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D.P.O.I.
PROGETTO N. 3: GIUNTO
A.s. 2018/2019 discente DELLA COLLETTA ENRICO (classe 4^CM)
1. TEMA E DATI
Trasmettere da un motore elettrico a un albero in GJS550, una potenza P = 12 Kw ad una velocita
di giri n = 600 g/min con un giunto rigido a dischi in ghisa G250.
2. DIMENSIONAMENTO DELL’ALBERO
In questo caso il dimensionamento dell’albero si effettua a torsione sugli sbalzi a sinistra
dell’appoggio A dov’è calettato il giunto rigido.
2∗π∗n
w= =62,8 rad /s
60
P 12000
Mt= = =191083 N /mm
w 62,8
Sezione A: solo torsione
Si considera, per la ghisa GJS550, un carico unitario di rottura pari a:
Rm =600 N /mm2
σ amm
τ amm= =¿49,4 MPa
√3
Si passa ora al calcolo a torsione del diametro minimo dell’albero utilizzando la seguente relazione:
16 M t 16∗191083
da=
√
3
π ¿ τ amm√=3
π∗49,4
=27 mm
Assumo quindi una linguetta 10x8xL con t1= 4,5, quindi maggioro il diametro a 32 mm
unificandolo. Passo ora al dimensionamento della lunghezza della linguetta.
La lunghezza L si può ricavare dalla seguente relazione:
3 Mt 3∗191083
L≥ = =36 mm
d a∗b∗τ amm 32∗10∗49,4
1
D.P.O.I. (progetto numero 3 svolto da Della Colletta Enrico)
2∗191083
3 ∗1
τ max= ∗¿ 32
2 =47,32 MPa
378,5
La linguetta scelta risulta verificata in quanto:
τ max ≤ τ amm = 47,32 ≤ 49,4 MPa
L ( mm )=120
L1 ( mm )=28
L2 ( mm )=15
L3 ( mm )=135
d v =M 10 x 1,25
z=4
2
D.P.O.I. (progetto numero 3 svolto da Della Colletta Enrico)
Il giunto a dischi trasmette il momento torcente mediante l’attrito che si genera tra le flange.
Le viti di collegamento devono assicurare una forza assiale le F in moda da generare una forza di
attrito F t, tangenziale, tale che:
2 Mt
F t= =2729,75 N
D
Dove D rappresenta il diametro medio di contatto tra le due flange.
La forza assiale F 1che viene esercitata su ogni vite, se si indica con f il coefficiente di attrito tra le
flange (f ≅ 0,15), vale:
Ft
F 1= =4550 N
zf
In cui z rappresenta il numero di viti.
Per verificare le viti a trazione e torsione si calcola la coppia che deve essere applicata al dado con
la formula:
C tot =C1 +C 2
La coppia C 1 è necessaria per creare la forza assiale F e per vincere l’attrito tra i filetti della vite e
del dado. La coppia C 2 serve per vincere l’attrito tra il dado e la rosetta.
La coppia C 1 si ricava con la seguente relazione:
( α + φ )∗d 2
C 1=F∗tan =
2
Dove:
F: la forza assiale esercitata dalla vite
φ :angolo di attrito fittizio
d 2 :diametro medio di filettatura dato da:d 2=d−0,64952∗P=10−0,64952∗1,25= 9 mm
In cui:
P :passo della filettatura in questo caso è 1,25
ϑ : angolo del profilo del filetto (filettatura ISO ϑ = 60°)
f 1 :il coefficiente di attrito tra i filetti della vite e madrevite (corrisponde a 0,15)
3
D.P.O.I. (progetto numero 3 svolto da Della Colletta Enrico)
( 2,53+9,83 )∗9
Quindi C 1=F∗tan =¿ 4486,74 ¿ (N mm)
2
Per calcolare la coppia C 2si assume come diametro di contatto sulla rosetta il diametro medio D m; la
relazione vale quindi:
F∗f 2∗D m
C 2= =4550∗0,15∗35=23887,5 (N mm)
2
C tot =C1 +C 2=4486,74 +¿ 23887,5 = 2837424 (N mm)
Dove Ar corrisponde alla sezione resistente della vite data dalla tabella (Tab. I.4 pag I-12) che
corrisponde a 61,2 mm.
16 C 1 16∗9683,28
τ= 3
= =44 MPa
πd 3
3593,55
R e L 250
gs = = =2,5 in cui Re L = 250 MPa per G250.
σi 98,8
R e L 250
Dove il σ amm= = =100 MPa
gs 2,5
Inoltre, dobbiamo determinare la pressione totale p che devono esercitare i bulloni sulla coppia di
dischi.
F 4550
p= = =22750 Pa
μ 0,2
In genere con μ (coefficiente di attrito) corrisponde a 0,2.
Poi trovo la tensione che sollecita ogni singolo bullone degli z bulloni applicati.
p 22750
F= = =5687,5 N
z 4
Per le viti poi si imposta l’equazione di stabilità a trazione:
4
D.P.O.I. (progetto numero 3 svolto da Della Colletta Enrico)
2
4F 4∗5687,5
F=σ∗S → F=σ∗π∗ φ → φ=
2 σ∗π()
=
100∗π √
=8,5 mm
√
R m 250
σ= = =100 MPa
gs 2,5
Il valore trovato ossia 8,5 mm viene unificato viene unificato a 10 mm. In questo modo è stato
verificato il diametro della vite M10
I collegamenti filettati dalle macchine soggetti a movimento o vibrazione hanno la tendenza ad
allentarsi, quindi risulta indispensabile all’uso di dispositivi che contrastino lo svitamento spontaneo
e per questo uso le rosette.
La scelta delle rosette la faccio tramite la tabella I-18 PAG I-23 e use rosette per viti a testa esagonale:
Visto che ho un M10 uso:
d 1=10,5 mm
d 2=20 mm
h=2 mm
Quindi assumo rosette: UNI EN ISO 7089-10,5-200 H v .
Calcolo ora i carichi agenti sulle viti: si ipotizza che il carico F sia uniformemente distribuito lungo
h e che i filetti della vite si rompano per taglio in corrispondenza al diametro del nocciolo, e il
valore della tensione di taglio viene dato con questa formula:
1 F 1 4550
F t= + = + =26N
0,75∗π dr∗h 0,75∗π 8,47∗8,75
Dove:
𝑑𝑟 = è il diametro di nocciolo che corrisponde a 8,47 (precedentemente calcolato che corrisponde a
𝑑3)
ℎ = è l’altezza tipica di sicurezza della madrevite che può essere determinata come:
ℎ = 0,875𝑑 = 0,875 ∗ 10 = 8,75 𝑚𝑚
Mentre la superfice dei filetti resistente al taglio è pari a 75% della superfice del gambo coperta dai
filetti ed è per questo che viene usato il valore 0,75.