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Monografie

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Compiti di
INDICE

Introduzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

SCIENZE
Griglia degli obiettivi e delle attività. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Io sperimento... con il calore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Io sperimento... con l’aria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Io sperimento... con l’acqua .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
Io sperimento... con la terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Io conosco... gli elementi degli ecosistemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
Tecnologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
Griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi. . . . . . . . . . . . . . 98
COMPITO DI REALTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

CITTADINANZA
Griglia degli obiettivi e delle attività. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
L’ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
La salute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
Griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi. . . . . . . . . . . . . . 112
introduzione

Questa monografia è articolata in due percorsi: Scienze e Cittadinanza. Ogni percorso è aperto
da una ”griglia degli obiettivi e delle attività” che riporta, per ogni scheda, l’obiettivo specifico e
la descrizione dell’attività proposta.
Nel percorso di Scienze si alternano pagine di ”Ipotesi di lavoro per l’insegnante”, con spunti
metodologici e didattici sull’uso delle schede, e schede operative rivolte agli alunni. Chiude il
percorso un compito di realtà.
A conclusione di ogni percorso è presente una ”griglia per la rilevazione del raggiungimento degli
obiettivi” compilabile dal docente.

SCIENZE
Talvolta nella Scuola Primaria l’insegnamento delle Scienze si basa soprattutto sulla spiegazione data
dall’insegnante o dalla lettura del testo in uso nella classe. È importanete invece che i bambini assu-
mano un atteggiamento differente: nelle Scienze infatti è fondamentale imparare dall’osservazione e
dalla riflessione. Nell’insegnamento/apprendimento delle Scienze è necessario dunque un approccio
attivo.
L’obiettivo che ogni insegnante deve porsi non è trasformare tutti gli allievi in scienziati, ma aiutarli
ad acquisire un atteggiamento scientifico. Lavorare come uno scienziato significa porsi delle doman-
de, osservare, cercare delle risposte, effettuare rilievi nella realtà, ma anche costruire esperienze
guidate. Un vero scienziato sa, inoltre, che le sue affermazioni potrebbero sempre dimostrarsi errate,
con il progredire della conoscenza. È quindi capace di accettare sia l’errore sia il cambiamento; anzi
dall’errore e dal fallimento trae spunto per modificare le proprie idee. Imparando ad adottare il me-
todo scientifico si rafforza l’autostima dei bambini: sbagliare non diventa un problema, ma un motivo
per cercare nuove strade e nuovi percorsi di apprendimento.
Ormai è chiaro da tempo che i bambini non arrivano a scuola come una ”tabula rasa”, ma con una
precisa visione della realtà e con idee già consolidate sulle strutture che regolano il mondo naturale e
fisico. Talvolta queste idee sono giuste, talvolta no. Se l’insegnante proporrà la corretta interpretazio-
ne dei fenomeni, questa sarà ”appresa” dagli alunni, ma presto dimenticata e gli antichi preconcetti
salteranno di nuovo fuori.
Il primo compito, per un insegnamento efficace, è dunque individuare quanto i bambini già sanno
riguardo all’argomento trattato. Le conoscenze pregresse saranno raccolte dall’insegnante e da esse
si partirà per articolare il percorso didattico.
Nel processo di apprendimento le conoscenze possono essere acquisite:
• per ricezione: l’informazione viene acquisita attraverso lezioni frontali e/o studio su libri;
• per scoperta personale: l’alunno individua attraverso l’osservazione e la sperimentazione, in modo
attivo, le informazioni e le regole generali.
È evidente che il metodo della scoperta favorisce un apprendimento duraturo. In qualsiasi modo
sia avvenuto il processo di apprendimento è necessario che le conoscenze acquisite siano corre-
late con le conoscenze già possedute. Solo in questo modo esse non saranno frammentarie, ma
diventeranno un modo per interpretare la realtà. È perciò necessario che gli alunni imparino a
organizzare le informazioni e le conoscenze in modelli interpretativi della realtà.

3
introduzione

Questo volume si prefigge di dare un supporto didattico e uno spunto operativo agli insegnanti
che intendono ”fare Scienze”. le esperienze descritte e le schede didattiche sono rivolte ai bam-
bini che frequentano la classe quarta della Scuola Primaria e rispecchiano la programmazione
didattica destinata a quella classe. Sono proposte diverse esperienze che, pur avendo come
obiettivo lo sviluppo di differenti e molteplici abilità e competenze, possono essere riassunte in
due grandi gruppi: osservare e sperimentare. È fondamentale iniziare con attività di osservazio-
ne: in questo modo i bambini imparano che dal mondo che li circonda e dall’esperienza diretta
possono ricavare molte informazioni. ”Fare Scienze”, infatti, significa innanzitutto attivare degli
strumenti per interpretare la realtà.
Nel testo si alternano pagine destinate agli insegnanti e schede didattiche per gli allievi. Nelle
pagine destinate agli insegnanti sono descritte e spiegate le attività da svolgere, gli obiettivi
che si desidera conseguire, le indicazioni metodologiche e i presupposti teorici che sottendono
l’esperienza o il percorso didattico. Nelle schede destinate agli alunni sono inserite attività di
riflessione e lavoro che vertono sull’esperienza effettuata o che approfondiscono i temi trattati.
Sono presenti anche schede non collegate a esperimenti, ma che approfondiscono e integrano i
temi trattati.
Tutte le esperienze sono state testate, ma esiste comunque la possibilità che un esperimento
non dia l’effetto atteso. In tal caso l’insegnante, insieme agli alunni, cercherà di capire i motivi
che hanno portato a una conclusione diversa da quella attesa, cercando di individuare la variabile
intervenuta.

CITTADINANZA
Nell’educazione alla Cittadinanza è importante utilizzare didattiche funzionali alla riflessione, in-
dividuale e collettiva, su contenuti tratti da casi concreti e comprendere che è indispensabile un
collegamento tra quanto discusso in classe e quanto vissuto nell’esperienza quotidianamente.
Solo così si potrà parlare di regole, di norme, di diritti e di doveri. Solo allora la conoscenza delle
norme come valori utili al bene comune, l’esperienza del rispetto di tali norme, la riflessione con-
divisa sulle implicazioni che possono derivare dall’accettarle o dal trasgredirle permetteranno la
fioritura nelle coscienze di quei valori democratici di cui parla la nostra Costituzione, che sono il
fondamento di ogni vivere civile oggi e nel futuro.
Il percorso proposto parte dalla realtà che il bambino vive quotidianamente, per giungere alla
concettualizzazione e alla generalizzazione di quanto analizzato, attraverso attività riferibili a
esperienze personali o legate a contesti di carattere generale. Le schede proposte si possono
suddividere in due sezioni: l’ambiente e la salute. Oltre a sottolineare i comportamenti corretti
nei confronti dell’ambiente, si approfondiscono i diversi tipi di inquinamento per sviluppare una
significativa sensibilità verso i problemi del pianeta. Una sezione è dedicata alla salute, intesa
come conoscenza delle regole dell’igiene personale e alimentare, ma anche come scoperta di
comportamenti che portino al benessere e quindi al rispetto di sé.

4
Scienze griglia degli obiettivi e delle attivita

SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ


Esperimento per dimostrare che la lana è un materiale
1 Comprendere che cos’è una fonte di calore.
isolante.
Esperimento per dimostrare che lo sfregamento produce
2-3 Comprendere come può essere prodotto il calore.
calore.

4 Comprendere che cos’è una fonte di calore. Analisi di fonti che producono calore.

Saper osservare e fare opportune deduzioni; Esperimento per dimostrare che è necessario un combustibile
5 mettere in relazione i fenomeni. perché avvenga la combustione.
Saper osservare e fare opportune deduzioni; Esperimento per dimostrare che le sostanze e i colori
6 mettere in relazione i fenomeni. assorbono il calore in modo differente.
Saper osservare e fare opportune deduzioni; Esperimento per dimostrare che il corpo umano produce
7 mettere in relazione i fenomeni. calore.
Esperimento per dimostrare che i materiali trasmettono
8 Conoscere buoni e cattivi conduttori di calore.
il calore in modo differente.
Conoscere i termini specifici della disciplina; Esperimento per dimostrare che il calore è una fonte
9 comprendere la differenza tra calore e temperatura. di energia, mentre la temperatura è una grandezza.

10 Comprendere che l’aria circonda ogni cosa. Esperienze per rendere consapevoli della presenza dell’aria.

Esperienza per comprendere il funzionamento


11 Comprendere gli utilizzi dell’aria.
di un sommergibile.

12 Comprendere che l’aria contiene ossigeno e altri gas. Esperimento per dimostrare che l’aria è un miscuglio di gas.

Esperimento per dimostrare che l’aria calda è più leggera


13-14 Capire che l’aria calda è più leggera di quella fredda.
di quella fredda.
Esperimento per dimostrare che la differenza di temperatura
15 Intuire come si formano i venti.
dell’aria genera lo spostamento di masse d’aria, cioè i venti.
Rilevare che l’aria è in grado di esercitare una Esperimento per dimostrare che l’aria esercita una pressione
16 pressione su tutti i corpi. sui corpi.
Esperimento per dimostrare che la pressione atmosferica
17 Intuire il concetto di pressione atmosferica.
si esercita sia dal basso sia dall’alto.
Esperimento per dimostrare che la pressione dell’aria viene
18 Intuire il concetto di pressione atmosferica.
esercitata anche dal basso.
Esperimento per dimostrare che la presione atmosferica
19 Intuire gli effetti della pressione atmosferica.
esercita una forza sugli oggetti.

20 Intuire come si verifica l’effetto serra. Esperimento per dimostrare che l’aria si riscalda.

21-22 Conoscere gli stati dell’acqua. Analisi degli stati dell’acqua.

23 Comprendere che l’acqua contiene sali minerali. Analisi di un’etichetta dell’acqua minerale.

Comprendere che l’acqua fredda è più pesante di Esperimento per dimostrare che il galleggiamento dipende
24 quella calda. anche dalla temperatura dell’acqua.
Esperimento per dimostrare che un corpo immerso
25 Intuire il principio di Archimede.
in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto.
Esperimento per dimostrare il fenomeno della tensione
26 Conoscere il fenomeno della tensione superficiale.
superficiale.
Esperimento per dimostrare che il sapone diminuisce
27 Conoscere il fenomeno della tensione superficiale.
la tensione superficiale.
Osservare gli effetti della tensione superficiale e della Esperimento per dimostrare che la pressione dell’aria e
28-29 pressione dell’aria. la tensione superficiale impediscono all’acqua di uscire.
Esperimento per dimostrare che l’acqua sale nelle fibre
30 Intuire il fenomeno della capillarità.
della carta.
Esperimento per dimostrare che l’acqua sale maggiormente
31 Conoscere il fenomeno della capillarità e i suoi effetti.
nei tubi più sottili.

32 Osservare le differenze fra terreni. Analisi di diversi tipi di terreno.

5
Scienze griglia degli obiettivi e delle attivita

SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ


Esperimento per dimostrare che diversi tipi di terreno
33 Comprendere che i terreni contengono acqua non visibile.
contengono differenti quantità d’acqua.
Esperimento per dimostrare che non tutti i terreni
34 Distinguere terreni permeabili e non permeabili.
sono ugualmente permeabili.
Esperimento per dimostrare che le sorgenti si trovano
35 Comprendere come si forma una sorgente.
in presenza di un terreno impermeabile.

36 Comprendere gli effetti del gelo sulla roccia. Esperimento per dimostrare che il freddo spacca le rocce.

37 Conoscere gli elementi di un ecosistema. Analisi degli elementi di un ecosistema.

Comprendere la funzione di produttori, consumatori


38 e decompositori in un ecosistema.
Analisi di una catena alimentare.

Comprendere la funzione di produttori, consumatori Deduzione delle interazioni presenti all’interno


39 e decompositori in un ecosistema. di un ecosistema.
Comprendere che per espletare le proprie funzioni vitali Esperimento per dimostrare che le piante assorbono
40-41 la pianta ha bisogno di acqua. acqua attraverso le radici.
Descrizione di ciò che avviene nella fotosintesi
42 Conoscere la fotosintesi clorofilliana.
clorofilliana.
Esperimento per dimostrare che le piante immettono
43 Comprendere che le piante traspirano.
vapore acqueo nell’aria.
Deduzione di caratteristiche che gli animali sviluppano
44 Comprendere che gli animali si adattano al clima.
per adattarsi al clima.
Comprendere il legame tra ambienti climatici Analisi delle cause che minacciano la sopravvivenza
45 e rischio di estinzione. di alcune specie.
Conoscere le caratteristiche di alcuni organismi Esperimento per dimostrare che le muffe sono formate
46 decompositori. da organismi viventi che hanno bisogno di ossigeno.
Esperimento per dimostrare che il lievito è un organismo
47 Comprendere alcune caratteristiche dei lieviti.
vivente.

48 Rilevare le caratteristiche di un artefatto. Analisi del funzionamento di alcuni artefatti.

49 Realizzare oggetti seguendo una metodologia data. Istruzioni per realizzare un foglio di carta riciclata.

50 Individuare le funzioni di un artefatto. Analisi di alcuni mezzi di trasporto.

Esaminare oggetti e processi rispetto all’impatto Indagine sui mezzi di trasporto utilizzati per raggiungere
51 con l’ambiente. la scuola.
Discutere sul funzionamento degli oggetti Descrizione e discussione sull’utilizzo di alcuni dispositivi
52 e degli strumenti tecnologici. digitali.

6
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

IO SPERIMENTO… CON IL CALORE


Il calore è la principale forma di energia: è indispensabile per la vita e permette il verificarsi di moltissi-
mi fenomeni. Perciò è importante che gli allievi imparino a osservare le sue caratteristiche, gli effetti, le
proprietà.

Obiettivi dell’unità
 Comprendere la differenza tra calore (forma di energia) e fonti di calore (corpi che emanano
calore).
 Distinguere le fonti di calore che lo producono e lo trasmettono dalle fonti che lo trasmetto-
no senza produrlo.
 Conoscere fonti di calore e materiali isolanti.
 Capire che il calore è una forma di energia e la temperatura è la misura del grado di calore di
un corpo.

Percorso dell’unità didattica


Le attività proposte in questa unità prevedono una serie di esperimenti che permettono al bambino di
capire:
• che cosa sono le fonti di calore;
• la differenza tra fonti di calore e materiali isolanti (come ad esempio la lana);
• che cosa produce il calore;
• come il calore si trasmette;
• in che modo è possibile misurare quanto un corpo sia caldo.
Il percorso didattico parte raccogliendo le conoscenze pregresse degli allievi.
Domande-stimolo da sottoporre ai bambini prima di iniziare il lavoro sul calore sono:
Che cos’è per voi il calore?
Quando avete osservato il calore?
A che cosa serve?
Che cosa succederebbe se non si riuscisse più a produrre calore?
Che cos’è il freddo?
In un cartellone si raccoglieranno tutte le parole che i bambini collegano al concetto di ”calore”.
Al termine di questo percorso si riesamineranno le conoscenze iniziali per rilevare quali di esse sono
giuste e quali no.

Fonti di calore e materiali isolanti


Esempi di domande-stimolo da sottoporre ai bambini prima di svolgere gli esperimenti sono:
Che cosa fai per ripararti dal freddo?
Pensi che la sciarpa o il piumino generino calore?
Perché il gelato contenuto nella vaschetta di polistirolo si scioglie più lentamente?
Si propongono esperimenti per evidenziare la differenza tra fonti di calore e materiali isolanti. I bambi-
ni, basandosi sulla loro esperienza diretta, pensano che la lana, il piumino, i tessuti in genere generino
calore, ma questo non è vero. È importante dedicare molto tempo all’osservazione della realtà circo-
stante per comprendere l’uso dei materiali in base alle loro caratteristiche. Si farà notare che i conteni-
tori in polistirolo vengono utilizzati per mantenere una sostanza sia fredda (contenitori del gelato) sia
calda (contenitori dei pasti caldi serviti nelle mense scolastiche).
Nell’unità sono proposti vari esperimenti per rilevare materiali isolanti o buoni conduttori di calore e
sulla trasmissione del calore da un corpo più caldo a uno meno caldo.
(Scheda 1)

7
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Produrre calore
Il percorso didattico propone inizialmente di trovare i modi in cui è possibile produrre calore. È oppor-
tuno, a questo proposito, invitare i ragazzi a ricercare tutti i modi possibili per scaldare l’acqua conte-
nuta in un bicchiere (i bambini, probabilmente, proporranno: al Sole, sotto una coperta, avvolto in una
sciarpa, su un termosifone, tra le mani, sotto una lampada accesa, dentro una tazza di acqua calda…).
Si consiglia di far svolgere le attività in gruppo in modo che gli allievi abbiano la possibilità di operare
concretamente e si abituino al confronto con le idee altrui.
Il Sole è la fonte primaria del calore; questo, però, può essere prodotto anche in molti altri modi: con
­l’energia elettrica, con la combustione di qualsiasi materiale, con lo sfregamento.
Si chiederà, poi, agli alunni di riflettere su come anche gli esseri viventi producano calore.
(Schede da 2 a 7)

La trasmissione del calore


Dopo avere compiuto esperienze sulla produzione di calore, sarà fondamentale puntualizzare la dif-
ferenza tra calore, cioè tra l’energia stessa, e chi la trasmette. La trasmissione del calore avviene at-
traverso diversi materiali che possono essere buoni (acqua, ferro, rame…) o cattivi (legno, plastica…)
conduttori del ­calore stesso.
(Scheda 8)

Calore e temperatura
Infine, ci si soffermerà sulla differenza fondamentale tra calore e temperatura. In genere i bambini
­tendono a pensare che calore e temperatura siano la stessa cosa. Gli esperimenti proposti ­servono a
far capire loro che, se il calore è energia, la temperatura, invece, misura quanto un corpo è caldo.
(Scheda 9)

Indicazioni metodologiche
Si raccomanda di partire sempre da osservazioni dirette per favorire l’acquisizione di un metodo scien-
tifico: osservo, deduco, pongo domande, cerco risposte, sperimento, verifico…
Non è fondamentale il numero di nozioni che i bambini apprendono; molto più importante che essi
­acquisiscano un metodo che consenta di imparare dall’esperienza e dall’osservazione.

8
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Fonti di calore e materiali isolanti

O
Che cosa si vuole dimostrare
La lana è un materiale isolante, ma non è una fonte di calore.

Obiettivo
 Comprendere che cos’è una fonte di calore

Occorrente
• alcuni cubetti di ghiaccio
• contenitori

Prima dell’esperimento
L’insegnante invita gli allievi a formulare ipotesi. Chiederà: Secondo voi la lana riscalda? Se pensate che
essa scaldi, che cosa succederà al ghiaccio avvolto nella lana?

Esperimento
1) Prendere due contenitori uguali e in entrambi mettere uno o due cubetti di ghiaccio.
2) Avvolgere solo il primo contenitore in una sciarpa o in un maglione di lana.
3) Porre i due contenitori vicini, su un tavolo.
4) Dopo un’ora, togliere la sciarpa e controllare quale dei due cubetti di ghiaccio si è sciolto mag-
giormente: il cubetto esposto all’aria si è sciolto di più di quello avvolto nella lana.

Q
Conclusioni
La lana non ha aumentato la temperatura del ghiaccio, quindi non è una fonte di calore.
Invece il cubetto non avvolto nella lana si è parzialmente sciolto perché l’aria (più calda
del ghiaccio) ha trasmesso calore.

Si è dimostrato che fonte di calore è tutto ciò che trasmette calore e, di conseguen-
za, alza la temperatura di un altro corpo. In questo caso l’aria è stata fonte di calore:
il ghiaccio è più freddo dell’aria, perciò vi è stata una trasmissione di calore da essa
al ghiaccio. La lana, invece, non ha alzato la temperatura del ghiaccio, anzi ha rallen-
tato lo scioglimento perché lo isolava dall’aria più calda: la lana è un materiale che
non fa passare facilmente il calore. I materiali che hanno la caratteristica di non far
passare il calore si chiamano ”isolanti ” o ”cattivi conduttori di calore”.

Approfondimenti
Quali materiali vengono utilizzati per ripararsi dal freddo? Quali sono i materiali iso-
lanti e quali i buoni conduttori di calore? Approntare un cartellone per evidenziarli.
Il miglior isolante è il ”vuoto”: parlare agli allievi dei thermos e delle finestre con
doppi vetri. Il vuoto che viene formato aspirando l’aria tra i due vetri e tra le due
parti che compongono il thermos permette un ottimo isolamento sia dal caldo sia
dal freddo.

9
SCHEDA
SCIENZE
1
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

FONTI DI CALORE
E MATERIALI ISOLANTI
Descrivi le fasi dell’esperimento rispondendo alle domande.

• Quale domanda ti era stata posta prima di iniziare l’esperimento?


_____________________________________________________________________________
• Qual era la tua ipotesi iniziale? ________________________________________________
• Dove hai messo il ghiaccio? __________________________________________________

• Dopo quanto tempo hai osservato i risultati dell’esperimento?


______________________________________________________________________________
• Che cosa è successo? _______________________________________________________
• La tua ipotesi iniziale era giusta? ______________________________________________
• Che cosa hai dimostrato? ____________________________________________________
___________________________________________________________________________

Scrivi F se l’oggetto rappresentato è fonte di calore, I se è un materiale isolante.

lore.
fonte di ca
O.A.: comprendere che cos’è una
10 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

L’attrito e il calore

O
Che cosa si vuole dimostrare
Lo sfregamento produce calore: più forte è l’attrito,
più grande sarà la quantità di calore prodotta.

