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Edizione Gennaio 2009
SOMMARIO
1. Introduzione............................................................................................................................2
1.1 Riferimenti e Numeri utili ...................................................................................................................................... 2
1.2 Scopo del manuale ............................................................................................................................................... 2
1.3 ACAI e CISI.......................................................................................................................................................... 3
2. Il prodotto...............................................................................................................................4
3. Dati tecnici ..............................................................................................................................4
3.1 Progettazione e costruzione .................................................................................................................................. 4
3.2 Materiali impiegati ................................................................................................................................................ 6
1. INTRODUZIONE
La “mission” aziendale è soddisfare pienamente le esigenze dei nostri clienti, attraverso la fornitura di
prodotti funzionali e sicuri e l’erogazione di servizi di supporto tecnico e di assistenza pre e post
vendita qualificati ed efficaci.
Per qualsiasi informazione di carattere commerciale e tecnico si può fare riferimento all’agente o al
rivenditore di zona o direttamente in azienda al numero 071-7390200.
L’invio di richieste di offerta, ordini, schizzi, disegni o qualsiasi documento in forma cartacea può
avvenire mediante fax al numero 071-7390610.
Utili informazioni sull’azienda, i prodotti e le loro caratteristiche sono disponibili on-line sul sito
www.bftm.it.
Documenti in forma elettronica possono essere inviati tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica
info@bftm.it.
Per quanto riguarda informazioni di carattere generale o in caso di urgenza è attivo il numero verde
800-299-160.
Il presente manuale è rivolto a tutti coloro presso i quali è o verrà installata una scaffalatura incastro
del tipo L12 o L15.
la conoscenza di tutti i dati necessari per progettare l’impianto in modo da renderlo idoneo all’uso
e sicuro;
Il manuale è stato pensato, progettato e realizzato dall’ufficio tecnico della BFTM per fornire maggiore
supporto tecnico alla clientela, soprattutto attraverso la trasmissione delle informazioni “di base” che
soddisfano la gran parte del bisogno di conoscenza dell’utilizzatore per un uso corretto dell’impianto a
disposizione.
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BFTM srl L12/L15 – Manuale di montaggio, uso e manutenzione
Il primo e più importante risultato di questo regolamento è l'assoluta sicurezza degli scaffali CISI, ma
anche la solidità, la durata e la semplicità di manutenzione.
Il tema della sicurezza delle scaffalature è sviluppato dal CISI in collaborazione con l'Università di
Trento attraverso sperimentazioni pratiche e la costante revisione delle norme di calcolo; del resto la
stessa normativa CISI ed i programmi di calcolo utilizzati sono in continua evoluzione.
Per ottenere il conferimento del marchio "CISI - Qualità e Sicurezza" la BFTM ha dovuto
dimostrare, in sede di prima verifica e durante tutte le verifiche ispettive successive, l'applicazione
sistematica di cinque regole fondamentali:
1. Utilizzo di materiali strutturali qualificati per avere la sicurezza sulle caratteristiche meccaniche e
chimiche dell'acciaio impiegato: in pratica, ogni fornitura deve essere corredata di apposito
certificato di collaudo 3.1 (rif. Norma EN 10204).
2. Rispetto delle regole nell'applicazione dei carichi della struttura per eseguirne correttamente il
dimensionamento: oltre ai carichi verticali, deve essere considerata anche una quota di carichi
orizzontali per simulare imperfezioni di montaggio, disallineamenti, urti ed eventi accidentali.
3. Osservanza delle regole inerenti la sperimentazione, dal momento che il dimensionamento delle
scaffalature dipende anche da una serie di parametri che non possono essere ricavati solo da
ipotesi teoriche bensì anche da prove pratiche: ciò consiste nell'esecuzione di prove sperimentali
eseguite dall'Università di Trento su campioni presi dalla produzione;
4. Ricorso a procedimenti di verifica definiti dalle norme CNR 10011 e CNR 10022 ed osservanza
delle leggi in vigore (DM 9/1/96) e dei regolamenti ACAI-CISI;
5. Obbligo, nel rispetto delle prescrizioni del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, di fornire al
cliente tabelle e cartelli di portata indicanti, in modo inequivocabile, le caratteristiche prestazionali
della scaffalatura.
