Sei sulla pagina 1di 40

10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Luigi XIV di Francia


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o


Luigi il Grande (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre Luigi XIV di Francia

1638 – Versailles, 1º settembre 1715), è stato un membro detto "il Re Sole"


della casata dei Borbone nonché il sessantaquattresimo re
di Francia e quarantaquattresimo di Navarra. Regnò per 72
anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno
di cinque anni, fino alla morte nel 1715.

La concezione di governo che lo ispirava è perfettamente


sintetizzata nella celebre frase: L'État, c'est moi! ("Lo Stato
sono io").

Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al primo posto


nella classifica dei regni più lunghi della storia. Fu il
primogenito di Luigi XIII e di Anna d'Austria. Il 10 marzo
1661, alla morte del cardinale Mazzarino, prese
personalmente il potere segnando la fine delle grandi
rivolte nobiliari, parlamentari, protestanti e contadine che
avevano segnato i decenni precedenti. Luigi impose
l'obbedienza a tutti gli ordini della popolazione e il Ritratto di Luigi XIV di Hyacinthe
controllo anche sulla religione, condannando il Rigaud, 1702, Museo del Louvre, Parigi
giansenismo nel 1660 e il protestantesimo, revocando
l'Editto di Nantes nel 1685. Durante il suo regno rafforzò Re di Francia e di Navarra
l'influenza della Francia in Europa e nel mondo,
combattendo tre grandi conflitti; ma oltre che militarmente
la cultura francese fu sovrana in Europa durante il suo
lungo regno. Fino alla morte convinto assertore di una
monarchia di tipo assolutistico e della legittimità dei diritti
divini del monarca.
In carica 14 maggio 1643 –

Continuò inoltre l'opera dei suoi predecessori nel tentativo 1º settembre 1715 (72
di creare uno Stato sempre più centralizzato governato anni)
direttamente dalla capitale: Parigi. Cercò di eliminare gli Incoronazione 7 giugno 1654
ultimi resti dell'antico feudalesimo medievale persistente in
Predecessore Luigi XIII
alcune parti della Francia con il trasferimento dal 1682
della corte intera alla reggia di Versailles, il grande palazzo Successore Luigi XV
da lui fatto realizzare in aperta campagna con il preciso Conte di Barcellona

scopo di controllare direttamente l'aristocrazia francese e


come Luigi II
costringerla a vivere lontana dalla vera politica che si
dibatteva nella capitale. Con questi mezzi consolidò il In carica 14 maggio 1643 -

sistema della monarchia assoluta in Francia, la cui ottobre 1652


supremazia, che non teneva in nessun conto l'opinione dei Predecessore Luigi XIII
sudditi, perdurò sino alla rivoluzione francese.
Successore Filippo IV di Spagna
Alla sua morte gli succedette il bisnipote di appena cinque Nome francese: Louis-
anni, che assunse il nome di Luigi XV, dal momento che
completo Dieudonné de France

tutti gli eredi intermedi gli erano premorti: suo figlio Luigi,
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 1/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

il Gran Delfino, il primogenito del delfino Luigi, duca di italiano: Luigi Deodato
Borgogna e anche il figlio di questi, Luigi, duca di Bretagna di Borbone
(fratello maggiore di Luigi XV).
Nascita Castello di Saint-
Germain-en-Laye,
Saint-Germain-en-
Indice Laye, Regno di
Francia (oggi
Biografia
Infanzia e reggenza di Anna d'Austria Francia), 5 settembre
Istruzione 1638
Erede miracolato Morte Reggia di Versailles,
Fronda Versailles, Regno di
Matrimonio con Maria Teresa d'Asburgo Francia (oggi
Regno autocratico e riforme Francia), 1º settembre
Presa di potere e eliminazione di Fouquet 1715 (76 anni)
Obbedienza delle province Luogo di Basilica di Saint-
Colbert e creazione del Consiglio reale delle sepoltura Denis, Saint-Denis,
Finanze (12 settembre 1661) Parigi
Creazione della moderna polizia Casa reale Borbone
Fondazione dell'Ospedale Generale di Parigi (27 Dinastia Capetingi
aprile 1656)
Padre Luigi XIII di Francia
Politica estera dei primi anni (1643-1672)
Tradizionale alleanza anti-asburgica Madre Anna d'Austria
Prime guerre nei Paesi Bassi Coniugi Maria Teresa
Culmine della potenza (1672-1697) d'Asburgo
Politica estera Françoise d'Aubigné
Affari interni Scarron, marchesa de
Revoca dell'Editto di Nantes Maintenon
Lega di Augusta (1683-1715)
Cause e conduzione della guerra Figli Luigi

Trattato di Ryswick Anna Elisabetta

Gli ultimi anni (1697-1714) Maria Anna

La Guerra di successione spagnola Maria Teresa

Cause e conduzione della guerra Filippo Carlo

Il punto di svolta e le trattative di pace Luigi Francesco


La morte del re e la successione (1715) Religione cattolica
Una serie di lutti che indebolisce la dinastia Firma
L'impossibile successione spagnola
La legittimazione dei "bastardi reali"
La morte del re
Matrimonio e figli
Amanti e figli
La personalità del Re Sole
Il sole come emblema
Aspetto e problemi di salute
Luigi XIV patrono delle arti
Un monarca prestato alla guerra

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 2/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Il rapporto personale con la religione


L'educazione religiosa ricevuta
Una vita liturgica
Riti specifici del re
Ostilità al giansenismo
Il problema della continuità nell'ancien régime
Onorificenze
Titoli e trattamento
Ascendenza
Luigi XIV nella cultura di massa
Nella letteratura
Nei film
Nei videogiochi
Nella musica
Note
Bibliografia
Biografie di Luigi XIV pubblicate in Italia
Biografie di Luigi XIV in Francia
Biografie di Luigi XIV in Germania
Bibliografia generale
La politica di Luigi XIV
Azioni militari di Luigi XIV
Voci correlate
Famiglia
Politica
Avvenimenti
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

Infanzia e reggenza di Anna d'Austria

Figlio di Luigi XIII di Francia e di Anna d'Austria, Luigi nacque il 5 settembre 1638 nel castello di
Saint-Germain-en-Laye. La nascita fu considerata eccezionale e miracolosa, essendo avvenuta dopo
23 anni di matrimonio trascorsi senza che la regina avesse partorito alcun figlio o figlia e dopo quattro
aborti spontanei, tanto che il padre gli conferì il nome di Luigi Deodato[1], poiché la sua venuta al
mondo fu vista come una grazia del Cielo. Luigi XIII e sua moglie Anna ebbero inoltre un secondo
figlio, Filippo, duca d'Orleans, nato nel 1640.

Aveva quasi cinque anni quando il Re suo padre morì improvvisamente e Luigi venne chiamato a
ereditare il trono di Francia, venendogli affiancata la madre che gestì de facto il potere assieme al
Primo Ministro, il cardinale Giulio Mazzarino. Questi resse le sorti della Francia per molti anni e fu
così influente che solo alla sua morte, avvenuta il 9 marzo 1661, Luigi poté assumere effettivamente i
poteri.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 3/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Luigi XIII, però, prima di morire, si premurò che Anna non fosse sola a
governare come reggente per il figlio primogenito Luigi XIV, e pertanto
predispose che ella si dovesse avvalere di un consiglio di reggenza del
quale venne comunque messa a capo sino a che il figlio non avesse
raggiunto la maggiore età.

Il rapporto di Luigi con sua madre era straordinariamente affettuoso per


l'epoca. I contemporanei e le malelingue riportarono in più occasioni
come la sovrana trascorresse la maggior parte del proprio tempo con
Luigi, trascurando spesso gli affari di stato. Il rapporto tra i due fu tale
che Luigi XIV riportava in un passo del suo diario personale:
Luigi XIV infante, ritratto di
«La natura fu responsabile dei primi nodi anonimo
che mi legarono a mia
madre. Ma i legami instauratisi successivamente furono qualità
di spirito che andavano ben oltre i legami di sangue.[2]»

Sempre secondo le disposizioni di


Luigi XIII, la regina madre
mantenne in carica il cardinale
Mazzarino come primo ministro,
malgrado la cerchia politica
dell'epoca si opponesse al fatto che
un italiano, seppur fedele al
programma voluto a suo tempo da
Richelieu, governasse la Francia. La
reggente decise inoltre di
Luigi da bambino con la abbandonare gli scomodi
madre, Anna d'Austria appartamenti reali al Louvre e si
installò al Palais-Cardinal, lasciato Louis-Dieudonné, Delfino di Francia,
in eredità da Richelieu a Luigi XIII, del 1643 di Claude Deruet
approfittando dello splendido parco privato che il palazzo offriva
come luogo di svago per il giovane Luigi XIV e suo fratello. Fu
così che il Palais-Cardinal divenne Palais-Royal dove si installò la famiglia reale e tutta la corte.

Istruzione

Oltre alle proprie funzioni ministeriali e governative, Mazzarino fu tutore di Luigi XIV e a partire dal
marzo del 1646 si prese la responsabilità della sua istruzione e di quella di suo fratello Filippo, avendo
come vice-governante il Maresciallo de Villeroy. Il re e suo fratello si recarono quindi spesso anche
all'Hôtel de Villeroy, non lontano dal palazzo reale. Luigi XIV strinse amicizia anche col figlio del
maresciallo, François de Villeroy.

Malgrado gli sforzi dei suoi diversi precettori (l'abate Péréfixe de Beaumont nel 1644, François de La
Mothe Le Vayer a partire dal 1652), l'educatore con cui ebbe maggior intesa fu senza dubbio Pierre de
La Porte, suo primo valletto di stanza, che egli stesso nominò suo lettore di testi storici[3], che gli tenne
corsi di latino, storia, matematica, italiano e disegno, sebbene Luigi non sia mai stato uno studioso
modello.

Seguendo l'esempio di Mazzarino che era stato un notevole collezionista d'arte del suo tempo, Luigi
XIV si dimostrò sempre molto sensibile alla pittura, all'architettura, alla musica e soprattutto alla
danza che per l'epoca era considerata essenziale per l'educazione di un aristocratico: si esercitò infatti
nella danza per due ore al giorno dai 7 ai 27 anni[4]. Ebbe anche un'educazione sessuale
straordinariamente moderna per l'epoca: sua madre predispose che la Baronessa di Beauvais
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 4/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

(soprannominata "Cateau la
Borgnesse") si "accertasse" se
e quando il Principe avesse
raggiunto la maturità
sessuale .
[5]

Erede miracolato

Durante la sua infanzia, Luigi


XIV sfuggì più volte al
decesso:

a 5 anni finì quasi annegato


in uno dei laghetti del
giardino del Palais-Royal;
a 9 anni contrasse il vaiolo, e
dopo dieci giorni di cure, Luigi XIV negli abiti
Luigi XIV e suo fratello minore
quando i medici avevano dell'incoronazione nel 1648
Filippo, detto "Petit Monsieur", olio
su tavola attribuito a Henri e Charles ormai perso le speranze,
Beaubrun Luigi recuperò la salute
"miracolosamente"[6];
a 15 anni soffrì di un tumore alla mammella da cui però si rimise
dopo poco[6];
a 17 anni soffrì di gonorrea[6].

L'allarme più grave durante il suo regno fu a ogni modo il 30 giugno 1658, quando il re subì una grave
intossicazione alimentare (causata da acqua infetta) da cui derivò una febbre tifoidale. L'8 luglio di
quello stesso anno ricevette l'estrema unzione e iniziarono i preparativi per la sua successione quando
Guénaut, medico personale di Anna d'Austria, gli somministrò un emetico a base di antimonio e di
vino che "miracolosamente" guarì il re. Come riportò il segretario di corte Toussaint Rose, fu
probabilmente in quell'occasione che iniziò a perdere quasi tutti i capelli e a indossare la famosa
parrucca che divenne una vera e propria moda durante il suo regno.

Fronda

Negli anni finali della Guerra dei trent'anni in Francia scoppiò


una guerra civile meglio conosciuta col nome di "Fronda", che
effettivamente mise seriamente in crisi la stabilità della riuscita
Pace di Westfalia. I Frondeurs, originariamente, erano insorti
contro il Re a protezione dei diritti feudali dell'aristocrazia
francese contro il crescente accentramento del potere statale
guidato dal cardinale Mazzarino, che per di più aveva proseguito
la politica di Richelieu suo predecessore nel far crescere la Corona
a spese della nobiltà e del parlamento. L'opposizione della vecchia
aristocrazia conservatrice si scagliò anche contro la nobiltà di
toga (Noblesse de Robe), cioè i "nuovi nobili" creati dal Re perché
detentori di cariche pubbliche di rilievo o perché avevano
acquistato il titolo nobiliare, fatto questo che indignava
profondamente i ricchi proprietari terrieri figli dell'aristocrazia Ritratto di Luigi come vincitore della
storica. Fronda nelle vesti di Giove

Reggia di Versailles, 1655


Nel 1648 il cardinale Mazzarino tentò di tassare i membri del
Parlamento di Parigi, un organo giudiziario e di controllo
composto in gran parte da nobili e da personaggi dell'alto clero. I
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 5/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

membri del parlamento non solo si rifiutarono di sottoscrivere questo atto, ma ordinarono anche che
il decreto finanziario promosso da Mazzarino venisse pubblicamente bruciato. Mazzarino, rafforzato
dalla notizia della vittoria di Luigi II di Borbone-Condé, principe di Condé, alla battaglia di Lens,
diede quindi ordine di arrestare alcuni membri del parlamento come dimostrazione della rinnovata
forza sui rivoltosi, ma la cittadinanza di Parigi insorse contro il governo. Dopo che i frondeur avevano
fatto irruzione nel palazzo reale, Anna e il piccolo Luigi XIV decisero di lasciare Parigi e di trasferire
altrove l'intera corte. Poco dopo la Pace di Vestfalia pose fine agli scontri in Francia.

Dopo la prima fronda (Fronda parlamentare, 1648-1649), scoppiò una seconda fronda, che coinvolse i
rappresentanti dell'aristocrazia (Fronda dei principi, 1650-1653). Questa seconda fase vide
l'insurrezione totale delle classi agiate, il che provocò danni anche maggiori della prima dal momento
che fu un periodo di sordidi intrighi e trame nascoste. Essa era condotta dagli aristocratici che
protestavano contro la centralizzazione del potere. Questa fronda venne guidata dai più alti nobili in
vista nella Francia dell'epoca, tra cui molti parenti dello stesso re Luigi XIV: Gastone d'Orléans, suo
zio paterno, Anna Maria Luisa d'Orléans, duchessa di Montpensier (la Grande Mademoiselle) cugina
del re e figlia di Gastone, Luigi II, principe di Condé, Armando di Borbone, principe di Conti, Anna
Genoveffa, duchessa di Longueville ed Enrico d'Orléans, duca di Longueville, oltre a Francesco di
Vendôme, duca di Beaufort e i discendenti di altre dinastie nobili francesi come Federico Maurizio de
La Tour d'Auvergne-Bouillon, duca di Bouillon, e suo fratello il famoso maresciallo di Francia, Henri
de La Tour d'Auvergne-Bouillon, visconte di Turenna, oltre a Marie de Rohan-Montbazon, duchessa
di Chevreuse e François VI, duca de La Rochefoucauld.

Con la maggiore età di Luigi XIV e la sua successiva incoronazione, i frondeur smisero le pretese di
rivolta in quanto miravano quasi esclusivamente a costituire loro stessi il comitato di reggenza del re e
non a spodestarlo dal trono. La fronda si concluse ufficialmente nel 1653, quando Mazzarino fece il
suo ritorno trionfale in Francia dopo un periodo di esilio.

Matrimonio con Maria Teresa d'Asburgo

Con la conclusione della guerra franco-spagnola, venne siglato il


trattato dei Pirenei che finalmente fissava le frontiere tra Francia
e Spagna. Luigi XIV accettò di buon grado tutte le clausole con
l'eccezione di una: sposare l'infanta Maria Teresa d'Asburgo, figlia
di Filippo IV di Spagna e di Elisabetta di Francia. Gli sposi erano
due volte cugini primi dal momento che la regina madre, Anna
d'Austria, era sorella di Filippo IV ed Elisabetta era sorella del
padre Luigi XIII. Ovviamente il matrimonio era un fatto
meramente politico per riavvicinare Francia e Spagna, sebbene Incontro tra Luigi XIV e Filippo IV di
Luigi XIV avesse desiderato inseguire il vero amore. Il Spagna sull'Isola dei Fagiani nel
matrimonio venne celebrato il 9 giugno 1660 nella chiesa di San 1659; dietro Filippo IV si riconosce
sua figlia, la futura regina di Francia
Giovanni Battista a Saint-Jean-de-Luz.

