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6 FORMULE COMMENTATE
TRATTE DA ONE LEGALE
Come contestare e difendersi in giudizio
per difetti di costruzione, spese condominiali
e revisione di tabelle millesimali
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One
CONDOMINIO: 6 FORMULE COMMENTATE TRATTE DA ONE LEGALE 3
Sommario
Sollecito dell’amministratore del condominio
al pagamento delle spese condominiali��������������������������������������������������������������������������������������������� 4
L’amministratore, con il riformulato art. 1129, comma 9, c.c., deve ora «agi-
re per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro sei
mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale sia compreso il credito esigibile, a
meno che non sia stato espressamente dispensato dall’assemblea».
Ai sensi del riformulato art. 1129, comma 9, c.c., l’amministratore deve ora
«agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro
sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale sia compreso il credito esigi-
bile, a meno che non sia stato espressamente dispensato dall’assemblea».
Tale previsione va posta in relazione con l’art. 63 disp. att. c.c., norma che
disciplina l’ipotesi di condomini in ritardo nei pagamenti delle quote condo-
miniali (comma 1).
Dal punto di vista processuale, l’amministratore può così agire per la riscos-
sione forzosa delle somme dovute dai condomini morosi entro sei mesi dalla
chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, azionando la
procedura giudiziaria di ingiunzione.
Raccomandata a.r.
Le rammento altresì che, decorso il termine predetto, sarà mia facoltà procedere, senza
ulteriore avviso, alla sospensione della S.V. dalla fruizione dei servizi comuni ai sensi
dell’art. 63, co. 3, disp. att .c.c.
Cordiali saluti.
In tale fase, la prima cosa da fare è scrivere una lettera al proprietario del
bene dal quale proviene l’infiltrazione; all’amministratore di condominio se:
il danno proviene da parti comuni; la provenienza è incerta; le infiltrazioni
provengono dal terrazzo a livello o lastrico solare di uso e/o proprietà esclu-
siva. Nella lettera da inviare, tramite raccomandata con avviso di ricevimento
(che può essere anche anticipata verbalmente, se lo si ritiene opportuno), si
deve chiedere all’interessato un sopralluogo in contraddittorio per verifica-
re lo stato dei luoghi, meglio se alla presenza di tecnici per comprendere le
cause ed il da farsi e di conseguenza l’eliminazione della causa del danno,
riservandosi le più opportune valutazioni sul da farsi.
Raccomandata A.R.
Oggetto: Infiltrazioni d’acqua provenienti dal lastrico solare del condominio di .....................
Via ..................................
Città ..................................
Data ..................................
Sig. ..................................
L’art. 633 c.p.c. dispone che «Su domanda di chi è creditore di una somma
liquida di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili, o di chi ha
diritto alla consegna di una cosa mobile determinata, il giudice competente
pronuncia ingiunzione di pagamento o di consegna:
PREMESSO
- che il ricorrente a fronte del suo credito ha trattenuto in acconto un fondo di riserva di
Euro .................................. come da documento esplicativo allegato (doc. 5-6-7);
CHIEDE
che la S.V. a norma degli artt. 633 e segg. c.p.c. voglia ingiungere al condominio ..................
................ in persona del suo amministratore pro tempore, sig. .................................. di pagare
al ricorrente la somma di Euro .................................. oltre interessi di mora con le spese e
competenze di questo procedimento e successive occorrende.
Si produce:
1) ......................................................................................................
Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che il valore della causa è di
Euro .................................. e che il relativo importo pagato è pari ad Euro ..................................
Dichiara altresì di voler ricevere gli avvisi e le comunicazioni di cui agli artt. 133, comma 3,
134, comma 3 e 176, comma 2, c.p.c. al numero di fax e/o all’indirizzo e-mail e/o PEC sopra
indicati.
Salvezze illimitate.
Data .................................
Avv. ..................................
Avv. ..................................
Letto il ricorso che precede, ritenuta regolare e fondata la domanda, visti gli artt. 633 e
segg. c.p.c.
INGIUNGE
Fissa al debitore il termine di giorni quaranta dalla notifica di questo provvedimento per
fare opposizione e proporre eventuali domande riconvenzionali.
..................................
