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environmental media by WWAmbient

eart
threepointzero
one/2011

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“Herbarium”
© Sara Conforti / Pierluigi Pusole

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Ilaria Testa

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la libera diffusione dei contributi editoriali, tematica trattata attraverso contenuti mul- tenuti di qualità verso un pubblico potenzial-
con l’unico obbligo di citarne la fonte. timediali e link utili, a compendio dei singoli mente interessato. Il fine non è la visibilità ad
contributi editoriali. ogni costo, per questo selezioniamo le piatta-
forme di sharing e utilizziamo i feed RSS.
Hanno contribuito a questo numero

Antonio Brunori Eduardo Kac Luca Remmert


Dottore Forestale e Giornalista pubblicista, Internazionalmente riconosciuto per aver fon- Proprietario e conduttore dell’Azienda Agricola
ha conseguito la Laurea in Scienze Forestali dato la bioarte. Pioniere dell’arte digitale in “La Bellotta”, nel corso degli anni ha ricoperto
all’Università degli Studi di Firenze e il Master epoca pre-web, è emerso negli anni 90 per Ie incarichi in: ANGA (Associazione Nazionale
of Science in Agroforestry alla University of sue opere radicali che combinano telerobotica Giovani Agricoltori), Confagricoltura, ICE (Is-
Florida (USA). e organismi viventi. tituto Commercio Estero), Istituto Sperimen-
Segretario Generale del PEFC Italia (lo sche- Il suo modo visionario di integrare robotica, tale Vezzani di Sauze d’Oulx, Università degli
ma di certificazione forestale più diffuso nel biologia e reti telematiche esplora la fluidità Studi di Torino, Camera di Commercio di Tori-
mondo), è anche titolare della Agenzia di del soggetto nel mondo post-digitale. no, Fondazione CRT, Teatro Stabile di Torino,
comunicazione ambientale “Comunicambi- UNICREDITO Spa, Fondazione per l’Ambiente
ente.net”, oltre a ricoprire la carica di Vice Di- Teobaldo Fenoglio, ALLIANZ SUBALPINA Spa,
rettore di “AF – Agronomi e Forestali” (rivista FISI (Federazione Italiana Sport Invernali),
del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Compagnia di San Paolo.
Agronomi e Dottori Forestali).

Grazie a:
Daniela Calisi, Eva Filoramo, Daniela Giambone, Marie Perra
artescienza / Dans le laboratoire
Esiste un luogo, a Parigi, dove scienza e arte non
sono “scienza” e “arte” bensì artescienza, una cosa
unica e per certi versi indissolubile in cui due con-
cetti spesso ritenuti molto distanti tra loro altro non
sono che due facce della medesima medaglia.

... continua >

di Eva Filoramo
L’indipendenza energetica
dell’azienda agricola
Parlare di sostenibilità per il comparto agricolo oggi
non significa solo parlare di qualità, tracciabilità o
biodiversità. L’applicazione della tecnologia ai pro-
cessi produttivi permette di raggiungere traguardi
alla portata di qualsiasi azienda, con investimenti
progressivi, intelligenti e mirati.

... continua >

Intervista a Luca Remmert di Alessio Sciurpa


Edunia
Scopro Edunia nel mezzo di una stanza, sola, illu-
minata dall’alto. La sua presenza basta da sola a
definire questo posto come il luogo di un incontro.
Una donna, un fiore. Un essere umano e una pian-
ta-animale, un plantimale.

... continua >

Intervista a Eduardo Kac di Daniela Calisi


La certificazione della filiera
del legno: uno strumento di
comunicazione ambientale
Associazione indipendente. No-profit. Non governa-
tiva. Promuove la gestione sostenibile delle foreste
a livello mondiale attraverso la certificazione di
terza parte.

... continua >

Intervista ad Antonio Brunori di Alessio Sciurpa


Carta della Terra e Fondazione
Cogeme: applicare in concreto
la sostenibilità
Una società globale giusta, sostenibile e pacifica.
Non si tratta dell’ennesima utopia proposta da un
filosofo, né dello slogan di un’associazione pacifi-
sta, ma dell’obiettivo di tutti coloro che aderiscono
alla Carta della Terra.

... continua >

di Ilaria Testa
Miraorti / Une française à Mirafiori
Settembre. Mi chiamo Marie e sono una volontaria
del Servizio Volontario Europeo. Sono arrivata a
Torino da Lione, e lavoro con Stefano Olivari (pa-
esaggista) sul progetto Miraorti, che attraverso il
giardinaggio contribuisce alla riqualificazione di una
parte di Mirafiori Sud.

... continua >

di Marie Perra
NaCl
Entrare dall’uscita di servizio spesso non è poi così
male. Arrivo al quartiere Turda Noua dove si apre
l’entrata secondaria alla ex miniera di sale di Turda,
in Transilvania.

... continua >

di Alessio Sciurpa
How to make an Herbarium
intervista a Sara Conforti e Pierluigi Pusole di Alessio Sciurpa

