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Arte romanica

Termine coniato dagli storici dell’arte nell’Ottocento. Periodo tra XI-XII secolo, che serviva per indicare
manifestazioni artistiche europee dopo l’anno Mille. In questo periodo si ha uno sviluppo dell’economia,
della demografia, migliorano le tecniche agrarie e fioritura di una nuova costruzione in pietra. Un monaco
scrive “Le storie del mondo”, dicendo che tra anni dopo il Mille aumentano strutture sacre, come chiese e
monasteri. Ripresa generalizzata e sincrona con diversi centri. Nel Medioevo siccome non esistevano realtà
politiche dell’Europa moderna, fenomeni simili possono essere legati a fattori culturali-religiosi o le chiese
sono similari perché costruite vicine. Quindi non si parla di romanico francese o inglese.

Si parla di architettura in pietra e queste costruzioni si basano su archi e volte. La volta a crociera è
considerata lo sviluppo della volta a botte, poi diventa crociera a tutto sesto, tipico dell’architettura gotica.
Per questo si parla di romanica, perché rappresenta una continuità con quella romana (roman). Inizio dello
studio delle lingue romaniche/volgari.

Primo esempio di chiesa romanica è quella di San Filiberto nella Borgogna. Struttura in muratura con
facciata ornata da archetti pensili, appoggiati a delle lesene, due torri e un protiro, situato sull’ingresso
composto due leoni che sorreggono colonne con una piccola “tettoia”. Dentro è a tre navate con volte a
crociera, che all’ingresso sono al centro, mentre struttura principale si trovano nelle due navate laterali,
mentre quella centrale è a botte. Copertura in pietra, le volte suddividono le strutture in campate, che
stanno tra quattro pilastri/colonne, o muro e due pilastri/colonne. Muri perimetrali sono saldi che
supportano il peso della struttura spostate dalle volte.

Facciate in pietra sono importanti, la prima visione da parte del fedele, con poche finestre, per supportare
più il peso. Molto decorato con lesene e archetti pensili. Possono avere un rosone anche si questo si
afferma più in arte gotica. La facciata a salienti, parte centrale alte e le due laterali basse, o a capanna.
Questi elementi non sempre si trovano in tutti gli edifici, difficile uniformare tale fenomeno. Kuback ritiene
che ci siano diverse fasi dello stile: protoromanico, romanico maturo e tardoromanico. Nell’ultima fase in
alcune regioni finisce prima in quanto si sviluppa il gotico.

Ci sono fenomeni che portano a costruzioni simili: riforma monastica, il pellegrinaggio, ruolo delle
maestranze. C’era bisogno di un certo tipo di chiese o substrato di conoscenze locali che si ripeteva.

Fondazione monastica di Cluny-> nel 910 Guglielmo di Volpiano dona le terre di Cluny ad un monaco
benedettino, che deve dipendere dal pontefice e non dal vescovo di quella regione. Tutte le abbazie che
Cluny fonda sono dipendenti da Cluny e dal Papa. Cluny adesso non esiste, ma solo tre resti ed è possibile
ricostruire quattro chiese, la A, I, II, III. I beneddittini danno un impulso di cambio di strutture. Questi
monaci elaborano nuove strategie liturgiche, più importante la preghiera che il lavoro. Ordine cluniacense
seguono la Regola ma danno importanza alla preghiera e il lavoro va fatto dai laici.

Cluny II-> 955-981 terzo edificio costruito del grande complesso monastico. Consuetudini di Farfa, scrittura
di monaci che visitano tale complesso. Chiesa a tre navate con altrettante absidi profonde, che si trova
dopo il transetto. Si trova l’atrio galilee. Ci sono altre chiese che imitano la struttura ormai perduta, come la
cattedrale di Acqui Terme ad Alessandria. Monaci diventano sempre più esigenti.

Cluny III-> è rimasto solo una torre del transetto, in quanto la chiesa viene abbandonata durante le
soppressioni religiose e utilizzata come cantiere per avere del materiale da costruire. Cinque navate, doppio
transetto con absidi e coro deambulatorio, espansione parte terminale. Grande atrio con torri. Assomiglia a
Montecassino e San Pietro a Roma. La torre è di pianta ottagonale, con due file di finestre, la prima
monofora e la seconda bifora. Si avvicina molto all’architettura gotica. Paray-le-Monial è la copia più piccola
di Cluny III. Rimangono dei capitelli che raccontano delle storie, come il sacrificio di Isacco, i fiumi del
Paradiso. Capitello con le virtù o le tonalità delle melodie. Chiostro con colonne binate alternate con singola
colonna. C’è una lastra di un monaco che doveva risollevare le sorti di Cluny. Monaco di Moissac con
importante portale con tutti gli elementi scolpiti. Serviva per fare un percorso di meditazione del fedele.
Esistono anche le firme degli artisti nella composizione di questi portali. In alcuni portali sono rimasti anche
delle tracce di colore.

Il fenomeno del pellegrinaggio è un fenomeno molto importante con tre tappe principali: Gerusalemme,
Roma e Santiago. Santiago dove si ritiene si trovi il corpo di San Giacomo, uno dei primi apostoli. C’è una
sorta di guida che descrive i quattro percorsi del pellegrinaggio, che in Spagna si uniscono in una sola. Ci
sono dei luoghi comuni. Molte chiese ha un prolungamento oltre le navate, transetti simili alle navate
centrali con portali e deambulatorio. Edifici avevano bisogno di ampi spazi e far fare al pellegrino un
percorso. “Santa Fede a Conques” chiesa costruita tra il 1050-1130 che è ancora intatta. Tutta voltata con
grandi pilastri e deambulatorio perimetrato da file di colonne. “Chiesa di Santiago” con facciata ricostruita
in età barocca con aggiunta di una scalinata. Chiesa sopra elevata, inizialmente con atrio. Transetto grande
quasi come la navata centrale. 44 anni di costruzione, lavori iniziati nel 1075. I maestri costruttori furono
sovraintesi da Bernardo il Vecchio e Roberto. Una delle porte è stata murata. Importanti il portale
meridionale e occidentale, che il pellegrino deve per forza visitare. Anche le maestranze che scolpivano e
costruivano le chiese sono le stesse. Quindi in diverse chiese che si trovano nel cammino hanno sculture
molto simili fra loro.

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