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10/8/2021 Reggia di Versailles - Wikipedia

Reggia di Versailles
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La reggia di Versailles, detta anche castello di Versailles o (impropriamente) palazzo di Versailles (in
francese château de Versailles /ʃa'to də vɛʁ'saj(ə)/) o semplicemente per antonomasia Versailles, è un'antica e Reggia di Versailles

grandiosa residenza reale dei Borbone di Francia situata nella cittadina di Versailles, nel dipartimento delle Château de Versailles
Yvelines, la quale, posta a circa 15 chilometri a ovest di Parigi, si è sviluppata ed ha acquisito importanza proprio
grazie alla presenza della reggia stessa. Il castello e il suo parco sono unaninemente riconosciuti come una delle
opere architettoniche di maggiore raffinatezza di tutta la storia dell'uomo.

La reggia nacque per volere del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e
considerati difficili da tenere sotto controllo (in particolare dopo l'episodio della Fronda). Versailles rimase la Veduta della facciata del corpo
sede del potere politico del regno di Francia dal 1682 quando il Re Sole vi trasferì la propria corte sino a quando centrale sul parterre d'eau. Le finestre
la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell'ottobre del 1789 agli albori della rivoluzione al primo piano sono quelle della
francese. Versailles fu dunque la residenza di tre re di Francia che vi risiedettero stabilmente con le loro corti in galleria degli specchi.
un arco di tempo compreso tra il 6 maggio 1682 ed il 6 ottobre 1789, con la sola eccezione degli anni della
Localizzazione
Reggenza del giovane Luigi XV dal 1715 al 1723. Versailles, oltre che come struttura, è famosa come simbolo
dello stesso potere assoluto della monarchia francese durante il periodo dell'Ancien Régime. Stato  Francia
Divisione 1 Île-de-France
Il castello è costituito da una serie di elementi armonizzati architettonicamente insieme. Esso si articola su una
superficie di 63 154 m², contenenti oltre 2300 oggetti di cui, attualmente, 1000 sono pezzi da museo.[1] Località Versailles
Coordinate 48°48′17.3″N
Il parco della reggia di Versailles si estende oggi su una superficie di 815 ettari, prima della rivoluzione francese 2°07′13.2″E
erano 8000, con 93 giardini e numerosi elementi architettonici tra cui il Petit ed il Grand Trianon (che furono
residenza tra gli altri di Napoleone I, Luigi XVIII, Carlo X, Luigi Filippo e Napoleone III), l'Hameau de la Reine, Informazioni generali
il Grand ed il Petit Canal, una ménagerie (oggi distrutta), una Orangerie ed il Pièce d'eau des Suisses che ancora Condizioni In uso
oggi sono tra gli elementi più famosi che caratterizzano i giardini della reggia. Costruzione tra il 1623 e il 1683
Dal 1979 la reggia è divenuta un bene protetto dall'UNESCO. Inaugurazione 1683
Stile Barocco
Uso Residenza reale
Area 67.000 m2
calpestabile
Realizzazione
Vista della facciata della Reggia dal viale d'accesso. Architetto Louis Le Vau

Jules Hardouin-
Mansart

Indice Robert de Cotte

Localizzazione Jacques Gabriel

Ange-Jacques
Storia
Gabriel

Ancien régime
André Le Nôtre

Le origini
Frédéric Nepveu
Il XVII secolo: dal padiglione di caccia di Luigi XIII alla reggia di Luigi XIV
Il palazzo di Luigi XV Proprietario Proprietario
L'epoca di Luigi XVI iniziale Regno di
Il XIX secolo Francia
Il XX secolo Proprietario
Il XXI secolo attuale
I costi per la costruzione di Versailles Repubblica
Francese
Il ruolo sociale di Versailles
La politica dell'ostentazione Committente Luigi XIV
La vita a corte
Architettura  Bene protetto dall'UNESCO
Il corpo centrale
Palazzo e Parco di Versailles
Aile du Midi
 Patrimonio dell'umanità
Aile du Nord
Dépendance
Giardini
Il parco
Qualche cifra sul complesso
I musei
Opere d'arte
Nella cultura di massa
Location cinematografica
Galleria d'immagini Tipo Culturali
Note Criterio (i) (ii) (vi)
Bibliografia Pericolo Non in pericolo
Voci correlate Riconosciuto 1979

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Altri progetti dal
Collegamenti esterni Scheda (EN) Palace and Park
UNESCO of Versailles (http://w
hc.unesco.org/en/list/
Localizzazione 83)

(FR) Scheda (http://w


La reggia di Versailles risulta situata a nord-ovest del territorio del comune di Versailles, sulla piazza d'armi, a hc.unesco.org/fr/list/8
16 chilometri a sud-ovest di Parigi, in Francia. Con il termine reggia di Versailles, si va ad intendere il 3)
complesso palaziale; i domini di Versailles, invece, comprendevano il Grand Trianon, il Gran Canale e il parco
della reggia.

Storia

Ancien régime

Le origini
1038: prima menzione del villaggio di Versailles in una carta dell'Abbazia Saint-Père di Chartres.[2]
Uno dei firmatari è Hugo de Versailles. Nel X secolo dei monaci dissodano i terreni (il dipartimento è
ancora oggi occupato da quanto rimane della foresta antica) e fondano la chiesa e il priorato di
Saint-Julien;
1429: due signori di Versailles, Guy e Pierre de Versailles, sono implicati nella vicenda di Giovanna
d'Arco. Pierre era a Bourges, quando Giovanna fu processata; Guy, canonico di Tours, partecipò al
processo.

