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Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Comune di Frascat - Relazione Generale

Regimentazione delle Acque meteoriche in località Macchia dello Sterparo - Progetto Definitivo – Primo Stralcio Tratto “A”

INDICE
1 INTRODUZIONE....................................................................................................................................... 2
2 DESCRIZIONE INTERVENTO ................................................................................................................. 3
3 STUDIO IDROLOGICO IDRAULICO ....................................................................................................... 5
3.1 Bacino idrografico............................................................................................................ 5
3.2 Dati di Pioggia ................................................................................................................. 6
3.3 Stima dei deflussi ............................................................................................................ 8
4 CARATTERISTICHE TRATTI .................................................................................................................. 9
4.1 Verifiche Idrauliche .......................................................................................................... 9

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Regimentazione delle Acque meteoriche in località Macchia dello Sterparo - Progetto Definitivo – Primo Stralcio Tratto “A”

1 INTRODUZIONE

La presente relazione, relativa al Progetto Definitivo – Primo Stralcio Tratto “A” è desunta dal progetto
generale definitivo “Regimentazione delle Acque meteoriche in località Macchia dello Sterparo”.
L’intervento generale nasce dalla necessità di ripristinare la funzionalità idraulica di parte del bacino
imbrifero del Fosso Colle Pizzuto e di questo progetto prende in esame l’esecuzione di parte delle
opere.

Il progetto generale nasce sulla scorta del Progetto Preliminare redatto dall’ Ing S. Molinari dello Studio
di Ingegneria A&M, che ha evidenziato un completo stravolgimento dell’idrografia dell’area che ad oggi
presenta una serie irregolare di deviazioni, rivestimenti e tombamenti degli alvei naturali realizzati nel
tempo e che ad oggi compromettono irreparabilmente la funzionalità idraulica dei colatori naturali.

Complessivamente le opere oggetto dell’intervento generale sono le seguenti:


a) Intercettazione del Fosso Pizzuto in corrispondenza del tombamento esistente su Via
Giammarioli;
b) Manufatto di intercettazione delle acque che confluiscono a Via Macchia dello Sterparo
attraverso l’attraversamento della Ferrovia Roma Cassino;
c) Collettore tratto A Via Macchia dello Sterparo;
d) Collettore Tratto B Fosso Pizzuto;
e) Opera di restituzione al Fosso Colle Pizzuto;
f) Rivestimento con gabbioni metallici del fosso Colle Pizzuto tra Via Casal di Mario e l’autostrada
Roma Napoli.
Le opere previste nel presente Primo Stralcio Tratto “A” sono le seguenti:
a) Manufatto di intercettazione delle acque che confluiscono a Via Macchia dello Sterparo
attraverso l’attraversamento della Ferrovia Roma Cassino;
b) Collettore tratto A Via Macchia dello Sterparo;
c) Opera di restituzione al Fosso Colle Pizzuto;

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2 DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento insiste nel bacino del Fosso Pizzuto che ha origine in prossimità della sede dell’ENEA a
Frascati e procedendo in direzione Nord Ovest attraversa la linea Ferroviaria Roma Cassino e si
immette nel Fosso di Colle Pizzuto circa 200 m a monte dell’autostrada Roma Napoli.

In particolare l’obiettivo dell’intervento è sanare la porzione di valle del bacino del Fosso Pizzuto
compresa tra la ferrovia Roma Cassino e la sua immissione nel Fosso di Colle Pizzuto pertanto area che
comprende i contributi del suo affluente principale che ha origine in corrispondenza
dell’attraversamento della linea Ferroviaria da parte di Via Macchia dello Sterparo.

I sopralluoghi effettuati hanno confermato quanto evidenziato nel progetto preliminare circa
l’impossibilità di ripristinare la funzionalità idraulica degli alvei senza procedere con la demolizione delle
costruzioni insistenti nell’area, soluzione chiaramente impraticabile per le difficoltà ambientali cui si
andrebbe incontro.

