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Grorcio CaMassa SALUTE E SALVEZZA ALLA FINE DEI TEMPI per Francesco Marchetti 1. Icorpi di Yahweh ‘Yahweh ha un corpo, o anche pitt corpi'. Questa affermazione non richiede di esser giustificata, quanto meno nella sua prima parte: chiun- que abbia un minimo di familiarité con l’Antico Testamento, in parti- colare con i libri iniziali del Pentateco, sente risuonare l’eco di una rappresentazione mareatamente antropomorfica del Dio unico, o in pro- cinto di diventare tale’. E un’ affermazione che richiede, invece, di esser meglio definita. Di esser circostanziata in modo adeguato. La possibilita cui abbiamo accennato in seconda istanza ~ Yahweh ha pitt compi — emerge (cmergerebbe) da due delle fonti care all’ipotesi docu- mentaria, se in quell’ipotesi ci si vuol ancora in tutto o inpartericonoscere’ ' Uno studio cui occorre orarriferirs é quello ct Soran, Bodies (contemporaneamente © quasi sono apparsi Hansort, «hen Gods Were Meny, Wacwer, Gottes Korper). Riprodu- co alla letiera 1a definizione k ‘corpo’ proposta da Sommer (2 ¢ passim): «qualcosa che si ‘wovi in un certo luogo in un certo tempo, quale che sia la sua forma sostanza (something located in aparticular place ata particular time, whatever its shape or substance [il corsivo 2 dell’ autore)». Questa definizione ha una portata che forse consente ci superare I'eventuale obiezione per cut I" antico Israele, stando all'ebraico biblico, ignorerebbe il concetto a ‘cor- po’.mentre st imporrebbe larigida equazione basi «carne». Comunque, quell’ equazione non autonzza a sottoscrivere lassenza del concetto ci “corpo’ nell'antico Israele: anche a prescindere dal fatto che occome ogni cautela nell'ipotizzare unameccanica cornspondenza fra sfera linguistica e sfera concettuale (I'eventuale mancanza di un termine non permette & postulare lamancanza di un concetto), Basar pud avereil valore di «corpon e viene reso all occorrenza con caja. nella versione dei LXX: cfr. Gooey, Soma, 16-23 (ous net LXX traduce bédér quando il termine ebraico denota il corpo fisico), 117-134 (partico- Jamente importants, con siguardo alla situazione che si registra nell’ Antico TEstamento, le considerazion: svolte a 118). Vd pot per esempio Saumrer, Body, 269-270 Solo due Iuoghi classici: Genesi, 1, 26 0 26-27 (da cut emerge il teomorfismo umano non meno che !'antropomorfismo divine), Bsodo, 33, 22-23, Vd in proposite Sounmre, Bodies, 1-2, 4, 69-70, con le note pertinent > Non é qui mia intenzione entrare in un territorio ~ l'ipotesi documentaria ¢ le eritiche che a questo modello esegetico sono state formulate nel corso di vari decenni = su cui i @ venuta accumulando una sterminata bibliografia: sia sufficiente il ninvio all’ acuta e accurata sintesi di Ska, Jntroducione. Avverto che nelle note immediatamen- ‘SCO 62 (2016), $7-109 - DOT 10.12971/97889574165475 88 GIORGIO CAMA: Jed E’, Lo Jahwista ¢ |’Elohista. Un risvolto dell’attribuzione a Yahweh di pitt corpi, un risvolto su cui metterebbe conto di insistere visto il rilievo che assume ai fini sia di un confronto sincronico fra la cultura dell’Isracle antico e quelle circonvicine sia di una storia delle idee attenta alla longue durée, é che si registra ua certa fhuidita del divino, nell’ assunzione da parte di Yahweh di vesti corporee’. Ma non é questa la sede appropriata per una ricognizione lungo sentieri impervi ¢ tutto sommato non strettamente perti- nenfi. Meglio ritornare per un momento sull’affermazione con cui abbiamo esordito (Yahweh ha wn corpo, o anche piti corpi) ¢ ampliare riassuntiva- mente il quadro dei riferimenti intrabiblici, cid che servira a delineare un panorama non unilaterale. La constatazione é palmare: nell’Antico Testamento la posizione per cui il Dio tendenzialmente unico ha pit corpi non sembra incontrastata. Infatti le fonti D e P, mentre riconoscono a Yahweh un corpo, ne negano la frammentazione (noi diremmo: negano la frammentazione del suo essere nel mondo). E tuttavia queste stesse fonti, concordi nel conte- stare la fluidita del divino, non percid indicano soluzioni coincidenti: la prima (D, che ha improntato il Deuteronomio originario) lo colloca in cielo’, la seconda (P= Priestercodex [il ben noto ‘codice’ sacerdotale]) fa logicamente risiedere Dio nel tabernacolo del Tempio’. Come che sia, pure a questa latitudine il divino non é incorporeo. te successive mi limiterd a citare soltanto alcuni dei passi biblici esaminati da Sommer (senza nidiscuterne I'attribuzione alle fonti da lui ci volta in volta indicate), mentre tra lasceré di prender in considerazi one una