Alla fine della guerra dei cent'anni, nel 1453, il piccolo borgo si presentava devastato, le case
abbandonate, il castel lo in rovina. La proprietà fu acquistata dalla famiglia de Soisy; (https://www.ilf
attoquotidaino.com) La facciata verso i giardini del castello fatto erigere
da Luigi XIII. (incisione di Israël Silvestre)
1472: un documento riporta il nome del piccolo borgo di Versaille-aux-bourg-de-Galie. I signori di
Versailles dipendevano direttamente dal re. Il loro modesto castello, che dominava la chiesa e il
villaggio, si ergeva sulla pendice meridionale della collina sulla quale sarà costruita la futura reggia;
(https://www.ilfattoquotidaino.com)
1475: Gilles de Versailles, signore di Versailles, cede all'abate di Saint-Germain i propri diritti sul Trianon. L'atto di vendita costituisce la prima
menzione del nome. Il villaggio fu poi acquistato, per distruggerlo, da Luigi XI, con l'obiettivo di costruire su queste nuove terre del dominio reale una
residenza di svago, che gli consentisse di sottrarsi con la famiglia al protocollo troppo pesante di Parigi. Il Trianon è il primo capriccio reale realizzato
a Versailles e, come più tardi Marly, resterà un luogo di relax, lontano dall'etichetta e dalle fatiche del potere;
1561: la proprietà passa a Martial de Loménie, segretario delle Finanze di Carlo IX, che la ingrandisce fino a 150 ettari. De Loménie fu assassinato
nel 1572, appunto durante la notte di San Bartolomeo: si disse che fosse stato strangolato per ordine della regina Caterina de' Medici, che voleva
che la proprietà passasse al Conte di Retz; della notizia non si hanno prove, ma non è inosimile. È uvern fatto che nel 1575 Alberto di Gondi (barone
di Marly), conte di Retz, uno dei fiorentini che supportavano la fortuna di Caterina in Francia, diveniva proprietario della signoria e del castello di
Versailles per 35 miliardi di lire dell'epoca (equivalenti in potere d'acquisto a circa 700 000 euro attuali). Anche con i nuovi signori, il castello continua
ad essere frequentato, per caccia e per diporto, dai re di Francia;
1589: un mese prima di divenire di Francia, il re di Navarra soggiornò a Versailles;[3]
1611: la struttura viene ampliata e modificata e trasformata in una vera e propria residenza nobiliare di caccia. Qui infatti il giovane Luigi XIII compie
la propria prima caccia.
1623: il palazzo e la signoria di Versailles vengono vendute dall'arcivescovo Jean-François de Gondi a re Luigi XIII.

Il XVII secolo: dal padiglione di caccia di Luigi XIII alla reggia di Luigi XIV

Il primo padiglione di caccia venne fatto realizzare da Luigi XIII nel 1623 sulla precedente residenza della famiglia Gondi. Era realizzato in pietra e fu
successivamente sostituito da un piccolo castello in mattoni rossi e pietra. Luigi XIV ereditò questo piccolo castello. Egli incominciò ad ingrandirlo
costruendo nuove pertinenze. Successivamente (c. 1661–1678) venne progettato dall'architetto Louis Le Vau un nuovo ingrandimento, il primo utile a
trasformare il piccolo castello in una vera e propria reggia. Questa trasformazione si sostanziò nell'aggiunta di tre nuove ali in pietra (l'enveloppe) che
andarono a circondare il primitivo castello di Luigi XIII a nord, a sud e a ovest (sui lati del giardino). Dopo la morte di Le Vau nel 1670, la supervisione
dei lavori passò al suo assistente, François d'Orbay.[4] Charles Le Brun disegnò e coordinò invece l'elaborata decorazione degli interni, mentre André Le
Nôtre modellò i grandiosi giardini della reggia. Le Brun e Le Nôtre collaborarono insieme per la realizzazione di numerose fontane, mentre Le Brun
supervisionò personalmente l'esecuzione e l'installazione di un numero impressionante di statue ancora oggi presenti.[5]

Durante la seconda fase di espansione 1678–1715, due enormi ali vennero aggiunte a
nord e a sud, fiancheggiando così la Cour Royale (Corte Reale) per opera dell'architetto
Jules Hardouin-Mansart. Egli rimpiazzò inoltre la grande terrazza originariamente
progettata da Le Vau sul lato dei giardini a ovest con quella che successivamente
divenne la stanza più famosa di tutto il palazzo, la Galleria degli Specchi. Mansart fece
costruire le Petites Écuries e le Grandes Écuries (stalle) nei pressi della Place d'Armes,
sul lato est del castello, mentre nel 1687 il Grand Trianon, o Trianon de Marbre
(Trianon di marmo), rimpiazzarono il Trianon de Porcelaine realizzato da Le Vau nel
1668 nella parte nord del parco. I lavori erano a buon punto se nel 1682 Luigi XIV fu in
grado di proclamare Versailles quale sua nuova residenza ufficiale e sede del governo
La costruzione della Reggia di
del Regno di Francia, trasferendovi quindi l'intera corte, gli uffici e tutti i cortigiani. Versailles.
Dopo la morte della sua consorte Maria Teresa di Spagna nel 1683, Luigi XIV si dedicò
Busto di Luigi XIV del particolarmente a rimodellare gli appartamenti reali nella parte originaria del palazzo,
Bernini presente nel Salone che erano rimasti pressoché intatti da come li aveva progettati l'architetto di suo padre quando la struttura era solo una
di Diana del Palazzo di residenza di caccia. La Cappella Reale di Versailles, collocata a sud dell'ala nord, venne iniziata da Mansart nel 1688, e
Versailles. completata dopo la sua morte nel 1708 dal suo assistente Robert de Cotte nel 1710.[6]

Il palazzo di Luigi XV

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Luigi XIV morì nel 1715, ed il giovane nuovo re, Luigi XV, di appena cinque anni, si trovò a risiedere col suo governo
a Parigi sotto la reggenza del duca Filippo II di Borbone-Orléans. Nel 1722 il nuovo re ottenne il riconoscimento della
maggiore età per governare e per tutta risposta ritornò a Versailles con tutti gli uffici di governo, ove il centro dello
stato rimase sino alla Rivoluzione Francese nel 1789. Luigi XV rimase fedele al progetto originario voluto dal
bisnonno, ma si dedicò invece ad alcune migliorie al palazzo per renderlo più funzionale ai tempi.