Obiettivo
 Comprendere come può essere prodotto il calore

Occorrente
• sapone liquido
• una scatola di fiammiferi da cucina
• una candela

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli allievi se, dopo aver fatto brusche frenate con i pattini o la bicicletta, hanno
rilevato che la temperatura delle ruote era aumentata. Chiederà anche perché le piste da skateboard
sono lisce e non ruvide.

Esperimento
Prima parte
1) Tutti gli alunni strofinano con forza le mani una contro l’altra: noteranno che le mani si riscaldano.
2) I bambini mettono una goccia di sapone liquido su una mano e provano di nuovo a strofinare tra loro
le mani.
3) In questo caso le mani non si riscaldano.
Seconda parte
1) L’insegnante sfrega un fiammifero sulla parte ruvida della scatola, facendo notare che il fiammifero si
­accende senza difficoltà.
2) Passa il fondo della candela sulla parte ruvida della scatola di fiammiferi, in modo da ricoprirla di un
­sottile strato di cera.
3) Prova di nuovo ad accendere il fiammifero, sfregandolo: in questo caso l’operazione non sarà possi-
bile perché la cera lo impedisce.

Q
Conclusioni
Le mani, strofinandosi, producono calore e questo è proporzionale alla forza impiegata:
più si strofinano con forza le mani, più esse si riscaldano. Il fiammifero si accende se
strofinato perché lo sfregamento produce una sufficiente quantità di calore. Il sapone o la
cera diminuiscono l’attrito e, di conseguenza, anche la quantità di calore prodotta.

Approfondimenti
Questo esperimento vuole dimostrare come si possa produrre calore attraverso lo sfregamento. È impor-
tante che gli allievi conoscano in quali modi può essere prodotto calore: con il Sole, con la combustione,
con lo sfregamento, con l’energia elettrica. È altrettanto importante che, dopo aver ben compreso il con-
cetto di fonte di calore, imparino a distinguere le fonti di calore che producono calore e lo trasmettono (ad
esempio, un fuoco acceso che diffonde calore e continua a produrne), da quelle che trasmettono c­ alore a
corpi più freddi di esse, ma non producono calore (ad esempio una bacinella di acqua calda che trasmette
calore fin quando non avrà raggiunto la temperatura dell’ambiente circostante).

11
SCHEDA
SCIENZE
2
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’ATTRITO E IL CALORE
Descrivi l’esperimento. Completa.

_______________________ Abbiamo dimostrato che con lo


_______________________ sfregamento si produce ______________
_______________________ __________________ .
Quando abbiamo sfregato il fiammifero
sulla parte ruvida esso si
_______________________ è ________________ perché il calore
_______________________ prodotto aveva incendiato lo zolfo
_______________________ che si trova sulla capocchia
del _________________ .
Invece, quando sulla parte ruvida era
stata messa della ___________________ ,
_______________________ il fiammifero non si è acceso perché
_______________________ ____________________________________
_______________________ ___________________________________ .

Osserva i disegni e segna con una X quello in cui l’attrito è minore.

Ingranaggio

Pavimento Pavimento in
di marmo mattonelle ruvide
Ingranaggio oliato

Strada provinciale Pista da bob

o tto il calore.
sere prod
O.A.: comprendere come può es
12 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
3
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

COME SI PRODUCE IL CALORE


Completa inserendo le parole al posto giusto.

Sole • combustibili • sfregamento • brucia •


combustione • asciugacapelli • caldo

La principale fonte di calore è il _________________ .


Si ha combustione ogni volta che qualcosa _________________ .
Il calore si produce anche per _________________ , _________________ o con l’energia
elettrica.
Molti impianti di riscaldamento utilizzano come combustibile il gasolio o il gas
metano: i due _________________ vengono accesi e, bruciando, riscaldano l’acqua
che scorrerà nei termosifoni.
L’energia elettrica produce calore quando viene fatta passare attraverso dei filamenti
che diventano incandescenti, come nelle stufette elettriche o negli _________________ .
Lo puoi constatare ogni volta che accendi un elettrodomestico: se funziona per lungo
tempo, diventa _________________ .

Osserva e scrivi, per ogni disegno, qual è il combustibile utilizzato per produrre
calore.

_________________
_________________

_________________
_________________

Circonda in rosso ciò che produce calore mediante sfregamento e in blu


ciò che produce ­calore mediante combustione.

mprendere come può essere p


O.A.: co rodotto i
l calore. 13
© La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
4
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE FONTI DI CALORE
Per ogni coppia di oggetti, scrivi F per la fonte di calore e R per chi riceve il calore.

1 2 3

4 5 6

Completa la tabella rispondendo alla domanda della prima colonna e segnando


con una X nella seconda e nella terza colonna.

Qual è la fonte Produce calore Trasmette calore,


di calore? e lo trasmette ma non lo produce

Disegno 1

Disegno 2

Disegno 3

Disegno 4

Disegno 5

Disegno 6

lore.
fonte di ca
O.A.: comprendere che cos’è una
14 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La combustione

O
Che cosa si vuole dimostrare
Perché avvenga una combustione, è necessario un combustibile
(qualcosa che brucia) e l’ossigeno.

Obiettivi
 Saper osservare e fare opportune deduzioni
 Mettere in relazione i fenomeni

Occorrente
• una candela
• un vasetto
• un coperchio metallico

Prima dell’esperimento
Prima di effettuare questo esperimento, far osservare ai bambini una candela accesa perché riflettano
sulla direzione della fiamma e si chiedano perché va sempre verso l’alto. L’insegnante accenderà una
candela, la terrà in posizione verticale e poi chiederà:
Che cosa succede se metto la candela in posizione obliqua?
E in posizione orizzontale?
L’insegnante dimostrerà che la fiamma tende sempre a dirigersi verso l’alto. Se poi un bambino soffierà
con delicatezza sulla fiamma, questa modificherà la sua posizione, tremolerà, ma poi tornerà sempre
a dirigersi verso l’alto. La fiamma che va sempre verso l’alto è un’altra prova che l’aria calda tende a
salire (vedi schede 13 e 14). Infatti l’aria, riscaldata dalla fiamma, tende ad andare in alto e ”porta con
sé” la fiamma.

Esperimento
1) Mettere una candela nel vasetto, che dovrà essere più alto della candela di qualche centimetro.
2) Accendere la candela e lasciarla ardere.
3) Coprire il vasetto con il coperchio.
La fiamma diventerà sempre più debole e si spegnerà in pochi secondi.

Q
Conclusioni
La fiamma può ardere solo in presenza di un combustibile
(in questo caso la cera) e di un comburente (in questo caso l’ossigeno).

Approfondimenti
Il comburente è la sostanza che permette che avvenga la combustione. Il comburente più comune è
­l’ossigeno dell’aria. Sono comburenti sostanze come: idrogeno, cloro, ozono…
Senza comburente la combustione non ha luogo:
combustibile + comburente  energia + prodotti di scarto
Gli estintori sono di vario tipo: a schiuma, a sabbia, ad anidride carbonica. Sono tutte sostanze che
impediscono al fuoco di bruciare perché ”soffocano” l’ossigeno.
Il modo migliore per spegnere un piccolo incendio improvviso, infatti, è ricoprirlo con una coperta
­ignifuga. In tal modo la fiamma viene privata dell’ossigeno e si spegne.

15
SCHEDA
SCIENZE
5
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA COMBUSTIONE
Osserva e completa.

Senza coperchio la fiamma arde perché Chiudendo il contenitore la fiamma


___________________________________ si spegne perché ____________________
___________________________________. ____________________________________.

Collega ogni termine alla definizione corrispondente.

Fenomeno per il quale una sostanza


Combustibile brucia sviluppando luce e calore.

Sostanza che può bruciare,


Comburente sviluppando luce e calore.

Combustione Sostanza che permette


che avvenga la combustione.

Osserva e cancella il termine sbagliato.

Il fuoco si è spento perché non c’è più


combustibile/comburente.

L’automobile si è fermata perché


non c’è più combustibile/comburente.

La fiamma si è spenta perché non


c’è più combustibile/comburente.

de duzioni; mettere in rela


portune zione i fen
O.A.: saper osservare e fare op
16 omeni.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Le sostanze, i colori e il calore

O
Che cosa si vuole dimostrare
Le sostanze e i colori assorbono il calore in modo differente.

Obiettivi
 Saper osservare e fare opportune deduzioni
 Mettere in relazioni i fenomeni

Occorrente
• alcuni contenitori
• sassi, sabbia, acqua, terra
• tre lattine vuote di pelati o di legumi
• carta: bianca, nera, verde (o grigia)
• cartoncino: bianco, nero, verde (o grigio)
• termometro

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli allievi di raccontare loro esperienze su terreni molto caldi:
In estate, al mare, nelle ore più calde, è possibile camminare sulla sabbia bollente?
Avete mai camminato sull’asfalto delle strade nelle giornate molto calde? Che cosa avete notato?
Quali colori sono più utilizzati per i vestiti estivi: i colori chiari o quelli scuri? Perché?

Gli esperimenti che seguono devono essere effettuati in giornate molto soleggiate.

Esperimento
Prima parte
1) Toccare i vari materiali per valutarne la temperatura.
2) Mettere la sabbia, i sassi, l’acqua e la terra nei contenitori, che saranno poi posti al Sole.
3) Dopo un’ora, ritirare i materiali e toccarli.
Tutti sono più caldi, ma la temperatura degli oggetti è aumentata in modo differente.
Seconda parte
4) Ricoprire le lattine vuote rispettivamente con carta bianca, nera, verde.
5) Riempirle di acqua e misurare con un termometro la temperatura dell’acqua.
6) Coprirle con un cartoncino dello stesso colore della carta ed esporle al Sole per una o due ore.
7) Misurare la temperatura dell’acqua nelle tre lattine dopo l’esposizione al Sole.
L’acqua contenuta nella lattina coperta con carta nera si è riscaldata di più delle altre.
L’acqua contenuta nella lattina coperta con carta bianca si è scaldata meno delle altre due.

Q
Conclusioni
I materiali si riscaldano in modo differente in base al materiale di cui sono composti e
al loro colore. Il colore nero è quello che maggiormente attrae i raggi solari.

17
SCHEDA
SCIENZE
6
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE SOSTANZE, I COLORI
E IL CALORE
Nel primo esperimento i seguenti materiali sono stati esposti al Sole
per un tempo piuttosto lungo. Scrivi i loro nomi ordinandoli da quello
più caldo a quello meno caldo.

Sabbia Acqua Sassi Terra

____________________________________________________________________________

Descrivi le varie fasi del secondo esperimento.

_______________________________ _______________________________
_______________________________ _______________________________
_______________________________ _______________________________

_______________________________
_______________________________
_______________________________

Rispondi.
Che cosa hai dimostrato con questi esperimenti?
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________

uzioni; mettere in relazio


rtune ded ne i fenome
O.A.: saper osservare e fare oppo
18 ni.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Anche noi possiamo produrre calore?

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il corpo umano produce calore.

Obiettivi
 Saper osservare e fare opportune deduzioni
 Mettere in relazione i fenomeni

Occorrente
• alcuni termometri

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli allievi di raccontare in quali occasioni hanno misurato la propria temperatura
­corporea.
Se è possibile, chiedere loro di portare a scuola un termometro per effettuare le rilevazioni.

Esperimento
1) I bambini misureranno la propria temperatura e la annoteranno su un foglio.
2) L’insegnante inviterà gli allievi a correre velocemente o a saltare per 5-10 minuti e valuterà quando
dare l’alt, considerando le condizioni fisiche di ogni bambino.
3) O gni bambino misurerà la propria temperatura corporea immediatamente dopo aver concluso
l’attività fisica e la confronterà con quella iniziale.
 entre i bambini misureranno la temperatura, l’insegnante chiederà loro di ascoltare il proprio
4) M
corpo per valutare eventuali cambiamenti.
 utti i bambini racconteranno le proprie sensazioni.
5) T
 e l’insegnante non avesse a disposizione un alto numero di termometri, potrà far svolgere
6) S
l’esperimento a gruppi.

Q
Conclusioni
La temperatura corporea aumenta quando si svolgono esercizi faticosi. Il corpo richiede
maggiore energia: la produzione di energia avviene attraverso una combustione che
genera calore.

Approfondimenti
• È importante che gli allievi confrontino i risultati delle loro esperienze.
• L ’­­insegnante farà riflettere sul fatto che la temperatura si è alzata, ma non per tutti nello stesso modo. Farà
anche rilevare che le temperature iniziali e finali non erano uguali, ma si mantenevano comunque tutte
entro un certo intervallo. La temperatura corporea, infatti, si mantiene sempre circa tra + 35° e + 40°.
• L’insegnante può collegare questa esperienza con altre note agli allievi in cui si possa rilevare che la pro-
duzione di energia genera calore: gli elettrodomestici e il computer che si riscaldano quando funzionano,
lo sfregamento delle mani…
• L o studio del corpo umano è un argomento che viene, di norma, affrontato in classe quinta, ma già ora
­l’insegnante può collegare questo esperimento allo studio della trasformazione degli alimenti in energia.

19
SCHEDA
SCIENZE
7
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

ANCHE NOI POSSIAMO


PRODURRE CALORE?
Completa la tabella, poi rispondi.

Temperatura Temperatura dopo


Differenza
iniziale l’esercizio fisico

• La tua temperatura si è modificata dopo la corsa? __________


• Ai tuoi compagni è successo un fenomeno analogo o diverso? __________________
• Ricordi la temperatura più bassa del tuo corpo che hai potuto registrare in altre
­occasioni? ________________________
• E la temperatura più alta? __________________________

Disegna te stesso dopo l’attività fisica e descrivi le tue sensazioni,


utilizzando le domande guida.

Come ti sentivi?
Come batteva il tuo cuore?
Eri sudato?
Come era il tuo respiro?
La temperatura corporea era cambiata?

___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________

Completa segnando con una X.


La temperatura corporea è aumentata Il corpo ha prodotto calore:
perché:
per riscaldarsi, altrimenti, correndo,
il corpo ha prodotto calore. si sarebbe raffreddato.
il corpo è stato esposto al Sole. perché aveva bisogno di energia
e producendola si sviluppa calore.
zione; mettere in re
po rtune dedu lazione i
O.A.: saper osservare e fare op
20
fenomeni.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La trasmissione del calore

O
Che cosa si vuole dimostrare
I materiali trasmettono il calore in modo differente.

Obiettivo
 Conoscere buoni e cattivi conduttori di calore

Occorrente
• due bastoncini di formato uguale (o molto simile): uno di ferro e uno di legno
• due monete da 1 o 2 o 5 centesimi (le monete devono essere tutte uguali)
• una candela
• acqua
• un fornello elettrico

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiederà agli allievi di formulare ipotesi riguardo la conduzione di calore nei vari materiali:
Quale materiale si scalderà prima? Quale materiale si scalderà dopo?
Successivamente, lo stesso esperimento potrà essere effettuato utilizzando anche altri bastoncini di
materiali differenti da quelli indicati; gli allievi formuleranno delle ipotesi stilando una classifica ipoteti-
ca dei materiali dal migliore al peggiore conduttore di calore.

Esperimento
1) Attaccare con una goccia di cera fusa una moneta su ognuno dei due bastoncini, alla stessa distanza
da una estremità.
2) Immergere i bastoncini in acqua calda, sul fornello acceso, facendo attenzione che le monete riman-
gano fuori dall’acqua.
3) Attendere e controllare quale moneta si staccherà per prima.
La prima moneta a staccarsi sarà quella sul bastoncino di ferro, poi quella sul bastoncino di legno.

Q
Conclusioni
Il ferro è un buon conduttore di calore, perciò si è riscaldato più in fretta degli altri: la cera
che teneva attaccata la moneta si è fusa prima e la moneta si è staccata. Il legno è un cattivo
conduttore di calore, perciò è stato necessario più tempo perché si riscaldasse e il calore
fondesse la cera. Se, oltre al bastoncino di legno e di metallo, ne venissero utilizzati anche
altri (ad esempio di vetro, di plastica, di alluminio), le monete si staccherebbero in questo
­ordine: alluminio, ferro, vetro, plastica, legno.

Approfondimenti
Collegare questo esperimento con quello proposto nella scheda 6. L’insegnante ricorderà l’esperimento e
chiederà agli alunni se i materiali che si sono scaldati più in fretta sono buoni o cattivi conduttori di calore.
Collegare anche con l’esperimento della scheda 1 che dimostrava come la lana fosse un materiale isolante.
L’insegnante può utilizzare questo esperimento per spiegare l’effetto dei grandi bacini di acqua sul clima.
L’acqua è un cattivo conduttore di calore: perciò si riscalda lentamente in estate e, altrettanto lentamente,
si raffredda in inverno, cedendo il calore accumulato e influendo in modo benefico sul clima delle zone
circostanti.

21
SCHEDA
SCIENZE
8
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA TRASMISSIONE DEL CALORE


Completa per descrivere l’esperimento.

Su due bastoncini di _______________ e


di _______________, abbiamo ­attaccato
__________________________________.

Abbiamo _______________________________
_______________________ , facendo in modo
che le monete __________________________
_______________________________________.

La moneta attaccata sul bastoncino di ferro ________


_______________________________________________
______________________________________________ .
_________________________________, mentre quella
attaccata sul bastoncino di ______________________
______________________________________________ .

Con questo esperimento abbiamo dimostrato che _______________________________


___________________________________________________________________________ .

Per ogni materiale, scrivi I se è isolante e non fa passare il calore,


NI se fa passare il calore con facilità.

plastica alluminio

lana

acciaio
vetro
legno

i calore.
nduttori d
O.A.: conoscere buoni e cattivi co
22 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Il calore e la temperatura

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il calore è una forma di energia, mentre la temperatura è una
grandezza che indica quanto un corpo sia caldo.

Obiettivi
 Conoscere i termini specifici della disciplina
 Comprendere la differenza tra calore e temperatura

Occorrente
• un termometro che arriva fino a 100°
• due fornelli
• due pentolini uguali
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiederà agli alunni se, secondo loro, i termini ”calore” e ”temperatura” sono sinonimi
oppure no. Chiederà di elencare le occasioni in cui hanno utilizzato entrambi i termini e di analizzare
che cosa, in quei casi, le parole volessero indicare.

Esperimento
1) Con l’acqua riempire un pentolino quasi completamente e l’altro per circa un terzo del suo volume.
2) Misurare la temperatura dell’acqua nei due contenitori: sarà uguale.
3) Porre i due pentolini per 3-4 minuti su due fornelli elettrici regolati alla stessa temperatura.
4) Misurare la temperatura dell’acqua.
 La temperatura di quella contenuta nel pentolino in cui ce n’era meno è più alta di quella contenuta
nell’altro nonostante i due contenitori abbiano ricevuto la stessa quantità di energia.

Q
Conclusioni
Calore e temperatura non indicano lo stesso elemento: il calore è l’energia fornita o
trasmessa, la temperatura misura invece quanto un corpo sia caldo. In questo caso il calore
fornito è stato uguale, ma la temperatura registrata diversa. L’energia, infatti, ha dovuto
riscaldare in un caso una quantità maggiore di acqua e la temperatura è aumentata di meno.

Approfondimenti
La differenza tra calore e temperatura è molto importante: per aiutare gli allievi, l’insegnante potrà
­invitarli a elencare le forme di energia che conoscono e a fare ipotesi su come producano calore.
Far osservare un termometro per rilevare che la temperatura si misura in gradi centigradi. Il calore,
invece, si misura in joule.
Porrà poi domande del tipo:
Chi fornisce il calore necessario alla stanza: il termosifone o il termometro?
Come misuro la temperatura della stanza: con il termosifone o con il termometro?

23
SCHEDA
SCIENZE
9
Io sperimento… con il calore •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL CALORE E LA TEMPERATURA
Segna la temperatura iniziale e quella finale dell’acqua, poi rispondi.

• La temperatura iniziale dell’acqua contenuta nei due contenitori era la stessa?


__________________________________________________________________________
• È stata fornita la stessa quantità di calore all’acqua contenuta nei due pentolini?
__________________________________________________________________________
• In quale dei due pentolini la temperatura finale dell’acqua era maggiore? Perché?
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
• Che cosa hai imparato con questo esperimento? ________________________________
__________________________________________________________________________

Completa segnando con una X.


Il calore è: La temperatura è:
 n forma di energia, detta anche
u un forma di energia, detta anche
energia calorica. energia calorica.
la misura di quanto un corpo è caldo. la misura di quanto un corpo è caldo.

Osserva e rispondi.

Qual è la temperatura? _________________


Chi sta fornendo calore? _________________

Qual è la temperatura? __________________


Chi sta fornendo calore? _________________

Qual è la temperatura dell’acqua? _________________


Chi le ha fornito calore? __________________________

d isciplina; comprendere la
fici della differenza
fra calore e temperatura
.
O.A.: conoscere i termini speci
24 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

IO SPERIMENTO… CON L’ARIA


L’aria è l’elemento in cui ogni essere vivente è immerso in qualsiasi momento della sua vita, ma essen-
do invisibile, spesso è poco conosciuta. Per questo motivo tutta l’unità didattica mira a rendere consa-
pevoli gli allievi della presenza, degli effetti e delle caratteristiche di questo prezioso gas.