senee ck iscriziom arcaiche (daKuntillet ‘Ajrud ¢ Hirbet el-Kom) che mi sembra avvalonno il suo assunto, * Due esempi famos, sono Genesi, 18, 1-15 con la coda di 19, 1 (appanzione ad Abramo presso il Querceto di Mamre di un'entita divina per cosi dire “una ¢ trina’); 32, 23-33 (la lotta di Giacobbe con un essere sovrumano nel luogo denominato Pint @ [avelto i Dion] perché, afferma Giacobbe, «ho visto &lohim faccia a facciay), Un altro esempio ¢ Bsodo, 33, 1-3 (dove Yahweh usa la prima persona per descrivere le attivita del suo mal ah, che 5 solitirendere con «angelo»), daleggere contestualmente a 23, 20-23 Gn cui 'angelo incorpora una manifestazione della presenza ci Dio: lo S€m, il nomen a Ini). Per tutto cié vd. Souname, Bodies, 40-42 con lenote pertinenti, Genest, 18, 1-15 ¢ 32, 23-33 costituiscono il fulcro del volume ct Hansors, «When Gods Were Menv Una «fluidity of divine embodiment and selfhood, secondo 1a formula-chiave impiegata da Sonne, Bodies. E vd. ora su questa material’ analist ci Hoorev, Divine Fluidity? (con ulteriore bibliografia). © Rivelatore, per es., Denteronomio, 26, 15 (a preghiera che dovra pronunciare 41 contadino israelita per Ia decima del terzo anno: «guarda dalla tua santa dimora, dal cielo, e benedici il tuo popolo, Israele, e la terra che ci hai dato [...}»). Cf Soumar, Bodies, 65 con le note pertinent coco, 40, 33 b-38, com la prosecuzione a Levitico, 1, 1 (la nube copre la tenda del convegno e il kabéd del Signore riempie il tabemacolo, dalla tenda il Signore chia- ma Most). Cf. Soanaer, Bodies, 73-74 con le relative note SALUTE. rEMEL 89 LVEZZAALLA FINE! Per quanto il corpo (0 i corpi) di Yahweh non abbia (non abbiano) ima consistenza per necessita di cose antropomorfico-materiale, sareb- be difficile negare che esso abbia (essi abbiano) una consistenza anche antropomorfico-materiale®. Di qui del resto abbiamo preso poc’anzi le mosse, L’antropomorfismo di Yahweh é una realta che possiamo toceare con mano in vatie sezioni del testo biblico quale ci é pervenuto gli studi si sono incaricati di metterlo in evidenza’. Al” antropomorfismo divino fa da ovvio contraltare cid che per brevita etichetteremo come teomorfismo umano: Ia comrispondenza fra la creatura umana ¢ chi ha chiamata in Vita si impone quasi naturalmente, Plasmato a immagine ¢ somiglianza di Dio, essere umano nella sua totalita é coinvolto in un processo di nobilitazione. Questo assetto —l’assetto per cui al centro del discorso & la creatura umana, strutturalmente costituita di un corpo in cui é stato in- sufflato il respiro dal suo divino artefice — regge e, oseremmo dire, tende quasi a potenziarsi alla prova del fitoco di trasformazioni epocali, Ove si concentii lattenzione sul binomio salvezza-salute (cartina di tomnasole rivelatiice), & facile constatare come l'anrmncio soteriologico si rivolga anzitutto al corpo, interpelliV’integritafisica dell’essere umano in quanto dato inaliensbile ¢ irrimuneiabile. II mgo ragionare intomno al corpo, ai corpi di Yahweh ci restituisce, attraverso una trasposizione, almeno in parte le preoccupazioni sulla quintessenza dell’esistere mondano dell’ uo- mo,il compo, messo sotto Pusbergo della potenza divina? 2. La maesta terapeutica e salvifica del Dio di Israele in prospet- tiva escatologica Salveza e salute, salute ¢ salvezza campeggiano nella visione dei profeti'® a clargirle pud essere solo Yahweh. Proviamo a capire che cosa aceade nel momento in cui la visione profetica si inflette verso la Sulla stinzione fia antropomorfisme materiale eimmateriale, vd. Sonnets, Bo- dies, partic. 2,71 con le note pertinents; Haascxt, «When Gods Were Men», 26-33, pro- pone tn'accurata tasson omia dell’ antropom orfismo; da tener presente inoltse W112iAts3, Body, Peruna focalizzazione sul corpo straordinanio della divinita, sul ‘supercorpo’ di- vino, cui ha dedicato importanti pagine Jean Pierre Vemant, vd ora Lirwa, Deification, 120-126 (con bibliografia) ” Oltre alle opere citate supra, all'inizio di nota 1, é da tener presente Morro! Giudaismo rabbinico Sempreimportante, anche per quanto segue immediatamente nel testo, Werrsow, Through a Speculum ©" Com’é stato spesso nlevato, la dimensione soteriologica si esalta nei profett: vd in particolare! acuta analisi ct Bare, Salvation, 50-51. Di salute e salvezza nei libri che vanno sotto il nome dei profeti biblici mi sono occupato pi ampiamente in uno studio in corso ch stampa (Cansassa, Sanare ¢ salvare) 90 GIORGIO CAMA: fine dei tempi, dunque in direzione escatologica. E noto quanto siano delicati i problemi che pone la prima parte del Libro di Isaic (i