6. Rispetto delle regole in materia di prevenzione dei rischi, protezione e sicurezza dei luoghi di
lavoro e dei lavoratori secondo il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n.81.
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2. IL PRODOTTO
La scaffalatura incastro L12 o L15 fa parte della famiglia delle scaffalature metalliche leggere di
portata max 1350 kg (per L15).
Ripiano
Controventi
Montante
Piastrini di
accoppiamento
Fig. 1
Per quanto riguarda la finitura superficiale, i nostri prodotti sono verniciati con polveri polimerizzate in
tunnel termico alla temperatura di circa 180°C.
3. DATI TECNICI
D.M. 9 gennaio ‘96 “Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento
armato normale e precompresso e per le strutture metalliche”.
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BFTM srl L12/L15 – Manuale di montaggio, uso e manutenzione
ALGOR F.E.A. SYSTEM Algor Inc.Pittsburgh PA(USA), solutore ad Elementi Finiti per
l’analisi strutturale in 3 dimensioni delle scaffalature;
COLDFORM ver.2.00 Calcolo delle caratteristiche efficaci dei profili formati a freddo,
secondo l’Eurocodice 3.
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3.2.1 Qualità
Vengono impiegati solo acciai qualificati e certificati all’origine dal produttore con modello 3.1 secondo
quanto previsto dalle norme UNI EN 10204.
Nella tabella di Fig. 2 sono riportate le principali tipologie di acciaio utilizzato e le relative
caratteristiche meccaniche imposte.
Fig. 2
L’utilizzo di acciai non qualificati avviene limitatamente a componenti strutturali secondari, quali i
ripiani e a componenti non strutturali la cui fabbricazione richiede il ricorso ad acciai ad alta
formabilità a freddo e/o acciai da stampaggio.
Per quanto riguarda le tolleranze applicate agli spessori la norma presa a riferimento è la UNI EN
10143.
In particolare, vengono accettate variazioni sugli spessori non oltre la metà delle tolleranze ammesse
dalla norma sopra citata.
3.2.3 Rintracciabilità
Ogni fornitura di materia prima (profili montanti, tubolari, lamierati, ecc.) è contrassegnata da un
numero di lotto interno al quale corrisponde il relativo certificato 3.1 rilasciato dal produttore
(acciaieria).
Al momento dell’utilizzo in produzione, il numero di lotto del materiale viene associato ad un numero
di commessa interna che ne consente, in qualsiasi momento, la precisa individuazione in termini di
prodotto e di fase di lavorazione.
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BFTM srl L12/L15 – Manuale di montaggio, uso e manutenzione
Inoltre, è necessario conoscere l’altezza ed il peso del materiale da immagazzinare, perché in funzione
di questi andremo a scegliere tutti i componenti necessari e gli eventuali accessori.
In funzione del numero e della larghezza delle scatole/contenitori da immagazzinare e dei loro pesi,
occorre individuare il piano adatto da utilizzare.
A tal fine utilizziamo la tabella 40-0306 di Fig. 3, ove sono indicate le portate di ogni piano di
tipologia diversa, in funzione delle loro dimensioni.
Fig. 3
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BFTM srl L12/L15 – Manuale di montaggio, uso e manutenzione
In funzione dell’altezza massima delle scatole/contenitori occorre individuare l’interasse tra i piani e
verificare che il carico totale del fianco (pari alla somma del carico del primo piano e di quelli
soprastanti) sia inferiore o uguale a quello massimo ammissibile (vedi tabella 40-0386 di Fig. 4).
B. stabilire l’interasse tra i piani pari ad almeno la somma dell’altezza massima delle
scatole/contenitori e della sezione del piano (vedi Fig. 9-10);
C. individuare il numero di piani per corpo a fronte dell’interasse tra i piani stessi per multipli di 30
mm ca;
D. individuare il carico totale gravante sul fianco, pari alla somma del carico del primo piano e del
carico di quelli soprastanti, cioè il carico relativo ad un unico corpo;
E. verificare che il carico totale del fianco così composto sia inferiore o uguale a quello massimo
ammissibile, dato dal grafico riportato in tabella 40-0386 di Fig. 4.