Luigi XV rimodellò il Petit appartement du roi a nord della Cour de Marbre, originariamente entrata del vecchio
castello, fece costruire un padiglione non distante dal Grand Trianon, il Petit Trianon, disegnato da Ange-Jacques
Gabriel e completato nel 1768. Al liteatro, l’Opéra, completata nel 1770, in tempo per il matrimonio di Luigi Augusto, Un ballo in maschera nella Galleria
il Delfino di Francia, e Maria Antonietta, arciduchessa d’Austria. degli Specchi (1745) in un disegno
di Nicolas Cochin

L'epoca di Luigi XVI

Dopo la sua ascesa al trono, Luigi XVI apportò diversi cambiamenti a palazzo di sua mano, concentrandosi in
particolare negli appartamenti reali.[7] Dopo che il sovrano ebbe concesso a Maria Antonietta il Petit Trianon nel
1774, la regina apportò diversi cambiamenti all'interno, aggiungendovi un teatro, noto come Théâtre de la Reine.
Ella trasformò inoltre completamente il boschetto piantato durante il regno di Luigi XV in quello che divenne noto
come l'Hameau de la Reine.[8] (Gli alberi rimossi dal Trianon vennero reimpiantati nel Jardin des Plantes di Parigi.)
La regina si trovava al Petit Trianon nel luglio del 1789 quando seppe dell'inizio della rivoluzione francese.

Nel 1783, il palazzo divenne il luogo della firma dei tre trattati della Pace di Parigi (1783) col quale il Regno Unito
riconobbe l'indipendenza degli Stati Uniti.[9] Luigi XVI e Maria Antonietta, col
generale La Fayette, di fronte alla
Il re e la regina seppero della presa della Bastiglia di Parigi alla reggia il 14 luglio 1789, pur preferendo rimanere a folla inferocita al balcone di
palazzo, isolati dal resto della rivoluzione che si faceva strada nella capitale francese. La rabbia crescente a Parigi Versailles, 6 ottobre 1789
sfociò nella marcia delle donne su Versailles del 5 ottobre 1789. Una folla di diverse centinaia di uomini e donne,
protestando per l'alto prezzo e la scarsità del pane, marciò dai mercati di Parigi sin sotto i cancelli di Versailles. Da
Parigi giunsero armati, assediarono il palazzo e costrinsero il re e la famiglia reale oltre ai membri dell'Assemblea Nazionale a fare ritorno con loro a
Parigi il giorno successivo.

Poco dopo la partenza della famiglia reale, il palazzo venne chiuso in attesa del loro ritorno. Nel 1792, la Convenzione Nazionale, il nuovo governo
rivoluzionario, ordinò di trasferire tutti i dipinti e le sculture del palazzo al Louvre. Nel 1793, la Convenzione dichiarò ufficialmente l'abolizione della
monarchia ed ordinò che tutte le proprietà regie nel palazzo venissero vendute ad un'asta che si svolse tra il 25 agosto 1793 e l'11 agosto 1794. Gran parte
dei mobili e degli oggetti d'arredo del palazzo vennero venduti in 1700 lotti. La struttura ormai vuota divenne un magazzino per stipare tutti quegli
oggetti di valore confiscati alla nobiltà francese. I grand apartments, ormai vuoti, vennero aperti al pubblico dal 1793 e venne aperto
contemporaneamente un piccolo museo di pittura francese.

Il XIX secolo

Quando Napoleone divenne imperatore nel 1804, considerò l'ipotesi di fare di Versailles la sua nuova residenza, ma
scartò l'idea poco dopo a causa degli eccessivi costi di restauro che l'intero progetto avrebbe richiesto. Egli si limitò
dunque a dei lavori di restauro nel 1810 al Grand Trianon.

Alla caduta di Napoleone, Luigi XVIII, fratello minore di Luigi XVI, divenne re di Francia e considerò la possibilità di
tornare a vivere a Versailles dove era nato. Egli ordinò il restauro degli appartamenti reali, ma i costi si dimostrarono
eccessivi e né lui né il suo successore, Carlo X, vissero a palazzo durante i loro regni.

Lo sforzo principale per riportare Versailles al suo antico splendore venne intrapreso da Luigi Filippo il quale,
Banchetto in onore della regina
anziché vivervi, trasformò il complesso in un enorme museo, il Musée de l'Histoire de France, dedicato a celebrare
Vittoria ospite di Napoleone III
"le glorie della Francia". I lavori di riqualificazione, iniziati nel 1833, terminarono con l'inaugurazione del complesso
all'Opéra reale di Versailles, agosto
il 30 giugno 1837. Tra i lavori principali compiuti in quest’epoca merita di essere menzionata la Galerie des
1855, dipinto di Eugene Lami
Batailles.[7] A Luigi Filippo si deve il merito della ricostruzione dell'ala detta "di Gabriel" nelle forme di quella
gemella così da fornire al fronte del palazzo una maggiore uniformità di stile.[10]

L'imperatore Napoleone III utilizzò il palazzo per le cerimonie più importanti del suo regno. Uno dei più rilevanti fu
certamente il banchetto in onore della regina Vittoria tenutosi all'Opéra reale di Versailles il 25 agosto 1855.[11]

Durante la guerra franco-prussiana del 1870-1871, il palazzo venne occupato dallo staff generale del vittorioso (per
quella guerra) esercito tedesco. Parti del castello, tra cui la Galleria degli Specchi, vennero trasformate in ospedale
militare. La creazione dell'Impero tedesco che combinava la Prussia con gli altri stati tedeschi confederati sotto la
corona di Guglielmo I, venne formalmente proclamato nella Galleria degli Specchi il 18 gennaio 1871. I tedeschi
rimasero a palazzo sino alla firma dell'armistizio nel marzo del 1871. In quello stesso mese, il governo della nuova
Terza repubblica francese, prese sede a palazzo. L'Assemblea Nazionale si riuniva all'Opéra di Versailles.
Proclamazione dell'Impero tedesco
il 18 gennaio 1871, 1877, dipinto di
Il XX secolo Anton von Werner

Durante il Novecento, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, il governo francese si pose il problema di
ripristinare completamente Versailles in tutte le sue funzioni, completando il lavoro intrapreso oltre un secolo prima da Luigi Filippo. Uno dei principali
problemi che da subito si pose, ad ogni modo, fu il ripristino completo di tutte le fontane. Oltre al fatto che molte di esse non erano più in attività dal
XVIII secolo, restava insoluto anche il problema del grande macchinario di Marly— la Macchina di Marly — che alimentava la pressione dell’acqua per
rifornire le fontane dei giardini di Versailles sin dall’epoca del Re Sole, quando era stata costruita, e che non aveva mai operato a pieno regime a causa
della generale difficoltà nel reperire acqua, sia per le tecniche ormai superate che tali fontane utilizzavano ancora.[12]

Le iniziative di restauro iniziarono durante la Quinta Repubblica francese che dovette investire notevole denaro pubblico in quest’opera. A partire dagli
anni ’50 del Novecento, quando il museo di Versailles era sotto la direzione di Gérald van der Kemp, l’obiettivo divenne quello di ripristinare
completamente il palazzo allo stato del 1789, anno in cui la famiglia reale dovette abbandonarlo a causa della Rivoluzione. Tra le prime riparazioni
eseguite vi fu il tetto della Galleria degli Specchi che ottenne un finanziamento anche da parte della Rockefeller Foundation.