capitoli da 12350 dal a39), dove la sua voce autentica é fiammista ad altre da ricondurre entro scenari storico-culturali suecessivi all” VII secolo a.C., epoca in eui invece opera il profeta, rendendo estremamente dif- ficile il compito di chi voglia misurarsi con esegesi (e I’ermeneutica) di numerosi passi''. Una delle sezioni piti controverse @ certo rappre~ sentata dai capitoli 34-35'°, che potrebbero formare un dittico ideale di annuncio di sventure per Edom — Ia focalizzazione su Edom anziché su Babilonia é un chiaro indicatore di composizione postesilica — e di “buone novelle’, definitive, per Isracle, Ecco i versetti che, all'interno della seconda parte del dittico (se di um dittico coneepito nello stesso momento davvero si tratta), ci riguardano da vicino: Rafforzate le mani cascanti, rinsaldate le ginocchia tremolanti Dite agh smarsiti di cuore: « Coraggio! Niente timori! Ecco il vostro Dio, viene la vendetta, la ricompensa divina, viene egli stesso e vi salvera» Si apriranno allora gli occhi dei ciechi, si schinderanno Le orecchie dei sordt lo zoppo saltera come un cervo ¢ dara in canti la lingua del muto, ché le acque sgorgheranno nel deserto ¢ torrenti scorreranno nella steppa"* A differenza di quanto avviene in altri brani della prima parte del libro, ma anche della sua seconda e terza parte (Deutero-Isaia [40-55] ¢ Trito-Isaia [56-66]), la guarigione preannunciata riguarda qui ‘con ogni probabilita il piano prettamente fisico' e proprio percid ci & parso op- portuno prender le mosse da questo testo. Le coppie selezionate, ciechi- "Per una schematizzazione dello sviluppo della tradizione relativa a Isaia, vd. De Isaiah, 465, ‘Nott anche come la «Piccola Apocalissen, per distinguerla da quella — tradizio- nalmente definita «Grande Apocalisse di Isaian ~ che occupai capito 24-27. Sul dittico formato da 34-35, vd. in anm vieimi a noi I'equilibrata presentazione di Cus, Jeaiah, 253-256, Uno stucko specifico (¢ in parte idiosincratico) si deve a Muscatt, Ieniah 34-35 © Isaia, 35, 3-6 (qui e in seguito adotto, sia pure in linea di massima, latraduzione de La Bibbia concordata, Milano 1982) “fr Veensevizn, Isale, I, 444, Tnoltre, Kater, Ieaia (capp. 13-39), 433 (da con. frontare con 436), J. Brsxansscee, Jeaiah 1-39, 457, Vd. peraltro Ramast, Biblical Corpora, 127-128 SALUTE E SALVEZZAALLA FINE DELTEMPI 91 sordi e zoppi-nuuti, sono paradigmatiche: riassumono per cosi dire lin- tero miverso delle disabilita, Si nota un ampliamento rispetto all usua- le concettualizzazione, per cui le menomazioni fisiche si riassorbono esemplarmente nella cecita ¢ nella zoppia. Una coppia qualificante, quest’ultima, che si ritrova in diversi ambiti culturali — non soltanto in Invaele'®. Ci spingeremo a dire una coppia quasi necessitata, nel senso che ognuno dei due clementi da cui é composta subito richiama in ter- mini di logica simbolica I’ altro, come suo complemento. Limitando il giro di orizzonte all'antico Israele, ciechi e zoppi” compaio- no in un punto enigmatico di 2Samuele, relative alla conquista della fortezza gebusea di Gerusalemme da parte di David"’, come pure nel Libro di Giobbe (dove il protagonista cita a proprio merito la disponibilita verso queste cate- gorie di diseredati)" ¢ soprattutto nel Levitico™ e nel Libro di Geremia’'. Se le nome del Levitico richiedono i esser analizzate in controluce rispetto alla tessitura di 2Samuele, visto che ciechi e zoppi non possono svolgere le man- sioni di sacerdoti™ e la frase che suggella il racconto dell’espugnazione della rocea gebusea suona «Il cieco e lo zepponon entreranno nella casay’* (forse da intendere con1 LXX come il Tempio), il brano di Geremia é particolarmente "© Questo punto é stato messo in evidenza da E, Cassntin un contributo (dal titolo Le droit et le tordu) ristampeto, insieme con un altro precedentemente inedito che ne costitwisce il completam ento, in Symbolismes, 50-97 Va per esempio Brsticy, Broi, 244-248; Causassa, I ‘segni’, Causassa, L’oc- chio, 53-54, 74, 75-16, 78-79 (ove si tenta anche ci stabilire un rapporto fra il motivo «ciecht © zoppm ¢ la sfera della metallurgia: genenca, in proposito, la notazione dt Gartann, Bye, 63). Un'ampia messe di ulterion indicazioni bibliografiche, com pasti- colare riguardo al caso di Edipo, fornisce Conpetto, Edipo re, XX nota 33 (cfr. XCVI nota 230). Sullanota storia del cieco e dello zoppo ~ ogmuno dei due ha cid che all’altro manca ¢ pertanto si uniscono a formare per cos dire un sol uomo-, diffusa con variantt nella cultura greca e romana (donde é rifluita nelle modeme letterature europe) come in quella ebraica, in India come nei paesi di tradizione islamica, vd. anaitutto Went- xstce, Xpuodv dviip, 314-316 e, quindi, Svever, Geschichte. "” Constdero qui di seguito ~in modo un po’ arbitrasio ~ cecita ¢ zoppia limitata- mente alla sfera umana, sebbene essa sia da esaminare in parallelo con il mondo anima- le (basti pensare alle qualita che devono possedere le vittime sacrifical). 