun mese non puo spendere per ciascun
capitolo di spesa piu di 1/12 di quando era disponibili nel bilancio dell’esercizio precedente.
Piano contabile: regolarità del bilancio controllate dalla corte dei conti
Art 325 TFUE: Unione Europea e stati membri devono contrastare le frodi agli interessi
finanziari dell’Ue: OLAF in caso di frode.
L’efficacia diretta e la diretta applicabilità di alcune norme dell’Ue negli stati membri sono
assicurati dall’obbligo degli stati di leale cooperazione (art 4 TUE)
Una gerarchia delle fonti dell’Ue esiste per un ordine logico—> es: norme dei trattati che hanno un
principio generale hanno rango superiore rispetto alle norme specifiche.
Nel diritto derivate—> un atto legislativo delegato è subordinato a un atto legislativo di base.
FONTI PRIMARIE
Trattati: sono fonte primarie perche si rifanno direttamente sulla volontà degli stati membri.
Le norme dei trattati non possono essere modificate da nessuna altra fonte dell’Ue.
Oltre al TUE e al TFUE, nei trattati si ricomprendono anche quelli che li hanno modificati e i
protocolli e gli allegati ai trattati stessi che costituiscono paste integrante.
Le dichiarazioni (no sottoposte a ratifica degli stati) hanno solo valore interpretativo.
I trattati comprendono:
- norme specifiche
- Principi generali—> rango superiore rispetto alle altre norme e devono essere osservati sia
dall’Ue che dagli stati membri. Tra i principi generali occorre richiamare:
- Art 6 TUE: stabilisce i diritti fondamentali che sono garantiti dalla carta dei diritti dell’uomo
- Principio di uguaglianza tra i cittadini dell’Ue ✊ —> i cittadini beneficiano di uguale
attenzione da parte delle istituzioni dell’Ue
- Principio di non discriminazione 🏳🌈 👳 —> vitata discriminazione in base alla nazionalità e
poi le discriminazioni fondate su sesso razza colore della pelle origine etnica lingua…
Art 19 TFUE abilita il consiglio ad adottare all’unanimità previa approvazione del parlamento
europeo tutti i provvedimenti opportuni per combattere queste discriminazioni.
Anche gli stati membri devono contribuire a combAtterli.
Questa norma ha portata generale e quindi si applica anche in assenza di norme specifiche dei
trattati.
Oltre ai trattati nelle fonti primarie vi sono anche quelle norme che tutelano i diritti fondamentali. I
diritti dell’uomo fanno parte dei diritti fondamentali dell’Ue. La loro violazione genera sanzioni
mentre il loro rispetto è la base per l’ammissione di un nuovo stato nell’unione europea.
L’evoluzione dei diritti fondamentali si deve alla corte di giustizia con una serie di pronunce in cui
essa ha affermato che i diritti fondamentali = principi generali che appartengono all’ord
comunitario.
A partire dagli anni ‘70 la corte di giustizia ha richiamato le convenzioni internazionali, in
particolare la CEDU
Il testo della carta attualmente in vigore è quello ru-proclamato a Strasburgo nel 2007
La carta è stata elaborata da una commissione mista, c.d. Convenzione, formata dai rappresentati
del consiglio, del parlamento europeo, della commissione e dei parlamenti nazionali degli stati
membri.
Il trattato di Lisbona —> 6 TUE: il valore giuridico della carta = valore giuridico trattati—> la
carta ha lo stesso rango dei trattati e quindi gode di rango di fonte primaria.
La carta è formata da un catalogo molto ampio di diritti fondamentali. In alcuni casi le norme della
carta = norme della CEDU o norme del TUE.
Le disposizioni sono raggruppate in sei capi: libertà, dignità, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e
giustizia.
Quando le disposizioni della carta = disposizioni della CEDU, la loro interpretazione deve essere
uguale a quella elaborata per le norme della CEDU
L’articolo principale della carta è l’art 51 che riguarda l’ambito di applicazione: le istituzioni, gli
organi e gli organismi dell’Ue sono tenuti a rispettare la carta, mentre gli stati membri sono tenuti a
rispettarla nell’ambito di applicazione del diritto comunitario. —> disposizioni interpretata in modo
estensivo dalla corte di giustizia
Il rispetto della carta riguarda sia gli atti normativi dell’Ue ma anche da parte di tutte le istituzioni
dell’Ue.
