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I processi dinamici

Prof.ssa Beatrice Piermartini


a.a. 2020/2021
Obiettivi
1. Cogliere il concetto di psicologia dinamica
2. Conoscere i principali dinamismi che concorrono
a determinare la condotta umana: le motivazioni
le aspettative
le emozioni
3. Conoscere i concetti di adattamento, conflitto,
frustrazione e di ansia.
4. Saper riconoscere il conflitto, la frustrazione e
l’ansia.
La motivazione
Il concetto di motivazione fa riferimento ai motivi o alle ragioni
che spingono gli individui ad agire.
Studiare la motivazione significa cercare di rispondere al
seguente interrogativo: perché gli individui pensano, sentono e
agiscono nel modo in cui lo fanno?
Le origini della psicologia dinamica
La psicologia dinamica nasce agli inizi del ‘900 e il suo avvio è legato in
modo particolare alla teoria freudiana.

Sigmund Freud
(1856-1939)

Freud è il primo ad intendere la psicologia come lo studio della dinamica


della mente, di quel gioco di forze che determina il comportamento della
persona.
Il concetto di inconscio
Prima topica (dal greco topos, Descrizione dell’apparato
luogo) psichico (modello topografico)
Conscio: sede dei contenuti di cui
la persona è consapevole
Preconscio: sede dei contenuti
non coscienti ma richiamabili,
senza particolari impedimenti,
alla coscienza
Inconscio: sede delle
rappresentazioni mentali non
accessibili alla coscienza. Il
sistema delle difese non permette
a questi contenuti di emergere se
non in forma di sogno, lapsus,
sintomi.
Il concetto di inconscio
Il processo primario Il processo secondario
Il funzionamento dei contenuti Il funzionamento dei contenuti della
dell’inconscio è regolato dal processo coscienza è regolato dal processo
primario che rappresenta la modalità secondario, caratteristico del pensiero
della mente più arcaica che non conosce razionale che obbedisce alle leggi logiche
contraddizione e temporalità. e temporali.
È regolato dal principio del piacere cioè Ad esso è legato il principio di realtà cioè
dal bisogno di soddisfare la capacitò di dilazionare nel tempo la
immediatamente i propri bisogni. soddisfazione di un bisogno in funzione
dell’adattamento alla realtà.
Il concetto di inconscio
La seconda topica L’inconscio riguarda le tre istanze
Es: serbatoio psichico delle
pulsioni, sia quelle di vita (Eros)
sia quelle di morte (Thanatos)
Io: agente esecutivo della mente,
deputato a mediare tra le
richieste dell’Es e quelle del
Super Io.
Super Io: è l’istanza morale
dell’apparato psichico, il sistema
auto-osservante e di formazione
degli ideali.
La motivazione in Freud
La Metapsicologia freudiana (meta= oltre) trascende la psicologia
sperimentale e di laboratorio, andando alla ricerca di forze che muovono il
comportamento umano e che sfuggono alla consapevolezza.
Tuttavia, con la seconda topica, la teoria freudiana va incontro ad uno
scivolamento biologistico” (Laplanche, 1993), iniziato con l’introduzione
della pulsione, un concetto a metà strada fra lo psichico e il corporeo.
La motivazione in Freud
La teoria freudiana affonda le sue radici in un clima culturale
positivistico e considera l’uomo come un complesso sistema
energetico, alimentato dagli scambi con l’esterno, il cui fine
ultimo sono la conservazione (istinto di sopravvivenza) e la
propagazione della specie (istinto di riproduzione).
La motivazione in Freud
Per Freud tutti i motivi, gli interessi e le aspirazioni sono
riconducibili alle forze intrapsichiche.
La motivazione è una forza biologica che è presente nella
persona, indipendentemente dall’ambiente esterno.
La meta della pulsione è quella di eliminare lo stato di
eccitazione ristabilendo l’omeostasi (benessere).
Anche gli interessi artistici nascono dalla “sublimazione” di
energia pulsionale canalizzata verso direzioni lecite e
socialmente condivise.
L’evoluzione della psicologia dinamica
La psicologia dinamica deve molto a Freud, ma non è
identificabile con la psicoanalisi. Nel corso del tempo, alla
prospettiva intrapsichica freudiana si sono aggiunti altri
modelli.
La Psicologia analitica di Jung
La Psicologia dell’Io
La teoria delle relazioni oggettuali
Il modello interpersonale
La psicologia del Sé
Il modello sistemico-relazionale
La psicologia umanistica
L’evoluzione della psicologia dinamica
Le motivazioni non sono riconducibili alle sole forze pulsionali che dall’interno
muovono l’individuo, ma sono legate alla soggettività della persona, alla sua
storia personale, al contesto in cui è cresciuta (interazionismo).
L’individuo è in interazione con l’ambiente, lo trasforma e ne è trasformato.

