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TEORIA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI STORICHE

Prof. PAOLO FACCIO


A.A. 2014-2015

RILIEVO E DOCUMENTAZIONE DELLE TECNICHE MURARIE

Dott.ssa Isabella Zamboni


Venezia, 23 ottobre 2014
STUDIO TECNICHE MURARIE in Archeologia dell’Architettura
Disciplina sviluppata a partire dagli anni ‘70 del Novecento in seno all’Archeologia Medievale.

“Fondatore”: prof. Tiziano Mannoni


Maggiori attuali esponenti: prof. Roberto Parenti (Unisi), prof. Gian Pietro Brogiolo (Unipd)
dott.ssa Aurora Cagnana (Sopr. Beni archeologici Liguria),
dott.ssa Giovanni Bianchi (Unisi)….

Rivista: Archeologia dell’Architettura, I (1996) – XVI (2011), Firenze.

Fra gli obiettivi (a partire dall’ANALISI STRATIGRAFICA del costruito):


•  Analisi del ciclo produttivo (dalla cava alla posa in opera)
•  Analisi della diffusione e del livello dei saperi tecnici
•  Tecniche murarie come riflessi di un contesto:
economico (architettura come volano dell’economia)
sociale/simbolico (committenza, grado di esperienza della manodopera,
espressione di più reti sociali, di potere..)
ambientale (risorse materiali a disposizione, impatto dell’architettura sul
paesaggio, percorsi di trasporto..)

(G.P. Brogiolo, A. Cagnana 2012, Archeologia dell’Architettura. Metodi e interpretazioni, Firenze, pp. 171-176)
STUDIO TECNICHE MURARIE in Architettura
•  La CONOSCENZA della tecnica muraria come elemento
PROPEDEUTICO ALLA CONSERVAZIONE
•  CONOSCENZA delle tecniche costruttive come DECODIFICA del
costruito (tecniche differenti in un unico setto murario che possono essere indice distinti
periodi costruttivi o fasi interne al medesimo cantiere costruttivo)

•  CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO


DELL’IDENTITÀ CULTURALE

(da TEORIA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI STORICHE


Prof. PAOLO FACCIO, Lezione 0 - A.A. 2013-2014)

Alcune voci di approfondimento sull’apporto dell’archeologia:

•  P. Faccio, L. Masciangelo, F. Zeka Lorenzi 1997, Potenzialità applicative dell’analisi stratigrafica. Ricostruzione di una possibile
storia meccanica di un edificio storico, “Archeologia dell’Architettura”, II, pp. 53-62.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  G.P. Brogiolo, P. Faccio 2010, Stratigrafia e prevenzione in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive di
ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 55-64.
•  G.P. Brogiolo, P. Gasparoli, S. Lagomarsino, L. Moro, E. Papi, S. Podestà 2011, Schema di Linee guida per la conoscenza delle
architetture di interesse archeologico. Conoscenza, prevenzione e manutenzione, in R. Cecchi (ed), Roma Archaeologia. Interventi
per la tutela e la fruizione del patrimonio archeologico, terzo rapporto, I, Milano, pp. 1-133.
•  G.P. Brogiolo, A. Cagnana 2012, Archeologia dell’Architettura. Metodi e interpretazioni, Firenze, pp. 50-52.
•  G.P. Brogiolo, P. Faccio 2013 (eds), Carta del rischio e conservazione dei paesaggi e delle architetture, Mantova.
Antichi modi di costruire (epoca preistorica):

Il tempio e l’area sacra megalitica di Tas Silg


sull’isola di Malta. Datazione inizio III millennio a. C.

(immagini da Recchia 2004-2005)


Antichi modi di costruire (epoca preistorica):

Particolare di uno dei templi preistorici di


Mnajdra, Malta.
Datazione: 3600-2500 a.c.
A destra: probabile raffigurazione di un tempio.

(immagini da Recchia 2004-2005).