5, 6-8 (ciechi e zoppi vi ntornano per ben tre volte). Vd in proposito, ch recente, Harmen, David, 45, 316, Hexrerce, Disability, $1-82 (con ulterion riferimenti) » 29 15, 18, da leggere nella comice di 21, 16-24. Ampia discussione al riguardo Leviticus 17-22, 1821-1834, 1836-1840, 1841-1843, vd. poi Hexreace, Disability, 82-85 51 31, 8 Sui delicati problemi che pongono i versetti 7-9 del capitolo 31 orienta Lowwpons, Jeremiah 21-36, 420 Va il passo del Levitico citato supra, nota 20 2Samuele 5,8 92 GIORGIO CAMA: suggestivo ai nostri fini poiché ciechi e zoppi ci sono mostrati sulla via del ritomo dall'esilio. Dungue in un quadro consimile a~ma non coincidente con = quello delineato nel capitolo 35 del libro isaianico, Tomando adesso ai versetti da cui siamo partiti*, proviamo a chie- derei quale ne sia il senso profondo, che cosa prefigurino. Evidente- mente una rigenerazione della natura che va di pari passo con la rige- nerazione dell’intera comunita di Israele, senza decurtazioni di sorta: persino coloro i quali in ragione delle anomalie fisiche si collocano ai margini di una compiuta vita sociale e che sono oggetto a vario titolo di discriminazione vengono coinvolti in una prospettiva di restaurazione- reintegrazione”. I mali da cui essi sono affetti, pur incurabili, vengono sanati da Yahweh. Alla fine dei tempi, quando le molteplici catastrofi si rovesciano nel loro contrario — nella cancellazione di cid che ha se- gnato un divenire storico oltremodo tormentato — ¢ nella delineazione di un mondo quasi-paradisiaco, la maesta terapeutica del Dio di Israele si dispiega in tutta la sua potenza ¢ agisce su um piano che é in fondo lo stesso della salvezza. Una salvezza di cui il testo fa d’altronde esplicita menzione immediatamente prima di introdurre le guarigioni ‘impossi- Dili? di ciechi sordi zoppi muti. Non é casuale, crediamo, che la rigenerazione della commnita, la sua restitutio in mtegrum (e im pristimun) si esprima anzitutto in una eli- minazione degli impedimenti che ostacolano gli uomini nella loro vita fisica, corporea™. Il tempo della fine, il tempo della salvezza, é anche quello di una salute ritrovata a costo dell’infrangersi di ogni legge na- turale. Poiché Yahweh @ padrone della realta, che configura a proprio piacere. Ciechi e zoppi fanno 1a loro puntuale apparizione in un passo pre- cedente dello stesso libro profetico, anch’esso di difficile datazione ¢ forse per giunta problematico in ordine alla constitutio textus’’, che vale la pena di citare per esteso almeno in una sua parte: Un re nel suo splendore vedranno i tuoi occhi, contempleranno una terra molto ampia Iituo cuore si chiedera smarrito «Dov'é chi contava? Ve supra, Vinizio del paragrafo. Chr. Gowan, Eschatology, 88-90. Vanno altresi tenute presenti, in tema di paral- Ielismo fra metamorfos: del paesaggio e risanamento dei menomati, le osservazioni di Otvans, Disability, 85-89. Di modo che il corpo é 1a prima entita Vd quanto segue nel testo e nota 29 ere redenta SALUTE E SALVEZZAALLA FINE DELTEMPI 93 Dov’e chi pesava? Dov’ chi contava le torti?» Quel popolo straniero non lo vedrai pit, quel popolo dalla lingua oscura, incomprensibile, lingua barbara che non si capisce Guarda, Sion, la citta delle nostre feste, i tuoi occhi mirino Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda inamovibile, oui paletti non saranno pitt divelti, né pid staccata alcuna delle funi Si, qui il Signore ¢ magnifico per noi, in luogo dt fiumt e larghi canali, sebbene non ci passi nave a remi né ci si inolt sontuoso naviglio. L.1 Allora anche i ciechi spastiranno un ricco bottino ¢ gli zoppi si arricchiranno di spoglie Nessun abitante dira «Sono malaton eal popolo che vi abita é nimessala colpa® Secondo un*ipotesi, che si pud naturalmente discutere”, é in coda a questi versetti che bisognerebbe collocare la proclamazione I Signore, si, él nostro giudice, il Signore é il nostro legislatore, il Signore é il nostro re é lui che ci salvera® Ancora una volta, in un tempo che @ quello della fine, in una dimen- sione connotata come eseatologica, i mali (fisici) vengono semplice- mente aboliti dall’intervento sanatore di Yahweh, Il risanamento di ciechi e zoppi segna il culmine di una vicenda in cui il Dio di Isracle capovolge la storia vissuta dal suo popolo: lo salva ¢ lo guarisee radi- calmente, redimendolo. * Isaia, 33, 17-24 (ultimo versetto suona nel TM fal ib bah n'sa ‘awon), Versmevtsn, Jeaie, I, 433-437 La proclamazione cornisponde al versetto 22 3 Of Karst, dsaia (capp. 13-39), 418. 