Sei sulla pagina 1di 24

EQUILIBRIO D’IMPRESA

ANALISI PER INDICI

18-03-2019 Prof. Baldassarre 1

EQUILIBRIO D’IMPRESA

EQUILIBRIO ECONOMICO
- deriva dall’efficacia dell’operatività della gestione
- (costi-ricavi) + remunerazione capitale di rischio

EQUILIBRIO D’IMPRESA EQUILIBRIO PATRIMONIALE


- attiene alla composizione delle fonti di finanziam.
- capitale di rischio/capitale di credito

EQUILIBRIO FINANZIARIO
- consiste nella capacità di adeguare sotto il profilo
temporale gli impieghi (u.f.) con le disponibilità (e.f.)

18-03-2019 2
EQUILIBRIO D’IMPRESA

ACQUISTI

ASPETTO FINANZIARIO
ASPETTO ECONOMICO

Costi Uscite
monetarie

VENDITE

Ricavi Entrate
monetarie

18-03-2019 3

EQUILIBRIO D’IMPRESA

 L’obiettivo dell’impresa è di costituire un sistema


equilibrato finalizzato alla competitività duratura nel
tempo
 Competitività:
• adeguata definizione del proprio business, inteso
come interrelazione tra i bisogni da soddisfare, i
clienti a cui si intende rivolgere ed i processi
attraverso i quali si intende realizzare beni o servizi
• sviluppo delle proprie competenze distintive, cioè
capacità di far leva sulle risorse-chiave che
rappresentano il proprio patrimonio di conoscenze e
consentono un’adeguata posizione di mercato

18-03-2019 4
EQUILIBRIO ECONOMICO

L’EQUILIBRIO ECONOMICO
E’ MISURATO DALLA
RELAZIONE ESISTENTE
TRA:

Flusso dei costi derivante Flusso dei ricavi originato


dall’acquisizione di dalla vendita dei prodotti
fattori produttivi e servizi

18-03-2019 5

EQUILIBRIO ECONOMICO

Acquisizione dei fattori di


produzione
Flusso di costi
Processo di trasformazione

Vendita di beni o servizi Flusso di ricavi

Quando:
Flusso dei ricavi > Flusso di costi = Utile
Flusso dei ricavi < Flusso di costi = Perdita
Per garantire un soddisfacente equilibrio economico, è necessario che il risultato di esercizio
non solo sia positivo, ma anche in grado di garantire una adeguata remunerazione legata al
rischio

18-03-2019 6
GLI INDICI DI REDDITIVITA’

 L’analisi per indici di bilancio consiste nel calcolare, partendo dai


dati dello Stato patrimoniale e del Conto economico,
opportunamente revisionati e riclassificati, indici (quozienti, espressi
talvolta anche in percentuale) che mettono a confronto gruppi di valori,
anche di diversa natura
 Questa classe di indicatori è finalizzata alla valutazione dell’equilibrio
economico aziendale ed esprime la capacità dell’impresa di coprire i
costi con i ricavi
 R.O.E.: L’indice esprime il rendimento del capitale netto d’impresa
ossia il rendimento del capitale conferito a titolo di rischio e quindi
senza vincolo di restituzione immediata. L’indice, inoltre, offre una prima
indicazione circa l’attitudine dell’impresa a finanziarsi mediante
ritenzione di utili
 R.O.I.: L’indice esprime la capacità dell’impresa di impiegare
efficientemente le risorse, e misura la redditività corrente del capitale
investito nella gestione, prescindendo dal tipo di fonti utilizzate.
L’indicatore mostra la redditività della gestione caratteristica
18-03-2019 7

L’ANALISI DELLA REDDITIVITÀ

LA REDDITIVITA’ AZIENDALE PUÒ ESSERE STUDIATA:

 in relazione alla gestione nel suo complesso, attraverso il


calcolo del R.O.E.

indica la redditività del capitale di rischio


(redditività della gestione)

 in relazione alla sola gestione caratteristica, attraverso il


calcolo del R.O.I.

indica la redditività del capitale investito


(redditività area caratteristica)

18-03-2019 8
L’ANALISI DELLA REDDITIVITÀ

18-03-2019 9

IL R.O.E.