Antichi modi di costruire (epoca romana): Figure 1, 2 e 3 - Opus incertum, o
aggregato di pietre d'ogni forma,
senza e con parti di murazione
ordinaria disposte a ranghi di corsie
orizzontali nelle cantonate e
riempimento intermedio di pietrame,
e con ciottoli.
Figura 4 - Opus reticulatum, o pietre
a facce quadrate messe assieme in
forma di rete, con riempimento
intermedio di pietrame
Figure 5 e 8 - Muratura variata o
mista, con parte interna di pietrame e
pareti formate alternativamente con
un rango di pietre di tufo squadrate e
con uno o tre di mattoni triangolari
Figura 6, 7 e 9 - Isodomum,
pseudoisodomum e di altri generi di
costrutture composti di pietre
diversamente lavorate, di diverse
forme e misure e variamente
disposte, associate a ranghi di
mattoni e con riempimento intermedio
di pietrame.
J. B. Rondelet Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare, Mantova 1831, Libro IV,
Sezione II, Capitolo I, tav. LXI.
Diverse specie di murazioni secondo Vitruvio (De architectura, Libro II, Cap. VIII).
http://risorseelettroniche.biblio.polimi.it/rondelet/cd/tavole/T_II_II/03_LXI.pdf
Approfondimenti:
•  J.P. Adam 1989, L’arte di costruire presso i romani, IX edizione, Milano 2008.
•  F. Cairoli Giuliani 1990, L’edilizia nell’antichità, Nuova edizione, Roma 2006.
•  R. Marta 1991, Tecnica costruttiva romana. Roman building techniques, Roma.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  S. Camporeale 2010, Archeologia dei cantieri di età romana in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive
di ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 171-180.
Antichi modi di costruire (epoca romana): Figure 1 e 2 - Divisioni e tramezzi
formati di mattoni piani o in
coltello
Figura 3 - Divisioni formate con
due mattoni in grossezza
Figure 4 e 5 - Combinazioni
diverse pei muri la cui grossezza
è di tre ordini di mattoni
Figura 6 - Combinazione in cui si
fa uso della metà dei mattoni pei
riempimenti segnati a)
Figura 7 - Disposizione per un
muro di quattro ranghi di mattoni
Figura 8 - Combinazione a corsie
con ranghi di mattoni posati
obliquamente, disposti a corsie
alternativamente in direzione
contraria
Figure da 9 a 13 - Combinazioni
diverse che si possono formare
con mattoni quadrati o mezzi
mattoni, posati in squadro o
diagonalmente.

J. B. Rondelet Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare, Mantova 1831, Libro IV, Sezione
II, Capitolo II, tav. LXIV.
Diverse maniere di combinare i mattoni per formare muri, divisioni o tramezzi.
http://risorseelettroniche.biblio.polimi.it/rondelet/cd/tavole/T_II_II/06_LXIV.pdf
Approfondimenti:
•  J.P. Adam 1989, L’arte di costruire presso i romani, IX edizione, Milano 2008.
•  F. Cairoli Giuliani 1990, L’edilizia nell’antichità, Nuova edizione, Roma 2006.
•  R. Marta 1991, Tecnica costruttiva romana. Roman building techniques, Roma.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  S. Camporeale 2010, Archeologia dei cantieri di età romana in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive
di ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 171-180.
Antichi modi di costruire (epoca medievale):
(immagini da Parenti 1988)

Murature in laterizi

Murature in materiale lapideo

“La tecnica muraria si distingue in base ai materiali, la Murature in tecnica mista


messa in opera e al tipo di legante.”
(Brogiolo, Cagnana 2012, p. 51)
Sezioni murarie

Laterizi Materiale lapideo e laterizi Materiale lapideo


Sezioni semisacco / sacco Sezioni piene
IMPOSSIBILITA’ DI
SONDARE IL
NUCLEO…

… QUALE
TIPOLOGIA DI SEZIONE ?
LA REALTA’ MURARIA NEI CENTRI STORICI..
DIFFERENTE QUALITA’ DELLE DELLE TECNICHE E NUMEROSE
TRASFORMAZIONI EDILIZIE.

Canale di Tenno,
catasto austriaco 1859

Canale di Tenno,
CTR – ID 7 con rapporti
macrostratigrafici

Canale di Tenno,
CTR – ID 7, CF I, II
prospetto esterno ovest
LA REALTA’ MURARIA NEI CENTRI STORICI..
DIFFERENTE QUALITA’ DELLE DELLE TECNICHE E
NUMEROSE TRASFORMAZIONI EDILIZIE.