HERBARIUM usa l’espressione artistica PP: Il nome CONFORTI&HOFER evoca un che del vivente, in grado però di esten-
per portare il tema dell’ibridazione in immaginario scientifico, di laboratorio: è dere l’idea di vita a una dimensione più
settori altri della conoscenza stimolando un alias che ci “autorizza” a classificare generale, universale, al di là dell’organi-
l’incontro generativo tra discipline di- e descrivere tutti i nuovi organismi e le co stesso.
verse. relative configurazioni generate dall’in-
Il progetto ibrida il campo artistico con terazioni tra elementi. Se IO SONO AS: Gli organismi che compongono la
quello scientifico grazie a un gioco di sot- DIO è il punto di partenza pittorico, la serie presentano gli elementi fonda-
tili equilibri, dove stilemi e concetti mu- CONFORTI&HOFER è il punto di media- mentali del sistema vegetale: la cellula,
tuati da scienze e tecnologie vengono zione fondamentale attraverso il quale il tessuto, la pianta, l’habitat. Solita-
metabolizzati da un sistema pittorico in codifichiamo la provocazione. Sara, at- mente gli erbari considerano solo una di
grado di elaborare i codici osceni della traverso la CONFORTI&HOFER, crea gli queste dimensioni. Cosa vi ha spinto a
ri-materializzazione. strumenti con i quali poniamo sotto una incluedere anche le altre?
lente d’ingrandimento la realtà demiur-
gica di IO SONO DIO, rivolgendola verso SC: A dimensione macroscopica distin-
l’esterno. La creazione dell’erbario è il guiamo con certezza ciò che è vivo da
veicolo che mette in relazione la meta- ciò che non lo è, oppure che è inanima-
realtà con la realtà. to. A dimensione microscopica, la cer-
tezza di questo confine sfuma. La scala
AS: Quanto sono attinenti i soggetti di di riferimento non è solo macro / micro
HERBUARIUM agli organismi del mondo ma anche destra / sinistra, più infinito
AS: Un passaggio fondamentale, per la sistemi chiusi di provocazione. Sedi di biologico? / meno infinito. La vita è legata pertan-
costruzione di un erbario scientifico che una natura che non mantiene più i suoi to alla scala con cui la si osserva. È un
descrive un determinario territorio, è caratteri perfettamente riconoscibili, PP: Le matrici di HERBARIUM sono orga- continuum indeterminato. Creare un si-
distinguere le specie indigene da quelle questi sistemi ci svelano una realtà nismi a tutti gli effetti: cellule, tessuti, stema altro e alternativo, mette ancora
introdotte. In quale delle due definizioni “altra”? piante e habitat di uno stesso sistema più in discussione questa distinzione. Le
possiamo inserire le matrici di HERBA- pittorico. Le matrici incorporano il con- matrici di HERBARIUM non hanno solo la
RIUM? PP: Sostituendo alle realtà di un’area cetto di transitorietà e divengono tracce capacità di manipolare le forme di vita,
geografica di riferimento – come è premonitrici del caos; ci svelano il con- ma di crearne di nuove, partendo dal
SC: Le matrici di HERBARIUM si colloca- d’uso per gli erbari scientifici – le po- tenuto esplosivo di un caveau dal quale microscopico che mette in discussione il
no a cavallo tra due sistemi eterogenei: tenzialità di uno specifico sistema visi- si propaga l’eco di una sfida al sistema macroscopico.
quello pittorico e quello umano. Del vo in cui germogliano autonomamente formale più complicato e aperto: quello
sistema pittorico sono indigene. Del “i codici osceni della ri-materializza- naturale.
sistema naturale sono introdotte. Si au- zione”, prende forma un meta-sistema EXTRA | BACK
toproducono attraverso un sistema pit- biologico, un HERBARIUM. Con esso AS: I sistemi cellulari, i tessuti e le pian-
torico, ma si inseriscono in un sistema costruiamo un compendio che custo- te presentati in questa serie costituisco-
reale attraverso il medium della pittura. disce i campioni di una meta-specie. no una testimonianza parziale di un ben
Si potrebbero dunque definire meta- Il nostro lavoro è frutto dell’indagine più complesso programma di indagine,
indigene. Ma anche meta-introdotte. di un meta-scenario che genera una giusto?
meta-descrizione.
AS: Pierluigi, alla base del progetto SC: Separando le istruzioni che gover-
pittorico c’è la dichiarazione: “IO SONO AS: Ognuna delle tavole è contrasse- nano la vita (il codice, il software) e
DIO”. Il suo è un programma complesso gnata da un’etichettatura in cui compa- riproducendo la sostanza materiale di
che va a sfidare direttamente l’ordine re il marchio CONFORTI&HOFER. Di che cui il vivente è costituito (l’hardware), si
naturale, attraverso la creazione di cosa si tratta? ottengono organismi con le caratteristi-
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museo, un po’ incubatore, un po’ fucina chiuso come le nostre case; l’idea è stata a un oggetto che potrebbe davvero
ARTESCIENza di innovazione: Le Laboratoire, che dal ripresa da studi compiuti negli anni ’80 cambiare le cose per chi vive in quelle
cuore della capitale francese diffonde dalla NASA sulle capacità di filtraggio zone del mondo che di acqua hanno un
di Eva Filoramo idee e prodotti in tutto il resto dell’Euro- degli organismi vegetali. Con le parole di bisogno che cresce ogni giorno di più.
pa e del mondo. Michael Braungart, chimico ambientale
dell’Università di Lüneberg in Germania, EXTRA | SHARE | BACK
Situato in una vecchia stamperia del si tratta di un’applicazione che “usa il
XIX secolo, Le Laboratoire consta di sale meglio della natura insieme al meglio di
espositive, alcuni atelier e un vero e pro- ciò che può fare un essere umano.” L’indipendenza
prio negozio – The LaboShop – dove sono
commercializzati libri di artescienza e, so- Probabilmente anche il più recente frutto
energetica
prattutto, i prodotti che nascono dalle ri- del confronto tra Lehanneur ed Edwards dell’azienda agricola
cerche condotte nel corso di proficue col- potrebbe meritare analoghe parole da
laborazioni tra artisti e scienziati. Perché è parte di Braungart: si tratta di Pumpkin Intervista a Luca Remmert
Esiste un luogo, a Parigi, dove scienza e proprio questo legame che Le Laboratoire (dall’inglese “zucca”), un nuovo modo di di Alessio Sciurpa
arte non sono “scienza” e “arte” bensì vuole coltivare, anche in senso pratico e trasportare acqua o altri liquidi ispirato
artescienza, una cosa unica e per certi produttivo: la struttura accoglie gli attori alle cellule degli organismi viventi. Le
versi indissolubile in cui due concetti di questa avventura – ricercatori, artisti, cellule biologiche infatti, pur avendo
spesso ritenuti molto distanti tra loro designer – in un ambiente che stimola forme e funzioni molto diverse tra loro,
altro non sono che due facce della la riflessione su problematiche culturali, hanno un fattore comune che resta
medesima medaglia. A Parigi, certo: educative, industriali e ambientali. costante, ed è proprio quello di traspor-
dove esistono luoghi di quasi ogni tipo e tare, filtrare e conservare l’acqua. Dalla
dove le idee trovano realizzazioni Tra i prodotti scaturiti dall’inventività di sua forma iniziale, in cui può contenere
concrete con la grandeur tipica dei David Edwards, biologo di formazione, fino a un litro e mezzo d’acqua, Pumpkin
francesi della capitale. c’è un modo del tutto nuovo di pulire si adatta ai diversi bisogni e può racco-
l’aria con le piante concepito grazie gliere e distribuire fino a oltre 10 litri di Parlare di sostenibilità per il comparto
Questa casa europea dell’artescienza ha a una collaborazione con il designer liquido; i tubicini di cui è fatta la borsa, agricolo oggi non significa solo parlare
una controparte americana a Boston, al- Mathieu Lehanneur: si tratta di ANDREA, infatti, possono essere staccati e collega- di qualità, tracciabilità o biodiversità.
tra fucina di idee e cultura nel senso più presentato nell’ambito della fondamen- ti gli uni agli altri per formare dei grossi L’applicazione della tecnologia ai pro-
ampio dei termini - grazie anche a istitu- tale mostra del MOMA di New York “De- anelli da riempire di liquidi e attaccare al cessi produttivi permette di raggiungere
