Dalla relazione
) = −P
D = − P ω 2 U ( cosα + λ cos 2α )
con ma pari alla massa totale del pistone, prima definita, più la massa m1 che
rappresenta quella parte della biella che, nelle ipotesi fatte, può considerarsi dotata di
moto alterno, notiamo che il termine tra parentesi è formato da due funzioni
armoniche.
15
10
0 I ordine
II ordine
-5 Totale
-10
-15
-20
0 90 180 270 360
GLDJUDPPDGHOOHIRU]HG¶LQHU]LDGLYLVHSHUO¶DUHDGHOFLOLQGUR
L’espressione −P ω 2 U cosα rappresenta la forza d’inerzia del primo ordine ed
equivale a tutta la forza d’inerzia agente nel caso ideale di biella di lunghezza infinita.
L’espressione −P ω 2 Uλ cos 2α costituisce la forza d’inerzia del secondo ordine.
Avendo supposto ω costante
) = − P ω U ( cos ω W + λ cos 2ω W )
2
e si può dimostrare che il lavoro compiuto dalla forza d’inerzia per una rotazione di
mezzo giro della manovella è nullo.
G(
= −: ⇒ G( = −: GW
GW
− ∫ : GW = − / = ∆(
poiché l’energia cinetica delle masse in moto alterno al PMS è eguale a 0 come al
PMI, ne deriva che la variazione di energia cinetica lungo la corsa è nulla.
Quindi il lavoro delle forze d’inerzia per una rotazione di mezzo giro è nulla.
Può essere interessante calcolare la forza risultante che in ogni istante del ciclo agisce
sugli organi del manovellismo. Questa è ottenuta componendo il diagramma delle
forze dovute alle pressioni del gas, ottenuto dal ciclo indicato, con quello delle forze
alterne d’inerzia.
Sia le forze dovute alla pressione dei gas sia quelle d’inerzia sono state divise per
l’area dello stantuffo e sono quindi dimensionalmente delle pressioni.
Esse sono considerate positive quando hanno direzione coincidente con quella della
velocità dello stantuffo, dando quindi luogo a potenze motrici.
50
40
30
20
10 pressione gas
pressione F. inerzia
0 pressione totale
-10
-20
-30
-40
0 180 360 540 720
50
40
30
20
10 pressione gas
pressione F. inerzia
0 pressione totale
-10
-20
-30
-40
0 180 360 540 720
La coppia motrice
)
0 (α ) = U sen (α + β ) =
cos β
sen β
= )U sen α + cosα
cos β
Ricordando che sen β = λ sen D e FRVβ è circa eguale a 1 si ha
λ
0 (α ) ≅ )U sen α + sen 2α
350
300
250
200
Coppia (Nm)
150
100
50
-50
-100
0 180 360 540 720
angoli di manovella
E’ quindi possibile calcolare anche la coppia motrice media & tale che: P
4π
& 4π = ∫
0
0 (α ) G α
1 4π
0 (α )Gα
4π ∫0
& =
Nel caso di motori a più cilindri, per regolarizzare la coppia motrice e rendere più
uniforme il moto dell’albero a gomiti, si fa in modo che i cicli dei vari cilindri si
succedano a eguali intervalli angolari: ciò si ottiene disponendo le manovelle
dell’albero a gomiti in modo che quelle corrispondenti a due cicli consecutivi siano
sfasate di un angolo
K
θ =π
L
Il volano
Anche se il valore medio della coppia motrice eguaglia il valore medio della coppia
resistente, la velocità di rotazione del motore non si mantiene costante durante il
compimento di un ciclo.
Infatti, scrivendo il bilancio di potenze per il solo motore in condizione di moto a
regime periodico
G(
: − : =
GW
( 0 (α ) − ′ (α ) )ω (α ) =
0 GW G(
∫ ( (α ) − ′ (α ) ) α = ∆
0 0 G (
poiché la coppia motrice varia durante il ciclo termodinamico, quando essa è
maggiore della coppia resistente l’energia cinetica aumenta mentre diminuisce nel
caso opposto.
Indicando con ω ′ (α1 ) la massima velocità angolare raggiunta in un ciclo e con
ω
′′ (α 2 ) quella minima, avremo
α1
∫(
α
0 (α ) − 0 ′ (α ) ) Gα = ∆(
max
2
Con buona approssimazione possiamo definire la velocità angolare media alla quale
vorremmo far funzionare il motore come:
ω ′ (α1 ) + ω ′′ (α 2 )
ω =
2
e l’irregolarità periodica come lo scarto rispetto alla velocità angolare media
ω ′ (α1 ) − ω ′′ (α 2 )
L =
ω
ω ′ (α1 ) + ω ′′ (α 2 )
ω =
2
ω ′ (α1 ) − ω ′′ (α 2 )
L =
ω
quindi
∆( max = - (ω ′2 (α1 ) − ω ′′2 (α 2 ) ) =
1
2
ω ′ (α1 ) − ω ′′ (α 2 ) ω ′ (α1 ) + ω ′′ (α 2 )
= - ω × = -Lω 2
ω 2
da cui
∆( max
- =
Lω
2