CONOSCENZA delle tecniche come


DECODIFICA del costruito (tecniche
differenti in un unico setto murario che
possono essere indice distinti periodi
costruttivi o fasi interne al medesimo
cantiere costruttivo)
Canale di Tenno,
CTR – ID 7, CF I, II
prospetto esterno ovest.
Analisi stratigrafica.
“Architetture medievali trentine: Progetto APSAT, “Ambiente e Paesaggi dei Siti
studio e documentazione delle d’Altura Trentini”
principali tipologie murarie Bando “Grandi Progetti 2006”
attestate tra VI e XV secolo”   Direttore scientifico: prof. G.P. Brogiolo
Borsa di Studio a Progetto Coordinatore scientifico: dott.ssa Elisa Possenti
(Università degli Studi di Trento) Attività 3: “Architetture e paesaggi d’altura”
Tutor: dott.ssa Elisa Possenti
Supervisore: arch. G. Gentilini Corpora: §  CASTELLI (attestati sino al XV secolo)
E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M.
“Tecniche costruttive e murarie Cunaccia (eds) 2013,
Castra, castelli e domus murate. Corpus dei
medievali del Trentino dal V al siti fortificati tra tardoantico e bassomedioevo
XV secolo” (V-XV secolo), 3 voll., Mantova.
Tesi di laurea magistrale in Scienze §  CHIESE (attestate sino alla metà del XIII secolo)
Archeologiche – curriculum medievale
(Università degli Studi di Padova) G.P. Brogiolo, E. Cavada, M. Ibsen, N. Pisu, M. Rapanà
Relatore: Chiar.mo Prof. G.P. Brogiolo (eds) 2013
Correlatore: arch. G. Gentilini Chiese trentine dalle origini al 1250, 2 voll., Mantova.

PROVINCIA
AUTONOMA
DI TRENTO
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
ü  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
ü  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
ü  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
ü  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
ü  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)

La scheda risponde in questo caso anche ad esigenze di studio archeologico


Informazioni
anagrafiche

Analisi del
paramento

Analisi della
sezione
Caratterizzazione
dei materiali

Caratterizzazione
della malta di
connessura

Caratterizzazione
della malta di
finitura

Altre informazioni
Apparato fotografico
“SCHEDARE UNA MURATURA”.

Quali informazioni registrare?


Quali necessarie all’una e all’altra disciplina?
Quali sono invece superflue?

Più parametri = maggior completezza/precisione ….. = utilizzo “pratico” ?

Analisi speditive VS ricerche approfondite = quale equilibrio ?

Concetto di qualità muraria. LA REGOLA DELL’ARTE nelle murature


come guida ai parametri da osservare e registrare in una scheda tipo.

•  Regolarità dei corsi orizzontali


•  Squadratura regolare dei conci
•  Verticalità della muratura
•  Non allineamento dei giunti verticali
•  Qualità dei blocchi
•  Qualità della malta
•  Ammorsamento trasversale dei blocchi
Scheda di campione di
tecnica muraria elaborata per
il caso studio di Civita di
Bagnoregio (VT)

Nuovi aspetti nella valutazione delle strutture


esistenti e degli interventi di adeguamento e
valutazione del rischio sismico del patrimonio
costruito a scala regionale
Task 1 - Valutazione della vulnerabilità di
edifici in muratura, centri storici e beni
culturali (coordinatori: Lagomarsino,
Magenes, Modena)
AT1-1.1a - Analisi e verifica di costruzioni in
muratura (coordinatore: Sergio Lagomarsino)

Criteri metodologici e procedure per la


valutazione di vulnerabilità sismica di
aggregati edilizi

Coordinatore: Prof. Paolo Faccio, Prof. Anna


Saetta, Prof. Eugenio Vassallo, Prof. Emilio Meroi

Collaboratori: Arch. Giulia Campanini, Dott.ssa


Isabella Zamboni, Ing. Diego Talleido
Esempio di scheda di
Campione di Tecnica Muraria
relativa al campione 05 preso
in corrispondenza
dell’angolata dell’USM 1009.