Dato che anche gli stati membri hanno l’obbligo di rispettare la carta—> an che i giudici nazionali
hanno l’obbligo di disapplicare eventuali norme del loro ordinamento interno che sono in contrasto
con le disposizioni della carta.
Negli anni sono state presentate due richieste di parere alla corte di giustizia in merito all’adesione
della ue alla cedu e in entrambi i casi la corte ha dichiarato l’adesione incompatibile con
l’ordinamento dell’Ue (1996 e 2014)
FONTI INTERMEDIE UE
Appartengono al diritto dell’unione europea anche gli accordi internazionali stipulato dall’Ue che
ex art 216 TFUE vincolano le istituzioni dell’Ue e gli stati membri e alle norme di tali trattati la
corte di giustizia ha riconosciuto un rango intermedio tra diritto primario e quello secondario
Gli accordi internazionali si pongono in una situazione di preminenza rispetto al diritto derivato
(atto di un istituzione dell’Ue contrario a una norma di un accordo internazionale puo essere
annullato dalla corte di giustizia)
Ma hanno una posizione subordinata rispetto al diritto primario, quindi prevalgono le norme del
TUE, TFUE e della carta.
L’0art 288 TFUE afferma che l’Ue ha il potere di emanare atti e specifica che questo potete le spetta
nell’esercizio delle sue competenze (p.io di attribuzione).
Agli atti indicati dall’art 288 TFUE (regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri) ci
si riferisce come atti tipici. Le istituzioni pero emanano anche altri atti, atipici
I regolamenti
Art 288 TFUE elenca tre caratteristiche generali dei regolamenti
LE DIRETTIVE
Art 288 TFUE: la direttiva vincola lo stato a raggiungere un obiettivo, il quale resta libero nella
scelta dei mezzi e degli strumenti per raggiungere tale obiettivo
Questo atto è meno invasivo della sovranità nazionale rispetto al regolamento, perche lascia allo
stato membro la decisione di quali mezzi disporre ed è piu rispettoso del principdio di
sussidiarietà e di proporzionalità.
Questo comunque è un atto completamente vincolante.
Negli ultimi anni sono sempre piu crescenti le c.d. Direttive dettagliate, che fanno sfumare la
differenza con i regolamenti
I destinatari sono gli stati membri (tutti o alcuni).
Importante caratteristica della direttiva è il termine di attuazione: prima della decadenza vige il
divieto per gli stati membri di emanare misure interne che potrebbero ostacolare il raggiungimento
del fine posto dalla direttiva (stand still)
Entro la scadenza poi gli stati membri devono presentare la loro iniziativa di raggiungimento del
fine alla commissione e poi devono presentare, una volta attuate le misure, gli strumenti utilizzati
(obbligo di leale cooperazione).
A direttiva attuata alla scadenza questa resta in vigore per usi interpretativi.
Le direttive possono essere atti legislativi se emanate con procedura legislativa ordinaria o speciale,
ma possono essere anche direttive delegate o di esecuzione in funzione del potere della
commissione normativo delegato o di esecuzione.
Se lo stato non recepisce la direttiva entro il termine—> ricorso alla corte dei giustizia.
LE DECISIONI
Art 288 TFUE: le decisioni sono obbligatorie in tutti i suoi elementi
Se designa i destinatari —> la portata obbligatoria è riferita solo nei confronti di questi
in origine le decisioni erano caratterizzate per la loro portata individuale (questo valeva per
distinguerla dai regolamenti). Nella prassi pero le delibere emanate dalle istituzioni dell’Ue erano
chiamate decisione e per distinguere queste dalle decisioni individuali, la dottrina le chiamava
decisioni sui generis
con il trattato di Lisbona pero nelle decisioni sono ricomprese sia quelle individuali che
quelle generali, quindi una decisioni oggi puo anche non avere un destinatario.
i destinatari possono essere gli stati membri o gli individui
Pareri: è un opinione che esprime la posizione di un organo dell’Ue in una determinata tematica o
su un determinato oggetto
ATTI ATIPICI
Oltre agli atti interni emanati da ciascuna istituzione dell’Ue, atti diversi sono previste da altre
norme del trattati come le proposte della commissione. Oltre alle previsioni dei trattati, questi atti
nascono anche dalla prassi, come le lettere, comunicazioni, inviti, risoluzioni… la cui rilevanza
giuridica viene rilevata man mano.
