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La Logistica Aziendale

EGI
Prof. Fabrizio Baldassarre

LA LOGISTICA AZIENDALE

È l’insieme di tecniche, metodologie, strumenti e


infrastrutture impiegate nella gestione del flusso fisico e
del correlato flusso informativo, dall’acquisizione delle
materie prime sui mercati di acquisto fino alla
distribuzione dei prodotti finiti collocati presso il
consumatore (Grando, 1993).
LA LOGISTICA AZIENDALE

E. Rullani (1979)
“Definiamo funzione logistica il governo del sistema
dei flussi di materiali che l’l’impresa organizza a
partire da un insieme di fonti, attraverso processi
che impiegano risorse, fino a collocare i prodotti
in una serie di canali di sbocco”
sbocco”.

LA LOGISTICA AZIENDALE

E. Rullani (1979)
“L’interdipendenza di tutti i flussi con le risorse che
fanno loro da supporto, dà ragione dell’
dell’unitarietà
della funzione per tutto il sistema d’
d’impresa,
impresa, per
il quale deve essere definito il grado di
integrazione, il grado di diversificazione e i
processi di adattamento a essi relativi.”
relativi.”
LA LOGISTICA AZIENDALE

M. Scicutella (1993)
“La logistica è la funzione aziendale che si pone lo scopo
di programmare,
programmare, organizzare e controllare tutte le
attività di movimentazione e di immagazzinaggio – con
il correlato flusso di informazioni – che facilitano lo
scorrimento della produzione dal punto di acquisto delle
materie prime a quello del consumatore finale.”
finale.”

LA LOGISTICA AZIENDALE

A. Borghesi (1994)

“La movimentazione dei flussi fisici innesca altresì flussi


documentali e flussi informativi,
informativi, ognuno dei quali con
percorsi, tempi e mezzi di trasporto diversi. Il risultato
in termini di costi, tempi ed efficienza deriva dalla
capacità di integrazione e sincronizzazione di essi”
essi”.
LA LOGISTICA AZIENDALE

G. Cavalieri (1995)
“La gestione della logistica, per l’l’aumentata sensibilità
dei clienti/consumatori ai problemi ambientali, deve
estendersi all’
all’interno del ciclo di vita del prodotto,
integrando i processi non solo del consumo ma anche
del dopo consumo.
consumo.
È perciò necessario che essa includa anche la “reverse
logistic”, ossia l’l’insieme di tutte le attività coinvolte
nel muovere il prodotto dal punto di consumo al
punto di eliminazione con lo scopo di riutilizzare,
riciclare o distruggere.”
distruggere.”

LA LOGISTICA AZIENDALE

Attività = “gestione e progettazione”


progettazione”; “fascia di attività tecniche
organizzative finanziarie”
finanziarie”; “attività direzionali, organizzative,
gestionali, finanziarie, strategiche strettamente integrate” integrate”;
“programmare organizzare controllare”
controllare”
integrate = “unitarietà della funzione per tutto il sistema
d’impresa”
impresa”; “attività sistema che collega un’un’azienda ai propri clienti e
fornitori”
fornitori”
di flussi = flusso fisico; compensi di flussi di fine vita + flusso
informativo + flusso documentale; flusso fisico del valore aggiunto
+ flusso informativo sui fabbisogni
sincronizzati = “integrazione e sincronizzazione di flussi” flussi”
al fine di = “ricerca di efficienza dei flussi”
flussi” ; “ in relazione alle risorse
necessarie per obiettivi, piani, operazioni”
operazioni”; “orientate al
conseguimento di efficacia ed efficienza”
efficienza”; “allo scopo di soddisfare
le richieste del cliente ad un costo accettabile”
accettabile”; offrire il “prodotto
giusto, al prezzo giusto, nel momento giusto, sul luogo giusto” giusto”;
miglioramento continuo.
I TRE FLUSSI FONDAMENTALI
DELLE MERCI

La movimentazione delle merci innesca flussi fisici (1), documentali (2), informativi (3):
ognuno con percorsi, tempi e mezzi di trasporto diversi. Il risultato, per costi, tempi ed
efficienza, deriva dalla capacità di integrazione e sincronizzazione di tali flussi