TABELLA DEI CARICHI (IN KG) PER FIANCO IN FUNZIONE DELL’INTERASSE TRA I PIANI
Profilo L15
1400
Carico ammissibile in Kg per fiancata
1350
1300
1250
1200
1150
1100
300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200
Interasse in m m fra i piani
40-0386
Fig. 4
NOTA: Non viene esposta la tabella dei fianchi L12, in quanto per il momento l’azienda ha deciso di
commercializzare tali fianchi solamente attenendosi alla “Classe 3” di seguito specificata.
La Classe3 è una classificazione attribuita dall’ACAI-CISI che identifica una scaffalatura industriale in
acciaio atta a sostenere unità di “carico leggero” cioè movimentabile manualmente, con le seguenti
limitazioni:
1. altezza massima = 3 mt
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In funzione dell’altezza del soffitto, della profondità dello spazio a disposizione e della quota dell’ultimo
piano, occorre individuare l’altezza e la profondità del fianco (vedi Fig. 8).
Si suggerisce di scegliere l’altezza per multipli di 500 mm (cfr. tabella 40-0324 riportata in Fig. 5).
5000
4500
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
Fig. 5
8
8
27.2
27.2
Y
Y 1.5
50
1.2 X
50
X
22.8
3
22.8
28
28
Fig. 6
sp. 1,2 mm sp. 1,5 mm
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I carichi massimi ammissibili per i vari tipi di scaffalatura incastro sono rappresentati nella tabella 40-
0386 di Fig. 4.
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4.5 Esempio
Per meglio comprendere quanto detto in precedenza facciamo un esempio, in modo da fornire la
metodologia migliore per l’acquisizione dei dati di partenza ed il successivo dimensionamento.
Fig. 7
Considerando gli ingombri delle scatole possiamo scegliere corpi di larghezza pari a 1000 mm, più lo
spessore del montante pari a 28 mm.
Per sfruttare al massimo la larghezza a disposizione (5300 mm) utilizziamo n°6 corpi di larghezza
complessiva pari a 5168 mm (1000 x 5 +28 x 6).
1000
Fig. 8
Ogni piano porta n°3 pile formate da n°2 scatole e deve sostenere almeno 84 kg (14x2x3): dalla
tabella 40-0306 (Fig. 3) il piano che soddisfa gli ingombri massimi e dalla portata non inferiore a 84
kg è il tipo 1000 x 400 1R (portata max 120 kg).
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In base all’altezza massima della pila (340 mm), allo spazio sopra la pila necessario per la
movimentazione (50 mm) ed allo spessore del piano (30 mm), l’interasse tra i piani non può essere
inferiore a 420 mm (=340+50+30).
Tenendo conto che il passo delle asolature sul fianco è di 30,7 mm, il primo interasse utile (maggiore
di 420 mm) si trova a 429 mm (Figg. 9 e 10); in questa situazione possiamo inserire al massimo n°5
file di piani per ogni corpo.
429
429
429
2500
429
Fig. 9 Fig. 10
Dal momento che la prima asola è posta a 26,6 mm, in base all’altezza della parete (3000 mm), alla
quota dell’ultimo piano (2203 mm) ed alla profondità a disposizione (500 mm), tenendo conto che le
altezze possibili sono multipli di 500 mm, dobbiamo scegliere un fianco H2500 – P400 (Fig. 11).
Quindi, il carico totale del fianco così composto è pari al massimo a 420 kg (84 x 5).
Dalla tabella 40-0386 (Fig. 4) il carico massimo ammissibile sul fianco in funzione dell’interasse scelto
(427 mm) è di circa 1350 kg e, quindi, superiore alla somma dei carichi massimi totali di tutti i piani
relativi al corpo.
Fig. 11
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La prima operazione da fare è verificare che il progetto soddisfi i requisiti richiesti, in particolare
relativamente a dove avverrà l’installazione, quale sarà il tipo di merce da stoccare e quali saranno i
carichi ammissibili, in modo da accertare il corretto dimensionamento degli elementi della struttura.