Riferimenti alle normative


vigenti per i parametri
componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle


Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la


valutazione e riduzione del
rischio sismico del patrimonio
culturale. Allineamento alle
nuove norme tecniche per le
costruzioni. Circolare n. 26 (2
dicembre 2010), Roma.
Esempio di scheda di Campione di Tecnica Muraria relativa al campione 05 preso in corrispondenza dell’angolata
dell’USM 1009.

Fonti per la scelta dei parametri componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale. Allineamento alle nuove norme
tecniche per le costruzioni. Circolare n. 26 (2 dicembre 2010), Roma.
Scheda di campione di
tecnica muraria elaborata per
il caso in corso di studio del
Palazzo Ducale di Mantova
(Volto Oscuro-Sala di Manto)
Esempio di scheda di
Campione di Tecnica Muraria
relativa al campione 09 preso
in corrispondenza
dell’angolata dell’USM 1153.

Riferimenti alle normative


vigenti per i parametri
componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle


Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la


valutazione e riduzione del
rischio sismico del patrimonio
culturale. Allineamento alle
nuove norme tecniche per le
costruzioni. Circolare n. 26 (2
dicembre 2010), Roma.
Esempio di scheda di Campione di Tecnica Muraria relativa al campione 05 preso in corrispondenza dell’angolata
dell’USM 1009.

Fonti per la scelta dei parametri componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale. Allineamento alle nuove norme
tecniche per le costruzioni. Circolare n. 26 (2 dicembre 2010), Roma.
Laterizi

Estrazione dell’argilla (roccia incoerente di facile estrazione), preparazione (decantazione,


aggiunta dimagrante, macerazione, manipolazione con aggiunta di acqua), foggiatura,
essicazione o cottura…
Laterizi

COTTURA

Dai rudimentali forni all’aperto a strutture


fisse e di forma diversificata:

CARATTERISTICHE GENERALI:

•  C a m e r a d i c o t t u r a s e p a r a t a d a l
combustibile
•  Cottura in ambiente seminterrato
•  Praefurnium per garantire ottimo tiraggio
•  Temperatura 900/1000°C
•  Temperature maggiori = es. “ferrioli” nei
doc. genovesi di XVI-XVIII secolo (più
impermeabili e resistenti, per questo più
cari)

(immagine da Mc Whirr 1979)


Laterizi

Diverse pezzature
dei laterizi romani,
caratterizzati dalla
generale adozione
del modulo
quadrato.

(immagine da
Adam 1989)
Laterizi

Fornace per laterizi, Montopoli di Valdarno (Pisa).


Caratteristiche: di tipo verticale, il materiale era impilato sui muretti.
Ultimo uso fine XIV secolo-inizio XV secolo.

(immagine da Brogiolo, Cagnana 2012)


Laterizi

Fornace per
laterizi.
L’immagine
mostra la fase di
foggiatura dei
mattoni entro
cassette lignee,
alcune lasciate a
terra. I mattoni
sono poi sistemati
in modo da far
circolare l’aria e
infine cotti nel
forno.

(Bibbia di Utrecht,
conservata a Londra,
presso la British Library
immagine da Brogiolo,
Cagnana 2012)
Laterizi
(immagine
da Cagnana
2000)

Lapide con indicazione in scala 1:1 delle misure imposte ai produttori di mattoni
del comune di Assisi nel 1349.
Laterizi Veneziani
Confronto tra altinelle erratiche
di variabili dimensioni e mattoni
gotici.

(Immagini da Squassina 2011)


Laterizi

Fornaci Hoffmann – XIX secolo

Primo tentativo di realizzare un


ciclo di produzione ininterrotto e
senza spreco di calore.

Galleria anulare divisa in celle


da paratie.

Successivamente sostituite dai


forni a tunnel, a fuoco fisso.

(immagine da Menicali 1992)


Pietra ridurre l’elemento lapideo in una dimensione adatta alla posa in opera ed è
eseguibile anche con un solo colpo di mazza.
Tecnica a spacco: La spaccatura può dare origine a morfometrie differenti a seconda della
provenienza del materiale da lavorare.