Obiettivi dell’unità
 Comprendere che l’aria circonda ogni cosa
 Comprendere che l’aria è una miscela di gas tra cui l’ossigeno
 Capire che l’aria calda è più leggera di quella fredda, conoscere i movimenti dell’aria
 Rilevare che l’aria esercita una pressione sui corpi
 Intuire come si verifica l’effetto serra

Percorso dell’unità didattica


• È importante che l’insegnante inizi l’attività con un brain storming che miri a far emergere le co-
noscenze degli alunni circa la presenza dell’aria e i suoi effetti ponendo alcune domande-stimolo:
Che cosa senti se muovi le mani velocemente?
Che cosa sono quelle bollicine che vedi attorno a un oggetto quando lo immergi nell’acqua?
Che cos’è il vento?
(Scheda 10)
• I primi esperimenti proposti indagano la presenza, gli effetti, la composizione dell’aria e, in partico-
lare, la presenza di ossigeno in essa.
(Schede 11 e 12)
• Si passa poi ad analizzare le caratteristiche dell’aria quando varia la temperatura. Riscaldandosi, le
molecole dell’aria si allontanano una dall’altra: per questo motivo, a parità di peso, occupano un
­volume maggiore e tendono a salire verso l’alto. Questo fenomeno genera i venti.
(Schede 13, 14, 15)
• L’unità didattica riprende poi l’osservazione degli effetti della pressione atmosferica. Lo studio della
pressione atmosferica può essere proficuamente collegato al programma previsto per questa classe
nell’area geografica.
(Schede da 16 a 19)
• Infine, viene realizzato un esperimento che rende evidenti gli effetti dei gas presenti nell’atmosfera
che danno origine all’effetto serra.
(Scheda 20)

Indicazioni metodologiche
Ogni esperimento proposto deve essere preceduto da una discussione che faccia emergere le co-
noscenze già acquisite e porti gli allievi a formulare ipotesi su quanto potrà accadere e, soprattutto,
a motivare le ipotesi. È importante, infatti, che gli allievi non cerchino di indovinare che cosa potrà
accadere, ma colleghino le conoscenze pregresse per generalizzare e arrivare all’intuizione delle leggi
che regolano la natura. Ricordiamo che è molto più proficuo che gli allievi effettuino in prima persona
gli esperimenti. Potranno lavorare in un piccolo gruppo, se le condizioni lo consentono, poi mettere in
comune con gli altri le osservazioni e i risultati.

25
SCHEDA
SCIENZE
10
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

DOV’È L’ARIA?
Osserva e rispondi.

Nella gomma vi è aria? _________________________


A che cosa serve? _____________________________
_____________________________________________

Da che cosa puoi rilevare la presenza dell’aria nell’acqua?


_____________________________________________________
Dove era contenuta l’aria che vedi nelle bolle? ___________
_____________________________________________________

Che effetto ha l’aria sotto il paracadute? ________________


___________________________________________________
___________________________________________________
___________________________________________________
___________________________________________________

Da dove proviene l’aria che ora si trova nelle bolle


di sapone? ____________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________

Che cosa sostiene l’aliante? ______________


_______________________________________
_______________________________________
_______________________________________
_______________________________________

ni cosa.
onda og
O.A.: comprendere che l’aria circ
26 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Costruisci un sommergibile

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria occupa uno spazio.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Comprendere gli utilizzi dell’aria

Occorrente
• una cannuccia pieghevole
• una bottiglia di plastica o di vetro
• un catino piuttosto grosso

Prima dell’esperimento
L’insegnante, prima di dare avvio all’esperimento, raccoglie tutte le conoscenze possedute dagli allievi
­relativamente all’argomento.
Chiederà loro:
Che cos’è, secondo voi, l’aria? Dove si trova? Ha un peso? Occupa uno spazio?…
Non è necessario che l’insegnante corregga immediatamente le eventuali conoscenze errate: lo farà
insieme agli alunni quando verificheranno, attraverso l’esperienza diretta, i loro errori. Chiede, però,
loro di motivare sempre le loro affermazioni.

Esperimento
1) Immergere la bottiglia nel catino pieno di acqua, inclinandola in modo che si riempia. Affinché la
bottiglia sia completamente piena, occorre riempirla, tapparla e togliere il tappo solo dopo averla
immersa. Far notare il diverso comportamento delle bottiglie di vetro o di
plastica: se si immerge una bottiglia di vetro, essa va completa-
mente a fondo; se si utilizza una bottiglia di plastica o un
flacone in tetrapak, esso non si ferma sul fondo del ca-
tino, ma galleggia un po’.
2) Infilare una estremità della cannuccia nella bottiglia
e soffiare.
3) La bottiglia, comincerà a salire verso l’alto.

Q
Conclusioni
La bottiglia piena di acqua è andata a fondo, ma quando viene soffiata
­dell’aria al suo interno, questo gas prende il posto dell’acqua. Il contenuto
della bottiglia diventa più leggero ed essa sale verso l’alto.

Approfondimenti
I sommergibili funzionano con un meccanismo analogo: immettono acqua per andare a fondo e pom-
pano aria per salire a galla.
Collegare anche allo studio del corpo umano: i polmoni contengono aria che viene soffiata all’esterno.

27
SCHEDA
SCIENZE
11
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

COSTRUISCI UN SOMMERGIBILE
Disegna la bottiglia dell’acqua all’inizio e alla fine dell’esperimento.

INIZIO FINE

Completa, descrivendo le fasi dell’esperimento.


1. Abbiamo messo una bottiglia piena di acqua in un catino e abbiamo notato che
_________________________________________________________________________.
2. Con una cannuccia abbiamo ________________________________________________
_________________________________________________________________________.
3. La bottiglia _______________________________________________________________
_________________________________________________________________________.
4. Con questo esperimento abbiamo verificato che ______________________________
_________________________________________________________________________.

Completa segnando con una X.

Per immergersi il sommergibile deve: Per risalire in superficie il sommergibile deve:

immettere acqua nei serbatoi. immettere acqua nei serbatoi.


pompare aria nei serbatoi. pompare aria nei serbatoi.

l’aria.
O.A.: comprendere gli utilizzi del
28 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Che cosa c’è nell’aria?

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria è un miscuglio di gas.

Obiettivo
 Comprendere che l’aria contiene ossigeno e altri gas

Occorrente
• un contenitore largo e piatto o un piatto fondo
• una candela
• un vasetto piuttosto alto
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli alunni di formulare ipotesi sulla composizione dell’aria.
Chiede perché una candela accesa, se viene coperta con un vasetto, smette di ardere (si veda esperi-
mento dalla scheda 5). Se gli alunni non hanno ancora compiuto questa esperienza o non la ricordano,
­l’insegnante la farà effettuare per esplicitare che una combustione avviene solo in presenza di ossigeno.
L’insegnante, attraverso domande-stimolo, invita gli alunni a formulare ipotesi:
Da che cosa è composta l’aria?
Che cosa succede a una candela accesa se è coperta da un vasetto?
Che cosa è necessario perché la candela bruci?

Esperimento
1) Fissare la candela al contenitore (o al piatto) utilizzando qualche goccia di cera.
2) Mettere un po’ di acqua nel contenitore in modo che raggiunga circa il livello di 2 o 3 cm.
3) Coprire la candela spenta con il vasetto per controllare che il fondo del vasetto non tocchi lo stop-
pino.
4) Far notare che l’acqua entra nel vasetto e raggiunge lo stesso livello dell’acqua che si trova nel con-
tenitore, all’esterno del vasetto.
5) Togliere il vasetto, accendere la candela e coprirla di nuovo con il vasetto.
Dopo pochi secondi la candela si spegnerà e l’acqua, nel vasetto, salirà a un livello maggiore di
quello iniziale.

Q
Conclusioni
La candela, ardendo, ha consumato l’ossigeno contenuto nell’aria intrappolata nel vasetto.
L’acqua ha occupato lo spazio lasciato libero dall’ossigeno. Il vasetto non si riempie
completamente di acqua perché in esso è rimasto un altro gas: si è dimostrato dunque che
l’aria è un miscuglio di gas, tra i quali uno è l’ossigeno.

Approfondimenti
L’insegnante può dire agli allievi che i gas che compongono l’aria sono azoto (78% circa) e ossigeno
(21% circa). Il restante 1% è formato da altri gas (argon, anidride carbonica, elio, neon…).

29
SCHEDA
SCIENZE
12
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

CHE COSA C’È NELL’ARIA?


Descrivi le fasi dell’esperimento e completa.

___________________________
___________________________
___________________________
___________________________
___________________________
___________________________

___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________

Con questo esperimento abbiamo dimostrato che ______________________________


___________________________________________________________________________.

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).


• L’ossigeno è il solo gas presente nell’aria. V F

• L’ossigeno si è consumato durante la combustione. V F


•S e la candela è spenta, l’acqua nel vasetto raggiunge
lo stesso livello di quella nel contenitore. V F
• L’acqua si è consumata con la combustione. V F

igeno e altri gas.


tiene oss
O.A.: comprendere che l’aria con
30 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

L’aria calda e l’aria fredda

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria calda è più leggera di quella fredda.

Obiettivi
 Osservare un fenomeno e fare opportune deduzioni
 Capire che l’aria calda è più leggera di quella fredda
 Intuire le conseguenze di un fenomeno osservato

Occorrente
• una candela
• un foglio di carta velina o altro tipo di carta, purché leggera

Prima dell’esperimento
Riempire un bicchiere di acqua calda e chiedere agli alunni di passare la mano sopra e sotto il bicchiere.
Si accorgeranno che percepiscono una temperatura maggiore sopra il bicchiere.
Se si ripete l’esperienza con un bicchiere pieno di cubetti di ghiaccio, i bambini percepiranno un calore
maggiore, cioè sentiranno meno freddo, passando la mano sopra il bicchiere. L’insegnante chiederà
loro di formulare un’ipotesi su questo fenomeno.

Esperimento
1) Attaccare il foglio al bordo di una sedia o di un tavolo basso, in modo che penda verso il basso.
Si noterà che il foglio non si muove.
2) Accendere una candela e porla sotto il foglio, facendo bene attenzione che la fiamma non tocchi il
foglio, sia dunque distante almeno 4-5 centimetri.
Dopo alcuni secondi il foglio comincerà a muoversi verso l’alto.

Q
Conclusioni
La candela accesa ha scaldato l’aria, che si è spostata verso
l’alto, facendo muovere il foglio.

31
SCHEDA
SCIENZE
13
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’ARIA CALDA E L’ARIA FREDDA


Colora in azzurro la mano che percepisce un calore minore
e in rosso quella che percepisce un calore maggiore.

Osserva e rispondi.

Il foglio è fermo o in movimento? Perché il foglio si muove? ____________


_____________________________________ ____________________________________
Perché? ____________________________ In quale direzione si muove? _________
_____________________________________ ____________________________________

Che cosa hai dimostrato con questo esperimento? _____________________________


____________________________________________________________________________
i quella fredda.
leggera d
O.A.: capire che l’aria calda è più
32 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Lo spostamento dell’aria

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria calda è più leggera di quella fredda.

Obiettivi
 Osservare un fenomeno e fare opportune deduzioni
 Capire che l’aria calda è più leggera di quella fredda
 Intuire le conseguenze di un fenomeno osservato

Occorrente
• una bottiglia di vetro con l’imboccatura piccola
• una moneta che copra completamente l’imboccatura

Prima dell’esperimento
Questo esperimento ha lo stesso obiettivo di quello precedente: dimostrare che l’aria calda sale.
Perciò quando, durante l’esperimento, l’insegnante inviterà gli alunni a formulare ipotesi su che cosa
accadrà alla moneta, ricorderà loro anche l’esperimento compiuto in precedenza.

Esperimento

1) Porre la bottiglia vuota nel freezer almeno per un giorno.
2) Estrarre la bottiglia e porre sull’imboccatura la moneta.
3) Tenere la bottiglia tra le mani calde.
Dopo qualche decina di secondi la moneta comincerà a sussultare.

Q
Conclusioni
L’aria nella bottiglia era molto fredda. Riscaldandosi, aumenta
di volume ed esce dalla bottiglia spingendo verso l’alto la moneta.

33
SCHEDA
SCIENZE
14
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LO SPOSTAMENTO DELL’ARIA
Completa per descrivere le fasi dell’esperimento.

La bottiglia è rimasta nel freezer a lungo perciò l’aria


contenuta al suo interno è _______________________.

Tenendo la bottiglia tra le mani, l’aria fredda al suo


interno si _______________ .
L’aria calda è _______ leggera di quella fredda e occupa
più ___________ , perciò tende a ____________________.

L’aria che esce dalla bottiglia __________________________


la moneta.
Questo esperimento conferma una legge fisica
che abbiamo già conosciuto: l’aria calda
____________________________________________________.

Osserva e completa.
La mongolfiera prende il suo nome dai fratelli Montgolfier
che la brevettarono.
È formata da un _____________ che ha un’apertura
nella parte più bassa.
Al pallone è attaccata una navicella in cui prendono posto
i passeggeri e un bruciatore.
Il bruciatore oggi è alimentato con gas, ma alle origini
utilizzava paglia e lana.
Con la combustione l’aria viene ________________ , gonfia
il _________________ e questo può ____________________.

La lanterna volante è una lanterna di carta, molto usata


in Cina e in altri Stati dell’estremo Oriente.
È formata da una struttura leggera ricoperta di carta.
Al suo interno c’è una piccola _________________.
Quando questa viene accesa l’aria si _____________
e fa sollevare in volo la lanterna.
Quando la fiamma si spegne la lanterna
______________________________ .
i quella fredda.
leggera d
O.A.: capire che l’aria calda è più
34 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La formazione dei venti

O
Che cosa si vuole dimostrare
La differenza di temperatura dell’aria genera
lo spostamento di masse d’aria, cioè il vento.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Intuire come si formano i venti

Occorrente
• 2 candele
• 2 termometri per ambienti (servono per l’esperienza proposta come approfondimento)

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli allievi di raccontare le loro esperienze con il vento.
Essi formulano ipotesi su quali siano le cause che generano i venti.
Per visualizzare meglio gli effetti dello spostamento dell’aria, l’esperimento proposto deve essere com-
piuto in una giornata fredda in cui la temperatura esterna sia decisamente più bassa di quella interna.
È consigliabile ripetere poi l’esperimento in primavera-estate, valutando le differenze e le somiglianze
con quello eseguito in una differente stagione.

Esperimento
1) Aprire leggermente la finestra.
2) Porre una candela accesa vicino allo spiraglio della finestra, nella parte bassa.
3) Tenere una candela accesa vicino allo spiraglio della finestra, nella parte alta.
4) Osservare la direzione delle fiamme.
La fiamma della candela posta nella parte bassa si piega verso l’interno della classe, quella
della candela in alto si piega verso l’esterno.

Q
Conclusioni
L’aria all’interno della classe è più calda di quella esterna.
L’aria calda esce dalla parte alta della finestra e quella esterna, più fredda, entra dalla parte
bassa. Dunque l’aria fredda è più pesante dell’aria calda e tende a scendere. La differenza
di temperatura dell’aria genera il movimento dell’aria, cioè il vento.

Approfondimenti
Con due termometri per ambienti è possibile rilevare la temperatura nella stessa stanza, nello stesso
momento, ad altezze differenti, ponendo un termometro per terra e un altro in alto. Il termometro po-
sto in alto rileverà una temperatura maggiore.

35
SCHEDA
SCIENZE
15
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA FORMAZIONE DEI VENTI


Colora in rosso la freccia che indica aria calda e in blu quella che indica
aria fredda. Poi disegna le fiamme delle candele.

Osserva il disegno che spiega come si formano i venti e completa.

ARIA VENTO ARIA


FREDDA CALDA
VENTO

Il Sole riscalda la superficie terrestre; l’aria che si trova in basso viene riscaldata
dalla terra e _________________________________.
L’aria fredda che si trova in alto va ad occupare il posto _____________________
dall’aria calda.
Questo spostamento di masse di aria genera i ____________________________.

nti.
O.A.: intuire come si formano i ve
36 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Il palloncino che non si vuole gonfiare

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria esercita una pressione sui corpi.

Obiettivo
 Rilevare che l’aria è in grado di esercitare una pressione su tutti i corpi

Occorrente
• una bottiglia
• un palloncino

Prima dell’esperimento
Negli anni precedenti i bambini hanno probabilmente già effettuato esperimenti per rilevare la presen-
za dell’aria e per constatare che il posto da essa occupato, se l’aria non ha la possibilità di spostarsi,
non può essere preso da altra materia.
Ad esempio un foglio di carta nel fondo di un bicchiere non si bagna se il bicchiere viene immerso
nell’acqua verticalmente; una bottiglia non si può riempire se gli spazi tra il collo della bottiglia e l’im-
buto utilizzato per versare l’acqua vengono sigillati con la plastilina.

Esperimento
1) I bambini gonfieranno a turno il palloncino e constateranno che
questa operazione non richiede una particolare forza.
2) Infilare il palloncino nella bottiglia, mettendo l’imboccatura del pal-
loncino sul collo della bottiglia.
3) I bambini proveranno a gonfiare il palloncino messo nella bottiglia.
Per quanti sforzi essi facciano, non riusciranno a gonfiarlo.

Q
Conclusioni
L’aria all’interno della bottiglia preme sulle pareti
del palloncino e non permette che esso si gonfi.

Approfondimenti
L’aria è un gas comprimibile. Gli alunni possono rendersene conto utilizzando una siringa da iniezioni
cui sia stato tolto l’ago. Se viene tappato con un dito il foro d’uscita, si riuscirà a schiacciare lo stantuffo
solo per un piccolo tratto. Ciò significa che l’aria all’interno della siringa è stata compressa e costretta
a occupare meno spazio. Naturalmente lo stantuffo non potrà essere spinto fino in fondo perché l’aria,
pur se comprimibile, occupa comunque uno spazio.

37
SCHEDA
SCIENZE
16
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL PALLONCINO CHE
NON SI VUOLE GONFIARE
Osserva e rispondi. Osserva e rispondi.

Di che cosa è piena la siringa?


__________________________________
__________________________________
__________________________________
Perché il palloncino non si è gonfiato?
____________________________________
____________________________________
Perché l’aria non poteva uscire dalla
bottiglia? ___________________________
____________________________________
Che cosa dimostra questo esperimento?
____________________________________
____________________________________

Che cosa impedisce allo stantuffo


di scendere?
__________________________________
__________________________________
Premendo sullo stantuffo, l’aria
Perché questa bambina riesce a gonfiare ­all’interno della siringa è stata
il suo palloncino?_____________________ ­compressa o è stata mandata via?
_____________________________________ __________________________________
_____________________________________ __________________________________

sercit are una pressione su t


ado di e utti i corp
O.A.: rilevare che l’aria è in gr
38
i.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Cade o non cade?

O
Che cosa si vuole dimostrare
La pressione atmosferica si esercita sia dal basso sia dall’alto.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Intuire il concetto di pressione atmosferica

Occorrente
• una bottiglia di plastica con il tappo
• un punteruolo
• una bacinella
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante pone domande-stimolo per indurre i bambini a ricordare che:
• l’aria esercita una pressione sugli oggetti;
• l’aria esercita la sua pressione sugli oggetti anche dal basso verso l’alto;
• la pressione esercitata dall’aria dipende anche dalla grandezza dell’oggetto su cui pesa l’aria stessa.

Esperimento
1) Con il punteruolo praticare alcuni buchi nel fondo della bottiglia.
2) Immergendo la bottiglia in una bacinella piena d’acqua, riempirla, completamente.
3) Tappare la bottiglia.
4) Sollevare la bottiglia (controllando che i buchi siano in basso).
Dai fori non uscirà acqua.
5) Togliere il tappo della bottiglia (avere cura di compiere questa operazione sulla bacinella).
L’acqua uscirà dai fori sul fondo.

Q
Conclusioni
Quando la bottiglia è tappata, la pressione esercitata dall’acqua verso il basso è minore
di quella esercitata dall’aria dal basso verso l’alto.
Quando il tappo viene tolto, la pressione dell’aria sopra la bottiglia permette la fuoriuscita
dell’acqua.

39
SCHEDA
SCIENZE
17
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

CADE O NON CADE?


Descrivi le fasi dell’esperimento.

____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________

______________________ ______________________ ______________________


______________________ ______________________ ______________________
______________________ ______________________ ______________________
______________________ ______________________ ______________________

Completa.
• Se la bottiglia piena di acqua è tappata, l’acqua non esce dai fori perché _________
_________________________________________________________________________.
• Se alla bottiglia viene tolto il tappo, l’acqua esce dai fori perché _________________
_________________________________________________________________________.
• Con questo esperimento abbiamo dimostrato che ____________________________
_________________________________________________________________________.

ferica.
ne atmos
O.A.: intuire il concetto di pressio
40 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Un contagocce

O
Che cosa si vuole dimostrare
La pressione dell’aria viene esercitata anche
dal basso e impedisce all’acqua di cadere.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Intuire il concetto di pressione atmosferica

Occorrente
• una cannuccia
• acqua

Prima dell’esperimento
Questo esperimento ha le stesse finalità di quello precedente, per cui i due esperimenti possono
anche essere proposti insieme, confrontando gli aspetti simili. Se invece fossero proposti in momenti
differenti, sarà utile ricordare quello precedente.

