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Siviglia
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Indice
Geografia fisica
Territorio
Clima
Origini del nome
Storia
Storia antica Localizzazione
Storia medievale Stato Spagna
Storia moderna Comunità Andalusia
Storia contemporanea autonoma
Motto logotipo e stemma della città Provincia Siviglia
Monumenti e luoghi d'interesse Amministrazione
Architetture religiose Alcalde Juan Espadas Cejas
Giralda (PSOE) dal 13 giugno 2015
Cattedrale
Territorio
Chiesa dell'incarnazione
Altre architetture religiose Coordinate 37°26′48″N 6°05′00″W
Geografia antropica
Suddivisioni storiche
Barrio de Santa Cruz
Barrio de Triana
Barrio de la Macarena
Infrastrutture e trasporti
Amministrazione Siviglia
Gemellaggi
Sport
Galleria d'immagini Sito istituzionale (http://www.sevilla.
Note org)
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Geografia fisica
Territorio
Siviglia sorge nelle fertili pianure del fiume Guadalquivir a circa 10 m s.l.m., nel sud ovest della
penisola iberica.
Clima
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Le precipitazioni sono 535 mm all'anno e sono concentrate tra ottobre e aprile, con punte in
dicembre.
Storia
Storia antica
Il vincitore Scipione decise allora di fondare una città in cui tenere le truppe e la chiamò Italica, che
si trovava a pochi chilometri da Ispal, che sotto dominio romano venne chiamata Hispalis. Questi
due nuclei conobbero epoche di grande splendore e nel 45 a.C. Giulio Cesare concesse a Hispalis il
rango di colonia romana, facendone una delle città più importanti della Spagna.
Durante il II secolo d.C. subì varie invasioni da parte dei mori, che furono respinte sempre
dall'esercito romano. In questo periodo si diffuse il Cristianesimo nella penisola iberica. Nel 287
d.C. vennero martirizzate le sorelle Santa Giusta e Ruffina, le quali si rifiutarono di fare un'offerta
durante un rito pagano, dichiarando la loro fede cristiana; sono oggi le patrone della città.
Storia medievale
Nel 712 Musa ibn Nusayr con un esercito di 18 000 uomini
attraversò lo stretto di Gibilterra conquistando la città[4] e tutta
l'Andalusia giungendo fino a Toledo. Sotto il dominio arabo la
città venne chiamata Ishbīliya (in arabo: إشبيلية, Ishbīliya) e
anche il fiume, che in epoca romana si chiamava Betis, venne
chiamato Wādī al-kabīr (fiume grande), vocaboli dai quali
derivano le loro denominazioni attuali. Anche se all'inizio della La Torre del Oro
dominazione araba il centro del potere venne stabilito a
Cordova (Califfato di Cordova) Siviglia acquistò sempre più
importanza e nel 1147 con l'arrivo della dinastia degli Almohadi al potere venne scelta come
capitale. A quest'ultimo periodo del dominio islamico si devono la costruzione di monumenti come
la Giralda, la Torre dell'Oro, l'Alcazar e le mura della Macarena.
Nel 1248, dopo due anni di assedio, Ferdinando III di Castiglia conquistò Siviglia annettendola al
mondo cristiano.[4] I musulmani vennero costretti ad abbandonare la città e parallelamente venne
ripopolata da migliaia di castigliani. Le numerose moschee vennero convertite in chiese cristiane e
se ne costruirono di nuove in tutta la città. Fernando III decise inoltre di spostare la corte del
Regno di Castiglia nell'Alcazar, la fortezza araba, che divenne così la prima residenza reale. Il re
visse a Siviglia fino alla sua morte avvenuta nel 1252 e da allora venne considerato dai sivigliani
come il patrono protettore della città. Anche il figlio Alfonso X il Saggio fece fiorire la città grazie al
suo regno tollerante e pacifico. Sotto il regno di Pietro I di Castiglia (1350-1369) la città si ingrandì
in maniera straordinaria e nel 1401 venne iniziata la costruzione della cattedrale nel luogo in cui
sorgeva la moschea. Nel XV secolo i Re Cattolici, con il decreto dell'Alhambra, decisero di espellere
gli ebrei dal regno e designarono Siviglia come sede dell'Inquisizione.