zioni del calibro della Harvard University sign and the Elastic Mind” e vincitore del collo o alla vita. traguardi alla portata di qualsiasi azien-
o del Massachussetts Institute of Tech- titolo di Invenzione dell’anno di Popular da, con investimenti progressivi, intelli-
nology, tanto per citare le più famose Science nel 2008. ANDREA è un sistema Ed è probabilmente questo il merito più genti e mirati. L’azienda agricola diventa
anche oltreoceano. Proprio ad Harvard, di filtrazione vegetale particolarmente significativo dell’artescienza al lavoro: da il “terreno fertile” in cui innovazione e
presso la Scuola di Ingegneria e Scienze efficace, che rende le piante più veloci un modello di borsa che potrebbe eserci- tradizione si incontrano. Di questo incon-
Applicate, insegna David Edwards, fon- (del 1000%, addirittura!) a rimuovere tare un grande fascino sulle più esigenti tro e d’indipendenza energetica abbiamo
datore e ideatore di questo centro un po’ i gas tossici presenti in un ambiente fashion victims del mondo occidentale, discusso con Luca Remmert dell’Azienda
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Agricola “La Bellotta” di Venaria, luogo a caso siamo stati tra i primi in Italia ad intelligentemente la chimica (attenzione elettrica, l’energia termica e il digestato,
scelto da New Holland per lo sviluppo aver acquistato un’irroratrice a basso ai tempi di carenza, ecc.) e che questa il prodotto della digestione anaerobica
del suo prototipo di trattore all’idrogeno volume (sistema di micro-nebulizzazione possa contribuire alla sostenibilità eco- delle biomasse e dei reflui zootecnici
NH2. che diminuisce lo spreco di risorse). Una nomica. mescolati a esse, che viene utilizzato
parte dell’azienda dal ’94, 26 ettari circa, come concime. Prima consumavamo
AS: Inizierei con il raccontare “La Bellotta”. è dedicata alla produzione di essenze AS: Dal punto di vista energetico, quali più di 100.000 euro di concimi in questa
da legno a lungo ciclo (30/40 anni). Da sono le vostre fonti di approvvigiona- azienda, ora la produzione di 15.000
LR: La nostra è un’azienda di 400 ettari alcuni anni parte dell’azienda è biologi- mento? tonnellate di digestato ci evita l’approv-
circa, di cui 250 sono di coltivo e 100 ca, oggi siamo quasi a una cinquantina vigionamento dall’esterno. Siamo andati
di bosco che nasce intorno agli anni di ettari. LR: Nel momento in cui il fotovoltaico anche oltre: dato che le condizioni clima-
Sessanta. La nostra è sempre stata è diventato a tariffa unica, abbiamo tiche e le colture in atto non consentono
un’azienda cerealicolo zootecnica. Circa AS: Perché solo parte, cosa intende? installato 3.000 mq di pannelli. Noi sia- di entrare nei campi 365 giorni l’anno,
dieci anni fa abbiamo smesso di produr- mo un’azienda molto poco energivora, abbiamo realizzato una rete di più di 5
re carne, perché non mi piaceva più il LR: Perché ho sempre creduto nel bio- quindi l’introduzione delle energie rinno- km di tubazioni. Pompiamo direttamente
prodotto e ritenevo la produzione non logico, ma non ritengo che oggi possa vabili, il fotovoltaico prima e il biogas poi nei campi il concime con un enorme van-
sostenibile, sia economicamente, sia per essere l’unica prospettiva che un’azien- con una centrale da 1 MW, vanno nella taggio: una produttività molto più alta
le caratteristiche della concorrenza nella da delle nostre dimensioni possa ave- direzione ovviamente della copertura del e al contempo un risparmio di risorse,
produzione, non sempre portata avanti re. Se facessi le culture estensive che fabbisogno, ma soprattutto della vendi- forza lavoro e tempo, visto che la disper-
con mezzi leciti. Siamo rimasti dieci anni faccio, mais e grano, in modo biologico, ta del surplus. Noi oggi siamo diventati sione del prodotto richiederebbe un’ora
senza zootecnia, poi, quando è maturato probabilmente la mia azienda oggi non una vera e propria azienda di produzione per ogni carrobotte. Basti pensare che
il discorso del biologico – perché secondo starebbe in piedi. Quindi parte dei terreni elettrica. Già con i 180 kW di fotovoltai- ogni carrobotte trasporta 300 quintali.
me il biologico aveva bisogno di matura- sono ad agricoltura biologica, parte ad co coprivamo, anche se a fasi alterne Essendo la vasca del digestato vicino a
re – abbiamo iniziato di nuovo. Ora ab- agricoltura tradizionale. Attenzione però, (legate alle condizioni atmosferiche), un canale di irrigazione, utilizziamo le
biamo 9.000 galline ovaiole con un rigido agricoltura tradizionale a basso impatto il fabbisogno dell’azienda. Adesso, con stesse tubazioni anche per irrigare, evi-
disciplinare. Siamo sempre stati attenti ambientale: questa è la ricetta in cui l’introduzione del biogas, l’intera produ- tando ulteriori spostamenti, e il gasolio
alle questioni di carattere ambientale, credo, non mi piacciono gli integralismi. zione agricola è dedicata alla produzione della pompa che utilizzavamo in prece-
che riteniamo essere di carattere cultu- Oggi si può fare agricoltura con la chimi- di biomassa. denza. È stato un grande investimento,
rale molto prima che normativo. Ne sono ca, si può fare a basso impatto ambien- ma anche una grande rivoluzione. Il
esempio il recupero degli oli usati e la tale e non sono assolutamente d’accordo AS: Perché la scelta del biogas? motore che fa andare il sistema lavoran-
raccolta dei rifiuti, che noi portavamo con la demonizzazione degli OGM. do ininterrottamente 365 giorni l’anno
avanti da molto prima della nascita dei LR: Con il biogas abbiamo di fatto coper- produce un elevato calore che ovviamen-
consorzi di recupero e in momenti in cui AS: In che senso? to l’intero ciclo di produzione: utilizziamo te va dissipato. Abbiamo utilizzato anche
non c’era bisogno di farlo, tantomeno l’energia del sole per far crescere le questo sottoprodotto incamerandolo in
convenienza. O il disciplinare di gestione LR: Si è montato un grande battage piante, le tagliamo, le stocchiamo e le in- un sistema di teleriscaldamento, con
forestale. Così come siamo sempre stati facendo spesso leva sulla disinformazio- seriamo all’interno del digestore ri-estra- il quale andiamo a riscaldare l’intera
attenti all’utilizzo di tecnologie e mac- ne. Credo che oggi sia possibile un’agri- endo l’energia che il sole ci aveva dato, azienda e un condominio nelle vicinanze
chinari a basso impatto ambientale. Non coltura di tipo estensivo, utilizzando sotto forme diverse: oltre all’energia di dodici unità immobiliari.
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AS: Recentemente siete stati scelti da tatto con la realtà de “La Bellotta”, ora Scopro Edunia nel mezzo di una stanza, che ospita la sua mostra Life, Light &
New Holland per sviluppare in condizio- farò dipingere i due silos che sormontano sola, illuminata dall’alto. La sua presen- Language. Ci sediamo, con Edunia sullo
ni di utilizzo il loro prototipo di trattore la centrale del biogas da un gruppo di za basta da sola a definire questo posto sfondo, e gli chiedo:
all’idrogeno, come mai? street artist. come il luogo di un incontro. Una donna,
un fiore. Un essere umano e una pianta- DC: Nel 2000 hai creato Alba (un coni-
LR: A questo proposito, parlando di sotto- AS: Come mai questa scelta? animale, un plantimale. glio che diventa fluorescente grazie a
prodotti della produzione di biogas, uno un gene di medusa). Dieci anni prima
di essi, derivato dell’utilizzazione del trin- LR: Primo perché ritengo che l’arte deb- Fin dal 1992 il materiale genetico di ol- avevi cominciato creando poesie ologra-
ciato di mais, è l’idrogeno. Senza scen- ba essere portata nei posti meno usuali. tre 2000 fra pesci, piante, insetti, virus, fiche (in cui il testo si muove e cambia
dere in tecnicismi, secondo una tecnolo- Secondo perché voglio dare un’oppor- funghi e batteri è stato alterato in labo- quando il lettore si sposta). Come si
gia messa a punto in modo prototipale tunità a giovani artisti che altrimenti ratorio allo scopo di cambiarne alcune conciliano le due cose?
