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Data la reazione
−¿¿
HA + H 2 O↔ H 3 O+¿+ A ¿
HA + H 2 O↔ H 2 A+¿+OH ¿
Ovviamente il valore delle costanti di ionizzazione, del pH e del pOH variano in base alla temperatura.
La misurazione del pH di una soluzione può avvenire tramite appositi strumenti (piaccametri) o tramite
reazione di titolazione che sfruttano indicatori di pH, specifiche sostanze capaci di cambiare colore a
seconda dell’acidità della soluzione con cui sono poste a contatto: esse infatti, al di sotto di un certo valore
di pH, detto punto di viraggio, assumono un determinato colore, che poi muta superata tale soglia.
Possiamo dunque identificare acidi e basi forti, ovvero sostanze che si dissociano completamente in acqua e
acidi e basi deboli, la cui dissociazione è incompleta.
Identifichiamo inoltre, acidi monoprotici e poliprotici, capaci cioè di cedere uno o più ioni H +: in particolare
maggiore è il numero della dissociazione maggiore è l’energia necessaria affinché questa avvenga e dunque
l’atomo risulta sempre più stabile.
Talvolta può accadere che in seguito alla dissociazione dei sali il valore del pH non si a quello previsto: ciò è
causato da reazioni sussidiarie degli ioni con l’acqua (idrolisi).
SOLUBILITÀ DI SOLUZIONI ELETTROLITICHE
Un sale che posto in soluzione scompare è detto completamente solubilizzato e si trova in soluzione
sottoforma di acquoioni: se ciò non accade, il sale ricade sul fondo come precipitato.
In generale si forma un equilibrio eterogeneo tra solido e liquido, dipendente dalla temperatura ed
esprimibile tramite la costante Kps.
Date le reazioni
−¿¿
AB→ A +¿+B ¿
−¿→ AB ¿
A+¿+ B ¿
Avremo che
K ps =¿
Nell’espressione completa dovremmo considerare al denominatore la concentrazione di AB, la quale
trattandosi di un sale solido è costante e dunque inglobata in Kps.
Se la concentrazione degli acquoioni supera K ps si ha la formazione del precipitato.