Storia moderna
Tre fatti importanti segnarono il XVII secolo quali la Grande peste del 1649, che ridusse di metà la
popolazione cittadina, l'illuminazione delle zone più importanti della città con lampade ad olio e
l'impantanamento del Guadalquivir che dal 1680 non fu più navigabile, determinando il
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trasferimento della flotta delle Indie e della Casa de Contratación nel porto di Cadice agli inizi del
XVIII secolo. Questo fu l'inizio del tramonto per la città che mantenne solo qualche monopolio
commerciale come quello del tabacco per il quale venne edificata un'immensa fabbrica ora sede
dell'università.
Storia contemporanea
Nel 1999 Siviglia ha ospitato i mondiali di atletica. Attualmente la città è coinvolta in un grande
processo di trasformazione urbana. L'area monumentale del centro storico è stata dichiarata area
pedonale e da ottobre 2007 la mobilità si completa con una linea di metro in superficie
(MetroCentro) che collega le stazioni della Metropolitana di Prado de San Sebastián e Puerta de
Jerez, con Avenida Constitución e la Plaza Nueva.
Nel 2009 è stata inaugurata la Linea 1 della
Metropolitana, con un percorso di 18 km e 22 stazioni tra Ciudad Expo ed Olivar de Quintos.
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coinvolto in una guerra dinastica che avrebbe successivamente sancito il diritto del figlio Sancho IV
alla corona.
Secondo altre teorie, il significato sarebbe da ricondurre al "nodo", in allusione al nodo gordiano di
Alessandro Magno.
Questo simbolo figura al centro della bandiera della città di Siviglia, esposta sui palazzi comunali.
Architetture religiose
Giralda
Cattedrale
L'interno è impressionante data la grandiosità dell'edificio. Nella navata centrale dietro il coro
spicca la Cappella Maggiore, chiusa da una magnifica inferriata in ferro dorato, all'interno della
quale si trova l'immenso retablo della "Virgen de la Sede", inserito nel libro dei Guinness dei
primati dal 2005 per la sua immensa grandezza. Sempre all'interno del tempio ha sede il mausoleo
di Cristoforo Colombo, sotto il grande orologio ottocentesco, ed è esposto l'autentico Giraldillo
della Giralda.
Chiesa dell'incarnazione
Un ex-collegio di gesuiti, affacciato sulla stessa piazza dove si trova la Giralda, ospita la chiesa
dell'incarnazione, costruita in stile rinascimentale negli anni 1565-1579 su progetto di Bartolomé
de Bustamante. Internamente, un retablo primoseicentesco di Juan Martínez Montañés ospita una
Sagrada Familia scolpita da Juan de Roelas. Lo stesso Montañés, unitamente a Francisco Pacheco
del Rio, è autore delle statue che, nella parte bassa del retablo, raffigurano i santi Ignazio di Loyola
e Francesco Borgia (1610). Nella cripta della chiesa trovano posto alcune sepolture rinascimentali,
realizzate dagli artisti Pace Gaggini e Antonio Maria Aprile, provenienti da Genova.[5]
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Miguel Mañara, sepolto nella cripta della chiesa. La sala capitolare ospita anche dipinti di
Francisco de Zurbarán e del già citato Murillo.[10]
Capilla de San José, edificio in stile barocco lungo la Calle de las Sierpes.[10]
Iglesia omnium Sanctorum (1356), chiesa gotica introdotta da un portale che presenta elementi
mudejar, stesso stile che caratterizza l'adiacente campanile.[10]
Convento di San Clemente el Real, fondato da San Fernando III di Castiglia a partire da un
preesistente palazzo reale degli Almohadi. La chiesa conventuale, realizzata nel 1632, ospita
dipinti di Juan de Valdés Leal (nel coro) e di suo figlio Lucas Valdés (sulle pareti della navata),
oltre a una raffigurazione di San Giovanni Battista frutto della cooperazione fra gli artisti Núñez
Delgado e Francisco Pacheco del Rio. Il retablo dell'altare maggiore, eseguito tra il 1639 e il
1647, è di Francisco Dionisio de Ribas.[10]
Chiesa di San Pietro (XIV secolo), edificio a tre navate in stile gotico con coperture mudejar.