E’ stata confermata l’ipotesi progettuale proposta nel preliminare che consiste nello svincolare l’area di
valle dai contributi provenienti dalle aree del bacino a monte della ferrovia.
Nel progetto generale si prevede di intercettare il fosso Pizzuto in corrispondenza di Via Giammarioli le
acque dell’affluente in prossimità della Ferrovia Roma Cassino, dai due punti di raccolta le acque
vengono convogliate su Via Macchia dello Sterparo con tubazioni in pead spiralato di diametro interno
800 mm e da qui recapitate al Fosso di Colle Pizzuto con un collettore sempre in pead spiralato ma
diametro interno 1200 mm che segue tutta Via Macchia dello Sterparo.

Il collettore che insiste su Via Macchia dello Sterparo, dall’intercettazione dell’affluente allo scarico al
Fosso di Colle Pizzuto è stato identificato come tratto A, il collettore che intercetta il Fosso Pizzuto a
Via Giammarioli e arriva su Via Macchia dello Sterparo e stato denominato tratto B.

L’intervento generale prevede inoltre la stabilizzazione delle sponde dell’alveo del Fosso di Colle
Pizzuto nel tratto compreso tra Via Casal di Mario e l’autostrada Roma – Napoli che ad oggi risulta
soggetta ad erosione quando si hanno eventi meteorici di una certa entità.

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Oggetto di questo primo stralcio sono le opere relative al collettore che insiste su Via Macchia dello
Sterparo, dall’intercettazione dell’affluente allo scarico al Fosso di Colle Pizzuto, identificato come
tratto A.

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3 STUDIO IDROLOGICO IDRAULICO

3.1 BACINO IDROGRAFICO

L’intervento consiste nell’isolare la porzione di valle del fosso dai contributi di monte del bacino del
fosso Pizzuto comprensivo del sottobacino ascrivibile al suo affluente principale.
Sono stati individuati 3 sottobacini del Fosso Pizzuto i cui contributi sono da considerare nel
dimensionamento dei collettori di progetto.
Il bacino 1 ha una estensione di circa 25.8 ha e coincide con la porzione di monte del Fosso Pizzuto
che viene intercettata presso Via Giammarioli. Il bacino 2 di estensione pari a circa 21.3 ha coincide con
il bacino dell’affluente del Fosso Pizzuto intercettato presso la linea ferroviaria ed infine il bacino 3 di
estensione pari a circa 3.3 ha coincide con il terreno in sinistra idraulica di Via Macchia dello Sterparo i
cui contributi possono essere convogliati al collettore di progetto e pertanto sono da considerare nel
suo dimensionamento.
In figura 1 è riportato il bacino idrografico di progetto con distinti i tre sottobacini.

Figura 1

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3.2 DATI DI PIOGGIA

Per la valutazione delle precipitazioni sull’area è stata utilizzata la procedura VAPI. Il progetto VAPI
(VAlutazione PIene) sviluppato dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche
(GNDCI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche [CNR, 1994] ha per obiettivo la regionalizzazione
delle piogge intense su tutto il territorio nazionale secondo criteri omogenei, che allo stato attuale delle
elaborazioni sono riportati nel rapporto VAPI 1994 [CNR, 1994].
Con tale regionalizzazione si è determinata la dipendenza funzionale dell’intensità di pioggia con la
quota q della zona considerata, assumendo una legge di pioggia del tipo

a (T )
i (T ) =
(b + t ) m
dove:

i(T) è l’intensità di pioggia relativo al tempo di ritorno T;


T è il tempo di ritorno;
b è un parametro di deformazione della scala temporale, indipendente sia dalla durata t sia
dal tempo di ritorno T;
m è un parametro adimensionale compreso tra 0 e 1, indipendente sia dalla durata sia dal
tempo di ritorno, dipendente dalla quota;
a(T) è un parametro dipendente dal tempo di ritorno e dalla quota, ma indipendente dalla
durata;

L’italia centrale è divisa in tre macrozone A,B,C, che a loro volta sono suddivise in sottozone
omogenee.
Il modello di calcolo prevede l’individuazione della zona e sottozona che nel caso in esame è la zona
“A” sottozona “a11”.