Nei trattati istitutivi non vi è nessun riferimento alla efficacia diretta, infatti questo principio è nato
dalla giurisprudenza della CdG dal 1963 con la sentenza Van Gend en Loos (VGL)
Sentenza VGL: la società di trasporti olandese VGL per importare prodotti chimici nei paese i
bassi dalla Germania, si era vista richiesta un pagamento di un dazio dell’8% che era maggiore a
quello che era in vigore tra Olanda e Germania prima dell’entrata in vigore del trattato istitutivo
CEE: prima dell’entrata in vigore del trattato CEE tra gli stati membri vi erano alcuni dazi doganali
(oggi vitati), pero gli stati non potevano aumentare questi dazi rispetto al momento della loro entrata
nella CEE, mentre questo dazio era superiore a quello applicabile nel passaggio tra i due stati
membri nel 1957: era stato bollato l’art 12 CEE che affermava che gli stati membri non possono
aumentare dazi doganali o imporne nuovi.
I rappresentati della VGL si erano rivolti al giudice nazionale perche si rifiutavano di pagare la
somma poiché il dazio era aumentato. Il giudice nazionale olandese trasferì il caso alla CdG e il
problema che qui si poneva era quello che se un privato puo invocare in giudizio a sostegno delle
proprie pretese una norma di diritto dell’Ue, in particolare una norma del trattato che non si rivolge
a lui? La corte risponde in senso positivo: una norma dell’Ue puo essere invocata in giudizio dai
singoli solo se ha determinate caratteristiche: carezza, precisione e incondizionatezza.
questo significa che leggendo una norma un soggetto deve capire esattamente qual’è il
diritto che spetta al singolo e il fatto che sia incondizionata implica che allo stato membro non
spetta nessun margine di discrezionalità per attuare quella norma (es: ce una direttiva che si rivolge
agli stati e prevede diverse forme di attuazione—> lascia un ampio margine di discrezionalità, la
norma non è incondizionata e quindi non puo essere usata in giudizio da un singolo).
La corte di giustizia afferma che le norme ue possono produrre effetti diretti a certe condizioni
perche quando gli stati membri hanno creato l’ordinamento della CEE hanno limitato la propria
sovranità, trasferendo alcuni poteri alle istituzioni dell’Ue. Quindi se prima i singoli potevano far
valere i propri i diritti, anche ora i singoli devono avere lo stesso potere di invocare in giusizi9o le
norme.
È vero che l’art 12 CEE (divieto aumento dazi doganali) si rivolge agli stati membri ma comunque
ne deriva un diritto per gli individui, nel senso che hanno il diritto di non vedersi imporre quei dazi.
La corte di giustizia poi afferma la possibilità delle norme dell’Ue (chiare ,precise e incondizionata)
si essere invocate è molto piu importante perche è una garanzia del rispetto dell’Ue. Gli individui in
un certo senso controllano il rispetto del diritto dell’Ue.