Esperimento
1) Aspirare un po’ d’acqua in una cannuccia.
2) Tappare immediatamente con un dito la parte superiore della cannuccia.
L’acqua non uscirà.
3) Far uscire l’acqua a gocce, sollevando il dito che chiude in alto la cannuccia e richiudendo immedia-
tamente l’apertura.

Q
Conclusioni
Quando la cannuccia ha solo un foro non tappato, l’acqua non esce perché la
pressione atmosferica la spinge all’interno della cannuccia. Quando si solleva il dito,
la pressione dell’aria viene esercitata anche dall’alto. In questo modo l’acqua cade.

Approfondimenti
Questo esperimento può essere proposto come gioco e come rafforzamento di quanto già appreso.
È possibile confrontare il funzionamento di questo ”contagocce” con un contagocce tradizionale, che
può essere procurato facilmente. In quello tradizionale il liquido rimane all’interno, obbedendo alle
leggi della pressione dell’aria. Affinché esso esca, occorre esercitare una forza che spinga il liquido
verso l’esterno.
Nella scheda 18 viene proposta anche un’esperienza che ha lo scopo di dimostrare che:
• aspirando aria dall’imbuto si riduce la pressione interna;
• la pressione atmosferica si esercita in tutte le direzioni e quindi la posizione dell’imbuto non influisce
sul risultato dell’esperienza.

41
SCHEDA
SCIENZE
18
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

UN CONTAGOCCE
Disegna l’acqua nel ”contagocce” e le gocce.

Osserva questa esperienza, leggi, poi completa segnando con una X.

Aspirando l’aria, il palloncino si curva verso l’interno perché la pressione dentro


l’imbuto è minore.

Se si ripete l’esperienza tenendo


l’imbuto in una posizione differente,
la curvatura del palloncino rimane
sempre uguale.

• Ciò accade perché la pressione dell’aria all’interno del palloncino:

è minore di quella esterna. è maggiore di quella esterna.

• La posizione dell’imbuto:

influisce sulla pressione dell’aria. non


 influisce sulla pressione dell’aria.

ferica.
ne atmos
O.A.: intuire il concetto di pressio
42 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Gli effetti della pressione atmosferica

O
Che cosa si vuole dimostrare
La pressione atmosferica esercita una forza sugli oggetti.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Intuire gli effetti della pressione atmosferica

Occorrente
• due vasetti di yogurt identici (o due piccoli contenitori per alimenti, assolutamente uguali tra loro)
e con il bordo liscio
• un tovagliolo di carta
• un lumino piccolo

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli alunni se hanno già sentito i termini ”bassa pressione” e ”alta pressione” rife-
riti a fenomeni meteorologici.

Esperimento
1) Praticare un foro di circa 2 cm di diametro al centro del tovagliolo di carta che è piegato.
3) Bagnare il tovagliolo.
2) Porre in un vasetto il lumino acceso.
3) Mettere il tovagliolo bagnato sul bordo del vasetto. Coprire il vasetto con l’altro, facendo comba-
ciare perfettamente i bordi e premere leggermente.
4) Attendere che la fiamma del lumino si sia spenta. Se i vasetti non sono trasparenti, attendere circa
30 secondi.
5) Sollevare il vasetto posto in alto.
I due vasetti rimarranno attaccati.

Q
Conclusioni
La fiamma ha bruciato l’ossigeno contenuto nell’aria imprigionata tra i due vasetti.
In questo modo la pressione interna è diventata più bassa di quella esterna.
La pressione esterna ai vasetti, premendo da tutti i lati e contrastata da una minore
pressione interna, tiene ”incollati” tra loro i vasetti.

43
SCHEDA
SCIENZE
19
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

GLI EFFETTI
DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA
Descrivi l’esperimento, poi completa.

1 2

_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________

3 4

_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________

5 6

_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________

I due vasetti rimangono attaccati perché ____________________________________


______________________________________________________________________________.

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).


• La pressione atmosferica si esercita solo dall’alto. V F
• La combustione ha modificato la pressione interna ai vasetti. V F

osferica.
ione atm
O.A.: intuire gli effetti della press
44 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

L’effetto serra

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’aria si riscalda.

Obiettivi
 Comprendere le interazioni tra materiali
 Intuire come si verifica l’effetto serra

Occorrente
• alcuni cubetti di ghiaccio di uguali dimensioni
• tre bicchieri di vetro
• una piccola lastra di vetro che copra il bicchiere
• un pezzo di stoffa
• cotone idrofilo

Prima dell’esperimento
Questo esperimento, l’ultimo dell’unità didattica, può essere collegato a quelli proposti nell’unità di-
dattica precedente, ”Io sperimento con il calore”, verificando sia gli effetti del calore sia la propagazio-
ne del calore per irraggiamento.

Esperimento
1) Mettere uno o due cubetti di ghiaccio in ogni bicchiere.
2) Coprire i tre bicchieri rispettivamente con il vetro, la stoffa, uno spesso strato di cotone idrofilo.
3) Porre i tre bicchieri in un luogo soleggiato.
4) Annotare quanto tempo impiega il ghiaccio a sciogliersi nei diversi bicchieri.

Q
Conclusioni
Il ghiaccio contenuto nel bicchiere coperto con il vetro si scioglierà molto prima degli
altri. Il calore, fornito dai raggi del Sole, rimane ”imprigionato” nel bicchiere coperto dal
vetro. Negli altri, invece, si disperde parzialmente e il ghiaccio si scioglie più lentamente.
Il Sole riscalda gli oggetti: il vetro riflette il calore ”imprigionato” all’interno del bicchiere
aumentando il calore fornito al ghiaccio.
Nell’atmosfera avviene un fenomeno analogo: i gas presenti nell’aria riflettono verso la Terra
il calore che ogni essere, vivente o non vivente, rilascia dopo essere stato scaldato dal Sole.
Anche le serre usate in orticoltura e nei vivai si basano sullo stesso principio.

Approfondimenti
Le conseguenze ambientali dell’effetto serra sono molteplici. Esso è fondamentale per la vita degli
esseri viventi: se i gas presenti nell’atmosfera non trattenessero calore, la temperatura del pianeta
sarebbe costantemente a circa –18°C e la vita non sarebbe possibile nelle forme a noi conosciute. Un
aumento indiscriminato di alcuni gas, in particolare l’anidride carbonica, porta a un surriscaldamento
globale con molte conseguenze negative. Gli alunni possono fare una ricerca sugli aspetti positivi e
negativi dell’effetto serra, sulle cause che lo determinano e sulle conseguenze sull’ambiente a breve e
a lungo termine.

45
SCHEDA
SCIENZE
20
Io sperimento… con l’aria •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’EFFETTO SERRA
Disegna nei tre bicchieri il ghiaccio all’inizio dell’esperimento.

Questa è la situazione finale nei bicchieri.


Per ognuno di essi scrivi con che cosa era stato coperto.

______________________ ______________________ ______________________

Spiega con parole tue il funzionamento di una serra.

_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________

tto serra.
O.A.: intuire come si verifica l’effe
46 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

IO SPERIMENTO… CON L’ACQUA


Gli allievi hanno sicuramente già conosciuto l’elemento ”acqua” nei precedenti anni scolastici… Qui si
propone un percorso per approfondire e integrare le conoscenze.

Obiettivi dell’unità
 Conoscere fenomeni legati al galleggiamento
 Osservare gli effetti della tensione superficiale e della pressione dell’aria
 Conoscere il fenomeno della capillarità e i suoi effetti
 Conoscere gli stati dell’acqua
 Conoscere il principio di Archimede

Percorso dell’unità didattica


Il percorso di questa unità didattica prevede:
• approfondimenti sulle caratteristiche dell’acqua (Schede 21, 22, 23);
• esperienze relative al galleggiamento (Schede 24 e 25);
• esperimenti per visualizzare la tensione superficiale (Schede da 26 a 29);
• esperimenti sul fenomeno della capillarità (Schede 30 e 31).
L’insegnante potrà proporre le schede di approfondimento sulle caratteristiche dell’acqua indifferente-
mente prima o dopo gli esperimenti contenuti nell’unità didattica.
In una di esse viene inserito il termine ”molecola”. Se i bambini non conoscessero ancora il significato
di questa parola, sarà necessario che l’insegnante spieghi loro che la molecola è la quantità più piccola
di ogni materia che mantiene le stesse caratteristiche della materia stessa, cioè la parte più piccola che
possiamo ottenere, ma che è ancora uguale alle materia da cui siamo partiti.

Indicazioni metodologiche
In questa unità didattica le esperienze sul galleggiamento sono collegate alla scoperta di una legge
universale: il principio di Archimede. È necessario che l’insegnante spieghi agli allievi che altri prima
di loro hanno già compiuto percorsi di osservazione della realtà e sono giunti, così, alla conoscenza di
leggi universali.
La conoscenza dell’elemento ”acqua” è fondamentale, perché essa è alla base della vita di tutti gli es-
seri viventi. Perciò si consiglia di approfondire il tema con ricerche personali o di gruppo e con la visio-
ne di filmati relativi alla presenza dell’acqua sulla Terra, nelle sue differenti forme. Lo studio dell’acqua
può essere proficuamente collegato ad altre discipline:
• Geografia: studiando la presenza e le caratteristiche di fiumi, laghi, stagni, mari… nel proprio ­territorio;
• Lingua italiana: cercando poesie o testi narrativi che abbiano come tema di riferimento l’acqua;
• Storia: comprendendo come la presenza di acqua abbia influenzato la vita e lo sviluppo dei popoli;
•A rte e Immagine: realizzando disegni con acquerelli o ritagliando cristalli di neve disegnati su carta
bianca di diversa consistenza.

47
SCHEDA
SCIENZE
21
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA FORMA DELL’ACQUA
Circonda in blu ciò in cui pensi ci sia acqua e in rosso ciò in cui pensi non ce ne sia.

Completa scrivendo la forma che assume l’acqua, scegliendo tra le espressioni


date.

ha una forma propria • assume la forma del contenitore •


non ha forma stabile

L’acqua allo stato liquido L’acqua allo stato solido L’acqua allo stato gassoso
________________________ ________________________ ________________________
__________________________. __________________________. __________________________.

a.
O.A.: conoscere gli stati dell’acqu
48 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
22
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

GLI STATI DELL’ACQUA


Osserva e collega ogni immagine alla spiegazione corrispondente, numerando.

Se la temperatura sale sopra lo zero,


le molecole cominciano ad agitarsi: si
collegano tra loro, ma non
in modo molto solido.
1

Quando la temperatura è alta, l’acqua


bolle e si trasforma in vapore. Le
molecole si allontanano
una dall’altra e si comportano
come tutti i gas: tendono a sfuggire
2 nell’aria e a salire verso l’alto.

Quando la temperatura è inferiore


a 0°C le molecole che formano l’acqua
sono ferme e strettamente ”legate” le
une alle altre. La struttura che
si osserva al microscopio è quella
3 dei cristalli.

Osservando i fiocchi di neve ingranditi con il microscopio elettronico, puoi


notare come essi siano molto diversi tra di loro. Descrivine qualcuno oralmente.

cristallo dendritico cristallo a colonna cristallo stellare

O.A.: conosce
© La Spiga Edizioni
re gli sta
ti dell’acqua. 49
SCHEDA
SCIENZE
23
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

CHE COSA C’È NELL’ACQUA


Leggi l’etichetta di una bottiglia di acqua minerale.
Poi, per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
ANALISI CHIMICA
E CHIMICO FISICA
Pavia, 6 marzo 2011

Residuo fisso 198 mg/ l


Anidride carbonica libera 7 mg/ l

SOSTANZE DISCIOLTE • L’acqua contiene sali minerali. V F


IN UN LITRO D’ACQUA (mg/ l)
Calcio 47,8 mg/ l • I sali minerali contenuti sono
Magnesio 13,9 mg/ l di differente tipo. V F
Sodio 1,8 mg/ l • Il calcio è uno dei componenti
Potassio 0,80 mg/ l V F
meno importanti.
Solfato 8,1 mg/ l
Nitrato 6,8 mg/ l • Anidride carbonica libera significa
Cloruro 1,6 mg/ l che alla sorgente l’acqua contiene
Floruro 0,1 mg/ l già questo gas. V F
Silice 5,1 mg/ l
• La data indica che i controlli sono periodici. V F
Da consumarsi preferibilmente entro:
• L’acqua minerale può essere
vedi collo della bottiglia. V F
conservata per un periodo infinito.

Leggi la classificazione, poi rispondi.

Acque minimamente mineralizzate Residuo fisso < 50 mg/ l


Acque oligominerali Residuo fisso tra 50 e 500 mg/ l
Acque medio minerali Residuo fisso tra 500 e 1500 mg/ l
Acque ricche di sali minerali Residuo fisso > 1500 mg/ l
• Perché l’acqua in bottiglia viene definita ”acqua minerale”? _____________________
___________________________________________________________________________
•A che tipo di acqua appartiene quella di cui hai letto l’etichetta? _________________
___________________________________________________________________________

 rocurati alcune bottiglie di acqua minerale diverse (anche una consigliata


P
per i neonati) e confronta le etichette. Poi rispondi.
• In tutte sono presenti gli stessi elementi? __________
• Tutte hanno la data di scadenza? __________
• Sapresti formulare un’ipotesi sul perché? ______________________________________
___________________________________________________________________________

ali minerali.
ontiene s
O.A.: comprendere che l’acqua c
50 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Il galleggiamento

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il galleggiamento dipende anche dalla temperatura dell’acqua.

Obiettivi
 Comprendere che l’acqua fredda è più pesante di quella calda
 Imparare a fare ipotesi partendo da una situazione osservata

Occorrente
• due contenitori uguali piuttosto grandi, possibilmente di vetro
• due palloncini gonfiabili
• acqua a temperatura ambiente, acqua calda e acqua molto fredda
• cubetti di ghiaccio

Prima dell’esperimento
L’insegnante ricorda le esperienze compiute in classe sul galleggiamento. Chiede agli alunni di stilare
due elenchi di oggetti che, immersi in acqua, galleggiano e non galleggiano.

Esperimento
1) Riempire due palloncini con la stessa quantità di acqua a temperatura ambiente e legarli in modo
che l’acqua non possa uscire.
2) Preparare due contenitori uguali nei quali sarà messa la stessa quantità di acqua: in uno l’acqua sarà
molto calda, nell’altro molto fredda (se necessario, utilizzare i cubetti di ghiaccio per raffreddarla
ulteriormente).
3) Immergere i due palloncini nei due contenitori.
Il palloncino immerso nell’acqua calda andrà a fondo, mentre l’altro galleggerà.

Q
Conclusioni
Il palloncino immerso nell’acqua calda è più pesante dell’acqua spostata perché il liquido
in esso contenuto è a temperatura minore.
Invece il palloncino immerso nell’acqua fredda galleggia perché l’acqua al suo interno è
più calda: quindi il peso dell’acqua che si trova dentro il palloncino è inferiore (a parità di
volume) a quello dell’acqua del contenitore.

Approfondimenti
Nella scheda 24 viene proposto al bambino di ipotizzare che cosa accadrebbe mantenendo stabile
la temperatura dell’acqua dei contenitori e modificando quella dei palloncini: il palloncino con acqua
calda galleggia e quello con acqua fredda andrà a fondo. L’insegnante può anche proporre la realizza-
zione di questo secondo esperimento affinché gli allievi possano verificare le proprie ipotesi. Nei mari
la temperatura dell’acqua diventa sempre più fredda man mano che aumenta la profondità. L’acqua
più calda, infatti, tende a salire.
È possibile collegare questo esperimento con quelli compiuti nell’unità didattica relativa al calore,
spiegando come il calore, nei liquidi, si trasmetta per convezione: le molecole più calde salgono verso
l’alto e quelle più fredde ricadono verso il basso.

51
SCHEDA
SCIENZE
24
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL GALLEGGIAMENTO
Osserva i due contenitori e completa i cartellini scrivendo se l’acqua era fredda,
calda o a temperatura ambiente.

Acqua _____________________ Acqua _____________________

Acqua _____________________ Acqua _____________________

Completa segnando con una X.


Con questo esperimento hai dimostrato che, a parità di volume:

l’acqua calda pesa l’acqua calda pesa più l’acqua calda pesa
meno di quella fredda. di quella fredda. come quella fredda.

Impara a dedurre. Osserva e completa.


Che cosa succederà se nei due contenitori l’acqua sarà a temperatura ambiente
e nei palloncini sarà molto calda o molto fredda?

Acqua a temperatura ambiente Acqua a temperatura ambiente

Nell’acqua a temperatura ambiente il Nell’acqua a temperatura ambiente


palloncino va a fondo. Ciò significa che il palloncino galleggia. Ciò significa che
esso contiene acqua più pesante di quella esso contiene acqua più leggera di quella
esterna. Dunque l’acqua contenuta nel esterna. Dunque l’acqua contenuta
palloncino è ________________________. nel palloncino è ______________________.

redd a è più pesante di quella calda.


O.A.: comprendere che l’acqua f
52 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Il principio di Archimede

O
Che cosa si vuole dimostrare
Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Intuire il principio di Archimede

Occorrente
• una bilancia a T
• due vasetti di yogurt
• materiale vario (sabbia, sassi, terra…)
• un grosso vaso (tipo quello da marmellata nella forma)
• una bilancia da cucina
• reticelle normalmente utilizzate nelle confezioni di limoni, arance, cipolle…
• acqua
Prima dell’esperimento
Per la realizzazione di questo esperimento occorre una bi-
lancia a T, come quella illustrata qui a lato.
Non sempre questo strumento è presente nelle scuole, ma
può essere facilmente realizzato dall’insegnante o dagli al-
lievi. In caso ciò non fosse possibile, si può sostituire con un
appendiabiti che abbia due ganci o due clip alle estremità.
Se si opta per questa soluzione, la ”bilancia” dovrà essere
fissata a qualche supporto, ad esempio un gancio nel muro.

Esperimento
1) Riempire i vasetti di yogurt con materiale scelto dagli allievi e pesarli in modo che il peso dei vasetti
pieni sia uguale.
2) Utilizzando le reticelle, appendere i due vasetti alle estremità della ”bilancia” a T.
3) Far notare agli allievi che la bilancia rimane in equilibrio perché il peso è uguale.
4) Riempiere di acqua il vaso, per 3\4 circa.
5) Mettere il vaso sotto uno dei vasetti in modo che quest’ultimo entri nell’acqua, senza però esserne
coperto. È necessario in questa fase aver cura di non toccare il vasetto di yogurt con le mani affin-
ché gli allievi colgano che la spinta è stata data dall’acqua e non da altri agenti. Il vasetto immerso
nell’acqua sarà spinto verso l’alto e la bilancia non sarà più in equilibrio.

Q
Conclusioni
Il vasetto, quando viene immerso nell’acqua, riceve una spinta dal basso.

Approfondimenti
Ripetere più volte l’esperimento variando i materiali utilizzati per riempire i vasetti e il loro peso. Cam-
biare anche il liquido messo nel vaso grande: ad esempio olio o alcool rosso. Far valutare agli allievi le
similitudini e le differenze.

53
SCHEDA
SCIENZE
25
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
Descrivi le fasi dell’esperimento, poi completa.

___________________________________ ___________________________________
___________________________________ ___________________________________
___________________________________ ___________________________________

Con questo esperimento abbiamo dimostrato che ______________________________


___________________________________________________________________________.

Completa segnando con una X.


Il principio di Archimede afferma che La spinta è:
un corpo immerso in un liquido:
pari al peso dell’intero oggetto.
riceve una spinta dal basso verso l’alto. pari al peso del liquido spostato.
riceve una spinta dall’alto verso il basso.

Osserva e completa.

La nave è molto pesante, La biglia affonda perché _______________


ma galleggia perché __________________ _____________________________________
____________________________________ . _____________________________________.

ed e .
O.A.: intuire il principio di Archim
54 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La tensione superficiale

O
Che cosa si vuole dimostrare
Le molecole dell’acqua in superficie rimangono più vicine le une alle altre
e formano una specie di pellicola invisibile chiamata ”tensione superficiale”.

Obiettivi
 Conoscere il fenomeno della tensione superficiale
 Osservare e fare opportune deduzioni

Occorrente
• acqua
• un contenitore
• alcune monete da 10 lire: ormai non sono più in uso, ma non dovrebbe essere difficile procurarsele;
in alternativa si possono utilizzare delle graffette da ufficio e dei pezzetti di cartoncino.

Prima degli esperimenti


L’insegnante chiede ai bambini se hanno mai osservato piccoli insetti che riescono a camminare
­sull’acqua di stagni o pozze d’acqua. Sollecita delle risposte, poi propone due esperimenti.

Primo esperimento
1) Riempire fino all’orlo il contenitore e far osservare agli alunni che l’acqua supera legger-
mente il bordo del contenitore, ma non fuoriesce: essa forma come una piccola cupola.