In funzione della quota altimetrica media (pari a circa 180 m s.l.m.), del tempo di ritorno scelto (Tr = 20
anni) e del tempo di corrivazione del bacino viene individuato il valore dell’intensità di pioggia.
Nel caso specifico il tempo di corrivazione Tc è stato stimato mediante la relazione di Giandotti
applicata al bacino principale che è quello del Fosso Pizzuto:

4√A + 1,5 L

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t [ore]=  = 0.85 h


0,8 √Hm
nella quale:
A - area del bacino drenato =25.8 km2
L - è la lunghezza dell'impluvio principale 1.5 km;
Hm - differenza tra quota media e quota minima del bacino drenato = 190 - 150 =87 m s.l.lm.

Con i valori succitati e in riferimento al tempo di ritorno di 20 anni, si ricava il seguente valore di
intensità di pioggia i:

i20 = 61.31 mm/h

Cautelativamente l’intensità di pioggia così stimata per il bacino di monte del Fosso Pizzuto è stato
assunto valido per tutti e tre i sottobacini ed utilizzato per la stima delle portate.

REGIONALIZZAZIONE DELL'ITALIA CENTRALE


DISTRIBUZIONE DEI VALORI ESTREMI TIPO I A DUE COMPONENTI (TCEV1)
PROCEDURA MODIFICATA CON RELAZIONI IDF A TRE PARAMETRI
 i  b+ t  m   it  b + t m 
− t β   − β  
 µ i 0 ( z )  b   *  Θ µ ( z )  b  
*
− Λ* Λ11 / Θ e 
P( it ) = e − Λ1e
i0
RELAZIONE IDF A TRE PARAMETRI

( cz + d )
ai ( Tr )
con: µ
µ i0 ( z ) = i0 δ it ( Tr ) =
µ i24 24 (b + t)m TEMPO
CONCENTR.
REGIONE A COINCIDENTE CONLA ZONA A SOTTOZONA a11 BACINO
*
Λ = 0,174 Λ1 = 29,314 δ=µµ ig /µ
µ i24 = 1,150 c= 0,07624 b= 0,17435 µ i0 (z) = 136,235 τb (ore)
*
Θ = 3,490 β= 4,480 r = i 5' /i 60' = 3,336 d= 41,70070 m= 0,79426 µ i0 / µ i24 = 50,262 0,850
STAZIONE Prova ai (Tr) P(i) Tr(i) i0 i1 i3 i6 i1 2 i2 4 iτ b
quota z (m s. m.) = 195,0 30,246 0,500 2 121,105 26,621 12,084 7,124 4,155 2,409 29,673
35,220 0,667 3 141,022 30,999 14,072 8,296 4,838 2,806 34,553
41,350 0,800 5 165,567 36,395 16,521 9,740 5,680 3,294 40,567
50,624 0,900 10 202,702 44,558 20,226 11,924 6,954 4,033 49,666
RISOLVI 62,492 0,950 20 250,221 55,003 24,968 14,720 8,584 4,978 61,309
71,121 0,967 30 284,770 62,598 28,415 16,752 9,770 5,666 69,774
by: Dott. Ing. 83,457 0,980 50 334,164 73,455 33,344 19,658 11,464 6,648 81,877
Corrado Paolo Mancini 101,428 0,990 100 406,120 89,273 40,524 23,890 13,933 8,080 99,508
Studio C alenda-Mancini 119,765 0,995 200 479,543 105,412 47,851 28,210 16,452 9,541 117,498
via A. Albricci, 28 00194 RO MA130,520 0,997 300 522,605 114,878 52,147 30,743 17,929 10,398 128,049
te l. 06/36308930 144,071 0,998 500 576,863 126,805 57,562 33,935 19,790 11,477 141,343
fax 06/36308506 162,453 0,999 1000 650,468 142,985 64,906 38,264 22,315 12,942 159,378