94 GIORGIO CAMA: 3, Prime espressioni della credenza nella resurrecione I tisanamento straordinario di ciechi e zoppi esprime la fede in una sanazione completa e senza residui del popolo di Yahweh alla fine dei tempi, poiché — massimamente allora — tutto @ nelle sue mani ¢ le leggi di natura sono suscettibili di essere ribaltate. A un plesso ideologico per molti versi affine ci riconducono le prime espressioni della eredenza nella resurrezione®. Discussi infinite volte, questi testi contengono in ultima analisi una variazione sul tema della salute ¢ della salvezza, di nuovo alla fine dei tempi, poiché la resurrezione dei morti é la guati- gione suprema e impossibile che solo Yahweh, nella sua infinitamaesta salvifica, riservera a coloro che in lui si riconoscono, Non solo: il nostro primo testo mette in scena un evento che corrisponde a quello da cui ogni cosa ha avuto origine, insomma all’atto della creazione. Si noti la sequenza del passo celeberrimo e folgorante di Ezechicle: Lamano del Signore venne sopra di me ed egli mi condusse fuori nello spirito del Signore emi posd in mezzo alla pianura: questa era piena d ossa, Mi condusse in giro presso di esse all'intomo ed ecco, erano moltissime sulla superficie della pianura edecco, erano assai secche Quinck mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno rivivere queste ossa’». Risposi: «Signore Iddio, tu lo sain, Mi disse allora: «Profe- tizza su queste ossa.e di’ loro: Ossa aride, ucite la parcla del Signore: Cosi ha detto il Signore Iddio a queste ossa: Ecco, io faccio venire in voi uno spirito e vivrete ‘Metteré su di voi i nervi, fard crescere su ci voi la came, stenderd sopra di voi la pelle, infonderd in vot lo spirito e vivrete, E niconoscerete che io sono il Signoren Ezechiele profetizza come gli é stato comandato e, mentre profetiz- za, ode un rumore. Anzi un frastuono: ¢ le ossa si avvicinarono I'una all’ altra. Guardai ed ecco, sopra di esse i nervi, venne su la carne e st stese su di essi, al di sopra, la pelle, ma non vi era ancora spirit. Allora mi disse. «Profetizza allo spinito, profetizza, figlio dell" uomo ¢ at’ allo spirit: Cosi ha detto il Signore Iddio: Vieni, 0 spirito, dai quattro venti e soffia su questi morti, perché abbiano la vitan. Io profetai come mi era stato comandato e venne in essi lo spirito, ebbero la vita e si drizzarono in pied: erano un esercito grande, immenso” Per una prima approssimazione a questo concetto, vd. ora Novaxovtc, Raised, 67-71 (con ampia serie ci rinvit alla letteratura anteriore) % 37, 1-10, Vd al riguardo, per esempio, Marms-Acttann, Resurrection, 681-682 Gresnpens, Ecechiel 2-37, 741-751. Quanto alla trasposizione dell’annuncio di sal- vezza in «descrizione della salvezza in forma di visione, @ da tener presente ora AL- nErzz, Isracle, 189. rEMEL 95 dawvero sembri riproporsi lo scenario del Li- bro della Genesi. Lo spitito, proveniente dai quattro venti, @ insufflato da Yahweh nelle ossa, su cui sono miracolosamente creseiuti i nervi la came la pelle. Ogni cosa si compie, dunque, secondo le stesse modalita del momento primigenio. A noi importa ora perd metter in rilievo due clementi di importanza capitale. Sembra fuor di dubbio che la catastrofe Ga nuova catastrofe) dell’ esilio, dopo I’abbattimento del regno del nord, dopo la presa di Gerusalemme, abbia mutrito una-visione come quella di Ezechiele, in cui si annuncia la piena reintegrazione del popolo umiliato ¢ deportato. La ricostituzione della sua integrita in primo piano nel testo € idea della resurrezione & anzitutto ‘nazionale’. Cid non toglie che, com’é stato ribadito, im’immagine (tna metafora) siffatta intanto pud es- sere fornmilata e proposta in quanto é suscettibile di essere recepita daun pubblico, in quanto gli almeno in qualche misura familiare®*. Insomma, Pidea della resurrezione (dei corpi) come tale non era forse estranea all’ u- niverso culturale di Israele. E se pure poteva essersi esercitata in questo campo un’infiuenza cananea —a Canaan il motivo scomparsa/morte ¢ ri- tomo in vita ha radici profonde**— o di diversa origine (si é pensato tante volte all’Iran zoroastriano)”, quell’idea nel frangente storico dell’esilio si catica comungue di valenze, esprime bisogni che sono peculiar di Isra- ele. Detto altrimenti: anche a voler ragionare in termini