REGOLAMENTI
Apparentemente i regolamenti sono atti direttamente applicabili e completi perche non hanno
bisogno nessun interventi dello stato e quindi un soggetto li potrebbe invocare in giudizio a
sostegno delle proprio pretese: il problema è che vi sono anche regolamenti vaghi che necessitano
di alcune integrazioni da parte dello stato perche presentano lacune. Se lo stato non integra le lacune
di questo regolamento, ci si chiede se il singolo possa comunque invocare quella norma di questo
trattato. A risposta di cio: due sentenze:
sentenza Leonesio 1972: riguardava un regolamento che prevedeva premi in denaro per gli
allevatori che avessero macellare un determinato numero di bovini. Questo regolamento era
incompleto perche gli stati dovevano determinare le somme per pagare il premio. Il parlamento
italiano non aveva ancora adottate le misure per il pagamento dei premi. La signora leonesio aveva
tutti i requisiti necessari per riscattare il premio, ma lo stato non poteva erogare le somme perche
non le aveva ancora determinate. Il problema era quindi: la signora leonesio poteva incuorare il
regolamento e chiedere le somme perche il regolamento aveva prodotto effetti diretti oppure non
poteva invocare in giudizio il regolamento perche era incompleto e non era stato completato dallo
stato: la CdG afferma in modo positivo il fatto che il regolamento era incompleto, ma l’unica cosa
che doveva fare lo stato italiano per completare il regolamento era quello di adottare regolamenti
esecutivi in cui non aveva nessuna discrezionalità e quindi le norme erano comunque chiare precise
e incondizionate —> il regolamento quindi, nonostante fosse incompleto poteva essere invocato in
Giudizio dinnanzi al giudice nazionale
sentenza Monte Arcosu 2001: cdg afferma esattamente il contrario di cio che ha affermato
per la sentenza Leonesio perche la fattispecie è opposta: la sentenza riguardava un regolamento che
stabiliva che dovessero essere adottati due albi in cui gli imprenditori dovevano iscriversi. Il
regolamento elencava i requisiti per l’iscrizione dell’imprenditore agricolo personale fisica ma non i
requisiti per la persona giuridica. Questo regolamento era incompleto ma la discrezionalità dello
stato era molto ampia: la società monte arcosu presentava una domanda di iscrizione all’albo degli
imprenditori agricoli e gli venne risposto che la normativa regolano non prevedeva la possibilità per
le società commerciali di iscriversi all’albo perche non erano ancora stati stabiliti i requisiti per
l’iscrizione all’albo degli imprenditori agricoli persona giuridica. —> questione sottoposta alla
corte di giustizia alla quale viene chiesto se la società monte arcosu ha il diritto di essere iscritto
all’albo anche se lo stato italiano non ha ancora integrato il regolamento. La corte risponde in modo
negativo perche questo regolamento da ampi margini di discrezionalità allo stato e quindi è lo stato
che decide se l’iscrizione puo avvenire o no, dopo aver deciso egli stesso i criteri richiesi. Qui il
regolamento non è chiaro preciso e incondizionata e quindi non ci sono effetti diretti e quindi non è
possibile invocare il regolamento in giudizio
DIRETTIVE
Le direttive sono atti incompleti per definizione, poiché indicano allo Stato un obiettivo da
raggiungere e sono gli Stati poi a scegliere gli strumenti per farlo.quando l’Unione Europea in mano
la direttiva e lo Stato la recepisce regolarmente, le norme della direttiva sono applicabili. Il
problema degli effetti diretti si pone quando una direttiva non viene recepita entro il termine fissato
dallo stato. Direttiva rimane a metà: cioè è una direttiva che viene emanata ma lo stato è
inadempiente perche non la recepirsce entro il termine. Cosa succede per gli effetti diretti?
La cdg afferma che anche le norme di una direttiva che siano chiare precise e incondizionate
possono produrre effetti diretti quando non sono ancora state recepire dallo stato + quarta
condizione: previa scadenza dle termine di recepimento.
Il problema che si pone è il seguente: com’è possibile che una direttiva che non è stata recepita sia
incondizionata se essa stessa lascia ampia discrezionalità allo stato per la sua attuazione? Le
direttive che producono effetti diretti sono:
- Le direttive dettagliate perche assomigliano molto ai regolanti: indicano sia gli obiettivi da
raggiungere ma anche gli strumenti per farlo.
- Le direttive che producono effetti diretti sono quelle che impongono un obbligo di non facere (è
sufficiente in questo caso che lo stato si astengano dal tenere i un cerro comportamenti per
adempiere all’obbligo impostogli dalla direttiva).
- le direttive che ribadiscono obblighi previsti già dai trattati
La cdg una affermato che anche le norme di direttive possono produrre effetti diretti in due
sentenze:
sentenza Van Duyn 1974: una cittadina olandese si era vista rifiutare l’ingresso nel Regno
Unito per svolgere il lavoro di segretaria presso la chiesa di scientology, organizzazione che,
secondo il governo britannico, svolgeva opere dannose. Il problema posto era se il divieto dell’UK
era in contrasto con una direttiva secondo cui gli stati membri possono impedire la libera
circolazione sul loro territorio solo per ragioni di tutela dell’ordine pubblico e solo se queste sono
legate al comportamento concreto del soggetto presenta dei pericoli (no valutazione della
pericolosità in astratto)
La corte di giustizia applica gli stessi criteri applicati ai regolamenti anche per le direttive, quindi se
le norme di una direttiva sono chiare, precise e incondizionate possono produrre effetti diretti,
quindi la signora Von Duyn poteva difendersi sulla base di quella direttiva
sentenza ratti 1979: il signore ratti che produceva solventi e vernici, aveva applicato sulle
confezioni delle etichette che non corrispondeva alla normativa italiana che imponeva di indicare
Le norme delle direttive pero possono produrre solo effetti verticali e non orizzontali, nel senso che
possono essere portate in giudizio solo nel confortino dello stato
DECISIONI
In questo caso di considerano solo le decisioni che hanno un destinatario: le decisioni che si
rivolgono a persone fisiche o giuridiche di regola producono effetti diretti sia verticali che
orizzontale. Le decisioni rivolte agli stati membri = direttive rivolte al singolo stato e quindi
producono solo effetti verticali.