dall’Environment Park di Torino, si può difficilmente avrebbero l’occasione. E proprietà fisiche e capacità. Ci sono geni
ricavare idrogeno intercettandolo duran- infine perché sono convinto che anche la di pesce nella frutta, geni di pollo nel EK: Negli olopoemi ciò che verrà letto
te il processo di digestione. New Holland cura dell’anima delle persone che lavo- pesce, geni di insetti nelle piante (di cui è strettamente legato al modo in cui
stava cercando un’azienda per passare rano per me faccia parte del concetto di tre sono nel grano) e, nel caso del maia- il singolo lettore, spostandosi, cambia
dalla fase prototipale alla realizzativa, la sostenibilità. Credo che chi si reca ogni le, geni umani nella carne. Per ciascuna punto di vista. Quindi non esiste un
stava cercando in tutto il mondo non sa- mattina al lavoro o l’autista che passa da di queste mescolanze non abbiamo vero testo, definito, chiuso. Esistono
pendo che ce n’era una a 10 km dal loro noi a scaricare possa godere e rimanere neppure un nome: li chiamiamo OGM solo tutti i testi, e tutti i punti di vista da
centro aziendale. Un’azienda ovviamente colpito da questa forma d’arte, la loro ma sono chimere, animali immaginari, cui li si può leggere. Quando ho creato
anche con certe caratteristiche di riser- giornata ne risulterà arricchita. che pre-esistono. Anche Edunia è fatta Alba, per me lei era solo il mio coniglio.
vatezza per la fase di sperimentazione. così: un po’ petunia, un po’ Eduardo Avevo immaginato un percorso diverso
Entro il 2013 New Holland vorrebbe met- EXTRA | SHARE | BACK Kac. Nelle venature rosse dei suoi petali per quest’opera, ovvero ospitare Alba
tere in produzione il trattore a idrogeno. produce la stessa immunoglobulina che a casa mia con la mia famiglia. Ma le
Un trattore che come emissioni produce Eduardo produce nelle sue vene: come polemiche sono state amplissime e il
vapore acqueo ed è estremamente silen- Edunia se anche lei avesse il sangue, gli anti- discorso che si è creato non si è mai
zioso, realizzando di fatto l’indipendenza corpi. Edunia non ha sangue ma linfa, esaurito: Alba continua a suscitare
energetica dell’azienda agricola. Anche Intervista a Eduardo Kac eppure produce immunoglobulina, una riflessioni e nuovi punti di vista. Ancora
la produzione di idrogeno sicuramente di Daniela Calisi proteina animale, come nessun vegeta- oggi mi chiedono di parlarne in qualche
sarà in eccesso rispetto al nostro fabbi- le in natura. Eduardo ha creato Edunia intervista o trasmissione, e io stesso ho
sogno energetico, diventando un’ulterio- trasferendo in lei un suo gene: è una finito per creare un discorso coniglifor-
re eccedenza da immettere nella rete. delle opere di bioarte con le quali inda- me: i Lagoglifi.
ga il significato di uguaglianza e alterità
AS: Per concludere ci parli del piccolo degli esseri viventi; la comunicazione, DC: Che futuro vedi per la bioarte? Vedi
progetto artistico che avete in program- anche genetica, tra specie diverse. un’umanità che costruisce artisticamen-
ma per la prossima primavera. te nuove forme di vita?
Incontro Eduardo nell’atrio del Centre
LR: Già in passato l’arte è entrata in con- des Arts di Enghien-les-Bains a Parigi, EK: Il pubblico ha sempre un’impressio-
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ne incompleta sulle vere possibilità del stra fino a che punto noi siamo prossimi sotto la luce. Una signora si avvicina per parte. Questo in estrema sintesi è quello
vivente. Il vivente è un mezzo specifico, a tutti gli altri esseri, soprattutto a quelli sentirne il profumo. I plantimali sentono che mi racconta il materiale informativo
come lo sono la pittura a olio o il mar- a cui non pensiamo mai come davvero la presenza dei campi elettrici umani, che leggo, mentre attendo l’intervista
mo, un mezzo plasmabile, più di quan- simili a noi. sono esseri sensibili all’ambiente che con il Segretario Nazionale di PEFC
to si creda. Ma lavorare con il vivente li circonda. Edunia ha un bel fiore rosa Italia, Antonio Brunori. Il lavoro di PEFC
significa comprendere che ci sono dei DC: Perché l’immunoglobulina? con le venature rosse, ha delle belle (Programme for Endorsement of Forest
limiti: limiti che si forzano, certo, ma foglie verdi e sta in un vaso. Sopra di Certification Schemes) è molto più vasto
senza arrivare per esempio a far cresce- EK: L’immunoglobulina fa parte del si- lei campeggia una scritta, il suo titolo: ovviamente. In questa intervista cerche-
re le ali a un coniglio. stema immunitario, partecipa al proces- Natural History of Enigma. remo di approfondirlo, di capire come
Il pubblico ha questa convinzione, mu- so di identificazione e rigetto di ciò che funziona e quali possibilità comunicative
tuata dalla fantascienza, che si possa è altro da noi. EXTRA | SHARE | BACK sottende.
produrre qualunque cosa, ma non è
così. Allo stesso tempo è evidente che DC: Il fatto che Edunia contenga una AS: Ho letto sul vostro sito web che di
il futuro ci prepara delle cose nuove, parte del tuo patrimonio genetico in che La certificazione 3,9 miliardi di foreste a livello mondiale
ma saranno le possibilità tecniche e le rapporto vi mette, secondo te? circa l’86% è di proprietà pubblica, men-
richieste del mercato a dettare cosa della filiera del tre il restante è in mano a piccoli pro-
davvero verrà realizzato. Noi pensiamo EK: Io l’ho creata, ma è un essere indi- legno: uno strumento prietari privati o comunità. Mi sembra di
di poter scegliere dei tratti, ma in realtà pendente. Edunia ha una sua vita da capire che una delle prime difficoltà che
sappiamo ben poco dei possibili impatti vivere che non dipende da me, anche di comunicazione incontra il sistema di certificazione sia
che scelte di questo genere hanno. se contiene il mio gene. Io non cerco di ambientale il gestire questa differenziazione di pro-
antropomorfizzare Edunia; la riconosco prietari e il rapporto che essi instaurano
DC: Le vene del tuo fiore Edunia le hai nella sua diversità. Il fatto che lei esista Intervista ad Antonio Brunori con la superficie forestale?
scelte dall’inizio, o è qualcosa che hai è come aver buttato un sasso in uno di Alessio Sciurpa
deciso durante il processo di creazione? stagno: la sua presenza sulla superficie AB: Data l’enorme eterogeneità degli
costringe l’acqua a spostarsi per lasciar- elementi che costituisco il sistema PEFC
E.K.: L’idea poetica era di passare dalle gli spazio, e di conseguenza vediamo le che si estende dalle foreste boreali
mie vene alle vene rosse del fiore, e di onde che perturbano la superficie. Dal della Russia di totale proprietà dello
far funzionare il mio gene esattamente momento che questa pietra arriva nel stato, fino alla macchia mediterranea
come funziona in me, producendo una mondo, bisogna farle spazio: bisogna del chaparral cileno, parlare di gestione
proteina. Edunia produce effettivamen- aprire le braccia e accettare un nuovo forestale risulta estremamente comples-
te immunoglobulina nelle sue vene; in essere nella comunità della vita. È stato so. Prendiamo ad esempio l’Italia per
natura nessuna pianta produce proteine creato da un artista, ma non resta solo vedere come ogni realtà si inserisce nel
umane, ed è per questo che la chiamo nell’immaginazione: è vero, reale. Ma sistema: in questo caso i dati ci dicono
un plantimale. allo stesso tempo è stato creato secon- che il 40% della superficie forestale è
Associazione indipendente. No-profit.
Il fatto che il mio gene sia in grado di do una poetica particolare, ha ragione di di proprietà pubblica. Quando parliamo
Non governativa. Promuove la gestione
funzionare all’interno di una pianta esistere ed esiste per una ragione. di pubblico stiamo parlando prevalen-
sostenibile delle foreste a livello mon-
esattamente come dentro di me dimo- Mentre parliamo Edunia è dietro di noi, temente di enti locali e non dello stato,
diale attraverso la certificazione di terza
noprintnoprintnoprintnoprint

