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INDAGINI GEOGNOSTICHE

Il sottosuolo può essere caratterizzato dal punto di vista geologico attraverso indagini:
 Indirette: variazioni di determinate caratteristiche che fanno risalire alla definizione del terreno
 Dirette: Rilievo diretto
FINALITA DELLE INDAGINI:
Individuare la natura e la disposizione stratigrafica dei terreni e delle rocce;
Definire il regime delle acque sotterranee
Individuare le proprietà dei vari terreni presenti nel sottosuolo attraverso l’analisi di campioni indisturbati:
 Fisiche: assorbimento granulometrico, porosità
 Meccaniche: compressibilità, deformabilità
 Idrauliche: permeabilità
INDAGINI DIRETTE
VANTAGGI SVANTAGGI
 Osservazione diretta della struttura del  Profondità sono modeste
sottosuolo  Necessita di strutture di sostegno provvisorie
 Identificazione dei singoli strati, ma con  Tempi di esecuzione lunghi e costi elevati
modesto spessore  Necessità di personale esperto
 Proprietà geotecniche dei terreni, mediante  Pericoli del terreno
prove in sito
 Possibilità di prelevare campioni
 Possibilità di sopralluoghi e controlli

I sondaggi geognostici hanno lo scopo di:


 Ricostruire il profilo stratigrafico mediante l’esame dei campioni estratti
 Prelevare campioni per la determinazione in laboratorio delle proprietà fisiche e meccaniche
 Consentire i rilievi e le misure sulle acque sotterranee
 Consentire l’esecuzione di prove in sito per la valutazione delle proprietà geotecniche

Nella perforazione a rotazione, l’avanzamento è consentito dalla rotazione e frantumazione del terreno e
dal peso delle aste. Il raffreddamento dello scalpello è assicurato dal fango che viene aspirato da sotto e
iniettato attraverso le punte. I diametri dei fori sono inferiori a 50cm.

Il terreno o “carota” viene raccolta impedendo che venga distrutta, alloggiando all’interno della trave.
L’estrattore nella corona impedisce la caduta durante il recupero della carota. Le carote vengono riposte
in cassette e catalogate
INDAGINI INDIRETTE
Utilizzano le variazioni, rilevabili in superficie di alcuni parametri, per la definizione dei corpi geologici
sepolti. I metodi possono essere distinti in:

 Campi naturali: campo di forze sulla superficie terrestre e cercano di individuare le anomalie
dovute a disomogeneità del terreno:
o Prospezione gravimetrica
o Prospezione magnetica
 Campi artificiali: studiano il comportamento di un campo artificiale che può venire influenzato da
corpi o strutture sepolte:
o Prospezione elettrica
o Prospezione sismica

Una prospezione consiste nel distribuire un certo numero di punti di rilevamento, in funzione delle
dimensioni, profondità e proprietà della struttura da rilevare.

METODI GEOFISICI:
OBIETTIVI
 Ricostruire il profilo stratigrafico e quindi la posizione di un basamento roccioso
 Stabilire la posizione della superficie della falda freatica o di corpi idrici sotterranei
METODI PIU COMUNI
 Geoelettrico: segnale elettrico in corrente continua funzione della resistività delle rocce attraversate
Si basa sulla misura della resistività delle rocce, cioè una grandezza fisica che esprime l’attitudine di un
materiale a lasciarsi attraversare da una corrente elettrica.
È una proprietà variabile e dipende da fattori come:
o Litologia: rocce compatte sono cattive conduttrici
o Contenuto in acqua:
o Porosità: i materiali molto porosi sono cattivi conduttori
L’unita di misura è Ω m
Nei profili verticali la profondità di penetrazione
delle linee di corrente aumenta all’aumentare della
distanza A-B
Nei profili orizzontali di resistività si mantiene
costante la distanza A-B e si spostano gli elettrodi M-
N lungo una determinata direttrice. Ottenendo così la
variazione della resistività apparente lungo uno
spessore costante

 Geosismico: Permettono l’esplorazione del sottosuolo attraverso lo studio della propagazione di onde
elastiche generate in superficie. Le onde elastiche sono generate con esplosioni o vibrazioni
moderate con intensità e frequenza nota, oppure con masse battenti.
L’impiego dipede dalla profondita di indagine richiesta.
Le discontinuità ricercate sono discontinuità elastiche dovute a variazioni litologiche del sottosuolo.
Prospezioni sismiche
Nell’espressione della velocità di propagazione delle onde elastiche, la densita del mezzo compare al
denominatore

V P= √ γ +
ρ
ρ è la densita del mezzo attraversato, λ e μ sono costanti di Lamé e dipendono dall’elasticità del mezzo.
Nafe e Drake hanno dimostrato che la velocità maggiore nei mezzi più densi, considerando che i parametri
elastici, aumentano nei mezzi più compatti.
Quando un’onda colpisce obliquotariamente una superficie di separazione tra 1 e 2 nei quali essa si
propaga a differeti velocita V 1 e V 2, parte di essa viene riflessa e parte viene rifratta.
Per la legge di Snell si avrà:
 Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giaciono in uno stesso piano, perpendicolare alla
superficie di separazione
dei due mezzi
 L’angolo d’incidenza i è
uguale all’angolo di
riflessione e.
Se V 2 è maggiore di V 1
l’angolo di rifrazione r ' è
maggiore dell’angolo di
riflessione i e quindi vi è
un passaggio da
materiale meno denso a un materiale più denso. In caso contrario l’onda rifratta si avvicinerà alla
verticale.
Invece quando un raggio passa da un mezzo a velocità V 1 a un
altro avente V 2 >V 1, esso si allontana dalla normale al punto d’