Il Giudice di Pace
Il Cancelliere
cui all’art. 1669 c.c. diretta a rimuovere i gravi difetti di costruzione. L’ammis-
sibilità della legittimazione processuale dell’amministratore ad agire in forza
dell’art. 1669 c.c. allorché i difetti di costruzione riguardino l’intero edificio
condominiale ed i singoli appartamenti è stata espressamente riconosciuta
dalla Suprema Corte in virtù della considerazione che in tal caso «si verifica
una causa comune di danno che abilita alternativamente l’amministratore
del condominio o i singoli condomini ad agire per il consolidamento dell’in-
tero stabile, senza che possa farsi distinzione fra parti comuni e singoli ap-
partamenti o parti di esso soltanto» (Cass. civ., 18 febbraio 1980, n. 1178).
Detto principio trova espressione anche più di recente quando la Corte di
legittimità, nel ricomprendere nella categoria degli “atti conservativi” anche
l’azione ex art. 1669 c.c., implicitamente la qualifica come facoltà autonoma
dell’amministratore (Cass. civ., 31 marzo 2011, n. 7470. Ancora, ex multis, Cass.,
8 novembre 2010, n. 22656; Cass., 1° agosto 2006, n. 17484; Cass., 21 marzo
2000, n. 3304; Cass., 20 marzo 1997, n. 2775).
TRIBUNALE DI ..................................
ATTO DI CITAZIONE
IN FATTO
Alla predetta missiva rispondeva la sola Ditta .................................. s.n.c., che contestava par-
zialmente i vizi addebitati, e tuttavia s’impegnava ad effettuare sopralluoghi ed interven-
ti, ove si rendesse necessario (doc. n. ..................................).
La Ditta .................................. s.n.c. effettuava, dunque, due sopralluoghi, con relativi inter-
venti di completamento delle opere mancanti e/o di riparazione di quelle mal eseguite.
I vizi lamentati, tuttavia, persistevano sia dopo l’intervento compiuto dalla Ditta ..............
.................... s.n.c. in data .................................. , sai dopo l’intervento successivo, compiuto in
data ................................... Tali vizi sono sempre stati segnalati dal condominio in data ..........
........................ (doc. n. .................................. ) e in data .................................. (doc. n. ..........................
........ ) alla Ditta .................................. s.n.c. e alla società Cooperativa a r.l. ...................................
La Ditta .................................. s.n.c. negava ogni residua responsabilità per le opere eseguite
sull’edificio condominiale, sostenendo di aver incolpevolmente adoperato materie prime
di scadente qualità, ed invocando pertanto la responsabilità della ditta fornitrice, con
conseguente obbligo di riparazione a carico esclusivamente di quest’ultima.
I vizi de quibus, segnalati a più riprese anche dai singoli condomini, sono stati in seguito
riconosciuti anche dal direttore dei lavori (doc. n. ..................................), nonché dalla società
Cooperativa a r.l. .................................. (doc. n. ..................................). Tali vizi sono stati detta-
gliatamente illustrati con relazione tecnica redatta per il condominio dal geom. .................
................. in data .................................. (doc. n. ..................................).[1]
IN DIRITTO
utilizzare per la corretta esecuzione dei lavori appaltati è, quindi. Onere che incombe
esclusivamente sull’appaltatore, rientrando appieno nella prestazione dedotta nel con-
tratto d’appalto, e suscettibile pertanto di essere valutata come inadempimento, laddo-
ve non assolta a regola d’arte.[3] Occorre precisare che i vizi denunciati dal condominio
riguardano, altresì, alcune riparazioni male eseguite dalla Ditta .................................. s.n.c.
negli interventi del .................................. e del .................................. , per le quali dunque viene
in considerazione esclusivamente la non corretta esecuzione dei lavori da parte dell’ap-
paltatrice.
La responsabilità per i vizi dell’opera può, tuttavia, esser fatta valere dai terzi acquiren-
ti anche nei confronti del committente-venditore. La giurisprudenza ha, infatti, chiarito
che l’applicazione dell’art. 1669 c.c. è giustificata allorché il venditore abbia assunto nei
confronti dei terzi e degli stessi acquirenti una diretta responsabilità nella costruzione
dell’opera (Cass., Sez. II., 26.05.2000 n. 6697).
Il venditore di appartamenti per uso abitazione affetti da gravi vizi può, quindi, essere
condannato al pagamento, a titolo di risarcimento, delle spese necessarie all’elimina-
zione di tali difetti nei confronti degli acquirenti, anche quando la relativa domanda sia
proposta oltre un anno dopo la consegna del bene, poiché anche laddove sia spirato il
termine di decadenza previsto in materia di compravendita dall’art. 1495 c.c. per i vizi del
bene venduto, permane tuttavia in capo al venditore-costruttore dell’immobile la respon-
sabilità extracontrattuale ex art. 1669 c.c..[4]
Premesso tutto quanto sopra esposto, il condominio sito in .................................. , via .............