Altro problema di notevole entità fu quello di recuperare il più possibile il mobilio originale di Versailles conservatosi sino a quell’epoca, assai ricercato
dal mercato del collezionismo e per questo estremamente costoso da reperire.

https://it.wikipedia.org/wiki/Reggia_di_Versailles 3/11
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Il XXI secolo

La Repubblica Francese ha fortemente promosso Versailles come una delle


principali attrazioni turistiche di Francia al punto che attualmente ogni anno
vengono registrati circa cinque milioni di visitatori a palazzo e tra gli otto e i
dieci milioni di visitatori nei giardini.[13][14] Nel 2003 è stata intrapresa una
nuova campagna di restauri, in particolare sui giardini dove è stato necessario
ripiantare più di 10.000 essenze arboree distrutte durante l’Uragano Lothar
avvenuto il 26 dicembre 1999. Il progetto ha comportato allo stato un costo di La Grille royale dopo il
Una delle fontane del parco di 135.000.000 di euro da dividersi in sette anni. Il progetto è quindi continuato riposizionamento del 2008.
Versailles con la messa in sicurezza del palazzo ed i continui lavori di restauro e di
acquisizione, per quanto possibili, del mobilio dell'epoca andato disperso. Nel
medesimo periodo, grazie al contributo della Vinci SA di 12 milioni di euro, è stato possibile restaurare la Galleria
degli Specchi, completata nel 2006.[15]

Purtroppo nel 2016 è scoppiato lo scandalo dei falsi pezzi di arredamento del XVIII secolo comprati da Versailles tra il 2008 e il 2012 per 2,7 milioni di
euro. La vicenda che ha scosso il mondo dei musei e delle antichità francesi ha portato il Ministero della Cultura francese ad istituire nuove regole più
severe e un nuovo manuale per le acquisizioni di pezzi "originali".

I costi per la costruzione di Versailles

Uno degli aspetti più strabilianti dello studio di Versailles è ancora oggi quello relativo ai costi per la sua costruzione, ovvero quanto Luigi XIV ed i suoi
successori spesero per la reggia. Data la natura della costruzione di Versailles e l'evoluzione del ruolo del palazzo, i costi di costruzione furono
essenzialmente un fatto privato. Inizialmente, Versailles venne pianificata per essere una residenza occasionale dei re di Francia, legata essenzialmente al
periodo della caccia ed agli svaghi della corte.[16] Secondo le fonti, ad ogni modo, i costi della costruzione del palazzo erano derivati dall'appannaggio
personale che il governo concedeva al sovrano oltre alle rendite delle province della Nuova Francia (Canada) la quale, pur essendo parte dello stato
francese, erano concepiti come possedimento diretto del re e quindi esentate dal controllo del parlamento.[17]

Quando però Luigi XIV iniziò la sua campagna di costruzione per la creazione di una reggia senza eguali, le spese per Versailles divennero un fatto
pubblico in quanto essa iniziò sempre più a rappresentare un edificio di stato più che a ricoprire il ruolo di residenza privata, ancora di più dopo che
Jean-Baptiste Colbert assunse il posto di Ministro delle Finanze. Da allora le spese per Versailles vennero radunate in un faldone dal titolo Comptes des
bâtiments du roi sous le règne de Louis XIV e che per la prima volta è stato edito nel XIX secolo da Jules Guiffrey. Questi volumi, che rappresentano un
preziosissimo materiale d'archivio, riguardano tutti gli aspetti di spesa relativi a Versailles tra cui i costi di ciascun artista per ciascuna opera realizzata a
palazzo.[18]

Quello che più però importava a Colbert era che Versailles si presentasse come una grande vetrina verso il mondo dove mettere in mostra tutti i
principali prodotti francesi.[19] Secondo questo schema, dunque, tutti i materiali utilizzati per la costruzione e la decorazione di Versailles dovevano
necessariamente essere prodotti in Francia. Persino gli specchi utilizzati nella Galleria degli Specchi vennero realizzati in loco, strappando a Venezia la
ricetta per la fabbricazione del vetro, in un'epoca in cui i veneziani avevano il monopolio di questa produzione a livello mondiale. La Serenissima giunse
pertanto a far assassinare gli artigiani che avevano lavorato in Francia per paura che divulgassero la ricetta segreta per la fabbricazione degli specchi.[19]
Per far fronte alla domanda di Versailles, Colbert nazionalizzò la fabbrica di tappezzerie di proprietà della famiglia Gobelin, trasformandola nella
Manufacture royale des Gobelins.[19]

Nel 1667, il nome dell'impresa venne mutato in Manufacture royale des Meubles de la Couronne quando i Gobelins
vennero incaricati di tutte le decorazioni necessarie al palazzo, sotto la diretta direzione di Charles Le Brun/[19]

Uno degli elementi più costosi dell'arredamento dei Grands appartements durante i primi anni del governo personale di
Luigi XIV fu il mobilio realizzato completamente in argento. I Comptes elencano meticolosamente tutte le spese per la
fornitura dell'argento distribuiti per artisti, pagamenti finali, consegne, ecc., oltre ad una descrizione accurata ed al peso di
ciascun oggetto predisposto. Le entrate per il 1681 ed il 1682 per la balaustra d'argento del Salone di Mercurio possono a
questo punto essere un valido esempio per meglio comprendere le spese sostenute per questa straordinaria bizzarria di
Luigi XIV:

Anno 1681
II. 5 in anticipo: per la balaustra della camera da letto del re: 90 000 livres

II. 7 18 novembre a Sieur du Metz, 43 475 livres 5 soldi per la spedizione da Sr. Lois a Sr. de Villers per il pagamento di
Luigi XIV visita la
142 196 livres per la balaustra che stanno realizzando per la camera da letto del re e 404 libres di tasse: 48 861 livres 5
Manifattura Gobelins con
soldi.

Colbert, il 15 ottobre 1667.