Internamente, la chiesa ospita un polittico eseguito da Peeter de Kempeneer sul tema della
Passione, oltre a cinque tavole Cinquecentesche realizzate da artisti di scuola italiana. Di Juan
de Roelas è invece il dipinto che, nella prima cappella di destra, raffigura il santo titolare della
chiesa.[5]
Chiesa di Santo Stefano (XIV secolo), in stile romanico-mudejar, all'interno della quale sono
conservati dipinti di Francisco de Zurbarán e coperture in stile mudejar.[5]
Chiesa di Santa Catalina (XIV secolo), costruita sulla base di una precedente moschea della
quale conserva una torre e alcuni archi. Internamente conserva una Flagellazione di Cristo,
opera realizzata da Peeter de Kempeneer.[5]
Chiesa di San Marco (XIV secolo), in stile gotico-mudejar, il campanile della quale era in
passato un minareto.[6]
Chiesa del Convento de Santa Isabel (XVI secolo), in stile rinascimentale, introdotta da una
facciata recante un altorilievo Seicentesco realizzato da Andrés de Ocampo sul tema della
Visitazione della Beata Vergine Maria. Internamente, la chiesa ospita un retablo maggiore del
1625, opera di Juan de Mesa, autore anche del Cristo de la Misericordia (1623) conservato nei
pressi del coro, dove trovano posto anche un San Giovanni di Juan Martínez Montañés e un
quadro di Juan de Roelas.[6]
Chiesa di Santa Paula (XIV secolo), in stile gotico-mudejar ma rimaneggiata con elementi
barocchi. Esternamente ospita un Seicentesco portale, realizzato in ceramica da Francesco
Nicoloso e dotato di elementi scolpiti in rilievo da Pedro Millán. Internamente, si presenta con
una navata parzialmente decorata ad azulejos, coperta da un soffitto in stile mudejar, ai lati
della quale si aprono alcune cappelle dotate di altari progettati da Alonso Cano e di statue di
Juan Martínez Montañés. Il coro ospita opere di Francisco de Zurbarán (una Disputa) e di
Bartolomé Esteban Murillo (un'Immacolata), mentre a destra della Capilla Mayor si trovano
gotiche sepolture Cinquecentesche dei marchesi di Montemayor.[6]
Chiesa de la Anunciacion
Chiesa di San Lorenzo
Archutetture civili
Reales Alcázares
I Reales Alcázares (le fortezze reali) vengono chiamati così, al plurale, perché costituiscono un
insieme architettonico che va dal primo Alcázar arabo (al-Qasr) ai successivi ampliamenti di cortili
e palazzi che furono costruiti dai monarchi successivi. Dell'Alcázar restaurato dagli Almohadi nel
XII secolo rimane solo una parte delle mura, il Patio del Yeso e quello de la Montería. La struttura
che si può vedere adesso è in gran parte dovuta alla ristrutturazione di Pietro I di Castiglia. Oltre
alle stupende sale, stanze e cortili dei palazzi ci sono anche dei magnifici giardini che sono un
bell'esempio di un'arte in cui gli andalusi sono grandi maestri.
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Questa piazza, a nord della Cattedrale in fondo alla Avenida de la Constitución, da molti anni
svolge la funzione di centro principale della città. Si deve la sua forma attuale ai lavori della prima
metà del XVI secolo, quando furono costruiti il Municipio e la Fontana con la statua del Dio
Mercurio. La piazza, durante il Medioevo, era centro di scambi commerciali e fu il luogo dove
vennero fatte le prime corride[10].