..................... , in persona del suo amministratore pro tempore, ut supra rappresentato
CITA
CONCLUSIONI
In via principale:
Previo riconoscimento delle rispettive responsabilità, ex art. 1669 c.c., condannare la Ditta
.................................. s.n.c. e la società Cooperativa a r.l. .................................. , in solido fra loro,
al compimento degli interventi ripetutamente richiesti al fabbricato condominiale e di cui
in narrativa.
In via istruttoria:
Si chiede fin da ora ammettersi CTU, con riserva di articolare altri mezzi istruttori.
Ai sensi dell’art. 13 D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, si dichiara espressamente che il valore
del presente procedimento è indeterminabile.
Con vittoria di spese, diritti e onorari di causa oltre a IVA e CPA da distrarsi a favore
dell’avv. .................................. .
Si producono:
- ..................................
- ..................................
- ..................................
Avv. ..................................
Note
[1] È ricorrente in giurisprudenza l’affermazione secondo la quale i gravi difetti di cui all’art. 1669 c.c. sono quei difetti che compromet-
tano il godimento e la funzione dell’immobile [Cass. civ., 14 febbraio 2000, n. 1608], ossia «quelle deficienze costruttive incidenti sulla
funzionalità dell’opera e comportanti una menomazione del godimento dell’immobile con pericolo per la durata e la conservazione
della costruzione» [Cass. civ., 7 giugno 2000, n. 81] Si statuisce altresì che «il difetto di costruzione che, ai sensi dell’art. 1669 c.c., legit-
tima il committente alla relativa azione, può consistere in una qualsiasi alterazione, conseguente ad un’insoddisfacente realizzazione
dell’opera, che, pur non riguardando parti essenziali della stessa [e perciò non determinandone la “rovina” od il “pericolo di rovina”],
bensì quegli elementi accessori o secondari che ne consentono l’impiego duraturo cui è destinata [quali, ad esempio, le condutture
di adduzione idrica, i rivestimenti, l’impianto di riscaldamento, la canna fumaria], incida negativamente ed in modo considerevole sul
godimento dell’immobile medesimo» [Cass. civ., 1 agosto 2003, n. 11740].
[2] L’orientamento nettamente dominante in giurisprudenza ritiene infatti che l’art. 1669 c.c. configuri un’ipotesi di responsabilità
aquiliana. L’accoglimento della tesi della natura extracontrattuale di detta responsabilità, svincolando l’azione dall’esistenza di un
contratto di appalto, implica una dilatazione della nozione di appaltatore, fino a ricomprendere altre figure, quali il costruttore – in-
teso quale soggetto che, in virtù di un qualsiasi rapporto giuridico, abbia proceduto all’edificazione sotto la propria responsabilità
–, il costruttore-venditore, che costruisce nel proprio interesse per vendere successivamente, il progettista, il direttore dei lavori. In
giurisprudenza si afferma infatti che «In tema di appalto ed in ipotesi di responsabilità ex art. 1669 c.c. per rovina o difetti dell’opera,
la natura extracontrattuale di tale responsabilità trova applicazione anche a carico di coloro che abbiano collaborato nella costruzio-
ne, sia nella fase di progettazione o dei calcoli relativi alla statica dell’edificio, che in quella di direzione dell’esecuzione dell’opera,
qualora detta rovina o detti difetti siano ricollegabili a fatto loro imputabile. Ne consegue che la chiamata in causa del progettista e/o
direttore dei lavori da parte dell’appaltatore, convenuto in giudizio per rispondere, ai sensi dell’art. 1669 c.c., dell’esistenza di gravi
difetti dell’opera, e la successiva chiamata in causa di chi ha effettuato i calcoli relativi alla struttura e statica dell’immobile da parte
del progettista e/o direttore dei lavori, effettuata non solo a fini di garanzia ma anche per rispondere della pretesa dell’attore, com-
porta, in virtù di quest’ultimo aspetto, che la domanda originaria, anche in mancanza di espressa istanza, si intende automaticamente
estesa al terzo, trattandosi di individuare il responsabile nel quadro di un rapporto oggettivamente unico» [Cass. civ., 30 maggio 2003,
n. 8811]. Si chiarisce altresì che per aventi causa del committente devono intendersi coloro che hanno acquistato il diritto di proprietà
sull’immobile, a titolo singolare, per atto inter vivos, per legato, o per aggiudicazione in seguito a esecuzione forzata o ad altra proce-
dura espropriativa; restano invece esclusi da detto novero quanti abbiano acquistato soltanto un diritto reale limitato sull’immobile.