Secondo esperimento
1) Riempiere il contenitore con acqua fino a circa 3\4 e osservare che gli oggetti presi in considerazio-
ne (monete, graffette o pezzi di cartoncino), quando vengono immessi nell’acqua senza particolari
accorgimenti, non galleggiano.
2) Estrarre gli oggetti dall’acqua.
3) Attendere alcuni secondi che l’acqua sia ferma e provare a mettere con delicatezza gli oggetti sull’acqua.
4) Forse i bambini non riusciranno al primo tentativo, ma provando più volte dovrebbero riuscire a far
galleggiare gli oggetti.
Un consiglio: non sempre risulta facile far galleggiare gli oggetti utilizzando la tensione superficiale,
per cui è importante invitare i bambini a non scoraggiarsi se non riescono nel loro intento al primo ten-
tativo. Se i bambini non dovessero riuscire a far galleggiare gli oggetti, si può utilizzare questo piccolo
accorgimento: si mette la moneta (o la graffetta) su un fazzoletto di carta molto sottile, utilizzandone
solo un velo. Si appoggia il fazzoletto sull’acqua. Spingendo delicatamente le punte del fazzoletto lo si
fa immergere. Gli oggetti rimarranno a galla.

Q
Conclusioni
Sulla superficie dell’acqua si forma una specie di pellicola capace
di sostenere il peso di piccoli oggetti.

Approfondimenti
È importante che i bambini sappiano distinguere gli oggetti che galleggiano perché hanno un peso
specifico minore dell’acqua e dunque galleggiano sempre, da quelli che galleggiano solo quando la
tensione superficiale li sorregge.

55
SCHEDA
SCIENZE
26
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA TENSIONE SUPERFICIALE
Completa.

L’acqua supera il _________________________


_________________________________________.
Essa non cade perché _____________________
_________________________________________
_________________________________________
_________________________________________.

Colora il quadratino in rosso se l’oggetto o l’animale galleggia perché più


leggero dell’acqua spostata oppure in blu se galleggia perché la tensione
superficiale lo sorregge.

e superficiale.
a tension
O.A.: conoscere il fenomeno dell
56 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La tensione superficiale

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il sapone diminuisce la tensione superficiale.

Obiettivi
 Conoscere il fenomeno della tensione superficiale
 Osservare e fare opportune deduzioni

Occorrente
• acqua
• due contenitori
• borotalco
• sapone liquido per piatti
• un pezzo di cartoncino leggero

Primo esperimento
1) Ritagliare da un cartoncino leggero un rettangolo non molto grande (circa 3 x 5 cm).
2) Appoggiare con delicatezza la sagoma sull’acqua, stando attenti a non farla andare a fondo (se ne-
cessario, utilizzare i consigli di pagina 55).
3) Attendere che la sagoma sia quasi completamente ferma.
4) Mettere una goccia di sapone liquido sul dito.
5) Toccare leggermente la superficie dell’acqua a un’estremità del cartoncino.
Il cartoncino si muoverà in avanti.
Se i bambini non riusciranno al primo tentativo, provare più volte, sostituendo ogni volta l’acqua
­perché non abbia tracce di sapone.

Secondo esperimento
1) Mettere un po’ d’acqua in due contenitori uguali (vanno molto bene le ciotole di vetro perché per-
mettono di osservare da tutti i lati ciò che accade).
2) In uno dei contenitori aggiungere uno spruzzo di sapone liquido e mescolare.
3) Mettere del borotalco sulla superficie dell’acqua in entrambi i contenitori.
Nel contenitore con acqua e sapone il borotalco va a fondo, nell’altro rimane a galla.

Q
Conclusioni
Il cartoncino è sostenuto dalla tensione superficiale. Il sapone ha la particolarità di legarsi
alle molecole dell’acqua e quindi ”rompe” la tensione superficiale. In questo modo la sago-
ma viene ad avere dietro di sé, nel punto in cui il sapone ha toccato l’acqua, una forza minore
di quella che si esercita negli altri punti e balza in avanti, proprio come accade nel tiro alla
fune: quando un giocatore abbandona la presa, gli altri balzano in avanti.
Il borotalco galleggia sostenuto dalla tensione superficiale, ma quando all’acqua viene ag-
giunto sapone essa è molto meno forte e il borotalco non riesce a galleggiare.

Approfondimenti
I saponi sono sostanze ”tensioattive”, perché hanno la capacità di facilitare il mescolamento delle
sostanze. Può essere proposta una ricerca sulla storia dell’uso del sapone: da quando viene utilizzato,
come veniva prodotto, come viene fabbricato oggi…

57
SCHEDA
SCIENZE
27
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA TENSIONE SUPERFICIALE
Descrivi le fasi dell’esperimento.

_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________

_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________
_____________________________ _____________________________

Osserva e completa.

Il borotalco galleggia perché _________ Il borotalco non galleggia perché ______


___________________________________ . ____________________________________.

Con questi esperimenti abbiamo dimostrato che _______________________________


___________________________________________________________________________.

e superficiale.
a tension
O.A.: conoscere il fenomeno dell
58 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Non sempre i buchi


fanno passare l’acqua

O
Che cosa si vuole dimostrare
La pressione dell’aria e la tensione superficiale impediscono
all’acqua di uscire anche se ci sono dei fori.

Obiettivi
 Osservare gli effetti della tensione superficiale e della pressione dell’aria
 Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni

Prima dell’esperimento
L’insegnante ricorda ai bambini quanto già sperimentato riguardo la tensione superficiale e la pres-
sione dell’aria. Infatti, in questo esperimento, a prima vista irrealizzabile, entrano in gioco entrambi i
fenomeni.

Occorrente
• una calza di nylon
• una bottiglia e un bicchiere piuttosto grande (tipo bicchiere da bibita)
• acqua

Esperimento
1) Chiudere bene l’imboccatura della bottiglia con la calza di nylon, che sarà fissata in modo che non
possa staccarsi.
2) Riempire la bottiglia di acqua facendola filtrare attraverso la calza di nylon. L’insegnante farà rilevare
agli allievi che l’acqua entra senza difficoltà.
3) Con un colpo deciso, rovesciare la bottiglia in modo che rimanga perfettamente verticale con l’im-
boccatura coperta dalla calza in basso. (Mentre viene effettuata la rotazione uscirà un po’ d’acqua,
per cui è bene compiere l’esperimento in un luogo aperto o sopra un lavandino.)
4) Dopo l’uscita di alcune gocce, l’acqua non uscirà più anche se il tessuto che copre l’imboccatura è
pieno di buchi.
5) L’esperimento può essere ripetuto utilizzando il bicchiere da bibita; si otterranno gli stessi risultati.
In questo modo si dimostra che la grandezza dell’apertura non influenza la riuscita dell’esperimento.

Q
Conclusioni
La pressione dell’aria spinge l’acqua nella bottiglia. La tensione superficiale inoltre
forma un’ulteriore barriera all’entrata dell’aria e all’uscita dell’acqua.

59
SCHEDA
Io sperimento… con l’acqua • SCIENZE

28 Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

NON SEMPRE I BUCHI


FANNO PASSARE L’ACQUA
Descrivi l’esperimento. Completa segnando con una X,
poi rileggi tutta la descrizione.
• Quando abbiamo messo la bottiglia
sotto il rubinetto, l’acqua entrava
attraverso i fori perché:
l’aria che occupava la bottiglia
poteva uscire.
nella bottiglia non c’era nulla.

• Dalla bottiglia rovesciata non usciva


acqua perché:
i buchi della calza erano tappati
dal calcare.
la tensione superficiale teneva
_________________________________ ”vicine” le molecole di acqua
_________________________________ impedendone la fuoriuscita.
_________________________________
_________________________________ • Un altro fattore che impediva
all’acqua di uscire era:
la pressione dell’acqua all’interno.
la pressione dell’aria all’esterno.

• Con questo esperimento abbiamo


dimostrato gli effetti:
 ella pressione dell’aria
d
e della tensione superficiale.
 ella pressione dell’acqua
d
e della presenza dell’aria.

_________________________________
_________________________________
_________________________________
_________________________________

su perficiale e della pression


tensione e dell’ari
O.A.: osservare gli effetti della
60 a.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

L’acqua che non cade

O
Che cosa si vuole dimostrare
La tensione superficiale e la pressione dell’aria
­impediscono all’acqua di uscire.

Obiettivi
 Osservare gli effetti della tensione superficiale e della pressione dell’aria
 Cogliere gli aspetti significativi di un fenomeno e le loro relazioni

Occorrente
• due bicchieri uguali
• una moneta
• acqua

Prima dell’esperimento
Questo esperimento rafforza l’esperienza precedente. Perciò, prima di effettuarlo, l’insegnante fa
esprimere ad ogni allievo le proprie considerazioni sull’esperimento precedente e lo ricorda.

Esperimento
1) Immergere completamente i due bicchieri nel lavandino pieno d’acqua.
2) Tirarli fuori dall’acqua, mantenendo attaccati gli orli dei due bicchieri.
3) Appoggiare i due bicchieri sovrapposti su un tavolo.
4) Inserire una moneta tra i due bicchieri.
 Uscirà un po’ d’acqua, ma poi la tensione superficiale si riformerà e le molecole d’acqua, una vicina
­all’altra, impediranno all’acqua di uscire.

Q
Conclusioni
La tensione superficiale e la pressione esterna dell’aria
impediscono all’acqua di uscire dalla fessura.

Approfondimenti
La tensione superficiale è una caratteristica di tutti i liquidi: essi formano una specie di ”pellicina” nella
parte che separa il liquido dall’aria (o da un altro materiale).
Anche l’acqua saponata ha questa caratteristica, seppure in misura minore dell’acqua non saponata,
ed è il principio che permette la formazione delle bolle di sapone.
L’insegnante può perciò far giocare i bambini con le bolle di sapone, chiedendo loro come mai l’acqua
che le forma non si disperde, ma le molecole rimangono coese tra loro. Tutti i materiali sono formati
da ­molecole.

61
SCHEDA
SCIENZE
29
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’ACQUA CHE NON CADE


Osserva e spiega perché l’acqua non esce dalla fessura tra i bicchieri.

_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________
_________________________

La molecola dell’acqua è composta Cancella il termine sbagliato.


da due atomi di idrogeno e uno di
ossigeno. Le molecole dell’acqua si attirano/
Colora l’atomo di ossigeno in respingono una verso l’altra.
azzurro e quelli di idrogeno in blu. Quelle che si trovano in fondo/sulla
superficie, a contatto con l’aria, non
hanno altre molecole di acqua che le
attirano verso l’alto/il basso.
Perciò si attraggono tra loro con
maggiore/minore forza. Questi
legami tra le molecole dell’acqua/
aria, più forti del solito, danno
origine alla tensione superficiale
e formano sull’acqua una sorta di
pellicola/plastica che permette tutti
i fenomeni che abbiamo osservato
e che riesce anche a sostenere
pesanti/leggeri animaletti.

perficiale e della pressione


nsione su dell’aria.
O.A.: osservare gli effetti della te
62 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

I fiori che si aprono nell’acqua

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’acqua sale nelle fibre della carta.

Obiettivo
 Intuire il fenomeno della capillarità

Occorrente
• carta
• una bacinella con acqua

Prima dell’esperimento
Questi esperimenti sono propedeutici all’acquisizione del concetto di capillarità. L’insegnante porrà
domande quali: L’acqua scende solo verso il basso o potrebbe anche risalire? Avete mai avuto modo
di osservare questo fenomeno? Se sì, quando?
L’insegnante annoterà le conoscenze pregresse per poterle poi riordinare al termine degli esperimenti.
È possibile, infatti, che gli allievi abbiano osservato l’acqua risalire verso l’alto per cause differenti dalla
capillarità (ad esempio l’acqua sui vetri delle auto che sale verso l’alto spinta dal vento). Al termine
delle attività ricorderà gli esempi fatti e chiederà agli alunni di valutare se la causa fosse la capillarità o
altro. Chiederà inoltre: L’acqua assorbita dalle radici degli alberi dove viene trasportata?

Esperimento
1) Fornire agli allievi una sagoma come questa e far ritagliare
uno o più fiori di carta.
2) Piegare lungo le linee tratteggiate, in modo da formare un
fiore chiuso.
3) Appoggiare i fiori delicatamente sull’acqua.
 Lentamente i petali del fiore si apriranno.

Q
Conclusioni
L’acqua risale lungo le fibre della carta. In questo
modo i petali si inturgidiscono e si aprono.

Approfondimenti
Lo stesso esperimento può essere ripetuto utilizzando sagome di differente grandezza o materiali
differenti, ad esempio cartoncino. Gli allievi noteranno le differenze. La grandezza della sagoma non
incide molto sui tempi di apertura dei petali: invece i fiori di cartoncino si apriranno più lentamente di
quelli di carta. Se vengono utilizzati carta patinata, carta da forno, alluminio da cucina, i petali non si
apriranno.

63
SCHEDA
SCIENZE
30
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I FIORI CHE SI APRONO


NELL’ACQUA
Con l’aiuto dei disegni, descrivi l’esperimento.

__________________________________ __________________________________
__________________________________ __________________________________
__________________________________ __________________________________

__________________________________
__________________________________
__________________________________

Completa segnando con una X.


• Il fiore si è aperto perché:
la carta ha reagito al freddo dell’acqua. l’acqua è penetrata nella carta.

• Questo esperimento funziona:


solo con fiori piccoli. sia con fiori grandi sia con fiori piccoli.

• Questo esperimento funziona:


solo con fiori di carta. con fiori di carta o di cartoncino.

• Con questo esperimento abbiamo dimostrato che:


la carta è impermeabile. l’acqua sale lungo le fibre della carta.

• La capillarità è la proprietà dei liquidi:


di salire in tubi sottili. di scendere attraverso tubi sottili o grandi.

pillarità.
O.A.: intuire il fenomeno della ca
64 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La capillarità

O
Che cosa si vuole dimostrare
L’acqua sale maggiormente nei tubi più sottili.

Obiettivo
 Conoscere il fenomeno della capillarità e i suoi effetti

Occorrente
• s trisce di carta e di stoffa di uguale misura (circa 3 x 10 cm), di differenti tipi (carta, cartoncino, carta
da cucina, carta da forno, cotone, jeans, garza…)
• contenitore con 2-3 cm di acqua colorata (ad esempio con tempera)
• due lastre di vetro o plexiglass (si possono utilizzare le lastre di due pico-glass, le cornici utilizzate per
contenere le fotografie)
• alcune mollette
• una moneta da 10 centesimi

Prima dell’esperimento
L’insegnante spiegherà che, con i due esperimenti, gli allievi osserveranno lo stesso fenomeno in azio-
ne in due forme differenti.

Primo esperimento
1) Dai vari materiali di carta e di stoffa, tagliare dei rettangoli della stessa misura.
2) Immergere le strisce in un contenitore in cui siano state messe circa 3 dita di acqua colorata. Le
strisce saranno poste in modo che un’estremità tocchi l’acqua e l’altra sia sostenuta da un filo o da
un’asticella.
3) I bambini osserveranno come l’acqua salga in modo differente e annoteranno i risultati.

Secondo esperimento
1) Sovrapporre le due lastre di vetro o plexiglass, in modo che coincidano perfettamente.
2) Mettere alcune mollette lungo uno dei lati più stretti della coppia di lastre, in modo che le tengano
ben unite e ferme.
3) Dal lato opposto, in alto, inserire la moneta in modo che le lastre rimangano leggermente separate
da quel lato.
4) Tenendo le due lastre in posizione verticale, immergere per alcuni centimetri la parte inferiore (lato
più lungo) nel contenitore e osservare.
5) L’acqua sale tra i due vetri: nella parte in cui i due vetri sono uniti si posiziona più in alto.

Q
Conclusioni
L’acqua sale maggiormente dove vi è meno spazio perché le molecole
dell’acqua, tendendo ad aggregarsi tra loro, ”si arrampicano” sul vetro.

Approfondimenti
Ripetere eventualmente l’esperimento utilizzando dei tubicini di sezioni diverse, tra i quali anche tubi
capillari, con sezione inferiore a 2 mm.

65
SCHEDA
SCIENZE
31
Io sperimento… con l’acqua •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA CAPILLARITÀ
Indica quali materiali hai utilizzato per verificare l’assorbimento dell’acqua e in
ogni striscia colora il livello raggiunto dall’acqua.

1 2 3 4 5 6

______________ ______________ ______________

______________ ______________ ______________

Completa.
Il materiale più assorbente è ___________________________________.
Il materiale meno assorbente è _________________________________.

Osserva il disegno e descrivi l’esperimento, poi completa.

____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________
____________________________________

Con questo esperimento abbiamo dimostrato che __________________________________


_______________________________________________________________________________.

ità e i suoi effetti.


a capillar
O.A.: conoscere il fenomeno dell
66 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

IO SPERIMENTO… CON LA TERRA


La parola ”terra” indica sia il materiale di cui è formato il suolo sia il pianeta su cui viviamo. In que-
sta unità didattica si prenderà in considerazione la ”terra” come materiale, cercando di individuarne
­caratteristiche e proprietà.

Obiettivi dell’unità
 Comprendere che i terreni contengono acqua non visibile
 Distinguere terreni permeabili e non permeabili
 Comprendere come si forma una sorgente
 Comprendere gli effetti del gelo sulla roccia

Percorso dell’unità didattica


• I primi esperimenti hanno lo scopo di analizzare i differenti tipi di suolo, individuandone gli elementi
che lo compongono.
(Scheda 32)
• Si osserverà poi il rapporto tra terreno e acqua, evidenziando le differenze tra terreni permeabili e
non permeabili.
(Schede 33, 34 e 35)
• Infine si prenderanno in considerazione i cambiamenti del suolo operati dagli agenti atmosferici.
(Scheda 36)

Indicazioni metodologiche
I tipi di suolo sono molteplici e la classificazione di essi varia in base alle caratteristiche che vengono
prese in considerazione: permeabilità, presenza di humus, materiali che li compongono… Non è ne-
cessario, né possibile, che gli allievi conoscano tutti i tipi di suolo esistenti: è importante, però, che
imparino a osservare e a capire quali variabili vanno prese in considerazione per poter affermare di
conoscere le caratteristiche del terreno. È importante che i ragazzi si abituino a registrare le loro osser-
vazioni e a confrontarle con quelle degli altri.
Prima di iniziare il lavoro sulla conoscenza del suolo, far fare ai bambini le seguenti esperienze:
• prelevare campioni di terreno da posti differenti: toccarli e osservarli prima a occhio nudo, poi con la
lente di ingrandimento.
• Rilevarne le caratteristiche: ghiaioso, sabbioso, fangoso, argilloso…
• Osservare la presenza di piccoli animali e di materiale organico (foglie, rametti, semi…).
• I vari tipi di terreno possono anche essere fatti passare attraverso setacci a grana larga e a grana fine
per rilevare la presenza di sassi grandi o piccoli.
L’insegnante porrà domande quali:
Quali diversità osservate nei differenti terreni? Quali somiglianze?
I campioni di terreno prelevati dal bosco (o dal giardino) sono tutti uguali?
Se avete prelevato campioni di terreno a profondità diverse, vi appaiono uguali o diversi?
• Per evidenziare le diverse componenti di ogni terreno, si mescoleranno i campioni con acqua.
• Dopo aver agitato bene il composto, si lasceranno sedimentare.
• Le parti più pesanti si depositeranno sul fondo: osservando le stratificazioni si potrà dedurre la com-
posizione del terreno.

67
SCHEDA
SCIENZE
32
Io sperimento… con la terra •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I DIFFERENTI TIPI DI TERRENO


Osserva e completa segnando con una X.

Mescolando dell’acqua al terreno, sulla superficie


galleggiano numerosi resti organici.
Si tratta di un terreno:
argilloso.
umifero.
sabbioso/ghiaioso.

Se bagnato, questo terreno appare compatto; l’acqua


galleggia su di esso e l’humus è molto scarso o assente.
Si tratta di un terreno:
argilloso.
umifero.
sabbioso/ghiaioso.

Mescolando questo terreno con dell’acqua, sul fondo del


contenitore si depositano piccole particelle di sabbia o
sassi.
Si tratta di un terreno:
argilloso.
umifero.
sabbioso/ghiaioso.

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).

• Nei terreni umiferi le piante crescono bene. V F

• L’humus è la parte più leggera del terreno. V F

• I terreni contengono sempre la stessa quantità di argilla. V F

• La ghiaia si trova solo nei terreni vicini al mare. V F

erreni.
O.A.: osservare le differenze tra t
68 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La terra contiene acqua

O
Che cosa si vuole dimostrare
Diversi tipi di terreno contengono differenti quantità di acqua.

Obiettivi
 Osservare le differenze tra i terreni
 Comprendere che i terreni contengono acqua non visibile

Occorrente
• alcuni campioni di terra (terreno ghiaioso, argilloso, umifero…)
• barattoli uguali (vanno molto bene i barattoli in alluminio dei pelati o dei legumi)
• bilancia

Prima dell’esperimento
L’insegnante ricorda i differenti tipi di terreno e le loro caratteristiche.
I bambini potranno contrassegnare i terreni in base alla caratteristica principale (sabbioso, umifero…)
oppure in base alla provenienza (terra di giardino, bosco, bordo strada…).