Luigi incontrò la sposa appena tre giorni prima del matrimonio,


rilevando come essa parlasse solo qualche parola di francese[7]. La prima notte di nozze tra i due,
contrariamente alla tradizione dell'epoca, non ebbe testimoni[8].

Regno autocratico e riforme


(FR) (IT)

«L'État, c'est moi!» «Lo Stato sono io!»

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 6/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Conosciuto con l'appellativo di Re Sole (appellativo che gli venne


attribuito durante la Monarchia di luglio, anche se il re aveva
adottato questo emblema già nel 1653 danzando nelle vesti del
Sole nel Ballet royal du jour et de la nuit), Luigi XIV fece di tutto
per rafforzare la propria posizione di monarca assoluto, scelto per
diritto divino. A soli sedici anni, nel mese di aprile del 1655, prese
delle posizioni sulle finanze dello stato che avrebbero aumentato
le entrate fiscali totali del regno dai 130 milioni del 1653 agli oltre
160 milioni del 1659-1660, gareggiando coi migliori economisti e
legislatori del suo tempo e grazie alla collaborazione di
personaggi chiave come Jean-Baptiste Colbert. Per quanto Luigi
XIV si identificasse con lo stato (celebre è la sua frase "lo stato
sono io!"), egli se ne associò sempre come il primo servitore,
riassumendo tuttavia nell'idea anche dei suoi contemporanei
l'immagine di un sovrano forte e accentratore, ma anche attento a
Luigi XIV di Francia, in un ritratto di
riforme accurate sulle politiche amministrative e fiscali, nella
Charles Le Brun del 1661, anno in
cui il re di Francia decise di
politica estera e in quella religiosa.
governare autonomamente senza
tutori né primi ministri Presa di potere e eliminazione di Fouquet

Alla morte del cardinale


Mazzarino, suo primo ministro, nel 1661, Luigi XIV decise di
assumere personalmente il controllo delle redini del governo,
sebbene l'entourage del re non fosse realmente convinto delle sue
capacità di governare da solo lo Stato: questo lo convinse ancora
di più a perseverare nelle proprie convinzioni di monarca
assoluto.

La sua ascesa riportò ordine nell'amministrazione dello stato


francese, ma allo stesso tempo le casse dello stato si trovavano
alla soglia della bancarotta dopo la rovinosa guerra contro la
Spagna, ma anche a causa delle spese personali sostenute da
Mazzarino e a causa dell'arricchimento personale e speculativo di
Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze di stato. Sei mesi
dopo la sua presa di potere, dunque, Luigi XIV decise di eliminare
Nicolas Fouquet dalla scena, commutando l'esilio perenne Nicolas Fouquet, il sovrintendente
promosso dal Parlamento in un imprigionamento a vita, abolendo delle finanze che il Re Sole fece
per sempre l'Ufficio della sovrintendenza ai fondi statali da lui "rimuovere" per salvare le casse
ricoperto. L'imprigionamento avvenne in pieno giorno, il 5 dello Stato
settembre 1661, e l'operazione venne condotta dal moschettiere
D'Artagnan, reso poi celebre dalla letteratura francese. Jean-
Baptiste Colbert venne nominato Controllore generale delle Finanze nel 1665. Inoltre egli si premurò
di dimostrare che Fouquet aveva sottratto illegalmente del denaro alle casse dello stato per costruire
l'opulento castello di Vaux-le-Vicomte, sua residenza ufficiale, il che lo screditò presso l'opinione
pubblica.

Obbedienza delle province

La reazione delle province francesi alla nuova politica del sovrano non tardò a farsi sentire e per
sedare le rivolte scoppiate in Provenza (a Marsiglia in particolare), il giovane Luigi XIV venne
costretto a inviare sul posto il Duca di Mercoeur per reprimerle. Il re prese il caso di Marsiglia come
capro espiatorio per dare un giro di vite alla situazione delle province nazionali e per questo, dopo
essere entrato in città il 2 marzo 1660, decise di cambiare il sistema comunale locale sottoponendolo
al parlamento di Aix. Altre proteste si ebbero in Normandia e nell'Angiò, che però vennero represse
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 7/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

nel 1661. L'obbedienza "non venne più accettata, ma imposta".[9] Il potere del parlamento venne
quindi fortemente ridotto con il diritto di veto del sovrano su ogni iniziativa e con l'abolizione della
"suprema corte" nel 1665, concedendo ai parlamentari unicamente il diritto di rimostranza.

Colbert e creazione del Consiglio reale delle Finanze (12 settembre 1661)

La prima parte del regno di Luigi XIV fu segnata da grandi


riforme amministrative e, soprattutto, da una migliore
ripartizione della tassazione. I primi dodici anni videro il paese in
pace e il ritorno di una relativa condizione di prosperità. Con il Re
Sole si passò infatti dal concetto di una monarchia giudiziaria
(dove la funzione principale del re è quella di rendere giustizia) a
una monarchia amministrativa (dove il re è il capo
dell'amministrazione statale).

La figura chiave di questo periodo rinnovamento fu a ogni modo


Jean-Baptiste Colbert che improntò le riforme economiche come
la base del governo. Egli ridusse il debito nazionale con una più
efficiente tassazione. Le sue tasse principali includevano gabelle,
taglie, tasse terriere e doganali. Queste ultime in particolare
vennero ampiamente sfruttate da Colbert per promuovere il
commercio e l'industria francese, costringendo le imprese
Jean-Baptiste Colbert che nazionali a produrre per lo Stato, scoraggiando le importazioni
succedette a Fouquet dopo che aumentavano i costi generali: promosse nello specifico le
l'eliminazione voluta da Luigi XIV seterie di Lione, grazie anche alla famosa Manifattura dei
Gobelins, che da allora e sino a oggi produce raffinatissima
tappezzeria e bellissimi arazzi. Colbert incoraggiò anche
l'immigrazione in Francia di artigiani e artisti da tutta Europa come vetrieri da Murano, fabbri dalla
Svezia e carpentieri navali dai Paesi Bassi: in questo modo si vide diminuire sempre più la dipendenza
della Francia dai beni importati dall'estero, incrementando nel contempo le esportazioni, che fecero
aumentare anche l'attivo delle casse dello Stato.

Era ormai finito il tempo in cui i generali disobbedivano ai


progetti della corte e del governo centrale, dal momento che non
erano più sottoposti al governo dei piccoli signorotti, ma
combattevano unicamente per il Re. Il marchese di Louvois, in
particolare, si prodigò personalmente per il rinnovamento
dell'esercito, disciplinandolo e dotandolo di nuove armi,
contribuendo così all'innalzamento del morale delle truppe, che
ebbe effetti positivi sugli scontri che si susseguirono durante la
reggenza del trono da parte di Luigi XIV, malgrado questo lo fece
entrare più volte in conflitto in seno al consiglio dei ministri del re
con Colbert che invece prediligeva delle riforme economiche.

L'influenza di Colbert sulle politiche del re permarrà sino al 1671


quando il sovrano, sentendosi maggiormente attirato dalle
prospettive di Lavois, si avvicinò alle posizioni militaresche di
quest'ultimo (anche a fronte dell'imminente scoppio della guerra
Il Marchese di Louvois, segretario di
con la Repubblica delle Sette Province Unite), la cui influenza sul
stato per la guerra, rivale di Colbert
sovrano e sulle sue politiche durerà sino al 1685.
nel Consiglio del re
Luigi stesso si premurò di introdurre anche alcune riforme legali.
La figura del guardasigilli, pur mantenendo formalmente la
propria posizione, si svuotò di quell'importanza data all'amministrazione della giustizia, sebbene la
volontà del re si riflettesse chiaramente nella pubblicazione della Grande Ordonnance de Procédure
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 8/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Civile del 1667, conosciuta anche col nome di Code Louis, un codice di procedura civile valido e
uniforme per tutta la Francia, il primo a essere creato in questo senso. Esso riguardava i campi più
svariati come il battesimo, il matrimonio, le sepolture, la compilazione dei registri di Stato
(contrapposti ai registri della Chiesa). Il Codice Luigi giocò quindi un ruolo rilevante nella storia
legale della Francia e gettò le basi per il futuro Codice Napoleonico che Napoleone Bonaparte
promulgò agli inizi dell'Ottocento, a sua volta base essenziale per il costituirsi del diritto moderno;
esso inoltre ebbe il grande vantaggio di unificare la legge francese che in precedenza si suddivideva
come da tradizione in due parti: al nord vigeva la consuetudine (insieme di leggi non scritte appurate
per abitudine), mentre al sud vigeva ancora il diritto romano (ormai considerato antiquato e
fortemente frainteso). Inoltre riformò nel 1670, con l'Ordonnance criminelle, il sistema di procedura
penale al duplice scopo di unificarlo in tutto il regno e di limitare il potere dei vari Parlamenti, i quali
erano principalmente organismi giudiziari che col tempo avevano in qualche modo eroso la sovranità
dello stesso re. L'anno seguente, 1671, venne promulgato il Code Du Comerce, detto anche Code De
Savary, con la quale il re intendeva disciplinare la materia del diritto commerciale.

Un altro dei documenti legislativi famosi pubblicati da Luigi XIV fu il Grande Ordonnance sur les
Colonies del 1685, conosciuto anche col nome di Code Noir, che regolò la schiavitù, eliminò alcuni
abusi, garantì la proibizione della separazione delle famiglie di schiavi e limitò fortemente la schiavitù
dei bianchi (detta anche servitù a contratto).

Creazione della moderna polizia

Re Luigi XIV viene spesso descritto come un sovrano che desiderava "sapere tutto".[10] Quando il
regno del Re Sole ebbe inizio, "La Parigi del XVII secolo era quasi invivibile": ovunque nella capitale e
in diverse parti della Francia scoppiavano epidemie, incendi, inondazioni e condizioni di vita al limite
del sopportabile. La capitale del resto attirava le persone che speravano di vivere meglio a fianco dei
ricchi: truffatori, rapinatori, ladri, mendicanti, storpi, fuorilegge, senza terra e categorie di persone
svantaggiate. All'epoca di Luigi XIV era ancora perfettamente funzionante la Corte dei Miracoli (con
una popolazione stimata di 30.000 abitanti, ovvero il 6% della popolazione totale).[11]

Non bisogna dimenticare che Luigi XIV all'epoca viveva ancora a Parigi siccome non aveva ancora
costruito Versailles e, vedendo tutto ciò, si rese conto di quanto vi fosse da fare e per questo decise di
creare una moderna forza di polizia che venne affidata a Gabriel Nicolas de La Reynie. Questo nuovo
corpo d'azione permetteva agevolmente di affrontare tutte le situazioni criminose o le emergenze che
si fossero manifestate, fondendo in sé quattro diverse polizie che precedentemente operavano nella
sola capitale. La prima azione della nuova polizia fu quella di sgomberare la Corte dei Miracoli, ma
essa si occupò anche di segnalare le situazioni a rischio e aiutare il re nella pianificazione della città
(illuminazione pubblica, acqua corrente, ecc). Tra i casi che questa nuova polizia prenderà in
considerazione ricordiamo il complotto di Latréaumont (1674), e l'affare dei veleni (1679-1682).

Fondazione dell'Ospedale Generale di Parigi (27 aprile 1656)

Con un editto apposito datato al 27 aprile 1656, Luigi XIV si impegnò personalmente a trovare un
mezzo per sradicare l'accattonaggio, il vagabondaggio e la prostituzione nella capitale e la soluzione fu
l'istituzione di un ospedale generale che sovrintendesse e regolasse tutte le strutture sanitarie
parigine. La struttura venne progettata sul modello dell'Ospedale di Lione (Ospizio della Carità,
fondato nel 1624) e vi chiamò a lavorare i membri della Compagnia del Santissimo Sacramento. Esso
riunì tre storiche istituzioni della capitale: la Salpêtrière, l'ospedale di Bicêtre e quello di Sainte-
Pelagie.

Politica estera dei primi anni (1643-1672)

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 9/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Durante il suo regno, Luigi XIV tese ad affermare la potenza del


proprio dominio utilizzando le armi tradizionali della diplomazia
(ambasciate, trattati, alleanze, unioni dinastiche, supporto per gli
avversari dei suoi nemici). Ma è soprattutto con l'esercito che
Luigi XIV decise le sorti della Francia. Il giovane Re, perseguì
infatti in primo luogo la strategia che era stata dei suoi
predecessori per tentare di liberarsi dell'angustiante problema
che sin dall'epoca di Francesco I aveva attanagliato la Francia,
ovvero l'accerchiamento egemonico degli Asburgo in Europa. Il
Re Sole colse quindi l'occasione per sfruttare la guerra come
mezzo risolutivo, trascurando in parte l'espansione coloniale in
un'epoca in cui si stavano facendo passi da gigante nelle
esplorazioni del globo. Territori del regno di Francia e
conquiste di Luigi XIV dal 1643 al
1715
Tradizionale alleanza anti-asburgica

Uno dei primi obiettivi di politica estera messi in campo da Luigi


XIV fu quello di rompere l'accerchiamento degli Asburgo, motivo
per cui già all'epoca della sovrintendenza politica di Mazzarino il
giovane Re dovette cedere a un patto con le grandi potenze
protestanti europee, facendo quindi eco alla politica dei suoi due
predecessori e a quella di Richelieu, agendo nell'esclusivo
interesse della Francia e malgrado le proprie fervide convinzioni
religiose cattoliche.

La Guerra franco-spagnola conobbe quattro fasi: all'inizio del


regno di Luigi XIV, la Francia sosteneva direttamente le potenze
protestanti contro gli Asburgo nella Guerra dei Trent'anni,
conclusasi nel 1648 col trattato di Westfalia. Approfittando della
Fronda, la Spagna cercò di indebolire il re sostenendo la rivolta
militare del Gran Condé (1653) contro Luigi XIV. Nel 1659, le
Luigi XIV in un ritratto del 1670 con i vittorie francesi e l'alleanza con i Puritani inglesi (1655-1657) e le
caratteristici baffetti "à la royale"[12] potenze tedesche (Lega del Reno) imposero alla Spagna il trattato
che caratterizzeranno la moda della dei Pirenei (confermato dal matrimonio tra Luigi XIV e l'Infanta
sua prima parte del regno nel 1659). Infine, il conflitto riprese nella morte del Re di Spagna
(1665), quando Luigi XIV iniziò la Guerra di devoluzione: in
nome dell'eredità di sua moglie, il Re di Francia richiese che gli
fossero devolute tutte le città di confine tra il regno di Francia e i Paesi Bassi spagnoli, in un momento
di grandi tensioni tra Spagna e Portogallo.

Dopo queste vittorie, Luigi XIV si trovò a capo della prima potenza militare e diplomatica dell'Europa,
ampliando il proprio regno a nord (Artois) e a sud (Rossiglione). Sempre sotto l'influenza di Colbert, il
re costruì una marina militare e ampliò il suo impero coloniale per la lotta contro l'egemonia coloniale
spagnola.

Prime guerre nei Paesi Bassi

Dopo la morte dello zio di Luigi XIV, re Filippo IV di Spagna, nel 1665, il figlio di questi salì al trono
spagnolo col nome di Carlo II. Luigi XIV era tra i pretendenti del Ducato di Brabante, uno dei territori
dei Paesi Bassi governato dal Re di Spagna (ereditato per merito delle copiose parentele di Carlo V
d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico), dal momento che egli era divenuto il
marito di Maria Teresa d'Asburgo, sorellastra di Carlo II. Ad ogni modo, il trattato dei Pirenei,
concluso nel 1659 tra Francia e Spagna, aveva espressamente richiesto che Maria Teresa d'Asburgo
rinunciasse ufficialmente alle proprie pretese sulla corona spagnola in cambio del pagamento della
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 10/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

somma di 500.000 scudi. Luigi disse che la somma non era mai
stata pagata, e la Francia, che godeva di grande considerazione
dopo la vittoria nelle guerre della fronda e nella guerra dei
trent'anni, ottenne il Ducato di Brabante.

L'area dei Paesi Bassi era però molto contrastata e Luigi XIV se ne
accorse molto presto. La figura politica più importante della
Repubblica delle Sette Province Unite dell'epoca, Johan de Witt,
Gran Pensionario, era spaventato dalle ambizioni di Guglielmo II
d'Orange (poi Guglielmo III d'Inghilterra al termine della
Gloriosa Rivoluzione), un principe olandese che mirava a privare
lo stesso De Witt del supremo potere sulla repubblica.