perché secondo la legge del 1973 la de- gestione almeno decennale. AS: Una volta emesso il vostro certifica- che conosca lingua e normative locali.
lega per quanto riguarda la gestione del to e acquisito il diritto a usare il logo su
suolo e le foreste è affidata alle regioni, AS: Quanti tipi di schemi di certificazioni materiali di comunicazione e prodotti, AS: Un dubbio nasce spontaneo: fa-
le quali a loro volta delegano alle comu- PEFC esistono? come garantite che queste caratteristi- cendo riferimento ognuno a normative
nità montane e ai comuni. Il 60% dei 10 che vengano mantenute nel tempo? nazionali diverse, il prodotto certificato
milioni e mezzo di ettari di foreste in Ita- AB: Il sistema ha all’interno due schemi: avrà lo stesso marchio, ma probabil-
lia è in mano ai privati, con una media lo schema di gestione forestale sosteni- AB: La certificazione ha una validità di 5 mente non sarà esattamente analogo?
per ogni singolo proprietario di un ettaro bile, che detta le regole per una corret- anni, con verifiche annuali. L’organismo
e mezzo. Una porzione molto esigua, ta gestione e conferisce il marchio al di certificazione si reca sia nel luogo di AB: Questa infatti era una delle debolez-
per intendersi l’estensione di due campi sistema foreste, e lo schema di catena approvvigionamento e di trasformazio- ze di PEFC fino a poco tempo fa. Veniva-
di calcio. Questo perché nel diritto di custodia. Quest’ultimo ne certifica ne sia dentro la gestione dell’impresa, mo accusati di avere legname di diverso
romano l’eredità del padre viene divisa la filiera: ogni trasformazione o cam- verificando che le informazioni dichia- valore, a seconda della provenienza,
tra i figli a differenza del diritto tedesco bio di custodia di un particolare legno rate nel manuale di certificazione e la dal punto di vista etico. Come fare, ad
nel quale rimane al primogenito. Questo proveniente da una particolare foresta pratica corrispondano. In caso di proble- esempio, a dire che il sistema finlande-
evidenzia una delle tante eterogeneità subisce un controllo, supervisionando mi le verifiche diventano semestrali, ma se è eticamente certificato come quello
che il sistema incontra. I boschi nelle ogni passaggio e processo. Dal bosco questo ha un costo aggiuntivo: quindi italiano? Esiste una griglia di requisiti
zone alpine e nel Centro Europa hanno fino al consumatore finale. Facciamo un è interesse all’azienda conformarsi alla minimi di sostenibilità che lo schema
ancora estensioni di 500/1.000 ettari, esempio: la ditta di utilizzazione boschi- norma. L’organismo di certificazione che nazionale deve possedere, tutti con la
che permettendo una gestione accor- va taglia l’albero e lo porta in segheria. effettua il controllo riferisce a PEFC, che stessa base: Canada, Brasile, Finlandia,
pata. Quando invece di generazione in La segheria a questo punto si chiede: a sua volta viene controllato da un orga- Malesia. Quindi si possono avere più
generazione si fraziona – fenomeno al come faccio a sapere che quel legname nismo di accreditamento terzo. L’etimo- requisiti, ma non di meno. È una base
quale va aggiunto l’abbandono delle proviene da quel determinato bosco? La logia del termine ne identifica la filoso- comune con 6 criteri, suddivisi in 90
zone montane a favore della città – ditta mostra la certificazione. Ma cosa fia: certum facere, fornire garanzie, dare indicatori di sostenibilità. Questi indica-
non si ha più una definizione certa dei vuol dire avere la certificazione? Che certezze. Se l’organismo certificatore tori cambiano in funzione del paese. Per
confini, della effettiva proprietà. Basti l’organismo di certificazione verifica non ha certezze, non le può trasmettere tornare all’esempio precedente, in Italia
pensare che in Italia negli ultimi 50 anni durante le operazioni di taglio, che il alla società civile. obblighiamo a non tagliare un bosco più
si è avuto un raddoppio delle superfi- quantitativo e le modalità siano corrette di mezzo ettaro a taglio raso, in Finlan-
cie forestale a seguito dell’abbandono e vi appone il marchio. Nel caso in cui AS: Tali organismi di certificazione insi- dia gli ettari sono 10. Le peculiarità che
delle montagne. Il bosco non gestito ha la segheria acquisti legname certificato stono sul territorio di riferimento doven- differenziano i due sistemi sono di ca-
cominciato a espandersi su campi e pa- e non certificato, l’organismo di certi- do attenersi alla normativa nazionale? rattere orografico: in Italia abbiamo un
scoli. Uno strumento come la certifica- ficazione va a verificare che lo tenga paesaggio montano, mentre la Finlandia
zione forestale va a portare innanzitutto separato, che lo tagli in giorni precisi e AB: Facciamo un esempio: in Europa è pressoché pianeggiante; in Finlandia ci
chiarezza: non c’è certificazione senza che il quantitativo di legno certificato esiste la libera circolazione delle merci, sono periodici incendi che determinano
pianificazione, né pianificazione senza che vende sia esattamente quello che è quindi un organismo di accreditamento il rinnovo del patrimonio boschivo tutto
la definizione di confini e proprietà. La entrato (meno, ovviamente, gli scarti di Sudafricano può tranquillamente certi- assieme, mentre in Italia è necessario
certificazione diventa uno stimolo a indi- lavorazione). Questo in sintesi lo sche- ficare in Europa, ma deve dare alcune un rinnovo naturale e graduale per ga-
viduare il proprietario, pianificando una ma di certificazione. garanzie, assumendo personale locale rantire la tenuta del terreno e per evita-
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re smottamenti. In ultima analisi non si zata con prodotti del bosco certificato. comprensiva di certificazione energe- formazione degli operatori diventa parte
può imporre alla Finlandia la nostra silvi- La birra prodotta attraverso il marchio tica, utilizzando coerentemente solo i integrante del sistema di certificazione.
coltura, e viceversa. È questo che PEFC entra nel circuito di promozione di PEFC, materiali che il bosco offriva. Un altro Ma anche definire e promuovere all’in-
valuta come elemento fondamentale che ne aiuta la diffusione e certifica obiettivo di PEFC Italia è promuovere il terno dello stesso sistema le vocazioni
della sostenibilità: adattare uno schema che il bosco dal quale provengono le nostro legno. In Italia si importa il 90% del territorio. Per esempio nelle Alpi si