II. 15 16 giugno 1681 – 23 gennaio 1682 a Sr. Lois ed a Sr. de Villers argentieri in acconto della balaustra che stanno
Arazzo della serie "Histoire
realizzando per il re (quattro pagamenti): 88 457 libres e 5 soldi.

du roi" disegnato da
II. 111 25 marzo – 18 aprile a Sr. Lois ed a Sr. de Villers argentieri che stanno lavorando alla balaustra d'argento per il Charles Le Brun ed
re, per la continuazione del lavoro (due pagamenti): 40 000 livres eseguito tra il 1667 ed il
Anno 1682 1672. In questo arazzo si
II. 129 21 marzo a Sr. Jehannot de Bartillay 4970 livres 12 soldi per la consegna a Sr. Lois ed a de Villers argentieri per possono notare anche i
136 457 livres 5 soldi l'una e 25 739 livres 10 soldi l'altra, per la realizzazione di 38 balaustre, 17 pilastri, la base e la molti articoli in argento del
cornice della balaustra per il castello di Versailles per il peso di 4076 marc e per il costo di 41 livres a marc[20] di cui 41 mobilio dell'epoca di Luigi
livres 2 soldi di tasse: 4970 livres 12 soldi.[18] XIV.

Secondo il conteggio, dunque, per la sola balaustra della camera da letto del re, che da sola constava di una tonnellata
d'argento, il costo fu di 560 000 livres. È difficile oggi se non impossibile dare una corrispondenza esatta a tali costi dal 1682 ad oggi, ma per questo
calcolo possono venire utili altre informazioni ricavabili da altri documenti del medesimo periodo. Nel 1679, madame de Maintenon riportava che il costo
previsto in luce e cibo per dodici persone a palazzo era di 14 livres al giorno.[21] Ad ogni modo, nel dicembre del 1689, per abbattere i costi della guerra
della Lega di Augusta, Luigi XIV ordinò che tutto il mobilio e gli articoli di argento di Versailles (tra cui la sua balaustra) venissero fusi e venduti per
ricavarne denaro da utilizzare per la guerra.[22]

Ovviamente se consideriamo questa "stravaganza" del mobilio in argento come di altre decorazioni, ci si accorge che la realizzazione di Versailles fu
davvero dispendiosa, ma altri costi al contrario erano molto accessibili. Ad esempio, la manodopera per la costruzione materiale della reggia era spesso a
basso costo, soprattutto per il fatto che spesso i militari durante il periodo di pace e nel periodo invernale venivano impiegati a Versailles per rimanere in
attività.[23]

Nel 2000 un conteggio moderno ha calcolato che durante tutto il periodo dell'Ancien Régime per Versailles la monarchia francese abbia speso circa
2000 miliardi di dollari statunitensi[24], ma si precisa inoltre che tale cifra potrebbe essere sottostimata se si pensa che i costi sostenuti dalla Repubblica
Francese in anni recenti per il restauro e la manutenzione della reggia stessa hanno indubbiamente sorpassato le spese sostenute dal Re Sole per la sua
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edificazione.

Il ruolo sociale di Versailles

La politica dell'ostentazione

Il 6 maggio 1682, Versailles divenne ufficialmente sede del governo del regno di Francia, nuova residenza del re
francese Luigi XIV e luogo di residenza della corte reale. Simbolicamente, la stanza posta al centro di tutto il
complesso era la camera da letto del re (La Chambre du Roi), incentrata sull'essere una camera di stato e quindi un
luogo di ostentazione della ricchezza del sovrano. Allo stesso modo, gli assi principali dei giardini coincidono
prospetticamente con questo punto. Tutto il potere della Francia è emanato da questo centro: a Versailles si
trovavano gli uffici di governo, così come l'abitazione stabile di molti cortigiani e funzionari di corte, strategia che
Luigi XIV seppe cogliere molto bene impedendo che questi aristocratici concentrassero il loro potere sulle loro terre,
intenti com'erano a vivere la vita di corte, vivendovi per gran parte dell'anno, nello sforzo di centralizzare il potere e
di rafforzare la monarchia assoluta francese. Ricevimento del Grand Condé a
Versailles dopo la sua Battaglia di
Durante il periodo medievale, infatti, troppi erano stati i nobili che avevano avuto un potere regionale molto più forte Seneffe. Il Condé avanza verso
di quello regio, pur essendo costretti tecnicamente a prestargli giuramento, al punto da godere del diritto di Luigi XIV con rispetto mentre corone
riscuotere tasse per loro conto dai loro sudditi.
Grazie a questo la reggia è divenuta una delle mete più ambite già d'alloro coprono il suo passaggio e
poco dopo la sua costruzione. le bandiere strappate al nemico
sono in mostra su entrambi i lati
dello scalone. Questo fatto segnò la
La vita a corte fine dell'esilio del Condé dopo la sua
partecipazione alla Fronda.
La vita quotidiana a Versailles era determinata dalla propria posizione, dal favore nei confronti del re e solo per
ultimo dal diritto di nascita. Oggi Versailles appare come un palazzo unitario, ma molti storici moderni l'hanno
paragonata ad un grande "condominio" ante litteram per soli aristocratici dove, oltre ai membri della famiglia reale, erano presenti i principali funzionari
dello stato.

Su ogni piano, gli appartamenti erano di grandezza variabile, per un totale di 350 in tutto, oltre a numerose porte, corridoi e passaggi. Ottenere un
appartamento a Versailles era considerato un privilegio, e molti cortigiani a loro volta affittavano questi stessi appartamenti a famigliari o amici quando
non li utilizzavano personalmente. La famiglia Noailles, ad esempio, riuscì nel tempo ad ottenere gran parte dell'attico dell'ala nord al punto che questo
divenne noto col soprannome di rue de Noailles.[25]

Il rango e lo status dettavano tutto a Versailles. Il lusso e l'opulenza erano un modo per mettersi in mostra, senza eccedere, nei confronti del re o per
spiccare tra gli altri cortigiani, ottenendo informazioni e facendo del gossip per rovinare o risollevare le sorti dei singoli a corte.