Scioccate dalla rapidità dei successi della Francia, le Province


Unite olandesi accantonarono momentaneamente la loro
diffidenza verso gli inglesi e conclusero un patto di alleanza con Luigi XIV in ritratto del 1673
Gran Bretagna e Svezia dando origine alla Triplice alleanza in
funzione chiaramente antifrancese.

La Triplice alleanza, a ogni modo, non durò a lungo: nel 1670 Carlo II d'Inghilterra decise di entrare
in alleanza con la Francia e siglò il trattato di Dover; i due regni, assieme ad alcuni principi dell'area
del Reno, dichiararono guerra alle Province Unite olandesi nel 1672, dando il via alla Guerra franco-
olandese. La rapida invasione e occupazione di gran parte delle province dei Paesi Bassi, consentì a
Guglielmo III di riprendersi parte del potere su De Witt. Egli, infatti, si alleò con la Spagna e con il
Sacro Romano Impero. Questo fatto portò l'Inghilterra a siglare il trattato di Westminster nel 1674,
proclamando la pace tra Gran Bretagna e Paesi Bassi e siglando nel contempo il matrimonio tra
Guglielmo III e Maria, nipote del re Carlo II d'Inghilterra.

Malgrado queste controverse politiche di alleanza, la guerra


continuò con grandi vittorie da parte della Francia. Nel giro di
una settimana, nel 1674 il territorio spagnolo della Franca Contea
passò sotto il controllo francese; nel frattempo il principe di
Condé sconfisse il grosso delle armate combinate di Austria,
Spagna e Paesi Bassi, mentre il Principe di Orange, con la
battaglia di Seneffe, impedì che quegli stessi contingenti
discendessero sino a Parigi, minacciando la capitale; egli si
Bassorilievo raffigurante un'allegoria guadagnò così la fiducia francese. Nell'inverno del 1674-1675 il
della pace di Nimega maresciallo di Turenna vinse in Alsazia contro il celebre
feldmaresciallo imperiale Raimondo Montecuccoli, attraversando
quindi il Reno e prendendo l'intera provincia che era stata
rioccupata dopo la Pace di Vestfalia del 1648. Dopo una serie di altre vittoriose operazioni militari,
Luigi XIV assediò e catturò Gand, azione che spinse Carlo II e il parlamento inglese a evitare di
dichiarare guerra alla Francia in quel momento, dal momento che Luigi XIV si trovava in una
posizione superiore sul tavolo dei negoziati internazionali. Dopo sei anni di scontri, l'Europa era
ormai esausta e cominciarono i negoziati di pace che si conclusero nel 1678 con la Pace di Nimega. Se
Luigi XIV venne costretto a cedere alle Provincie Unite tutti i territori conquistati con la forza, ottenne
d'altro canto molti villaggi e città nell'area dei Paesi Bassi spagnoli e riottenne la Franca Contea.

La Pace di Nimega aumentò ulteriormente l'influenza della Francia in Europa, ma non riuscì a
soddisfare le mire di Luigi XIV. Il re licenziò il proprio ministro Simon Arnauld, marchese di
Pomponne nel 1679, visto come insicuro nelle sue azioni e troppo pesantemente compromesso con gli
alleati. Luigi XIV decise quindi di non avvalersi più solo delle armi per ottenere i territori che gli
servivano, ma di utilizzare anche la legge e la diplomazia: a causa dell'ambiguità dei trattati del
tempo, Luigi XIV fu in grado di avanzare delle pretese sui territori ceduti in precedenza e sulle terre
che formalmente gli appartenevano.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 11/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Il Re di Francia era intenzionato a impadronirsi di territori come il Lussemburgo per la posizione


strategica offensiva e difensiva sulla linea di demarcazione tra Francia e Impero, così come era
interessato all'area di Casale Monferrato, che gli avrebbe aperto la strada d'accesso al fiume Po,
facendolo penetrare quindi nel pieno dell'Italia settentrionale. L'altro desiderio grande di Luigi XIV
era quello di impadronirsi di Strasburgo, importantissimo avamposto strategico utilizzato già in
passato dalle armate imperiali come linea d'entrata per invadere la Francia. Strasburgo si trovava
nella regione dell'Alsazia, ma non era stata ceduta dagli Asburgo assieme al resto della regione
proprio per l'importanza militare che questa città ricopriva.

Culmine della potenza (1672-1697)

Politica estera

Nella sfera degli affari esteri fuori dai confini dell'Europa,


l'impero coloniale francese si estendeva in America, Asia e Africa,
mentre le relazioni diplomatiche toccavano nazioni ancora
remote per il XVII secolo come il Siam (attraverso l'ambasciatore
Alexandre de Chaumont), India e Persia. L'alleanza con l'Impero
Ottomano giunse nel 1669 guidata da Suleiman Aga, rinnovando
l'antica alleanza franco-ottomana.[13] L'esploratore René Robert
Cavelier de La Salle diede il nome, nel 1682, all'area del bacino
del fiume Mississippi nel nord America, chiamandolo "Louisiana"
in onore di Luigi XIV, mentre i gesuiti francesi e i missionari
erano presenti regolarmente alla corte dell'Imperatore Kangxi in
Cina. In Francia, Luigi XIV ricevette una visita del gesuita cinese
Michael Shen Fu-Tsung dall'inizio del 1684,[14] e dopo alcuni anni Luigi XIV nel 1684
poté addirittura disporre di un bibliotecario e traduttore cinese
stabilmente alla sua corte, di nome Arcadio Huang.[15][16] Le
relazioni con la Persia ripresero a pieno ritmo nel 1715, l'anno della morte stessa del re.

Affari interni

Negli affari interni, Luigi XIV riuscì a far divenire la Corona francese sempre più potente e gloriosa a
scapito dell'aristocrazia e del clero. Egli si prodigò per supportare il gallicanesimo, una dottrina che
limitava l'influenza del Papa in Francia, e dispose la costituzione dell'Assemblea del Clero a partire dal
novembre del 1681. Questa si rivelò solo un contentino provvisorio, in quanto già dal 1682 l'assemblea
venne sciolta anche se il monarca francese impose l'accettazione della "Dichiarazione del clero di
Francia", che metteva in contrasto ancora una volta il potere del Re di Francia con quello del Papa. I
vescovi, però, non potevano lasciare la Francia senza un assenso reale e nessun ufficiale di governo
poteva essere scomunicato per atti commessi mentre si trovava in carica. Inoltre il medesimo
documento dispose che non ci si potesse appellare al Papa senza l'assenso del Re. Il Re a ogni modo
accettò le leggi ecclesiastiche in Francia, anche se le bolle papali e le disposizioni pontificie in Francia
vennero dichiarate nulle senza l'assenso del monarca. La dichiarazione non venne accettata
ovviamente dal Papa.

Luigi ottenne anche una grande influenza sulla nobiltà francese coinvolgendola nell'orbita del suo
palazzo di Versailles. Egli calcolò che spendendo la maggior parte dell'anno tra le feste della sua corte,
sotto il suo diretto controllo, essi non si sarebbero curati dei loro affari politici e non avrebbero
tramato opposizioni contro la Corona. Solo rimanendo in contatto costante con lui, quindi, i nobili
avrebbero potuto ottenere i privilegi necessari per mantenere il loro stile di vita. Luigi XIV dal canto
suo intratteneva i visitatori con opere di straordinario lusso, ricchezza e opulenza al fine appunto di
addomesticare questa nobiltà, soprattutto dopo l'esperienza delle fronde che avevano animato i primi
anni del suo regno.
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 12/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Luigi XIV viene soprattutto ricordato per aver fatto costruire il Palazzo di Versailles, originariamente
una palazzina di caccia che venne per suo volere convertita in uno spettacolare palazzo reale che si
distinse ben presto come uno dei maggiori monumenti mai costruiti al mondo. Il palazzo attuale è
rimasto pressoché lo stesso che vide Luigi XIV a lavori completati, con l'eccezione della cappella che
venne ricostruita e ampliata nel Settecento. Egli trasferì ufficialmente tutta quanta la sua corte in
questo palazzo dal 6 maggio 1682. Luigi aveva molte ragioni per voler creare un simbolo del proprio
potere così unico e stravagante, per spostare significativamente la sede stessa della monarchia dalla
pericolosa Parigi verso le campagne del villaggio di Versailles. Anche se è luogo comune ritenere che
Luigi XIV odiasse Parigi, si può dire che a ogni modo non mancò di abbellirla con monumenti gloriosi
aiutandone lo sviluppo.[17]

Versailles era tutto il potere della Francia in quanto non solo il Re vi viveva ma qui avevano sede tutti i
ministeri e i principali organi di governo che non dipendessero dal parlamento che non a caso era
stato lasciato a Parigi, dal momento che con l'autocrazia di Luigi XIV esso aveva solo un valore
ipotetico e formale.[17] I nobili qui vivevano di pettegolezzi, giochi, feste, tanto cibo e bevande, oltre
ovviamente a quegli immancabili privilegi che Luigi XIV stesso creava per accattivare l'attenzione del
pubblico aristocratico e farlo anche entrare in lotta segreta al suo interno. Vi erano privilegi come
quello di reggere la candela al re mentre questi si recava nella sua stanza da letto, o ancora quello di
sedere a tavola col re o di assistere alla sua vestizione mattutina.

Dal 1685 Luigi raggiunse effettivamente l'apogeo del suo potere.


Il Sacro Romano Impero, uno dei principali antagonisti
economici e politici della Francia, si trovava impegnato nella
guerra contro l'Impero Ottomano nella Grande Guerra turca, che
cominciò nel 1683 e si concluse sedici anni più tardi. Luigi XIV
comunicò ai turchi che non avrebbe mai combattuto al fianco
dell'Imperatore Leopoldo.[18] Questo fatto rassicurò e incoraggio i
turchi a non rinnovare la Pace di Vasvár siglata vent'anni prima
con l'Austria e a muoversi all'offensiva dell'Impero.[19] Il Gran
Visir ottomano quindi avanzò verso occidente con un numeroso
esercito e strinse d'assedio Vienna per circa 2 mesi. Quando tutte
le speranze di salvezza per la capitale asburgica sembrarono
svanire, Giovanni III Sobieski, Re di Polonia, guidò le proprie
armate alla vittoria al fianco degli imperiali nella famosa battaglia
di Vienna del 1683. Venne così siglata anche la Pace di Ratisbona
il 15 agosto 1684, con la quale Luigi XIV acquisì il controllo di
molti territori di confine con la Germania per proteggere il
proprio stato dalle invasioni esterne. Dopo aver scacciato
l'avanzata ottomana a Vienna, l'Imperatore non fu tranquillo
dall'avere la spina nel fianco dei turchi così vicini e lasciò che
Luigi XIV annettesse tali territori. Un pamphlet inglese che critica
Luigi XIV e Mehmed IV per i loro
La regina Maria Teresa d'Austria, moglie di Luigi XIV, morì nel rispettivi ruoli nella battaglia di
1683, il che gli diede occasione di spaziare finalmente con le sue Vienna del 1683 ("Senza l'aiuto
molte amanti. della più cattolica delle maestà/
Contro il più anticristiano dei
monarchi")
Revoca dell'Editto di Nantes

Madame de Maintenon, in origine protestante, si era convertita al cattolicesimo in gioventù ed era poi
divenuta una strenua persecutrice dei protestanti stessi. Luigi XIV revocò quindi l'Editto di Nantes
firmato da Enrico IV di Francia nel 1598 (che era stato già revocato e successivamente riconcesso dal
cardinale Richelieu durante il regno di Luigi XIII), con il quale si garantiva la tolleranza religiosa agli
ugonotti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 13/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Per raggiungere il suo scopo Luigi XIV emanò un nuovo editto nel marzo
del 1685 con l'ordine che esso avesse effetto anche nelle colonie francesi,
ed espulse tutti gli ebrei dai suoi possedimenti, proibendo così la pratica
di qualsiasi culto che non fosse quello cattolico. Nell'ottobre di quello
stesso anno, il Re proclamò l'Editto di Fontainebleau, che revocava
l'Editto di Nantes. Tutti i protestanti che non si fossero convertiti al
cattolicesimo venivano ufficialmente banditi dal Regno di Francia e i
bambini nati da famiglie protestanti vennero obbligati a convertirsi al
cattolicesimo. Molte chiese protestanti vennero distrutte.

A seguito dell'applicazione dell'editto circa 200.000 persone


abbandonarono la Francia, il che provocò un danno economico per il
regno, essendo presenti tra i protestanti e gli ebrei molti imprenditori e
commercianti: una parte di essi venne accolta nella Prussia degli
Hohenzollern e contribuì a dare slancio all'economia del paese.
Luigi XIV nel 1685, anno Nonostante il danno economico la monarchia francese ottenne un
della revoca dell'editto di rafforzamento del proprio controllo sul reame.[20]
Nantes

Lega di Augusta

Cause e conduzione della guerra

La revoca dell'Editto di Nantes, ovviamente, provocò un


sentimento antifrancese scatenatosi in tutte le nazioni di religione
protestante. Nel 1686, cattolici e protestanti, si riunirono nella
Grande Alleanza scaturita dalla Lega di Augusta, al fine di
proteggersi in alleanza contro la politica offensiva inaugurata
dalla Francia. La coalizione comprese l'Imperatore del Sacro
Romano Impero e molti stati tedeschi tra cui il Palatinato Luigi riceve il Doge di Genova alla
bavarese e il Brandeburgo. Le Province Unite, la Spagna e la Reggia di Versailles, il 15 maggio
Svezia aderirono alla Lega.[21] 1685 dopo il bombardamento di
Genova. Ritratto di Claude Guy
Nel 1685, Carlo II del Hallé, Versailles
Palatinato, fratello della
cognata di Luigi XIV,
Elisabetta Carlotta di Baviera, morì senza eredi. Per diritto
dinastico, dunque, in linea con la legge salica, la corona del
Palatinato sarebbe dovuta passare alla linea minore dei Neuburg
e non a Elisabetta Carlotta, anche se ovviamente Luigi XIV fece
pressione perché alla cognata fossero riconosciuti i diritti ritenuti
legittimi. Ad ogni modo questo pretesto, assieme a quello circa la
successione per l'Elettorato di Colonia, consentì a Luigi XIV di
inviare truppe nel Palatinato già dal 1688 col compito formale di
Battaglia di Fleurus, 1690
sostenere gli scontri in difesa dei diritti della cognata contro gli
usurpatori. La verità è che tale azione fu una vera e propria
invasione con l'intenzione di infliggere un duro colpo alla Lega di
Augusta. Le truppe, al comando del Ezechiel du Mas, conte di Melac, letteralmente eseguirono
l'ordine impartito da Luigi XIV "Brûlez le Palatinat!" ("Bruciate il Palatinato!"), devastando grandi
aree a sud-est della Germania. La politica della terra bruciata doveva servire da esempio soprattutto
all'Imperatore per evitare che invadesse Lorena e Alsazia.

Questa azione di Luigi XIV fece però sì che molti stati tedeschi si schierassero con l'Impero. Luigi si
aspettava che l'Inghilterra, ora sotto il governo del cattolico Giacomo II, sarebbe rimasta neutrale. Nel
1688, però, la "Gloriosa Rivoluzione" depose Giacomo II e pose al suo posto sua figlia Maria II che
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 14/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

governò assieme al marito Guglielmo III d'Orange. Guglielmo III aveva


sviluppato un'inimicizia personale verso Luigi XIV in quanto questi
aveva attaccato il suo paese d'origine, la Repubblica delle Sette Province
Unite, e per tutta risposta aderì alla Lega di Augusta.[22]

La prima campagna della Guerra dei Nove anni (1688–1697) che si


inaugurò di lì a breve, fu favorevole alla Francia. Le forze imperiali erano
infatti in gran parte occupate negli scontri nei Balcani con i turchi e
giunsero in ritardo negli scontri. La Francia registrò così molte vittorie
nelle Fiandre e lungo la Valle del Reno, in Italia e nel sud della Spagna,
oltre che nelle colonie.[22]

Il Maresciallo de Luigi XIV d'altro canto supportò Giacomo II nel suo tentativo di
Luxembourg riottenere la corona inglese, ma il re scozzese venne sconfitto nella
battaglia del Boyne del 1690. L'anno successivo cadde l'ultima fortezza
giacobita di Limerick dopo la battaglia di Aughrim. I sogni di Giacomo II
di ritornare sul trono decaddero definitivamente.[22]

A ogni modo, malgrado la grandezza della coalizione opposta, le vittorie francesi non mancarono e
nelle Fiandre continuava a combattere Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg,
soprannominato "le tapissier de Notre-Dame" per il gran numero di bandiere nemiche catturate che
inviò a decorare la cattedrale di Parigi. Francesco Enrico vinse la battaglia di Fleurus (1690), la
battaglia di Steenkerque due anni dopo e la battaglia di Landen l'anno ancora successivo.