LA LOGISTICA AZIENDALE

Logistica industriale e commerciale: ha come


obiettivo la gestione fisica, informatica e organizzativa del
flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai
clienti finali.
Logistica dei grandi volumi: Riguarda la gestione e la
movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi,
generalmente materie prime (petrolio, carbone, cereali).
LA LOGISTICA AZIENDALE

Logistica di progetto: riguarda la gestione e il


coordinamento delle operazioni di progettazione e
realizzazione di sistemi complessi (centrali elettriche,
impianti chimici, stabilimenti industriali, grandi
infrastrutture).
Logistica di supporto: Riguarda la gestione di prodotti
ad alta tecnologia (elicotteri, aerei, macchine e sistemi
complessi) per i quali sono essenziali l’affidabilità, la
disponibilità e la manutentabilità.

EVOLUZIONE LOGISTICA

Lo sviluppo della logistica è avvenuto con notevole


gradualità accompagnata da un progressivo
incremento di attività assegnate a tale funzione. Si
possono pertanto individuare varie fasi:
ANNI TRENTA

Orientamento alla produzione:


strategia competitiva dell’azienda concentrata sul
prodotto (qualità e prezzo), il comportamento di
acquisto dei consumatori è determinato dalle
caratteristiche del prodotto (prestazioni /costo)
Attenzione posta sulle attività produttive, l’azienda
tende a razionalizzare e ridurre i costi di produzione, in
quanto ritiene che la maggior parte dei costi sia di
origine produttiva.

INIZIO ANNI SETTANTA

L’enfasi è posta principalmente sulle operazioni di


distribuzione fisica (dal magazzino di stabilimento al
cliente) mediante opportuni interventi di razionalizzazione
delle strutture, di ottimizzazione dei diversi segmenti del
ciclo distributivo e revisione organizzativa
ANNI SETTANTA

Orientamento al marketing:
L’azienda deve garantire la soddisfazione del consumatore
con prodotti che migliorino la qualità della vita (salute,
ecologia). Le associazioni di consumatori diventano un
interlocutore decisivo delle aziende produttrici.
Attenzione posta sul soddisfacimento del cliente, ponendo
maggiore cura al servizio al cliente (in termini di
disponibilità di prodotto, tempi e modalità di consegna).

ANNI SETTANTA-OTTANTA

Fine anni ’70:


70 L’enfasi si sposta sull’integrazione tra la
logistica produttiva e distributiva attraverso lo sviluppo di
nuovi sistemi gestionali e informativi orientati a tale scopo.
Inizi anni ’80:
80 L’enfasi è posta sulla realizzazione di una
logistica integrata (comprendente anche la funzione di
approvvigionamento), sullo sviluppo di supporti informatici
avanzati e sull’impiego di nuove tecniche gestionali (JIT,
MRP, etc..)
ANNI NOVANTA

Orientamento all’ambiente:
Attenzione non solo posta su clienti e concorrenti, ma
prevedere quali trasformazioni subirà l’ambiente politico e
sociale, come cambieranno i gusti dei clienti e quali
saranno le innovazioni tecnologiche

EVOLUZIONE LOGISTICA

Da quando esistono le produzioni industriali e le società


commerciali vi è la necessità di gestire il flusso dei beni
dall’acquisizione delle materie prime o dei prodotti alla
distribuzione ai consumatori. L’evoluzione delle imprese
operanti nei settori di beni di largo consumo si individuano
in 4 fasi:
EVOLUZIONE LOGISTICA

L’aver posto il cliente al centro dell’attenzione dell’azienda


ha portato necessariamente al superamento della vecchia
concezione basata su una gestione operativa per centri di
costo (i trasporti, i magazzini, le scorte) generalmente
indipendenti anche perché attribuiti a diverse
responsabilità funzionali.