- redditività modesta da 7-8% a 10-12%


- alta redditività da 12% a 17-20% NB: Risultato netto = utile netto d’esercizio

- altissima redditività oltre il 20%


Rn = Risultato netto
R.O.E. = Rn
Cn Cn = Capitale Netto
(o capitale proprio)
NB: Capitale netto = capitale sociale + riserve,
con esclusione dell’utile d’esercizio che è posto a numeratore

IL R.O.E. INDICA LA
REDDITIVITA'
DEL
18-03-2019
CAPITALE DI RISCHIO 10
IL R.O.E.

 L’analisi della redditività specifica mira ad ottenere


informazioni circa la situazione economica dell’impresa,
intesa come capacità di remunerare, dopo la copertura dei
costi, il capitale proprio e il capitale di debito

 Il ROE è un indicatore della redditività effettivamente


ottenuta dall’impresa e quindi del grado di remunerazione
del rischio affrontato dall’imprenditore o dai soci. È un indice
di redditività globale

 Per giudicare l’adeguatezza del ROE è necessario


confrontarlo con il rendimento offerto da investimenti
alternativi (in altri settori di imprese o in impieghi finanziari
a basso rischio quali BOT, CCT, ecc.) a parità di grado di
rischio

18-03-2019 11

IL R.O.I.

NB: Reddito operativo = ricavi operativi – costi operativi

Ro = Reddito operativo

R.O.I. = Ro NB: C.I.C. = attivo totale netto – investimenti extracaratteristici


C.I.car
C.I.car = Capitale
investito caratteristico

Il capitale investito deve essere


“depurato” dagli impieghi non
caratteristici

18-03-2019 12
IL R.O.I.

 Per valutare l’andamento della redditività aziendale tipica c’è


bisogno di un indice che misuri le potenzialità di reddito
dell’azienda, indipendentemente dagli eventi
extracaratteristici, dagli eventi finanziari e dalla pressione
fiscale a cui il reddito d’impresa è sottoposto

 Il ROI, o tasso di redditività del capitale investito, può essere


considerato approssimativamente uguale alla differenza tra
il Valore e i Costi della produzione evidenziata nel Conto
economico civilistico

 Indica la redditività e l’efficienza economica della gestione


caratteristica: esprime cioè quanto rende 1€ di capitale
investito nella area operativa della gestione, prescindendo
dalle fonti di finanziamento (deve essere > del ROD)

18-03-2019 13

IL R.O.I.

 L’importanza del ROI, considerato tra i più efficaci indicatori


di redditività operativa dell’impresa, deriva dalla coerente
convinzione che la capacità operativa (quindi di ben operare
all’interno del proprio business) da parte di un’impresa sia
tanto maggiore quanto:

1. più elevati siano i valori di reddito operativo

2. più contenuti siano i valori del capitale utilizzato per


generare tale reddito operativo

18-03-2019 14
IL R.O.I.

18-03-2019 15

R.O.E. e R.O.I.: differenze

Il R.O.I. risente della politica industriale


(politica della produzione, del
personale, delle vendite, ecc.)

