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CORSO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI

ESERCITAZIONE n° 4 del 10/03/2021

PARTE 1: CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI SULLA TRAVE RETICOLARE


1.) TRAVI RETICOLARI

Il generico carico concentrato P è ottenuto moltiplicando il carico a metro lineare agente sugli arcarecci per
l’interasse tra le travi reticolari. Il peso proprio della trave reticolare è tenuto in conto considerando un carico
uniformemente distribuito sulla luce pari a 800 N/m. Si considerano le tre combinazioni di carico:
1) combinazione con neve dominante
2) combinazione con copertura dominante
3) combinazione con vento dominante

Lo schema statico è quello di trave reticolare, costituita quindi da aste collegate tra loro tramite cerniere e
carichi applicati ai nodi. Per le ipotesi adottate, quindi, le aste sono soggette soltanto a forze assiali.

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Le forze Pi applicate ai nodi della trave reticolare andranno calcolate per le combinazioni di carico più gravose,
considerando l'area di influenza degli arcarecci corrispettivi.

La trave reticolare è isostatica pertanto le forze assiali nelle aste possono essere calcolate agevolmente con il
metodo delle sezioni di RITTER, illustrato in figura.

 Mi  Mi  Mi
N1 = K1
N2 = K2
N3 = K3
d1 d2 d3

Risulta comodo riportare i risultati dell’analisi col metodo di Ritter in forma tabellare (sono assunti postivi gli
sforzi di trazione):

Comb. 1 Comb. 2 Comb. 3 Comb. 1 Comb. 2 Comb. 3


ASTA (Neve) (Cop.) (Vento) ASTA (Neve) (Cop.) (Vento)
NEd (kN) NEd (kN) NEd (kN) NEd (kN) NEd (kN) NEd (KN)
1 … … … 12 … … …
2 … … … 13 … … …
3 … … … 14 … … …
4 … … … 15 … … …
5 … … … 16 … … …
6 … … … 17 … … …
7 … … … 18 … … …
8 … … … 19 … … …
9 … … … 20 … … …
10 … … … 21 … … …
11 … … …

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PARTE 2: VERIFICA DELLA TRAVE RETICOLARE

Si deve controllare preliminarmente a quale classe appartengono i profilati che si ipotizza di utilizzare per la
trave reticolare. Può essere una scelta pratica quella di adottare uno stesso profilato per tutte le aste
appartenenti al corrente superiore, uno per quelle appartenenti al corrente inferiore, uno per tutti i montanti ed
uno per tutti i diagonali. Tale scelta non è obbligatoria se conduce ad un eccessivo spreco di materiale.
In genere, per le travi reticolari si scelgono aste composte costituite da profilati al L o ad U accoppiati, per
favorire il collegamento tra le aste mediante piastre interposte tra i due profilati. Il tipo di verifica da effettuare
dipende dalla classe del profilato che si intende usare.
Si suggerisce, ai fini della presente esercitazione, di non scegliere profilati di classe 4 ma solo profilati di
classe 1, 2 o 3, per evitare di dover controllare il fenomeno dell’instabilità locale.

2.1) VERIFICA A TRAZIONE (NTC 4.2.4.1.2.1)

Nel caso di verifica a trazione, le verifiche con il metodo elastico e quelle con il metodo plastico coincidono tra
loro, in quanto in entrambi i casi la sezione è soggetta a snervamento uniforme.
La verifica di aste soggette a trazione consiste nel controllare che:
N Ed
1
N t , Rd
in cui N Ed è la forza di trazione di calcolo e N t , Rd è la resistenza di calcolo a trazione. Quest’ultima dipende
dal tipo di collegamenti adottati. Nel nostro caso considereremo entrambi i casi possibili: collegamenti saldati o
collegamenti bullonati.

- Nel caso di collegamenti saldati si ha:


A  f yk
N pl , Rd =
M0
che è la resistenza plastica della sezione lorda.

- Nel caso di collegamenti bullonati (è necessario ipotizzare il diametro dei bulloni) si ha invece:
 A  f yk 0.9  Anet  ftk 
Nt , Rd = min ( N pl , Rd ; Nu , Rd ) = min  ; 
 M0 M2 
in cui Nu,Rd rappresenta la resistenza a rottura della sezione netta (depurata dai fori), essendo Anet
l’area netta della sezione,  M 0 = 1.05 e  M 2 = 1.25 . In prima ipotesi si può assumere l’utilizzo di
bulloni M14.

2.2) VERIFICA DI ASTE COMPRESSE (NTC 4.2.4.1.3.1)

Per solidarizzare i 2 profilati ad L che costituiscono le aste della trave reticolare, si inseriscono opportune
“imbottiture” a distanza regolare lungo lo sviluppo dell’asta. Le imbottiture sono piatti di lamiera saldati tra i due
profili ad L.

y
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Nella verifica di aste compresse si deve tenere conto degli effetti del secondo ordine che possono portare ad
una crisi per divergenza dell’equilibrio. Consideriamo gli assi principali y, z della sezione composta (si veda la
figura precedente). È necessario effettuare due verifiche di instabilità:

- Instabilità per inflessione intorno all’asse y


- Instabilità per inflessione intorno all’asse z

Nel primo caso (instabilità per inflessione intorno all’asse y) l’asta composta può essere trattata come un’asta
semplice costituita dai due profili ad L. In tal caso si farà riferimento alle verifiche di aste compresse, paragrafo
4.2.4.1.3.1. In questo caso infatti l’imbottitura non risulta sollecitata e i due elementi sopportano ciascuno la
metà del carico.
La verifica di stabilità si effettua controllando che:

N Ed
1
Nb, Rd

in cui NEd è l’azione di compressione di calcolo e Nb,Rd è la resistenza all’instabilità dell’asta compressa, data
da:
 Af yk
Nb, Rd = per le sezioni di classe 1, 2, 3
 M1
 Aeff f yk
Nb, Rd = per le sezioni di classe 4
 M1

Il coefficiente χ dipende dal tipo di sezione e dal tipo di acciaio impiegato; esso si desume, in funzione di
appropriati valori della snellezza adimensionale  , dalla seguente formula:

1
=  1.0
+  − 2 2

in cui  = 0.5 1 +  (  − 0.2 ) +  2  , essendo  il fattore di imperfezione che si ricava dalla tabella 4.2.VIII
e  la snellezza adimensionale pari a:

A  f yk
= per le sezioni di classe 1, 2, 3
N cr

Aeff  f yk
= per le sezioni di classe 4
N cr

Si ricorda che il carico critico Euleriano, per la direzione in esame, è pari a:

2 EJ
N cr =
l0 2

E' importante notare che il profilo è composto da due elementi a L accoppiati quindi nelle formule sopra tutte le
caratteristiche geometriche (ad esempio A e J) devono essere moltiplicate per due.

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Nel caso invece di inflessione intorno all’asse z l’imbottitura è sollecitata e tende a conservare la planarità
della sezione composta. Tuttavia la deformabilità dell’imbottitura rende imperfetto il collegamento tra i due
profili ad L e deve pertanto essere considerata nella verifica a stabilità.
Per la verifica di stabilità intorno all’asse z si può fare riferimento alla circolare esplicativa del DM 2018
[C4.2.4.1.3.1]. Tale verifica può essere condotta come per un’asta semplice (trascurando la deformabilità del
collegamento) soltanto se gli interassi dei collegamenti soddisfano le limitazioni della tabella C4.2.III.

Nel caso in esame, si utilizza una spaziatura tra le imbottiture pari a 1/3 della luce degli elementi. La
dimensione dello spessore dell'imbottitura può essere scelto tra 8 mm e 1 cm. Per luce degli elementi si
intende la luce di quell'elemento a cui corrisponde la sollecitazione maggiore. Nel caso in cui tale spaziatura
non rispettasse i limiti riportati in Tabella C4.2.III è necessario tenere conto della deformabilità dell’imbottitura
trattando l’asta composta come un’asta semplice deformabile a taglio ed utilizzando indicazioni di bibliografia.
Si può fare riferimento alle Istruzioni CNR 10011, le quali prescrivono di calcolare il carico critico dell’asta
composta utilizzando una snellezza equivalente λeq:

2 E A
N cr =
eq2

eq =  2 + 12

in cui λ è la snellezza effettiva dell’asta nella direzione considerata:

l0
=
J
A

Dove l0 è la luce libera di inflessione e J è il momento di inerzia della sezione nella direzione considerata. Se,
come in questo caso, la sezione è composta da due L accoppiati e la rotazione è intorno a z passante per
l’imbottitura e non per il baricentro del singolo profilato, bisogna considerare il trasporto del momento di inerzia
rispetto all’asse in questione. Si ricorda ancora una volta che, poiché abbiamo 2 profilati a L accoppiati sia J
sia A devono essere moltiplicati per due.

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e λ1 è pari a:

L0
1 =
imin

essendo L0 il passo delle imbottiture e imin il raggio di inerzia minimo del profilato semplice (sagomario).

Una volta calcolata la snellezza equivalente dell’asta, la verifica di stabilità si effettua, come nel caso
precedente, controllando che:

N Ed
1
Nb, Rd

NOTA SULLA LUNGHEZZA LIBERA DI INFLESSIONE:

Diagonali:
La lunghezza libera di inflessione è pari alla lunghezza dell’asta (cerniera – cerniera).

Corrente superiore e inferiore:


L’ inflessione è intorno a due piani: il piano della trave reticolare (asse neutro y-y) e il piano della falda (asse
neutro z-z). Ipotizzando che nel piano della falda (tra un telaio e l’altro) ci siano dei controventi di falda (che
rappresentano le cerniere fisse) che vincolano lateralmente un nodo ogni due della trave reticolare la
lunghezza libera di inflessione sarà diversa nelle due direzioni:

1) Nel piano della trave reticolare è pari alla luce dell’asta (incernierata agli estremi).
2) Nel piano della falda è doppia (mensola) proprio perché il montante ha i controventi di falda solo installati in
alcuni nodi.

Montanti
La lunghezza libera di inflessione è pari alla lunghezza dell’asta (cerniera – cerniera).

NB: le osservazioni qui fatte non sono regole assolute ma è importante notare che la lunghezza libera
di inflessione dipende dalle condizioni di vincolo dell’elemento e quindi può variare con il piano di
inflessione.

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