In tal senso si esprimono RUBINO, IUDICA, Dell’appalto. Art. 1655-1677, cit., 471. Gli AA. specificano inoltre che l’avente causa del com-
mittente subentra soltanto nel rapporto di responsabilità ex art. 1669 c.c., rimanendo del tutto estraneo agli altri obblighi e diritti che
si configurano in capo al committente medesimo per effetto del contratto d’appalto
[3] Secondo quanto previsto dalla norma generale in materia – art. 1658 c.c. –, i materiali debbono essere forniti dall’appaltatore.
Nell’ipotesi in cui i materiali siano forniti dal committente l’appaltatore ha però l’onere di avvertire tempestivamente il committen-
te degli eventuali difetti scoperti, astenendosi in tal caso dall’opera. Ove decida di darvi esecuzione, l’appaltatore andrà esente da
responsabilità soltanto nell’eventualità in cui dimostri che il committente, adeguatamente informato, abbia insistito nel pretendere
l’esecuzione del contratto.
[4] La denuncia dei difetti o della rovina o del pericolo di rovina va compiuta entro un anno dalla scoperta, a pena di decadenza [art.
1669, comma 1, ultima parte, c.c.]. Secondo il prevalente orientamento giurisprudenziale la decorrenza di tale termine si ha quando il
danneggiato scopra la rovina, il pericolo di rovina o il grave difetto in termini di certezza o con un apprezzabile grado di conoscenza
obiettiva completa, tanto della gravità dei difetti quanto della loro derivazione causale dall’imperfetta esecuzione dell’opera [Cass.
civ., 1 febbraio 2008, n. 2460. In particolare, nel caso di specie è stata ritenuta correttamente motivata la decisione di merito che aveva
fatto risalire la scoperta dei difetti dell’opera al momento del deposito della relazione della A.S.L., che aveva indotto a negare il rilascio
di licenza di abitabilità. Si veda altresì Cass. civ., 22 agosto 2003, n. 1238]. Nell’eventualità in cui si renda necessaria l’acquisizione della
relazione di un consulente tecnico, si stabilisce inoltre che «In materia di responsabilità decennale per rovina e difetti di cose immo-
bili di cui all’art. 1669 c.c., la conoscenza del difetto e delle sue specifiche cause, oltreché della sua gravità, consegue alla semplice
constatazione dell’aspetto delle cose solo quando si tratti di manifestazioni indubbie (come cadute, rovine estese, e simili). Per lo più,
invece, quando si tratti di opere di una certa entità, deriva dall’espletamento di indagini tecniche suggerite dall’ovvia prudenza di non
iniziare azioni infondate, con la conseguenza, in questa seconda ipotesi, che il termine di decadenza della prima parte della norma,
condizionante il decorso del successivo termine di prescrizione previsto dal comma 2 dello stesso articolo, incomincia a decorrere
solo dall’acquisizione della relazione del tecnico» (Cass. civ., 20 marzo 1998, n. 2977). Quanto alla forma della denuncia, non è previsto
alcun particolare requisito, ben potendo essere manifestata con atto stragiudiziale, con lettera e anche oralmente; non occorrerà, a
maggior ragione, che essa sia compiuta con un atto formalmente autonomo, potendo la medesima essere contenuta nello stesso atto
di citazione. Inoltre, l’avvenuta decadenza per tardività della denunzia non è rilevabile d’ufficio e, pertanto, dovrà essere eccepita dal
costruttore che voglia neutralizzare l’azione spettante al committente o al suo avente causa.
L’art. 69 disp. att. cod. civ. costituisce norma inderogabile, pertanto, nessu-
na norma di regolamento, neppure di natura contrattuale, può modificare la
procedura dalla stessa dettata.
Tuttavia, sussistono due ipotesi in cui la modifica può avvenire nel cor-
so dell’assemblea condominiale con l’assenso della maggioranza prevista
dall’art. 1136, comma 2, cod. civ.:
“Ai soli fini della revisione dei valori proporzionali espressi nella tabella mil-
lesimale allegata al regolamento di condominio ai sensi dell’art. 68, può es-
sere convenuto in giudizio unicamente il condominio in persona dell’ammi-
nistratore”.
TRIBUNALE DI ..................................
ATTO DI CITAZIONE
PREMESSO
1) che il comparente è proprietario di una unità immobiliare nel Condominio sito in .........