Sotto la supervisione personale di Luigi XIV, le truppe francesi presero


Mons nel 1691 e la fortezza di Namur nel 1692. Con la presa di Charleroi
nel 1693 dopo la vittoria di Landen, la Francia ottenne una copertura
difensiva per la Sambre. Alla battaglia della Marsaglia e a quella di
Staffarda, la Francia risultò ancora vittoriosa sulle forze alleate. Lungo i
Pirenei si combatté la battaglia di Toroella che aprì la strada verso
l'invasione francese della Catalogna. I francesi trionfarono anche sui
mari con la vittoria nella battaglia di Beachy Head (1690) e nuovamente
alla battaglia di Barfleur e La Hougue del 1692 contro gli inglesi.

La guerra continuò sino a quando il Duca di Savoia non siglò una pace
separata con la Francia nel 1696 con l'obbligo di aderire alla coalizione
francese, il che procurò alla Francia altre truppe e un prezioso alleato. Luigi XIV all'assedio di
Namur del 1692
Trattato di Ryswick

La guerra contro la Grande Alleanza si concluse nel 1697 con il


trattato di Ryswick. Luigi XIV dovette cedere gran parte dei
territori conquistati, ma ottenne l'importantissima piazzaforte di
Strasburgo, mettendo così in sicurezza i confini della Francia
verso il Reno e prevenendo attacchi da parte dell'Impero. Luigi
ottenne inoltre de iure il riconoscimento che già aveva de facto
del possedimento di Santo Domingo, così come la restituzione di Luigi XIV - Moneta da 1 Luigi d'oro
Pondicherry e Acadia. Luigi XIV riconobbe Guglielmo III e Maria
II come sovrani inglesi e promise di non favorire più la scalata di
Giacomo II al trono. Allo stesso tempo egli rinunciò a intervenire nell'Elettorato di Colonia, ricevendo
una compensazione finanziaria per la rinuncia delle pretese sul Palatinato. Luigi XIV restituì la
Lorena ai legittimi sovrani, ma con l'intesa che essa avrebbe supportato le truppe francesi in caso di
necessità e che ne avrebbe garantito il libero passaggio. Gli olandesi ottennero invece di poter
costruire delle piazzeforti lungo il confine con la Francia in previsione di altri attacchi esterni. La
Spagna riottenne la Catalogna e altri territori nei Paesi Bassi.[22]
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 15/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Luigi riuscì a causare inoltre la dissoluzione della Grande Alleanza attraverso intrighi e maldicenze
che posero gli alleati l'uno contro l'altro in breve tempo. Riuscì così a fare in modo che agissero in
forze divise, sicuramente meno pericolose che non grandi coalizioni che coalizzavano più eserciti.
L'atteggiamento generoso della Francia nei confronti della Spagna sarà la base per i fruttuosi accordi
che seguiranno quando, alla morte di Carlo II, egli nominerà suo erede Filippo, duca d'Angiò, nipote
di Luigi XIV. L'influenza della Francia, anche dopo il trattato, rimaneva a ogni modo molto incisiva
negli affari della politica europea, a tal punto che Luigi XIV riuscì a proporre suo cugino Francesco
Luigi, principe di Conti per la corona polacca anche se l'operazione non riscosse il consenso di altre
potenze europee che proposero Augusto di Sassonia, che risultò incoronato come Augusto II di
Polonia.

Gli ultimi anni (1697-1714)

La Guerra di successione spagnola

Cause e conduzione della guerra

Dopo la Pace di Ryswijk, l'argomento politico dominante in Europa fu la


successione al trono spagnolo, dal momento che l'interdetto Re spagnolo
Carlo II era morto senza lasciare eredi. L'eredità spagnola era una delle
più ricche del suo tempo, dal momento che comprendeva non solo il
Regno di Spagna, ma anche il Regno di Napoli, il Regno di Sicilia, il
Regno di Sardegna, il Ducato di Milano, i Paesi Bassi spagnoli e il
vastissimo impero coloniale spagnolo che si estendeva in quasi tutti gli
altri continenti del mondo.[22]

Francia e Austria si trovarono ovviamente


ancora una volta contrapposte per la
successione al trono, dal momento che
entrambe le famiglie regnanti erano
imparentate con quella reale spagnola. Il
Filippo V di Spagna pretendente proposto dalla Francia fu il
Duca d'Angiò, pronipote della figlia
maggiore di Filippo III di Spagna, Anna
d'Austria, e nipote della figlia maggiore di Filippo IV di Spagna, Maria
Teresa, moglie di Luigi XIV.[22]

Carlo, Arciduca d'Austria, figlio minore dell'Imperatore Leopoldo I


d'Asburgo, era il pretendente invece proposto dalla casa imperiale
austriaca dal momento che sua nonna paterna, Maria Anna di Spagna,
era stata una delle figlie del Re di Spagna.[22]
Luigi XIV in un ritratto di
Molte altre potenze europee del resto però temevano che il possesso Hyacinthe Rigaud (1701)
della Spagna da parte della Francia o dell'Impero avrebbe a ogni modo
sconvolto il bilanciamento delle potenze europee. Per questo motivo gli
olandesi e gli inglesi proposero un nuovo candidato alternativo alle due potenze, il principe bavarese
Giuseppe Ferdinando Leopoldo di Baviera, imparentato con entrambe le casate. Secondo un primo
trattato del 1698, il principe bavarese avrebbe dovuto ereditare solo la corona spagnola, mentre i
territori italiani e i Paesi Bassi sarebbero stati suddivisi tra Francia e Austria.[22]

Lo scontro però si riaprì dal momento che il giovane principe bavarese morì di morbillo sei mesi dopo
la sua candidatura e la casata reale spagnola, nuovamente, richiese un candidato valido per entrambe
le posizioni. Carlo II però prescelse il figlio minore dell'Imperatore Leopoldo, l'Arciduca Carlo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 16/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Ignorando questa mossa, Luigi e Guglielmo III siglarono nel 1700 il trattato di Londra, che consentiva
all'Arciduca Carlo di prendere il trono Spagnolo, i Paesi Bassi e le colonie spagnole. In cambio, Luigi
XIV avrebbe ottenuto i territori in Italia.[22]

Nel 1700 il morente Carlo II, prese decisioni molto importanti a proposito della successione al suo
trono. Egli intendeva seriamente impedire che la Spagna fosse unita alla Francia o all'Impero, ma
considerava la potenza militare della Francia più capace di preservare il suo impero nella sua
integrità. Nel proprio testamento, quindi, egli dispose che la corona spagnola fosse offerta al Duca
d'Angiò, figlio secondogenito del Delfino di Francia, e in caso di sua rinuncia la corona sarebbe
passata a suo fratello, Carlo di Borbone, duca di Berry e quindi all'Arciduca Carlo, figlio
dell'Imperatore Leopoldo I.[23] Se tutti questi principi avessero rifiutato la corona, essa sarebbe dovuta
essere offerta alla Casa di Savoia, imparentata alla lontana con la casata reale spagnola. Le condizioni
erano però le seguenti: chi accettasse la corona aveva l'obbligo di mantenere integro l'impero
spagnolo senza smembrarlo o cederne alcuna parte e doveva rinunciare alla successione alla corona
del proprio paese d'origine.

Luigi XIV si trovò così di fronte a una scelta difficile: egli avrebbe potuto accettare la partizione per
una possibile pace in Europa, oppure avrebbe potuto prendere possesso della Spagna intera alienando
le altre potenze europee. Luigi, all'inizio, assicurò Guglielmo III, Re d'Inghilterra, che avrebbe aderito
alla spartizione dei domini spagnoli. Ad ogni modo Jean-Baptiste Colbert, marchese di Torcy, nipote
del famoso ministro Colbert, consigliere di Luigi XIV, disse che se la Francia avesse accettato una
parte dell'eredità spagnola, la guerra con l'Impero sarebbe stata inevitabile e Guglielmo III, era ormai
chiaro che avesse firmato il trattato per evitare la guerra e non per farla, dal momento che non era
intenzionato ad assistere la Francia nell'ottenere i territori spagnoli. Luigi quindi capì che se la guerra
fosse nuovamente scoppiata, sarebbe stato più proficuo accettare l'intera eredità spagnola e
combattere una guerra difensiva. Quando Carlo II morì il 1º novembre 1700, Filippo, duca d'Angiò,
venne quindi proclamato Re di Spagna col nome di Filippo V.

La nomina di Filippo V venne quasi universalmente accettata. Filippo, a ogni modo, agì troppo
precipitosamente e nel 1701 promulgò l'Asiento al fine di permettere la vendita degli schiavi delle
colonie spagnole alla Francia, con un potenziale danno consequenziale al commercio con l'Inghilterra.
Luigi, dal canto suo, cessò i trattati con Guglielmo III d'Inghilterra e riprese a appoggiare le pretese
dell'erede dell'ormai defunto Giacomo II, Giacomo Francesco Edoardo Stuart al trono d'Inghilterra.
Inoltre, Luigi XIV inviò forze armate nei Paesi Bassi spagnoli al fine di assicurarsi che essi rendessero
il giusto omaggio e la giusta lealtà a Filippo V, fatto che venne visto dagli olandesi come una vera e
propria aggressione, tanto più che la Repubblica delle Sette Province Unite era pur sempre il paese
d'origine di Guglielmo III d'Inghilterra. Come conseguenza, si formò un'ulteriore Grande Alleanza che
comprese l'Inghilterra, le Province Unite, il Sacro Romano Impero e molti altri stati minori della
Germania. La diplomazia francese, dal canto suo, si assicurò l'alleanza di Baviera, Portogallo, e,
ovviamente, la Spagna di Filippo V.[24]

La successiva Guerra di successione spagnola continuò per la maggior parte del restante regno di
Luigi XIV, provocando enormi emorragie di denaro dalle casse francesi. Essa cominciò con la discesa
degli imperiali in Italia prima ancora che la guerra fosse ufficialmente dichiarata. La Francia riportò
molte iniziali vittorie, minacciando di prendere possesso di Vienna, ma le vittorie di John Churchill, I
duca di Marlborough e del principe Eugenio di Savoia mostrarono che ormai l'invincibile macchina da
guerra francese stava tracollando.

A seguito delle vittorie del Duca di Marlborough e del principe di Savoia nella battaglia di Blenheim,
la Baviera decise di ritirarsi dai combattimenti, venendo ripartita quindi tra Palatinato e Austria e
l'Elettore Massimiliano II Emanuele venne costretto ad andare in esilio nei Paesi Bassi spagnoli. Altra
conseguenza della battaglia di Blenheim fu la successiva defezione di Portogallo e Savoia che
passarono ad allearsi con l'Impero. Con la battaglia di Ramillies e con quella di Oudenaarde, le forze

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 17/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

franco-spagnole vennero
ignominiosamente cacciate
dai Paesi Bassi spagnoli,
mentre con la battaglia di
Torino del settembre 1706,
Luigi XIV venne costretto
anche a ritirare le ultime
truppe rimastegli in Italia.
L'armata franco-spagnola guidata
dal Duca di Berwick sconfigge A seguito delle sconfitte
definitivamente le forze alleate La battaglia di Ramillies tra francesi
subite e delle grandi perdite
portoghesi, inglese e della e inglesi, il 23 maggio 1706
militari e finanziarie, la
Repubblica Olandese nella battaglia
Francia venne costretta a
di Almansa
cambiare la propria
posizione. Dal 1709 Luigi XIV era ormai indebolito nella sua
politica e dovette cedere tutti i territori conquistati, mantenendo
alla Francia i territori del trattato di Vestfalia, siglato più di sessant'anni prima. Malgrado questo gli
scontri continuarono.

Il punto di svolta e le trattative di pace

Divenne così chiaro che la Francia non


avrebbe potuto mantenere
integralmente l'eredità spagnola ed era
altrettanto chiaro che la coalizione anti-
francese avrebbe detronizzato anche
Filippo V di Spagna dopo la sconfitta
dell'alleanza franco-spagnola. Filippo V
a ogni modo riuscì a reagire e vinse la
battaglia di Almansa, quella di
Villaviciosa e quella di Brihuega, il che
contribuì a portare le forze alleate fuori
dai confini spagnoli. Successivamente la
battaglia di Malplaquet del 1709 la
Francia riuscì a reagire e gli alleati
lasciarono sul campo 25.000 uomini,
quasi il doppio delle perdite francesi,
grazie all'abilità del capace generale
Claude Louis Hector de Villars. Con la Mappa dell'Europa dopo il trattato di Utrecht
battaglia di Denain del 1712 la guerra
volse in favore di Luigi XIV e de Villars
portò nuovamente alla vittoria le armate francesi contro Eugenio di Savoia, riottenendo anche gran
parte dell'onore e dei territori perduti in precedenza.

La morte dell'Imperatore Giuseppe I d'Asburgo, succeduto al padre Leopoldo I nel 1705, portò nella
mente degli imperiali il grande progetto di riformare il grande impero di Carlo V grazie all'Arciduca
Carlo che era ora salito al trono col nome di Carlo VI d'Asburgo e che era tra i candidati del trono
spagnolo, sostenuto in questo dall'Inghilterra che tutto avrebbe auspicato, ma non l'unione di Francia
e Spagna. Nell'intenzione di riportare stabilità in Europa, Francia e Inghilterra firmarono un
concordato di pace.

Luigi XIV e Filippo V, inoltre, firmarono una seconda pace con Inghilterra e Province Unite nel 1713
che prese il nome di trattato di Utrecht. La pace con il Sacro Romano Impero venne siglata nel
trattato di Rastatt e in quello di Baden del 1714. Secondo quanto espresso nei documenti firmati, Luigi
XIV avrebbe ottenuto Landau e Friburgo come indennità di guerra, permettendogli di negoziare da
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 18/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

una migliore posizione. Filippo V venne riconosciuto re di Spagna e delle colonie, mentre i territori
dei Paesi Bassi spagnoli e dell'Italia vennero ripartiti tra Austria e Savoia, mentre Gibilterra e Minorca
passarono alla Gran Bretagna.

Luigi XIV, successivamente, tornò ad appoggiare gli Stuart affinché tornassero sul trono della Gran
Bretagna, ravvivando l'astio già esistente, sviluppato soprattutto perché nei trattati di pace la Francia
aveva dovuto cedere all'Inghilterra le colonie di Newfoundland, Rupert's Land e Acadia nelle
Americhe, mantenendo per sé Île-Saint-Jean (oggi Isola del Principe Edoardo) e Île Royale (oggi Isola
del Capo Bretone); a ogni modo gran parte dei territori continentali erano devastati dalle guerre e
l'Inghilterra cercò di riprendere possesso dello storico Principato di Orange, di cui era originaria la
famiglia di Guglielmo III e che allo stesso tempo copriva il rilevante passaggio tra Alpi e Italia. Come
ultimo atto, l'Elettorato di Baviera venne restaurato e Massimiliano II Emanuele venne richiamato sul
trono.

La morte del re e la successione (1715)

Una serie di lutti che indebolisce la dinastia

I problemi legati alla successione e il cattivo stato di salute intristirono gli anni finali del suo regno.
Nel 1710, Luigi XIV aveva una grande famiglia e molti eredi legittimi: un figlio di 48 anni, tre nipoti
(tra cui Filippo V, re di Spagna) e diversi pronipoti oltre agli eredi più giovani della famiglia d'Orléans,
derivati da suo fratello Filippo. Ad ogni modo il sovrano perse quasi tutti i suoi eredi legittimi tra il
1711 e il 1714.

Nel 1711 il Gran Delfino morì di vaiolo a soli 49 anni, unico figlio maschio legittimo superstite di Luigi
XIV e della regina Maria Teresa; l'anno seguente vi fu un focolaio di vaiolo di cui morirono Luigi, duca
di Borgogna (figlio del Gran Delfino) assieme alla moglie Maria Adelaide di Savoia e al loro figlio
maggiore, il duca di Bretagna. Rimaneva, unico principe di sangue reale ed erede legittimo di Luigi
XIV, il figlio minore del duca di Borgogna, Luigi, duca d'Angiò, divenuto poi sovrano di Francia col
nome di Luigi XV. L'altro figlio del Gran Delfino, Carlo, morì anch'egli prima di Luigi XIV.