alle peculiarità locali, il che compren- materie prime è ben gestito. La qualità del legname dall’estero, terza voce di mette il marchio sul legno da opera per
de anche la difesa dei diritti sociali e il del prodotto è indubbia visto che viene deficit nazionale dopo petrolio e carne, case o parquet, nel Centro Italia per la
mantenimento della biodiversità. aromatizzata con prodotti naturali e a mentre l’industria del mobile risulta legna da ardere.
partire dall’acqua di sorgente del Parco essere la seconda voce in attivo a livello
AS: La vostra attività comunicativa pas- delle Dolomiti Friulane. nazionale. Come dire prendo da fuori, EXTRA | SHARE | BACK
sa attraverso la promozione della filiera Un’altro esempio di come si possano lavoro in loco e rimando fuori, alla faccia
corta. Può farci qualche esempio? combinare comunicazione e materie della sostenibilità. Senza contare che
prime di qualità, grazie alla promozione buona parte del legname importato, Carta della Terra e
AB: I Malgari di Valsarentino nella locale, è la Itlas nell’altipiano del Can- secondo fonti del Parlamento Europeo, è
Provincia di Bolzano col loro “mugolio”, siglio: bosco sopra, segheria sotto. Qui di origine illegale. La certificazione può Fondazione Cogeme:
estratto dall’olio di Pino Mugo. È una si producono le “Assi del Cansiglio”, un diventare una buona argomentazione applicare in concreto
maniera semplice di portare il bosco alla parquet locale di faggio che, a differen- di vendita per la trasformazione e la
città. Se non controllato il Pino Mugo za del parquet tradizionale che di solito valorizzazione del legno locale, che co- la sostenibilità
invade i pascoli impedendo al bestia- è prodotto con legno tropicale, utilizza sta sicuramente di più ma contribuisce
me di nutrirsi e quindi costringendo gli legname locale. E così il fungo, il miele al sostentamento degli artigiani e degli
di Ilaria Testa
allevatori a spendere soldi per falciare. e quant’altro ruota intorno all’immagi- imprenditori italiani e alla corretta ge-
Questo Pino viene messo in bollitori nario del bosco diventa con il marchio stione del patrimonio forestale, con una
dove il vapore ne separa gli estratti. PEFC veicolo di promozione reciproca, ricaduta positiva sul sistema nazionale
PEFC acquistando il prodotto permette oltre a diventare argomentazione di nel lungo periodo.
agli allevatori di sopravvivere. Gli alle- vendita per questi prodotti, certifica-
vatori a loro volta controllano il bosco, zione di qualità e coerenza con i prin- AS: Per definirsi sostenibile un sistema
che altrimenti impedirebbe la pastorizia, cipi di sostenibilità. Il prodotto diventa di certificazione deve portare con sé
ne ricavano un estratto e quell’estratto soprattutto mezzo di riflessione e quindi altri vantaggi, giusto?
diventa promozione del bosco che è medium di comunicazione ambientale
stato tagliato per permettere la pasto- verso il grande pubblico rispetto al tema AB: Certo, oltre alla corretta gestio-
rizia stessa. Questo tipo di attività di della gestione sostenibile delle foreste. ne forestale, alla certezza della filiera Una società globale giusta, sostenibile
promozione permette a PEFC di finan- Un’altra storia interessante che vale di trasformazione e alla promozione e pacifica. Non si tratta dell’ennesima
ziare e sostenere il lavoro di chi vive lì, e la pena citare è quella di un ragazzo dell’economia locale – che abbiamo utopia proposta da un filosofo, né dello
allo stesso tempo di autopromuoversi. A marchigiano trasferitosi in Friuli che, già citato – ci sono altri vantaggi che slogan di un’associazione pacifista, ma
Sauris di Sopra in provincia di Udine un mettendosi d’accordo con i proprietari contribuiscono a definire sostenibile lo dell’obiettivo di tutti coloro che aderi-
micro birrificio utilizza il marchio PEFC di un bosco certificato PEFC, ha costru- schema di certificazione PEFC. La sicu- scono alla Carta della Terra, documento
per promuovere il prodotto aromatiz- ito la sua casa interamente in legno, rezza sul posto di lavoro, ad esempio. La che vuole ispirare in tutti i popoli un
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nuovo sentimento d’interdipendenza tegia decentralizzata che rende possibi- dell’Università Cattolica e di altri atenei sione ma anche un ambito pratico entro
globale e di responsabilità condivisa per le la diffusione dell’iniziativa della Carta per sensibilizzare i docenti sui temi della cui esprimersi.
il benessere di tutta la famiglia umana. della Terra senza gravare sul segreta- Carta; pubblico, attraverso rapporti
Essa è il prodotto di un dialogo decenna- riato centrale e permette a un vasto istituzionali che mettano in contatto il Oltre alle iniziative strettamente le-
le, mondiale e interculturale, su obiettivi numero di iniziative auto-promosse di territorio su cui la Fondazione opera e il gate alla diffusione della Carta (pub-
e valori comuni. moltiplicarsi e svilupparsi. Seguendo resto del mondo; infine educativo, decli- blicazioni, seminari, premi per tesi di
queste linee guida, ogni individuo, orga- nando i principi del documento nel terri- laurea ecc.) la Fondazione Cogeme ha
Nato nell’ambito delle Nazioni Unite, il nizzazione o comunità può fare uso del- torio e nelle comunità locali, con l’obiet- dato vita a numerosi progetti in di-
progetto “Carta della Terra” è stato por- la Carta della Terra e metterla in pratica tivo di far crescere la consapevolezza versi campi: ingegneria naturalistica,
tato avanti e completato da un’iniziativa nei modi appropriati e commisurati con di un rapporto più corretto e profondo indagini socio-demografiche, impegno
della società civile. La Carta è stata le proprie capacità e opportunità. con la natura e l’ambiente. Proprio qui è educativo, sostenibilità e pianificazione
finalizzata e quindi lanciata come docu- Tra i tanti organismi che lavorano alla rintracciabile il nucleo del lavoro svolto territoriale. In particolare è stato creato
mento ufficiale nel 2000 da un’apposita diffusione della Carta c’è anche la Fon- dalla Fondazione: uno sguardo attento un osservatorio sociale attraverso cui si
Commissione, un organismo internazio- dazione Cogeme onlus, nata alcuni anni e una spiccata sensibilità verso il locale, realizzano iniziative e studi per fornire
nale indipendente. Sensibilizzare verso fa come “braccio solidale” della multiu- verso il proprio ambito territoriale. ad amministratori e operatori strumenti
i contenuti della Carta, favorirne la tility Cogeme spa di Rovato (BS), società di lettura, riflessione e orientamento per