a) verificare che tutti i componenti necessari siano disponibili (fianchi, piani, ganci per piani, piedini,
squadretti, cartellini e tabelle di portata, ecc);
Fig. 7
Fig. 8
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d) agganciare all’altezza desiderata i piani ai fianchi, inserendo gli opportuni ganci nelle asole
ricavate sul fianco (Fig. 13);
429
429
429
429
Fig. 13
e) aggiungere gli altri piani nel rispetto dell’interasse determinato da progetto (Fig. 9);
f) proseguire con gli altri corpi nel rispetto della sequenza sopra descritta e secondo il lay-out di
riferimento (come per l’esempio precedente in Fig. 11);
Fig.14
sul fianco e sui piani in posizione ben visibile (Fig. 15). SCAFFALA TUR E METALLICHE
IMPIANTI DI IMMAGAZZINAGGIO
sr l POR TAPA LLET S, SOPPALCHI
srl
SI N C ER T
E
R ME
R
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I O 9 01 -24
5
12000
11000
10000
R EV . I° de l 13-0 2-01
9000
CA R IC O AMMI SS IB IL EN
8000
7000
6000
5000
4000
3000
60 0
80 0
99 0
1180
1400
1600
1800
1970
2200
2400
2600
2800
2970
INT ER ASSE IN mm TR A LE C O
P PIE C O
R R ENTI
/ /
M em b e r ofF EM
ITA LY
Fig. 15
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Sono svolti per accertare che siano stati rispettati i requisiti richiesti per il
montaggio, la presenza di tutti gli elementi di sicurezza previsti dal progetto
e l’assenza di difetti sulla struttura, di danni o rotture che ne potrebbero
pregiudicare lo stato di efficienza e di sicurezza.
Ed Gennaio 2009 15
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E’ fondamentale che le persone impiegate in magazzino siano ben addestrate e conoscano le corrette
modalità di movimentazione ed immagazzinamento delle merci.
Inoltre, il personale dovrebbe essere ben informato riguardo la natura delle operazioni e ai pericoli a
loro associate, comprese le precauzioni da prendere per prevenirli o limitarne gli effetti.
In ogni caso è obbligatorio esporre i cartelli forniti dalla BFTM che indicano le portate ammissibili sui
vari piani e sulla struttura in generale, in modo da evitare libere interpretazioni che potrebbero
compromettere la sicurezza delle persone e dei beni immagazzinati.
OK NO
Fig. 16
È importante distribuire bene il carico sopra il piano (vedi Fig. 16) e posizionare correttamente la
merce sul piano della scaffalatura, lasciando una distanza di sicurezza tra le scatole/contenitori.
Il carico deve essere uniformemente distribuito sopra il piano (vedi Fig. 17) per evitare la presenza in
alcuni punti della struttura di forze peso eccessive che tendono a deformare il piano stesso.
OK
NO
Fig. 17
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Si raccomanda di applicare:
le tabelle dei carichi del fianco sul lato a vista della stessa ad altezza tale da essere ben
visibile;
i cartellini dei carichi su almeno un piano per corpo (se tutti omogenei) ad altezza tale da
essere ben visibile.
Ci sono alcune regole dettate dal buon senso, prima che dal manuale del buon magazziniere, che
vanno rispettate per evitare di creare pericoli inutili per se stessi o per gli altri.
Innanzitutto è assolutamente vietato arrampicarsi sulla struttura, magari per raggiungere i ripiani più
in alto: deve essere utilizzato apposito equipaggiamento e mai in solitudine.
Durante gli spostamenti con il carrello elevatore o con altro mezzo meccanico vanno evitate le
collisioni con i fianchi della scaffalatura: in caso contrario è buona regola avvertire dell’accaduto i
propri incaricati (di solito il responsabile della sicurezza), in modo da verificare immediatamente se
l’incidente ha compromesso in modo significativo la solidità e la sicurezza della struttura.
La scaffalatura incastro L12 - L15 è stata progettata per un determinato uso ed eventuali variazioni
alla sua geometria, senza formale autorizzazione della BFTM, potrebbero comprometterne la
sicurezza e la funzionalità.
Non è assolutamente consentito:
posizionare carichi se non sopra i piani;
urtare o appoggiarsi alla scaffalatura con carrelli o altri mezzi utilizzati per la movimentazione;
usi differenti da quelli previsti e descritti nel presente manuale.
Ed Gennaio 2009 17
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L’ipotesi A si può verificare a seguito di collisione con i mezzi di movimentazione (carrelli elevatori,
transpallet, ecc.).