L'impossibile successione spagnola

Dei figli del Gran Delfino, uno era divenuto re di Spagna con il nome di Filippo V di Spagna nel 1700
come risultato della Guerra di Successione spagnola, ma per ottenere tale trono aveva dovuto
rinunciare alla successione al trono di Francia in forza del trattato di Utrecht del 1713. In tutta
l'Europa, infatti, si era voluta evitare la fusione tra i due regni sotto l'unica corona dei Borbone di
Francia. Luigi XIV stesso aveva dovuto accettare questa condizione pur di vedere un Borbone sul
trono di Spagna e sostituirlo agli Asburgo che da secoli reggevano quel trono.[25].

Quando pertanto tutti gli eredi diretti di Luigi XIV vennero meno, ci si rese conto che invertire questa
promessa ufficiale di rinuncia al trono avrebbe necessariamente comportato il rischio di una nuova
guerra di successione e pertanto tale ipotesi venne scartata a priori.

La legittimazione dei "bastardi reali"

Presagendo delle problematiche nella successione, quello che Luigi XIV voleva a tutti i costi evitare
era che salisse al trono suo nipote Filippo II d'Orléans (che comunque ebbe la reggenza per il piccolo
Luigi XV).

Il re decise allora, per ogni evenienza che si fosse presentata dopo la sua morte, di estendere il diritto
di successione ai due maschi sopravvissuti dei sette figli avuti dalla sua amante, madame de
Montespan, ovvero Luigi Augusto di Borbone, duca del Maine (1670-1736), e Luigi Alessandro, conte
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 19/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

di Tolosa (1678-1737). Questa decisione violava le leggi fondamentali del regno che impedivano ai figli
illegittimi dei sovrani di ottenere il trono, ma pare che il Re Sole fosse fermamente intenzionato a
favorire innanzitutto la propria progenie diretta prima ancora che quella derivata da suo fratello.

La morte del re

Il 9 agosto 1715, di ritorno da Marly, il re apparve


improvvisamente molto depresso e dolorante a causa di una fitta
alla gamba sinistra. Dopo un'attenta analisi gli venne
diagnosticata una gangrena, derivante dalla gotta contratta
nell'ultimo periodo della sua vita. Dopo un'agonia di diversi
giorni, Luigi XIV spirò alle 8.15 del 1º settembre 1715 a causa di
un'ischemia acuta in una delle principali arterie dell'arto contro la
quale i medici si dichiararono impotenti. Morì pochi giorni prima
del suo settantasettesimo compleanno e dopo 72 anni 3 mesi e 18
giorni di regno. Prima di spirare, ai cortigiani che erano intorno al
letto, disse: "Perché piangete? Cosa credevate, che fossi
immortale?" [26]

La sua figura era tale che un personaggio come l'Elettore di


Sassonia Federico Augusto, apprendendo della morte di Luigi
XIV, disse solennemente ai suoi ministri: "Signori, il re è morto".
Il cenotafio di Luigi XIV nella cripta
Il parlamento di Parigi aprì il suo testamento il 4 settembre
della Basilica di Saint-Denis
successivo. Pare che, alla notizia della sua morte, la Francia intera
esultasse e festeggiasse con l'accensione di fuochi di gioia perché,
secondo molti, con la sua morte terminava un'epoca di guerre e di sperperi che avevano fatto apparire
grande la Francia solo dall'esterno. A riconferma di questo pensiero sta un evento avvenuto durante il
suo funerale: il suo feretro, quando venne trasportato per la sepoltura nella Basilica di Saint-Denis, fu
oltraggiato dalla folla con sputi e fango. Il suo corpo, riposto nella cripta dei Borboni, li rimase sino al
14 ottobre 1793 quando, durante la rivoluzione, la sua tomba venne profanata e i suoi resti furono
dispersi dai rivoluzionari in una fossa comune adiacente alla chiesa.[27] Nel XIX secolo, re Luigi
Filippo fece realizzare un monumento commemorativo in suo onore proprio nella cappella dei
Borboni a Saint-Denis, tra il 1841 e il 1842. L'architetto François Debret fu responsabile del progetto
di un cenotafio composto da diverse sculture di varia origine: un medaglione centrale raffigurante un
ritratto del re di profilo dello scultore Girardon del XVII secolo, affiancato da due figure allegoriche
scolpite rappresentanti la Virtù e la Sorte, provenienti dalla tomba di Guillame du Vair, vescovo-conte
di Lisieux, il tutto sormontato da un angelo scolpito da Jacques Bousseau del XVIII secolo e
proveniente dalla chiesa del cimitero di Picpus. Da entrambi i lati di questo monumento si trovano
quattro colonne di marmo rosso provenienti dalla chiesa di Saint Landry, oltre ad alcuni rilievi
scolpiti derivati dalla tomba di Louis de Cossé della chiesa del monastero dei celestini di Parigi (alcuni
geni funerari provenienti dal monumento sono stati spostati da Viollet-le-Duc al Louvre).

A Luigi XIV succedette al trono il pronipote Luigi, Duca d'Angiò con il nome di Luigi XV; poiché aveva
solo cinque anni, fu posto sotto la reggenza (fino alla maggiore età nel 1723), del duca Filippo II
d'Orléans, nipote e genero del defunto Re Sole.

Pagina 2 e 15 del Testamento di Luigi XIV, Archives nationales


https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 20/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Matrimonio e figli
Dalla moglie Maria Teresa d'Asburgo ebbe sei figli
che morirono tutti prima di lui:

Luigi, il Gran Delfino (1661-1711);


Anna Elisabetta (1662), morta nel primo anno
di vita;
Maria Anna (1664), morta nel primo anno di
vita;
Maria Teresa (1667-1672), morta a 6 anni;
Filippo Carlo (1668 – 1671), morto a 4 anni;
Luigi Francesco (1672), morto a 4 mesi.

Dopo la morte della regina, Luigi XIV sposò Luigi XIV e la sua famiglia dipinti come divinità romane
morganaticamente Françoise d'Aubigné, in un dipinto del 1670 di Jean Nocret. Da sinistra a
marchesa di Maintenon, dalla quale non ebbe destra: Enrichetta Maria di Francia, Filippo I, duca di
figli. Orléans ("Monsieur"), la figlia del duca Maria Luisa
d'Orleans, la moglie del duca Enrichetta Anna Stuart,

Amanti e figli la madre di Luigi XIV Anna d'Austria, Luigi XIV, suo
figlio Luigi il delfino di Francia, la regina Maria Teresa
d'Asburgo e Anna Maria d'Orleans, duchessa di
Luigi XIV ebbe molte amanti, alcune delle quali Montpensier ("la Grande Mademoiselle").
esercitarono un grande ascendente sulla vita
sociale e sulla cultura del loro tempo, tra cui
Françoise Athénaïs de Rochechouart de Montermart, marchesa di
Montespan e Françoise d'Aubigné, marchesa di Maintenon († 1719)
che si era occupata, come governante, dei figli avuti dal re e dalla
Marchesa di Montespan e che il re sposò in segreto dopo la morte
della regina Maria Teresa, avvenuta nel 1683.

A Versailles fece allestire scale segrete per raggiungere più


facilmente le sue "amiche". Queste relazioni, che irritavano
fortemente il partito dei devoti e moralisti di corte tra i quali il
precettore del Gran Delfino, Jacques Bénigne Bossuet, ebbero fine
solo dopo il matrimonio con Madame de Maintenon.

Dalle amanti ebbe i seguenti figli illegittimi (molti dei quali


successivamente legittimati):
Lo stemma del Regno di Francia
da Louise de La Baume Le Blanc, duchessa de La Vallière et de e Navarra
Vaujours (1644 - 1710):
Carlo (1663), morto entro un anno
Filippo (1665 – 1666)
Luigi (1665 – 1666)
una figlia morta appena nata
Marie Anne de Bourbon, Mademoiselle de Blois, duchessa de La Vallière, principessa de
Conti, (1666 – 1739); sposò Louis Armand de Bourbon, 2º principe di Conti, (1661 – 1685)
Luigi, conte di Vermandois (1667 – 1683)
da Françoise Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, Marchesa di Montespan (1640 - 1707):
un figlio morto entro un anno (1669)
una figlia (1669 – 1672)
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 21/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Luigi Augusto di Borbone, duc du Maine (1670 – 1736)


(legittimato)
Luigi Cesare di Borbone, conte de Vexin, abbé de Saint-
Denis et de Saint-Germain-des-Prés (1672 – 1683)
(legittimato)
Luisa Francesca di Borbone, Mademoiselle de Nantes,
duchesse de Bourbon, princesse de Condé (1673 –
1743), (legittimata)
Luisa Maria Anna di Borbone, Mademoiselle de Tours
(1674 – 1681) (legittimata) La prima amante ufficiale di Luigi,
Francesca Maria di Borbone, Mademoiselle de Blois, Louise de La Vallière, con i figli avuti
duchesse d'Orléans (1677 – 1749) (legittimata); sposa dal re
Filippo II di Borbone-Orléans
Luigi Alessandro di Borbone, comte de Toulouse (1678 –
1737) (legittimato); bisnonno materno dell'ultimo re di Francia, Luigi Filippo
da Claude de Vin, Mademoiselle des Œillets:
Louise Marie-Antoinette Josèphe-Jeanne de Maisonblanche (1676 – 1718)
da Angélique de Fontanges, duchessa di Fontanges (1661 - 1681)
un figlio

Dall'ultima amante ufficiale, la marchesa di Maintenon, il re non ebbe figli. Rimane il fatto che
quest'ultima fu quella più fortunata, perché Luigi XIV la sposò segretamente dopo la morte della
moglie. La marchesa divenne consorte morganatica e sostenne il sovrano negli ultimi anni di vita,
sopravvivendogli per quattro anni.

Alla figura di Luigi XIV vengono anche attribuiti numerosi flirt con molte altre donne e dame di corte
tra cui: Maria Mancini (nipote del cardinale Mazzarino), Olimpia Mancini, contessa di Soissons
(1655), sorella della precedente, Lucia La Motte-Argencourt (1657), Maria Enrichetta Stuart
d'Inghilterra (anche se Jean-Christian Petitfils riferì l'episodio come un caso di relazione
platonica[28]), Catherine Charlotte de Gramont, principessa di Monaco in quanto moglie del principe
locale, Bona Pons, marchesa d'Heudicourt (1665 o 1666), Anne-Julie de Rohan-Chabot, principessa di
Soubise (1674-1676), Marie-Elisabeth Ludres (1676-1677), Lydia de Rochefort-Théobon, Anne-Lucie
de La Mothe-Houdancourt.

La personalità del Re Sole

Il sole come emblema

Luigi XIV decise che come suo simbolo personale avrebbe scelto il
sole in quanto è la stella che dà vita a tutto. Inoltre questo
emblema rappresentava il simbolo dell'ordine e della regolarità.
Anche la sua giornata era scandita come il percorso giornaliero
del sole, dall'alba al tramonto, e coinvolgeva in questo anche tutti
i cortigiani che come immaginari pianeti dovevano gravitare Busto di Luigi XIV di Francia di Gian
attorno alla figura centrale del monarca. Lorenzo Bernini, 1665. Questa
statua è conservata nel Salone di
Per quanto riguarda una possibile tendenza del sovrano Diana nella Reggia di Versailles
all'egocentrismo, Madame de Maintenon riferì che Luigi XIV, che
nell'ultima parte della sua vita dovette affrontare diversi lutti

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 22/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

susseguitisi in breve tempo tra cui quella dell'unico suo figlio maschio, vide questi eventi come una
questione tra lui e Dio. Ella spiegò di seguito: "Il re era così abituato al fatto che tutti vivessero per lui
che non avremmo potuto immaginare che sarebbe stato in grado di morire da sé".

Voltaire ricorda nella sua Storia del secolo di Luigi XIV un episodio del Re Sole. Louis Douvrier, un
noto "antiquario" dell'epoca, ebbe l'idea, in previsione del carosello del 1662, di assegnare un
emblema e un motto personali a Luigi XIV che non ne aveva. Lo stemma proposto fu quello di un
globo illuminato da un sole raggiante accompagnato dal motto latino nec pluribus impar ("non
inferiore alla maggior parte").[29]
Napoleone I, commentando il motto di Luigi XIV, il suo stemma e la
sua politica disse di lui: "Il sole non ha macchie? Luigi XIV fu a pari merito un gran re. Egli è stato
colui che ha riportato la Francia al rango delle prime nazioni. Solo Carlo Magno può essere
paragonato a Luigi XIV, in tutti i suoi aspetti."

Aspetto e problemi di salute

Si ritiene che Luigi fosse un uomo bellissimo. Viene descritto come affascinante, con gli occhi azzurri e
di bellissima corporatura. È stato anche riferito però da molti che il re non eccelleva nel suo aspetto.
Nel 1956, Louis Hastier aveva derivato dalle dimensioni della armatura che era stata offerta a lui in
dono nel 1668 dalla Repubblica di Venezia, che il re non doveva essere più alto di 1,65 m. Questa
deduzione a ogni modo è stata a oggi molto contestata[30] dal momento che questa armatura era un
articolo cerimoniale e pertanto regolato sugli standard medi dell'epoca: essa non era destinata a
essere indossata in quanto anche da diversi ritratti si può intuire come Luigi XIV si portasse sul
campo di battaglia in parrucca e cappello di piume più che con pesanti e anacronistiche corazze.

Secondo altri l'aspetto di Luigi XIV era invece gradevole e la sua figura era ben proporzionata. La
signora de Motteville[31] dice ad esempio che, durante l'incontro sull'Isola dei Fagiani del giugno del
1660, quando il giovane sovrano si incontrò per la prima volta con la futura sposa, l'Infanta "lo guardò
con occhi interessati per il suo bell'aspetto"; infine un testimone dell'epoca, François-Joseph de
Chancel, maggiordomo della principessa palatina, cognata del re, avanzò delle misure precise sul suo
fisico, ovvero "cinque piedi e otto pollici di altezza" (1,73 m).[31]

Egli era un appassionato di danza e, come quasi tutti i suoi antenati, anche di caccia e di lunghe
passeggiate a cavallo. Soprattutto nella sua giovinezza, Luigi XIV era robusto e insensibile alla fatica, e
non si lamentava né del caldo né del freddo, né della pioggia né della grandine, un uomo di grande
resistenza fisica e morale. La sua vita, di eccezionale lunghezza per l'epoca, fu paradossalmente
minata continuamente da una cattiva salute e per questo era seguito quotidianamente dai propri
medici personali (negli anni si susseguirono a questa carica Jacques Cousinot 1643-1646, François
Vautier nel 1647, Antoine Vallot 1648-1671, Antoine d'Aquin 1672-1693 e, infine, Guy-Crescent Fagon
fino alla morte del re), i quali spesso usarono e abusarono dei metodi curativi più comuni all'epoca
che comprendevano salassi, purghe e clisteri (di questi ultimi ne fece quasi 5.000 in tutta la sua vita).
Inoltre Luigi XIV aveva una serie di problemi poco "regali"[32]: il re aveva infatti l'alito cattivo a causa
di problemi dentali come derivato dal diario del suo dentista personale Dubois nel 1676, fatto che lo
costringeva quando aveva i suoi frequenti incontri con le sue amanti ad armarsi di fazzoletti
profumati da passare in continuazione sotto il naso, esclusivamente caratterizzati però da essenze di
fiore d'arancio che era l'unico profumo che il naso del re poteva tollerare[33]. Oltre a questo, nel 1685 la
situazione dentale del re peggiorò quando, durante un'operazione per la rimozione di un ascesso nella
parte sinistra della bocca, gli venne strappata anche una parte del palato, provocando una
"comunicazione oro-nasale"[34][35].