diffusione e il riconoscimento da parte di proprietà di quasi 70 amministrazioni Uomo, ambiente, territorio: questi i la soluzione di alcuni fenomeni sociali.
dei singoli, delle organizzazioni e delle comunali bresciane e bergamasche, da fattori che rendono unico un luogo e ne Non solo: la Fondazione ha promosso
Nazioni unite, incoraggiarne e sostener- anni impegnata attivamente sul territo- rappresentano la ricchezza. Se a questi progetti sociali e ambientali a favore di
ne l’uso educativo nelle scuole, nelle rio attraverso la promozione di progetti si aggiunge il concetto di sostenibilità, si categorie deboli e di tutela ambientale,
Università e in tutti i luoghi correlati, dedicati all’educazione ambientale e ottiene una convergenza davvero inte- a livello sovracomunale, in collaborazio-
sono alcuni degli obiettivi che la Com- alla sostenibilità. ressante ma, soprattutto, si scoprono i ne con altre realtà pubbliche, private e
missione si propone di attuare. presupposti del lavoro della Fondazione del terzo settore.
A dare man forte a questo organismo ci Cogeme è una fondazione operativa, Cogeme Onlus. Operare per un terri-
sono moltissime istituzioni internazio- che sostiene e promuove direttamente torio sostenibile dove persone, società Tale impegno non è altro che l’espres-
nali, governi nazionali e loro agenzie, progetti per la promozione di una cultu- e ambiente interagiscono per la vita è sione di un rapporto tra Cogeme, la sua
università, organizzazioni non governa- ra della sostenibilità, in campo sociale il filo che unisce le molteplici attività fondazione e il territorio di riferimento
tive e comunità, governi locali, gruppi e ambientale, e che ha scelto la Carta di questo organismo che ha posto, a che, nel corso degli anni, è cresciuto e
religiosi, scuole e imprese, ma anche della Terra come documento privilegiato simbolo di tutto ciò, il marchio “Qualità si è rafforzato. Alla base c’è un modo di
migliaia di persone. Tutti coinvolti e di riflessione e azione. per la vita”: una figura umana in attesa operare per la qualità della vita attra-
decisi a portare avanti i principi del di spiccare il volo. La scelta grafica è verso la prospettiva della governance,
documento, anche attraverso quelle La Fondazione Cogeme Onlus è un fortemente collegata a quel concetto di ovvero di un metodo di riflessione e
che vengono definite le responsabilità soggetto affiliate (cioè membro attivo sostenibilità che pone al centro l’uomo azione condiviso tra le comunità locali.
decentralizzate. Con questo termine si dell’Earth Charter International per e permette l’espressione delle potenzia- La fondazione opera attraverso la realiz-
indica una serie di direttive e decisioni la diffusione in Italia della Carta della lità degli individui. I principi della Carta zazione di progetti che rispondono alle
politiche assunte nel 2007, in base alle Terra) che opera su tre piani di lavoro: della Terra trovano così non solo un reali necessità ed esigenze delle perso-
quali è stata messa in campo una stra- accademico, grazie al coinvolgimento testimone importante per la loro diffu- ne che vivono sul territorio attraverso
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quello che viene definito un “processo Settembre. Mi chiamo Marie e sono una gli alberi da frutto e le rose, ed elimina- cortili, poi riempiti di compost.
dal basso” e che implica la partecipazio- volontaria del Servizio Volontario Euro- to alcune piante di troppo. Demolendo il Febbraio. I bambini hanno seminato nei
ne di tutti i cittadini e di tutte le com- peo. Sono arrivata a Torino da Lione, e capanno abbiamo trovato dell’amianto, cassoni e nei semenzai posti al caldo
ponenti sociali. L’obiettivo ultimo verso lavoro con Stefano Olivari (paesaggista) ma Stefano ha trattato le tettoie grazie nelle aule.
cui tendere è creare condizioni di vita sul progetto Miraorti, che attraverso il a un kit per l’autorimozione.
sostenibili per noi e le generazioni futu- giardinaggio contribuisce alla riqualifica- Marzo. Abbiamo seminato a scuola e
re, partendo proprio da azioni locali. zione di una parte di Mirafiori Sud. Abbiamo dipinto con la calce la porzione nell’orto collettivo, ma è iniziato anche
Quella della Multiutility Cogeme è una di muro che prima era occupata dal ca- il lavoro presso gli orti regolamentati:
realtà profondamente radicata nel I nostri interventi si concentrano su tre panno, per tenere una traccia dell’orto dobbiamo riqualificare gli spazi comu-
proprio territorio, di cui conosce a fondo linee: trasformare un orto abusivo in precedente e continuare a raccontare la ni realizzando delle compostiere che
le esigenze e al quale offre risposte ade- orto collettivo aperto al quartiere, creare sua storia. risolvano il problema dei rifiuti degli orti
guate in termini di servizi. Nel corso de- orti didattici in tre scuole, e riqualificare e favoriscano pratiche collettive.
gli anni questo ruolo è stato affinato e si gli spazi comuni all’interno degli orti Visto che a marzo dovremo seminare,
è sempre più legato al moderno concet- regolamentati. ho vangato un’aiuola che sarà ripartita Per ora il mio diario si ferma qui. Ma
to di “responsabilità sociale d’impresa”, tra i partecipanti. inizia la primavera: da aprile a giugno
cioè alla consapevolezza di perseguire, Ottobre. È nato un blog dove pubbli- continueremo a piantare e inizieremo
accanto a risultati economici, anche chiamo le novità dell’orto collettivo, le Ogni mese abbiamo previsto un’attività a raccogliere, fino alla festa che stiamo
obiettivi di natura sociale e ambientale. nostre ricerche, i viaggi, gli incontri con con le scuole. Questo mese i bambini organizzando a fine anno scolastico per
La Fondazione è stata, ed è, la risposta i professionisti. Io scrivo gli articoli sulle delle elementari hanno piantato dei concludere il lavoro che i bambini hanno
a tutto questo. attività con le scuole. bulbi nell’orto collettivo. Alla materna fatto con noi. E il progetto Miraorti conti-
Presso l’orto collettivo invece comuni- siamo rimasti in classe, e ho raccontato nua... veniteci a trovare!
EXTRA | SHARE | BACK chiamo attraverso pannelli esplicativi la storia di una rapa aiutandomi con le
(“Che cos’è una ramée?”) e informativi illustrazioni che avevo creato. Abbiamo EXTRA | SHARE | BACK
(ad esempio per tenere tutti al corrente colorato delle etichette per le piantuma-
Una francese a del calendario di visita delle scuole). Gli zioni della scuola e realizzato le bandie-