Architettura
Il palazzo che oggi possiamo vedere era in gran parte già completato all'epoca della morte di Luigi XIV nel 1715. Il palazzo aveva la tipica forma a "U" con
le ali laterali destinate a corpi logistici dedicati ai ministeri ed agli affari di governo.[26]

La facciata dell'originale loggia da caccia è stata conservata nella parte inferiore del complesso centrale, costruita in mattoni rossi e con decori in pietra
che fanno da contrasto con la Corte di Marmo, realizzata con marmi bianchi e neri. L'avancorpo centrale è fronteggiato da otto colonne di marmo rosso
che sostengono una balconata in ferro battuto smaltato, il tutto sormontato da un timpano con orologio che rimane fermo all'ora della morte di Luigi
XIV. Il resto della facciata è completata da colonne e dozzine di busti di imperatori romani.

Ispirato all'architettura delle ville italiane ma eseguito in stile classico francese, il fronte verso il giardino è invece noto col nome di enveloppe ed è stato
realizzato nel 1661-1678.

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Mappa del primo piano (c. 1837, col nord a destra) che mostra la Galleria degli Specchi in rosso, la Galleria delle Battaglie in
verde, la Cappella Reale in giallo e l'Opéra in blu

La facciata della reggia verso il giardino nel 2009.

Il castello è organizzato oggi come un tempo per ambienti e per quartieri con diverse funzioni, destinati ad accogliere la famiglia reale, la corte e gli uffici
di governo come segue:

Il corpo centrale
I Grands appartements.

Come risultato dell'enveloppe guidata da Le Vau del castello di Luigi XIII, il re e la regina ebbero nuovi
appartamenti a loro disposizione in quello che all'epoca era noto come château neuf. I grands appartements, che
sono noti rispettivamente coi nomi di grand appartement du roi e grand appartement de la reine, occuparono
così il piano nobile del château neuf. Il disegno di Le Vau per gli appartamenti di stato fu strettamente legato agli
appartamenti di rappresentanza delle regge italiane dell'epoca, come evidenziato dalla scelta di porli appunto al
primo piano, cioè al piano nobile.
Grand appartement du roi
Galerie des Glaces.
Il Salone d'Ercole all'inizio del Grand
La galerie des glaces (Galleria degli Specchi), è la stanza più celebrata di tutto il complesso della Reggia di
appartement du roi, con la volta
Versailles. Utilizzata per molte cerimonie della corte francese durante l'Ancien Régime, la galerie des glaces dipinta da François Lemoyne negli
ha ispirato molti altri architetti nel mondo.
anni 1730
Grand appartement de la reine
Appartement du roi (l'appartamento privato del re).

L'appartement du roi è una serie di stanze ad uso privato del re. Originariamente progettate e utilizzate da Luigi XIV nel 1683, queste stanze vennero
utilizzate anche dai suoi successori Luigi XV e Luigi XVI per alcune cerimonie come la lever ed il coucher.
Petit appartement du roi.

Il petit appartement du roi è una serie di stanze riservate all'uso privato del re. L'area venne originariamente progettata per Luigi XIII al primo piano
del castello, ma lo spazio venne poi radicalmente modificato da Luigi XIV. I suoi successori, Luigi XV e Luigi XVI modificarono drasticamente e
rimodellarono queste sale a loro uso personale.
Petit appartement de la reine.

Il petit appartement de la reine è una serie di stanze ad uso privato della regina. Originariamente create per la regina Maria Teresa d'Asburgo-
Spagna, consorte di Luigi XIV, le stanze vennero poi modificate da Maria Leszczyńska e da Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena.
Appartements de Mesdames
Galerie basse
Appartements du dauphin et de la dauphine
Appartement du capitaine des Gardes
Petits appartements
I cabinets intérieurs de la Reine
Gli appartamenti di madame Du Barry, della marchesa di Pompadour e del conte di Maurepas.

https://it.wikipedia.org/wiki/Reggia_di_Versailles 6/11
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Aile du Midi
Galerie des Batailles
Salle du Congrès (Versailles)
Galerie de Pierre haute Sud
Galerie de Pierre basse Sud

Aile du Nord
Cappella reale di Versailles, parte sud. Nell'evoluzione del castello di Versailles, vi sono state costruite cinque
cappelle. L'attuale cappella, l'ultima e la più grande risale all'epoca di Luigi XIV e rappresenta uno dei migliori
esempi di architettura barocca francese e di decorazione ecclesiastica.
Opéra reale della reggia di Versailles, parte nord. L'Opéra è il più ambizioso progetto architettonico avviato da
Luigi XV per il castello di Versailles. Completata nel 1770, l'Opéra venne inaugurata come parte delle festività
per il matrimonio del nipote di Luigi XV, il futuro Luigi XVI, con l'arciduchessa d'Austria, Maria Antonietta.
Salles du XVIIe siècle
Salles du XIXe siècle
Il "Cabinet doré" di Maria Antonietta
Salles des Croisades nel petit appartement de la reine
Galerie de Pierre haute Nord
Galerie de Pierre basse Nord

Dépendance
Petite Écurie
Grande Écurie
Grand Commun
Ailes des Ministres

Giardini

Il giardino di Versailles comprende i parterre e i boschetti. Ai piedi del castello si trovano i parterre d'Eau, du Nord e du Midi sotto ai quali si trova
l'Orangerie.

Dall'asse prospettico che parte dal parterre d'Eau, si trovano il parterre de Latone ed il Tapis vert, che costeggiano il Grand Canal.

Lo stesso parterre de Latone visto dalla direzione opposta. Sul fondo il


parco di Versailles.

Il parterre de Latone davanti al castello fotografato da un drone il


19 agosto 2013. Sul fondo la città di Versailles.

I boschetti principali[27] sono: il bosquet des Bains d'Apollon, il bosquet de la Colonnade, il bosquet des Dômes e quello delle Rocailles.

I giardini accolgono i grandi giochi musicali e notturni organizzati dall'ente Château de Versailles Spectacles da aprile a ottobre di ogni anno[28].

Il parco
Il Pièce d'eau des Suisses
Il Grand Canal
I Trianons

Sei strutture sussidiarie sono situate presso la reggia di Versailles e rappresentano l'evoluzione della reggia stessa: la
Ménagerie, il Trianon de porcelaine, il Grand Trianon – detto anche Trioanon de Marbre - il Petit Trianon, l'hameau
de la Reine ed il pavillon de la Lanterne.
Il parco di Versailles rappresentato
Qualche cifra sul complesso nell' Atlas de Trudaine.