EVOLUZIONE LOGISTICA

Ci si è resi conto che senza una visione globale, o meglio


integrata, delle attività del proprio sistema logistico
diventa difficile ottenere la soddisfazione del cliente a
costi sostenibili. Si può quindi affermare che la logistica
integrata è figlia naturale del marketing che ha
introdotto nell’area dei sistemi operativi una rivoluzione
analoga a quella introdotta a suo tempo dal marketing
nell’area commerciale.
LOGISTICA INTEGRATA

Integrazione delle attività fisiche, gestionali e organizzative


che governano il flusso fisico dei beni e necessarie
informazioni dall’acquisizione delle materie prime e dei
materiali ausiliari fino alla consegna dei prodotti finiti ai
clienti.

Il concetto di integrazione indica che la logistica industriale non è la


semplice somma di attività tradizionali (trasporto, stoccaggio,
gestione degli ordini, ecc.) ma un diverso concetto di
management, basato sulla gestione integrata delle attività, per
l’ottimizzazione del sistema globale logistico e non dei singoli
sottosistemi che lo compongono.

LOGISTICA INTEGRATA

Approvvigio- Gestione Distribuzione


namenti materiali logistica
PIANIFICAZIONE LOGISTICA
DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO

Nella tradizionale visione funzionale della logistica, le attività


di trasporto, movimentazione e stoccaggio erano considerate
come attività di servizio.
Non si entrava nel merito delle caratteristiche del prodotto,
che invece erano definite a monte da altre funzioni (ricerca,
marketing, ecc.), ci si preoccupava solo di trasportarlo
muoverlo e stoccarlo nel modo più efficiente possibile.

PIANIFICAZIONE LOGISTICA
DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO

Il riconoscimento della logistica (in entrata e in uscita) come


uno dei fattori competitivi ha portato ad estendere la
partecipazione della logistica anche alle fasi di progettazione,
messa a punto e produzione del prodotto, riconoscendo
l’importanza di progettare o creare un prodotto che abbia
tutte le caratteristiche attese dal consumatore, ma che nel
contempo presenti caratteristiche dimensionali e di forma tali
da ridurre i costi logistici.
FATTORI DI SUCCESSO

Amministrazione/finanza/controllo
Gestione del personale
margine
Ricerca & sviluppo
Logistica Logistica Marketing
Acquisti Distribuzione Servizi
fornitori & vendite

Incremento Migliore Riduzione


Migliore
Produttività gestione errori Livello di
gestione
dei fornitori servizio
delle risorse
Incremento Ottimizz.
Profittabilità Migliore Stock Nuovi servizi
Time to
utilizzo CEDI
Market e
Migliore Rotazioni Customer
Flessibilità
Gestione Riduzione satisfaction
operativa
layout costi trasporto Riduz. costi

RELAZIONE FRA LOGISTICA,


GESTIONE DEI MATERIALI E DISTRIBUZIONE

Materie prime depositi


Art. pre-assembl. clienti
Processi Imballo Prodotti
produttivi Formazione Centri di
Mat. da imballo Finiti
delle unità distribuzione
Prod. originali montaggi Magazzino
di carico Centri di e
scorte
Mat. d’importaz. semilavorati distribuz. Reg.
Centri di Utenti
Comp. d’acquisto distribuz. Loc.
finali

Gestione materiali
Distribuzione
Logistica
Flusso fisico
Produzione e stoccaggio
Flusso informativo
COSTI ASSOCIATI
ALLA LOGISTICA

Lo sviluppo che ha portato alla moderna logistica integrata


è stato favorito in modo determinante dall’importanza dei
costi ad essa associati.
L’incidenza dei costi logistici sul fatturato aziendale
assume valori diversi per le aziende industriali e
commerciali per i diversi settori merceologici.

COSTI ASSOCIATI
ALLA LOGISTICA

Tali costi in media sono compresi tra il 5% e il 20% del


fatturato con punte in casi particolari (acque minerali) che
possono toccare il 49/50%.