ACCORDI INTERNAZIONALI
Gli accordi internazionali sono fonti intermedie (quindi sono inferiori ai trattai istitutivi ma
superiori alle fonti di diritto derivato.
Le norme contenute negli accordi internazionali possono produrre effetti diretti? La cdg ha avuto
un comportamento molto restrittivo—> negano in molti casi che le norme derivanti dagli accordi
internazionali potessero essere invocate dai singoli.
In particolare tute le volte che la corte doveva verificare se le norme dell’organizzazione mondiale
del commercio potessero produrre effetti diretti, lo ha sempre negato, non limitandosi solo alla
verifica della loro chiarezza, precisione o incondiziontezza, ma lo ha fatto anche valutando la
struttura, lo spirito e la natura dell’accordo: la corte ha avuto un atteggiamento severo nei confronti
delle norme che derivano dagli accordi internazionali.
Per il principio di prevalenza del diritto ue sul diritto interno—> dialogo continuo tra corte di
giustizia e corte costituzionale:
Questo è un principio giurisprudenziale, che non si trova nei trattai ed è un principio che la cdg ha
elaborato già nel 1964. Si è discusso se introdurre questo principio nel progetto della redazione
della costituzione europea. La costituzione europea pero non è mai entrata in vigore per i
referendum negativi di Francia e Olanda.
In questa costituzione il p.io di prevalenza era Santiago dall’art 16. Quando la costituzione europea
è stata bocciata e poi è stato difficile trovare un accordo tra gli stati membri e quando è stato redatto
il trattato di Lisbona il Regno Unito si è opposto all’idea di inserire una norma che affermasse che il
diritto dell’Ue prevalesse sulle norme del diritto interno.
Oggi questo principio è sancito solo dalla dichiarazione n 17 allegata al trattato di Lisbona—>
tradizionalmente si fa risalire il primato del diritto dell’Ue sul diritto interno con la sentenza costa
c.Enel del 1964: signor costa si rifiutava di pagare le bollette della luce mettendo in dubbio la
compatibilità della legge di nazionalizzazione dell’energia elettrica con la costituzione e con il
diritto comunitario—> questa sentenza ha dato luce a due pronunce: una della corte costituzionale e
l’altra della corte di giustizia
La corte di giustizia nella sentenza costa c. Enel ha affermato il principio del primato nella CEE:
la cdg ha affermato che il trattato istitutivo della CEE != dagli altri trattati internazionali perche crea
un proprio ordinamento giuridico. Gli stati quando sono entrati a far parte della CEE hanno
accettato di limitare la loro sovranità a favore di questa organizzazione e quindi entrando in questo
nuovo ordinamento hanno accettato che questo fosse gerarchicamente superiore al loro.
Quando gli stati sono entrati a far parte della CEE hanno accettato di limitare la loro sovranità e
quindi è inammissibile che una norma interna sia contraria al diritto comunitario. La cdg ha
una visione monista per cui il diritto ue e il diritto degli ordinamenti nazionali sono un tutt’uno .—>
diritto comunitario > diritto interno: se si afferma cio si potrebbe pensare che la corte di giustizia
possa abrogare una norma interna contraria al diritto comune, ma questo non è possibile.
La corte dice che quando ci si trova dinnanzi a una norma interna e una norma comunitaria
incompatibili, la norma interna viene disapplicata (ma comunità ad esistere) dalla norma
comunitaria.
Nella sentenza costa c. Enel (inizio processo di integrazione 1964) ma la corte di giustizia già in
quest’anno ha affermato la prevalenza.