Angolo limite
Angolo per il quale il raggio rifratto si propaga lungo la
superficie di discontinuità.
Se l’angolo di incidenza supera il valore dell’angolo limite, non si
avrà più il raggio rifratto bensì la riflessione totale.
Quando il raggio viene rifratto (secondo l’angolo limite) esso si
propaga lungo la linea di separazione fra i due mezzi con
velocità V 2. Diventa generatore di ulteriori fronti d’onda.
L’onda rifratta secondo l’angolo limite, dopo un tratto rettilineo
lungo, ritorna nel primo mezzo formando lo stesso angolo critico: in tal caso il cammino è il più veloce.
METODO SISMICO A RIFRAZIONE
La sismica a rifrazione considera i tempi di propagazione di onde elastiche che, si rifrangono su superfici di
discontinuità.
Noti i tempi di percorrenza tra sorgente e ricevente e la distanza fra essi, si può calcoalre la velocità e quidi
gli spessori degli orizzonti e quindi alle costanti elastiche del mezzo.
Riportando in diagramma i tempi di percorso misurati e le distanze dalla sorgente, si ottiene un grafico
che permette di individuare i segmenti di retta di percorsi con egual velocità. Con questo metodo:
 Posso interpretare solo poche discontinuità sovrapposte;
 Richiede un miglioramento delle caratteristiche meccaniche degli strati: la velocità aumenta con
l’aumentare della profondità. In caso contrario non si ha riflessione totale
 Per investigare a grandi profondità, bisogna usare grandi quantità di esplosivi e quindi diventerebbe
molto costoso.
GPR (GEORADAR)
La tecnica GPR è stata usata per stoccare i materiali tossici senza distruggere la caratterizzazione dei siti.
Si utilizza, come grandezza, un intervallo di tempo necessario ad un’onda elettromagnetica, emessa da
un’antenna, per arrivare all’oggetto studiato e ritornare al ricevitore.
 La riflessione avviene per variazione della costante dielettrica dei materiali
 L’analisi dei tempi di riflessione permette di rappresentare un’immagine 2D del sottosuolo
 Sapendo la velocità di propagazione del segnale e il tempo misurato si determina la profondità
dell’oggetto riflettente.
Il sistema antenna-trasmettitore-ricevitore viene spostato lungo la superficie da indagare e per ogni
punto, viene ricavato un valore del tempo di andata-ritorno dell’onda elettromagnetica. L’oggetto risulta
visibile se si trova nel fascio di irradazione dell’antenna.
METODI ELETTROMAGNETICI
I metodi di indagine elettromagnetici determinano le proprietà elettriche dei materiali rocciosi, inducendo
correnti elettromagnetiche nel sottosuolo e misurando i campi magnetici prodotti dalle correnti.
Una corrente alternata viene generata in una spira alla superficie del suolo. Le spire sono poste a distanza
e orientazione fissa, per semplificare l’analisi dei dati.
L’elaborazione restituisce dei dati che rappresentano la conduttività elettrica dei terreni.
MAGNETOMETRIA
La Magnetometria rivela le variazioni nel campo magnetico della Terra create da oggetti sepolti
ferromagnetici.
Il magnetometro misura l’intensità del campo magnetico terrestre. La presenza di materiali ferromagnetici
crea variazioni di intensità del campo magnetico locale.
La risposta del magnetometro è proporzionale alla massa dell’oggetto ferromagnetico. Si applica per:
 Localizzazione di oggetti in acciaio sepolti
 Definizione dei limiti di scavi occupati da contenitori ferrosi
 Localizzazione di condotte o serbatoi in materiale ferroso
 Selezione di siti per la perforazione, per evitare strutture sepolte di materiale ferromagnetico
GRAVIMETRIA
Si studiano e variazioni del campo gravitazionale terrestre generate dalla differente densita delle rocce
per risalire alle caratteristiche del sottosuolo.
La densità dipende dalla composizone mineralogica e dalla porosità. Si utilizza la porosità per la
densità delle rocce sedimentarie, e la composizione per le rocce metamorfiche e ignee. Ogni roccia può
avere una densità variabile (presenza d’acqua).
GAMMA LOG
Il Gamma ray log misura la radioattività naturale delle formazioni, consentendo determinazioni, basate sul
principio che gli elementi radioattivi sono presenti nei sedimenti argillosi, quindi tutte le formazioni
presentano una radioattività naturale.
Sonde nucleari per la misura di densità
Si usano sorgenti radioattive che generano raggi gamma, questi collidono con gli elettroni degli elementi dl
materiale roccioso, perdendo energia.
Il detector misura l’intensità della radiazione retrodiffusa, che è proporzionale alla densità elettronica della
formazione.
La densità elettronica è una misura della densità media di un volume. La denistà dipende da:
 Litologia
 Porosità
 Densità e stato di saturazione dei fluidi nei pori
Sonde a neutroni: misura del contenuto d’acqua nei terreni
Una sorgente neutronica emette neutroni che collidendo con gli atomi degli elementi, delle formazioni,
perdono energia fino ad essere catturati dagli atomi d’idrogeno, avendo massa quasi uguale.
Questo processo di cattura, emette raggi gamma secondari che vengono misurati da un detector.
Sonde n-n
Dal momento che l’intensità delle radiazioni causata da questo bombardamento neutronico dipende dalla
percentuale d’idrogeno presente nelle rocce, il carotaggio neutronico si riferisce al fluido contenuto nella
roccia e quindi nei pori (porosita della roccia).
Se nello spazio dei pori, esiste idrogeno, il rapporto tra neutroni emessi e neutroni catturati è correlato
alla presenza di acqua e alla porosità

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