Il R.O.E. risente,oltre che della politica


industriale,anche della politica
finanziaria

18-03-2019 16
Lo Stato Patrimoniale (art. 2424 C.C.)
ATTIVO PASSIVO
A. Crediti verso soci A. Patrimonio netto
B. Immobilizzazioni I. Capitale
I. Immateriali II. Riserve
II. Materiali III. Utili/Perdite precedenti
III. Finanziarie IV. Utili/Perdite dell’esercizio
C. Attivo circolante B. Fondi per rischi ed oneri
I. Rimanenze C. T.F.R.
II. Crediti D. Debiti
III. Attività finanziarie E. Ratei e risconti
IV. Disponibilità liquide
D. Ratei e risconti
18-03-2019 17

Lo Stato Patrimoniale riclassificato


INVESTIMENTI (IMPIEGHI) FONTI DI FINANZIAMENTO
ATTIVO Immobilizzazioni
materiali
FISSO
Immobilizzazioni
PATRIMONIO NETTO
(poste di bilancio
covertibili in immateriali
denaro in un
periodo superiore Immobilizzazioni
all’anno) finanziarie PASSIVITA’ CONSOLIDATE O
ATTIVO REDIMIBILITA’
Disponibilità (poste di bilancio covertibili in esborsi
CIRCOLANTE in un periodo superiore all’anno)
(poste di bilancio Liquidità differite
covertibili in PASSIVITA’ CORRENTI O
denaro in un ESIGIBILITA’
periodo inferiore Liquidità immediate (poste di bilancio covertibili in esborsi
all’anno) in un periodo inferiore all’anno)

18-03-2019 18
Vige il principio della liquidità crescente (dalle poste meno liquide a quelle più liquide).
Il Conto Economico (art. 2425 C.C.)
A. VALORE DELLA PRODUZIONE
1. Ricavi delle vendite e della prestazioni
2. Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e finiti
3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5. Altri ricavi
B. COSTI DELLA PRODUZIONE
1. Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
2. Per Servizi
3. Per godimento di beni di terzi
4. Per il personale
5. Ammortamenti e svalutazioni
6. Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e
merci
7. Accantonamenti per rischi
8. Altri accantonamenti
9. Oneri diversi di gestione
DIFFERENZA TRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE (A - B)
C. PROVENTI E ONERI FINANZIARI
1. Proventi da pertecipazioni
2. Altri proventi finanziari
3. Interessi ed altri oneri finanziari
D. RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE
1. Rivalutazioni
2. Svalutazioni
E. PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
1. Proventi
2. Oneri
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B ± C ± D ± E)
18-03-2019
Imposte sul reddito di esercizio 19
UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

Il Conto Economico riclassificato


Consente di evidenziare informazioni sulle diverse aree di gestione
dell’impresa (caratteristica, extra-caratteristica, finanziaria, straordinaria,
tributaria):
Ricavi Operativi
- Costi Operativi
= RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA (REDDITO OPERATIVO)
± Saldo della gestione extra-caratteristica
= RISULTATO DELLA GESTIONE CORRENTE O ORDINARIA
± Saldo della gestione finanziaria
± Saldo della gestione straordinaria
= RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
- Imposte
= RISULTATO NETTO D’ESERCIZIO

18-03-2019 20
ESEMPIO
STATO PATRIMONIALE

Capitale sociale
Materiali
Immateriali
Immobilizzazioni + Utili
Patrimonio netto - Perdite
Finanziaire nette
(al netto dei fondi (2.000)
ammort.to)
(3.000)

Mutui
Magazzino
(400) Passività consolidate Debiti a
(1.500) l/termine
Crediti vs clienti
Crediti diversi
Liquidità differite
(850) Passività correnti
Liquidità immediate (1.000)
(250)

Cassa Banca c/c


Banca c/c Debiti vs fornitori
Debiti tributari
18-03-2019 21

CONTO ECONOMICO + Valore vendite o prod. 1.200

- Costi esterni 400


Costi ESEMPIO
esterni
Valore aggiunto 800

- Costo del lavoro 100


Valore della produzione

Margine operativo lordo 700

Costo - Ammortamenti e svalut.ni 50


del
lavoro Risultato operativo 650

Valore Amm.ti +/- Gest. Finanziaria -200


agg.to
Sval.ni +/- Gest. Straord.ria 0
Marg.
Op. G. fin.
Risultato ante imposte 450
lordo G. str.
Imp. - Imposte 225
Risul. Risul.
ante
Oper. imp. Utile Risultato d’esercizio 225
18-03-2019 22
ESEMPIO
INDICI ECONOMICI
ROE
Return on Equity
(Rn/Pn)

ROI Grado indebit. Inc. gest. non caratt.