Esperimento
1) Pesare una uguale quantità di ogni tipo di terreno (400 g sono sufficienti).
2) Inserire ogni terreno in una scatola. È importante che in ogni scatola venga inserita una quantità di
terreno dello stesso peso. Se 400 g risultassero troppi per qualche tipo di terreno, la quantità andrà
ridotta per tutti i differenti terreni.
3) Etichettare le scatole.
4) Annotare il peso netto, la tara e il peso lordo di ogni scatola (saranno tutti uguali).
5) Lasciare i barattoli vicino a una fonte di calore (al Sole o su un termosifone) per alcuni giorni. Se i
­barattoli vengono esposti al Sole, vanno ritirati quando gli alunni escono da scuola ed esposti nuo-
vamente al m ­ attino.
6) Dopo alcuni giorni pesare nuovamente ogni scatola e annotare il peso lordo. Dedurre il peso netto
della terra, sottraendo il peso della tara. (Oppure pesare direttamente la terra.)

Q
Conclusioni
Con il calore l’acqua contenuta nel terreno è evaporata e il peso netto della terra
contenuta nei vari barattoli è diminuito, ma non in modo omogeneo. Se ne deduce
che i differenti tipi di terreno contengono differenti quantità di acqua.

Approfondimenti
Se gli alunni possiedono già le necessarie conoscenze matematiche, può essere calcolata la percen-
tuale di acqua evaporata sul peso totale, annotando i risultati in una tabella o in un diagramma.

69
SCHEDA
SCIENZE
33
Io sperimento… con la terra •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA TERRA CONTIENE ACQUA


Completa la tabella, scrivendo anche i tipi di terreno che hai raccolto.
Poi rispondi.

Tipo di Peso lordo Peso netto Peso lordo Peso netto


Tara Differenza
terreno iniziale iniziale finale finale

• Che cosa hai potuto osservare? _____________________________________________


__________________________________________________________________________
• Che cosa hai dimostrato con questo esperimento? _____________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

Scrivi i nomi dei differenti tipi di terreno che hai


analizzato, ordinandoli da quello che contiene più acqua
a quello che ne contiene meno. Poi rispondi.
_____________________________________________________
_____________________________________________________
_____________________________________________________

• Che tipo di terreno è quello che contiene la maggiore


quantità di acqua? ___________________________________
• Dove lo hai raccolto? ________________________________
____________________________________________________
• Che tipo di terreno è quello che contiene la minore
quantità di acqua? ___________________________________
____________________________________________________
• Dove lo hai raccolto? ________________________________
____________________________________________________

oa cqua non visibile.


ontengon
O.A.: comprendere che i terreni c
70 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Terreni permeabili e impermeabili

O
Che cosa si vuole dimostrare
Non tutti i terreni sono ugualmente permeabili.

Obiettivo
 Distinguere terreni permeabili e non permeabili

Occorrente
• garza • bottiglie di plastica • acqua • contenitore graduato • differenti campioni di terreno

Prima dell’esperimento
L’insegnante ricorda il ciclo dell’acqua. L’acqua percola nel terreno e, quando incontra un terreno im-
permeabile, forma le falde acquifere o le sorgenti.

Esperimento
1) Preparare un numero di bottiglie di plastica, uguali tra loro, pari al numero di campioni di terreno.
2) In ogni bottiglia tagliare la parte superiore, a circa 2/3 dalla base di appoggio.
3) Nell’imboccatura della bottiglia mettere un pezzo di garza ripiegato a metà.
4) Inserire ogni parte superiore della bottiglia in quella inferiore, come illustrato
nel d­ isegno qui a lato.
5) Inserire nella parte superiore di ogni bottiglia un campione di terreno.
6) Etichettare le bottiglie scrivendo il tipo di terreno inserito.
7) Con l’aiuto della brocca graduata, preparare 500 ml di acqua.
8) Versare l’acqua in una delle bottiglie.
9) Dopo un minuto segnare sulla bottiglia il livello dell’acqua che è filtrata attraverso
il terreno.
10) Ripetere la rilevazione dopo 5 minuti.
11) Prendere nota di quanto tempo l’acqua impiega per percolare completamente
attraverso il terreno.
12) Ripetere l’esperimento con tutti gli altri tipi di terreno. Non è necessario che sia terminata la rile-
vazione con un tipo di terreno per iniziare quella seguente. L’insegnante può suddividere la classe
a gruppi e far osservare a ogni gruppo quanto accade con un tipo di terreno. I risultati ottenuti da
ogni gruppo saranno poi confrontati con quelli degli altri. È necessario che la quantità di acqua
versata in ogni campione di terreno sia sempre la stessa.

Q
Conclusioni
L’acqua percola attraverso i differenti tipi di terreno con tempi differenti: alcuni (i terreni
sabbiosi o ghiaiosi) sono molto permeabili e l’acqua passa attraverso di essi velocemente;
altri sono meno permeabili e l’acqua impiega più tempo.

Approfondimenti
Collegare l’esperimento con osservazioni da effettuare in un giorno di pioggia.
Dove va l’acqua che cade sul terreno? E quella che non riesce a essere assorbita subito? E quella che
cade su strade, case, terreni asfaltati?

71
SCHEDA
SCIENZE
34
Io sperimento… con la terra •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

TERRENI PERMEABILI
E IMPERMEABILI
Completa le etichette disegnando i campioni di terreno e scrivendo il loro nome.
Se hai utilizzato più di 5 campioni, scegli quelli che ritieni più significativi.

Segna con una riga rossa il livello dell’acqua dopo un minuto e con una riga blu
quello ­raggiunto dopo 5 minuti.

Ordina i 5 tipi di terreno dal Ora rispondi.


più permeabile al meno
permeabile. Che cosa hai dimostrato con questo
___________________________ esperimento? ___________________________
___________________________ ________________________________________
___________________________ ________________________________________

Cancella il termine sbagliato.


Il terreno sabbioso e quello ghiaioso sono permeabili/impermeabili. Osservandoli,
si può notare che sono formati da piccole parti che non si attaccano/si attaccano
tra di loro. Per questo motivo vengono facilmente/difficilmente attraversati dall’acqua.
Il terreno argilloso è permeabile/impermeabile. Osservandolo, si presenta compatto/
granuloso. Le parti che lo compongono sono/non sono unite saldamente.
Per questo motivo l’acqua filtra attraverso di esso con facilità/difficoltà.

permeabili.
bili e non
O.A.: distinguere terreni permea
72 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Costruisci una sorgente

O
Che cosa si vuole dimostrare
Le sorgenti si trovano in presenza di un terreno impermeabile.

Obiettivi
 Saper osservare e fare opportune deduzioni
 Comprendere come si forma una sorgente

Occorrente
• un vaso di plastica per le piante (o un secchiello)
• terriccio (va molto bene quello venduto nei supermercati)
• un foglio di plastica resistente
• acqua
• un sottovaso piuttosto grande (o un grande piatto di plastica)

Prima dell’esperimento
I bambini ricostruiscono il ciclo dell’acqua, iniziando e terminando dal momento in cui essa sgorga da
una sorgente.

Esperimento
1) Riempire per circa 2/3 il contenitore con terriccio bagnato.
2) Pressare bene.
3) Mettere sul terriccio il foglio di plastica avendo cura che esso lo copra interamente. Può essere più
largo di 1 o 2 centimetri, ma non più piccolo. Nel caso fosse più largo, la parte in eccesso sarà spinta
lungo le pareti del contenitore.
4) Mettere altro terriccio bagnato sopra il foglio di plastica, fino a quando il contenitore non sarà com-
pletamente pieno.
5) Pressare bene il terreno.
6) Rovesciare il vaso su un grande piatto di plastica, in modo che si formi una piccola montagna di
terra.
7) Versare lentamente dell’acqua sul culmine della ”montagna”, avendo cura di farla cadere sulla som-
mità e non lungo i versanti.
L’acqua percolerà nel terreno e uscirà dalle pareti in corrispondenza del foglio di plastica.

Q
Conclusioni
La plastica si comporta come il terreno impermeabile. L’acqua che
filtra nel terreno viene fermata da essa ed esce all’esterno.

Approfondimenti
Osservare le sorgenti di un fiume, direttamente o attraverso foto e/o filmati.
L’esperimento può essere ripetuto anche alcuni giorni dopo la prima volta. In questo caso il terreno si
sarà asciugato e si noterà che occorrerà versare una quantità maggiore di acqua prima che essa riaffiori
dalla ”sorgente”.

73
SCHEDA
SCIENZE
35
Io sperimento… con la terra •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

COSTRUISCI UNA SORGENTE


Descrivi le fasi dell’esperimento.

_______________________ _______________________ _______________________


_______________________ _______________________ _______________________
_______________________ _______________________ _______________________

_______________________ _______________________ _______________________


_______________________ _______________________ _______________________
_______________________ _______________________ _______________________

Completa segnando con una X.


Abbiamo simulato Abbiamo costruito Abbiamo dimostrato che:
il comportamento: una piccola:
l’acqua
 percola nel terreno ed
del
 terreno cascata. esce all’esterno quando incontra
impermeabile. sorgente. uno strato impermeabile.
della roccia. l’acqua si disperde nel terreno.
gente.
a u na so r
O.A.: comprendere come si form
74 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

La terra viene erosa

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il freddo spacca le rocce e le frantuma.

Obiettivi
 Saper osservare e fare opportune deduzioni
 Comprendere gli effetti del gelo sulla roccia

Occorrente
• plastilina o creta
• pellicola per alimenti
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli alunni se hanno mai osservato degli oggetti che, lasciati alle intemperie per
lungo tempo, hanno modificato il loro aspetto.

Esperimento
1) Modellare due palline di creta dello stesso peso.
2) Inumidirle, passandole velocemente sotto l’acqua.
3) Avvolgerle nella pellicola.
4) Riporne una nel freezer e tenere l’altra a temperatura ambiente.
5) Togliere la pallina dal freezer dopo uno o due giorni e osservarla.
 La pallina presenterà qualche crepa, mentre quella non riposta nel freezer non avrà subito cambia-
menti.
6) Bagnare nuovamente le due palline, ricoprirle con la pellicola e riporre nel freezer la pallina che vi
era già stata messa in precedenza.
7) Dopo uno o due giorni estrarre la pallina dal freezer e confrontarla con l’altra.
La pallina estratta dal freezer presenta delle crepe ancora più profonde che in precedenza.

Q
Conclusioni
L’acqua che è penetrata nella creta, gelando, ha prodotto alcune crepe, che hanno reso il
materiale più fragile. Allo stesso modo l’acqua filtra nelle rocce e, gelando ripetutamente,
nel corso dei secoli le erode e modifica il paesaggio.

Approfondimenti
La pallina di creta può essere ripetutamente posta nel freezer per verificare che le crepe si approfon-
discano ogni volta maggiormente. Questo esperimento può essere collegato ai fenomeni erosivi che
avvengono nelle montagne, tenendo presente che non sono dovuti solo al freddo, ma anche al vento,
alle precipitazioni atmosferiche e all’azione chimica di sostanze acide che si depositano sul terreno e
sulle rocce.

75
SCHEDA
SCIENZE
36
Io sperimento… con la terra •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA TERRA VIENE EROSA


Descrivi l’esperimento compiuto, aiutandoti con i disegni.

______________________________________
______________________________________

______________________________________
______________________________________

7
lunedì
______________________________________
______________________________________

9
mercoledì

______________________________________
______________________________________

9 ______________________________________
mercoledì
______________________________________

11
venerdì

______________________________________
______________________________________

Conclusioni:
______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________

roccia.
gelo sulla
O.A.: comprendere gli effetti del
76 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

IO CONOSCO… GLI ELEMENTI


DEGLI ECOSISTEMI
In questa unità didattica si affronta la conoscenza degli ecosistemi e del loro equilibrio biologico.

Obiettivi dell’unità
 Osservare e comprendere le interazioni tra elementi degli ecosistemi
 Comprendere la funzione di produttori, consumatori e decompositori in un ecosistema
 Comprendere che per espletare le proprie funzioni vitali la pianta ha bisogno di acqua
 Conoscere la fotosintesi clorofilliana
 Conoscere il fenomeno della traspirazione nelle piante e collegarlo con gli effetti sul clima
 Comprendere alcune caratteristiche dei lieviti

Percorso dell’unità didattica


• Il percorso didattico parte dalla definizione di ecosistema; si invitano gli allievi a confrontare gli ele-
menti degli ecosistemi.
(Scheda 37)
• Si passa poi ad analizzare come gli elementi viventi e non viventi di un ecosistema convivano in un
fragile equilibrio, scoprendo gli elementi comuni degli esseri viventi e le loro interazioni.
(Schede 38 e 39)
• Ci si sofferma, poi, soprattutto, sulle caratteristiche dei viventi.
(Schede da 40 a 47)

Osservare gli ecosistemi


Invitare gli allievi a osservare uno o più ecosistemi. Si potrà scegliere un ecosistema grande, come uno
stagno o un bosco, ma anche il muretto del giardino della scuola, un angolo appartato del cortile di
una vecchia casa o altro.
I bambini annoteranno le forme di vita che riescono a individuare, suddividendole tra animali, piante
o organismi decompositori e osserveranno con la lente d’ingrandimento gli organismi più piccoli. Cer-
cheranno di individuare:
• le tane o i nidi degli animali;
• come gli animali si procurano il cibo;
• come si muovono;
• come si difendono da eventuali pericoli.
È importante che gli alunni comprendano che ogni ecosistema è costituito da un ambiente (chiamato
­biotopo), caratterizzato da fattori non viventi (acqua, luce, suolo, umidità…) in cui vivono comunità di
­esseri viventi (popolazioni). Tutti gli elementi dell’ecosistema si influenzano, cercando di raggiungere
una ­situazione di stabilità.

Osservare gli esseri viventi


Nelle successive schede didattiche sono proposte alcune riflessioni e alcuni esperimenti che mirano a
­conoscere meglio le caratteristiche degli esseri viventi.

Indicazioni metodologiche
È importante che i bambini osservino sempre con attenzione: la lente d’ingrandimento sarà un aiuto
prezioso perché permetterà di rendere note caratteristiche poco visibili. Perciò i bambini saranno sol-
lecitati a osservare le foglie, i frutti, i semi, la corteccia, le radici degli alberi; le zampe, le antenne, lo
scheletro esterno o interno degli animali ecc.

77
SCHEDA
SCIENZE
37
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

GLI ECOSISTEMI
Colora in rosso il quadratino vicino ai viventi e in blu quello vicino ai non viventi.
Poi rispondi.

• Sono tutti elementi di ecosistemi? __________


• Interagiscono tra loro? __________
• Gli elementi non viventi influenzano i viventi? _________
• I viventi modificano gli elementi non viventi
di un ecosistema? __________

Completa il testo inserendo le parole al posto giusto.

luce • decompositori • dipendono • non viventi • suolo • animali

In ogni ecosistema sono presenti elementi ______________ , come l’acqua,


la ______________, il ______________ e da popolazioni di esseri viventi: ______________,
vegetali o organismi ______________ .
Tutti gli elementi dell’ecosistema sono tra essi collegati e ______________ gli uni
dagli altri.

ema.
n ecosist
O.A.: conoscere gli elementi di u
78 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
38
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE CATENE ALIMENTARI
Numera in modo opportuno le didascalie.
2

3
4

Gli animali non sono in grado di fabbricare da sé il proprio nutrimento,



ma devono nutrirsi di altri organismi. Gli animali erbivori si nutrono di vegetali:
sono chiamati CONSUMATORI PRIMARI.
I vegetali trasformano le sostanze inorganiche contenute nel terreno in sostanze

organiche che serviranno come cibo sia alle piante stesse sia agli animali: perciò
sono detti PRODUTTORI.
Muffe, funghi, batteri decompongono gli organismi morti. In questo modo

il terreno si arricchisce nuovamente di sostanze minerali che saranno utilizzate
dai vegetali. Muffe, funghi e batteri sono i DECOMPOSITORI.
Gli animali carnivori si cibano di altri animali: sono i CONSUMATORI

SECONDARI.

Metti in ordine, numerando, le seguenti catene alimentari, partendo sempre


dai produttori. Poi collega ogni catena all’ecosistema corrispondente.

decompositori coniglio volpe erba Ecosistema


    bosco

Ecosistema
ghiande
 decompositori
 martora
 scoiattolo
 montagna

Ecosistema
aquila
 radici
 decompositori
 marmotta
collina

consumatori e decompositori in
© La Spiga Edizioni
O.A.: comp
rendere la funzione di pro
duttori, un ecosiste .
ma 79
SCHEDA
SCIENZE
39
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE INTERAZIONI NEGLI ECOSISTEMI


Completa inserendo i nomi di altri produttori e consumatori nell’ecosistema
del bosco.

Produttori Consumatori primari

Querce, faggi, Lumache, _________________


castagni, erbe, __________________________.
_____________,
_____________.

Decompositori Consumatori secondari


Funghi, Ricci, civette, ______________
batteri, muffe __________________________.

Completa segnando con una X la conseguenza.


• Se nel bosco tutte le civette • Se nel bosco i consumatori primari
scomparissero… aumentassero…

i consumatori primari aumenterebbero anche le piante.


aumenterebbero.
non
 tutti troverebbero cibo
i consumatori primari a sufficienza.
diventerebbero di meno.

Completa.
Se nella savana aumentano le piogge, la vegetazione diventa più __________________
___________________________________________________________________________.
Se i consumatori primari trovano più cibo, il loro numero _________________________
e l’erba diminuisce.
Se ci sono più animali erbivori, anche gli animali carnivori crescono di numero perché
___________________________________________________________________________.
Se i consumatori secondari aumentano, viene mangiato un maggior numero
di ____________________________________ . I consumatori primari diminuiscono.
Se i consumatori primari diminuiscono, l’erba cresciuta di nuovo è sufficiente
per sfamare _______________________________________________________________.
In un ecosistema, quindi, elementi viventi e non viventi sono interdipendenti.

i, consumatori e decom
d i produttor positori
O.A.: comprendere la funzione
80
in un ecosistema.
© La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Le piante si nutrono

O
Che cosa si vuole dimostrare
Le piante assorbono acqua attraverso le radici.

Obiettivo
 Comprendere che per espletare le proprie funzioni vitali la pianta ha bisogno di acqua

Occorrente
• due contenitori (vasetti) uguali, con il tappo
• plastilina
• una piantina con radici, senza terra (si consiglia una piantina di photos)
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante fa elencare agli allievi le funzioni vitali di tutti gli esseri viventi. Ricorda quanto appreso attra-
verso l’unità didattica relativa all’acqua. In particolare ricorda che l’acqua contiene sali minerali, che sale
per capillarità verso l’alto e che è l’elemento fondamentale costitutivo di tutti gli esseri viventi.

Esperimento
1) Riempire di acqua i due vasetti per circa 3/4 del loro volume e segnare il livello raggiunto.
2) Praticare un foro di circa 1 cm di diametro nel tappo di uno dei vasetti.
3) Far passare le radici di una piantina attraverso il foro, lasciando le radici sotto il tappo e la piantina sopra.
4) Avvitare il tappo avendo cura che le radici della piantina siano immerse in acqua.
5) Sigillare con la plastilina le parti rimaste aperte nel tappo.
6) Chiudere bene anche l’altro vaso.
7) Lasciare in un luogo illuminato e controllare il livello dell’acqua ogni giorno.

Q
Conclusioni
Nel barattolo in cui sono immerse le radici il livello
dell’acqua diminuisce, nell’altro rimane invariato.

Approfondimenti
Segnare sui vasetti delle tacche in corrispondenza di ogni decilitro di acqua, versando un decilitro di ac-
qua per volta. Ciò permetterà ai bambini di operare con le misure di capacità e di evidenziare la quantità
di acqua consumata dalla pianta. Possono anche essere utilizzate misure arbitrarie quali una tazzina, un
­bicchiere piccolo o altro contenitore.
Fare notare ai bambini che, poiché i fori erano tappati con la plastilina, dal contenitore non è uscita acqua
sotto forma di vapore acqueo. Ciò non dimostra che in entrambi i vasetti non sia evaporata dell’acqua,
­soprattutto se essi erano in un luogo caldo, ma significa che, se l’acqua è evaporata, essa è ricaduta
­all’interno.
Proporre anche la scheda 41 in cui l’assorbimento dell’acqua attraverso le radici viene simulato con l’aiuto
di carta assorbente.

81
SCHEDA
SCIENZE
40
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE PIANTE SI NUTRONO
Osserva e completa la descrizione dell’esperimento.

Per questo esperimento abbiamo utilizzato


________________________________________
________________________________________

1
Abbiamo ______________________________
_______________________________________

2
_______________________________________
_______________________________________

_______________________________________
_______________________________________

Abbiamo osservato i due vasetti dopo


___________ giorni: _____________________
5 _______________________________________

Rispondi.
• Perché hai sigillato con la plastilina i fori? _____________________________________
__________________________________________________________________________
• Se non lo avessi fatto, la pianta non avrebbe assorbito acqua? ___________________
• Perché nel vasetto senza pianta l’acqua non è diminuita? ________________________
__________________________________________________________________________
• Sei certo che in quel vasetto non sia evaporata neppure un po’ di acqua?
__________________________________________________________________________

oprie funzioni vitali la piant


tare le pr a ha bisogno
O.A.: comprendere che per esple di acqua.
82 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
41
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE PIANTE SI NUTRONO
Esegui l’esperimento e completa scrivendo ciò che è accaduto.

1 2

Metti in un bicchiere un po’ di terra Inserisci nella fanghiglia l’estremità


e un cucchiaino di sale. Aggiungi di un foglio di carta da cucina
dell’acqua e mescola fino a ottenere attorcigliato. Poni l’altra estremità
una specie di fango molto liquido. in un bicchiere.