......................... alla Via .................................. n. ..................................;
3) che dopo l’approvazione del Regolamento e delle allegate tabelle millesimali, quattro
condomini su un totale di dieci hanno effettuato lavori di ampliamento delle singole unità
immobiliari di loro proprietà, così alterando il rapporto di proporzione tra le singole unità
e l’intero stabile;
4) che tali lavori sono avvenuti senza alcuna preventiva autorizzazione dell’Assemblea
condominiale né, tantomeno, in forza di idonea licenza edilizia;
7) che l’art. 69, comma 1, disp. att. cod. civ. prevede espressamente che “i valori propor-
zionali delle singole unità immobiliari espressi nella tabella millesimale di cui all’art. 68
possono essere rettificati o modificati all’unanimità. Tali valori, anche nell’interesse di
un solo condomino, possono essere riveduti o modificati, con la maggioranza prevista
dall’art. 1136, secondo comma, del codice, nei seguenti casi: 1) quando risulta che sono
conseguenza di un errore di calcolo materiale; 2) quando, per le mutate condizioni di una
parte dell’edificio, in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superfici o di in-
cremento o di diminuzione delle unità immobiliari, è alterato per più di un quinto il valore
proporzionale dell’unità immobiliare anche di un solo condomino”.
8) che a norma del comma 2 dell’art. 69 disp. att. cod. civ. “ai soli fini della revisione dei
valori proporzionali espressi nella tabella millesimale allegata al Regolamento di condo-
minio ai sensi dell’art. 68, può essere convenuto in giudizio unicamente il condominio in
persona dell’amministratore”;
CITA
a comparire davanti all’Ill.mo Tribunale adito, G.I. designando, all’udienza che da questi
sarà tenuta il giorno .................................., ad ore di rito, nei locali di sua solita residenza, con
invito a costituirsi in Cancelleria nelle forme e nei termini di legge (art. 166 c.p.c.), ovvero
almeno 20 gg. prima dell’udienza fissata, per non incorrere nelle decadenze di cui agli
artt. 38 c.p.c. e 167 c.p.c., con espressa avvertenza che in caso di sua mancata costituzione
in giudizio si procederà in sua legittima contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti
conclusioni:
Voglia l’Ill.mo Tribunale adito, contrariis rejectis, per i motivi di che in premessa, in acco-
glimento della domanda proposta dall’attore, Sig. .................................., come sopra qualifi-
cato, difeso e domiciliato,
a) in via principale: dichiarare valide le tabelle così come predisposte dall’Ing. ....................
.............. o accertare le eventuali variazioni del caso;
b) In via istruttoria: si chiede ammissione di C.T.U. al fine di valutare l’idoneità delle ta-
belle millesimali prodotte in relazione alle modifiche strutturali apportate alle unità im-
mobiliari di proprietà dei Sig.ri .................................., .................................., ..................................,
.................................. con riserva espressa di chiedere ammissione di prova per testi sulle
circostanze di cui in narrativa.
Con vittoria di spese, diritti e onorari del giudizio, rimborso spese generali 12,5%, IVA e CPA
come per legge.
Si dichiara, ai sensi dell’art. 14, 2° co., del d.p.r. 30.5.2002, n. 115 che il valore del presente
procedimento (determinato ai sensi dell’art. 10 c.p.c.) è pari ad .................................. e che il
contributo unico dovuto (art. 9), dunque, sarà di .................................. (art. 13).
Infine, ai sensi degli artt. 133 e segg. c.p.c., così come modificati dalla l. 80/2005, si precisa
il numero di fax (..................................) e la propria e-mail (..................................) per comunica-
zioni da parte della Cancelleria.
Salvezze illimitate.
.................................., lì ..................................
Avv. ..................................
TRIBUNALE DI ..................................
CONTRO
Motivi
..................................
CONCLUSIONI
Voglia l’Ill.mo Tribunale adito rigettare la domanda attrice perché priva di ogni fonda-
mento giuridico. Con vittoria di spese, diritti ed onorari di causa, oltre IVA e CAP come per
legge.
Ai fini del pagamento del contributo unificato, si dichiara che il valore del presente pro-
cedimento è pari ad Euro ...................................
Dichiara altresì di voler ricevere gli avvisi e le comunicazioni di cui agli artt. 133, comma 3,
134, comma 3 e 176, comma 2, c.p.c. al numero di fax sopra indicati.
Salvezze illimitate.
Data ..................................
Avv. ..................................
Il sottoscritto .................................. dichiara altresì aver preso visione della nota informativa
ex art. 13, l. n. 196/2003 e, nei limiti in cui è necessario, presta il loro consenso al tratta-
mento dei dati personali per la tutela dei propri diritti. Elegge domicilio presso lo studio
dell’Avv. .................................. in .................................., alla Via ...................................
..................................
è autentica
Avv. ..................................
One