Il Municipio fu costruito tra il 1527 e il 1534 sotto la direzione di Diego de Riano, in stile
rinascimentale.[10]
Dalla Plaza de San Francisco parte la Calle de las Sierpes, una delle vie più frequentate vie di
Siviglia per la presenza di numerosi negozi e bar all'aperto. Lungo la strada si trova il palazzo del
Banco ispanoamericano, costruito laddove un tempo si trovava il carcere nel quale Miguel de
Cervantes iniziò a scrivere il Don Chisciotte de la Mancia.[10]
Nell'omonima piazza si trova la Casa de Pilatos, il più sontuoso palazzo di Siviglia costruito agli
inizi del XVI secolo, residenza dei duchi di Medinaceli. L'idea era quella di realizzare una copia del
Pretorio del procuratore della Giudea, Ponzio Pilato, dato che l'edificio era stato fortemente voluto
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Il palazzo è un insieme di stili architettonici diversi che vanno dal rinascimentale allo stile mudéjar,
tipico dell'Andalusia.
Non lontano dalla piazza è anche il palazzo San Telmo, sede del
seminario arcidiocesano e della locale Università Pontificia.
Costruito tra il 1682 e il 1796, è dotato di una facciata
principale in stile barocco, aperta da un portale churrigueresco
realizzato da Leonardo de Figueroa nel 1734.[8]
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Plaza de América si trova nella zona del parco dove sono stati costruiti la maggior parte dei
padiglioni espositivi del '29. La piazza è un ampio spazio immerso nel verde, con al centro una
grande fontana circondata da tre padiglioni, dove oggi sono ospitati dei musei[8].
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Il più bel parco di Siviglia nasce dalla donazione, fatta alla città nel 1893, di metà dei giardini del
Palazzo San Telmo, che erano di proprietà della principessa Maria Luisa. In seguito, il parco subì
enormi cambiamenti per l'Esposizione iberoamericana del 1929 in quanto si decise di sistemare i
padiglioni dell'Esposizione nel parco. L'ingegnere francese Forestier fu incaricato di progettare i
giardini[7] mentre Aníbal González progettò buona parte degli edifici espositivi e soprattutto le
piazze di Spagna e d'America.
A sud del barrio de Santa Cruz si trovano i Giardini di Murillo, che facevano parte degli orti dei
Reales Alcázares, e furono donati alla città nel 1911.
Società
Tradizioni e folclore
Semana Santa
Siviglia è conosciuta per le sue celebrazioni della Settimana Santa (Semana Santa) quando 59
confraternite sfilano in una serie di cortei dalla periferia della città fino alla Cattedrale, dove si
tiene la Via Crucis; un terzo della popolazione partecipa attivamente ai riti. In particolare occorre
menzionare le figure dei "penitenti", i cosiddetti Nazarenos, che sfilano incappucciati di bianco e
nero[11].
Feria de Abril
Nella città si svolge inoltre ogni anno la singolare festa della Feria de Abril nel periodo fine aprile
inizio maggio[11]. Tale festa coinvolge tutta la popolazione locale con danze rigorosamente in
costume tipico, banchetti e festeggiamenti che si svolgono all'interno delle casetas, tipiche
abitazioni temporanee dove i "proprietari" accolgono i loro ospiti. Le casetas ricoprono un intero
quartiere della città tanto da essere identificate da vie e relativi numeri tipici. Questa festa esprime
l'animo della città, allegra, legata alle tradizioni, accogliente ed organizzata. Durante questa festa
vengono indossati i costumi tradizionali e si ballano le Sevillanas, ballo folcloristico tipico della
città. All'inizio e alla fine dei festeggiamenti ci sono fuochi d'artificio.
La Danza de los Seies, tradizionalmente eseguita all'interno della Cattedrale in occasione del
Corpus Domini, viene eseguita da una decina di giovani in antichi costumi. Durante il ballo, i
danzatori suonano le nacchere e intonano un canto risalente agli inizi del XVI secolo.[11]
Cultura
Istruzione
Biblioteche e archivi
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L'Ateneo de Sevilla è la locale società scientifica e letteraria, di cui furono membri anche Federico
García Lorca e Rafael Alberti.