3 4

Dopo alcune ore (o il giorno dopo),


controlla che cosa è successo.
Nel bicchiere che prima era vuoto Fai bollire l’acqua che è gocciolata
___________________________________ nel secondo bicchiere fino a completa
___________________________________. evaporazione.
Il colore di quest’acqua è ____________ Sul fondo del pentolino troverai un po’
__________________________________. di sale.

Completa segnando con una X.


Con questo esperimento ho dimostrato che:

l’acqua evapora attraverso la carta.


l’acqua ”si arrampica” nella carta allo stesso modo
in cui risale dalle radici fino alle foglie.
l’acqua porta con sé parte dei sali sciolti nella terra.
i sali non si muovono dalla terra.

prie funzioni vitali la pianta ha bis


© La Spiga Edizioni
O.A.: compr
endere che per espletar
e le pro ogno di ac
qua. 83
SCHEDA
SCIENZE
42
Io conosco... gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
Osserva con una lente d’ingrandimento una foglia, poi rispondi.

Nella foglia si evidenziano dei canalini. Come sono disposti? _______________________


Qual è la loro funzione? ________________________________________________________
Nella pagina inferiore della foglia, con la lente d’ingrandimento o il microscopio,
si vedono dei forellini. A che cosa servono?
____________________________________________________________________________

Completa le fasi della fotosintesi.


La fotosintesi è il processo mediante il quale la pianta trasforma le sostanze
inorganiche in ____________________ . La fotosintesi è la base delle catene
_____________________ .
Questo processo non si verifica al buio, ma solo in presenza di ____________________ .
La sostanza che opera la trasformazione è la clorofilla, che si trova
nelle _______________________ ed è di colore _______________________ .
Nella fotosintesi la pianta utilizza:
• la linfa grezza, che è stata assorbita dalle _______________________ ed è giunta
per capillarità fino alle _______________________ ;
• l’anidride carbonica contenuta nell’aria, che entra nella foglia attraverso
gli _______________________ .
Con la fotosintesi la pianta produce:
• linfa _______________________ , cioè amido e sostanze nutritive;
• ossigeno, che viene immesso nell’aria attraverso gli _______________________ .

Rispondi.
• Se privi una pianta della luce, ponendola in un luogo completamente buio, che cosa
accade? ____________________________________________________________________
Perché? ___________________________________________________________________
• Se privi una pianta dell’acqua che cosa accade? _________________________________
Perché? ____________________________________________________________________

.
rofilliana
O.A.: conoscere la fotosintesi clo
84 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

Le piante traspirano

O
Che cosa si vuole dimostrare
Le piante immettono vapore acqueo nell’aria.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Comprendere che le piante traspirano

Occorrente
• una pianta verde
• un sacchetto o un foglio di plastica trasparente
• elastici
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede agli allievi quali sensazioni hanno percepito quando si sono recati in un bosco.
Se non emerge spontaneamente dai racconti dei bambini, chiederà loro:
Nel bosco l’aria è più o meno umida che fuori da esso?
Quando fa caldo è più piacevole ripararsi all’ombra di un muro o di un albero? Perché?

Esperimento
1) Coprire bene la pianta con il sacchetto o il foglio di plastica e fissarlo con un elastico al vaso.
2) Porre la pianta in un luogo soleggiato e innaffiarla regolarmente mettendo l’acqua nel sottovaso.
3) Osservare e registrare che cosa accade.

Q
Conclusioni
Già dopo alcune ore l’interno del sacchetto si sarà appannato. Il giorno
successivo le goccioline saranno più evidenti: è il vapore acqueo che
esce dagli stomi e si condensa sulle pareti interne del sacchetto.

Approfondimenti
La traspirazione delle piante influisce sul clima. Un albero immette, in media, nell’atmosfera, circa 70 di
acqua al giorno. L’insegnante farà riflettere gli allievi sull’importanza delle piante: forniscono cibo, ridu-
cono la quantità di anidride carbonica nell’aria, producono ossigeno e, con la traspirazione, mitigano
il clima e fanno aumentare le precipitazioni atmosferiche. Questo esperimento può anche essere col-
legato con l’osservazione dei cambiamenti stagionali nella natura e con le forme di adattamento delle
piante al clima. In autunno, quando la temperatura diminuisce, l’assorbimento di acqua dalle radici
diventa sempre più difficoltoso e le piante perdono le foglie: in questo modo anche la traspirazione
viene ridotta.
Le piante xerofile sono piante che vivono in luoghi caldi con scarsa presenza di acqua. Le foglie di que-
ste piante sono piccole per ridurre la traspirazione. Molte specie presenti nella macchia mediterranea
sono piante xerofile: il mirto, il corbezzolo, l’oleandro…
Alcune di esse, le piante grasse, hanno addirittura trasformato le foglie in aghi per diminuire la traspi-
razione e la conseguente perdita di acqua.

85
SCHEDA
SCIENZE
43
Io conosco gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LE PIANTE TRASPIRANO
Descrivi la fase finale dell’esperimento.

______________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________
______________________________________

Osserva queste piante xerofile e completa.

Nome: mirto
Ambiente: ____________________________________
Forma della foglia: __________________________
La traspirazione è ridotta perché ______________
__________________________________________
__________________________________________.

Nome: cactus
Ambiente: ____________________________________
Forma della foglia: __________________________
La traspirazione è ridotta perché ______________
__________________________________________
__________________________________________.

Nome: fico d’india


Ambiente: ____________________________________
Forma della foglia: __________________________
La traspirazione è ridotta perché ______________
__________________________________________
__________________________________________.

.
traspirano
O.A.: comprendere che le piante
86 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
SCIENZE
44
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I CONSUMATORI
Gli animali si adattano all’ambiente in cui vivono.

Completa scrivendo a che cosa serve la caratteristica indicata.

Il manto striato della tigre _______________________________


_____________________________________________________
_____________________________________________________.

Lo spesso strato di grasso permette alle foche


_________________________________________
____________________________________________.

La pelle quasi priva di peli permette all’elefante di _____


_______________________________________________________
___________________________________________________.

Circonda gli animali che hanno una caratteristica simile a quella della tigre.

Circonda gli animali che hanno Circonda gli animali che hanno
una caratteristica simile a quella una caratteristica simile a quella
della foca. dell’elefante.

mprendere che gli animali si a


O.A.: co dattano 87
© La Spiga Edizioni al clima.
SCHEDA
SCIENZE
45
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’ESTINZIONE
Gli animali che non riescono ad adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente rischiano l’estinzione.

Collega ogni didascalia all’animale corrispondente, numerando.

1 pinguino 2 gorilla 3 panda


imperatore

È un orso e quindi dovrebbe essere un carnivoro. Da tempo però si è adattato


a mangiare solo le piante di bambù, vegetale che sta diventando sempre più raro.
Vive solo in Antartide. Il riscaldamento del clima è una grave minaccia per la sua
sopravvivenza.
Vive nelle foreste pluviali dell’Africa, che però vengono sempre più distrutte
per fare posto alle coltivazioni e agli allevamenti.

Segna con una X qual è la causa che minaccia la sopravvivenza di queste specie.

Orso polare: Lemure:

cambiamento aumento
climatico dei serpenti
r iduzione delle riduzione
foreste delle foreste
pesca indiscriminata caccia indiscriminata

Rinoceronte: Foca monaca:

cambiamento riduzione
climatico delle spiagge
riduzione c ambiamento
dei deserti dell’habitat
caccia scioglimento
indiscriminata dei ghiacciai

menti climatici e rischio di e


a cambia stinzione.
O.A.: comprendere il legame tr
88 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

I decompositori

O Che cosa si vuole dimostrare


Le muffe sono formate da organismi viventi che hanno bisogno di ossigeno.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Conoscere le caratteristiche di alcuni organismi decompositori

Occorrente
• due vasetti per conserve, almeno uno con coperchio ermetico
• pezzetti di cibo (un pezzo di pane, una fetta di mela, della verdura…)
• fornellino
• pentola
• acqua

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiederà agli allievi se hanno mai osservato delle muffe: Quando? Su quali alimenti?
In che condizione erano conservati i cibi?
Chiederà poi se conoscono alcune muffe commestibili (ad esempio quelle dei formaggi erborinati,
come il gorgonzola).

Esperimento
1) Inserire nei due vasetti alcuni pezzetti di cibo.
2) Chiuderne uno e sterilizzarlo facendolo bollire per circa un quarto d’ora immerso in una pentola
piena di acqua.
3) Lasciare l’altro senza coperchio.
4) Riporre i vasetti e osservare per alcuni giorni se i resti di cibo subiscono mutazioni.

Q
Conclusioni
Nel vasetto chiuso che ha subìto la bollitura non si formerà muffa, nell’altro sì.
Gli organismi che formano la muffa sono stati eliminati con la bollitura, mentre
nell’altro vasetto hanno potuto compiere la loro azione di decomposizione.

Approfondimenti
L’insegnante spiegherà che le muffe, i lieviti, i funghi appartengono tutti al regno dei miceti. Non
sono né vegetali né animali, ma decompositori. Il loro ruolo è fondamentale nell’equilibrio biologico.
L’insegnante chiederà agli allievi di immaginare che cosa potrebbe succedere se non esistessero gli
organismi decompositori. Se possibile, i bambini osserveranno le muffe al microscopio. Collegandosi
all’esperimento, sarà possibile precisare che alcuni batteri sono anaerobi, cioè non hanno bisogno di
ossigeno per sopravvivere; si possono sviluppare anche nelle conserve e avere effetti molto tossici per
gli esseri umani. L’insegnante potrà proporre una ricerca per conoscerne le caratteristiche e gli effetti.
Sarà inoltre interessante proporre anche una ricerca sulle muffe utilizzate in medicina (per la produzione
della penicillina) o nella trasformazione degli alimenti (nella produzione del vino o di alcuni formaggi).

89
SCHEDA
SCIENZE
46
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I DECOMPOSITORI
Descrivi le fasi dell’esperimento.

____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________

____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________
____________________________ ____________________________

Completa.
• Con questo esperimento abbiamo dimostrato che _____________________________
__________________________________________________________________________.

• L’aria permette il moltiplicarsi ________________________________________________


__________________________________________________________________________.
Attraverso la bollitura, invece, ________________________________________________
__________________________________________________________________________.

nismi decomposito
d i alcuni orga ri.
O.A.: conoscere le caratteristiche
90 © La Spiga Edizioni
Ipotesi di lavoro per l’insegnante

I lieviti

O
Che cosa si vuole dimostrare
Il lievito è un organismo vivente.

Obiettivi
 Osservare e fare opportune deduzioni
 Comprendere alcune caratteristiche dei lieviti
 Analizzare le variabili in un esperimento

Occorrente
• 50 g di lievito di birra (acquistabile in panetteria o al supermercato)
• zucchero • acqua • una bottiglia • un palloncino • farina

Prima dell’esperimento
L’insegnante chiede ai bambini se sanno che cosa sia il lievito: Per che cosa viene utilizzato?
È un ­organismo vivente oppure no?

Primo esperimento
1) Sciogliere il lievito in mezza tazza di acqua tiepida.
2) Aggiungere un cucchiaino di zucchero.
3) Versare il composto nella bottiglia e tapparne l’imboccatura con un palloncino.
4) Porre la bottiglia in un luogo caldo.

Q
Conclusioni
Dopo poco tempo, nella bottiglia si formeranno alcune bolle e il palloncino si gonfierà
leggermente. I lieviti si nutrono di zuccheri: durante questo processo producono anidride
carbonica che gonfia il palloncino. Lo stesso accade nella lievitazione del pane o dei dolci:
l’anidride carbonica gonfia l’impasto rendendolo più soffice. Il lievito è un organismo
vivente che si nutre e respira.

Secondo esperimento
1) Sciogliere il lievito in mezza tazza di acqua tiepida.
2) Aggiungere farina e fare un impasto.
3) Suddividere l’impasto in due parti.
4) Metterne una in un luogo caldo e una in un luogo freddo.
5) Annotare i risultati.

Q
Conclusioni
L’impasto posto nel luogo caldo si gonfierà di più di quello che è stato messo al freddo.

Approfondimenti
Ripetere il secondo esperimento introducendo altre variabili: ad esempio aggiungere un cucchiaino di
zucchero o uno di sale a una parte dell’impasto. È importante che il nuovo impasto sia sempre confron-
tato con l’impasto base di farina, acqua e lievito, per verificare quali effetti produce la nuova variabile
introdotta. Lo zucchero aumenta la lievitazione, il sale la rallenta.

91
SCHEDA
SCIENZE
47
Io conosco… gli elementi degli ecosistemi •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I LIEVITI
Descrivi l’esperimento compiuto.

_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________
_____________________________

 sserva i due impasti e scrivi


O Osserva i due impasti e scrivi
quale è stato posto al caldo in quale è stato aggiunto zucchero
e quale al freddo. e in quale no.

__________________________ __________________________

__________________________ __________________________

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).

• Il lievito è un organismo vivente. V F

• Il lievito non viene utilizzato nell’alimentazione. V F

• Il lievito produce anidride carbonica durante la respirazione. V F

• Il lievito non respira perché è un fungo. V F

dei lieviti.
eristiche
O.A.: comprendere alcune caratt
92 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
Tecnologia • SCIENZE
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________ 48
TECNOLOGIA INTORNO A NOI
Sai che cos’è la tecnologia? Discuti insieme ai compagni e trovate
una definizione condivisa.

La tecnologia è _____________________________________________________________
___________________________________________________________________________.

Adesso gira il foglio e controlla se la definizione che avete dato si avvicina a quella
riportata in basso.

Osserva questi oggetti tecnologici e cerchia quelli che sono presenti in casa tua.
Poi rispondi.

Quali di questi oggetti funzionano a mano? ____________________________________


___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
Quali funzionano con l’elettricità? _____________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________

quotidiane.
e realizzare artefatti, cioè oggetti o macchine che lo aiutano a svolgere alcune azioni
La tecnologia è il modo in cui l’uomo usa le conoscenze scientifiche per progettare

O.A.: rilevare le caratteristic


© La Spiga Edizioni
he di un
a rtefatto. 93
SCHEDA
SCIENZE
49
Tecnologia •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

LA CARTA
Forse può sembrarti strano, ma anche la carta che usi ogni giorno
per scrivere è un ”oggetto tecnologico”. La carta è infatti un oggetto
inventato dell’uomo, più precisamente dall’antico popolo dei Cinesi,
quasi 2000 anni fa. I Cinesi, che consideravano la scrittura una vera e
propria forma d’arte, erano alla ricerca di un materiale più adatto per
scrivere rispetto alle tavolette di legno o di osso usate fino ad allora.
Fu così che, attraverso un impasto di acqua e corteccia di bambù
che veniva steso in fogli sottili ed essiccato, i Cinesi crearono la carta:
resistente, leggera, flessibile e con la capacità di assorbire l’inchiostro.

Segui le istruzioni per realizzare un foglio di carta riciclata.

1 Prendi alcuni fogli di carta usata, 2 M


 etti la carta sminuzzata in una

anche di diversi colori, e tagliala bacinella e coprila con acqua calda.
in piccoli pezzi. Tienila a mollo per circa 24 ore,
finché non diventa una poltiglia.

3 A 4 Elimina bene tutta l’acqua in eccesso


 ppoggia un setaccio su una 
bacinella vuota e versa la poltiglia strizzando un po’ la poltiglia.
di acqua e carta sul setaccio.

5 Appoggia la poltiglia su uno 6 Togli lo strofinaccio di copertura e fai


 
strofinaccio, poi coprila con un asciugare bene l’impasto steso.
altro strofinaccio e stendila con un Infine, quando è ben asciutto, staccalo
mattarello. lentamente dallo strofinaccio.

una m etodologia data.


O.A.: realizzare oggetti seguendo
94 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
Tecnologia • SCIENZE
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________ 50
I MEZZI DI TRASPORTO
I mezzi di trasporto sono macchine che l’uomo ha creato per spostare persone e merci
da un luogo a un altro. La tecnologia dei mezzi di trasporto è in continuo sviluppo:
nell’antichità l’uomo si spostava solo per mezzo di carri trainati dagli animali o di
piccole imbarcazioni; via via ha costruito navi sempre più grandi, biciclette, automobili,
aeroplani...

Osserva questi mezzi di trasporto e rispondi.

Trasporta merci o persone? Trasporta merci o persone?


__________________________ __________________________
Hai mai usato questo mezzo di trasporto? Hai mai usato questo mezzo di trasporto?
__________________________ __________________________

Trasporta merci o persone? Trasporta merci o persone?


__________________________ __________________________
Hai mai usato questo mezzo di trasporto? Hai mai usato questo mezzo di trasporto?
__________________________ __________________________

Trasporta merci o persone?


__________________________
Hai mai usato questo mezzo di trasporto?
__________________________

O.A.: individuare le funz


© La Spiga Edizioni
ioni di un
artefatto. 95
SCHEDA
SCIENZE
51
Tecnologia •
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

TRASPORTI E INQUINAMENTO
La grande diffusione dei mezzi di trasporto ha certamente migliorato la vita quotidiana
delle persone, che possono spostarsi da un luogo all’altro in breve tempo. Allo stesso
tempo, però, per funzionare hanno bisogno di benzina o altri carburanti che, bruciando
nel motore, emettono fumi dannosi per l’ambiente. È per questo che oggi, grazie alla
tecnologia, molti mezzi di trasporto utilizzano carburanti meno inquinanti, per rispettare
l’ambiente.

Quale mezzo di trasporto utilizzi per raggiungere la scuola? Svolgi un’indagine


insieme ai compagni e registra i dati nel grafico, colorando un quadratino
per ogni preferenza. Poi rispondete insieme.

Automobile

Bicicletta

Autobus

• Secondo voi, per ridurre l’inquinamento è meglio usare i mezzi di trasporto pubblici
(autobus, metropolitana...) oppure i mezzi privati (automobili, motorini)? Perché?
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

• Tra i mezzi di trasporto che avete analizzato nell’indagine, qual è il meno inquinante?
__________________________________________________________________________

all’impatto con l’ambiente.


i rispetto
O.A.: esaminare effetti e process
96 © La Spiga Edizioni
SCHEDA
Tecnologia • SCIENZE
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________ 52
I DISPOSITIVI DIGITALI
Il computer è l’oggetto tecnologico
per eccellenza: ci permette di svolgere tante
azioni diverse, come scrivere, disegnare,
eseguire calcoli, navigare su Internet,
ascoltare musica, guardare film...
È formato da uno schermo e una tastiera,
su cui vengono digitati i comandi.

Il tablet è un piccolo computer, cioè


ci permette di svolgere quasi tutte le stesse
azioni di un computer, ma ha dimensioni
più ridotte.
È formato solamente da uno schermo,
sul quale possiamo digitare i comandi.

Lo smartphone è un telefono che, oltre


a telefonare, può svolgere tante azioni simili
al tablet.
Nello smartphone i comandi vengono
digitati sullo schermo, ma possono anche
essere impartiti tramite delle istruzioni vocali.

Rispondi.
• Quali di questi dispositivi usi più spesso?
__________________________________________________________________________
• In quali occasioni?
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
• Usi il computer soprattutto a casa o a scuola? Per fare che cosa? ________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

ento degli oggetti e degli strume


© La Spiga Edizioni O.A.: discutere sul fu
nzionam nti tecnologici. 97
Scienze griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi

SÌ IN PARTE NO
OBIETTIVO (da 8 a 10) (da 6 a 7) (da 4 a 5)
Comprendere che cos’è una fonte di calore.
Comprendere come può essere prodotto il calore.
Comprendere che cos’è una fonte di calore.
Saper osservare e fare opportune deduzioni; mettere in
relazione i fenomeni.
Conoscere buoni e cattivi conduttori di calore.
Conoscere i termini specifici della disciplina; comprendere
la differenza tra calore e temperatura.
Comprendere che l’aria circonda ogni cosa.
Comprendere gli utilizzi dell’aria.
Comprendere che l’aria contiene ossigeno e altri gas.
Capire che l’aria calda è più leggera di quella fredda.
Intuire come si formano i venti.
Rilevare che l’aria è in grado di esercitare una pressione
su tutti i corpi.
Intuire il concetto di pressione atmosferica.
Intuire gli effetti della pressione atmosferica.
Intuire come si verifica l’effetto serra.
Conoscere gli stati dell’acqua.
Comprendere che l’acqua contiene sali minerali.
Comprendere che l’acqua fredda è più pesante di quella
calda.
Intuire il principio di Archimede.
Conoscere il fenomeno della tensione superficiale.
Osservare gli effetti della tensione superficiale e della
pressione dell’aria.
Intuire il fenomeno della capillarità.
Conoscere il fenomeno della capillarità e i suoi effetti.
Osservare le differenze fra terreni.
Comprendere che i terreni contengono acqua non visibile.
Distinguere terreni permeabili e non permeabili.
Comprendere come si forma una sorgente.

Comprendere gli effetti del gelo sulla roccia.

98
Scienze griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi

SÌ IN PARTE NO
OBIETTIVO (da 8 a 10) (da 6 a 7) (da 4 a 5)
Conoscere gli elementi di un ecosistema.
Comprendere la funzione di produttori, consumatori
e decompositori in un ecosistema.
Comprendere che per espletare le proprie funzioni vitali
la pianta ha bisogno di acqua.
Conoscere la fotosintesi clorofilliana.