SEGMENTAZIONE DEL COSTO LOGISTICO

TRASPORTI 30%
MAGAZZINI 23%
COSTO GESTIONE SCORTE 28%
COSTI AMMINISTRATIVI 19%
TOTALE 100%
STRUTTURA E COSTO
DELLA LOGISTICA

FORNITORI Costo totale


Consegna
Costo della
Scorte di materie prime logistica
Trasferimento
Produzione
Scorte di semilavorati
Trasferimento
Scorte di prodotti finiti
Distribuzione primaria
Magazzinaggio
Consegne locali
CLIENTI

OBIETTIVO DELLA LOGISTICA

Gestire in forma integrata e coordinata le molteplici


attività che accompagnano il flusso dei materiali lungo
il processo di acquisizione, trasformazione e vendita,
coniugando correttamente imperativi di efficacia e di
efficienza logistica, ossia di servizio e costo logistico.
SERVIZIO AL CLIENTE

Definire il servizio al cliente


Componenti antecedenti la transazione
Componenti della transazione
Componenti successivi alla transazione

Politica del servizio al cliente


Buona conoscenza dei segmenti di mercato esistenti
Capacità di intuire i bisogni dei clienti
Determinazione di standard di servizio in relazione dei
diversi segmenti
Sistemi di misura del servizio fornito
Sistemi di collegamento con i clienti per assicurare la
comprensione e l’apprezzamento del servizio

TRADE-OFF TRA SERVIZIO


E COSTO LOGISTICO GLOBALE

COSTO
LOGISTICO
GLOBALE

SERVIZIO LOGISTICO
ORIENTAMENTI LOGISTICI

ALTO SERVIZIO BASSO

Aziende
ALTO Aziende marketing
ad alto
oriented
rischio

COSTI

Aziende production
Aziende logistic oriented
BASSO oriented

SISTEMI LOGISTICI

Time critical (velocita’)


Time definite (Puntualita’)

C’e’ differenza tra BtoC e BtoB


LOGISTICA DISTRIBUTIVA

È l’efficiente trasferimento dei prodotti finiti, a partire


dall’uscita dalle linee di produzione fino al consumatore
finale.
Queste attività comprendono il trasporto, il
magazzinaggio, la movimentazione dei materiali,
l’imballaggio di protezione, la gestione delle
scorte, l’ubicazione delle fabbriche e dei depositi, la
gestione degli ordini, le previsioni di marketing e
l’assistenza alla clientela. (National Council of
Physical Distribution Management)

COSTO DELLA
LOGISTICA DISTRIBUTIVA

Costo totale di distribuzione


Costo

Costo del trasporto primario


Costo delle scorte
Costo di stoccaggio
Costo dei sistemi informativi
Costo di consegna

Numero dei depositi


CONCETTO DI
DISTRIBUZIONE TOTALE

Alternative di costo
All’
All’interno di una componente della distribuzione:
distribuzione: es.
scelta tra gestire in proprio il trasporto, oppure servirsi di
un trasportatore esterno.
Fra le diverse componenti della distribuzione:
distribuzione es.
aumento della resistenza dell’imballo e maggiore efficienza
nelle operazioni di magazzinaggio e stoccaggio.
Fra le funzioni aziendali: es. maggiori quantità a scorta.
Fra l’l’azienda e le organizzazioni esterne: es. passaggio
dalla consegna diretta al dettagliante.

Corso di Distribuzione & Logistica – Quinta Unità Didattica

PIANIFICAZIONE & CONTROLLO

Dove siamo
ora?
feedback

Dove
Come facciamo CICLO DI vogliamo
a sapere quando PIANIFICAZIONE andare?
siamo arrivati E CONTROLLO obiettivi
Monitoraggio

Che cosa si
deve fare
per arrivare lì
pianificazione Pianificazione controllo
PIANIFICAZIONE & CONTROLLO

Canale distributivo
Rete logistica
Ubicazione dei depositi
Sistemi di magazzinaggio
Sistemi di trasporto
Sistemi di controllo e informativi

1.CANALE DISTRIBUTIVO

Canale virtuale (on-line) e/o tradizionale (off-line)?