Musei
All'interno del Parco di Maria Luisa, uno dei padiglioni ospita il Museo de Artes y Costumbres
Populares. Di fronte a questo, il padiglione delle belle arti ospita attualmente il museo
archeologico di Siviglia, che ospita una collezione di oggetti d'oro dall'età del rame alla
romanizzazione, numerose statue provenienti dagli scavi di Italica e alcune leggi romane incise
su lastre di bronzo.[8]
In calle de Santa Teresa, al numero 8 si trova il museo dedicato al pittore Murillo.
L'Ospedale de los Venerables Sacerdotes ospita il Museo de la Semana Santa.[7]
La Torre del Oro ospita un Museo Navale.[8]
Il Museo di belle arti, situato in Plaza del Museo.
Teatri
Il teatro dell'opera di Siviglia è il Teatro de la Maestranza costruito in occasione
dell'Esposizione universale del 1992.
Il principale teatro di prosa è invece il Teatro Lope de Vega.
La sala da concerto cittadina è l'Auditorio Municipal Rocío Jurado.
Geografia antropica
Suddivisioni storiche
Il Barrio de Santa Cruz è uno dei quartieri più pittoreschi e famosi di Siviglia. Si trova in pieno
centro ed è la zona della città che più di tutte ha mantenuto la sua struttura moresca. In seguito
all'espulsione degli arabi, qui si installò la comunità ebraica, una delle più grandi di Spagna, ai
tempi di Ferdinando III. Il quartiere è un dedalo di viuzze strette e tranquille sulle quali si
affacciano splendide abitazioni con facciate bianche e ocra ricoperte da edere e fiori.
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Barrio de Triana
Sulla sponda opposta del fiume rispetto alla Cattedrale, sorge il quartiere di Triana, uno dei più
amati dai sivigliani, quartiere che è stato per secoli legato al fiume ed al mare.
Barrio de la Macarena
Altro famoso quartiere è quello della Macarena, che prende il nome da una Basilica[6] ove è
custodita la venerata immagine della Vergine Speranza Macarena, che viene portata in processione
per la città, in mezzo al fervore popolare, durante le festività pasquali.
Infrastrutture e trasporti
La città e le sue zone limitrofe sono servite dalle linee di
autobus gestite da TUSSAM (Transportes Urbanos de Sevilla)
che opera anche una linea tranviaria urbana aperta nel 2007, El
Metrocentro Tranvia: formata al momento da sole cinque
fermate, è allo studio un futuro ampliamento.
La Stazione di Sevilla-Santa Justa è collegata alla rete dell'alta velocità spagnola (AVE), gestita da
Renfe, ed è centro della rete suburbana delle Cercanías.
A Siviglia c'è inoltre Sevici, una rete di biciclette pubbliche[14], affiancata da una rete di corsie
riservate ai cicli, contraddistinte da segnaletica orizzontale verde, tuttora in espansione[15].
La città è infine servita dall'aeroporto San Pablo, situato 12 km a nord-est della città, che nel 2007
ha avuto un traffico di 4,5 milioni di passeggeri. Attualmente è uno degli aeroporti più importanti
di tutta l'Andalusia.
Amministrazione
Gemellaggi
Guadalajara
Angers
Columbus
Cartagena de Indias
Kansas City
Cracovia Facciata principale neoclassica del
municipio di Siviglia su Plaza Nueva
Sport
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Note
1. ^ (EN) Nomenclator, su INE.es, Instituto Nacional de Estadística, 1º gennaio 2018. URL
consultato il 24 novembre 2019.
2. ^ (INE 2010).
3. ^ (ES) Rafael Lapesa, Historia de la lengua española, Rba Publicaciones, 1981, p. 140,
ISBN 84-249-0072-3.
4. TCI, p. 210.
5. TCI, p. 217.
6. TCI, p. 218.
7. TCI, p. 214.
8. TCI, p. 215.
9. ^ TCI, pp. 215-216.
10. TCI, p. 216.
11. TCI, p. 211.
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Bibliografia
Alessandro Cruciani e Piero Lucca, Siviglia, in GUIDA D'EUROPA, Spagna Portogallo, Milano,
Touring Club Italiano, 1975.
Voci correlate
Poligono Sur
Quartiere di Los Remedios
Altri progetti
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altri file su Siviglia (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Seville?uselang=it)
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Collegamenti esterni
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