Comprendere che le piante traspirano.

Comprendere che gli animali si adattano al clima.


Comprendere il legame tra ambienti climatici
e rischio di estinzione.
Conoscere le caratteristiche di alcuni organismi
decompositori.
Comprendere alcune caratteristiche dei lieviti.

Rilevare le caratteristiche di un artefatto.

Realizzare oggetti seguendo una metodologia data.

Individuare le funzioni di un artefatto.


Esaminare oggetti e processi rispetto all’impatto
con l’ambiente.
Discutere sul funzionamento degli oggetti e degli strumenti
tecnologici.

Nome alunno: ____________________________________________________

Classe: __________________________________________________________

Data: ___________________________________________________________

99
COMPITO DI REALTA

UN ORTO IN CORTILE
Con i 100 euro della ”cassa comune” di classe avete deciso di finanziare
la realizzazione di un piccolo orto nel cortile della scuola. Progettate lo spazio,
comprate le piante e tutto l’occorrente, infine procedete alla semina.
Che cosa serve: metro, piantine, materiali e attrezzi per la semina.

1. Fate un sopralluogo nel cortile e valutate, insieme


all’insegnante, qual è l’area più adatta per realizzare
l’orto. Valutate bene tutti gli aspetti: spazio a
disposizione, esposizione al Sole, eventuale presenza
di altre piante...

2. Misurate con un metro lo spazio individuato


e prendete nota delle dimensioni: vi servirà
per capire quante piante possono essere seminate.

3. Decidete che tipo di piante volete seminare, valutando


insieme all’insegnante alcuni aspetti importanti.

 Le piante hanno diversi periodi di semina, perciò scegliete piante che possano
essere seminate nel periodo che avete scelto.
 Alcune piante, una volta cresciute, possono diventare anche molto grandi;
scegliete perciò delle piante adatte allo spazio del vostro orto.
 Ogni pianta ha bisogno di particolari condizioni di luce: alcune devono stare in
piena luce, altre vivono bene all’ombra... Valutate perciò l’esposizione solare del
vostro orto per scegliere le piante più adatte a quelle specifiche condizioni.

4. Elencate i materiali e le attrezzature che vi servono per seminare: terriccio, spatolina,


innaffiatoio...

5. Fate una lista per l’acquisto di ciò che vi occorre, tenendo presente che avete a
disposizione 100 euro della ”cassa comune”. Compilate una tabella come questa.

100 Materiale
occorrente Pianta Numero Costo unitario Costo totale

6. Adesso siete pronti: acquistate tutto ciò che vi serve e mettetevi a lavoro nell’orto!
Buona semina!

comune.
O.A.: collaborare per un obiettivo
100 © La Spiga Edizioni
Ortografia
Cittadinanza griglia degli obiettivi e delle attivita

SCHEDA OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ

1 Prendere coscienza dei problemi ambientali. Procedura per la realizzazione del compost.

2 Approfondire il concetto di inquinamento. Analisi dell’inquinamento dell’acqua.

3 Approfondire il concetto di inquinamento. Analisi dell’inquinamento dell’aria.

4 Approfondire il concetto di inquinamento. Analisi dell’inquinamento del suolo.

Analisi di situazioni e individuazione di ciò che


5-6-7 Conoscere comportamenti per la salute e il benessere.
è favorevole o sfavorevole alla nostra salute.

8 Conoscere comportamenti per la salute e il benessere. Approfondimento sulla potabilità dell’acqua.

Riflessione sulle proprie abitudini alimentari e scoperta


9 Conoscere le regole di una sana alimentazione.
delle regole per un’alimentazione equilibrata.

10 Conoscere comportamenti per la salute e il benessere. Riflessione sull’importanza del movimento.

101
SCHEDA

1
L’ambiente • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL BIODEGRADABILE
Una risorsa per l’ambiente è il biodegradabile, cioè quei rifiuti composti
da materiale organico che marcisce naturalmente e si trasforma in sostanze nutritive
per il terreno e quindi utili in agricoltura: bucce di frutta, avanzi di cibo, erba…
Questi rifiuti organici sono uno dei componenti della raccolta differenziata, i cosiddetti
“umidi”, e possono essere trasformati in compost, un fertilizzante di origine naturale.

Anche tu puoi trasformare i tuoi rifiuti umidi in compost, seguendo questo procedimento.

In un angolo di un giardino deposita i tuoi rifiuti


umidi.
Inizia a mettere dei rametti e poi sopra gli altri
rifiuti, in modo da facilitare il passaggio dell’aria.
Aggiungi anche un po’ di terriccio.

Continua a depositarvi i rifiuti biodegradabili:


erba, foglie, bucce di frutta, fondi di caffè,
cenere del camino, resti di cibo, fiori… Il tuo
compost aumenta di dimensione e al suo interno
aumenta anche la temperatura per i processi di
decomposizione che vi avvengono.

Dopo circa due mesi, rigira il materiale


per facilitare la circolazione dell’aria e bagnalo
nei periodi caldi per evitare che si asciughi
completamente.

Dopo circa otto mesi i rifiuti si sono trasformati in


un terriccio scuro, il compost, ottimo fertilizzante
102
naturale per il tuo giardino, per il tuo orto, per i
tuoi fiori.

Secondo te, quali vantaggi derivano dalla creazione del compost?


___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________

bientali.
blemi am
O.A.: prendere coscienza dei pro
102 © La Spiga Edizioni
SCHEDA

2
L’ambiente • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’INQUINAMENTO DELL’ACQUA
Che vivano o meno in acqua, che siano grandi o piccoli,
tutti gli esseri viventi sono fatti per la massima parte
di acqua.
Tutti hanno un assoluto bisogno di acqua per
sopravvivere e la sensazione di sete lo ricorda di continuo.
Per stare bene è necessario bere mediamente fino a 2 litri
d’acqua al giorno.
L’acqua, però, è facilmente inquinabile. Per capirlo basta
fare questo semplice esperimento, per il quale sono
necessari due bicchieri d’acqua, una zolletta di zucchero e un cucchiaio di sale.
Procedi in questo modo: metti nel primo bicchiere lo zucchero e nel secondo il sale
e mescola bene tutto con un cucchiaio. Che cosa vedi? Zucchero e sale si sono sciolti
nell’acqua, che è diventata dolce in un bicchiere, salata nell’altro.
L’esperimento dimostra che l’acqua è un solvente, cioè assorbe con molta facilità
le sostanze con cui viene in contatto.
Proprio per questo, con la stessa facilità con cui ha assorbito sale e zucchero, l’acqua
assorbe molte sostanze inquinanti che non sono visibili a occhio nudo, diventando
un pericolo per la salute degli esseri viventi che la utilizzano.

Completa inserendo le parole al posto giusto.

superficialità • progresso • scarichi • inquinamento • spazzatura •


pianeta • agricoltura • fabbriche • mare • salute • popolazione

Le cause dell’ ________________________ dell’acqua sono diverse


e sono dovute al ______________________ scientifico e tecnologico,
all’aumento della ____________________ sul pianeta,
all’espansione dei centri urbani.
L’acqua viene inquinata dagli _________________________
delle abitazioni, dagli scarichi delle ____________________,
dalla _________________________ che viene gettata nei corsi d’acqua,
dai pesticidi e diserbanti utilizzati in ____________________,
dal petrolio scaricato in _______________________ dalle navi
cisterna, dai saponi, dai detersivi, dalle vernici, dai medicinali
scaduti che, con tanta _______________________, vengono
buttati nel water o nel lavandino.
Non ci si rende conto che questi comportamenti inquinano
l’acqua e provocano danni alla _______________________ dell’uomo
e del __________________________ .

O.A.: approfondire il concetto d


© La Spiga Edizioni
i inquinam
ento. 103
SCHEDA

3
L’ambiente • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’INQUINAMENTO DELL’ARIA
L’aria è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi, che, attraverso la respirazione,
assorbono l’ossigeno per loro indispensabile in quanto permette di trasformare
in energia le sostanze presenti nel cibo.
Per questo motivo l’aria è un bene prezioso che non dovrebbe essere inquinato.
La realtà, purtroppo, ci dice che così non è: le industrie, le automobili, il riscaldamento
d’inverno e i condizionatori d’estate immettono nell’atmosfera gas e sostanze altamente
nocive per la respirazione degli esseri viventi.
Nel passato questo problema non si è mai posto con la gravità attuale, come dimostrano
due fenomeni tipici del mondo moderno: l’effetto serra e il buco nell’ozono.

IL BUCO NELL’OZONO L’EFFETTO SERRA

Nell’atmosfera che circonda la Terra La Terra è circondata da gas, tra cui


è presente uno strato di ozono che l’anidride carbonica, che la proteggono,
è fondamentale per proteggere come una serra, dai raggi del Sole. Questi
il pianeta dal calore del Sole e dai gas trattengono parte del calore del
raggi solari dannosi. Purtroppo, Sole impedendo alla Terra di diventare
a causa dell’inquinamento troppo calda. Questo fenomeno si chiama
atmosferico, lo strato di ozono effetto serra. Nella nostra società i gas
si è assottigliato sempre di più liberati nell’aria sono diventati eccessivi
sui due Poli, fino a creare dei buchi. e formano uno strato che, mentre lascia
Attraverso questi buchi i raggi solari passare la luce del Sole, non lascia uscire
dannosi raggiungono senza filtro la il calore facendo aumentare l’effetto serra
superficie terrestre provocando lo intorno alla Terra. Le conseguenze di tutto
scioglimento dei ghiacciai questo sono lo scioglimento dei ghiacciai,
e l’innalzamento dei mari. l’aumento dei terreni desertici e gravi
cambiamenti climatici.

L’uomo può ancora fare qualcosa per limitare i danni all’atmosfera e quindi
alla sua salute e a quella del pianeta, ma deve rinunciare ad alcune “comodità”
e avere comportamenti più ecologici. Quali? Segnali con delle X.

Usare la bicicletta appena è possibile.


Evitare l’uso di bombolette spray.
Tenere i termosifoni al minimo.
Usare l’automobile per brevi spostamenti.
 ontrollare regolarmente il proprio impianto
C
di riscaldamento.

inq uinamento.
O.A.: approfondire il concetto di
104 © La Spiga Edizioni
SCHEDA

4
L’ambiente • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’INQUINAMENTO DEL SUOLO


Siamo in un prato alla periferia di una città.
Un bambino, dopo aver giocato con un palloncino, lo abbandona tra l’erba.
Sembra un gesto banale, senza conseguenze, come se ne fanno tanti ogni giorno.
Eppure, quel palloncino abbandonato contribuisce a inquinare il suolo.

L’inquinamento del suolo è un’alterazione della composizione


del terreno dovuta alle attività umane.
L’uomo, infatti, inquina il terreno quando vi abbandona in modo
incontrollato rifiuti di diverso tipo: rifiuti non biodegradabili,
acque di scarico, fertilizzanti e pesticidi, idrocarburi, metalli
pesanti, rifiuti di origine sanitaria.

Questa forma di inquinamento altera l’equilibrio del terreno con queste gravi
conseguenze: erosione e smottamento, alterazione della catena alimentare,
inquinamento delle falde acquifere sotterranee, alterazioni delle acque potabili.

I rimedi a questi problemi sono difficili, ma non impossibili. Eccone alcuni:


• raccolta differenziata dei rifiuti;
• riciclaggio dei materiali;
• limitazione dell’uso di prodotti chimici in agricoltura;
• utilizzo di concimi biologici;
• controllo più severo per lo smaltimento dei rifiuti tossici;
• controllo dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua.

Un altro rimedio per ridurre l’inquinamento del suolo


è la lotta biologica. Di che cosa si tratta?

Completa il brano inserendo le parole al posto giusto e lo saprai!

agricoltori • animali • suolo • parassiti • prodotti chimici

La lotta biologica è un modo per evitare l’inquinamento del __________: invece


di utilizzare ________________ come diserbanti e pesticidi, gli __________________
introducono sulle piante degli ________________ che si nutrono dei _______________.

O.A.: approfondire il concetto d


© La Spiga Edizioni
i inquinam
ento. 105
SCHEDA

5
L’ambiente • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

I MICROBI
Sul terreno, sulla tavola, sulle persone, sugli oggetti, nell’aria, in strada, in casa, invisibili
a occhio nudo, ci sono i microbi. Non tutti sono pericolosi, solo alcuni provocano
delle malattie. Altri servono per preparare:

formaggio gorgonzola yogurt medicinali

Che cos’è, secondo te, un microbo? Aiutati con il dizionario per scrivere
la definizione.
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________

Esistono diversi tipi di microbi, quali:


• il batterio, microrganismo unicellulare visibile attraverso
il microscopio ottico;
• il virus, organismo a forma e struttura variabile, capace
di crescere e moltiplicarsi, non visibile attraverso
il microscopio ottico, bensì attraverso il microscopio
elettronico;
• il fungo, organismo pluricellulare di dimensioni variabili
e più complesso di batteri e virus.

Come avrai già capito, durante tutto il giorno noi


siamo esposti al contatto con i microbi.
Scrivi in quali situazioni, secondo te, rischi di essere
maggiormente esposto.
________________________________________________
________________________________________________
________________________________________________
________________________________________________
________________________________________________
________________________________________________
________________________________________________

pe r la salute e il benessere.
O.A.: conoscere comportamenti
106 © La Spiga Edizioni
SCHEDA

6
La salute • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’IGIENE PERSONALE
Il sistema migliore per difendersi dai microbi è curare l’igiene personale, che riguarda
diversi ambiti: il corpo, gli abiti, le mani, i denti, il naso.

Come ci si deve comportare per un’efficace igiene personale?


Completa segnando con una o più X.
• Per l’igiene del corpo è opportuno fare la doccia o il bagno:
tutti i giorni. a giorni alterni.
dopo un’attività sportiva. ogni tanto.

• Quando si fa il bagno si usa:


sempre il sapone. solamente l’acqua.

• Per l’igiene delle mani è opportuno lavarsi le mani:


prima di ogni pasto. solo quando sono sporche.
dopo essere andato in bagno. quando si rientra a casa.

• Per l’igiene delle mani si tagliano le unghie:


regolarmente. una volta ogni tanto.

• Per l’igiene degli abiti è opportuno cambiare i vestiti:


tutti i giorni. a giorni alterni.
una volta alla settimana. dopo l’attività sportiva.

• La biancheria intima va cambiata:


tutti i giorni. ogni due o tre giorni.
una volta alla settimana.

• Per l’igiene del naso è meglio utilizzare:


i fazzoletti di carta. i fazzoletti di cotone.
la manica del grembiule.

• Per l’igiene dei denti è necessario:


lavarli una volta al giorno.
lavarli dopo ogni pasto per tre minuti.
utilizzare spazzolino, dentifricio e filo interdentale.
utilizzare lo spazzolino personale.
utilizzare lo spazzolino di un altro.

comportamenti per la sa
onoscere
© La Spiga Edizioni
O.A.: c l u t e e il b
enessere. 107
SCHEDA

7
La salute • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

IL MOVIMENTO È SALUTE
Ormai lo sanno proprio tutti: la vita sedentaria, passata per la maggior parte
delle ore seduti davanti al computer, davanti al televisore, in classe…
è la strada che conduce a molte malattie, all’obesità,
alla mancanza di tono muscolare…
Il movimento fa bene a tutto il nostro organismo. Circa
venti minuti di attività fisica al giorno sono utili perché:
• mantengono sani ed efficienti il tessuto osseo
e le articolazioni;
• contribuiscono allo sviluppo muscolare;
• riducono il grasso corporeo;
• mantengono il peso forma;
• prevengono le malattie cardio-circolatorie.

Studi recenti hanno dimostrato che chi trascorre più


di quattro ore al giorno davanti alla televisione o ai
videogiochi ha un peso corporeo più alto rispetto
ai coetanei che vedono la TV per meno di due ore.
Proprio la sedentarietà eccessiva è una delle cause
principali del sovrappeso e dell’obesità.
L’attività sportiva è inoltre un momento
di educazione e formazione, perché migliora
la capacità di adattarsi agli impegni quotidiani,
permette di avere una buona stima di sé,
di socializzare più facilmente, di controllarsi
meglio emotivamente.

Indica con delle X i comportamenti


che NON fanno bene alla nostra salute.

Correre all’aria aperta.


Rimanere seduti ore sprofondati in una poltrona.
Fare una passeggiata in campagna.
Camminare ogni giorno di buon passo per mezz’ora.
Abbuffarsi di patatine davanti alla televisione.
Praticare regolarmente uno sport.
Praticare uno sport solo durante le vacanze estive.
Stare molto tempo chiusi in casa.
Andare a scuola in auto.

pe r la salute e il benessere.
O.A.: conoscere comportamenti
108 © La Spiga Edizioni
SCHEDA

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La salute • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

L’IGIENE ALIMENTARE:
L’ACQUA SI PUÒ SEMPRE BERE?
L’acqua è un elemento indispensabile per la vita, ma non sempre si può bere.
L’acqua dei fiumi, l’acqua piovana, una bottiglia d’acqua lasciata aperta
troppo a lungo e anche la neve possono farti ammalare.
Questo perché non sempre l’acqua è potabile. Infatti, per rendere l’acqua
potabile, cioè priva di microrganismi dannosi alla salute, è necessario che
venga purificata negli “impianti di potabilizzazione”, dove viene sottoposta
a un processo industriale abbastanza complesso.

Rispondi.
• Che cosa vuol dire il simbolo qui a lato?
________________________________________________
• Dove l’hai visto?
________________________________________________

L’acqua che esce dal rubinetto di casa tua è sicura, non è dannosa per la tua salute,
ma, per gustarla nel modo migliore, devi rispettare alcune regole. Quali?
Completa inserendo le parole al posto giusto e lo saprai!

chiusa • bicchiere • frigorifero • scorrere • fredda • microbi • stagnante

• Quando devi bere l’acqua del tuo rubinetto, falla _________________ per qualche
istante in modo da eliminare l’acqua ______________________.
• Se riempi una bottiglia con acqua del rubinetto, conservala _____________________
in _____________________________.
• Non lasciare ristagnare l’acqua a lungo per evitare che i ________________________
si sviluppino.
• Lava il __________________ e la bottiglia dopo ogni utilizzo.
• Per far bollire gli alimenti usa l’acqua __________________ e non quella calda.

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).


• L’acqua si produce nelle industrie. V F
• L’acqua dei fiumi può essere inquinata. V F
• Si può bere ogni tipo di acqua senza rischi. V F
• Far bollire l’acqua uccide i microbi presenti in essa. V F
• L’acqua, purché trasparente, è sempre potabile. V F

comportamenti per la sa
onoscere
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O.A.: c l u t e e il b
enessere. 109
SCHEDA

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La salute • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

CHE COSA C’È PER PRANZO?


Il pranzo è il momento “alimentare” più importante della nostra giornata che affrontiamo
con diverse motivazioni:
• r ifornire il nostro organismo di quei nutrienti che abbiamo consumato in mattinata;
• v ivere un momento di stacco dall’attività lavorativa o di studio.
Dal punto di vista del fabbisogno energetico, la regola fondamentale del pranzo
è che deve contenere, nel giusto equilibrio, carboidrati, proteine e grassi senza mancare
delle vitamine e dei sali minerali contenuti in frutta e verdura.
Un pranzo equilibrato deve quindi essere composto in questo modo:
• pasta o riso o pane;
• carne o pesce;
• contorno di verdura cruda o cotta;
• frutta.
È preferibile condire gli alimenti con olio extravergine d’oliva perché più sano.

Registra in questa tabella settimanale gli alimenti che hai consumato


a pranzo a casa e/o a scuola e verifica se hanno rispettato i criteri esposti.

Carboidrati Proteine Grassi Vitamine

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Ora scrivi le tue osservazioni.


___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________

enta zione.
sana alim
O.A.: conoscere le regole di una
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SCHEDA

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La salute • CITTADINANZA
Nome __________________________________ Classe _______ Data ____________

NOI E IL MOVIMENTO
Per fare una vita sana, oltre a una corretta alimentazione, è fondamentale fare
molto movimento. Svolgi un’indagine in classe per scoprire che tipo di attività
fisica fanno i tuoi compagni. Registra nella tabella, colorando un quadratino
per ogni preferenza.

Calcio
Pallavolo
Basket
Tennis
Judo
Danza
Nuoto
Atletica
Bicicletta
Passeggiate
___________
___________
___________
___________

Adesso svolgi un’indagine per scoprire quante ore alla settimana tu e i tuoi
compagni svolgete attività fisica.

Meno di 1 ora a settimana


1 ora a settimana
2 ore a settimana
3 ore a settimana
4 ore a settimana
5 ore a settimana
Più di 5 ore a settimana

Rifletti e discuti insieme ai tuoi compagni sui risultati delle due indagini svolte.

comportamenti per la sa
onoscere
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O.A.: c l u t e e il b
enessere. 111
Cittadinanza griglia per la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi

SÌ IN PARTE NO
OBIETTIVO (da 8 a 10) (da 6 a 7) (da 4 a 5)
Prendere coscienza dei problemi ambientali.

Approfondire il concetto di inquinamento.

Conoscere comportamenti per la salute e il benessere.

Conoscere le regole di una sana alimentazione.

Nome alunno: ____________________________________________________

Classe: __________________________________________________________

Data: ___________________________________________________________

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