Canale diretto o con intermediari?
CRITERI DI SCELTA
Rendere rapidamente disponibile il prodotto sul mercato a cui è
destinato
Migliorare le prospettive di vendita
Ottenere collaborazione su tutti i fattori che riguardano la
distribuzione
Raggiungere il livello di servizio convenuto
Minimizzare i costi del sistema
Ricevere informazioni di ritorno veloci e attendibili
2.PROGETTAZIONE
DELLA RETE LOGISTICA

Polarizzazione – grado di accentramento o


decentramento del sistema
Postponement/Speculation – grado di anticipazione o
dilazione di operazioni di personalizzazione rispetto
alle richieste del cliente
 Outsourcing – grado di terziarizzazione delle strutture
e delle attività logistiche

CATENA LOGISTICA

PRODOTTO
STRUTTURA POLARIZZATA

clienti

Magazzino centrale

STRUTTURA
DECENTRALIZZATA
Magazzini
Magazzini clienti
locali
Magazzini nazionali
di fabbrica
DENSITÀ DI VALORE
DEFINIZIONE

La densità di valore è definita come il valore di un


articolo per unità di peso (es.: kg, tonnellate, ecc.)

Costituisce un indicatore apprezzabile per decidere


dove immagazzinare gli articoli dal punto di vista
geografico e secondo quale modalità inviarli.

POLARIZZAZIONE

Incertezza dei flussi


ALTA BASSA
LOGISTICA A ELEVATA LOGISTICA A ELEVATA
FLESSIBILITA’
FLESSIBILITA’ POLARIZZAZIONE
ALTA

Struttura polarizzata Struttura polarizzata focalizzata


focalizzata su interventi di su recuperi di efficienza
Densità compensazione
di valore
del LOGISTICA A ELEVATA LOGISTICA A ELEVATA
prodotto REATTIVITA’
REATTIVITA’ EFFICIENZA
Struttura decentrata focalizzata Struttura decentrata focalizzata
BASSA

su interventi compensazione su recuperi di efficienza


Dimensione: Produzione

POSTPONEMENT/SPECULATION
Postponement
Speculation
Scorte decentrate
Logistica Scorte accentrate e
distribuzione diretta
Strategia di speculation completa Strategia di postponement
Make to stock
Speculation

Costi di produzione bassi logistico


Costi di scorta elevati Costi di produzione bassi
Costi distributivi bassi Costi di scorta medio-bassi
Livello di servizio alto Costi distributivi elevati
Livello di servizio medio-bassi

Produzione
Strategia di postponement Strategia di postponement
Postponement
Make to order

produttivo completo
Costi di produzione medio-alti Costi di produzione medio-alti
Costi di scorta medio-alti Costi di scorta bassi
Costi distributivi bassi Costi distributivi elevati
Livello di servizio medio-alti Livello di servizio basso
POSTPONEMENT/SPECULATION

Prodotto
Ciclo di vita
Densità del valore
Profilo d’immesso
Specifiche di progettazione
Mercato
Tempo (delivery time) - Frequenza
Incertezza della domanda
Processo produttivo

VANTAGGI DELL’OUTSOURCING

Possibilità di poter usufruire delle competenze


specialistiche del fornitore, godendo di economie
dimensionali
Rafforzamento del vantaggio competitivo
Minori investimenti in risorse, fisiche, umane, ecc:
vantaggi economico finanziari
SVANTAGGI DELL’OUTSOURCING

Esternalizzazione di attività erroneamente


considerate non strategiche, possibile competizione con
l’azienda committente
Perdita di innovazione derivante dall’iterazione delle
diverse funzioni aziendali
Diverso orientamento strategico del fornitore

VALUTAZIONI STRATEGICHE

Attività non core (esternalizzabili): assorbimento di risorse


e minore impatto sulla soddisfazione del cliente
(magazzinaggio, trasporto)
Attività core (non esternalizzabili): importanti per
sostenere la forza competitiva dell’impresa (gestione delle
scorte e dell’ordine)
VALUTAZIONI ORGANIZZATIVE

Comportamenti ostili e difensivi, orientati alla scarsa


collaborazione e trasparenza nelle informazioni nel
processo di outsourcing, da parte dei responsabili delle
attività logistiche-distributive
Resistenze a livello operativo del personale, dovute
all’improvviso stato di precarietà, connesso alla perdita
di stabilità e di sicurezza del posto di lavoro.