In questo caso l’entità del danno può essere valutata seguendo i passi della procedura sotto descritta:
a) appoggiare una barra metallica retta lunga 500 mm a contatto con la parte liscia del montante
danneggiato, in modo tale che la rientranza rimanga al centro;
b) nella direzione dei correnti la distanza tra il montante e la barra metallica non deve superare i 2,5
mm (Fig. 18);
c) nella direzione dei controventi la distanza tra il montante e la barra metallica non deve superare i
2,5 mm (Fig. 18);
Fig. 18
d) qualora la deformazione interessi il montante sia nella direzione dei correnti che dei controventi
non dovranno essere superati i limiti sopra citati;
L’ipotesi B può derivare da operazioni di cattiva distribuzione dei carichi o dal sovraccarico della
struttura.
I piani possono subire, nell’uso normale e in condizioni di carico standard, una flessione pari al
massimo a 1/200 della loro lunghezza; questa curvatura è elastica e dovrebbe scomparire quando i
piani tornano scarichi e non deve essere confusa con la deformazione permanente (anelastica)
causata dal sovraccarico o dal danneggiamento dovuto ad impatto (Fig. 20).
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Fig. 20
Ed Gennaio 2009 19
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Il rapporto di ispezione deve evidenziare il danneggiamento riscontrato ed attivare una procedura per
investigare sul problema e ricercare le soluzioni possibili per ridurre o eliminare la causa del danno.
Tra le cause possibili ci sono:
corridoi troppo stretti;
presenza di sovraccarichi;
scarsa manutenzione della scaffalatura;
presenza di colli sfusi che ostruiscono i corridoi di carico.
In questo caso occorre verificare che non vi siano piani con una deformazione permanente, anche se
parzialmente o totalmente scarichi, o se la flessione presente sia maggiore del massimo valore
normalmente concesso (vedi Fig. 20).
Verificare lo stato dei ganci dei piani ed accertarsi che siano tutti inseriti correttamente nelle asole del
fianco, evidenziando eventuali anomalie sostituendo, se presenti, le parti danneggiate.
Le file di scaffali (controventati e non) non dovranno essere inclinate, a pieno carico, per più di 1/120
della loro altezza (quota L1 di Fig. 21).
Qualsiasi condizione di maggiore fuori piombo dei fianchi dovuta ad una locale o “generalizzata”
deformazione del pavimento dovrà essere considerata come sovraccarico perché ridurrà il margine dei
sicurezza, a meno che tale condizione non sia stata già considerata e prevista nel progetto strutturale
del sistema, tenendo conto del consolidamento ed assestamento del terreno sotto la gettata.
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L1
Fig. 21
ROSSO: il danneggiamento è molto serio e richiede un intervento immediato, in quanto i danni alla
struttura presentano valori due o più volte quelli massimi ammessi (Figg. 18 e 19).
In tale situazione è necessario scaricare immediatamente la parte della scaffalatura interessata dal
danneggiamento (meglio se in presenza della funzione responsabile dei controlli) e provvedere alla
sua delimitazione per evitarne l’utilizzo prima che essa venga riparata.
I lavori di riparazione consistono, solitamente, nella sostituzione degli elementi danneggiati.
GIALLO: il danneggiamento è critico e richiede un intervento il più presto possibile, in quanto i danni
alla struttura presentano valori fino a due volte quelli massimi ammessi (Figg. 18 e 19).
In tale situazione non è necessario scaricare la parte della scaffalatura, ma comunque non va
ricaricata prima della riparazione.
È consigliabile identificare i corpi che non devono essere ricaricati prima della loro sistemazione con
delle etichette adesive.
Un rischio GIALLO deve diventare ROSSO se la riparazione non viene eseguita entro 4 settimane dalla
constatazione del danno.
VERDE: il danneggiamento richiede soltanto sorveglianza, in quanto il valore dei danni alla struttura è
nel limite di quelli massimi ammessi (Figg. 18 e 19).
Il danneggiamento presente non è particolarmente critico, ma gli elementi danneggiati andrebbero
identificati in modo da riservargli specifici controlli e valutazioni in occasione delle successive ispezioni,
prima di procedere con la loro riparazione.
Ed Gennaio 2009 21
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La BFTM raccomanda l’utilizzo di soli componenti originali per la sostituzione di quelli danneggiati.
La sequenza sopra descritta è sintetizzata dal seguente diagramma di flusso (fonte F.E.M. 10.2.04).
La struttura è
danneggiata
La struttura è
utilizzabile
Ed Gennaio 2009 22
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Ed Gennaio 2009 23
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