La sentenza costa c. Enel viene sottoposta anche alla corte costituzionale italiana che arriva a una
soluzione opposta di quella della corte d giustizia, poiché parte da presupposti teorici diversi.
I trattati internazionali quando vengono stipulati dall’Italia, non entrano automaticamente a far parte
dell’ordinamento interno, ma è necessario un provvedimento di adattamento, che deve essere
emanato dal legislatore. Il legislatore per adattarsi ai trattati internazionali usa leggi ordinarie che
hanno la formula che da “piena ed intera esecuzione al trattato x”: questo Siri circa che quando un
trattato internazionale entra nel nostro ordinamento con l’ordine di esecuzione contenuto nella legge
ordinaria—> trattato internazionale entra con il rango di legge ordinario.
Nella sentenza costa c Enel e la corte costituzionale afferma che l’Italia si è adattata al trattato
istitutivo CEE con una legge ordinaria quindi i trattati istitutivi hanno rango di legge ordinaria. Se il
legislatore emanata una legge post ai trattati istituitivi (come è avvenuto per la legge di
nazionalizzazione dell’energia elettrica) questa legge > legge comunitaria (p.io di successione delle
leggi nel tempo). La corte cost afferma l’opposto di quello che affermava la cdg che invece
sosteneva che quando gli stati sono entrati nella CEE hanno accettato la sottomissione al diritto ue.
La corte cost—> visione dualista: ordinamento nazionale != ordinamento CEE ma sono uniti dal
ponte dell’ordine di esecuzione (!= corte di giustizia.—> visione monista). La corte costituzionale
non afferma la non riconoscenza del diritto comunitario ma afferma che la comunità europea a puo
emanare norme direttamente applicabili ma non vi è una gerarchia.
Nel 1971 la corte italiana nella sentenza ICIC inizia a modificare il suo orientamento, iniziando ad
accogliere la prevalenza del diritto comunitario sul diritto intero iniziando a fondare il suo
ragionamento dall’art 11 cost, fondato in riferimento all’ONU (CEE non esisteva ancora) —>
l’Italia accetta, su base di reciprocità, le limitazioni della propria sovranità necessarie alla
partecipazione a organizzazioni internazionali che garantiscano la pace fra le nazioni.
quindi la Corte costituzionale dice che nell’ordinamento italiano non esiste una norma che dica
che il diritto comunitario prevale su quello interno però l’art.11 legittima le limitazioni di
sovranità: se una norma interna contrasto con norma ue, la norma interna è costituzionalmente
illegittima per contrasto dell’art 11 cost.
Se giudice nazionale si trova di fronte a questa situazione deve sospendere il processo e trasmettere
la questione alla corte costituzionale che dichiara la norma interna incostituzionale ex art 11 cost.
Nel 1978 la corte di giustizia nella sentenza simmenthal risponde alla presa di posizione della
corte cost italiana affermando che il principio affermato da lei non è sufficiente a garantir<e una
prevalenza del diritto ue sul diritto interno e sopratutto una applicazione uniforme del diritto
ue —> quindi da questa sentenza in poi quando un giudice si trova dinnanzi a una norma ue e i una
norma interna contrastanti, questo deve disapplicare di sua iniziativa la norma interna a favore
di quella dell’Ue anche posteriore senza dover chiedere intervento di qualsiasi organo
costituzionale.
Solo nel 1984 con la sentenza granital la corte costituzionale arriva allo stesso risultato della cdg,
mantenendo pero sempre un impostazione teorica != : la corte cost afferma che L’ord interno e
quello comunitario sono due sfere separato q quindi quando si ha un contrasto tra norma interna e
norma comunitaria, in quanto appartengono a due ordinamenti separati, non viene abrogata quella
interna, ma semplicemente non viene in rilievo.
Principio di interpretazione conforme: significa che il diritto interno di ciascuno Stato membro
deve essere interpretato nel modo più conforme possibile al diritto dell’unione europea. Questo
principio si applica le norme interne sia anteriori che posteriori alla norma dell’unione europea.
rimborso delle spese sostenute per presentare la domanda di lavoro. La corte decide che in questo
caso la norma di recepimento della direttiva va interpretata conformemente la direttiva dell’Unione
Europea e quindi visto che la direttiva dice che bisogna mettere a disposizione al lavoratore tutti gli
strumenti per far valere i suoi diritti, la nonna la normativa di recepimento andava interpretata nel
senso che anche in caso di discriminazione il momento dell’assunzione, se la discriminazione era
stata accertata si poteva accedere a risarcimento del danno.