Return on Investment
(Ro/Cic) (Cic/Pn) (Rn/Ro)

ROS Indice rotazione Cap. investito


Return on Sales
(Ro/Rv) (Rv/Cic)

18-03-2019 Rv: ricavi netti di vendita


23

ESEMPIO
INDICI ECONOMICI

ROE
225/2.000= 11,3%

ROI Grado indebit. Inc. gest. non caratt.


650/4.500= 4.500/2.000 = 225/650=
14,4% 2,25 34,6%

ROS Indice rotazione Cap. investito


650/1.200 = 1.200/4.500 =
54,2% 0,27

18-03-2019 24
LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

- E’ opportuno segnalare che tra ROI e ROE esiste


un’intima relazione, che vede nella capacità di
remunerazione del capitale investito (sia proprio
che di terzi) una “leva” di redditività degli
azionisti

- Tale relazione prende il nome di LEVA


FINANZIARIA

18-03-2019 25

LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

Il R.O.E. è influenzato dalle seguenti variabili:

REDDITIVITA' DELL'AREA
CARATTERISTICA ESPRESSA
DAL R.O.I.

TASSO DI INTERESSE MEDIO


SUI FINANZIAMENTI (Tf)

QUOZIENTE DI
INDEBITAMENTO (q)

18-03-2019 26
LA FORMULA GENERALE

R.O.E. = [R.O.I. + (R.O.I. - Tf)q]

Quindi, posto R.O.I.>Tf:


Il R.O.E. cresce con l'aumento di q

18-03-2019 27

LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

Ciò premesso, posto un R.O.I. del 25%, si


ipotizzano le tre seguenti strutture finanziarie:

con tre diversi quozienti di indebitamento

q=0 q=1 q=2

18-03-2019 28
LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

1) FINANZIAMENTO INTEGRALE CON


CAPITALE DI RISCHIO:
q=0
Cn = 200 Ci = 200 QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO
P=0
Ro = 50 Rn = 50 q = P/Cn = 0

Rn Cn Ro Ci
50 200 50 200

R.O.E. = 25% R.O.I. = 25%

ROE = ROI + (ROI - Tf) X q =


18-03-2019 25
Prof.+
a c.(25
Sergio-Salomone
0) X 0 = 25% 29

LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

1) FINANZIAMENTO CON
CAPITALE DI RISCHIO E DI CREDITO:
q=1
Of Cn
Ro Ci 40 200
100 400 Rn P
50 200
ROI = 100/400 = 25%
Tf = 40/200 = 20%
q = 200/200 = 1
ROE = 50/200 = 25%

ROE = ROI + (ROI - Tf) X q =


18-03-2019 25 + (25 - 20) X 1 = 30% 30
LA RELAZIONE TRA R.O.I. E R.O.E.

1) FINANZIAMENTO CON
CAPITALE DI RISCHIO E DI CREDITO:
q=2 Cn Of
80 200
Ro Ci
150 600 P
Rn
50 400

ROI = 150/600 = 25%


Tf = 80/400 = 20%
q = 400/200 = 2
ROE = 50/200 = 25%

ROE = ROI + (ROI - Tf) X q =


25 + (25 - 20) X 2 = 35%
18-03-2019 Prof. a c. Sergio Salomone 31

EFFETTO LEVA FINANZAIRIA

 Il ROI va sempre confrontato con il costo medio del denaro


(tasso di interesse – ROD), infatti:

  Se il ROI < ROD la remunerazione del capitale di


terzi diminuirebbe il ROE, si avrebbe cioè una LEVA
FINANZIARIA NEGATIVA (prendere denaro in prestito
peggiora i conti dell’azienda)

 Se il ROI > ROD conviene indebitarsi perché,


aumentando il ROE, aumentano i profitti e migliorano i conti
grazie alla LEVA FINANZIARIA POSITIVA

La maggiore disponibilità di risorse derivante


dall’indebitamento agisce quale moltiplicatore della
redditività del capitale proprio

18-03-2019 32
L’EFFETTO LEVA

La leva finanziaria,
nel caso di ricorso al capitale di credito,
rappresenta il moltiplicatore di cui
beneficia il R.O.E., quando il R.O.I.>Tf.