OUTSOURCING

Incertezza dei flussi


BASSA ALTA
ALTA

OUTSOURCING DI OUTSOURCING
SOLUZIONE STRATEGICO
Livello di Internal auditing Logistica integrata
complessità
gestionale
OUTSOURCING OUTSOURCING
BASSA

TRADIZIONALE TATTICO
Paghe e contributi Produzione di codici non
critici
3.TECNICHE DI
UBICAZIONE DEI DEPOSITI

Metodo del centro di gravità


Programmazione lineare: applicazione di tecniche
matematiche
Metodo euristico o principio dell’empirismo ossia
dell’esperienza:
Metodi di osservazione (ricerca di aree naturali ecc.)
Mappa dei clienti, costruita tramite questionario ecc.
Simulazione: tecnica di ricerca operativa che valuta tutte
le alternative sottoposte a verifica.

METODO DEL CENTRO


DI GRAVITA’

Domanda Centro di gravità C


proporzionale I
alla
popolazione T
T
À

Pesi proporzionali alla domanda del centro


METODO EURISTICO

Centro commerciale

Confine
Clienti
dell’area
d’attrazione

BREAKING POINT

Breaking point =
Distanza di A da B
CONFINE DELL’AREA DI
ATTRAZIONE
1+√(popolazione B/popolazione A)

strada

Città B Città A
4. VARIABILE PER LA
PROGETTAZIONE DEL MAGAZZINO
La logistica di magazzino necessita di vari sistemi per lo
stoccaggio e la individuazione delle corrette soluzioni
da adottare dipende dall'analisi di un gran numero di
elementi.

Alcuni tra i principali elementi da analizzare sono:


il tipo di materiale da stoccare (unità di carico - udc),
la quantità,
le caratteristiche e la rotazione delle udc,
i sistemi di movimentazione adottati
le caratteristiche dei locali.

Normalmente, il materiale viene stoccato su pallets, in


cassoni e simili.

CRITERI

Impiegare le unità di carico più adatte


Utilizzare lo spazio nel modo migliore (soppalchi,
larghezza e numero delle corsie, eliminare merci
obsolete ecc.)
Ridurre al minimo la movimentazione (avvicinare le
aree di deposito, separare lo stock di prelievo da quello
di riserva, utilizzo di attrezzature che eviti lo
spostamento di personale, ecc.)
Controllare il trasferimento e la locazione delle merci
Garantire la sicurezza del personale e delle merci
Ridurre il costo complessivo
SCELTE OPERATIVE PER I SISTEMI DI
MAGAZZINAGGIO

Imballaggio
Unità di carico
Sistemi di stoccaggio
Sistemi di movimentazione

IMBALLAGGIO

L’imballaggio deve possedere caratteristiche tali da:


assicurare la consegna intatta e al costo più basso
del prodotto al consumatore finale.
favorire il processo distributivo e non ostacolarlo.
proteggere il prodotto da fattori di origine
meccanica (vibrazioni, cadute, schiacciamento),
ambientale (acqua, temperatura, pressione) e altro
(muffe, batteri, radioattività).
UNITA’ DI CARICO

Viene definita quale ‘assemblaggio’ di articoli o di


confezioni singole, in genere dello stesso prodotto, per
rendere conveniente la movimentazione composita.
Consente quindi di raggruppare le confezioni e di
maneggiarle e movimentarle con maggiore efficienza
usando attrezzature meccaniche

VANTAGGI OFFERTI DALL’UNITA’ DI


CARICO
Trasferimento di una maggiore quantità di merce per
ogni viaggio, riducendo il numero dei viaggi necessari e,
quindi, il tempo e il costo di movimentazione
Migliora l’impiego dello spazio in magazzino
Rende possibile l’uso di attrezzature standard di
movimentazione e di stoccaggio
Velocizza il carico e lo scarico dei mezzi di trasporto
Riduce al minimo il rischio di danni e furti
ESEMPI:
Le palette sono delle piattaforme di carico formate da due ripiani separati tra loro da una
struttura portante

