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(L'Ilythiiri Zhaun'ol)
Il presente vocabolario, è stato tradotto dall’originale documento in lingua inglese “The drow dictionary”, e
viene diffuso in lingua italiana per permetterne a tutti di goderne, senza scopi di lucro o altro.
Si ringraziano la regina dei drow Nedylene, l’arci chierica Larenil, la matrona Innelda Isher Lylyl e Karlin
Moot apprendista di Sorcere che hanno commissionato e svolto il lavoro di creazione del vocabolario.
Tutti i diritti di parte del materiale ivi contenuto sono riservati alla TSR e al gruppo “The Temple of Lolth”.
Il materiale in questione può essere distribuito gratuitamente e integralmente nei siti che trattino di
prodotti TSR o di Dungeons & Dragons senza però alterarlo.
La traduzione e la conversione della grammatica dall’inglese all’italiano non è stata facile ed è stata
oggetto di semplificazioni. Quindi non cercate l’esattezza grammaticale, ma accontentatevi di poter
utilizzare il presente documento senza aver pretese di trovare un’esatta corrispondenza tra il “drow”
parlato in altri stati e il “drow italianizzato” qui descritto.
NOTE D’USO
Questo dizionario è stato preparato da Sorcere per essere utilizzato dai Drow che dovessero avere a che
fare in qualche modo con altre razze. Altresì si è reso utile anche ad altre razze alla ricerca del modo
migliore per comunicare con gli Elfi Scuri. Per facilitare questo uso perciò, il presente dizionario è stato
tradotto in Comune.
Qualsiasi contatto autorizzato con i Drow, da parte di altre razze, deve sempre e comunque utilizzare gli
adeguati accorgimenti e comportamenti. Queste linee di condotta non sono presenti in codesto
vocabolario, ma non per questo i non-Drow non devono rispettarle…anzi, si consiglia di seguirle alla
lettera per non incorrere in spiacevoli inconvenienti…
I Drow possono trarre mutuo profitto dagli scambi con altre razze, ma nonostante questo sono una razza
piuttosto orgoglioso e decisamente rapidi ad offendersi per anche semplici parole, giudicate offensive o
semplicemente lesive dell’etichetta. In tali casi è meglio stare attenti alle reazioni degli Elfi Scuri che
spesso possono essere fatali per i malcapitati.
GRAMMATICA
ESEMPIO:
“Jabbress (padrona – maestra)” al singolare à “Jabbressen (padrone – maestre)” al plurale
“Velve (lama)” al singolare à “Velven (lame)” al plurale
ESEMPIO:
“Sarn lil velg'larn's inthen” à Attenzione ai piani dell’assassino
“Nindil zhah lil Valsharess' elgluth” à Questa è la frusta di Valsharess
· VERBI
Un verbo ha delle forme differenti a seconda del numero (singolare o plurale); persona (prima, seconda e
terza); forma (attiva, passiva); tempo (presente, passato, futuro, passato prossimo, trapassato prossimo,
futuro anteriore); modo (indicativo, congiuntivo, imperativo).
NUMERO
Escludendo i verbi irregolari, la forma singolare del verbo si ottiene aggiungendo alla forma plurale, il
suffisso “ar”.
ESEMPIO:
Lil sargtlin elggar à Lil sargtlinen elgg
{Il guerriero uccide} {I guerrieri uccidono}
PERSONA
I verbi non si modificano a seconda della persona, tranne nel caso della terza persona singolare nel tempo
presente (escludendo da questa regola eventuali verbi irregolari).
Al verbo riferito alla terza persona singolare del tempo presente infatti si aggiunge il suffisso “e”.
ESEMPIO:
Usstan belbau Dos belbau Uk belbaue
{Io do} {Tu dai} {Lui da}
FORMA
Un verbo nella forma passiva è una combinazione di una forma del verbo essere con l’aggiunta del
participio passato del verbo da rendere passivo. Per analizzare nel dettaglio la forma passiva si veda
anche il successivo paragrafo sui tempi verbali.
ESEMPIO:
Attivo à L'Yathrin harventhe ukt karliik
{La sacerdotessa gli taglia la testa}
TEMPO
Escludendo i verbi irregolari, i tempi passato remoto e imperfetto si rendono sempre con l’aggiunta del
suffisso “us”. La forma passiva si rende con il verbo essere al passato prima del verbo reso passivo.
Nota bene: il modo participio non esiste nel linguaggio Drow, ma il participio passato, per necessità, viene
reso coniugando il verbo come se fosse un passato normale (quindi aggiungendo “us”).
Il futuro semplice si rende aggiungendo prima del verbo la parola “orn” o la parola “zhal” e lasciando il
verbo nella sua forma normale. Nella forma passiva si aggiunge la forma standard del verbo essere (“tlu”)
prima del verbo reso passivo.
Il passato prossimo nella forma attiva si rende normalmente (verbo avere + verbo al participio passato).
Nella forma passiva la costruzione diventa: verbo avere + “tlus” + verbo al participio passato.