Questa circostanza spinge,


talvolta inopportunamente,
ad un maggiore ricorso al
capitale di credito
18-03-2019 Prof. a c. Sergio Salomone 33

LA LEVA FINANZIARIA

Peraltro la leva finanziaria può assumere un valore:

Positivo Negativo

agisce da moltiplicatore agisce da riduttore del


del R.O.E. R.O.E.

R.O.I.>Tf R.O.I.<Tf
Il R.O.E. cresce Il R.O.E. decresce
all'aumentare di q all'aumentare di q

Si può quindi ottenere un miglioramento del R.O.E. anche


facendo leva sulla struttura finanziaria (evitando però
18-03-2019 pericolosi eccessi)
Prof. a c. Sergio Salomone 34
LE COMPONENTI DELL’EFFETTO DI
LEVA
Il R.O.E. dipende da:
Variabile dipendente
R.O.I. dalla capacità di governo
del management

Tasso medio sui Variabile esterna


finanziamenti indipendente

Variabile dipendente dalle


Quoziente di scelte interne di politica
indebitamento finanziaria

18-03-2019 35

EQUILIBRIO FINANZIARIO

L’EQUILIBRIO FINANZIARIO
E’ MISURATO DALLA
RELAZIONE ESISTENTE
TRA:

Flusso di Flusso di
entrate monetarie uscite monetarie

18-03-2019 36
EQUILIBRIO FINANZIARIO

L’impresa si trova in una situazione di equilibrio quando il


flusso delle entrate è costantemente in grado di fronteggiare
il flusso delle uscite

Rimborsi di
Uscite monetarie Flusso di costi
finanziamenti

Business /
Organisation

Finanziamenti Entrate monetarie Flusso di ricavi

18-03-2019 37

EQUILIBRIO FINANZIARIO

 Il fabbisogno finanziario totale (Ft), corrispondente


all’esigenza di mezzi monetari, è composto da:
• una parte “fissa” (Ff), che alimenterà l’acquisizione di
risorse aventi durata pluriennale il cui ritorno
finanziario sarà prolungato nel tempo
• una parte “variabile” (Fv) che sarà impiegata per
l’approvvigionamento delle risorse, il cui utilizzo si
esplica in un arco temporale ristretto, consentendo
così un rapido rientro dei mezzi monetari impiegati
 Maggiore è la misura della componente fissa degli
impieghi (generata dagli investimenti che determinano
costi fissi), maggiore sarà la rigidità della struttura
finanziaria dell’impresa, maggiore pertanto il rischio;
si ridurranno invece i costi unitari medi di produzione,
per effetto delle economie di scala

18-03-2019 38
EQUILIBRIO FINANZIARIO

 Una corretta decisione riguardante il dimensionamento


richiede – per il rispetto del principio della prudenza – che
esso, in fase di avvio dell’impresa, sia inferiore rispetto al
potenziale di domanda presente
 In tal modo si otterrà una riduzione della rigidità della
struttura ed un abbattimento del rischio di inoperosità del
capitale investito
 Pertanto in sede di stesura del budget, nel caso di
“investimenti convenzionali”, sarà necessario prevedere:

Ft = Ff + Fv con Fv = Fvi T dove:

Fvi rappresenta il fabbisogno variabile iniziale, corrispondente all’entità


di mezzi necessari per l’acquisizione delle materie e delle altre
risorse da impiegare nel ciclo produttivo
T indica il tasso di rinnovo del capitale, dato dal rapporto tra la durata
dell’esercizio (N) e quella del ciclo produttivo (n)