PALETTA A DUE VIE

Più economica
Più robusta

PALETTA A QUATTRO VIE

Maggiore flessibilità

ESEMPI

PALETTA CON SPONDE MOBILI

Protegge e trattiene la merce sulla


paletta con l’impiego di sponde
che si montano una su l’altra fino
a raggiungere l’altezza voluta:
maggiore resistenza
Maggiore flessibilita’
BOX PALLET

Resistenti
Buona stabilità (piedi con effetto
di auto-centraggio)
ESEMPI

GABBIA IN RETE ROLLCONTAINER

Resistenti costosi
Buona stabilità flessibili

SISTEMI DI STOCCAGGIO
Si tratta della ricerca di un compromesso fra la massima
utilizzazione delle superfici e la necessità di garantire un
facile e rapido accesso ai prodotti in giacenza.
Pertanto, scegliere un sistema di stoccaggio significa
verificare che le caratteristiche delle attrezzature
adottate rispondano alle esigenze di stoccaggio e
movimentazione.
PROGETTAZIONE DEL
SISTEMA DI STOCCAGGIO

REQUISITI
Buon uso delle volumetrie: uso di soppalchi, accurato
layout, ecc.
Facile accesso ai prodotti, ridurre al minimo i percorsi e
facilitare la movimentazione delle merci
Comprendere i sistemi per gestire la qualità e le locazioni
delle merci, per controllare i movimenti e per effettuare il
ripristino
Garantire la sicurezza contro incendi, danni e furti
Assicurare condizioni ambientali atte a prevenire il
deterioramento o la contaminazione dei prodotti

SISTEMI DI TRASPORTO

Si tratta di dover scegliere considerando un insieme di


fattori operativi:
Economie di costi
Flessibilità
Disponibilità
Tempestività
Doppia movimentazione
Ritardi
Danneggiamenti

le modalità secondo cui effettuare il trasporto fisico delle


merci, bilanciando esigenze di costo e di servizio al
cliente.
5. TIPOLOGIE DI OPERATORI
NEL SETTORE LOGISTICA E TRASPORTI

Autotrasportatori:
Autotrasportatori operatori di trasporto in c/terzi con veicoli
di proprietà
Corrieri:
Corrieri operatori di trasporto per l’Italia raccolta
merci→smistamento→distribuzione Express courier: corriere
con rete internazionale organizzato per piccole partite (<20 KG)
Spedizionieri internazionali:
internazionali effettuano spedizioni su rotte
internazionali

5. TIPOLOGIE DI
OPERATORI
NEL SETTORE LOGISTICA E
TRASPORTI
Spedizionieri industriali:
industriali si rivolgono a grossi clienti industriali
organizzando attività di trasporto/intermediazione/gestione cliente
Operatori multimodali:
multimodali spedizionieri internazionali che
organizzano l’attività di spedizione assumendosi la responsabilità
dell’intero processo
Operatori logistici:
logistici operatori a cui l’azienda affitta tutta o parte
della propria attività logistica.
SISTEMI DI PIANIFICAZIONE/controllo

PFM (pianificazione del fabbisogno di


materiali) – tecnica di controllo delle scorte studiata per
determinare il fabbisogno di produzione.

PFMII – sistema di pianificazione delle risorse di produzione con


l’obiettivo di migliorare la produttività.

PED (pianificazione delle esigenze


distributive) – applicazione delle tecniche del PFMII alla
gestione del flusso delle scorte e dei materiali in sede distributiva.

Information & Communication


Technology:
tecnologia a supporto della
LOGISTICA INTEGRATA

DPP (Direct Product Profit) – opera analizzando il flusso di


materiali, dalle fonti di rifornimento, attraverso la rete di depositi, secondo le
diverse modalità di trasporto.
EDI (Electronic Data Interchange) – rientra tra i servizi telematici
a valore aggiunto e permette a più aziende, collegate attraverso una rete di
telecomunicazione, di trasferire, tramite computer una serie di documenti e
informazioni, sulla base di determinati standard di comunicazione.

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