individuo ambiente
L’evoluzione della psicologia dinamica

intrapsichico ambiente relazione


Un nuovo concetto di motivazione
L’attuale psicologia dinamica spiega il comportamento basandosi
sul concetto di attrazione.
L’individuo è attratto da una prospettiva futura e da
un’aspettativa che orienta i suoi comportamenti.
La motivazione è collocata all’interno della relazione fra
l’individuo e l’ambiente.
Motivazioni ed emozioni
Le emozioni partecipano all’interazione fra
l’individuo e l’ambiente informando, in maniera
immediata, il soggetto sul suo stato.
Rispetto alle motivazioni svolgono un’azione
predisponente.
Tendiamo a muoverci in
direzione di ciò che ci
suscita vissuti positivi e
ad allontanarci dagli
stimoli che attivano in
noi stati d’animo
spiacevoli
Motivazioni ed emozioni
La capacità predisponente delle emozioni è estendibile anche ai sentimenti e
agli interessi.

Sentimenti:
emozioni che
perdurano nel
tempo legate a
specifici oggetti

Interessi: attività o
settori della vita che
attraggono e
appassionano
I livelli del comportamento motivato
Livello pre-riflesso: sono le condotte automatiche (schemi) che mettiamo in
atto senza doverci pensare.
Gli schemi più semplici sono i riflessi (meccanismi innati legati alla
sopravvivenza).
Gli schemi più complessi sono i meccanismi appresi, di natura cognitiva e
relazionale.
Meccanismi innati e appresi evolvono e si intrecciano dando luogo a schemi
d’azione.
Schemi
innati

Schemi
appresi

Schemi
d’azione
I livelli del comportamento motivato
A partire dagli anni Ottanta, in ambito cognitivista, viene
sviluppato il concetto di inconscio cognitivo = apprendimenti
latenti che rimangono costanti e che non abbiamo bisogno di
ripetere.
Inconscio cognitivo ≠ inconscio dinamico
I livelli del comportamento motivato
Rientrano nelle condotte pre-riflesse:
gli atteggiamenti: la disposizione dell’individuo verso diversi aspetti della
realtà (verso gli altri, verso i valori, verso le questioni etiche e sociali)
i copioni: un insieme di condotte che mettiamo in atto in automatico nei
diversi contesti in cui ci muoviamo
i ruoli: le diverse “parti” che interpretiamo all’interno del nostro copione di
vita
(Gambini, 2006)
Il processo decisionale
Le decisioni che prendiamo nel corso della nostra vita hanno a che fare con
un susseguirsi di programmi e progetti.
I programmi di comportamento sono competenze che si trasformano di volta
in volta in piani di azione a seconda delle necessità senza che l’individuo ne
sia consapevole (programma genetico).
I progetti sono interventi pianificati consapevolmente dalla persona per
ottenere uno scopo ben preciso e conosciuto.

Livello pre-riflesso
autocosciente
Inconscio

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