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3.3 STIMA DEI DEFLUSSI

La stima della portata di piena Q è stata condotta con riferimento al metodo cinematico secondo la
Formula Razionale:

Q = ϕmed i A

nella quale:
ϕmed, è il coefficiente di deflusso medio assunto pari a 0.5
i, è l'intensità media di pioggia
A, è l'area del bacino

L'intensità media di pioggia i, per tempo di ritorno T = 20 anni, è data dalla relazione stimata nel
paragrafo precedente:
i = 61.31 mm/h

In tabella si riportano i risultati dei calcoli eseguiti per la stima delle portate relative ai tre sottobacini
precedentemente descritti.

Tr A1 A2 A3 Q1 Q2 Q3 Qtot
2 2 2 3 3 3 3
Anni km km km m /s m /s m /s m /s
2 0,26 0,21 0,03 0,85 0,70 0,11 1,66
3 0,26 0,21 0,03 0,99 0,82 0,13 1,93
5 0,26 0,21 0,03 1,16 0,96 0,15 2,27
10 0,26 0,21 0,03 1,42 1,18 0,18 2,78
20 0,26 0,21 0,03 1,76 1,45 0,22 3,43

Da quanto precedentemente descritto si evince che il tratto A ha una portata pari a Q2 = 1.45 m3/s nel
nel tratto a monte dell’immissione del tratto B e pari a Qtot = 3.43 m3/s nel tratto finale, infine il tratto
B ha una portata coincidente con Q1=1.45 m3/s.

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4 CARATTERISTICHE TRATTI

I collettori di progetto sono previsti con tubazioni spiralate di polietilene ad alta densità (PEAD)
secondo la norma prEN 13476-1 aventi resistenza allo schiacciamento, determinata secondo norma EN
ISO 9969, corrispondente a SN8 ( pari a 8 kN/m2 ). Le giunzioni delle barre saranno eseguite a mezzo
di apposito bicchiere di polietilene presaldato su ciascuna barra e dotato di guarnizione elastometrica a
doppio labbro polifuso nello stesso.

Si sono previsti pozzetti di ispezione ad ogni cambiamento di direzione e/o pendenza e ad una
distanza massima di circa 50 m. I pozzetti di ispezione sono previsti gettati in opera di dimensioni
interne 2.0 x 2.0 m.
In corrispondenza dei tratti dove si raggiungono le velocità più elevate sono stati posizionati dei
pozzetti dissipatori del tipo a schiaffo aventi dimensioni interne 3.0 x 2.0 m.

Tutti i pozzetti, ispezione e dissipatori dovranno essere rivestiti con apposita resina epossidica e resi
ispezionabili con chiusini in ghisa sferoidale di classe D400 secondo la norma UNI EN 124 a quota del
piano stradale.

Per i dettagli costruttivi dei manufatti si rimanda agli elaborati grafici.

4.1 VERIFICHE IDRAULICHE

Il dimensionamento dei singoli collettori è stato eseguito ipotizzando condizioni di moto uniforme ed
assumendo un riempimento massimo delle tubazioni pari al 85%.

Per i calcoli si è fatto riferimento alla ben nota relazione di Chezy:

Q=χ—A— R ⋅i (m3/s)
con:
87 R
χ = coefficiente di scabrezza =
γ + R
γ = 0.16 parametro di Bazin

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A = area sezione bagnata (m2)


R = raggio idraulico (m)
i = pendenza collettore (m/m)

Si è provveduto ad effettuare la verifica delle velocità massime ammesse nei collettori per assicurarne
un funzionamento ottimale.
E’ stata assunta come velocità massima un valore di 5 m/s nei tratti di condotta con pozzetti di
ispezione in linea e una velocità massima di 7 m/s dove è stato previsto l’utilizzo di pozzetti dissipatori
del tipo a schiaffo.

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