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SPREADABILITY_STORYTELLING
Circolazione nella cultura convergente (grande abbondanza di contenuti prodotti dai media broadcast e
delle reti di comunicazione digitale): “Un modello ibrido emergente di circolazione in cui un insieme di forze
discendenti e ascendenti determina come il materiale venga condiviso all’interno di ciascuna cultura e fra
l’una e l’altra in modalità di gran lunga più partecipative e complicate” (Jenkins)
Forze discendenti (top-down): Grandi aziende (Amazon, Apple, Disney, Facebook)
Forze ascendenti (bottom-top): Individui e gruppi non-istituzionalizzati (pubblici, comunità)
Cultura partecipativa: “la produzione culturale e le interazioni sociali di un insieme di gruppi diversi che
producono e fanno circolare media al servizio dei loro interessi collettivi (..) Tali comunità in rete hanno un
ruolo centrale nel plasmare i modi in cui i media circolano.” (Jenkins)
Attivismo social: Esempio virtuoso di come le produzioni grassroot (di individui e gruppi non
istituzionalizzati) influenzino la circolazione di contenuti riproposti dai media broadcast.
Contenuti: Far circolare prodotti attraverso diversi canali con funzione di:
1. attrattori culturali: significativi per «comunità orizzontali»
2. attivatori culturali: stimolano creatività
Spreadabilty/Stickness: non devono essere pensate come strategie che si escludono, ma piuttosto si
integrano nei media broadcast, nel web e nei social media.
Come convivono nel panorama mediale contemporaneo?
- Migrazioni di individui/flusso di idee (spostamento dei soggetti/connessioni sociali fra individui valorizzate
dalle piattaforme dei social media)
- Esperienze unificate (lettura / visione / remix)
- Interattività prestrutturata/partecipazione aperta (opzioni che trattengono sul sito / valorizzano la
condivisione)
- Canali scarsi e finiti /molteplicità di reti temporanee e localizzate (canali ufficializzati in concorrenza fra di
loro tipico della mentalità broadcast -> utilizzo di tutti i canali disponibili)
- Attrarre e mantenere l’attenzione /motivare e facilitare la condivisione
- Marketing della forza vendita / evangelists, influencers
SPREADABLE STORYTELLING:
Distinzione tra:
Cultura di massa (prodotta e distribuita in massa anche a partire da interessi commerciali)
Cultura popolare (tesi mediali che sono integrati con un significato nelle vite delle persone)
NOTA: Non tutto ciò che viene prodotto dalla cultura di massa entra a fare parte della cultura popolare ma
solo i testi che generano significati e possibilità moltiplicative per i pubblici -> i testi producenti.
TWITTER ACTIVISM
#hashtags: Servono come un sistema di indicizzazione nei social media che consente agli utenti di
individuare nella sovrabbondanza informativa i temi rilevanti o interessanti per loro. Non è solo un testo,
ma la vera e propria “etichetta del messaggio”, ne è il segno di riconoscimento, l’elemento che lo rende
diffondibile.
Cascate informazionali: Tipiche dei social network. Esse consistono in processi di scambio di informazioni in
virtù dei quali la convinzione che un fatto sia vero si diffonde semplicemente perché altre persone
sembrano credervi (Cass Sunstein) -> processo di diffusione di rumors/pettegolezzi oppure fake news.
Cascate reputazionali: Le persone pensano di sapere cosa sia giuso, ma seguono solo la massa per essere
accettati -> Fenomeno della spirale del silenzio (ovvero una delle teorie sugli effetti persuasivi dei media:
l’ipotesi di base è che alcuni meccanismi tipici di media di massa come i giornali o, soprattutto, la
televisione contribuiscano a enfatizzare opinioni e posizioni prevalenti mentre riducono al silenzio idee
minoritarie).
Effetti:
- Stratificazione sociale (la diffusione di Internet favorisce una società a strati -> molteplici strati sociali,
ognuno dei quali si riferisce a sottoculture che si identificano in consumi culturali diversi, diversi valori,
diverse credenze etc.)
- Cascate sociali
- Echo Chamber / Camera dell’eco (gruppi di partecipanti che si collegano tra di loro, escludendo gli
estranei)
IMPORTANTE: il messaggio è il messaggio -> la viralità dell’hashtag dipende dal contenuto e non dal
medium.
I media trasformano fatti in notizie e narrazioni, a loro volta modulate dalle necessità del mercato e dai
gusti del pubblico.
Agenda setting: le persone includono o escludono dalle proprie conoscenze ciò che i media includono o
escludono dalle proprie conoscenze. I media contribuiscono a definire ciò di cui si parla e che merita di
essere conosciuto -> I media hanno un ruolo nella formazione dell’opinione pubblica.
Post-verità: condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene
considerata una questione di secondaria importanza.
Post-verità: tipi di contenuti/narrative
- Rumors (passaparola)
- Bufale / Hoax (contenuto falso creato deliberatamente per provocare reazioni ed essere diffuso in modo
virale)
- Cospirazioni (credenza che esista un’oligarchia che non vuole fare accedere i cittadini a verità nascoste,
alimentate dalle cascate informazionali)
Omofilia: in rete gli utenti cercano ambienti dove si sentono al sicuro -> Le persone mettono in atto
strategie per ridurre la dissonanza cognitiva: credono a informazioni che confermano ciò in cui credono
rifiutano ciò che lo sconfessa. In altri termini confirmation bias: human tendency to acquire information
adhering to one’s system of beliefs (e echo cambers).
Effetto bolla: Ognuno vive nella propria bolla (non si è scelto di entrarci e confini della bolla non visibili)
Soluzioni alla misinformation:
1) Algoritmi di machine learning per discriminare le notizie vere dalle fake news
2) Debunker: attività votata allo smascherare informazioni false opponendo elementi verificati
NOTA: Esiste una professionalità specifica dedicata ad analizzare le notizie: il giornalista!
«Il valore di verità di un contenuto postato online è inversamente proporzionale al numero dei suoi
ricettori»
La maggioranza degli italiani è consapevole di essere influenzata nelle opinioni dai social media (57%).
Web Marketing: Non segmentiamo più solo per stili di vita possiamo segmentare per momenti di vita. Non
segmentiamo più solo per fattori esterni, ma anche per fattori interni.
Piano Editoriale:
1) Identificare l’obiettivo
2) Studiare i competitor
3) Identificare i risultati attesi
4) Target e Personas
5) Pensare a rubriche
6) Cosa, quando e quanto pubblicare
7) Testare, provare, cambiare
Newsjacking: E’ il processo mediante il quale si sfruttano eventi e notizie in tempo reale, al fine di generare
attenzione su di sé o sul proprio brand.
Progettazione transmediale:
Mappa delle piattaforme (Scelta delle piattaforme) -> Autori/Utenti righe, Assets colonne
Piano Editoriale (suddiviso per piattaforme, indica la durata e il tipo di interazioni tra assets)
- Rabbit hole (contenuto di lancio della campagna)
- Bridges (diegetici/extradiegetici, impliciti/espliciti)
- Call to action (coinvolgimento) -> Attivatori culturali
- Motivazioni e sistemi premiali (Meaning, Mastery, Autonomy)
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