Sent pupino: Riguarda una questione di diritto processuale penale: la normativa europea
(posteriore la normativa italiana) stabiliva che quando si verificano di reati in cui sono coinvolti dei
minori, a tutela dei minori poteva essere utilizzato l’istituto dell’incidente probatorio (si dovevano
interrogare i minori assumendo quindi la loro testimonianza ma sempre tutelando i esempio
sentendo in una siete separati non in pubblico).il codice di procedura penale italiano stabiliva che
l’incidente probatorio si potesse utilizzare solo nei reati a sfondo sessuale. Nella vicenda pupino un
insegnate era stata accusata di abuso di mezzi di correzione (no sfondo sessuale ma erano
coinvolti minori, ossia gli alunni) e quindi si chiedeva se l’incidente probatorio m che secondo
l’ordinamento italiano non sarebbe stato applicabile perche limitato solo per alcuni reati, dovesse
essere applicato anche in questa ipotesi perche la normativa ue stabiliva che questa salita di ascolto
del minore si estendesse in tutti i casi in cui il minore doveva essere tutelato
La corte decide che la normativa italiana, anche se anteriore al normativa dell’Unione Europea,
deve essere interpretata conformemente normativa dell’Unione Europea: anche se l’incidente
probatorio limitato certi tipi di reati, enorme interna deve essere estesa anche ai reati di natura
diversa da quella prevista. Quella prevista.
italiano a un’altra compagnia di traghetti fossero compatibili con il diritto UE—> la società
Traghetti del Mediterraneo diceva che quando la Corte di Cassazione aveva dovuto valutare se
questi aiuti di stato fossero compatibili con il diritto UE, aveva il dovere di rivolgersi alla Corte di
Giustizia per chiederle un’interpretazione delle norme UE (tutela giurisdizionale: quando un giudice
di ultima istanza deve applicare il diritto UE e vuole avere un’interpretazione di questo diritto ha
l’obbligo di rivolgersi alla Corte di Giustizia) —> quindi una sentenza della Corte di Cassazione
aveva causato un danno a una società di traghetti perché aveva ritenuto legittimi gli aiuti di stato
accordati dallo Stato italiano a un’altra società di traghetti e la violazione del diritto UE consisteva
nel fatto che la Corte di Cassazione non si era rivolta alla Corte di Giustizia per ottenere
un’interpretazione di queste norme e così facendo aveva violato questo suo obbligo di rivolgersi alla
Corte di Giustizia con un rinvio pregiudiziale. Anche qui la violazione era stata commessa da un
organo giurisdizionale supremo.
Problema: se la Corte di Giustizia si fosse limitata a dire che tutte le volte che c’è una violazione da
parte dello Stato il singolo ha diritto al risarcimento del danno, lo Stato obbligato a risarcire avrebbe
potute cercare delle scappatoie (es. lo Stato accorda dei risarcimenti minimi oppure rende
l’ottenimento dei risarcimento estremamente difficile)—> la Corte di Giustizia ha deciso che lo
Stato non solo è obbligato a risarcire il danno ma deve rispettare i principi di equivalenza e di
effettività; generalmente il diritto UE lascia alle normative nazionali e ai loro sistemi processuali il
compito di stabilire le modalità attraverso cui i diritti garantiti dal diritto UE devono essere garantiti
(principio di autonomia procedurale). Il principio di autonomia procedurale ha due limiti che sono il
principio di equivalenza e il principio di effettività—> è vero che gli Stati membri possono decidere
liberamente le modalità con cui riconoscere il risarcimento al singolo però l’entità del risarcimento
non può essere inferiore a quella riconosciuta per danni derivanti da norme interne= significa che ad
esempio se l’ordinamento italiano prevede che per la violazione di norme interne sia garantito un
risarcimento sia del danno emergente sia del lucro cessante allora quando c’è una violazione del
diritto UE non può garantito dato al singolo un risarcimento inferiore. Nel 1995 la Corte di
Cassazione italiana nella Sentenza Mariotti ha violato il principio di equivalenza: lei trattava di un
caso di danno causato ad un singolo per la violazione di una norma UE; la Corte dice che va
garantito il risarcimento del solo danno emergente e non del lucro cessante (violazione diritto UE:
solo danno emergente ≠ violazione diritto interno: danno emergente e lucro cessante)—> a tale