mirafiori
altri ortolani ci hanno accettato in fretta:
ci prestano gli attrezzi e ci offrono se-
rine per segnalare i bulbi piantati all’or-
to collettivo. Con un secondo gruppo di
NaCl
menze e raccolti. bambini, Stefano e Isabella Devecchi di Alesio Sciurpa
di Marie Perra Per i nostri orti cerchiamo di usare il hanno piantato degli alberi da frutto.
materiale disponibile sul posto, e così ci
siamo rivolti ai rivenditori di Mirafiori per Gennaio. I bambini hanno progettato
reperire cassoni e cassette per la frutta. l’orto della scuola. Prima hanno fatto un
disegno e poi un plastico in scala 1:10,
Novembre. È cominciata la pulizia con cassoni, piante, personaggi e attrez-
dell’orto collettivo. Era una giungla, una zi disegnati e colorati su carta. I grandi
discarica: per ripulire tutto abbiamo ri- cassoni della frutta sono stati disposti
empito quattro camion! Abbiamo potato secondo una griglia ortogonale nei tre
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Entrare dall’uscita di servizio spesso di 1.200 metri. Dopo la stanza dell’eco, minigolf, tavoli da biliardo e bambini Unica pecca del progetto è che, a rac-
non è poi così male. Arrivo al quartiere incontro il “crivac” costruito nel 1865 in che giocano sul pavimento caricando contare la storia millenaria della minie-
Turda Noua dove si apre l’entrata se- legno di pino, la vecchia macina enorme colorati camion giocattolo di sale. ra, sono solo qualche minerale, saltuari
condaria alla ex miniera di sale di Turda, e silenziosa la cui ampiezza dei bracci è cartelli sbiaditi e qualche brochure, non
in Transilvania. Questo mi permette superiore ai cinque metri. Sulla sinistra Sì: perché pavimento, soffitto, pareti e tutte in lingua inglese. In futuro, spero
di percorrere i 917 metri della galleria un vecchio carrello fa bella mostra di sé, tutto quello che ci circonda è purissimo che si pensi un po’ meno ai biliardi e
“Franz Josef”, scavata per facilitare con quel che rimane degli antichi binari sale. Per preservare la peculiarità del di più all’interpretazione e alla comuni-
le operazioni di movimentazione dei di smistamento. luogo, i materiali usati per le infrastrut- cazione ambientale, in un posto in cui
blocchi di sale. Le ceramiche dell’anti- ture sono legno e alluminio. Quando la narrazione tra storia, uomo e natura
co impianto di illuminazione spuntano Fin qui tutto nella normale routine arrivi in fondo e hai finito di guardarti pervade qualsiasi angolo.
ad intervalli regolari dal soffitto basso, dell’archeologia industriale ma, dopo intorno in questa irreale domenica al
sostituite ormai dall’illuminazione al qualche metro di tunnel, la stanza si parco giochi sotterraneo, una nuova La miniera non è l’unico motivo per
neon. Questi spettri incrostati di sale apre e sotto i miei piedi, al di là della apertura ti invita a guardare di sotto. visitare Turda, sopra ed intorno ad essa
portavano l’energia alle lampade che balaustra, si apre la cavità della “Mina 90 metri più in basso della balconata si estende il Parco Naturale dei Mon-
hanno illuminato uomini, blocchi di sale Rudolf”. Il paesaggio lunare della mi- e 22 sopra la mia testa fino alla volta ti Apuseni (fondato nel 1938) con un
e formaggi. Si perché, dopo la chiusura niera di sale è illuminato da lampade a superiore, si apre la “Mina Terezia”. Al paesaggio unico come le Cheile Turzii.
della miniera nel 1932, è stata usata goccia che si lasciano penzolare nella centro un’isola artificiale di legno, luci Ci sono molti itinerari panoramici in Ro-
prima come rifugio antiaereo durante la cavità della miniera larga 80 metri e e passerelle con panche e spazi dove la mania, ma di sicuro l’area di Turda è tra
seconda guerra mondiale e la galleria larga 50, tanto che non mi stupirei di gente siede, chiacchiera, gioca con in le più belle. Con i suoi 15 chilometri di
poi, dal 1948 al 1992 (anno della riaper- veder passare Martin Landau e scoprir- testa un casco rosso da minatore (obbli- geometrie di roccia formate nel tempo
tura), come deposito di stoccaggio per i mi sul set di “Spazio 1999”. Una pas- gatorio per stare lì sotto). dal fiume Haşdatele e pareti di calcare
formaggi. serella di legno corre lungo il perimetro verticali che sfiorano i 300 metri risalen-
adiacente al soffitto della miniera. Si Decido di scendere, ovviamente opto ti a 150 milioni di anni fa, sono la parte
E’ domenica mattina, il tempo si dila- può sceglier tra l’ascensore e le scale di per le scale. Un piccolo lago occupa più alta dei Monti Apuseni. Valorizzare
ta mentre percorro la galleria insieme legno per scendere. Scelgo le scale. tutta la base della miniera Terezia, dove questi itinerari è al contempo un piace-
a diversa altra gente che mi sorpas- è possibile affittare una barca e remare re ed un obbligo per chi cerca itinerari
sa mentre osservo da vicino le pareti Di sotto, 13 piani più in basso, grazie nelle tranquille profondità salate della immersi nella natura contribuendo, con
che mutano striature e colori ad ogni ad un finanziamento europeo inserito terra. un turismo consapevole, alla loro con-
passo, a seconda della conformazione nel programma PHARE CES 2005 di servazione.
e dell’incidenza della luce. Alla prima 5.807.120 euro, è stato ricreato una sor- Un’interessante progetto di recupero,
biforcazione entro nella “Mina Iosif”, la ta di parco giochi sotterraneo. Ad ogni decontestualizzando il luogo di svago EXTRA | SHARE | BACK
stanza dell’eco. Un colpo di tosse, un rampa di scale mi affaccio dal balcone e inserendolo in un ambiente naturale
battito di mani e l’enorme cavità che e sono sempre più vicino ed attento ai molto poco usuale. Un’altro elemento
rimane nella penombra, protetta da una particolari. Una ruota panoramica, un di sostenibilità particolarmente interes-
balaustra di legno che mi impedisce di piccolo anfiteatro per concerti ed eventi sante è che all’interno della miniera la
avvicinarmi, risuona di mille riverberi. culturali, un campo da basket che è temperatura rimane constante duran-
Lo strato di sale, formatosi circa 13 possibile affittare per un’ora al costo di te tutto l’anno intorno ai 10-12°C con
milioni d’anni fa, è molto comune in 105 Lei (poco meno di 25 €), ora pieno un’umidità dell’80%: quindi non necessi-
tutta la regione e qui ha uno spessore di tavoli da ping pong affollatissimi, un ta di nessun sistema di climatizzazione.
er, nous avons rempli quatre camions. potager collectif.
Une française à Nous avons taillé les arbres fruitiers et Le travail aux potagers réglementaires
les roses, puis éliminé les plantes en a commencé : nous devons réaménag-
Mirafiori trop. er les espaces communs en réalisant
de Marie Perra des bacs à compost. Ainsi, le problème
En démolissant la cabane, nous avons des déchets est résolu et cela favorise
trouvé de l’amiante mais Stefano a les pratiques collectives.
traité les plaques grâce à un kit de
Septembre. Je m’appelle Marie et je fais
“autorimozione”. Mon journal s’arrête ici mais le
une volontaire du Service Volontaire
printemps commence : d’avril à juin
Européen . Je suis partie de Lyon pour
Nous avons peint, avec de la chaux, la nous continuerons à planter et com-
arriver à Turin. Je travaille avec Stefano
portion de mur qui était avant occupé mencerons à récolter jusqu’à la fête de
(paysagiste) sur le projet Miraorti qui
par la cabane. Comme cela nous gar- fin d’année qui clôturera le travail que
à travers le jardinage contribue à la
dons une trace du potager précédent les enfants ont fait avec nous. Et le pro-
requalification d’une partie de MIrafiori
pour continuer à raconter son histoire. jet Miraorti continue... venez nous voir!
Sud.
A mars nous devrons semer : j’ai donc
Nos interventions se concentrent sur
bêché une partie du potager qui sera
trois points : transformer un potager EXTRA | SHARE | BACK
répartie entre les participants.
abusif en potager collectif ouvert au
quartier, créer des potagers didac-
Chaque mois, une activité est prévue
tiques dans trois écoles et réaménager
avec les écoles. Ce moi-ci, les primaires
les espaces communs des potagers
ont planté des bulbes au potager col-
réglementaires.
lectif. Aux maternelles restés à l’école,
j’ai raconté une histoire de navet que
Octobre. Un blog est né. Nous y pub-
j’avais illustrée. Nous avons colorié
lions les nouvelles du potager collectif,
des étiquettes pour les plantations
nos recherches, les voyages, les ren-
de l’école et avons réalisé des dra-
contres avec des professionnels. Moi
peaux pour signaler les bulbes planté
j’écris les articles concernant l’activité
au potager collectif. Avec un second
avec les écoles.
groupe, Stefano et Isabella De Vecchi
ont planté des arbres fruitiers.
Au potager collectif nous communi-
quons au travers de panneaux expli-
Janvier. Les élèves ont conçu le potager
catifs (Qu’est ce que la ramée ?) et
de l’école. Ils ont d’abord fait un dessin
informatifs (par exemple pour tenir au
puis une maquette à échelle 1:10, avec
courant des visites des écoles). Les
des caisses, des plantes, des person-
jardiniers nous ont rapidement accep-
nages et des outils dessinés et coloriés
tés : Ils nous prêtent leur outils et nous
sur du papier. Les grandes caisses à
offrent des graines et leurs récoltes.
fruits ont été disposées selon une grille
Pour nos potagers, nous cherchons à
orthogonale dans les trois cours puis
utiliser le matériel disponible sur place.
remplies de compost.
Aisni, nous nous sommes tournés vers
les revendeurs de Mirafiori pour achet-
Février. Les enfants ont semé dans les
er des caisses et des cagettes à fruits.
caisses et dans des godets mis aux
chaud dans les classes.
Novembre. Le nettoyage du potager
collectif a commencé. C’était une jun-
Mars. Nous avons semé à l’école et au
gle et une décharge. Pour tout nettoy-
eart ha ospitato i contribuiti di:

Giovanni Cesareo Erik Balzaretti


(Professional member of John Brown Barbara Ferrieri
(Master IED Environmental
the World Future Society) (The Slow Home) (Discovery Channel)
Communication)

Gunter Pauli John Grant


(ZERI Foundation) (The Green Marketing Manifesto)

Gennadi Nikolaevic Bogdanov Fred Pearce


(International Center for Theatre Environmental Journalist
Biomechanics Studies) at Guardian)

Woodrow Clark
Karl-Ludwing Schibel Paolo Fresu
(2007 Nobel Prize Winner)
(Climate Alliance) (Time in Jazz)

Alison Kriscenski
(FSC Head of Communications)
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