di imprestiti— di eni ove Pispirazione fosse partita da Canaan non sarebbe a tigore il caso di parlare, visto che la differenziazione, le inversioni normative di Isracle rispetto a quel mondo implicano una hivonws comune ~,’imprestito viene assorbito solo qualora risponda a esigenze vive nella comunita che lo fa proprio, Vengo al secondo punto. La resrrezione ‘nazionale” adombrata da Ezechiele mette in scena un’ antropologia saldamente fissata ¢ fedele a sé stessa: si risorge a partire dalle ossa e sulle ossa si installano nervi came pelle ¢ infine ¢ il soffio divino a infondere la vita. Nulla di cid che é uumano viene messo da parte. La resurrezione ‘nazionale’ per cosi dire ha bisogno di uomini in came ¢ ossa. A cid prowede taumaturgicamente il Dio sanatore e salvatore, salvatore e sanatore, stretto al suo popolo dawn patto che si rinnova sempre, anche (e soprattutto) attraverso le catastrofi storiche. 2,7. V4. in proposito le efficaci notazioni di Puce, Choyunce, I, 40-41 In questo senso sé espressa, oi recente, anche Setzer, Resurrection, 8, 10 * EB da tener presente la sezione dedicata a The Life and Death of Baal della mo nografia di Suara, Ongins, 104-131 (con le note relative), importante per I'esame det testi ¢l'inquadramento storico-religioso, Diversamente da Smith giudica Dar, Hosea, 216-217, che prende netta posizione a favore della morte ¢ resurrezione di Ba‘al (vd gia Dav, Yahweh, 117-118 ¢ specialmente Mermycer, Riddle) Ma vd, Brsnace, Rise, 47-50 con le note pertinent 96 GIORGIO CAMA: Una parte di quella che si era soliti tradizionalmente definire 1a «Grande Apocalisse di Isaia» testimonia anch’ essa se non altro il persi- stente affiorare dell’immagine della resurrezione prima che assuma una forma definita ¢ quasi codificata al tempo della repressione di Antioco IV (il passo del Libro ci Daniele® testimonia in modo irrefragabile tale stato di cose): O Signore, premuti dal tuo castigo, gridammo, mala distretta era la tua correzione per not Come un’incinta prossima al parto si contorce, urla frale doglie, cosi siamo noi davanti ate, Signore Abbiamo concepito, sentito le doglie, ma abbiamo partorito vento non operammo la salvezza del paese enon nacquero abitatoni del mondo” Si inaugura a questo punto un gruppo di versetti fra i piti problema- tici. Se accettiamo la constitutio textus proposta da Emile Puech“ — il quale postula per 19 a a-B come lezione originaria «il plurale senza suffisso nbl(w)t [i cadaveri’ p>", mentre ritiene piti difficile operare una seelta fra «ntye (con suffisso) [“i tuoi morti”] 0 imt(s:)m [‘i mort?» — avremo: Imorti (F)vivranno, i cadaveri resusciteranno IL seguito del versetto 19 presenta problemi tutto sommato meno gra- Vi, fatta eccezione per Ia sua ultima parte. Ove si accettino ancora una volta le soluzioni indicate da Puech, esso si pud rendere cosi: si desteranno ¢ giubileranno gli abitanti della polvere ché mugiada di luce é la tra rugiada eil pacse delle ‘ombre’ partonira™ 12, 1-3, su cui Puscu, Crovance, I, 79-85, Cotznss, Daniel, 369, 390-398. Evd i recente van contributi raccolti in Cottnvs, Fam, The Book of Daniel (per esempio Hoxpns, Resurrection), ” Isaia, 26, 16-18 © Croyance, 1, 66-73, partic. 67-71 “La crux interpretum ~ osserva Puech ~ risiede in nblty [del TM “il mio cadavere’ oi miei cadaven' ], che mal si comprende, quale che ne sia il soggetto [Jp © Proprio alla fine del versetto (19 4), un problema non dappoco é rappresentato da cid che leggiamo, in corrispondenza del TM (¢ oi ]Q ls), nei LXX enella Vulgata:infatti, a fronte ci wa ‘ares “pa ‘im tappil, abbiamo nspeltivamente 4 Sé yfj wv doeBav necetom (ail paese degli empi cadtin) e et terram gigantum detrahes in ruinam («manderai in SALUTE. |LVEZZAALLA FINE DELTEMPL 97 «Non operammo Ia salvezza» recita con toni sconsolati il testo. E come potrebbe del resto operare la salvezza — in senso proprio, in senso radicale ~ un agente umano secondo la Weltanschauog elaborata in Israele, secondo le voei di Isracle che riusciamo audire? Essa é esclusi- vamente nelle mani di Yahweh. II Dio eapace, proprio in ragione di una potesta salvifica illimitata, di guarire dal sonno della morte i trapassati del popolo che gli appartiene. Salute e salvezza si fondono ai confini del tempo, di una storia che si inflette in metastoria, 4. «Per le sue piaghe siamo stati guariti» Prima di lasciare alle nostre spalle il libro profetico da lingo tempo ribattezzato «dl quinto vangelo»’’, occorrera perlustrare alouni versetti del Deutero-Isaia. Avvincenti per la storia delle religioni ¢ in genere della cultura, ma non meno notevoli per