orientamento si oppone la Corte di Giustizia con la Sentenza Brasserie du pecheur: la Corte di
Giustizia dice che in caso di violazione del diritto UE, lo Stato deve risarcire sia il danno ma deve
anche rispettare il principio di equivalenza —> l’entità del risarcimento derivante da una violazione
di una norma UE deve essere uguale all’entità del risarcimento derivante dalla violazione di una
norma di diritto interno; in particolare questa sentenza era relativa al danno derivante
dall’applicazione da parte delle autorità tedesche di una legislazione tedesca sulla birra che
impediva l’importazione in Germania di birre che erano state prodotte in altri Stati membri—> la
Corte di Giustizia aveva vietato questa normativa (la normativa UE era idonea a produrre effetti
diretti e quindi la normativa tedesca era stata disapplicata) però la Brasserie chiedeva anche il
risarcimento dei danni subiti in quanto per il tempo che non aveva potuto importare la birra aveva
avuto delle perdite economiche—> la Brasserie aveva subito un danno ulteriore che non era coperto
dal fatto che quella norma producesse effetti diretti. Questa sentenza chiarisce anche il fatto che il
principio di risarcimento del danno non è alternativa al principio degli effetti diretti quindi quando
una norma può produrre effetti diretti, se il singolo ha anche subito un danno può ottenere sia che
gli sia riconosciuto quel diritto davanti al giudice nazionale sia il risarcimento del danno. Quando
invece una norma non ha le caratteristiche per produrre effetti diretti e il singolo ha subito un danno,
può ottenere solo il risarcimento del danno. Inoltre questa sentenza non sancisce solo il principio di
equivalenza ma aggiunge anche che lo Stato deve rispettare il principio di effettività cioè lo Stato
non può rendere troppo difficile o impossibile ottenere il risarcimento (per esempio per presentare
la domanda di risarcimento non deve esserci un termine troppo breve per la scadenza del tempo
utile per presentare la domanda stessa).
sentenza della Corte di Giustizia 2015, poi si è espressa la Corte Costituzionale che ha fatto un
rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia la quale si è espressa nuovamente nel 2017. Era successo
che in una sentenza del 2015 la Corte Costituzionale aveva affermato che il giudice nazionale deve
disapplicare una normativa interna in materia di prescrizione del reato se questa norma preveda che
l’atto interruttivo che si verifica nell’ambito di procedimenti penali che riguardano frodi sull’IVA
impedisca di infliggere delle sanzioni che dissuadano dall’effettuare delle frodi nei confronti della
UE—> cioè la normativa italiana in materia di prescrizione, e in particolare in relazione alle frodi
sull’IVA, andava disapplicata nel caso in cui non garantisse un’effettiva applicazione dell’art.325
TFUE “punizione dei reati di frode agli interessi finanziari dalla UE”. La questione viene poi
sottoposta alla Corte Costituzionale che si trova di fronte a questo principio affermato dalla Corte di
Giustizia che estende retroattivamente la disapplicazione delle norme italiane in materia di
prescrizione anche ai procedimenti che erano in corso—> la Corte Costituzionale dice che ciò è
contrario al principio di legalità in materia penale che è un principio fondamentale dell’ordinamento
italiano—> si configura un’ipotesi che potrebbe far scattare i controlimiti. La Corte Costituzionale
però ha cercato di evitare questo scontro e invece di applicare i controlimiti fa un rinvio
pregiudiziale alla Corte di Giustizia proponendole di reinterpretare meglio cosa intendesse con ciò
che aveva affermato precedentemente. La Corte di Giustizia nel 2017, accoglie questo invito nella
Sentenza Taricco-bis ribadendo il principio iniziale e aggiunge che il giudice nazionale è obbligato
a disapplicare la norma interna sulla prescrizione solo nel rispetto del principio di legalità—> la
norma in materia di prescrizione quando si traduce nella non tutela degli interessi finanziari della
UE va disapplicata ma se il giudice si accorge che la disapplicazione di quella norma viola il
principio di legalità allora non deve disapplicare la norma sulla prescrizione —> soluzione di
compromesso.