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Nella notte tra il 25 ed il 26 aprile 1986 si susseguirono fuoriuscite di materiale radioattivo e di conseguenza
si verificò una serie di esplosioni.
In Italia i venti da nordest che trasportavano la nube impattarono l’arco alpino il 30 aprile facendo
depositare i sedimenti.
Guardando la mappa sopra si capisce come il ruolo dei venti sia stato essenziale: quelli da ovest, hanno
determinato un picco di concentrazioni proprio a est di Chernobyl.