18-03-2019 39

EQUILIBRIO FINANZIARIO

 In fase di avvio dell’impresa sarà dunque importante


conoscere Fvi (ovviamente dato da Fv/T) poiché così potrà
ridursi la complessiva dotazione finanziaria dell’impresa
agevolando il raggiungimento dell’EQUILIBRIO FINANZIARIO
 Al fine di valutare la situazione finanziaria dell’impresa, può
essere utile analizzare la composizione delle fonti e degli
impieghi nel breve periodo applicando il QUICK TEST (indice
di liquidità) dato da:
disponibilità finanziarie
debiti correnti
che esprime la capacità dell’impresa di onorare dette
esposizioni con le risorse disponibili e con quelle che possono
diventarlo nel breve;
di conseguenza un risultato accettabile deve essere pari ad 1

18-03-2019 40
EQUILIBRIO PATRIMONIALE

L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE
ATTIENE ALLA COMPOSIZIONE
DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO,
OSSIA:

Capitale di rischio Capitale di credito

18-03-2019 41

EQUILIBRIO PATRIMONIALE

 L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE attiene alla composizione


delle fonti di finanziamento (rapporto tra capitale di rischio e
capitale di debito) ed al loro impiego per le immobilizzazioni
aziendali
 Obiettivo è quello della DIMENSIONE OTTIMA ossia quella
condizione che garantisce alla struttura operativa del
sistema impresa la minimizzazione dei costi ed il
perfezionamento delle performance organizzative e
gestionali.
 L’armonica composizione del CAPITALE DI RISCHIO e del
CAPITALE DI DEBITO permette all’impresa una corretta
programmazione degli impegni con conseguenti positivi
riflessi gestionali
 L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE è configurabile da una
semplice formulazione data da:
A=P+N

18-03-2019 42
LIMITI

 Le quantità prodotte sono ipotizzate uguali a


quelle vendute, a prescindere dalle scorte di
magazzino
 Il modello risulta eccessivamente semplificato
per le imprese multiprodotto: il mix delle vendite
dei vari prodotti non si presenta costante nel
tempo
 La distinzione tra costi fissi e costi variabili
non è sempre di facile determinazione

18-03-2019 43

ESEMPIO

• Presentiamo i simboli utilizzati nell’esercitazione e le principali


relazioni che intercorrono tra le grandezze considerate:

• q = Quantità prodotte/vendute
• p = Prezzo di vendita unitario
• cv = Costo variabile unitario (per unità di prodotto)
• mc = Margine di contribuzione unitario (per unità di prodotto) p –
cv
• CV = Costi variabili totali cv × q
• CF = Costi fissi totali
• CT = Costi totali CV + CF
• RT = Ricavi totali p × q

18-03-2019 44
ESEMPIO

Punto di pareggio espresso in quantità fisiche


• Calcoliamo il margine di contribuzione unitario (per unità di
prodotto): mc = € 100 – € 60 = € 40
• Il prezzo di vendita offre, per ogni prodotto, un margine sui costi
variabili pari a € 40, che deve contribuire alla copertura dei costi
fissi.
• Calcoliamo la quantità di equilibrio:
q (e) = € 200.000/40 = n. 5.000 unità
• L’impresa raggiunge il punto di equilibrio con una
produzione/vendita di n. 5.000 unità.
• A quei volumi, infatti, si realizza l’uguaglianza RT = CT:
• RT = € 100 × 5.000 = € 500.000
• CV = € 60 × 5.000 = € 300.000
• CT = CF + CV = € 300.000 + € 200.000 = € 500.000

18-03-2019 45

Tempo di break-even

Lancio del prodotto


costi

I profitti ripagano
l’investimento iniziale
Investimento

tempo

18-03-2019 46
ESEMPIO

18-03-2019 47

Potrebbero piacerti anche