Campodenno, castel Belasi


(Belasi_TM3) (immagini da Adam 1984)
riduzione in forme e misure predeterminate
Pietra con strumenti adatti (ad esempio un piccone
Sbozzatura: dal manico corto) ad ottenere morfometrie
più omogenee e compatte.

Brentonico, castello di Dossomaggiore (immagini da Adam 1984)


Approvvigionamento del materiale lapideo
Questa tecnica era eseguibile su materiale, generalmente di tipo calcareo, proveniente da strati superficiali
della cava; essi erano scalzati con leve, sfruttandone le litoclasi e sgrossati in pezzi più o meno allungati
(coltivazione “a giorno”). Le tracce concoidi sulla superficie lapidea sono, di conseguenza, più ridotte dal
punto di vista dimensionale e meno accentuate.

(cava di materiale calcareo o sedimentario


immagine da Adam 1984)
Andrea Mantegna
Camera degli Sposi
Mantova, castello di San Giorgio (1465-1474)
Pietra
Separazione dei blocchi e
segagione

Trento, castello del Buonconsiglio


(Buonconsiglio_TM2)

(immagini da Adam 1984)


Squadratura dei conci lapidei

(immagine da Adam 1984)

(immagine da Cagnana 2000)


Rovereto,Castello (Rovereto_TM1fin)
Finitura superficiale dei conci
(immagini da Cagnana 2000)
Finitura superficiale dei conci
(immagini da Cagnana 2000)
Compongono la MALTA:

•  i leganti inorganici od organici (altrimenti detti “litoidi”): materiale, derivante


dalla cottura di rocce sedimentarie o metamorfiche, che, mescolato con acqua,
dà origine a masse plastiche. Esse induriscono formando un composto compatto
che resiste di norma a sollecitazioni meccaniche e agenti atmosferici;
•  gli aggregati, prevalentemente fini e con diversa granulometria, che possono
essere sabbia o pietra macinata;
•  l’acqua;
•  eventuali additivi organici e/o inorganici (es. fibre naturali, cocciopesto, sabbie
vulcaniche).

(Pecchioni, Fratini, Cantisani 2008, pp. 29-30)


Calce aerea:

calcinazione di rocce carbonatiche a temperature medio-inferiori agli 850°.


Mescolata con acqua, indurisce se esposta all’aria (carbonatazione) dando luogo
a carbonato di calcio.

Generalmente calcari maggiormente puri (contenuto di carbonato di calcio e/o calcio


magnesio maggiore al 95%), di colore chiaro, senza venature, tessitura microcristallina e
grana fine.
Si distinguono, poi, “calci calciche” (da calcari che contengono solo carbonato di calcio) e
“calci magnesiache” (da calcari magnesiaci, dolomitici o dolomie).

(Pecchioni, Fratini, Cantisani 2008, pp. 29-30,


immagine da Adam 1984)
Loppio, castrum di Sant’Andrea. Settore AIII nord.
Ambiente superiore.

(Immagini da Maurina 2010)


Vasca di muratura per mescolare la calce e Fossa in terra per mescolare la calce.
produrre il grassello.
Particolare di una miniatura delle cronache di
Particolare dei mosaici della Cappella Saint Denis, XIV secolo.
Palatina (PA), XII secolo.
(Immagine da Fichera 2011)
(Immagine da Fichera 2011)
Miscelatore, rinvenuto nel castello di Donoratico.

(Immagine da Fichera 2011)

Miscelatore, Northampton in Williams 1979.

(Immagine da Brogiolo, Cagnana 2012)


Analisi macroscopica della malta: scorie con funzione idraulicizzante

Ossana, castello di San Michele (I cinta) Foto: arch. G. Gentilini


Analisi macroscopica della malta: individuazione dei calcinaroli

Ivano-Fracena, castello di Ivano


(Ivano_TM1con)
Finiture dei giunti superficiali

(immagine da Fiorani 2005)


Finiture dei giunti superficiali

Pavillo, San Paolo, Pavillo_PaoloTM1fin Malosco, castello, Malosco_TM1fin

Denno, San Pietro, Denno_PietroTM1fin Fiera di Primiero, San Martino, Fiera_MartinoTM2fin

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali

Besenello, castel Beseno, BesenoTM3fin Mezzocorona, castel San Gottardo, Gottardo_TM2fin

Fiera, San Martino, Fiera_MartinoTM1int Faedo, castello di Monreale, MonrealeTM4int

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali: Regalzier veneziano

•  Edificio in
Salizada S.
Stae;
•  Campanile
dei Frari;
•  Corte
Nuova San
Lorenzo;
•  Palazzo
Moro in S.
M. Mater
Domini, S.
Croce.