La reggia di Versailles è gestita dal 1995 dall'Ente Pubblico del Museo e dei Beni culturali di Versailles, il cui
presidente è Jean-Jacques Aillagon, consigliere di stato. Quest'ente pubblico impiega 900 dipendenti, di cui 400 addetti alla sorveglianza. Accoglie 3
milioni di visitatori all'anno nella reggia e 7 milioni nel parco. Il 70% dei turisti è costituito da stranieri.

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La Reggia comprende tre edifici: Versailles, il Grande Trianon e il Piccolo Trianon, e molti edifici situati
in città: grandi e piccole scuderie, la sala dell'Hôtel Menus-Plaisirs, le sale del gioco della pallacorda, il
Grand Commun. La Reggia di Versailles conta 700 stanze, 2513 finestre, 352 camini (1252 durante
l'Ancien régime), 67 scale, 483 specchi (distribuiti nella Grande Galleria, il Salone della guerra e il
Salone della Pace) e 13 ettari di tetti. La superficie totale è di 67  121  m², di cui 50  000 sono aperti al
pubblico.

Il parco si estende per 800 ettari, di cui 300 ha di bosco e due di giardini alla francese: il Piccolo Parco,
80 ettari, e Trianon, 50 ettari. Conta 20 km di mura di cinta e 42 km di sentieri. Ci sono 372 statue.

Fra i 55 bacini d'acqua, il più ampio è quello del Grande Canale, 24 ettari e 500 000 m³, e la Piscina
degli Svizzeri, 180 000 m³. Si contano 600 getti d'acqua e 35 km di canalizzazioni. Vista dei giardini di Versailles dal "Place d'Armes"

Un programma di riorganizzazione, il "progetto della Grande Versailles" (in francese


Grand Versailles),
è stato lanciato nel 2003. Finanziato dallo Stato per una cifra di 135 milioni di euro per i primi sette
anni, si prolungherà per 17 anni e riguarderà tutto il complesso, sia quello della reggia sia quello del
parco. I tre obiettivi principali sono quelli di assicurare la stabilità, proseguire i restauri e creare nuovi
spazi per l'accoglienza del pubblico.
Insieme allo Stato sono presenti numerosi mecenati che finanziano
i restauri. I loro contributi rappresentano il 5% delle entrate. Anche la fondazione "Amici Americani di
Versailles" ha recentemente donato 4 milioni di dollari (cioè i due terzi del costo totale) per il restauro
del «boschetto delle tre fontane», inaugurato nel giugno 2004, e la società Vinci finanzia quello della
« Galleria degli Specchi » per un totale di 12 milioni di euro. I lavori sono stati completati il 27 giugno Fontana di Latona
2007.

La reggia di Versailles, con il suo parco unico al mondo, è stata inserita nel 1979 nell'elenco dei
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

I musei
Il museo della Reggia di Versailles viene inaugurato nel 1837 da Camille Bachasson, conte di Montalivet
su ordine di Luigi Filippo con il nome di "Museo della Storia francese". Costituisce, con i suoi 18 000 m²
il più grande museo storico del mondo. Il museo contiene una raccolta di dipinti riuniti e riorganizzati
da Luigi Filippo in base alle varie epoche storiche. Per esporli, alcuni appartamenti della reggia furono
trasformati in sale da museo.

Attualmente, il museo di Storia della Francia si trova nelle ali laterali, mentre il corpo centrale (ad
eccezione del piano terra) contiene i Grandi Appartamenti, gli appartamenti privati e quelli della
famiglia reale che sono stati riportati all'aspetto originale.

La manutenzione di Versailles è complessa, in particolare per quanto riguarda i suoi tetti immensi, ma il
turismo, come pure le donazioni, completano le sovvenzioni dello Stato che permettono di continuare i
lavori.
La reggia vista dalla pièce d'eau des Suisses.

Opere d'arte

La reggia e le sue dipendenze (Grand et petit Trianon, Hameau de la Reine e le due scuderie) con il loro museo della storia di Francia (istituito da Luigi
Filippo I) conservano opere di gran pregio, prevalentemente di artisti francesi ma non solo, dal XV secolo al Novecento.

Vi si trovano tra le altre pitture di Paolo Veronese, Philippe de Champaigne, Valentin de Boulogne, Simon Vouet, Laurent de La Hyre, Charles Le Brun,
Pierre Mignard, Francesco Albani, Domenichino, Nicolas de Largillière, Hyacinthe Rigaud, Jean-Marc Nattier, Hubert Robert, Élisabeth Vigée Le Brun,
Jacques-Louis David, Antoine-Jean Gros, François Gérard, Thomas Lawrence, Eugène Delacroix e Pierre-Auguste Renoir.

Tra le opere d'arte più importanti è da citare il Giardino d'amore alla corte di Filippo il Buono del Maestro borgognone, risalente al 1460 circa.

Nella cultura di massa


La reggia è divenuta protagonista in tutti i romanzi e film in cui è citata la figura di Luigi XIV in quanto ad esso indissolubilmente legata.
Ampie vedute e descrizioni degli ambienti della reggia sono presenti anche in alcuni film come La presa del potere da parte di Luigi XIV (1966), Le
roi danse (2000), Le regole del caos (2014) e nella serie televisiva Versailles (2015).
A Versailles sono inoltre stati dedicati almeno due videogiochi per PC e PlayStation: Versailles 1685: Complotto alla corte del Re Sole (1996) e
Versailles II: Il testamento del re (2001)
La reggia di Versailles appare brevemente nel finale di Assassin's Creed: Rogue (2014) ed è uno dei luoghi visitabili di Assassin's Creed: Unity
(2014).
Versailles è anche al centro delle vicende dell'anime Lady Oscar.