Sotto l'aspetto psicologico, Luigi XIV aveva tendenze megalomani, come dimostra la sua grande
collezione di scarpe riccamente ornate, che le testimonianze dicono essere stimate intorno alle 2500
paia per numero.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 23/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

In generale a ogni modo la salute del re durante tutti i suoi anni di vita venne messa duramente alla
prova da una serie di problematiche passeggere o croniche che vennero dettagliatamente registrate
sui diari personali dei suoi medici:[36]

Vaiolo nel 1647, all'età di soli nove anni, rischiando di morire per un'infiammazione dovuta a una
grossa eruzione di pustole e una gangrena che attaccò fino all'osso le dita dei piedi. Venne
salassato, ma dopo dieci giorni di cure, riuscì a sopravvivere e il popolo invocò il miracolo;
Nel 1653, all'età di 15 anni, soffre di allergie e indigestioni, disturbi cronici dovuti anche al fatto
che il monarca fu da sempre un instancabile banchettatore, accompagnati anche da un tumore al
capezzolo destro che venne cauterizzato;
A 16 anni, herpes, risipole e verruche;
Gonorrea, nota in pubblico come lo scolo, a 17 anni, nel 1655, che doveva essere tenuta segreta,
e il re finì per mettere in imbarazzo il suo medico personale. Lo scolo attanagliò regolarmente la
sua vita sin dalla sua giovinezza.
Languore e varie febbri verso la fine del 1655.
Mal di schiena e brufoli (dal novembre del 1647), attribuiti all'attacco di vaiolo seguito da un inizio
di gangrena delle dita dei piedi che ebbe da bambino.
A 19 anni, una febbre tifoide causata dall'ingestione di acqua infetta gli fa perdere tutti i capelli,
cominciando così a indossare abbondanti parrucche;
Scarlattina a 20 anni, con macchie rosse, delirio, sincope e lingua nera. Il re si riprese solo dopo
aver defecato e vomitato ventidue volte;
Morbillo a 25 anni, con vomiti spasmodici, delirio e una eruzione furiosa, rischiando di morire
dopo l'ennesimo salasso;
Vertigini, epilessia, sanguinamenti dal naso e vampate di calore;
Dissenteria a 37 anni, espellendo catarro sanguinolento e facendo incubi notturni così terribili che
le sue urla echeggiano nel palazzo;
Mal di testa, febbre da cavallo e gravi indigestioni seguite da diarree;
Mal di denti e infezioni dentali, con la dentatura compromessa nella parte sinistra dal 1685 e i
denti che, a causa dello scarso sviluppo della medicina all'epoca, gli vennero estirpati senza
anestesia. L'operazione fu così energica che gli si staccò un pezzo di palato, la ferita venne
curata con quattordici cauterizzazioni e il re ricominciò a mangiare normalmente solo alcuni mesi
dopo. A 47 anni, è ormai quasi completamente sdentato e ha un alito terribile;
A 48 anni, una fistola che si protrasse sino al novembre del 1686, quando il chirurgo Félix lo
operò con una tecnica sperimentale e rivoluzionaria per l'epoca, usando un lungo bisturi
d'argento, e due giorni dopo, il re è in piedi. Non molto tempo dopo, venne colpito dalla malaria e
cominciò poi a soffrire anche degli acciacchi dell'età;
A 50 anni, soffre di gotta a causa della cattiva alimentazione e rimane fermo per diverse
settimane. Sei anni dopo è ormai considerato grosso, vecchio e malandato;
Negli ultimi 20 anni della sua vita, problemi urinari a causa di calcoli renali, accompagnati da una
pelle squamata da affezioni dermatologiche;
Da anziano, gli attacchi di nausea di Luigi XIV erano così gravi che arrivavano anche a 5 barili
pieni al giorno, con le feci liquide o semiliquide, rossastre o verdastre, vulcaniche o lisce, ma ogni
volta estremamente copiose;
Una gangrena che lo attaccò negli ultimi anni di vita e che gli causò frequenti dolori alla gamba
sinistra, inizialmente scambiata per sciatica. Quando ciò venne scoperto, il re morì pochi mesi
dopo a causa di questa malattia.

Luigi XIV patrono delle arti


Malgrado la sua attenzione all'economia nazionale, Luigi XIV diede prova di saper spendere ingenti
quantità di denaro, supportando gli artisti che lavoravano al suo comando per rendere sempre più
potente la monarchia francese anche sotto l'aspetto dell'immagine pubblica. Il cardinale Richelieu,
sotto Luigi XIII, aveva fondato nel 1635 l'Académie française che anche Luigi XIV pose sotto il proprio
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 24/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

patronato. Creò varie altre


accademie che influirono sulla vita
intellettuale e artistica, tra le quali
l'Accademia reale delle Scienze,
l'Accademia reale d'Architettura e
l'Accademia reale di Danza, in un
secondo momento ampliata in
Accademia reale di Musica e Danza
(la futura Opéra di Parigi). Fu nel
periodo del suo governo che
fiorirono scrittori come Molière,
Jean Racine, Jean de La Fontaine e
Charles Le Brun, Luigi XIV
Charles Perrault, i cui lavori
a cavallo continuano ad avere grande
influenza anche ai nostri giorni.
Luigi XIV fu patrono di molti altri
artisti come i pittori Charles Le Brun, Pierre Mignard e Hyacinthe La cappella reale degli Invalides a
Rigaud, gli scultori Antoine Coysevox e François Girardon, gli Parigi, realizzata da Hardouin-
architetti Louis Le Vau e Jules Hardouin-Mansart, l'ebanista Mansart per Luigi XIV
André-Charles Boulle e il disegnatore di giardini André Le Nôtre,
i cui lavori acquisirono ben presto fama in tutta Europa. In campo
musicale promosse artisti come Jean-Baptiste Lully, Marc-Antoine Charpentier, Jacques Champion
de Chambonnières e François Couperin, i quali per molto tempo furono d'esempio ad altri musicisti
europei.

A Parigi l'azione urbanistica del Re fu di primo piano nonostante il suo abbandono definitivo della
capitale per Versailles nel 1682. In effetti, tramite vasti cantieri per l'edificazione di monumenti
pubblici simbolici della monarchia assoluta, Luigi XIV intendeva fare della capitale del Regno la più
magnifica città d'Europa in rivalità con la Roma dei Papi, Madrid e Londra.

Luigi XIV ordinò la costruzione del complesso militare dell'Hôtel des Invalides, per adibirlo a casa di
riposo per militari e ufficiali che avessero servito fedelmente nell'esercito sotto il suo comando e
divenuti infermi per ferite di guerra o anzianità. Fu questo luogo a divenire uno dei pionieri della
farmacia internazionale. La sua chiesa, con la grande cupola dorata realizzata da Jules Hardouin
Mansart, è considerata come il capolavoro del classicismo in campo religioso.

Il Re ampliò inoltre il palazzo del Louvre, così come altre residenze reali intorno a Parigi (in
particolare Vincennes, Marly e Meudon). Originariamente aveva proposto come architetto per questo
progetto Gian Lorenzo Bernini, il progetto fu poi però considerato eccessivo perché comportava la
pressoché totale distruzione dell'edificio esistente. Al suo posto fu realizzata da Claude Perrault,
fratello del famoso scrittore, la colonnata del Louvre, considerata il manifesto del classicismo e
dell'architettura reale francesi. A Parigi, Luigi XIV fu anche all'origine della costruzione di due piazze
reali maggiori, che influenzarono l'urbanistica in tutta Europa, la place Vendôme e la place des
Victoires, realizzate da Hardouin-Mansart. Infine, ordinò la costruzione di un vastissimo ospedale per
il popolo lungo la Senna, la Salpêtrière. Per sostenere le attività scientifiche, fece edificare
l'Osservatorio di Parigi.
Fece distruggere le vecchie mura medievali della città e rimpiazzare le porte
fortificate da archi trionfali dedicati alla sua gloria, la Porta di Saint Denis e la Porte Saint-Martin.

Alla reggia di Versailles impiegò i più grandi artisti francesi del tempo, principalmente Le Vau (per
l'architettura), Le Brun (per l'arredamento e le pitture) e Le Nôtre (per i giardini) per creare la reggia
più prestigiosa d'Europa, che diventerà il modello assoluto della residenza reale in tutto il continente
durante il Settecento.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 25/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Ampliò considerevolmente le collezioni reali in tutti campi,


particolarmente per quanto riguarda la pittura, con l'acquisizione
della prestigiosa collezione del mercante Everhard Jabach che
comprendeva opere di primo piano che costituiscono ancora oggi
il cuore delle collezioni del museo del Louvre e dei grandi musei
francesi. Le antichità, i disegni di grandi maestri, le medaglie e i
bronzi furono anche collezionati con avidità.

Inoltre, il Re incoraggiò le arti e l'industria francesi sostenendo


La Galleria degli Specchi della
importanti manifatture, tra le quali la manifattura reale dei
Reggia di Versailles
Gobelins, che realizzava arazzi pregiati in tutta Europa, e la
manifattura di Saint-Gobain, specializzata nel vetro, che fornì i
famosi specchi della Galleria degli Specchi del Palazzo di
Versailles, inventando un metodo per produrre specchi molto più grandi di quanto si sapeva fare sino
ad allora.

Nel giugno del 1686, su consiglio della moglie segreta, Françoise d'Aubigné, marchesa di Maintenon,
siglò le lettere patenti per la creazione della Maison royale de Saint-Louis a Saint-Cyr per le "povere
figlie della nobiltà" di età compresa tra i sette e i venti anni.[37] L'istituto comprese ben presto circa
250 ragazze che però dovevano dimostrare di avere quattro quarti di nobiltà per parte di padre, il che
faceva di questa scuola a ogni modo un istituto elitario.

Un monarca prestato alla guerra


Luigi XIV dedicò trentadue anni del suo regno alla guerra. Sul
letto di morte, il re confessò al futuro Luigi XV: "Ho amato troppo
la guerra".

Contrassegnato dal modello di educazione di suo padre,


affascinato in gioventù dal principe di Condé, Luigi XIV ebbe
modo di confrontarsi con la guerra già all'epoca della Fronda.
Spinto dal maresciallo Turenne ricevette un'accurata formazione
militare e ricevette il proprio battesimo del fuoco alla battaglia
delle Dune, a 20 anni, dove le sue truppe, da poco alleate con
quelle inglesi (all'epoca comandate dal lord protettore Oliver
Cromwell) conseguirono un'importante vittoria contro la Spagna.
Celebrò queste vittorie a Versailles con un grandioso ciclo di
affreschi nella Galleria delle Battaglie.

Del resto la riorganizzazione dell'esercito fu possibile grazie alla


Luigi XIV nel 1670 in abiti militari
revisione delle finanze. Se Colbert riformò le finanze, Michel Le
Tellier e suo figlio, il marchese di Louvois, si occuparono di
riformare le truppe del re con una riforma del reclutamento, degli
armamenti e la creazione dell'Hôtel des Invalides nel 1670. Il re chiese inoltre a Vauban di costruire
un anello di fortificazioni in tutto il paese. In breve tempo la Francia si trovò con un esercito di
300.000 uomini, il più grande di tutta Europa. Per rafforzare il ruolo della Francia nel mondo, Luigi
XIV coinvolse la Francia in una serie di guerre:

dal 1667 al 1668, la Guerra di devoluzione;


dal 1672 al 1678, la Guerra franco-olandese che si concluse con la Pace di Nimega;
dal 1683 al 1684, la Guerra delle riunioni;
dal 1688 al 1697, la Guerra della Lega d'Augusta (detta anche Guerra dei Nove anni);
dal 1701 al 1713, la Guerra di Successione spagnola.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 26/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Tutte queste guerre ingrandirono notevolmente il territorio francese annettendo l'Alta Alsazia, Metz,
Toul, Verdun, il Rossiglione, l'Artois, le Fiandre francesi, Cambrai, la Contea di Borgogna, la regione
della Saar, l'Hainaut e la Bassa Alsazia. Queste acquisizioni segnarono l'egemonia francese in Europa
e chi, come il doge di Genova o il duca di Lorena, ebbe l'ardire di sfidare il Re Sole, ne pagò le
conseguenze.

Questo stato di guerra permanente, tuttavia, portò lo stato sull'orlo della bancarotta, costringendolo a
levare pesanti tasse sulla popolazione, ma anche sulla nobiltà (tassa sul capitale, decima, ecc.). Anche
la famiglia reale venne costretta a pagare le tasse.

Il rapporto personale con la religione


Il ruolo della religione nella vita del re è stato importante nella sua infanzia, a causa dell'educazione
che egli stesso aveva ricevuto e a cui era stato talvolta costretto; tuttavia negli anni a seguire il re
manifestò una certa liberalità nei costumi che mal si accompagnava alla sua figura di "re
cristianissimo", ma al contrario contribuì a farne un personaggio colorito della sua epoca e nella
memoria di quelle future. Nel 1680 ebbe una specie di "conversione" personale che riportò ordine
nella sua vita amorosa e che ebbe anche una certa influenza nelle sue scelte di natura politica.

L'educazione religiosa ricevuta

Anna d'Austria impose al figlio Luigi XIV esercitazioni periodiche di pietà; l'abate de Choisy, fece
ricorso a metodi rigorosi per inculcare nel giovane sovrano un fervido spirito religioso: "Non gli venne
risparmiato nulla sul tema religioso, ancor più se si pensa che la regina madre, allora reggente al
trono, lo tenne in prigione nella sua stanza dove rimase per due giorni senza vedere nessuno per aver
"peccato" al punto che egli stesso proibì severamente la bestemmia tra i cortigiani.[38] La sua
educazione religiosa venne quindi affidata a Louis Hardouin de Perefixe. Luigi XIV iniziò a
confessarsi nel 1647, la prima comunione a Pasqua e il giorno del primo Natale della sua vita venne
celebrato il suo battesimo in ricordo del giorno in cui fu battezzato l'antico re franco Clodoveo I.[39]

Una vita liturgica

Il Re Sole condusse una vita liturgica particolarmente densa di eventi e la sua vita pubblica era
scandita da numerosi e quotidiani atti religiosi che rappresentavano più che altro eventi comunitari
dove il sovrano dava agli occhi del pubblico la propria immagine della sacralità del re.[40]

Prima di alzarsi dal letto, ogni mattina, Luigi XIV riceveva dell'acqua santa portata dal suo
ciambellano; seduto sul letto recitava le Lodi dell'Ufficio dello Spirito Santo.[41] Quindi, dopo essersi
vestito, si inginocchiava per alcuni minuti a pregare in silenzio.

Ogni mattina Luigi XIV prendeva parte alla messa con l'eccezione di quando si trovava sul campo di
battaglia impegnato a guerreggiare. Si stima che in tutta la sua vita Luigi XIV abbia preso parte a
trentamila messe.[42] Tutte le sue residenze reali vennero dotate obbligatoriamente di una cappella su
due livelli: un piano era destinato alla corte mentre il piano superiore (spesso in un'apposita tribuna)
era lo spazio riservato al re, alla famiglia reale e ai fedelissimi del sovrano.[43]

Il re faceva la comunione solo in precise occasioni: il Sabato Santo (Pasqua), la vigilia di Pentecoste, la
vigilia della festa di Tutti i Santi e la vigilia di Natale, il giorno dell'Immacolata Concezione e quello
dell'Assunta.

Nel pomeriggio, il re si recava nuovamente in cappella per la celebrazione dei vespri, talvolta cantati
nelle occasioni più solenni.[44] Ogni giovedì e domenica nel tardo pomeriggio, per tutto il periodo
dell'ottava del Corpus Domini, il re partecipava all'adorazione del Santissimo Sacramento.[45]
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 27/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Importanti sermoni, tenuti da prestigiosi teologi (soprattutto cappuccini) accompagnavano i momenti


liturgici importanti del sovrano che ogni anno, tra il periodo dell'avvento e quello della quaresima, ne
sentiva in tutto ventisei.

Riti specifici del re

Vi erano poi alcuni riti religiosi applicati esclusivamente alla figura dei re di Francia che Luigi XIV
supportò largamente a ribadire il suo status speciale di "Re cristianissimo".[46]
Durante le messe
celebrate alla presenza di un cardinale, di un arcivescovo metropolita o di un vescovo diocesano, la
posizione del re era paragonata per disposizione liturgica a quella di un vescovo privo di giurisdizione
ecclesiastica.[47][48]

Ogni anno, il Giovedi Santo, Luigi XIV conduceva la cerimonia della lavanda dei piedi, come tutti i
vescovi cattolici. Dodici poveri accuratamente visitati dal medico personale del re, lavati, nutriti e
propriamente vestiti con una veste di stoffa rossa, venivano portati nella sala dove avrebbe avuto
luogo la cerimonia e qui il sovrano in persona conduceva questo rito; così Luigi XIV fece dall'età di
quattro anni sino alla sua morte.[49]
Con un particolare potere derivato dalla sua incoronazione, Luigi
XIV come ogni re di Francia aveva inoltre il potere di guarire la scrofola, un'adenite tubercolare che si
presentava sotto forma nodale.[50] Luigi XIV, durante la sua vita, curò quasi 200.000 scrofolosi[51]
pronunciando la frase "Dio ti guarisce", a sottolineare dunque come egli fosse del resto solo un
tramite tra Dio e il suo popolo e che quindi tale potere non fosse proprio del re, ma esclusivo di Dio.
La volontà di guarire o no il paziente era dunque comunque sempre in capo a Dio stesso.[52]. Versailles
stessa, in riferimento a queste pratiche, divenne un luogo di pellegrinaggio vero e proprio quando
Luigi XIV vi si trasferì definitivamente. I pazienti venivano sistemati sotto le arcate dell'Orangerie e
venivano volta per volta toccati da Luigi XIV malgrado le numerose ferite purulente che spesso si
manifestavano sul viso di costoro. Nell'aprile del 1689, a ogni modo, il giornale Mercure Galant
precisò come Luigi XIV, che praticò questo rito per tutta la sua vita, non si fosse mai lamentato una
sola volta e che anzi lo ritenesse un grande privilegio.[53]

Ostilità al giansenismo

Luigi XIV ebbe sempre una chiara inclinazione al tomismo e al molinismo, rendendosi invece
particolarmente ostile al giansenismo, posizioni che ebbero conseguenze politiche molto rilevanti
durante gli anni del suo governo e che lo portarono talvolta in contraddizione con le tendenze
gallicane della chiesa di Francia.