il tema che forma l’oggetto di queste pagine, essi si trovano nella quarta delle sezioni dedicate al «servo di Yahwelv»: Era disprezzato e reietto dagli uomini, uomo di dolori, esperto del dolore, come uno da cui si gira la faccia, era disprezzato e noi non lo stimammo Jn verita egli portava le nostre infermita, si era caricato dei nostn dolori, mentre noi lo ritenevamo percosso, colpito da Dio e umiliato Egli invece @ stato trafitto peri nostri misfatti, schiacciato per le nostre iniquita il castigo della nostra pace cadde su di lui e per le sue piaghe siamo stati guariti®* rovina la terra dei gigantin); ir‘pa im che sono si le ‘ombre' dei morti, ma anche: gigan- ti leggendan che figurano fra la popolasione originaria della Palestina — hanno evidente- mente creato agli interpreti qualche problema di comprensione e ci traduzione, ma il loro incasellamento, nella fattispecie I assimilazione a Gigenti, si spiega: cfs. Lawak, ft im, 559 (¢ 566) con bibliografia, su: pa fm, vd snoltre almeno Dav, Yahweh, 217-225 Tor- nando al problema dell insieme ci 26, 16-19, !'eseges dovrebbe uscire dalle secche della igida alternativa pil volte delineata e nassumibile nella seguente formula. la promessa @ i una rinascita della nazione o della resusrezione anche individuale dalla morte? In questo senso, opportunamente Cims, Ieaiah, 191-192 © Vd al nguardo Sawyer, Isaiah + Ieaia, 53, 3-5. Solo pochi punti di riferimento, in una bibliografia sconfina- ta Browns, Healer, 195-198 con le relative note (Brown sottolinea opportunamente, fra I'aliro, come in 53, 5 peda [utrasgressione, misfatton], ‘aw0n [«imiquitan], Slim 98 GIORGIO CAMA: 11 disegno provvidenziale carica incomprensibilmente, secondo la logica ‘umana, Pimocente vitiima di tutti i mali della storia di'tm popolo e su questo capro espiatorio per eccellenza grava il compito di redimere a proptie spese i Vari colpevoli. $i é discusso alungo ¢ con ogni probabilita alugo si discute- ra dell’identita di questa figura vieara, sulle ragioni che hamo portato Pim- maginario di Israele a concepire uma via cosi singolare per sottrarsi ai dram- mi di una storia tormentata. Per fuoriuscime. E un dato di fatto, comunque, che la salvezza sara dispensata da Yahweh attraverso un itineratio inaudito ¢ che essa si risolve in un ato terapeutico (a dire il vero, non meno vittimario che terapeutico): «per le sue piaghe siamo stati guatiti», annuncia il testo. 3. Verso Qumran: lo statuto del corpo a fronte delle lacerazioni di nuovo segno E ormai il momento di considerare lo statuto del corpo nella temperie che si viene a creare quando il rischio di un’ellenizzazione imminente, della omologazione culturale orienta parte del mondo ebraico verso ri- sposte di segno mareatamente apocalittico®. Uno strumento di difesa, questo, certo non ignoto all’area geopolitica e culturale in cui rientrano coloro che guardano al Secondo Tempio, quali che siano i sentimenti da cui sono animati verso di esso. Non ci occuperemo qui di temi che hanno fatto versare fiumi d’inchiostro, come le ragioni per cui il profetismo si esaurisce 0 il rapporto fra lo stesso profetismo e 'apocalittica. Piutto- sto ci concentreremo su un interrogativo: nella situazione successiva alla conquista macedone, all’avvento ci un imperialismo di nuovo segno, la lacerazione in atto —una lacerazione di cui si pud vedere una controprova esemplare nelle fortissime tensioni ben presto all’ ordine del giorno fra ‘ellenisti’ ¢ ‘tradizionalisti’ in Palestina — trova espressione anche nel- le rappresentazioni del corpo, coinvolge il corpo redento o da redime- re? L’esigenza piti viva che mai di attingere la salvezza mette in crisi la concezione integrata dell’ essere umano, passa attraverso una sua disgre- gazione? Si manifesta un divorzio fia salute (a necessaria integrita del soggetto, posta sotto I’usbergo della protezione divina) e attesa soteriolo- gica? In una parola, la salvezza si realizza a spese del corpo, della salute 0 dell'integrita del corpo — anche futura -, dinanzi a uma crisi violenta e in presenza di una minaceia al proprio senso di identita etno-culturale? [cbenessere, pace» ]e rapa” [«guariren] siano congiunti in modo strategico); BLENaMSOFP, Isaiah 40-55, partic. 