Location cinematografica

La reggia è stata usata come location cinematografica per i seguenti film:

L'enfant roi (1923)


Il delitto della villa (La tête d'un homme) (1933)
L'intrusa (Abuso di fiducia) (Abus de confiance) (1937)
La marsigliese (La Marseillaise) (1938)
Maria Antonietta (Marie Antoinette) (1938)
L'art retrouvé (1945) - cortometraggio documentaristico
La collana della regina (L'affaire du collier de la reine) (1946)
Versailles et ses fantômes (1948) - cortometraggio documentaristico
Versailles, palais de soleil (1950) - cortometraggio documentaristico
La promenade de Versailles (1951) - cortometraggio documentaristico

https://it.wikipedia.org/wiki/Reggia_di_Versailles 8/11
10/8/2021 Reggia di Versailles - Wikipedia
Versailles (Si Versailles m'était conté) (1954)
Missione diabolica (Der Fuchs von Paris) (1957)
I quattro cavalieri dell'Apocalisse (The Four Horsemen of the Apocalypse) (1962)
Lafayette, una spada per due bandiere (La Fayette) (1962)
La belle vie (1963)
Angelica alla corte del re (Merveilleuse Angélique) (1965)
La meravigliosa Angelica (Angélique et le roy) (1966)
La presa del potere da parte di Luigi XIV (La prise de pouvoir par Louis XIV) (1966) - film televisivo
Molière (1978)
Eutanasia di un amore (1978)
Danton (Danton) (1983)
Liberté, égalité, choucroute (1985)
Chronos (1985) - cortometraggio documentaristico
Chouans! I rivoluzionari bianchi (Chouans!) (1988)
Valmont (Valmont) (1989)
Noël au château de Versailles (1989) - special televisivo
L'allée du roi (1996) - miniserie televisiva
L'insolente (Beaumarchais l'insolent) (1996)
Ridicule (1996)
L'intrigo della collana (The Affair of the Necklace) (2001)
Marie Antoinette (Marie Antoinette) (2006)
Le avventure galanti del giovane Molière (Molière) (2007)
Luigi XIV - Il sogno di un Re (Versailles, le rêve d'un roi) (2008) - film televisivo
Luigi XV - Il sole nero (Louis XV, le soleil noir) (2009) - film televisivo
Nannerl, la soeur de Mozart (2010)
Midnight in Paris (Midnight in Paris) (2011)
Addio mia regina (Les adieux à la reine) (2012)
Le Bourgeois gentilhomme, Comédie-ballet de Molière et Lully (2012) - film televisivo
Le grand méchant loup (2013)

Galleria d'immagini

Veduta panoramica dal parco

Veduta panoramica dalla città

https://it.wikipedia.org/wiki/Reggia_di_Versailles 9/11
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Facciata verso i giardini da sud-ovest Sala del Trono con


vista sulla Sala delle
Guardie nel Grand
appartement de la
reine
Veduta del lato superiore dell'ala sud

Veduta panoramica del palazzo da sud del Parterre d'Eau, con la Corte di Marmo
statua bronzea del fiume Reno realizzata da Jean-Baptiste Tuby
(1687)

Note
1. ^ www.chateauversailles.fr (http://www.chateauversailles.fr/chateau) 18. Guiffrey
Archiviato (https://web.archive.org/web/20110311043739/http://www.ch 19. Bluche
ateauversailles.fr/chateau) l'11 marzo 2011 in Internet Archive. 20. ^ Il marc, unità equivalente a 8 once, era utilizzato per il peso di oro e
2. ^ (FR) Benjamin Guérard, Cartulaire de l'abbaye Saint-Père de argento.
Chartres., vol. 1-2,, Parigi, Imprimerie de Crapelet, 1840, p. 125. 21. ^ Buckland
3. ^ (FR) Pierre Verlet, Le château de Versailles, Parigi, Librairie Arthème 22. ^ Dangeau
Fayard, 1961.
23. ^ Bluche; Bluche
4. ^ Ayers 2004, pp. 334–336.
24. ^ Littell
5. ^ Berger 1985a, pp. 17–19.
25. ^ Da Vinha, Mathieu & Masson, Raphaël: Versailles: Histoire,
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7. Hoog 1996. Laffont, Paris, 10 September 2015, [1] (https://books.google.fr/books?id
8. ^ Hoog 1996, pp. 373–374. =LKF4CgAAQBAJ&pg=PT459&lpg=PT459&dq=versailles+histoire+dicti
9. ^ https://www.constitutionfacts.com/us-declaration-of- onnaire+anthologie+aile+du+nord+rue+de+noailles&source=bl&ots=ftH
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10. ^ Tony Spawforth, Versailles, p. 244.
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11. ^ http://en.chateauversailles.fr/discover/history/key-dates/visit-queen- 20rue%20de%20noailles&f=false)(no page number available). ISBN
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12. ^ The magic of the “Great Waters” of Versailles, su blog.citibreak.com. 26. ^ History of Art, in Visual Arts Cork. URL consultato il 10 agosto 2016.
URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
27. ^ Pierre Lemoine, Guide du Musée et domaine national de Versailles et
13. ^ At the Court of the Sun King, Some All-American Art (https://www.nyti Trianon, p. 223
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15. ^ Leloup illes-spectacles.fr/fr/spectacles/2012/les-grandes-eaux-de-versailles) il
16. ^ La Varende 17 ottobre 2012 in Internet Archive., chateauversailles-spectacles.fr,
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Bibliografia
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Pierre Verlet, Le château de Versailles, Paris, Librairie Arthème Fayard, 1985.

Voci correlate
Louvre
Castello di Marly
Castello di Saint-Germain-en-Laye
Castello di Saint-Cloud
Castello di Vaux-le-Vicomte
Architettura barocca
Manifattura d'armi di Versailles

Altri progetti
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s.wikimedia.org/wiki/Category:Palace_of_Versailles?uselang=it)

Collegamenti esterni

(FR) Sito ufficiale, su chateauversailles.fr.


(EN) Sito ufficiale, su en.chateauversailles.fr.
Château de Versailles (canale), su YouTube.
Reggia di Versailles, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
(EN) Reggia di Versailles, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Reggia di Versailles / Reggia di Versailles (altra versione), su Structurae.
(FR) I marmi di Versailles, su geopolis-fr.com. URL consultato il 9 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
(FR) La fine di Versailles, su diagnopsy.com.
Cenni storico-architettonici , su reggiadiversailles.historiaweb.net.
VIAF (EN) 127977992 (https://viaf.org/viaf/127977992) · ISNI (EN) 0000 0004 1794 9458 (http://isni.org/isni/0000000417949458) ·
LCCN (EN) n91058220 (http://id.loc.gov/authorities/names/n91058220) · GND (DE) 4194431-8 (https://d-nb.info/gnd/4194431-8) · BNF
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(EN) 500312482 (https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=&role=&nation=&subjectid=500312482) · WorldCat Identities
(EN) lccn-n91058220 (https://www.worldcat.org/identities/lccn-n91058220)

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