Con la dichiarazione del 10 febbraio 1673, Luigi XIV estese la regalia a tutte le diocesi della Francia,
mentre prima era riferita solo alle settentrionali.

Il problema della continuità nell'ancien régime


Molti storici si sono interrogati sulla questione della continuità nel regno di Luigi. La domanda che si
pongono è se egli sia riuscito a portare avanti una politica vicina alla definizione di stato moderno e
quindi sia riuscito a rinchiudere (figuratamente) i nobili all'interno della reggia di Versailles o se al
contrario i nobili abbiano costretto il re a farsi mantenere all'interno del favoloso edificio.

Quest'ultimo punto è sicuramente più vicino al punto di vista dello storico statunitense Campbell, il
quale ritiene i metodi di Luigi XIV più vicini a una rifeudalizzazione che a una progressione; egli
ritiene anche che il sovrano abbia influito nelle scelte del ministro delle finanze Colbert, il quale, per
timore del sovrano, sarebbe stato costretto ad arginare la fallace economia di corte che era stata
portata avanti, a discapito delle innovazioni economiche e amministrative da lui pensate. Sempre

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 28/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

secondo Campbell, quindi, Colbert sarebbe stato dimenticato in fretta dal popolo invece di essere
ricordato come benefattore, quale era.
La tesi contrapposta a questa è quella che riguarda un
ammodernamento dell'amministrazione attraverso il controllo dei nobili.

Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine dello Spirito Santo
Gran Maestro dell'Ordine di San Michele
Gran Maestro dell'Ordine di San Luigi

Titoli e trattamento
1638 - 1643 : S.A.R. Son Altesse Royale, Monseigneur le Dauphin
1643 - 1715 : Sa Majesté, le Roi de France et de Navarre

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni


Carlo IV di Borbone-  
Antonio di Borbone- Vendôme  
Vendôme Francesca di  
Enrico IV di Alençon  
Francia
Enrico II di Navarra  
Giovanna III di  
Margherita  
Navarra
Luigi XIII di d'Angoulême  
Francia
Francesco I de' Cosimo I de' Medici   
Medici Eleonora di Toledo   
Maria de' Medici Ferdinando I  
d'Asburgo  
Giovanna d'Austria
 
Luigi XIV di Anna Jagellone  
Francia Carlo V d'Asburgo  
 
Filippo II di Spagna Isabella del  
Filippo III di Portogallo  
Spagna Massimiliano II  
Anna d'Austria d'Asburgo  
 
Maria di Spagna  
Anna
d'Austria Ferdinando I  
Carlo II d'Austria d'Asburgo  
 
Anna Jagellone  
Margherita
d'Austria-Stiria Maria Anna di Alberto V di Baviera  
Baviera  
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 29/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia
Anna d'Asburgo  
 

Luigi XIV nella cultura di massa

Nella letteratura

Luigi XIV compare come personaggio nel ciclo di romanzi di Richelieu e Mazarino di Alexandre
Dumas: I tre moschettieri (1844), Vent'anni dopo (1845) e Il visconte di Bragelonne (1850).

Luigi XIV compare come personaggio anche nella serie di romanzi di Angelica di Anne e Serge Golon.

Nei film

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 30/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Anno Film Attore Note


1904 Le règne de Louis XIV Vincenzo Denizot Cortometraggio
Fouquet, l'homme au masque de fer Émile Chautard Cortometraggio
1910
Molière René d'Auchy Cortometraggio
Louise de Lavallière Fritz Delius
1922
Der hinkende Teufel Franz Höbling
1924 Nanon Leopold von Ledebur
Dal romanzo

Il visconte di
1929 La maschera di ferro (The Iron Mask) William Bakewell
Bragelonne

di Alexandre Dumas
Me and Marlborough Randle Ayrton
Le cortigiane del Re Sole (Liselotte von der
1935 Michael Bohnen
Pfalz)
Jérôme Perreau héros des barricades Jean Bara
The Face Behind the Mask Leonard Penn
Nanon Karl Paryla
1938
Maurice Schutz

Remontons les Champs-Élysées


Jacques Erwin (giovane)
Dal romanzo

La maschera di ferro (The Man in the Iron Il visconte di


1939 Louis Hayward
Mask) Bragelonne

di Alexandre Dumas
Film musicale non
1942 Musica sulle nuvole (I Married an Angel) John Marlowe
storico
1945 Échec au roy Maurice Escande
Le costaud des Batignolles Roger Saget
1952
I figli dei moschettieri (At Sword's Point) Peter Miles
Sacha Guitry

Versailles (Si Versailles m'était conté) Georges Marchal (giovane)

Dominique Viriot (bambino)


Stella dell'India (Star of India) Basil Sydney
1954 Il prigioniero del re Pierre Cressoy
Dal romanzo

Il visconte di
Le vicomte de Bragelonne André Falcon
Bragelonne

di Alexandre Dumas
Il processo dei veleni (L'affaire des poisons) Raymond Gérôme
Dal romanzo

1955 La signorina de
Das Fräulein von Scuderi Mathieu Ahlersmeyer
Scudéry

di E. T. A. Hoffmann
1956 Si Paris nous était conté Dominique Viriot
1957 The Runaway King Peter Asher Film televisivo
1958 Hexen von Paris Wolf Kaiser Film televisivo
"Le drame des poisons", episodio della

1960 Julien Bertheau


serie La caméra explore le temps
1961 Amori celebri (Amours célèbres) Philippe Noiret
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 31/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Dal romanzo

L'uomo dalla maschera di ferro (Le masque Il visconte di


1962 Jean-François Poron
de fer) Bragelonne

di Alexandre Dumas
Mademoiselle Molière Jean Leuvrais Film televisivo
Dal romanzo

1964 Angelica la Marchesa


Angelica (Angélique, marquise des anges)
degli Angeli

di Anne e Serge Golon


Dal romanzo

Angelica alla corte del re (Merveilleuse Angelica sulla via di


1965 Jacques Toja
Angélique) Versailles

di Anne e Serge Golon


Dal romanzo

La meravigliosa Angelica (Angélique et le Angelica e l'amore del


roy) re

di Anne e Serge Golon


1966 Pattuglia anti gang (Brigade antigangs) Michel Creton Film thriller non storico
La presa del potere da parte di Luigi XIV

Jean-Marie Patte Film televisivo


(La prise de pouvoir par Louis XIV)
Liselotte von der Pfalz Hans Caninenberg
Dal romanzo Angelica
L'indomabile Angelica (Indomptable Jacques Toja

l'indomabile

1967 Angélique) (filmati di repertorio)


di Anne e Serge Golon
The Further Adventures of the Musketeers Louis Selwyn Serie televisiva
Serie televisiva tratta
dal

1968 The Man in the Iron Mask Nicolas Chagrin romanzo Il visconte di
Bragelonne

di Alexandre Dumas
The Three Musketeers Eric Donkin Film televisivo
1969
The First Churchills Robert Robinson Miniserie televisiva
Dal romanzo

"Le masque de fer", episodio della serie Il visconte di


D'Artagnan Bragelonne

1970 Daniel Le Roy di Alexandre Dumas


"Zweiter Teil", episodio della serie Die
Marquise von B.
1972 Qui êtes-vous Monsieur Renaudot? Hervé Mesnier Film televisivo
Le château perdu Michel Pilorgé Film televisivo
1973
Molière pour rire et pour pleurer Denis Manuel Miniserie televisiva
Gift-Affäre Romuald Pekny Film televisivo

1974 "The Golden Age of Ballooning",

episodio della serie Monty Python's Flying Michael Palin


Circus
Olivier Lefort (bambino)

1975 Le cardinal de Retz


Daniel Mesguich (adulto)
1976 Marie-Antoinette François Dyrek Miniserie televisiva
Film televisivo tratto dal
romanzo La signorina
Das Fräulein von Scuderi Richard Lauffen
de Scudéry

di E. T. A. Hoffmann

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 32/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia
Le lauzun de la Grande Mademoiselle Paul Barge Film televisivo
Film televisivo tratto dal
L'uomo dalla maschera di ferro
romanzo Il visconte di
1977 Richard Chamberlain
(The Man in the Iron Mask) Bragelonne

di Alexandre Dumas
La lilloise maudite Paul Dulon Film televisivo
Jean-Claude Penchenat

Molière Raphaële Penchenat (bambino)

Antoine Brassat (adolescente)


1978
Sylvain Seyrig (bambino)

Pascal Sellier (Luigi XIV a 13


Mazarin anni)
Miniserie televisiva
François-Régis Marchasson
(Luigi XIV a 20 anni)
1979 The Fifth Musketeer Beau Bridges
1980 Ojciec królowej Krzysztof Machowski
1981 La scélérate Thérèse Henri Tisot Film televisivo
1984 Le fou du roi Jean Desailly
Film televisivo tratto dal
romanzo Il visconte di
The Man in the Iron Mask Colin Friels
Bragelonne

1985 di Alexandre Dumas


Monsieur de Pourceaugnac Michel Mitrani
Die Einsteiger Kurt Weinzierl
1986 La guerre des femmes Stéphane Chamard Serie televisiva
Dal romanzo Vent'anni
Il ritorno dei tre moschettieri (The Return of
David Birkin dopo

the Musketeers)
1989 di Alexandre Dumas
"The Sun King's Apprentice",

Yves Aubert
episodio della serie The Chef's Apprentice
Tayna korolevy Anny ili mushketyory 30 let
Dmitriy Kharatyan
1993 spustya
Louis, enfant roi Maxime Mansion
Eloise, la figlia di d'Artagnan (La fille de
1994 Stéphane Legros
d'Artagnan)
1997 Marquise Thierry Lhermitte
The Man in the Iron Mask Nick Richert Dal romanzo

Il visconte di
1998 La maschera di ferro (The Man in the Iron
Leonardo DiCaprio Bragelonne

Mask) di Alexandre Dumas


Vatel (Vatel) Julian Sands
Saint-Cyr Jean-Pierre Kalfon
2000
Benoît Magimel

Le roi danse
Emil Tarding (Luigi XIV a 14 anni)
2002 Blanche José Garcia
2003 Charles II: The Power & the Passion Thierry Perkins-Lyautey Miniserie televisiva
Musketeers - Moschettieri (La Femme
Freddie Sayers Miniserie televisiva
2004 Musketeer)
Il mistero di Julie (Julie, chevalier de Maupin) Raymond Aquaviva Film televisivo
2005 Young Blades Robert Sheehan Miniserie televisiva
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 33/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

"Die Geliebte des Königs", episodio

della serie Amanti - Il potere segreto delle Sylvester Groth


donne
Le roi soleil Emmanuel Moire
2006 "Napoleon: Steel Monster",
Serie televisiva
Brad Thomason
episodio della serie Costruire un impero documentaristica
Sluga Gosudarev Dmitriy Shilyaev
2007
Jean de La Fontaine - Le défi Jocelyn Quivrin
Samuel Theis

Luigi XIV - Il sogno di un re (Versailles, le


2008 Gautier van Lieshout (Luigi XIV Film televisivo
rêve d'un roi)
bambino)
Cyril Descours (Luigi XIV - da 15
a 22 anni)

Arthur Vaughan-Whitehead

La regina e il cardinale (La reine et le (Luigi XIV - da 10 a 13 anni)

2009 Film televisivo


cardinal) Antoine de Prekel (Luigi XIV - da
4 a 6 anni)

Jean-Paul Comart (Luigi XIV - 51


anni)
Davy Sardou

Le roi, l'écureuil et la couleuvre Tony Verzelle (Luigi XIV a 15 Miniserie televisiva


anni)
2010
"The Man in the Iron Mask",
Serie televisiva
David Herzog
episodio della serie Mystery Files documentaristica
Minette Arman Pardisi
"L'affaire Fouquet", episodio della

2011 Pascal Neyron


serie Les procès de l'Histoire
Eléonore, l'intrépide Grégoire Bonnet Film televisivo
2012 Armand Eloi

Vauban, la sueur épargne le sang Film televisivo


Yoann Moëss (Luigi XIV giovane)
"Schaulauf der Sonnenkönige", episodio
della

René Werner
serie Geliebte Feinde - Die Deutschen und
die Franzosen
2013
Dal romanzo

Angelica la Marchesa
Angelica (Angélique) David Kross
degli Angeli

di Anne e Serge Golon


Serie televisiva non
Episodio 2x56 della serie Hotel 13 Dimi Tarantino
storica
Le regole del caos (A Little Chaos) Alan Rickman
2014 Sex, kofe, sigarety Sergey Medvedev Film commedia
"Prinz Eugen und das Osmanische

Reich - Mehr als nur Feinde",


Cornelius Obonya
episodio della serie Universum History
Vladimir Perrin

"Louis XIV, l'homme et le Roi",

2015 Gabriel Matringe (Luigi XIV


episodio della serie Secrets d'histoire
giovane)
2015-
Versailles George Blagden Serie televisiva
2018
2016 "Affair of the Poisons", episodio della serie
Gio James Bertoia
Mysteries at the Castle
"King Louis XIV", episodio della
Wayne Knight
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 34/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia
serie The Crossroads of History
La mort de Louis XIV Jean-Pierre Léaud
"La Grande Mademoiselle,

une rebelle sous Louis XIV",


Matteo Capelli
episodio della serie Secrets d'histoire
Service à la Française Aurélien Porthéault
2017 The King's Daughter Pierce Brosnan

Nei videogiochi

Luigi XIV è un personaggio non giocabile di due giochi per PC e PlayStation: Versailles 1685:
Complotto alla corte del Re Sole (1996) e Versailles II: Il testamento del re (2001).

Nella musica

Le Roi Soleil è un pezzo di Concerto grosso n. 2 dei New Trolls pubblicato nel 1976.