(Immagini da
Squassina
2011)

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali: Mantova, Palazzo Ducale, Rivellino di San Giorgio

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali: Mantova, Palazzo Ducale, Rivellino di San Giorgio

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali: Mantova, Palazzo Ducale, Rivellino di San Giorgio

2
1

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Finiture dei giunti superficiali: Mantova, Palazzo Ducale, Rivellino di San Giorgio

1 2

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Sezioni murarie documentate in Trentino

Sezione a sacco
In associazione
con:
tutti i tipi di
paramenti.

Sezione a
semisacco con
elementi di punta
Sezione piena
In associazione con: In associazione
paramenti in materiale con:
non lavorato o spaccato tutti i tipi di
paramenti.

(immagini da De Meo 2007)


Sezioni murarie documentate in Trentino

Torcegno, castel San Pietro (Torcegno_TM1sez) Ala, castello di Chizzola (Chizzola_TM6sez)


Sezioni murarie documentate in Trentino: elementi lignei

Flavon, castello

Pomarolo, castel
Barco (I cinta)
Espedienti tecnico-tessiturali – LE REGOLE DELL’ARTE LOCALI
(elementi inclinati a 45°, a spina pesce, verticali, corsi di ripianamento, giunti a “L”…)

Caldonazzo, castello Arco, castello di Castellino


(Sicconi_TM3) (Castellino_TM3)

Stenico, seconda porta


(Stenico_TM1)
Espedienti tecnico-tessiturali – LE REGOLE DELL’ARTE LOCALI
(elementi inclinati a 45°, a spina pesce, verticali, corsi di ripianamento, giunti a “L”…)

Arco, castello di Castellino


Soluzioni angolari nelle murature medievali in Trentino

Angolate in pietre
spaccate.
In associazione
con paramenti in
pietre non lavorate
e/o spaccate.
Angolate in pietre
sbozzate.
In associazione
con paramenti in
pietre spaccate e/o
sbozzate.

Angolate in
pietre squadrate
spianate e/o
bugnate.
In associazione
con tutti i tipi di
paramento.
Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Ponteggio “a sbalzo”
(immagine da Adam 1984)
Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Trento, San Lorenzo


Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Ponteggio “a sbalzo”
(immagine da Doglioni 1997)
Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Avio, castello di Sabbionara (II cinta) Stenico, castello – “Palazzo Nuovo”


Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Dr. Mauro Cortelazzo:


L’impalcato elicoidale con la rampa della Torre di Coucy-le-
Château
Eugène VIOLLET-LE-DUC, Dictionnaire raisonné de
l’architecture française du XIe au XVIe siècle, Tome 5, sotto la
voce: Échafaud, figg. 1-3.
Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Châtel-Argent, Villeneuve (AO) - ponteggio elicoidale


(immagini da Cortelazzo 2008, pp. 101-103)
Tecniche costruttive – organizzazione del cantiere e il progredire di una fabbrica
Opere provvisionali lignee/Ponteggi

Andrea Mantegna
Camera degli Sposi
Mantova, castello di San Giorgio (1465-1474)
Tracce di cantiere

Ossana, castello di San Michele Tassullo, castel Valer (Valer_TM8fin)


(Ossana_TM14) Foto: arch. G. Gentilini

Cagnò, castello (Cagno_TM5fin)


Costruzione della torre di Babele.
Bourges, chiesa di Saint’Etienne, coro (1210-1215).
Oppressione degli israeliti a opera
del faraone

Bibbia Maciejowski o Morgan


Francia, Parigi, anni ’40 del
Duecento.
Ambrogio Lorenzetti:
Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo
Siena, Palazzo Pubblico (1338-1339)

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