344-357, da leggere contestualmente a 118-120 (la letteratura speci fica sul «servo di Yahwel» ¢ elencata a 166-174), Inoltre, HAG: © I dibattito in proposito continua vd. di recente Hor Yomis, Apocalypse SALUTE. rEMEL 99 LVEZZAALLA FINE! Sarebbe pretenzioso tentar di illustrare qui, anche per sommi capi, Vinesauribile mole di problemi che gravitano intomno alla conmmita di Qumran; poiché @altra parte qualsiasi indagine su salvezza e salute in ua dimensione escatologica non pud non considerare un caso cosi em- blematico, sembrano indispensabili quanto meno aleune puntualizza- oni. Daremo per assodato che quella qumranica é una comunita apo- calittica’® e mediatamente (!) riconducibile all essenismo™”. Il penchant dei membri della setta peri rimedi naturali risulta (risulterebbe)* chiaro da un passo, famoso molte volte commentato, di Giuseppe Flavio” in cui si sottolinea il loro straordinario interesse per le opere di autori antichi, fia le quali avrebbero scelto «quelle che giovano all’anima e al corpo». Fondandosi su tali soritti, prosegue Giuseppe, «investigano, per Ia cura delle malattic, le radici medicamentose ¢ le proprieta (speciali) delle pietren®. Il carattere magico, o meglio magico-iatromantico, di ima consumata perizia in cui la sapienza giudaica raggiunge uno dei suoi Vertici @ stato illustrato pitt volte ¢, sulla base di un brano come quello del Libro dei Gubiler* — dove eli angeli vigilanti tivelano a Noé insieme con gli inganni dei demoni i rimedi contro tutte le malattie da loro provocate, perché eg le curi mediante le piante (officinali),rimedi che sarebbero stati da hui trascritti in un libro poi consegnato a Sem, il figlio -, siamo in grado di farci persino un'idea della letteratura cui aveva accesso la comunita, secondo la testimonianza di Giuseppe”. La valorizzazione, frai settari, della portentosa virta terapeutica delle pian- te comunque un dato di fatto” e cid, aprescindere dalla dibattuta que- stione dell’origine del nome Esseni,, a preseindere dai punti di contatto veri 0 presunti, parziali od organici fra Esseni ¢ Terapeuti™, dimostra Vimportanza che assumeva a Qumran Ia soluzione dei problemi che Ma vd Kise, Apocalspticim, partic. 409-415 © Chr Boocaccnt, Olire. “© Miespnmo in termim dubitativi perché non é detto che l'attendibilita di Giu- seppe sia al di sopra di ogni dubbio (o sospetto) rispetto a un fenomeno come quello dell’ essenismo © Guerra Giudaica, 1.136. V4. ora Mi sox, Flavius Josephus. Judean War, 110-111 Diversa I'interpretazione del testo e per conseguenza la traduzione di Mason (vd Ja nota precedente). Manon so se a fifi te SAefqeripior xai Mov iSiéeyces possa essere attribuito il significato di «roots, apotropaic matenals, and the special properties of stones» 5110, 12-14, Util le note ct commento apposte da Bence, Jubilaen, 381 © Che Hacer, Giudaismo, 492-495, = Mavd supra, nota 48 * Per tutto cid vd. Scuoesr, Storia, Tl, 668-669, 705-713; Puxce, Croyance, I 21-24. Il problema del rapporto fra Esseni e Terapeuti é stato nuovamente analizzato, in anni pitt vicini a noi, da Gosert.a, Eqperience (i Terapeuti, secondo la studiosa, non rappresentano una ramificazione dell essenismo palestinese), 100 GIORGIO CAMA: afiliggono la fisicita dell’esistenza umana, Nella comunita apocalittica non si perde di vista la necessita di seguire un itinerario che porta ad aprirsi un vareo verso la guarigione, la cura del corpo e della sua salute. Vorizzonte dell’attesa non induce a metter fra parentesi la necessita di preservare l’integrita della vita ‘attuale’, perche il presente in ogni suo momento é l’arra di un futuro prossimo a compiersi. Lo prepara. Dalle testimonianze rese da autori non facenti parte della setta pas- seremo ai testi conservati, o prediletti, al suo intemo. Ve n’é uno su cui vale la pena di soffermarsi in prima istanza, I'Apocrifo della Genest®. La vieenda di Abramo e Sara alla corte del Faraone ¢ nota™; forse non altrettanto nota é la variazione midkashica sul testo del primo libro del Pentataico contenuta nell’Apocrifo: pitt in particolare, la guarigione del Faraone avviene attraverso la preghiera di Abramo ¢ Pimposizione delle mani sulla testa del sovrano sofferente*’. Questa sarebbe per l’am- bito che qui interessa la prima attestazione in assoluto dellimposizione delle mani a fini di guarigione (nella comice di un rituale esorcistico in piena regola), prassi sconosciuta — si suole ripetere — all" Antico Te- stamento e alla letteratura rabbinica, ma documentata invece nel Niuo- vo Testamento, dove ha luogo, peraltro, secondo modalita specifiche™. Difficile dire se le cose stiano davvero in questi termini: per esempio nella versione greca dei LXX di 2Re® Ia formula usata per la procedura secondo cui Na’aman si attende di esser guarito — aspettativa che andra in effetti delusa, senza che sia comunque pregidicato il felice esito del- Ia suaperegrinazione ‘terapeutica’ presso Eliseo ~ @ mBijoa nv 7

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