Note
1. ^ La chapelle royale Saint-Louis du château de Saint-Germain-en-Laye, su https://www.frontenac-
ameriques.org.
2. ^ Fraser, Antonia. "Love and Louis XIV: The Women in the Life of the Sun King". Random House,
Inc, 2006, pp. 14–16.
3. ^ Pierre de La Porte, Mémoires de M. de La Porte, premier valet de chambre de Louis XIV,
contenant plusieurs particularités des règnes de Louis XIII et de Louis XIV, 1756.
4. ^ Joël Cornette, op. cit., p.140
5. ^ Primi Visconti riporta come i due ebbero il primo rapporto quando Luigi XIV aveva 16 anni e
come, sempre col consenso di sua madre, i due si fossero incontrati a letto più e più volte.
Secondo alcuni Anna d'Austria avrebbe predisposto questo stratagemma per assicurarsi che il
figlio fosse "educato propriamente al matrimonio".
6. Thomas Wieder, Stanis Perez: Louis XIV, grand corps malade;vedi qui (https://www.lemonde.fr/livr
es/article/2007/11/22/stanis-perez-louis-xiv-grand-corps-malade_981160_3260.html#5hyqfu8Pfzg
mkyKk.99)
7. ^ Jean-Christian Petitfils, Louis XIV, Perrin, 2002
8. ^ Georges Bordonove, Les Rois qui ont fait la France, Louis XIV, Roi Soleil, Pygmalion, 1983
9. ^ Jean Pierre Papon, Histoire Générale De Provence, vol. 4, Moutard, 1786
10. ^ Memorie di Jean Baptist Primi Visconti
11. ^ Françoise Labalette, Historia, n. 737.
12. ^ Hélène Delalex, Alexandre Maral, Nicolas Milovanovic, Louis XIV pour Les Nuls, Parigi, First,
2011, p. 84
13. ^ Faroqhi, p.73 The Ottoman Empire and the World Around it (http://books.google.com/books?id=
oMHwBktE9MMC&pg=PA73&dq=Franco-Ottoman+alliance&as_brr=3&ei=4BTRSahWk-KQBPSa
hJQB&hl=en)
14. ^ The Meeting of Eastern and Western Art (http://books.google.com/books?id=8pLhEWdaMvEC&
pg=PA98&dq=Louis+XIV+Couplet+Michel&sig=x4USX2wQ6lbhEx2pQMX8QCATkoU) Page 98 by
Michael Sullivan (1989) ISBN 0-520-21236-3
15. ^ Barnes, Linda L. (2005) Needles, Herbs, Gods, and Ghosts: China, Healing, and the West to
1848 Harvard University Press ISBN 0-674-01872-9, p.85
16. ^ Mungello, David E. (2005) The Great Encounter of China and the West, 1500-1800 Rowman &
Littlefield ISBN 0-7425-3815-X, p.125
https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 35/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

17. Louis de Rouvroy, duc de Saint-Simon, Historical Memoirs of the Duc de Saint-Simon, volume 1
1691-1709: The Court of Louis XIV, su fordham.edu. URL consultato il 19 gennaio 2008.
18. ^ The Siege of Vienna by John Stoye, p.53 (http://books.google.com/books?id=1ZxUAnxOSxUC&
pg=PA53)
19. ^ The Balkans since 1453 by Leften Stavros Stavrianos, p.171 (http://books.google.com/books?id
=xcp7OXQE0FMC&pg=PA171)
20. ^ Columbia Encyclopedia, Louis XIV, king of France, su bartleby.com, 2007. URL consultato il 19
gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2008).
21. ^ Meriman, John, A History of Modern Europe, W.W. Norton & Company, 1996, p. 319.
22. Meriman, John, A History of Modern Europe, W.W. Norton & Company, 1996, p. 320.
23. ^ Kamen, Henry. (2001) Philip V of Spain: The King who Reigned Twice Published by Yale
University Press. ISBN 0-300-08718-7. p. 6
24. ^ Merriman, John, A History of Modern Europe, W.W. Norton & Company, 1996, p. 321,
ISBN 978-0-393-96888-0.
25. ^ L'attuale sovrano, Filippo VI è un diretto discendente di Filippo V
26. ^ Berault-Belcastel, Storia del Cristianesimo,1842, vol.12, p. 454.
27. ^ Francine Demichel, Saint-Denis ou le Jugement dernier des rois, Éditions PSD, 1993, p. 260
28. ^ Jean-Christian Petitfils, Louis XIV, Perrin ed. 1995, rist. Tempus del 2002, pag. 299
29. ^ Alcuni araldisti moderni hanno voluto intravedere in questo stemma il plagio dello stemma
appartenuto a Filippo II di Spagna, il quale come il padre Carlo V aveva "un impero su cui il sole
non tramontava mai"
30. ^ Joëlle Chevé, Les 100 idées reçues (section Ancien Régime), Le Point-Historia, marzo 2010
31. Valentin Conrart, Mémoires de Madame de Motteville sur Anne d'Autriche et sa cour (vol. 4),
1855, p. 203 (citato nell'opera di Joëlle Chevé, Les 100 idées reçues (section Ancien Régime), Le
Point-Historia, marzo 2010)
32. ^ Jérôme Watelet, Les “maelströms” de selles du Roi-Soleil, La Lettre de l'Hépato-
Gastroentérologue, vol. 3, n. 5, ottobre 2000, p. 269
33. ^ Sacha Bogololski, Histoire du dentifrice, in Actes de la SFHAD, Marseille, 23 juin 2000, p. 1-5
34. ^ Henri Lamendin, Praticiens de l'art dentaire du XIVe au XXe siècle: Recueil d'anecdodontes,
Éditions L'Harmattan, 2007, p. 52-53
35. ^ Storia sanitaria del “Re Sole”, su skeggvaldr.wordpress.com, 7 settembre 2018. URL consultato il
24 novembre 2020.
36. ^ Vallot, D'Aquin et Fagon, Journal de la santé de Louis XIV, ed. J.A. Le Roi e A. Durand, 1862;
riedito da Stanis Perez per le edizioni Millon, nel 2004.
37. ^ Veronica Buckley, Madame de Maintenon: The Secret Wife of Louis XIV. Londra: Bloomsbury,
2008
38. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, éd. Perrin, 2012, p. 45.
39. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, éd. Perrin, 2012, pp. 49-50.
40. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, éd. Perrin, 2012, p. 57.
41. ^ Ordine cavalleresco di cui era Gran Maestro
42. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, éd. Perrin, 2012, p. 59.
43. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 59-61.
44. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 63.
45. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 64.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 36/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

46. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 87-88.
47. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 89-94.
48. ^ Luigi XIV, tra l'altro, in caso di lutti non vestiva il nero, ma il colore viola che era quello previsto
per il lutto dei sacerdoti e dei vescovi. Durante la messa, il celebrante non doveva dimenticarsi di
tributare non meno di dieci profondi inchini verso il sovrano, presente nella navata o nel palco
reale. Al momento dell'offertorio, il re veniva annunciato da tre doppi colpi subito dopo il
celebrante, vale a dire prima di eventuali cardinali, vescovi e altri chierici che potessero essere
presenti. Durante le celebrazioni solenni, inoltre, il re presenziava sotto un apposito baldacchino
con davanti un leggio con un proprio vangelo, proprio come un vescovo officiante.
49. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, p. 99.
50. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, pp. 99-100.
51. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, p. 100
52. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, p. 102.
53. ^ Alexandre Maral, Le Roi-Soleil et Dieu: Essai sur la religion de Louis XIV, prefazione di Marc
Fumaroli, ed. Perrin, 2012, p. 104.

Bibliografia

Biografie di Luigi XIV pubblicate in Italia


Louis Bertrand, Luigi XIV, traduzione di Amilcare Locatelli, Milano, Corbaccio, 1936. - Collana
Storica, Dall'Oglio, Milano, 1955.
Philippe Erlanger, Luigi XIV, Collana Fatti e Figure, Club degli Editori, 1973.
Georges Mongrédien, Luigi XIV, traduzione di Marcella Boroli, Collana Testimonianze storiche a
cura di Gérard Walter, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1973.
John B. Wolf, Luigi XIV (Louis XIV, 1968), Collezione Storica, Milano, Garzanti, 1975.
Robert Mandreau, Luigi XIV e il suo tempo, traduzione di Domenico Devoti, Torino, SEI, 1990.
Guido Gerosa, Il re Sole. Vita privata e pubblica di Luigi XIV, Collezione Le Scie, Milano,
Mondadori, 1998.
Philip Mansel, Il Re del Mondo. La vita di Luigi XIV, Collezione Le Scie, Milano, Mondadori, 2021,
ISBN 978-88-04-72041-6.

Biografie di Luigi XIV in Francia


Hélène Delalex, Louis XIV intime, Paris, Gallimard, 2015, ISBN 978-2070149599.
Hélène Delalex, Alexandre Maral, Nicolas Milovanovic, Louis XIV pour Les Nuls, Paris, First,
2011.
Hélène Delalex, «Les amours de Louis XIV», in revue Château de Versailles. De l'ancien Régime
à nos jours, nº 5, avril-juin 2012, p. 14-24.
Lucien Bély, Louis XIV: le plus grand roi du monde, Gisserot, Histoire, 2005 ISBN 978-2-87747-
772-7
Yves-Marie Bercé, Louis XIV, Cavalier Bleu coll Idées reçues, 2005 ISBN 978-2-84670-122-8
François Bluche, Louis XIV, Hachette, «Pluriel», 1999 (1re édition 1986) ISBN 978-2-01-278987-6

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 37/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Vincent Cronin, Louis XIV, Perrin, 1967 OCLC 1131648211 (https://www.worldcat.org/oclc/113164


8211)
Max Gallo, Louis XIV (2 tomes: Le Roi Soleil (1638-1682) et L'Hiver du grand roi (1683-1715)),
XO Éditions, 2007
Jean-Christian Petitfils, Louis XIV, Perrin, 1995 ISBN 978-2-235-02314-6
Gérard Sabatier, Versailles ou la figure du roi, Albin Michel, «Bibliothèque des idées», 1999
ISBN 978-2-226-10472-4
Béatrix Saule, La journée de Louis XIV, 16 novembre 1700, Actes Sud, 2003 ISBN 978-2-742-
74279-0
Thierry Sarmant, Louis XIV: Homme et Roi, Tallandier, 2014 ISBN 979-1-021-00669-0

Biografie di Luigi XIV in Germania


Olivier Bernier, Ludwig XIV. Eine Biographie, Benziger, Zürich/Köln 1986, ISBN 3-545-36409-7.
Philippe Erlanger, Ludwig XIV. Das Leben eines Sonnenkönigs, Bechtermünz, Augsburg 1996,
ISBN 3-86047-154-6.
Mark Hengerer, Ludwig XIV. Das Leben des Sonnenkönigs, C.H. Beck, München 2015, ISBN
978-3-406-67551-5.
Warren H. Lewis, Ludwig XIV. Der Sonnenkönig, Heyne, München 1989, ISBN 3-453-55034-X.
Klaus Malettke, Ludwig XIV. von Frankreich. Leben, Politik und Leistung, Muster-Schmidt,
Göttingen 1994, ISBN 3-7881-0143-1; 2. überarbeitete und ergänzte Aufl., Göttingen 2009.
Thierry Sarmant, Louis XIV. Homme et roi, Tallandier, Paris 2012.
Uwe Schultz, Der Herrscher von Versailles. Ludwig XIV und seine Zeit, Beck, München 2006,
ISBN 3-406-54989-6.
Anuschka Tischer, Ludwig XIV. Kohlhammer, Stuttgart 2016, ISBN 978-3-17-021892-5.
Martin Wrede, Ludwig XIV. Der Kriegsherr aus Versailles, Theiss, Darmstadt 2015, ISBN 978-3-
8062-3160-1.

Bibliografia generale
Louis de Rouvroy de Saint-Simon, Il Re Sole (estratto dai suoi «Mémoires»), a cura di Jean-
Michel Gardair, trad. Adalberto Cremonese, Collana I Grandi Libri n.205, Milano, Garzanti, 1977.
Castelvecchi, Roma, 2015.
Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, introduzione di Ernesto Sestan, trad. e cura di Umberto Morra,
Einaudi, 1951-1994 (saggio di Giovanni Macchia).
Will e Ariel Durant, Storia della Civiltà. L'età del Re Sole, Milano, Mondadori, 1964.
Françoise Chandernagor, All'ombra del Re Sole. Splendori e miserie della Corte di Versailles,
Collezione Le Scie, Milano, Mondadori, 1983.
Jacques Wilhelm, La vita quotidiana a Parigi ai tempi del Re Sole, traduzione di Maria Novella
Pierini, Collana Storia, Milano, BUR, I ed. 1984.
Antonia Fraser, Gli amori del Re Sole. Luigi XIV e le donne, Collezione Le Scie, Milano,
Mondadori, 2007.
Eve de Castro, Le Roi des Ombres, Editions Robert Laffont, Paris.
Orest Ranum, Patricia Ranum, The Century of Louis XIV, Palgrace Macmillan UK, 1972, 978-1-
349-00499-7, 978-1-349-00497-3.

La politica di Luigi XIV


François Bluche: Im Schatten des Sonnenkönigs. Alltagsleben im Zeitalter Ludwigs XIV. Ploetz,
Freiburg 1986, ISBN 3-87640-253-0.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 38/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Peter Burke, La fabbrica del Re Sole. Una politica dei media nell'età dell'assolutismo: l'industria
della gloria e l'immagine pubblica di Luigi XIV (The Fabrication of Louis XIV, 1992), Milano, Il
Saggiatore, 1993. - col titolo Il Re Sole, Il Saggiatore, 2017.
Michael Erbe u. a.: Das Zeitalter des Sonnenkönigs. Herausgegeben in Zusammenarbeit mit
Damals — Das Magazin für Geschichte. Theiss, Darmstadt 2015, ISBN 978-3-8062-2953-0.
Pierre Goubert: Ludwig XIV. und zwanzig Millionen Franzosen. Propyläen, Berlin 1973, ISBN 3-
549-07280-5.
Manfred Kossok: Am Hofe Ludwigs XIV. DVA, Stuttgart 1990, ISBN 3-421-06523-3.
Klaus Malettke: Die Bourbonen. Band 1: Von Heinrich IV. bis Ludwig XIV. (1589–1715).
Kohlhammer, Stuttgart 2008, ISBN 978-3-17-020581-9.
Lothar Schilling: Das Jahrhundert Ludwigs XIV. Frankreich im Grand Siècle. 1598-1715.
Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 2010, ISBN 978-3-534-17428-7.
Gilette Ziegler: Der Hof Ludwigs XIV. in Augenzeugenberichten. Rauch, Düsseldorf 1964.

Azioni militari di Luigi XIV


John A. Lynn: Giant of the Grand Siècle. The French Army 1610–1715, CUP, Cambridge 1999,
ISBN 0-521-57273-8.
John A. Lynn: The Wars of Louis XIV 1667–1714, Longman, London 1999, ISBN 0-582-05629-2.
Paul Sonnino: Louis XIV and the origins of the Dutch War, CUP, Cambridge 1988, ISBN 0-521-
34590-1.

Voci correlate

Famiglia
Borbone
Maschera di ferro

Politica
Assolutismo monarchico
Dragonate
Jean-Baptiste Colbert
Ad usum Delphini
Gallicanesimo
Giansenismo
Reggia di Versailles
L'État c'est moi!
Molière
Jean-Baptiste Lully
Jean-Philippe Rameau
Giovanni Guglielmo Riva

Avvenimenti
Guerra d'Olanda
Guerra di successione spagnola

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 39/40
10/8/2021 Luigi XIV di Francia - Wikipedia

Siracusa in età spagnola: dalla guerra contro l'Impero ottomano al terremoto del 1693
Siracusa in età spagnola: la guerra di successione e l'ultimo Asburgo

Altri progetti
Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Luigi XIV di Francia
Wikiquote contiene citazioni di o su Luigi XIV di Francia
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o
altri file su Luigi XIV di Francia (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Louis_XIV_of
_France?uselang=it)

Collegamenti esterni

Luigi XIV di Francia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Luigi XIV di Francia, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Luigi XIV di Francia, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
(EN) Luigi XIV di Francia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(FR) Luigi XIV di Francia, su CÉSAR - Calendrier Électronique des Spectacles sous l'Ancien
régime et sous la Révolution, Huma-Num.
Opere di Luigi XIV di Francia, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Luigi XIV di Francia, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Audiolibri di Luigi XIV di Francia, su LibriVox.
(FR) Pubblicazioni di Luigi XIV di Francia, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la
Recherche et de l'Innovation.
(EN) Luigi XIV di Francia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
(EN) Luigi XIV di Francia, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
VIAF (EN) 268675767 (https://viaf.org/viaf/268675767) · ISNI (EN) 0000 0001 0803 0835
(http://isni.org/isni/0000000108030835) · SBN IT\ICCU\RAVV\063533 (https://opac.sbn.i
t/opacsbn/opac/iccu/scheda_authority.jsp?bid=IT\ICCU\RAVV\063533) · Europeana
agent/base/146742 (https://data.europeana.eu/agent/base/146742) · LCCN
(EN) n80051801 (http://id.loc.gov/authorities/names/n80051801) · GND (DE) 118816829
(https://d-nb.info/gnd/118816829) · BNF (FR) cb11913463s (https://catalogue.bnf.fr/ark:/1
2148/cb11913463s) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/cb11913463s) · BNE
Controllo di autorità (ES) XX1048059 (http://catalogo.bne.es/uhtbin/authoritybrowse.cgi?action=display&auth
ority_id=XX1048059) (data) (http://datos.bne.es/resource/XX1048059) · ULAN
(EN) 500122256 (https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=&role=&nation=&subj
ectid=500122256) · NLA (EN) 35313556 (https://nla.gov.au/anbd.aut-an35313556) · BAV
(EN) 495/73975 (https://opac.vatlib.it/auth/detail/495_73975) · CERL cnp01259882 (http
s://thesaurus.cerl.org/record/cnp01259882) · NDL (EN, JA) 00621017 (https://id.ndl.go.jp/
auth/ndlna/00621017) · WorldCat Identities (EN) lccn-n80051801 (https://www.worldcat.o
rg/identities/lccn-n80051801)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Luigi_XIV_di_Francia&oldid=122266800"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 2 ago 2021 alle 19:30.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_XIV_di_Francia 40/40

Potrebbero piacerti anche