Il trapassato prossimo e il trapassato remoto nella forma attiva si rendono normalmente (verbo avere al
passato + verbo al participio passato). Nella forma passiva la costruzione diventa: verbo avere al passato
+ “tlus” + verbo al participio passato.
Il futuro anteriore nella forma attiva si rende con “zhal” oppure “orn” + verbo avere + verbo al participio
passato. Nella forma passiva si rende con “zhal” oppure “orn” + verbo avere + “tlus” + verbo al participio
passato.
Nota bene: Il verbo avere è ausiliare di tutti gli altri verbi, similmente a come avviene in lingua inglese
con le dovute semplificazioni. Quindi tradurre “Io sono morto” equivale a tradurre “Io ho morto” che si
traduce come “Usstan inbal elghinyrr” (essendo el = morire, un verbo irregolare). Nel caso con un verbo
si voglia esprimere un’azione in corso di svolgimento, si veda il paragrafo “modo”.
ESEMPIO:
Forma Attiva Forma Passiva
Futuro Usstan zhal inbal phlithus Usstan zhal inbal tlus phlithus
Anteriore {Io avrò odiato} {Io sarò stato odiato}
MODO
Il modo indicativo ha un particolare suffisso che si aggiunge ai verbi nel caso si voglia esprimere una
azione in corso di svolgimento (come succede in inglese per il tempo verbale del present continuous). In
questo caso la forma verbale si costruisce utilizzando il verbo essere e aggiungendo al verbo il suffisso
“in”
Negli altri modi non succede niente di tutto questo.
ESEMPIO:
Udos phuul raldarin l'waess da'fol rivvin
(Noi stiamo strappando la pelle da alcuni umani)
Il modo congiuntivo non viene utilizzato molto spesso e anzi si tende ad ometterlo (ad esempio la
traduzione della frase “la luce sia su te” è da considerarsi come se venisse tradotto “luce su te”).
Rimangono il tempo imperfetto che viene tradotto esattamente come l’imperfetto indicativo (vedi
paragrafo “tempi”), tranne nel caso del verbo “essere” che si traduce sempre come “zhahen” ; e il tempo
trapassato che si traduce sempre utilizzando il trapassato indicativo.
ESEMPIO:
Ka zhahen ssin'urn
(Se fossi bello)
Ka elggus
(Se uccidessi)
Ka inbalus elggus
(Se avessi ucciso)
Il modo imperativo si costruisce in modo differente a seconda che si voglia dare un ordine affermativo o
una negazione (come in inglese)
Nel caso dell’imperativo affermativo si usa semplicemente il verbo nella sua forma standard.
Nel caso dell’imperativo negativo, oltre a quanto detto per l’imperativo positivo si usa mettere il termine
“xuat” prima del verbo.
ESEMPIO:
Z’haan!
(Corri! (tu corri))
Xuat z’haan
(Non correre! (tu non correre))
VERBO ESSERE
Tra i verbi irregolari merita attenzione il verbo essere.
Essere = tlu
Io sono = Usstan uil
Tu sei = Dos phuul, dos ph’, dos phu’
Egli è = Uk zhah
Noi siamo = Udos phuul, udos ph’, udos phu’
Voi siete = Dos phuul, dos ph’, dos phu’
Essi sono = Nind phuul, nind ph’, nind phu’
Gli altri tempi e modi verbali si coniugano a partire dalla conoscenza di questi. Per quel che riguarda
l’imperativo, si usa la parola “phuul” poiché riferita alla seconda persona singolare e plurale.
· AGGETTIVI
Gli aggettivi hanno tre forme: positiva, comparativa e superlativa.
Escludendo aggettivi irregolari, la forma comparativa si ottiene aggiungendo al vocabolo il suffisso “ur”,
mentre il superlativo si ottiene aggiungendo al vocabolo il suffisso “url”. Certi aggettivi che finiscono con il
suffisso “ ‘urn” formano il comparativo semplicemente aggiungendo la parola “mzild”, e il superlativo
aggiungendo la parola “mzilst”.
ESEMPIO:
Positiva Comparativa Superlativa
· AVVERBI
Come gli aggettivi gli avverbi hanno tre forme.
Escludendo quelli irregolari, la forma comparativa si ottiene aggiungendo al vocabolo il suffisso “ur”,
mentre il superlativo si ottiene con il suffisso “url”. Certi avverbi che finiscono in “ne” formano il
comparativo aggiungendo la parola “mzild” e il superlativo, aggiungendo la parola “mzilst”
ESEMPIO:
Positiva Comparativa Superlativa
Al Alur Alurl
{Bene} {Meglio di} {Meglio}
· NOTE FINALI
Dove altrimenti specificato, i vocaboli nel dizionario sono elencati al maschile ma valgono anche per il
femminile (un po’ come accade in inglese). Questo è evidente specialmente per gli aggettivi.
Questa è una traduzione del Dizionario Drow scaricato dal sito della Settima Torre
(http://www.settimatorre.com)
La proprietà del dizionario è da attribuirsi ai legittimi proprietari, il traduttore o gli amministratori del sito
non rivendicano per se tale diritto.